|RanMasa|Happy Pocky day!|986 parole|Neanche questa volta alcun povero piccolo ed indifeso Pocky è stato maltrattato nel corso della fic, ve lo possiamo assicurare|oneshot|
{dal testo}
– Ah, sei solo tu… – disse quando riconobbe la figura che era apparsa alla porta con un raccoglitore pieno di scartoffie di chissà quale genere sottobraccio, tornando a rilassarsi e riprendendo in mano la matita per riprendere a disegnare.
– Ah, Kariya-kun, ma che bello vederti! Sì, anche per me è un piacere vedere che stai bene. – ironizzò quello andando a sistemare la cartella nell’armadio della classe.
– Cosa porta qui su questo suolo sconsacrato sua magnificenza Kirino-senpai? – borbottò col Pocky ancora in bocca, mentre tornava a grattare la grafite sul foglio disegnando le mani e i dettagli degli abiti del soggetto.
– Nah, cose del consiglio studentesco, lascia perdere. – chiuse l’armadietto e si avvicinò al suo banco senza fare rumore, studiando le azioni del turchese senza che lui se ne accorgesse. – Però, bello! – commentò poco dopo facendolo sussultare e arrossire.

|For the (team- ehm ehm) EinAlpha day|2016 parole, fonte Word 2010|EinAlpha|Alpha, Einamu, Beta, Gamma, Reiza e Pocky vari|Nessun Pocky è stato maltrattato nel corso della fic|Scritto per metà in classe traumatizzando il mio compagno di banco|
{dal testo}
- Papi, mi racconti di te e papà? – gli chiese, con la sua spiccata curiosità che luccicava nei grandi occhioni verdi. Quel bimbetto che suo marito aveva adottato per fargli una sorpresa, anche se non era figlio suo – anche perché, essendo omosessuale, ci sarebbe stato qualche piccolo problemino tecnico -, lo amava tantissimo, l’aveva amato fin dal primo momento che l’aveva visto. Quegli occhi espressivi e i suoi capelli mori perennemente scarmigliati e le ginocchia sbucciate e tutto di lui l’aveva rapito fin da subito.
- E va bene, ma poi torna a giocare che papi deve lavorare, mh?
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Per cinque anni si era tenuto il segreto del bottone, solo Beta sapeva che l’aveva ricevuto, ma se n’era presto dimenticata, non sapendo chi era che l’aveva mandato, all’epoca non aveva voluto farlo soffrire, dovendo partire di lì a poco, ma ora non desiderava altro che vederlo di nuovo, abbracciarlo forte e dirgli che sì,

|Raccolta di due shot che non ci azzeccano niente ma che ho messo lo stesso insieme perché io può|673 parole a detta di Word|BanGaze puccettosa|Nagumo Haruya, Suzuno Fuusuke, Hitomiko Kira|Chiedo perdono per l'assenza, non sono morta, solo in letargo|
[Dal testo]
- Allora, hai capito o no? – chiese il bimbo dai capelli argentei.
- No, non riesco proprio a capirle queste maledette H, uffa! – strillò dondolando la sedia all’indietro, rischiando di cadere. Fuusuke afferrò prontamente lo schienale della sedia e lo riportò alla giusta posizione.
- Sta attento, stupido di un tulipano, se cadi ti fai molto male, e io non voglio averti sulla coscienza.
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- Ma no Nagumo, Suzuno non sta morendo, – disse accucciandosi di fronte a lui e mettendogli una mano in testa, accarezzandogliela. – ha solo la febbre.
- Non è vero, sta morendo, sta morendo! – insistette lui cercando di asciugarsi gli occhi con le manine strette a pungo. – Non apre gli occhi, è pallido e si lamenta! Sta morendo onee-chan aiutami!

|Happy Break Team Day!|Endou Mamoru, Goenji Shuuya, Kidou Yuuto|321 parole|Generale|Attenzione! Quest'obbrobrio è stato scritto in fretta e furia da una fangirl stanca e raffreddata che non aveva la più pallida idea di cosa scrivere ma che si è costretta a farlo, se vi aspettate di trovare qualcosa con un minimo di senso compiuto, probabilmente questa non è la fic che fa per voi|
Endou si voltò verso i suoi migliori amici. – Sapete perché vi ho portato qui?
I due lo fissarono interrogativi e scossero la testa per far cenno di no, non avevano la minima idea del perché il loro ex capitano li avesse portati lì all’improvviso.
Il castano produsse un sorriso smagliante dei suoi. – Oggi è il primo Ottobre 2014… 1, 10, 14.

|one shot|1986 parole|Partecipante al contest ''MasterChef: Per chi ama la cucina.'' indetto da Lelle10 sul forum di EFP|
[dal testo]
- Allenatore Fubuki! - i componenti del club di calcio dell'Hakuren corsero incontro al ventiquattrenne che stava controllando delle schede di allenamento nella sala del club.
- Sì? - chiese lui riponendo le schede e voltandosi sorridente verso i suoi ragazzi.
- Oggi è il compleanno di Yukimura, abbiamo deciso di organizzargli una piccola festa.
Shirou si illuminò, anche se non avrebbe dovuto fare favoritismi in squadra, lui stravedeva per quel ragazzino dagli occhi azzurri come le acque di uno stagno, e sarebbe stato più che lieto di aiutare per la sua festa di compleanno.
- Cosa devo fare? - chiese.
- Mmh... Trovato! Ecco, lei può preparare la torta. Noi possiamo pensare al resto, ma non siamo molto bravi in cucina...

