Recensioni per
Il Destino e la Speranza
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 594 recensioni.
Positive : 593
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
12/12/17, ore 15:39

Buon pomeriggio carissimo!
La discussione tra padre e figlio è stata veramente tosta! All'inizio pensavo che Sarkìs avrebbe accettato di buon grado la decisione del figlio, visto il rapporto che corre tra di loro, mentre in realtà l'uomo si è opposto con tutte le sue forze, cedendo solo quando si è reso conto che il figlio pareva essere irremovibile.
Anahìd ha gioito per la novità, visto che ha potuto distrarla dalle tremende notizie che cominciano ad aleggiare nell'aria. Lei sa che si tratta di notizie vere, ma non può rivelarlo perché altrimenti scatenerebbe un putiferio con suo padre e quindi è costretta a stare zitta.
Preferisce pensare ad altro piuttosto che alla deportazione imminente, e temo che questo atteggiamento le costerà caro nel futuro.
Le note sono molto utili, a mio avviso, e non sono per niente pesanti ma anzi accurate ed esaurienti.
A presto, mio carissimo amico!

Recensore Junior
12/12/17, ore 11:14

Buongiorno!
Partiamo subito dalla nota: VIVA! nonostante tutto VIVA! Resiste? Sì. Ce la farà? beh! lasciacelo sperare per qualche altro giorno (ma credo di sì). ad ogni modo il destino di Anahìd, legato indissolubilmente a persone che, per i più disparati motivi, "le vogliono bene", è sempre sottile, sempre più. è spaventoso pensare a quello che potrebbe succedere, ma è altrettanto spaventoso pensare a quello che le è successo. quindi meglio concentrarsi sul futuro, fonte di speranza.
Anche se adesso si allarga, a macchia d'olio, un altro pensiero, un dubbio: Ma Salih?
a buon intenditor poche parole! :)

Recensore Master
12/12/17, ore 10:22

Ecco un capitolo molto introspettivo, nel quale le problematiche fisiche non sono più centrali come prima, lasciando il posto ad una più forte introspezione. Khaleed e Adnan sono i due volti della schiavitù. Il mellifluo dottore e il violento schiavista sono entrambi concentrati su un obiettivo comune, malgrado le loro differenze: arricchirsi a dismisura lucrando sulle tragedie della guerra.

Anahid rivela benissimo il suo punto di vista e mostra una tempra morale ben più forte di molte altre persone. Scopre persino che il suo amico Kassim è ancora vivo, così come la cacca umana di Mehmet - che giustamente come l'erba mala non muore facilmente.

In più ho la sensazione che, nell'harem, rivedrà Maria l'Assira.
Vedremo!

A presto
morgengabe

Recensore Master
11/12/17, ore 19:39

L'adrenalina è sempre tanta e ormai la povera Ana dovrà affrontare anche questa brutta e pericolosa situazione da sola.

Spero tanto in lei; sono molto curiosa di conoscere cosa accadrà!

Intanto complimenti, riesci a mostrarci un quadro della condizione durante questi tempi difficili, descrivendo tutto nei minimi dettagli per rendercene partecipi. Bravissimo come sempre!

Buona serata!

-Bigin

Recensore Junior
11/12/17, ore 19:00
Cap. 49:

Ciao Alessandro! :)
Eccomi tornata e scusami sinceramente per il ritardo... 

Non c'è pace per la povera Anahìd... costretta nuovamente ad intraprendere un "viaggio" contro la sua volontà.
Ti dirò, da un lato sono contenta che non sia morta per inedia in quel campo della morte, completamente sola. Dall'altro lato, però, credo proprio che la giovane dovrà affrontare nuovi ostacoli insidiosi sul suo cammino. :/
Quei due uomini meschini hanno intenzione di rimetterla in sesto unicamente per raggiungere i loro sporchi piani ed intascarsi ingenti somme di denaro, visto e considerato che quelle giovani ragazze venivano vendute a uomini ricchi e facoltosi.
Tutto questo è triste e spaventoso allo stesso tempo. Spero vivamente che Salih possa salvare la sua amata Anahìd da questa situazione terrificante, altrimenti non riesco a pensare a cosa potrebbe accaderle se ciò non si verificasse. :/ 

Ottimo lavoro come sempre, complimenti. Il finale è stato davvero toccante... Anahìd non sapeva neppure che giorno fosse e probabilmente neanche si immagina di aver già compiuto diciotto anni.
Continuo con la lettura, devo assolutamente scoprire cosa succederà ai nostri amati protagonisti... 
Ti auguro una buona serata. :)
Angelica.

