Recensioni per
Il Tredicesimo Re
di Nirvana_04

Questa storia ha ottenuto 412 recensioni.
Positive : 412
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano

Non ho sentito la mancanza di Dareg, la bellezza do questo capitolo mi ha conquistata e per un momento mi ha fatto dimenticare il mio beniamino (ciò non toglie che lo stia attendendo trepidante). La descrizione della forza del mare, terribile e affascinante assieme, grandiosa e pericolosa (sublime, insomma, nel significato più profondo e letterale) mi ha lasciata senza fiato: potevo quasi sentire il ruggito delle onde, vedere la loro furia schiumante e la loro pericolosa bellezza *.* Sei stata davvero abile nel ritrarre con tratti precisi ed evocativi questo mare, simbolo della potenza di un dio e che racchiude ed esprime tale potenza. Avrei voluto essere anche io su quegli scogli, tra quelle onde, a riempirmi lo sguardo di una tale magnificenza. Vasia e Liov e il loro rapporto sono molto interessanti perché molto diversi e complementari: il cinismo crudo di Liov é mitigato dalla visione fiduciosa di Vasia, spontanea, sincera ma non ingenua (conosce bene il dolore e l'orrore della guerra) e questa stessa evita di diventare troppo labile e rarefatta, grazie alla visione aspra ma veritiera di Liov; il bacio tra i due sancisce una sorta di compromesso tra le sue visibili, un'unione che permetta di essere tanto reale (cioè non si perde in fantasie irrealizzabili) quanto speranzosa. La parte d Haren, come sempre, mi intriga e mi inquieta: vengono accennati giochi politici ed una maglia intricata di relazioni, alleanze e divertente che si trasformano in un labirinto in cui sono tutti legati da un filo ma ognuno cerca da solo l'uscita, trascinando e venendo strattonato dagli altri.

Recensore Master

Eccomi qui, carissima^^
scusa se non ho commentato subito, ma è un periodo un poì pieno...
Ma veniamo a noi: bellissima, direi quasi pittorica, la descrizione delle onde che si infrangono sulle rocce. La potenza degli elementi fa da perfetto contrappunto al tumulto che regna nell'animo dei due giovani.
A tal proposito, mi è piaciuto molto il loro confronto: l'etica forse un po' ingenua ma onorevole di Vasia, il suo concetto di dignità e pulizia morale, e il realismo cinico di Liov, che alla fine trovano una loro sintesi.
E nel frattempo continuano le vicende della guerra, oscure e terribili.
Un bellissimo capitolo, complimenti.
Attendo con ansia la seconda parte^^

Recensore Master

Buongiorno.
Penso che Liov possa davvero cercare di far cambiare la visione del mondo e delle cose a chi lo circonda. Vasia deve imparare molto da lui... anzi, entrambi devono imparare a confrontarsi maggiormente a vicenda. Ma mi pare che siano sulla buona strada.
Riguardo al resto, un altro capitolo molto bello e scritto bene, con tanti particolari.
Complimenti anche qui.
Buona giornata e a presto :)

Recensore Veterano
20/03/17, ore 00:06

Ciao, prima o poi ce la farò ad essere in pari, giuro. Il capitolo è stato denso di avvenimenti, Dareg è davvero una mosca bianca nel suo mondo, il regno è in perenne guerra, gli uomini muoiono per mano dei mostri, delle malattie, delle carestie causate dal conflitto, eppure lui è terrorizzato di diventare un assassino (indiretto diciamo) pur essendo, in pratica, circondato da "assassini" (che ragionamento contorto). Oppure potrei non aver capito un tubo data la stanchezza, potrebbe essere anche questo. La questione degli Spettri è geniale, come riuscire a tenere alto il morale delle truppe? Selezioni i guerrieri migliori e li fai passare per eroi, per micidiali guerrieri che possono in pratica tutto. Chi non si aggrerebbe ad una voce del genere (soprattutto se consideriamo che loro sono sempre in guerra, con una tregua esigua e che vedono morire di volta in volta amici e famigliarsi)? Diciamo che è un bel gioco psicologico che potrebbe derivare da un fondo di verità: magari davvero i guerrieri migliori interpretano questo ruolo. Consapevolmente o inconsapevolmente? E Miva è purtroppo la vittima di queste dicerie, la domanda è: meglio crogiorlarsi in una falsa verità o vivere nella realtà, dove gli uomini sono semplicemente uomini con i loro limiti e le loro capacità. Che dilemma. Ah, Velter quindi è stato il maestro di Dareg quando era ancora a Velenia, giusto?
La scene della morte del mostro e del relativo combattimento sono descritti davvero bene. Spero che questa recensione abbia un senso e che non sia un insieme di farfugliamenti post architettura moderna. Alla prossima :)
Florence

