Recensioni per
Il Tredicesimo Re
di Nirvana_04

Questa storia ha ottenuto 412 recensioni.
Positive : 412
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/10/17, ore 12:34

"Non ci si deve avvicinare troppo agli idoli, o il loro oro ti resterà sulle dita" (cit.)
Miva non prende bene la verità. Non è felice di essere stata praticamente ingannata tutto il tempo, sul conto degli Spettri, e credo che questo Aci avrebbe dovuto tenerlo in considerazione. C'è troppa stanchezza di fronte a questa guerra ciclica contro dei mostri, e quindi ci si aggrappa con le unghie e con i denti a tutto ciò che possa dare conforto e sostegno morale.Nascono così gli Spettri, plotoni di guerrieri sceltissimi dalle capacità militari quasi divine, che riescono a volgere in modo positivo l'esito delle battaglie più disperate. Solo così i soldati si sentono più forti e sicuri, per continuare a lottare.
Abbiamo bisogno, a volte, di essere presi in giro e di credere in qualcosa, anche quando in cuor nostro sappiamo benissimo che si tratta di un'illusione... 
Miva è sconvolta, e la comprendo benissimo.
Ora sa del passato di Dareg: sa di chi è figlio e da chi è stato addestrato.
E sa che gli Spettri non esistono, ma solo dei semplici uomini: alcuni più eroici, alcuni più codardi... e niente di più.
Dareg si sente in colpa, tornando a lui.
Ha sconfitto l'ennesimo mostro, insieme al povero Madon: quest'ultimo muore in modo atroce, e Dareg non ce la fa ad accettare questo ennesimo schiaffo della sorte. A Dareg non frega niente di quello che tutti si aspettano da lui e di come viene visto. 
E' stufo di combattere e di vedere morte intorno a sé.
Non so quanto potrà ancora resistere questo povero ragazzo: mi pare sull'orlo di un collasso nervoso, e ne ha ben donde!

Recensore Master
26/10/17, ore 12:56

Ciao carissima, ho visto che hai pubblicato il nuovo capitolo e mi vergogno che io invece sono ancora così indietro! XD A dir la verità appena ho visto che avevi pubblicato ero tentata di andare a leggere, ma poi mi sono trattenuta per non rovinarmi la sorpresa e incasinarmi le idee. Ho deciso che ci arriverò con i giusti tempi (ok, lo so i miei sono lentissimi!XD)

Vorrei iniziare la recensione con una citazione di Haren che mi ha davvero colpito E io voglio salva la vita dei miei uomini. Questo, però, non vuol dire che non stiamo giocando. Siamo pedine che giocano nella stessa squadra, Vasia: possiamo solo avanzare nella medesima direzione.»
No vabbé, fatemi sposare quest'uomo! Lo trovo di un rigore e di una saggezza unici, perfino con il difficile ruolo che si trova a ricoprire, in un mondo così violento e spietato. Molti altri avrebbero ceduto alla crudeltà, ma lui no. Riesce perfino a frenare l'ancora impulsiva Vasia che vorrebbe correre a fianco del fratello a combattere. Secondo me dovrebbe invece dare un po' di fiducia a Dareg, che sta maturando davvero tanto alla Falda. Anche con l'aiuto dei suoi compagni. Miva è fortissima, tosta e battagliera come non mai!
Mi è piaciuto come Dareg ha incoraggiato gli uomini sul finale... certo in maniera goffa, ma è davvero un segno della sua maturazione.
Complimenti come sempre, e alla prossima
Eilan

Finalmente questa bella storia è stata aggiornata.
Vasia,a contatto con Liov, mi fa pensare a una palla che rimbalza di continuo contro un muro: davvero imperterrita nei suoi tentativi di ispirargli fiducia. Ma intanto potrebbe aver scoperto qualcosa di davvero interessante.
E Dareg, da tutt'altra parte, sente più o meno le stesse cose: pietra e acqua. Molto ben resa la scena del vecchio alla taverna, specie per come è reso questo personaggio: ha quell'atteggiamento da anziano saggio che comunque vada ne sa molte di più dei giovani tonti, e potrebbe anche avere ragione, ma con decisi tocchi di realismo (come quando rischia di strozzarsi con l'acqua).
Dareg sembra quasi più spaventato dall'idea che quella conoscenza possa essere corretta che sprezzante di una presunta erroneità, direi. Adesso quello scritto del Re Idiota mi incuriosisce davvero.
Hogru mi sembra un po' più allucinato del vecchio di cui sopra. In effetti immagino che molto di quello che ha detto risulti strano o inquietante anche a chi in quella religione ci è nato, come Vasia; la reazione dell'estraneo Liov è scappare di nuovo a fare l'emo.
Un capitolo che intrintroduce molti nuovi e interessanti elementi, complimenti!