[Io che pubblico due fic in un solo giorno?! Che razza di oscura magia è mai questa?! owo]
BanGaze|Per il compleanno del nostro caro Nagumo, perché sì, oggi è il suo compleanno|1043 parole a detta di Open Office|
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Nagumo, confuso, aprì la porta, e si trovò di fronte a tutti i bambini del Sun Garden con cappellini di carta, dei palloncini rotolavano a terra e dei festoni appesi agli alberi recitavano la scritta "Tanti auguri Nagumo!". Quando tutti suonarono delle trombettine di carta lanciandogli coriandoli i suoi occhi color miele si illuminarono: allora non si erano dimenticati del suo compleanno!
- Ma allora non ve ne eravate dimenticati! - esclamò tutto contento, saltellando letteralmente dalla gioia.
Hitomiko gli si avvicinò e gli scompigliò i capelli. - Dimenticarcene?! E come avremmo potuto! - sorrise radiosa pizzicandogli una guancia.
- E allora perché per tutta la mattina avete fatto finta di non saperlo? - chiese offeso.

|KidouFudou|Sclero assoluto|Nonsense assicurato|569 parole|non ha senso, quindi non scervellatevi a cercargliene uno! ùwù
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Quando vide che il castano aveva smesso di mangiare e che stava ringraziando per il cibo rimase perplesso: il piatto non era vuoto, c'erano ancora dei pomodori. Decise di farglielo notare.
- Ehi, e quelli?
- Sono pomodori. - rispose lui con ovvietà.
- Ma dai, non l'avevo capito! - sbottò il rasta, ecco cosa si otteneva ad iniziare una discussione con quella sottospecie di punk. - Devi mangiarli, le ragazze ci hanno detto di mangiare tutto, e tu non sei più in forma di tutti noi per disobbedire loro.
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- Mangia! - urlò il suo aggressore.
- No, mai! - si lamentò, arrancando via dall'altro, che lo immobilizzò nuovamente a terra, a pancia sotto, con le mani stese in avanti. Il ragazzo occhialuto cominciò a sbattergli la verdura in testa.
- Devi mangiarlo, mangialo!

|Cosa a caso scritta in un momento di depressione|RanMasa|TakuRan|K o r i capirà
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Per quanto mi hai fatto credere che io ti piacessi?
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E fa male. Tu non puoi neanche immaginare quanto. Essere il tuo migliore amico e sentirti parlare per ore ed ore di quanto sei innamorato di lui, quando nel tuo cuore un po' speravo di esserci solo io.
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Ci si vede nelle recensioni, magari. ;)

|Dedicata a delle persone molto speciali|BanGaze|1120 parole a detta di Open Office|
[dal testo]
Gli altri lo scrutarono silenziosamente, mettendolo un po' in soggezione. Dopo un po', però, qualcuno gli si avvicinò, era un bimbo dell'età sua e di Hiroto, con dei capelli perlati dalla forma alquanto bizzarra e un paio di occhi freddi come il ghiaccio, e del suo stesso colore.
- Io sono Suzuno Fuusuke. - disse atono. - Vediamo un po' come te la cavi a calcio.
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Simili. E i simili si respingono. Quindi magari era per questo che erano rivali. Ma loro erano anche agli opposti, poiché lottavano in moniera opposta, anche se l'obbiettivo era comune: dimostrare al mondo ciò che potevano fare, diventare i migliori. E gli opposti si attraggono, e loro erano, in qualche modo, amici.
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Ci sentiamo nelle recensioni, magari ;)

HiroMido|1171 parole (secondo Open Office)|AU|One shot|Dedicata ad Alice che non ha un account ma mi ha fatto da Beta reader per questa fic e a letto tutte le mie fic e adesso starà leggendo anche questa (credo)|
[dal testo]
Mentre si avventurava per il sentiero di terra battuta tra le quercie e gli abeti, però, non si accorse che qualcosa, o meglio, qualcuno l'aveva visto e lo stava osservando con tanto d'occhi: da dietro un cespuglio un ragazzo dagli scarmigliati capelli rossi tra i quali svettavano due orecchie grigie aveva per caso posato il suo squadro verde mare su di lui, mentre era intento a fare il giocoliere con tre mele, che gli caddero di mano alla vista del verde. Le orecchie si mossero in un sussulto e si rizzarono e la coda pelosa si agitò nell'aria.
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Il verde si accucciò per osservare i pesciolini che nuotavano tranquillamente in acqua, poggiando il cestino accanto a sé, quando il trio gli si presentò alle spalle, sorridendo.
- Ciao! - disse quello che stava al centro. - Io sono il lupo, e loro sono i cacciatori, piacere!