Recensore Veterano
13/03/17, ore 18:15

La città di Velenia mi inquieta tanto quanto il suo capovillaggio: sono entrambi così perfetti, così organizzati e ordinati da fare paura. Velenia è bellissima, la tua descrizione è stata molto accurata e precisa e ha permesso di figurarmela, ma ha anche lasciato trasparire un senso di vuoto e di freddezza, come se fosse abitata da macchine da guerra e non da uomini; Liov ha detto bene: "è una città fredda e bianca, come la neve", si ha come l'impressione di macchiarla solo guardandola...non è una città in cui riuscirei a vivere, probabilmente, la sua perfezione mi piacerebbe ma nel contempo mi soffocherebbe e cercherei il bisogno di un po' di umanità e di imperfezione, di vita.

Lo sguardo di Vasia, ovviamente, è pieno di entusiasmo e affetto per la sua città, e attraverso i suoi occhi se ne nota la bellezza, la serietà, l'ordine e la pulizia; ma piccoli dettagli (come l'accoglienza marziale, le strade vuote, il contegno dei soldati) conferiscono al tutto un'atmosfera molto algida, che mi ha lasciata raffreddata e non mi hanno permesso di sentirmi veramente accolta da questa città.

Molto azzeccata è stata l'introduzione di Andala (che non ho ben capito chi sia), un personaggio totalmente diverso e opposto agli altri: per lei la guerra è solo un passatempo, ne ha un'idea romanzata e romantica, non ne conosce il prezzo e il puzzo, lo vede solo come un argomento che possa suscitare interesse in qualche festa mondana (e una donna-guerriero attira sempre l'attenzione).
Molto apprezzata è anche la visione di Liov, sebbene mi lasci sempre con l'amaro in bocca e un senso di tristezza: è sempre molto cinica e arida, ma veritiera, capace di spogliare la realtà di tutti gli orpelli di cui è adorna mostrandone la crudezza e l'inutilità di quelle decorazioni, oltre che l'assurdità della vita stessa (bellisssima la frase: "Si paga qualcuno per raccontare una bugia?", mi ha davvero colpita e mi ha lasciata spiazzata...sebbene tutte le osservazioni di Liov mi lascino spiazzata perché mi mostrano una doversa visione della realtà che è vera, forse più di quella che ho io).
Un altro capitolo molto bello, non so che altro dire se non che aspetto con trepidana il seguito (nella speranza ch compaia Dareg *.*)
Ayr

 

Recensore Master
12/03/17, ore 15:54

Ciao carissima,
come sempre un capitolo stupendo.
Vasia finalmente torna alla sua città natale. Hai reso benissimo la sua aspettativa e la sua gioia, che contrastano con l'entusiasmo posticcio della ragazza di nome Adala.
Alla gioia di Vasia fa da contrappunto il pragmatismo cinico di Liov, che ad ogni esternazione della ragazza risponde con frasi gelide, che alle volte sembrano dette quasi per dispetto, o comunque per raffreddare l'entusiasmo di lei.
Quel ragazzo è un enigma, devo ancora capirlo bene. Sembra che sia impossibile entrare in sintonia con lui, eppure ci deve essere qualcosa che gli suscita qualche emozione...
La descrizione della città è bellissima, ti sembra proprio di vederla, e non si può non condividere l'entusiasmo di Vasia per un posto così bello.
Come sempre complimenti, leggerti è un grande piacere.

