Recensioni di Metabarone

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Gli Ultimi Dei - 01/10/22, ore 01:34
Capitolo 24: #23 bis Intervallo - Anche il Diavolo cerca la propria Anima
“Entrambi, allora, per stanchezza ci siamo ritrovati ad ascoltare in silenzio musica di tutti i generi sorseggiando a turno, da un’unica coppa riempita in questi anni, un vino junghiano – almeno così mi è stato venduto - dal robusto sapore nietzschiano speziato con aromi vari, di alcuni dei quali so poco e perciò non dico, mentre di altri non dico e non solo perché mi è parso di averli percepiti per la prima volta e non saprei come descriverli”

Sublime già nel preambolo;)

Come per i precedenti anche questo capitolo degli Ultimi Dei è un “esperienza” che mescola nelle sue righe aspetti e generi in una sinfonia intricata. Nel caso del ventiquattresimo (ventitreesimo bis, in realtà) l’incontro onirico del nostro “mitico eroe errante” con “Realtà” e “Immaginazione” è intriso di un aura poetica, surreale ma allo stesso tempo “viva” che trasporta nel non-luogo eterno e silenzioso che ne fa da fondale scenico (ancora di più utilizzando l’op. 163, D. 956 di Shubert come sottofondo).

Personalmente il prossimo capitolo mi rende “inquieto” già dalle premesse… come se fino ad ora gli spiriti dei personaggi fossero stati pervasi da equilibrio e armonia interiori. In ogni caso attendo sempre con interesse… alla prossima!
Recensione alla storia Gli Ultimi Dei - 09/10/21, ore 17:28
Capitolo 23: Il cuore di Shinji tra Ordine e Caos (nascita e morte di Furia Buia)
SONO RIUSCITO A FINIRLO!... E SONO ANCORA SANO DI MENTE!... VOGLIO IL MIO PUPAZZETTO AL TRITOLO!... ORA!...

Come premesso ho terminato la lettura (dilazionata, naturalmente) del XXIII capitolo degli Ultimi Dei (tra le altre cose ad un mese esatto dalla sua pubblicazione, neppure a farlo apposta) e beh... che dire, insomma? Lo/gli scritto/i è/sono certamente una dichiarazione di amore verso quella grande Opera (o sega mentale?) che è NGE, verso i suoi PERSONAGGI, e per le tematiche e atmosfere di crescità e formazione che sono state approfondite e sviscerate dal principio della narrazione... una narrazione che anche in questo capitolo (e forse soprattutto in esso) potrei definire di "Cuore" ricca di riferimenti culturali esterni che non stonano con la sua natura (ma che anzi la animano di una scintilla personale difficile da replicare). Il capitolo XXIII in sè contiene una vera e propria sequela di rivelazioni, alcune già chiare e praticamente annunciate dai precedenti, che accompagnano verso "l'Incontro alle terme" e alla "resa dei conti finale" che si annuncia solo l'inizio di un nuovo sentiero... gravato da ombre e incertezze...

Non ho ancora visto l'ultimo film della saga (essendomi ripromesso di farlo non appena finito questo leviatanico capitolo) ma sono in parte sicuro del fatto che gli Ultimi Dei continueranno a rappresentare per me un possibile seguito, quantomeno sentimentale, per Evangelion: 3.0 You Can (Not) Redo (spero che quello ufficiale "meriti" ma ho i miei dubbi vista la mole di carne sul fuoco).

In ogni caso come sempre sono curioso di leggere quali sentieri futuri si prospetteranno innanzi al Ragazzo... quindi alla prossima!
Recensione alla storia Gli Ultimi Dei - 20/05/21, ore 00:30
Capitolo 22: Fantasmi nella città di Gerico (principio di Caos nell'Ordine)
Devo dire che mi fa molto piacere tornare a leggere (in ritardo, purtroppo era da un pezzo che non facevo un salto su EFP e la lunghezza del capitolo mi ha costretto a leggerlo un poco per volta) un capitolo degli Ultimi Dei dopo cosi tanto tempo... ma l'attesa si è comunque fatta ripagare con un ottimo scritto in linea con quelli che lo hanno preceduto;) 