Recensore Master
22/10/17, ore 19:29

Crescere è difficile.
E' anche doloroso. Sarebbe così facile rimanere legati ai nostri piccoli egoismi, alle "questioni di principio", al volersi atteggiare a tutti i costi a colui cui non importa di niente e di nessuno. Dareg deve fare il condottiero: adesso ha delle serie repsonsabilità, non c'è più tempo per le guasconate. E' un lusso, questo, che non può più permettersi. Meno male che possiamo assistere all'arrivo dei rinforzi - meglio tardi che mai - con il Mej-eg.
Chissà cosa penserà la dolce Vasja, quando potrà rivedere il fratello e conoscere tutti gli antefatti della sua vita militare.
Per l'intanto, credo che cominci a provare dei forti sentimenti per Haren. Presto dovrà rinunciare alla sua roccaforte interiore, fatta solo di affetto fraterno per Dareg e di rispetto per il Mataj.
 E credo pure che presto assisteremo a dei problemi di rivalità in amore tra Vasja e Cora: queste due donne sono le due facce della stessa medaglia. Bisogna solo vedere quale delle due potremo fissare più a lungo.

Recensore Master
22/10/17, ore 19:14

Liov sta collaborando più fattivamente.
Ha sempre quel suo particolare modo di interagire, spesso esprimendosi in modo molto cinico e cupo, assolutamente privo di empatia... la sua personalità sembra quasi caratterizzata da una sorta di autismo. Le sue informazioni, tuttavia, sono molto preziose: i mostri di Cahar non sanno fare censimenti della popolazione, è facile confonderli (basti pensare a come sia riuscito a fuggire Liov), a livello difensivo Cahar ora è più sguarnita di un tempo. Credo che il Mataj sarà lieto di sapere che non esistono più le cinque cerchie difensive: ciò sarà molto utile per un eventuale assedio...sempre che si riesca ancora a salvare anche un solo abitante di Cahar, dato che quei poveretti stanno morendo tutti, tra atroci sofferenze.
Vasja è in apprensione per la notizia della disfatta alle Cuspidi, con la perdita della Falda: il suo pensiero corre subito all'amatissimo fratello, senza poter sapere che quest'ultimo sta per ricevere una promozione e che gli è stato affidato il battaglione di Cadorn (non mi stava particolarmente simpatico, ma mi è dispiaciuta la sua orribile morte). Dareg continua ad atteggiarsi da sbruffone, ma il suo talento militare è innegabile, suggerendo di attirare i Caimhal ai monti.
Del resto, il talento è una cosa innata.
Certamente l'età e l'esperienza lo disciplinano: ma occorre, in primis, avercelo: Dareg è un genio militare. Da quando combatte alle Cuspidi non ha fatto altro che distinguersi: egli è molto più che un semplice soldato: è un condottiero fatto e finito.
Miva... mi fa male vederla così apatica. Spero che ritrovi presto tutta la sua grinta!

Recensore Junior
22/10/17, ore 14:05

Ma che carino Joel, è un personaggio che mi ispira tanta simpatia. Caratterizzi
subito i personaggi in modo equivocabile, è ottimo (e anche una fortuna). Abbiamo rivisto Vasia, mi domando se ostenterà a non farsi coinvolgere nella battaglia...e poi Miva, ah, ci tenevo nel rivederla. Dareg è un testardo insopportabile certe volte, possibile che non sappia stare fuori dai guai? Comunque...inizia la battaglia, la falda, che succederà? Beh, lo vedremo... ;)
Ps: tanti complimenti per questa storia!
(Recensione modificata il 22/10/2017 - 02:06 pm)