Recensore Master
12/03/17, ore 08:43

Buongiorno.
Molto interessante il punto di vista di Liov e le sue spiegazioni su come la pensa e come vede la realtà.
Nel frattempo, la vicenda pare proseguire al meglio... per quanto possa andare al meglio questa situazione di guerra e di difficoltà.
Come sempre, tutto è scritto e descritto benissimo.
Buona domenica e a presto :)

Recensore Veterano

Recensione premio per il primo posto nel contest "Steampunk Tendencies" (credo)

Mi sono imposta di leggere tutta la storia prima di lasciare una recensione, ma la voglia di rompere questo giuramento era grande; in più punti avrei voluto scrivere la mia opinione e questo non toglie il fatto che possa andare a ritroso e lasciare recensioni ai capitoli che mi hanno colpito particolarmente.

Non so bene da dove inziare, ciò che hai raccontato lungo questa parte di storia è tanto e molto variegato e lentamente si sono svelati particolari sempre più agghiaccianti o confortanti; inoltre ci sono tante cose che mi hanno colpita e mi sono piaciute, al punto che ho divorato la storia in tre giorni.
Parto, quindi, con il farti i miei più profondi complimenti, il racconto che sei riuscita a costruire è molto coinvolgente e attraente, mi ha rapita e non mi ha lasciata fino a quando non ho letto l'ultima parola di questo capitolo, senza abbandonarmi del tutto, ma lasciando dentro di me la smania e la curiosità di scoprire cosa succederà in seguito. è una lettura incalzante, interessante e ricca, che non annoia mai, soprattutto grazie alla sua atmosfera e ai suoi personaggi.
Il tratto che ti caratterizza ha qui raggiunto la sua massia espressione: il mondo che hai creato è inclemente, spietato, macabro, grottesco, terribile e doloroso; non c'è speranza ma solo una sorda rassegnazione che avvolge come una cortina di nubi quest'aria tetra e morta. Gli uomini sanno a cosa sono chiamati e vanno incontro al loro destino remissivi e apatici, spenti: ciò che gli attende è la guerra (o meglio il massacro) e la morte, per permettere ad altri di sopravvivere qualche respiro in più; non lottano per la vita, ma per la sopravvivenza, ma senbra quasi che tutto sia privo di un vero significato, quasi ormai ne fossero assuefatti.
è un mondo ingiusto, in cui sono stati costretti contro la loro volontà, e in cui sono chiamati a morire contro la loro volontà, coercizzati per essere addestratti e spediti alle Cuspidi, senza tanti complimenti né lacrime. Non c'è posto per gli affetti e i sentimenti in questa realtà, o meglio, i sentimenti delicati e luminosi (come l'affetto, la pietà e l'abnegazione) sono stati soffocati da questo regime militaresco che ha inaridito gli uomini e gli ha bruciati lasciando solo guerra,  paura, dolore, tristezza e disperazione. Tutto è cupo, tutto è grigio e sembra quasi che non ci possa essere una speranza di gioia.
Almeno questo è il mondo brutale e desolante che hai descritto all'inizio.
Lentamente sono comparse figure e sprazzi più chiari e luminosi: primi fra tutti Vasia. La ragazza è profondamente legata al fratello e questo sentimento riesce e tenerla in vita, permettendo che non venga schiacciata e sopraffatta da questa esistenza difficile e dolorosa, inoltre le permette di essere ancora umana in mezzo a persone incattivite e indurite dalla vita (o meglio non-vita) che conducono, è la sua umanità che le permette di accostarsi a Liov, a penetrare la sua corazza e a donargli un po' del suo calore. Ma questi sentimenti non sono la sua debolezza, anzi, sono la leva che la spinge a lottare ogni giorno, a rialzarsi dopo ogni caduta e a non lasciarsi sopraffare dallo sconforto o dalla catatonia cattiva che pare invadere gli altri abitanti. Venia è una luce, debole e baluginante, è vero, ma capace di mostrare come non tutto sia perduto, che c'è ancora spazio per la pietà e l'amore in un mondo arido e distrutto.