Recensore Master
11/12/17, ore 16:02
Cap. 4:

Buon pomeriggio Alessandro!
E per fortuna Anahid ha l'abitudine di dare da mangiare ai gatti, così loro si sono presi la colpa e nessuno si è accorto di Salih, altrimenti suo padre, rigido com'è nel rispetto delle tradizioni, molto probabilmente l'avrebbe punita duramente per il suo comportamento avventato e poco consono alla sua condizione di ragazza in età da marito.
Capisco il rispetto delle tradizioni, ma continuo a pensare che proprio questa rigidità da parte degli adulti sia una delle cause principali degli scontri tra varie etnie. I giovani non hanno certo tutte queste malizie e sottigliezze.
Anahid non vuole comunque rivelare i suoi timori alla sua famiglia anche se, a quanto pare, qualcosa sta succedendo davvero, visto il colloquio molto privato tra sua madre ed il padre di Salih. Temo che ben presto i momenti felici, per la ragazza, finiranno...
Si vede che hai studiato moltissimo, documentandoti sull'argomento prima di scrivere, e per questo ti faccio i miei più sinceri complimenti, perché non si può scrivere un racconto storico come questo senza un'approfondita conoscenza dei fatti. Io personalmente non ne so quasi nulla, e questo mi incuriosisce e mi spinge maggiormente nella lettura, per conoscere una vicenda storia a me quasi totalmente sconosciuta e per cui ti ringrazio per averla così esposta.
A presto!

Recensore Master
10/12/17, ore 14:44

Ciao!^^
Leggere e commentare dal telefono è un po' un patema, ma avevo voglia di fare un salto da queste parti. Voglio mettermi in pari anche io con questa storia, sappilo^^
E rieccoci ad affrontare un altro giorno di marcia estenuante, mentre ormai pare abbastanza chiaro che gli armeni, già piagati dagli stenti, dalla fame e dalle angherie degli odiosi gendarmi dovranno affrontare una lunghissima marcia attraverso il deserto siriano, verso il totale annientamento.
Anahìd e Sarkìs cercano di farsi forza a vicenda, ma mentre il dottore si è reso conto di quanto sia precaria la loro situazione, Anahìd non riesce a venir meno al suo istinto caritatevole. Ha un buon cuore, la ragazza, anche se temo che purtroppo in questi casi la carità non paghi... tanto che la stessa Maria si è approfittata della sua bontà, non si sa bene per quali scopi... avrà ragione Sarkìs?
E ora ci resta da scoprire chi è l'energumeno appena comparso sulla scena...
Se riesco, ripasso anche più tardi. A presto! :)

Recensore Junior
09/12/17, ore 18:39
Cap. 49:

Eccomi, in ritardo vergognoso, non so come scusarmi, ma ho avuto un periodo movimentato. Spero adesso di poter tirare il fiato!
Però ho letto tutto e adesso commento passo passo.
Dunque, siamo a un punto di svolta, le cose per Ana stanno cambiando velocemente.
Adesso è orfana del tutto, ha perso pure il suo povero papà, anche se quel povero vecchio ha resistito davvero tanto in un viaggio infernale. Hai descritto delle scene strazianti, molto tristi, nel leggerle mi veniva da piangere.. ho fatto fatica a finire i capitoli. E non sopporto più di vedere Ana picchiata e maltrattata, quella fetente dell'assira si è rivelata per quello che è, Sarkis aveva ragione!
Hanno catturato Anahid e la venderanno come schiava per un harem, una cosa terribile, non so se sia meglio questo piuttosto che morire libera..
Però certamente fiché c'è vita c'è speranza, e magari Salih potrà ritrovarla, anche se deve riuscirci mentre la ragazza è in viaggio, perché non appena sarà rinchiusa in un harem non potrà ritrovarla mai più. Le donne degli harem sono come delle prigioniere di lusso, non possono uscirne mai, e non le vede nessuno.
Spero sempre che i due innamorati si ritrovino, sarebbe troppo ingiusto altrimenti, dopo tutto quello che hanno dovuto passare, Ana soprattutto!
Sei sempre bravissimo e coinvolgente, mi sono tanto commossa con questi ultimi capitoli!
Buona domenica amico caro
cate
 

Recensore Master
09/12/17, ore 17:21
Cap. 49:

