Ciao, Dreamer!
Sì, sono ancora viva. Mi spiace non essere passata prima a recensire la tua storia, ma tra la scuola, e la poca ragionevolezza che mi porta via, e i soliti, immancabili imprevisti arrivo solo ora a lasciarti un mio parere. Comunque, come stai? :) Finalmente sono arrivate le vacanze di Pasqua! Non vedevo l'ora di staccarmi dai libri e passare un po' di tempo su Efp, ma che te lo racconto a fare? Passiamo alla recensione vera e propria piuttosto!
Ma quanto posso amare Bright? Nonostante nel fandom sia poco preso in considerazione, è un personaggio non meno bello, barra complesso, barra importante all'interno della serie, e sono davvero contenta che un'autrice ne esamini, seppure in un contesto totalmente differente dall'opera originale, emozioni e psicologia.
La backstory che gli hai affibbiato è decisamente credibile e, devo ammetterlo, la complicità di Omendo mi è parsa più veritiera che mai. La crudeltà di Aaron è il giusto contrappeso all'affetto paterno che il vecchio cuoco nutre per il suo pupillo; sentimento che lo rende cieco di fronte agli sbagli dell'uomo che considera il figlio che non ha mai avuto. Dal canto suo, Aaron rispecchia a pieno le caratteristiche del tipico membro familiare surclassato dalla sorella buonista: per attirare l'attenzione è disposto a tutto, anche ad infangare il nome di Elsa per poi perdonarla e accoglierla nuovamente come sorella dopo la sua fuga con Toulouse. Le barbarie che compie non danno affatto pieno sfogo alla sua rabbia, bensì sembrano in un certo senso alimentarla: le relazioni clandestine che intrattiene non gli donano la stabilità e l'affetto sincero che cerca, che ogni uomo dovrebbe meritare. La sua è comunque una visione distorta di sua madre, Grace, che a parer mio l'ha amato esattamente come ha amato Elsa, rimproverandolo però per i suoi errori.
Torniamo dunque a Bright, che non solo non è al corrente delle reali condizioni dell'uomo per cui nutre ammirazione e rispetto, ma al momento della verità gli è difficile accettare il destino di Omendo. Il vecchio cuoco ha il cuore in pace, ora, e l'unica cosa che gli rimane da fare prima di spirare è consolare il suo protetto e incitarlo a seguire la sua strada. Il rapporto tra questi due personaggi mi ha emozionata molto: da quando ne parlasti per la prima volta, quante cose sono cambiate! Persino loro stessi hanno riscoperto lati del loro carattere da tempo sopiti, e solo l'uno grazie all'altro.
Un altro punto che vorrei approfondire è Rein. Ricordo benissimo la sua prima apparizione nella storia, avvinghiata a Bright come un mero oggetto di soddisfazione sessuale: nel corso della storia il suo ruolo si è ribaltato, ha acquistato un'importanza non esattamente essenziale nell'intero contesto, ma davvero importante per quanto riguarda la maturazione di Bright. Bisogna ricordare che, nel Medioevo, era un evento scandaloso per un nobile sposare una semplice popolana, per di più una servetta; era meglio visto, piuttosto, intrattenere una relazione clandestina. La proposta di Omendo avanzata al principe, ovvero di sposarsi la turchese, è di per sé rivoluzionaria.
Uh, che papiro che ne è uscito! Sperò davvero di non averti annoiata con questa mia analisi freudiana del capitolo, ma non posso fare a meno di scovare nei meandri più profondi della caratterizzazione dei personaggi: mi aiuta a capire la storia e, molte delle volte, ad amarli nonostante il loro ruolo. Ti basti sapere che da questo momento in poi non vedrò più Aaron come un bastardo senza cuore - anche se in effetti lo è, ma per ragioni credibili e veritiere - bensì come un semplice e debole essere umano che altro non desidera se non un po' di affetto incondizionato. Correggimi se sbaglio!
Comunque, non vedo l'ora di saperne di più riguardo Shade e Fine. Ho seguito gli sviluppi del loro rapporto, e ora mi chiedo quale sarà la prossima mossa del cobalto per riconquistare la bella principessa rossa. Ma se è Fine che per prima dovrà credere in se stessa e nell'amore che può donare, allora Shade avrà un bel daffare...
Okay, okay, la smetto! Seriamente, potrei Avre scritto un libro senza neanche essermene resa conto. Ops! Chiedo venia nel caso riscontrassi errori di battitura, ma recensire dal cellulare si sta rivelando più difficile del previsto. Prima di lasciarti definitivamente ti auguro una buona Pasqua!
Alla prossima,
Ayako |