Recensioni per
Speranza Senza Redenzione
di Yu_Kanda

Questa storia ha ottenuto 26 recensioni.
Positive : 26
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
27/10/13, ore 14:20

ciaossu :D
oh mamma ke bello questo capitolo *.* e quanti colpi di scena :D
sn curiossissima di sapere il seguito :D ormai la ragazza si fida di Kangìda e Kanda ormai si sta abituando alla sua presenza :D
sl ke nn vorrei ke fosse tt un complotto contro Kanda e ke la lettera nn sia vera (lo so sn paranoica XD)
anke se spero ke Lavi sia vivo e con qualche arte da bookman abbia fatto credere a tt di essere morto :D
nn vedo l'ora di vedere il seguito :D
ciaossi ;D

Recensore Master
09/10/13, ore 14:02

Ecco, Kanda vuole morire, ma Kanda non può morire. Non può morire a causa della sua particolare natura e non può morire a causa dell'Ordine che ha bisogno di usarlo per recuperare i frammenti di Innocence. Giustamente hai fatto ruotare tutto il capitolo su questo fatto straziante. Le scene, brevi e ben delineate, rendono molto bene l'idea di questa disperazione. "Qualunque cosa io possa fare, anche se il mio corpo è libero, sono ancora prigioniero in quella cella. Sarò sempre prigioniero in quella cella...". Credo che questa frase sia il fulcro di tutto. Kanda è prigioniero della morte di Lavi, non può fare niente per cambiare questo fatto inaccettabile. Il gesto di Tiedoll fa tenerezza e si adatta bene al personaggio. Aspetto il prossimo ;-)

Recensore Master
09/10/13, ore 13:45

Recensione/valutazionevalida per il contest "In direzione ostinata e contraria" indetto sul forum di EFP:

Grammatica e ortografia: 10/10
Nulla in particolare da segnalare, hai avuto la gentilezza di inserire in sede di invio delle tue opinioni sull’ortografia e sullo stile per cui se avessi avuto dei dubbi in merito hai già pensato a chiarirli, in questa sede però vorrei esprimere il mio parere su alcune di esse: riguardo al “sé stesso”accentato, appartengo anch’io alla scuola di pensiero che lo vuole con l’accento, perché almeno a quanto ne so l’accento si deve porre nei casi dove può nascere confusione, come nel caso di “là” avverbio che deve essere distinto da “la” articolo, mentre non si pone su “qui” e “qua” perché non si corre questo rischio; quanto all’esclamazione “Bè”, io sono di quelli che preferiscono usare la forma “Beh” (ma non è un problema, a mio parere)
Stile: 10/10
Molto bello, davvero, e questo è senz’altro un aspetto positivo in una storia come la tua, che per lunghezza si pone sulla linea di separazione tra racconto lungo e romanzo breve.
Unico appunto (ma trattandosi di opinione personale e non di dato oggettivo non inficia sul voto) l’uso del corsivo per i flashback, l’ho notato anche in altre storie presenti sull’archivio e (sarà la mia ignoranza in materia) non ne capisco l’uso in questo senso, sarà che nelle mie esperienze di lettore dei testi scritti da autori “professionisti” e su supporto cartaceo ne ho sempre trovato un uso fatto con parsimonia (di solito per attirare l’attenzione su una parola in particolare o per citazioni da altri testi, veri o pseudobiblia inventati dall’autore), mi ha un po’ stupito vedere che parti estese della storia erano scritte in questa forma.
Originalità: 8/10
A mio parere c’è, anche se sostanzialmente ripete un tema classico, quella del tipo “poco raccomandabile” o almeno ritenuto tale, che il “Potere” di turno decide di offrire la speranza di riscatto in cambio dei suoi servigi e di quello che in ambito giurisprudenziale si chiamerebbe “Perdono giudiziario” (è un concetto che non ha quasi nulla di etico, non si crede affatto che il “reprobo” abbia capito i suoi errori e non voglia più commetterli, ma lo si concede allo scopo di annullare la procedura contro l’individuo di cui sopra), anche se in questo caso il “Potere” di cui sopra fa pensare a uno “stato etico” dove non si vuole solo che il “reo” capisca il suo errore, ma che la “espii”, in questo caso l’Ordine ha unito “l’utile” al “dilettevole”, non privandosi di un prezioso combattente contro forze demoniache e allo stesso tempo facendo sentire il protagonista una specie di “sorvegliato speciale”.
Gradimento personale: 9/10
La storia nel complesso mi è piaciuta molto, il suo essere piuttosto estesa non mi ha causato particolari problemi, anzi direi che è stata funzionale a far capire al lettore cosa abbia spinto il protagonista, che di solito ha per la mente tutt’altro, a concedersi alle gioie di quello che Kavafis (che se ne intendeva) chiamava “Amore sterile”, e a resistere non solo al trattamento che gli standard attuali definirebbero inumano e degradante (ma all’epoca le condizioni carcerarie erano pessime, anche e soprattutto per i “sodomiti”, come potrebbe confermare Oscar Wilde), ma anche a non mandare a quel paese l’Ordine e le sue leggi, o ancora quella di resistere alla tentazione di suicidarsi, preferendo semmai una onorevole morte in battaglia purché trovi un avversario più abile di lui, dimostrando che le sue preferenze sotto le lenzuola non intaccano né il suo coraggio né il suo istinto belluino.
Anche se di striscio, mi ha fatto piacere leggere anche di Lenalee.
Caratterizzazione dei personaggi: 4/5
Del protagonista si può dire che è un combattente nato, ma non esattamente uno di quelli disposti a “Obbedir tacendo”, specie dopo quello che gli hanno fatto, quanto ai suoi compagni, cercano di capirlo, ma dubito che ci riescano del tutto.
Il personaggio che mi ha colpito di più della tua storia è stato l’ispettore, una figura che all’inizio sembra solo una grigia figura burocratica ligia al dovere di obbedire agli ordini di quella particolare inquisizione (il fattore caratterizzante ogni sistema inquisitoriale di ogni tempo e paese è l’uso, oltre che di sistemi di coercizione fisica, anche se non soprattutto dalle sevizie psicologiche che costituiscono una parte non meno importante di quel cupo dramma che si chiama “interrogatorio”, pulegge, carrucole e cavalletti possono essere efficaci, di sicuro fanno scema, ma il vero inquisitore più che piagare il corpo preferisce sezionare l’anima, in questo caso anche l’ispettore tenta di fare lo stesso, non riuscendoci del tutto e anzi facendosi venire dei dubbi sull’idoneità del suo ruolo nella missione.
Quanto agli Akuma, si limitano a fare il loro dovere di finire infilzati…
Attinenza al tema: 5/5
Direi che c’è e che è stato reso splendidamente attraverso le peripezie del protagonista, offeso fin nel profondo del suo essere per una condanna che ritiene ingiusta (e si può essere d’accordo con lui, l’amore non può essere una colpa), dopo che quelli che riteneva suoi colleghii nella lotta contro il nemico avevano fatto ignominia del suo corpo (per usare appunto un’espressione medievale riguardante i sistemi d’interrogatorio e di punizione), privato (anche se non vuole crederci) apparentemente irrimediabilmente dell’unica persona che gli aveva fatto pensare ad altro che non alla Mugen e al miglio modo per usarla , costretto a stare in compagnia di una persona molesta (e scelta più che altro per il genere, forse nella speranza di “redimerlo”) e ciò nonostante impegnato a combattere contro nemici agguerriti e feroci, con la speranza (tutt’altro che nascosta) di non sopravvivere; sì, direi proprio che c’è.
Totale: 46/50

