Eccoci qua: per prima cosa devo dire che come revisione questo capitolo non è stato impegnativo (sarà per questo che ho fatto in fretta :) ). Infatti qualcosa come metà delle correzioni riguardavano le banali sviste tipiche da revisione, e buona parte erano piccoli errori ortografici. E difatti direi che è il capitolo che forse ho maggiormente apprezzato fino ad ora. Anzi, direi quasi che sembra ci sia un balzo notevole di qualità rispetto ai precedenti. Se nei capitoli precedenti c'erano momenti più "calanti" di coinvolgimento, in questo mi pare personalmente che non ci sia mai il rischio di distrarsi nemmeno un istante dalla lettura, e viene non solo spontaneo ma quasi impellente leggerlo di getto dall'inizio alla fine, mantenendo costantemente una piacevolezza notevole nella lettura.
Credo che sia dovuto innanzitutto alla tua capacità di equilibrare i vari elementi (di trama, descrizione ambientale, dialoghi e sentimenti e sensazioni dei personaggi, sia nei momenti di introspezione che in quelli di interrelazione tra loro), che sembra spontanea e quasi che ti venga facile, ma in ogni caso - aldilà dell'impegno che effettivamente ti richiede - non sembra mai studiata artificiosamente a tavolino, per via della scioltezza mai pesante con cui la dispieghi lungo il capitolo. Credo sia una delle basi portanti di una buona scrittura e di una storia scritta validamente, perciò il fatto che tu la usi con tanta abilità è un ottimo fondamento da brava scrittrice.
E' notevolmente migliorato, secondo me, il gioco delle varie parti che compongono trama e ambientazione: non ho mai sentito in questo capitolo nemmeno l'ombra della mancanza di descrizione ambientale, e il renderla attraverso l'interazione con i personaggi e le loro azioni all'interno della storia è ottimamente riuscita, dando anche quel senso di "materialità" che aiuta molto chi legge a lasciarsi assorbire all'interno della storia e degli eventi, a rendere molto partecipi insomma. Tutto questo è evidente già dall'apertura: infatti quando si scopre che la scena iniziale è un sogno si rimane del tutto sorpresi, proprio perché maneggiando molto bene l'effetto di materialità rendi chi legge particolarmente preso da ciò che accade(e oltre che 'partecipe' direi pure ansioso di sapere che succederà ai protagonisti... per un momento avrei giurato che fosse giunta l'ora di Nath di tirare le cuoia, e iniziavo ad interrogarmi sulle sue capacità di resuscitare ;) ).
Hidel qui, che era apparso nei capitoli precedenti come un luogo più 'fiabesco', acquisisce connotazioni più "buie", per via del pericolo che regna in queste terre, reso magistralmente inquietante dalla scomparsa nel nulla della donna. Il sogno di Ann rende ancora più sinistro il tutto, e di colpo il paesino coperto di neve non sembra più solo molto pittoresco... Un gioco di ambiguità rispecchiato da Nath e dal suo voltafaccia: dalla gentilezza con cui si rapporta con Ann e con cui si impegna a rendere il più innocua possibile la sua persona agli occhi degli abitanti di Hidel, alla freddezza decisa e con sfumature anche piuttosto sadiche con cui tratta Damon. Ma un personaggio come Damon, che non sembra certo 'raccomandabile' nell'efficace sua prima comparsa, forse non si potrebbe trattare altrimenti; e dopotutto questi atteggiamenti di Nathan rimangono quelli con cui si presenta esternamente. I suoi propositi più sinceri rimangono insomma in fondo celati, forse anche a lui stesso (?), al punto da creare un secondo piano di mistero: un primo piano in cui il mistero evidente riguarda gli 'Angeli' e il gruppo costituito da Damon, Jen e Marcus (che immagino anche gli altri che leggono, come me, non vedono l'ora di conoscere, pur in fondo temendo con brivido di scoprire quanto si riveleranno pericolosi per Hidel e i suoi abitanti...) - nonché dalla faccenda di 'Supervisori' e 're'... - e un secondo piano, che è quello più concentrato sul personaggio di Nathan, su quale ruolo i suoi "colleghi" si aspettano che giochi, e su quale effettivamente ha intenzione di giocare lui.
La tensione di ambiguità e mistero però l'hai abilmente diluita con qualche scena più comica e prosaica (come le difficoltà di arrampicamento di Krissy e i rimbrotti di Ann, la singolare puntualità mattiniera di Ann, o la scena in cui Nathan racconta un sogno incentrato su una ricetta innovativa... he he...), che oltre a tendere a far parteggiare per Hidel e i suoi abitanti, e a sentirsi preoccupati per il loro futuro prossimo, avvicina ad alcuni personaggi, non solo Ann ma anche Krissy, i famigliari di Ann, e persino - anche se più cautamente e con meno sicurezza di non essersi ingannati - a Nathan: nello stemperare il clima più ombroso che si sta addensando intorno alle anticipazioni di futuri sconvolgimenti ad Hidel, crei nel contempo una sorta di vivida familiarità con questi personaggi.
Insomma, anche se forse sono di parte, per via del mio bisogno di una buona controparte di ambientazione parallelamente agli eventi, caldeggerei di continuare su questa via nella revisione dei prossimi capitoli: anche se può essere una faticaccia, il risultato si vede e si sente parecchio, ed è veramente ottimo... non si tratta solo di 'piacevolezza' nella lettura, ma proprio di maggior coinvolgimento. Si sente la cura che hai adoperato per questo capitolo, e il modo in cui i vari elementi si spalleggiano e si controbilanciano vicendevolmente è eccezionale secondo me. Vivissimi complimenti, insomma! :)
p.s.: nella quintultima riga è rimasta la virgola spostata -> non tra ALZO'...UNA MANO, ma tra CIO'...ALZO'
Al prossimo capitolo! |