Forse, anzi probaabilmente dirò una cosa impopolare ma... secondo me è meglio così.
Un'Anahid moribonda di fame e di sete non può salvarsi: se adesso potrà mangiare e bere, rimettersi in forze ed in salute potrà magari cercare di fuggire.
La prima cosa a cui pensare è la sua sopravvivenza: saperla morta in un deserto non serve a nessuno, solo a far vincere quei stramaledetti assassini di Armeni.
Anahid DEVE vivere: deve sopravvivere a tutti i costi.
Lo deve a se stessa, povera piccola innocente.
Lo deve a sua madre, a suo fratello.
Lo deve a suo padre: ha una promessa da mantenere. 
Anahid deve vivere, diventare donna, essere felice e magari costruirsi una famiglia sua, cui insegnare quello che a sua volta aveva appreso dai suoi poveri genitori.
Ben venga il mercante di schiavi: le ha salvato la vita.
Ed una ragazza viva ed in forze può pensare al futuro, essere coraggiosa, tentare l'impossibile.
Uno scheletro nel deserto serve solo a far piangere la sua gente.
Questo capitolo mi ha fatto molto riflettere: a volte quello che sembra il male può avere dei risvolti positivi.
E quello schifoso di Mehmet deve morire male, maledetto!

Recensore Master
07/12/17, ore 15:21
Cap. 3:

Buon pomeriggio, Alessandro. Come promesso eccomi qui! :-)
Non nego che, a tratti, questo capitolo è stato un po' pesante da leggere. Non perché sia stato noioso, ma perché a volte scrivi usando frasi troppo ridondanti che, se snellite del superfluo, suonerebbero molto più scorrevoli. Non so se qualcuno te l'aveva già fatto notare: non voglio passare per la saccente di turno, ma mi sento in dovere di darti il mio parere sincero, come spero e chiedo che facciano gli altri con me.
La storia è decisamente interessante, anche perché affronta un argomento molto delicato, e se ci fosse un po' di "snellimento" sarebbe ancora meglio. Magari andando avanti nella storia vedrò dei cambiamenti :-)
Ora veniamo alla trama in se stessa: i due ragazzi passano insieme la notte, a parlare, prima della partenza di Salih. Ho ammirato il suo coraggio: si vede che lui tiene molto a lei, al punto da tentare persino di baciarla. Purtroppo, lei è consapevole non potergli donare il suo cuore e si rifiuta di compiere quel gesto che poi, sa già, si porterà dietro per tutta la vita.
Anahid continua a non voler ammettere il rischio che il suo popolo sta correndo, però si rifiuta di tradire i suoi concittadini, e per questo anche lei dimostra un grande coraggio.
Immagino che le disavventure dei due giovani avranno inizio proprio da qui in avanti, vero?
A presto!

Recensore Master
06/12/17, ore 16:43

Salve!^^
Ed eccoci di nuovo catapultati nel bel mezzo dell'azione... uh, che colpo di scena!
La missione di Salih è una corsa contro il tempo sul filo del rasoio, ma sembra che a ogni angolo sia in agguato un terribile imprevisto destinato a stravolgerne l'esito...
Il nostro turco è un ragazzo ingenuo, ma per certi versi penso che il più ingenuo tra i due sia proprio Joseph, che ha riposto una fiducia fin troppo cieca nei confronti delle informazioni che gli erano state passate, tant'è che si è impuntato a non voler dare ascolto al suo compagno che aveva già fiutato il pericolo imminente.
Questi circassi (altro popolo di cui non sapevo quasi nulla, e che mi ha indotto ad andare a cercare su Google...) sembrano dei tipacci loschi, e dal modo in cui infestano le rovine del paesello fantasma e si approcciano ai nostri due amici, non promettono nulla di buono... temo che Salih avrà delle belle gatte da pelare se finisce nelle grinfie di questi biondi figuri.
E spero che a Joseph non sia successo nulla di grave...

Questi tedeschi sembrano davvero fidarsi di Salih.
Chissà che cosa è contenuto nel misterioso messaggio...^^
La conclusione di questo capitolo mi fa venire voglia di leggere ancora... Una trama davvero ben congegnata, che mi sta insegnando un sacco di cose.
Complimenti anche qui... e alla prossima! :)

Recensore Master
06/12/17, ore 15:56
Cap. 23:

Rieccomi di nuovo! ^^
Torniamo ad Anahìd e alla sua triste e mortifera marcia.
Che cosa c'è di più crudele che dare una falsa speranza a una colonna sbandata di persone senza più alcun afflato vitale?
Quei poveri armeni devono essersi davvero illusi - illusi, dico, perché era la speranza irrazionale a farglielo credere, e non la ragione - di poter ricostruire la propria vita ad Aleppo. E ciò è veramente triste, crudele, perché dopo aver assaporato un istante d'insperata felicità si sono ritrovati di nuovo sbattuti tra le fauci dell'inferno, come bestie senza identità. Faccio fatica a capacitarmi del contegno insensibile di Mehmet e dei suoi sgherri: è qualcosa di inumano... terrificante. L'indifferenza è peggiore dell'odio, molte volte... ed è questo il sentimento che alberga nel cuore dei gendarmi: l'indifferenza.