Dareg è il mio personaggio preferito. All'inizio non gli avrei dato un soldo, lo ammetto, ma nel corso della storia si è rivelato molto più di quanto lasci intendere all'inizio. In realtà, fin da subito, il solo fatto che non voglia piegarsi alle regole imposte dalla società mi aveva colpito: è ammirevole che non voglia arrendersi come gli altri a morire come un maiale o un vitello, vuole poter gestire la sua vita come vuole lui...ma purtroppo viene continuamente ostacolato e Agabar sembra divertirsi a volerglielo impedire e a sballottarlo da una situazione di merda ad una ancor più di merda: ficcato a forza nell'esercito (l'ultimo posto dove vorrebbe essere), eletto comandante (lui, che vorrebbe solo farsi i fatti suoi ed essere lasciato in pace) e costretto a decidere della vita di migliaia di persone, è piuttosto ironico dato il personaggio...Agabar se la starà proprio spassando!
Il suo modo di fare brusco, strafottente e quasi indifferente al mondo è insopportabile, ma è perdonabile quando si scopre che è solo una maschera per nascondere l'orrore e la paura che lo attanagliano, i suoi dubbi e le sue incertezze, quella necessità disperata di togliersi dalla vita, dalle sue responsabilità, dai suoi legami...dalle sue catene. Dareg vuole essere un uomo totalmente libero, ma in quanto uomo non lo potrà mai essere e sarà costretto a vivere secondo le regole (scritte e non) di quella vita a cui è inchiodato. è la personificazione del disagio di un essere un uomo: scaraventato su questa terra senza il suo consenso e costretto a viverla, con l'implicazione di legarsi ancora di più ad essa, attraverso i rapporti umani e l'istinto di sopravvivenza, il tutto chiuso in un circolo vizioso da cui non si può uscire se non con la morte. Dareg ha paura della vita e lo capisco, mi sono totalmente imedesimata nei suoi pensieri e nei suoi sentimenti sconvolti.
Il ragazzo, però, non è solo un uomo disperato: è anche un uomo coraggioso e altruista, immensamente migliore di quanto lui stesso si creda, ma non vuole ammetterlo nemmeno a se stesso e preferisce appiattirsi sulla maschera che altri gli hanno dato, convinto che così possa proteggersi dagli altri e dal mondo. è preoccupato per i suoi uomini, ma non vuole farlo capire e li tratta male; è rimasto immensamente sconvolto per la morte di Madon, mai avrebbe pensato che qualcuno sarebbe stato disposto a dare la vita per lui, e nemmeno lo voleva; compie atti di coraggio (e follia) che minimizza come mere azioni per salvarsi la pelle, è intelligente e scaltro ma spreca la sua mente per rispondere alle provocazioni o per provocare lui stesso, si comporta in modo avventato ma è un uomo che riflette tanto sia sulla sua specifica condizione attuale sia su quella più generale degli uomini, ma non pensa a come modificarla perché è convinto nella sua presunzione che non potrà mai essere modifiicata e che solo lui abbia capito come funzioni il tutto. Da questo punto di vista è arrogante, cinico, sprezzante, orgoglioso e irascibile e spesse volte avrei tanto voluto prenderlo a schiaffi. Ma tu sei stata abile nello scoprire lentamente la sua vera essenza, togliendo uno strato dopo l'altro, fino a renderlo ciò che veramente è: non uno scapestrato, non un eroe, ma semplicemente un uomo (la cosa più complicata, affascinante e contradditoria che esista al mondo).

Joel è un altro dei personaggi che preferisco, forse perché è quello in cui mi ritrovo di più: non riesco ad avere il suo stesso buonumore e la sua stessa allegria, ma condivido appieno i suoi pensieri riguardo al curare le persone ("Mi piace curare la gente. Quando guarisco i loro corpi mi sembra di poter lenire anche le sofferenze delle loro anime"), e mi ritrovo nella sua indole calma, generosa, nella sua presenza costante ma silenziosa e non invadente, che sorregge e aiuta in silenzio e nell'ombra ed è capace di squassare e risvegliare gli animi, se necessario. è una figura che passa inosservata e di cui si nota la necessità e l'importanza quando viene a mancare, perché opera nel senza farsi vedere, donando tanto senza richiedere nulla in cambio.


