"La voce del tassista mi giunse lontana, come da oltre la riva di un fiume. Per un istante ebbi la sensazione di trovarmi sul fondo duro di un pozzo, immersa nel buio. Tutto ciò che vedevo, se alzavo lo sguardo, era la pallida luce che incorniciava il volto scuro del tassista. Potevo udire la sua voce che avanzava cristallizzandosi, galleggiando nella densità vuota dello spazio che ci divideva.
«Mi scusi» dissi, scuotendo la testa. «Ero soprappensiero».
Mi allungai, per mostrare all'uomo il foglietto su cui avevo segnato l'indirizzo. Lui gli rivolse una rapida occhiata, quindi ingranò la marcia e si immise nel traffico. Non appena la vettura cominciò a muoversi presi a rilassarmi, e a scacciare quella scomoda sensazione di gelo che strisciava lungo il mio corpo come una serpe molle e disgustosa, serrandomi mani e piedi. Mossi le dita dentro le scarpe e strinsi i pugni così tanto che le nocche mi si arrossarono. Sospirai, rilasciando lentamente il fiato.
Mi sentivo le mani lorde di sangue".
Una storia brevissima, con cui ho partecipato a un concorso bandito da una rivista letteraria. Spero vi piaccia!
Autore:
Puglio |
Pubblicata: 08/06/12 | Aggiornata: 08/06/12 |
Rating: Arancione
Genere: Introspettivo | Capitoli: 1 | Completa
Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Categoria:
Storie originali >
Noir | Leggi le
1 recensioni