Buonasera gentil donzella,
rieccomi nuovamente ad ammorbare il vostro scritto con le mie ponderatissime et sentitissime recensioni.
In codesto ultimo capitolo nulle son state le gesta et le imprese compiute dai nostri estimatissimi et magnificentissimi eroi, affatto, però, ne sentii la mancanza.
Esse, infatti, furon compensate con altrettanti attraenti et coivolgenti racconti di dei e tradizioni, leggende e miti tramdanti di bocca e in bocca e che i bifolchi et gli ignoranti non possono comprendere né accettare.
Trovai stimolante alquanto dilettarmi nella lettura del confronti tra il saggio Meintar et il cinico e disperato Liov: egli, forse, è riuscito ad aprire una breccia nel suo freddo cuore, un timido spiraglio, mostrandogli come non tutti gli dei siano dei lestofanti e che la vera forza dell'uomo si trova nell'uomo stesso e non in un'entità esterna. Il Meintar pensa che la ragazza possa allargare codesto squarcio e approfondirlo per raggiungere il cuore chiuso di Liov e aprirlo di nuovo alla speranza e alla bellezze, e che possa comprendere ciò che muova e difenda la regione.
Trovai assai interessante codesto riferimento ad acqua e roccia che proteggono come guardiani naturali i nostri beniamini e mi pare sia un concetto che si ripeta: tanto il Meintar quando gli anziani lo ripetono e in entrambi i casi ripongono la fiducia nei due fratelli...Che entrambi siano destinati a qualcosa di grande?
Dareg è stato chiamato a attendere a un compito difficile, di cui sente il grave peso della responsabilità e preferisce sottrarsi a questo compito di cui si sente indegno, ma il nostro si rifiuta di vedere quelle qualità che gli altri hanno intravisto in lui. Non si crede un eroe e non vuole vestirne la parte, eppure verrà chiamato a compiere il suo destino, volente o nolente.
Anche in codesto caso gli accenni e le mezze voci hanno risvegliato in me un'assidua curiosità che brama et scalpita per approfondire l'argomento, affamata di spiegazioni.
Tutte queste leggende, queste profezie e questi segreti hanno contribuito a rendere maggiore quest'appetito vorace et, gentile fanciulla, bramo con ardore di poterlo saziare.
Spero che l'attesa non sarà troppo lunga. Reputo me medesima una persona paziente ma non posso assicurarlo anche per la mia sete di sapere.
Le porgo i miei più sentiti omaggi.
Vostra
Ayr

Recensore Master
20/10/17, ore 18:21

Vedo che si sta consolidando il rapporto tra Haren, Vasja e Liov. Quest'ultimo è ancora diffidente e poco collaborativo, ma credo che Haren stia seguendo, con lui, la strada giusta, cercando di "ammorbidirlo" tramite la dolce ma ferma Vasja. Quest'ultima mi fa tenerezza quando cerca di mostrare al suo nuovo "amico" il suo posto preferito sulle montagne. Credo che pian piano la nostra cocciuta fanciulla riuscirà a far breccia nell'animo di Liov, e riuscirà ad avere informazioni utili da riferire al Mataj.
Dareg, intanto, continua a non voler fare l'eroe... mentre in realtà egli lo è ECCOME.
Bella e concitata la scena della nuova battaglia: cruda e descrittiva il giusto, senza eccessivi particolari splatter (che a me non piacciono), che rende bene l'idea di quello che sta accadendo.
Sai sempre come avvincermi, cara e bravissima Autrice.

Recensore Junior
19/10/17, ore 19:09

Non ci credo...come posso essere ancora al capitolo 5? Perché non ho tempo? Ho cambiato nickname ma sono sempre io, Oscar.
La descrizione iniziale di questo capitolo è davvero fantastica, non smetterò mai di ripeterti che le tue descrizioni sono ottime (ho tanto da imparare). Dietro questa storia c'è tanto, tantissimo, lavoro, lo dimostri con i tuo appunti alla fine (immagino le ore che ci hai passato a immaginerei e programmare tutto). Sono un po' in ansia per Dareg, spero non faccia una brutta fine. Intrigante il personaggio di Miva. Mi spiace essere breve ma i miei nervi chiedono pietà e sonno, ci vediamo al prossimo capitolo! ;)

Buon pomeriggio.
Un capitolo in cui non è accaduto nulla, per quanto riguarda l'azione, però l'ho trovato molto complicato, poiché hai scelto di inserire una moltitudine di premonizioni, di parole sagge, di racconti, di riflessioni... insomma, una trama tosta.
Inoltre, abbiamo avuto modo di seguire un po' tutti i vari personaggi principali. Diciamo che mi è parso un capitolo di passaggio, di quelli che preparano a grandi eventi.
Bene, staremo a vedere quel che accadrà ^^
Buon proseguimento di giornata e a presto :)