Per il resto, come sempre ho apprezzato la digressione sulla cultura armena...
Soprattutto questo passo, che da profana medievalista non potevo lasciarmi sfuggire:
"Le sarebbe piaciuto tornare a riascoltare la musica dei trovatori, coi loro canti accompagnati dal suono delle piccole chitarre armene, tra il sacro e il pagano, e per questo molto criticati dalle autorità delle varie comunità. I cantastorie viaggiavano d’in villaggio in villaggio durante i giorni festivi e riempivano ogni silenzio con i loro racconti e con il loro repertorio musicale, molto vasto e basato su decenni di esperienza."
Non pensavo che esistesse una tradizione trobadorica anche in Armenia, e soprattutto che fosse giunta alle porte del secolo scorso... è una piacevole scoperta, che ancora una volta accende il mio interesse per questo popolo, così lontano ma in fondo così simile al nostro.

Voglio leggere ancora! xD

Recensore Master
06/12/17, ore 15:17

Ciao!^^
Negli ultimi tempi ti sto un po' trascurando, e me ne dolgo... questo non significa che il mio interesse nei confronti della tua storia è calato, anzi... ;)
Mentre la storia di Anahìd è costellata di sofferenze e stenti, quella di Salih è avventurosa, ricca di azione, da tenere col fiato sospeso. Anche questo capitolo non è da meno: un territorio sconosciuto (a proposito: come sempre lode alla tua ricostruzione! Anche gente ignorante in materia come me riesce facilmente a familiarizzare coi luoghi che descrivi, con rapide e decise pennellate, e a vederli proiettati di fronte ai suoi occhi...^^), una situazione apparentemente innocua, una fuga rocambolesca... e infine, come un vero e proprio deus ex machina, il tedesco che spunta dal nulla e offre aiuto a Salih xD
Trovo interessante che tu abbia voluto inserire nella narrazione un personaggio storico (Joseph, se ho capito bene, dovrebbe essere un personaggio realmente esistito, no?) e farlo interagire coi personaggi di fantasia con così tanta naturalezza. Così la tua storia appare ancora più verosimile...
Beh, adesso sono curiosa di vedere che combineranno questi due insieme!
A tra poco :)

Recensore Master
06/12/17, ore 15:08

Rieccommi Alessandro!
Non ho potuto resistere, e così sono passata subito a leggere il primo capitolo, in cui promettevi di entrare subito nel vivo della storia. Le mie aspettative non sono state smentite.
Nonostante siano passati sei anni, i due amici sono ancora tali, nonostante la guerra interna abbia sconvolto molte parti del regno. Il piccolo paesino sembra ancora un'isola felice all'interno di un paese devastato. E proprio in questo momento così difficile, che Anahìd non vuole ammettere, ecco che il suo punto di riferimento principale, il suo amico Salih, decide di mettere a repentaglio la sua vita andando a combattere per difendere la sua patria. Il suo è un intento nobile, che lascia intendere quanto sia appunto nobile il suo animo. La ragazza pare finalmente rendersi conto di provare qualcosa di più, per lui, che una semplice amicizia, ma l'intervento della madre smorza ogni sua velleità. Come dicevo nella recensione precedente, sono sempre gli adulti a creare le differenze, e forte della sua tradizione anche Sona è quasi contenta che Salih se ne vada, così non potrà attentare al buon nome di sua figlia e della sua famiglia.
È una realtà molto triste, perché l'amore non deve conoscere barriere, ma ahimé ancora attuale, purtroppo, perché i pregiudizi sono troppo forti da sradicare.
Trovo che la storia sia molto bella ed interessante, ricca di particolari storici spiegati con dovizia di particolari nelle note.
Tornerò presto, di sicuro, a continuare la lettura!
A presto!

Recensore Master
06/12/17, ore 11:40
Cap. 1:

Buongiorno Alessandro!
Era già da un po' che avevo notato questa tua storia, e mi aveva colpito soprattutto per via dell'argomento trattato, molto difficile a parer mio. Per questo, ora che mi sono finalmente messa in pari con la lettura di altre storie e che non ho niente in cantiere, da scrivere, ho deciso di cominciare a leggere.
Ho trovato questo prologo molto tenero e delicato, di sicuro necessario per introdurre i due personaggi. È facile capire, leggendo dei due ragazzini, come siano gli adulti a creare le differenze che i bambini non vedono (anche perché, forse, in realtà quelle differenze nemmeno ci sono). Cosa importa di che razza o religione siamo quando c'è l'amore?
Conto di poter leggere almeno un capitolo al giorno, quindi mi rileggerai presto e spesso :-)
A presto!
Evelyn