Haren è un personaggio che devo ancora inquadrare, mi mette in soggezione: è così preciso, calcolatore, geniale e affascinante che mi mette paura, è quel genere di persona di cui ti fidi ma nel contempo di cui hai paura -o meglio, una sorta di timore reverenziale- per la quale non osi contravvenire a quello che dice. è premuroso, attento, gentile e affidabile, ma sembra che ogni suo gesto abbia un secondo fine che non riesci ancora ad individuare (ha accettato di liberare Dareg ma solo per avere in pugno Vasia, la sta addestrando ma per renderla che cosa?). è un uomo che mi attira, ma da cui vorrei contemporaneamente allontanarmi, il fatto che la maschera celo i suoi tratti e le sue espressioni lo rende distante, così come la sua mente che guarda sempre al futuro mentre il suo sguardo è rivolto avanti, verso qualcosa che nessuno, al di fuori di lui, riesce a vedere. Anche lui è un uomo con le sue incertezze e le sue perplessità, ma paiono quasi passare in secondo piano, lasciando la freddezza e la severità di quello sguardo marmoreo.

Un altro personaggio che mi atterrisce e Liov: la sua totale indifferenza, quell'apatia (ben diversa da quell degli altri abitanti) che l'ha completamente sfregiato e inaridito, quella vuotezza che lo riempie e quel modo di fare distaccato e distante, quasi come un'automa, sono incredbili! Ciò che deve aver passato è stato davvero terrificante e indicibile per rendere così arido e vuoto un giovane ragazzo, non voglio nemmeno immaginare e quali orrori debba aver assistito o sopportato. Ogni suo gesto di altruismo, ogni sua parola, paiono completamente privati di calore, svuotati di sentimenti e di significati. è davvero terribile e spero che Vasia riesca a scigliere un po' il ghiaccio e la pietra che gli attanagliano il cuore.

I personaggi "secondari" sono ugualmente ben descritti e variegati: il re imperscrutabile e incomprensibile, Miva con i suoi demoni e i suoi dolorosi ricordi, Aci con la sua spensieratezza e apparente frivolezza che nascondono anch'esse un grande dolore ed un grande coraggio, oltre che risolutezza e un cuore immenso; Tarse, burbero e spiccio, ma tanto buono e tanto generoso; il Mataj Gideara che è un altro dei personaggi che mi piace di più, un uomo d'onore che deve continuamente scendere e compromessi e giostrarsi tra mille vite e mille difficoltà, ma riesce a rimanere saldo sui suoi principi.

Il mondo a cui sei riuscita a dare vita è meraviglioso: tutti i nomi che hai coniato per luoghi e creature, questi luoghi e queste creature stesse, la storia del regno e del suo popolo, gli dei e le credenze, gli usi e i costumi del regno, i personaggi, le leggede, il passato glorioso di Cahar e la Falda...Ho amato ogni singolo elemento di questa storia. La tua creatività è sconfinata e sorprendente!

Il tuo stile, poi, rende tutto piacevole e incantevole: le continue metafore che usi, le espressioni poetiche ed evocative, i vocaboli ricercati coniugati ad una semplicità di fondo che rende il tutto leggero e scorrevole.
Mi sono davvero innamorata di questa storia, non potevo smettere di leggerla e più anadavo avanti più mi appassionava, mi sono completamente immersa in questo mondo così cruento e spietato, ma multi- sfaccettato e incredibile! Ogni capitolo riservava una sorpresa e sei stata capace di ammaliarmi e coquistarmi (il momento della morte di Madon è stato uno dei pià strazianti e sublimi!)
è una storia a cui tieni molto e si vede, il lavoro che la sottende è incredibile e mi ha lasciata basita!
Spero che possa andare e avanti e diventare qualcosa di più, perchè lo meriterrebe...e lo meriteresti tu che si stata capace di creare tutto questo *:*

Ayr

 