Non mi stancherò mai di dire che l'evoluzione e la (ri)costruzione dei personaggi sono probabilmente il fiore all'occhielo dello scritto nella sua interezza. Ancora una volta è impossibile leggere delle ansie, delle elucubrazioni e delle chimere di Shinji (e delle altre anime in pena più o meno "fittizie" che si agitano sullo strano palcoscenico della loro "realtà") senza rimanerne invischiati... non nascondo che quando, dopo un era di tentativi, finalmente quel circo ambulante di identità contrapposta e insicurezza che è il nostro protagonista è riuscito ad avere un poco di intimità (un poco, non esageriamo...) con l'oggetto del suo desiderio e della sua dannazione, dopo cosi tante traversie (materiali e interiori), mi si è disegnato un sorriso sul volto (come alla trappola tesa successivamente da Asuka non ho potuto fare a meno di plaudire interiormente e con trasporto alla saggezza del suo "consigliere").

Per il resto, tra riflessioni sulla strategia, avvicinamenti e allontanamenti, schermaglie sentimentali e lotte interiori ecco di ritorno anche gli altri "eroi" dal loro pellegrinaggio... forti di una nuova e rinnovata (e per ora misteriosa) coscienza degli eventi e della conoscenza dei loro Nomi (segno trionfante della riconquista dell'identità perduta)... e banditori dell'approssimarsi dello scontro finale tra i signori del "nuovo mondo" con l'occhio però ben rivolto verso un altra battaglia che si dipana ben oltre il teatrino fittizio che si agita innanzi a loro (la cui considerazione è ben marcata nelle loro espressioni annoiate).

Si apre una nuova fase, come sempre la curiosità non manca

Alla prossima

 
Recensione alla storia Gli Ultimi Dei - 08/12/20, ore 16:35
Capitolo 21: L'amore degli dei (principio di Ordine nel Caos)
Dopo una lunga assenza da EFP è stato bello tornare trovando dei nuovi capitoli di gli Ultimi Dei.

In primo luogo occorre constatare come anche nella vittoria i nostri quattro disp... ehm (anti)eroi sono riusciti a non farsi mancare una (ennesima) "crisi esistenziale" che coinvolge tutto il gruppo, ma che trova la voce in un Furia Buia, che non può fare a meno di interrogarsi sul valore degli ideali della banda (la ricerca dell'Equilibrio) e sugli sforzi intrapresi per giungere ad una "vittoria" che, effimera, sembra promettere solo un rimpasto nei signori della guerra che regnano sui dispersi lembi della civiltà post-Impact. Il Ciclope rifiuta i tentativi dei compagni di addolcire la pillola, la speranza che la vittoria aprà un nuovo capitolo di ordine e prosperità per i sopravvissuti, e smaschera le ipocrisie che fino ad ora avevano guidato la loro mano in quello che fin dal principio è probabilmente stato un conflitto futile, un bagno di snague di cui nessuno ricorda più nitidamente il casus belli. Ed è in questa tempesta emotiva (che sembra preannunciare l'arrivo di ben altra "tempesta") che lo stesso Furia Buia, annuncia di voler rompere il ciclo e di voler cercare di non risolvere nel sangue il regolamento di conti con le ultime tribù belligeranti.

L'uomo della guerra si può trasformare nell'uomo della pace? Il potere del dio orbo della distruzione può divenire simbolo di rinascità? Forse era vero il detto per cui "Non è la spada del samurai a decidere se donare la vita o la morte, ma le mani che la impugnano" perchè armati di questa nuova "convinzione" (seppur lacerati da incoerenze, dubbi e timori) i quattro attraversano gli eventi, e le macerie lasciate dal conflitto, arrivando a distribuire agli ultimi villaggi (di disperati) ai limiti delle terre colonizzabili non sangue ed ultimatum, ma un vero accordo di pace (simbolicamente accompagnato dalla distribuzione di materie prime e generi di sopravvivenza dalle loro scorte in un gesto che rompe gli schemi di egoismo e razzia del mondo post-Impact).
Ma è proprio nel momento in cui il cerchio del sangue è spezzato, che la "Tempesta", personificazione dalla volontà della "Dea" del mondo fittizio di cui oramai i quattro percepiscono l'inconsistenza, si presenta per ingaggiare una battaglia fisica, mentale ed emotiva in cui maree di furia si schiantano su difese sempre più vacillanti. E se alla fine la Tempesta arriva a spezzare le mura sul piano fisico, ella viene poi miseramente e trionfalmente messa in fuga dalla nuova consapevolezza, e dal desiderio di aiuto sincero, che emerge da coloro che stava tentando di schiacciare.