Recensore Junior
12/10/17, ore 12:36

Ah, ne è passato di tempo dall'ultima volta, eh? Amo i dialoghi/scontro tra i personaggi, li caratterizzi così bene che è impossibile confondersi su chi stia parlando, mi piacerebbe se ci fosse qualche dialetto, parlato magari dal ceto basso, dalle prostitute o dai tavernieri, questo perché anche le città hanno le loro uniche identità e non sarebbe male se si distinguessero anche nella lingua. Dareg è un ottimo personaggio, spero di poter entrare sempre più nella sua dimensione, e poi, dai, Tarse che se ne esce con "Prima della fine, te ne servirà uno" è fantastico. Beh, che dire? Ci vediamo al prossimo capitolo!

Recensore Master
11/10/17, ore 11:43

Avevi ragione, avevo proprio saltato il capitolo e mi ero persa un pezzo... povera me, ma cosa avrò per la testa?^^
Passando al capitolo, molto bello come sempre. Mi è piaciuto il rapporto che si sta creando tra Haren-Vasia-Liov, e la strategia di Haren è molto sensata: guadagnare la fiducia di Liov per ottenere informazioni... e ovviamente il modo più rapido per farlo è insegnargli a combattere! Tipico del concreto Haren. Vasia invece scalpita per tornare dal fratello, ma ciò che non sa è che il fratello un tempo totalmente sprovveduto - sta facendo grandi passi avanti, sia come guerriero ( se la cava egregiamente nella battaglia), che umanamente (mi ha commosso come ha aiutato i compagni feriti).
Ah e la cattedrale è sempre il mio luogo spettrale preferito, quindi sono stata molto contenta della scena ambientata lì!
Bravissima e alla prossima
Eilan

Ciao carissima,
ed ecco che finalmente, dopo aver annaspato nei contest come una specie di foca, che riesco a tornare a commentare.
Vasia non demorde: le prova tutte per "ammorbidire" Liov, cerca disperatamente la sua parte umana, è sicura di trovara sepolta da qualche parte nell'anima ghiacciata del ragazzo.
Liov, invece, rappresenta l'esame di realtà, la situazione contingente, valutata con fredda obiettività, al di là di qualsiasi emozione o struggimento. La vita che ha avuto ha costretto Liov a spogliarsi di ogni sentimento, ma allo stesso tempo gli ha lasciato il risentimento e la rabbia per chi quei sentimenti è riuscito a mantenerli. Alle volte dà l'idea di rifiutare qualcosa che sa di non poter avere, e il disprezzo che esprime ha il risvolto amaro della consapevolezza di sè e della propria condizione.
Allo stesso tempo Dareg, in una spettacolare ambientazione sinistra e incombente, si trova ancora una volta nel ruolo che ha sempre cercato di rifiutare: il comndante che infonde coraggio e fiducia ai suoi uomini.
Simbolicamente, lo vomita, per ben due volte. Questa cosa non è mia, non può stare dentro di me.
E poi fa una delle due "daregate", passami il neologismo, ma ormai ha uno schema comportamentale talmente tipico che potremmo anche creare il verbo corrispondente. Non lo dico come critica, ogni personaggio deve avere caratteristiche che lo contraddistinguono, e quelle di Dareg sono le "daregate", ovvero, dopo essere stato eroico e aver salvato i suoi uomini, cedere alla parte infantile e ragionare con quella. Mostrare sentimenti personali nei confronti degli uomini (quando definisce Geld ingrato), andare a ubriacarsi, essere insolente e provocatorio. Fa ancora fatica a capire certe cose, e giustamente gliele deve spiegare chi ha una visione meno personale e più analitica della sua, ovvero Miva e Tarse.
Come sempre, che te lo dico a fare, un bellissimo capitolo. Mi piace molto il tono cupo e gelido di tutta l'ambientazione, sono molto belle le scene di battaglia.
Come sempre complimenti^^

Recensione premio per il contest "Cantami, o Diva..."