Recensore Veterano
09/03/17, ore 00:07

Ciao, sono riuscita a passare prima del previsto. Allora, sinceramente di Cora non mi fido molto, sarò che sono io a farmi i filmini mentali, ma potrebbe scaldare il letto del Mataj per ordine di qualcuno, per spiarlo. E Ulaf potrebbe essere stato nominato Meintar perchè sa cosa è successo durante la caccia del Bizar e il re vuole tenerlo buono, concendogli potere e facendogli fare quello che vuole, a meno che sia Ulaf ad aver costretto il re a dargli la carica di Meintar (ma in quel caso, perchè non ucciderlo subito?). Non so, questa potrebbe essere una spiegazione, oppure potrei essere proprio fuori strada. Questa volta non è come le altre, non è una semplice questione di sopravvivenza, non ci sono solo i barbari mostri da combattere e respingere per fare in modo di vivere in "pace" per i prossimi cinque anni, in questa occasione (secondo me) ci sono forze interne che minano quell'unità che ha permesso di resistere per tutto questo tempo. In primis il re, un sovrano che fin ad ora si è occupato più dei suoi piaceri che delle proprie terre, che nasconde (o meglio omette) alcuni particolari della caccia del Bizar, poi Ulaf che potrebbe non essere il solo uomo che conosce la verità. Forse anche Liov sa, anzi, forse ha assistito alla scena.
Dareg ancora deve accettare il suo nuovo ruolo ma si deve rassegnare, lui purtroppo ha la stoffa del comandante, volente e nolente è la sua strada, certo, ci vorrà tempo visto quanto è testardo e tende a crogiolarsi nelle sue paure invece di affrontarle. Certo che in quel mondo, tra mostri e animali predatori, non si può stare mai tranquilli, dubito che ci siano luoghi di villeggiatura estivi. In questo capitolo si è visto quanto Tarse tiene a Dareg.
Il solo errore che ho visto è stato un affianco (È giunto affianco del Re), sarebbe a fianco. Alla prossima :)

Florence

Recensore Veterano
07/03/17, ore 11:11

Ciao, sono molto in ritardo, lo so, ma purtroppo sono molto impegnata con l'università. I capitoli li ho letti tutti, ora pian piano li recensirò. Il capitolo mi è piaciuto. Vasia e Dareg sono proprio gli opposti, lei che smania di voglia ad andare in guerra a combattere, certo vuole raggiumgere il fratello ma a volte sono perplessa di tutta quella voglia di guardare la morte in faccia, Dareg invece è molto più restio e non vuole prendersi la responsabilità di avere degli uomini sotto il suo comando. Liov è un bel personaggio e hai tratteggiato bene la sua freddezza nei confronti del ragazzino (mi ha stupito che la punizione sia stata solo un dito, mi aspettavo l'intera mano visto che l'hanno sorpreso a rubare per la seconda volta), avendo vissuto come schiavo e possibile pasto, non avrà sviluppato una forte empatia. Tutti quei nomi sono impossibili da ricordare per me, quindi all'inizio ho fatto fatica a ricollegare i nomi (a parte Miva) ai personaggi. Quel Velter non mi pare che sia già comparso, giusto? Dareg e Vasia sembrano conoscerlo, è legato a loro padre? Alla prossima (spero il prima possibile). Florence

Recensore Master

Salve ^^
Allora, prima di tutto... So che non c'è fretta nel leggere, ma mi dispiace se pensi che ho abbandonato perché non é così :) volevo in qualche modo tranquillizzarti ^^.

Passando al capitolo... Il mio bel Haren non c'è, é inutile mi affascina troppo come personaggio ihihih e secondo me é l'unico che ci sta capendo qualcosa e non vorrebbe oppure sí? Ah, questi uomini di onore sono cosi complicato e misteriosi (e a me piace proprio quello)...
Dunque Aci in effetti qui mi é piaciuto, non faccio in tempo ad odiare un personaggio, che poi me lo fai rivalutare al capitolo successivo xD. Ora ho un po d'ansia per il nostro Dareg e i suoi uomini, speriamo che vada tutto bene ^^. La sua sfuriata mi é piaciuta molto. E la voce del padre mi ha fatto nascere dei dubbi... Spettri... Mmm... Ma non voglio saltare a conclusioni avventate, dopo Le regole de delitto perfetto faccio teorie su qualsiasi cosa. Sono molto curiosa dei risvolti alla beautiful invece xD qui ci sono impicci sotto che mi fanno nascere continui dubbi.
Complimenti come sempre.
Un bacio :*