Il ritorno al villaggio (dove effettivamente qualcosa sembra già stare cambiando) e la successiva "divisione" del gruppo, con i tre diretti verso l'oceano nel tentativo di comprendere il proprio passato forse imbrigliato in un quadro oramai ridotto in cenere, e Shinji, per la prima volta solo dopo un tempo durato solo pochi mesi (ma che ha avuto il sapore di interi anni), solo con il suo essere e le sue riflessioni presuppongono un punto di svolta e di incontro con Lei il cui esito sarà difficile da prevedere... come tutte le volte in cui quei due tendono ad avvicinarsi...

Due capitoli affascinanti, di cui ci sarebbe stato anche molto altro da dire.

Alla prossima
 
(Recensione modificata il 08/12/2020 - 04:38 pm)
Recensione alla storia Gli Ultimi Dei - 30/07/20, ore 00:22
Capitolo 19: Fuori dalla tempesta (perché ci avete lasciati soli?)
Il nome del capitolo è particolarmente azzeccato (sia che questi venga letto in relazione alla durissima battaglia del capitolo precedente, sia che invece venga inteso come riferimento agli avvenimenti del capitolo XIX nella loro interezza) dalle ceneri del massacro i nostri antieroi riemergono martoriati e abbandonati (come sempre) a loro stessi... il loro mondo inoltre, dimostrando un certo sadico senso dell'umorismo, risponde alle loro invocazioni d'aiuto con la discesa di un "mark" assassino pronto a macellarli... Shinji a questo giro si trova a far fronte al cambiamento nella sua forma più "dura" e irrevocabile, quello della mutilazione, del braccio, sostituito da una protesi che (per un altra ironia del sogno che identificano come realtà) è stata ricreata dalla "carne" stessa di un EVA (un legame quello tra l'ex pilota e gli umanoidi di metallo che sibillino torna sempre in campo, nonostante tutto...), e quella della perdità dell'occhio, trasformato in un rosso globo di at-field (cosa che ora accomuna attraverso il tempo e le spazio le due metà comunicanti del ragazzo più fortunato del Giappone). Ma nel pieno segno del suo cambiamento, Shinji metabolizza in fretta e si prepara, ancora una volta per salvare la sua famiglia, ad affrontare quello che in un altro tempo e in un altro luogo (o in altri tempi e in altri luoghi sarebbe più corretto?) è stato per lui un mentore e un ispiratore, Rioji Kaji. Il Kajii di questa realtà si rivela presto, come già accennato negli scorsi capitoli, un incarnazione vivente del famoso aforisma nietzschiano "Chi combatte contro i mostri deve guardarsi dal non diventare egli stesso un mostro. E quando guardi a lungo in un abisso, anche l'abisso ti guarda dentro"... davanti ad uno Shinji (improvvisato negoziatore e cosciente della sua impreparazione) egli si mostra pienamente nella sua nuova forma di manipolatore, machiavellico tiranno e cinico spregiudicato (per certi versi, essendo Asuka il fulcro della realtà-sogno che Shinji sta vivendo, mi verrebbe quasi da pensare che questa metamorfosi sia dovuta a qualche genere di "ripicca" contro il Kajii che in un altro tempo ha rifiutato seccamente l'amore di una certa adolescente...) a cui però Shinji riesce a tenere testa nell'unico modo possibile ovvero parlando (e minacciando) con franchezza, mostrando ad un Kajii ancora convinto di trovarsi di fronte al vecchio pilota, uno Shinji nuovo e soprattutto pericoloso. Inevitabilmente l'esito del teso negoziato porta alla rapida evoluzione degli eventi e allo scontro aperto con Kuchianwa è i suoi sostenitori. Ed è durante il regolamento finale di conti tra il capo dei dissidenti e Shinji, che ancora una volta il sogno pare lacerarsi lasciando emergere la volontà che tutto muove che si rivela con parole d'astio molto personali che non appartengono all'ufficiale... Una degna conclusione di questo ciclo, un ottimo punto d'inizio per quello a venire di cui sono molto curioso di vedere l'evoluzione. Alla prossima.