E finalmente, sono arrivata a consegnare anche la terza recensione che ti meritavi.
Allora, questa volta sarò (forse) un po' più breve, perché ciò che mi lascia e i miei pensieri te li ho descritti ampiamente nelle puntate precedenti (lol), e non amo ripetermi molto.
Duunque... considerazioni sulla storia in generale: mi hai sorpreso, su tutta la linea. No, sinceramente, dire che ammiro e in qualche punto ho pure invidiato la tua opera è dire poco.
Non credevo che mi avrebbe preso così, ma sono contenta di essermi ricreduta, perché le tue parole meritano davvero.
Hai una notevole capacità non solo d'immaginazione ma anche espositiva, crei frasi a una prima vista inusuali, tipo quando accosti due termini che raramente si trovano vicini, ma che subito dopo rivelano la loro forza: sono stati questi i punti in cui più volte mi è mancato il fiato, e altro che cappello, qua c'è da levarsi tutto (vabbeh, salta quest'ultima frasetta, la stanchezza gioca scherzoni atroci).
Non è un lavoro semplice, né lasciato al caso: presenta casi di gestione militare, tattica, situazioni che sforano nell'amminastrazione governativa, cose che non tutti - e io in primis - non saprebbero gestire né da che parte cominciare; ma tu riesci a renderli con la giusta complessità, e allo stesso tempo consenti alla storia di svelarsi lentamente nella sua veste di inganni, mezze verità, conseguenze spiacevoli, pericoli.
I personaggi sono raccontati tutti alla soglia di un duro inverno, interiore e fisico: provati, stanchi, infelici, ognuno di loro ha un proprio carattere, un modo d'esporsi, degli ideali, obiettivi; e prima di tutto, cosa più importante, nessuno di loro è o nero o bianco - fatta leggera eccezione per Vasia, di cui preferisco parlare per ultima.
Cioè, pensiamo a Dareg: il suo amore per la sorella lo nobilita, sappiamo che ha un animo forte e coraggioso e odia la guerra; ma ciò che sta vivendo lo sta spingendo così al limite che non sono sicura che le tenebre, prima o poi, non se lo prendono - magari nei modi più inaspettati.
Quante volte è stato solo? Incompreso, additato come qualcosa che non è? E poi, la morte di Madon... ho sentito un crack assurdo nel suo animo e nel suo già precario equilibrio, e ho avuto l'impressione che no, non può più bastare il perno di Vasia per riportarlo a casa intero.
E che dire di Liov, di Haren? Loro sono ancora più al limite: il primo ha sofferto così tanto da essere divenuto quasi inumano nel suo modo di comportarsi, e l'altro è così concentrato sulle sue macchinazioni che poi si crepano e scontrano con altre realtà.
Vasia... forse il suo lato oscuro non ci è ancora stato mostrato, oppure è proprio quello da cui è sfuggita grazie all'aiuto di Dareg: perché il suo amore, la sua pietà sono così forti che ridanno umanità, anche solo per qualche istante, a questo mondo. Come se la bellezza, la fragilità vitale rimasta si sia incarnata in lei, una luce che tenga a bada le tenebre e riporti un po' di sollievo, in attesa di tempi migliori.
La sua presenza è necessaria, o impazziremmo tutti. Tutti.
Niente... ora non ci resta che vedere dove ci porteranno le tue abili dita, Nirvana; siamo tutti nelle tue mani.
Alla prossima!
Manto ^^

P.S. Ho adorato il bacio tra Liov e Vasia. E come Haren si sia rattristato quando lei lo ha lasciato solo nella strada di Velenia.
Ho quasi urlato, sappilo.

Recensore Veterano
08/10/17, ore 07:05
Cap. 1:

Ciao! Ogni promessa è debito, quindi eccomi qui! (risata folle e malvagia)
Cercavo qualcosa da recensire sul tuo profilo e sono capitata qui: il prologo mi ha conquistato, quindi ho deciso di fermarmi qui a seguire le sorti di questa gente. XD
La situazione iniziale, un re morente che deve nominare un erede, credo sia tipica dell'immaginario fantasy MA che il futuro morto trami alle spalle dei possibili eredi (come mi par di capire dalle ultime righe) è atipico. Mi piace.
Vedo molta carne al fuoco: un mondo con nomi, titoli e topografia a cui dovrò abituarmi per non sbagliarli, dei personaggi che potrebbero essere potenziali candidati per il trono e questo Bizar, pericoloso ma decisivo per il suddetto compito.
Piano piano seguirò le vicende e ti lascero le mie impressioni, per quel poco che possano servire!^-^
(e dato che sono dal cellulare intanto concludo, quando avrò un pc aggiungerò cose!^-^)