Recensore Master
03/03/17, ore 21:25

Ciao ^^
Wow! Capitolo interessantissimo.
Dunque... Dareg si incolpa della morte del suo soldato? Per questo poi il capitolo si intitola A come assassino... Spero di aver capito xD.

Aci lo odio ù.ú ma giá da un po eh xD. Però Miva mi sembra fin troppo turbata... Anche qui c'è qualcosa sotto... Il padre di Dareg e Vasia sicuro ha fatto qualcosa. Comunque devo ammettere che io alla storia degli Spettri credo... Come esercito super specializzato. Ma credo che Dareg non ne faccia parte, cioè... Forse, non ha concluso l'allenamento...? É andato via prima di farne effettivamente parte... Mmm... No so, ma sicuramente qualcosa di vero c'è.
Comunque la scena finale con Dareg davvero molto commovente, bellissime le sue ultima parole, ma credo che Maron volesse dire Addio... Di certo non assassino.
Spero di non aver toppato alla grande con le mie fantasie >.<

Recensore Master
03/03/17, ore 20:44

Ciao ^^
Mi scuso per l'assenza sono in un periodaccio!!! Cerco di recuperare un po questa sera :). Dunque dunque... Haren ha qualcosa in mente, a anche a ne questo rapporto Ulaf / re ha qualcosa di strano. In più lo sai che il sovrano me puzza, quindi sono per il complotto! Il fatto del manto del cavallo è sicuro un indizio importante che riapparirà in futuro, e che ad Haren ha fatto accendere una lampadina.

Dareg, beh, mi sta piacendo sempre più! È cresciuto moltissimo in poco tempo e in più sta cominciando ad entrare nell'ottica nel comandante ** che bello. Mi sto prendendo una cotta ahhahahahhahahah.
Liov e Vasia poco presenti, ma sempre ben accetti ^^ Liov freddo da far paura, spero di vederlo sciogliere un po pian piano. Sono davvero curiosa sul suo personaggio :).

A presto, cara e scusa ancora^^ leggo davvero volentieri la storia.
(Recensione modificata il 03/03/2017 - 08:45 pm)
(Recensione modificata il 03/03/2017 - 08:47 pm)

Recensore Master

Tre episodi della vicenda diversi fra loro eppure emblematici. I soldati, il Re e i prigionieri per la cui liberazione si combatte.
Non c'è mai un perchè, mai una spiegazione. Si combatte, e basta. In una guerra che si rinnova ogni cinque anni, con sinistra cadenza.
I soldati danno prova delle loro vistù: eroismo e spirito di sacrificio. Hanno una visione parziale della guerra, sanno solo quello che vedono: morte e sangue, e proteggere i loro compagni.
Poi abbiamo il re: uno scacchista, un calcolatore, che sta giocando con Haren una partita di sottintesi e allusioni. ci sarà da aspettarsi dei guai da costui, temo.
E poi i prigionieri, che vivono in un abisso di miseria e disperazione. Anche qui abbiamo un leader, per quanto cencioso e miserabile, anche qui abbiamo piani che vengono portati avanti. Sono assai curioso di conoscere meglio questo Vharnet.
Come sempre, complimenti per questo immenso affresco, al quale ogni volta aggiungi un pezzo. Mi piacciono moltissimo queste descrizioni cupe, fredde, che non concedono nulla alla consolazione.
Bravissima!^^

Recensore Master

Buon pomeriggio.
Eh sì, direi proprio che Liov non ha dimenticato da dove proviene e chi ha lasciato dietro di sé, dopo la sua fuga unica e ben riuscita.
Bene, un bel capitolo anche questo, come sempre scorrevole, dettagliato a dovere e ben scritto.
Buon proseguimento di giornata e a presto :)