Recensore Junior
29/09/13, ore 15:23

Ogni volta che leggo qualcosa di tuo, rimango sconvolta e sorprendentemente felice.
Scrivi molto bene, e soprattutto, riesci a comunicare il senso profondo e nascosto di ogni frase.
Spero che continuerai questa storia, perchè mi sta appassionando... e vengo qui quasi solo per leggere questa.
A presto

H.E.

Recensore Master
29/09/13, ore 14:39

Adoro i tuoi flashback, senza riserve. Trovo che arricchiscano la storia senza appesantirla. Naturalmente l'episodio dei biancospini è il mio preferito ;-), ma anche quello della locanda, pur avendolo già letto, mi ha tenuta lì col fiato sospeso. Il continuo altalenare di Kanda fra il presente e il passato lo confonde in una sorta di delirio in cui l'immagine di Lavi esce più viva che mai. Per contrasto ad ogni ritorno alla realtà la rabbia, la confusione, il dolore si fanno sempre più insopportabili. La chiusura è perfetta e mi fa venire "fame" di leggere il resto. Aspetto fiduciosa il prossimo capitolo.

Recensore Veterano
29/09/13, ore 14:10

ciaossu :D
ke bello un nuovo capitolo ^.^
qui iniziano a esserci sempre più ricordi sul passato :) e devo dire ke mi piacciono questi salti temporali ;D
più capitoli leggo più mi vien voglia di leggere la continuazione XD
ormai la ragazza Craw si sta rendendo conto ke Kanda è realmente innamorato di Lavi anke se ho paura ke ci voglia ancora un pò di tempo prima ke ne sia convinta del tutto :D
poi mi è piaciuta molto anke la parte in cui Kanda va dalla tomba di Lavi e ci incide il suo nome e prende la bandana *.*
devo anke farti i complimenti x ilfatto ke tutte le reazioni dei personaggi nn sn x nnt Occ (almeno secondo me XD)
spero di leggere presto il nuovo capitolo ;D
ciaossu :)

Recensore Veterano
21/09/13, ore 20:40

Ciaossu ! :D
Ke bella questa fic ! :D l'ho scoperta sl adesso questa fic e da ora in po tenteró di commentare anke i prossimi capitoli :D
Cmq Lavi nn puó essere morto T.T ke tristezza :( xó lo ha fatto x Kanda xkè cosí almeno lui poteva essere libero *,*
Ti devo fare i complimenti xkè è scritta molto bn e ti fà capire benissimo cosa sta provando il povero Kanda T.T
Invece la ragazza ke é stata assegnata x controllare Kanda spero ke pian piano capisca l'importanza di Lavi x Kanda :)
Cmq io spero sempre ke in un momento o l'altro spunti Lavi e dice ke ha finto di morire anke se le probabilitá ke ció succeda é pari a 1 su 1000000 XD
Spero di leggere presto il seguito :D
Ciaossu!;)

Recensore Master
06/09/13, ore 14:46

Come sai questa è una delle scene che preferisco. L'immagine di Kanda sotto la pioggia davanti alla tomba di Lavi è come se l'avessi letta in una tavola tanto è precisa e perfettamente disegnata. La reazione di Kanda, persino troppo docile, è perfettamente naturale data la situazione. Mi è piaciuto molto anche come hai descritto Komui, anche lui stanco, tormentato, in un certo senso impotente. Me li hai fatti rivivere davanti agli occhi, cosa che mi è piaciuta moltissimo. Spero che tu abbia risolto i tuoi problemi con la lettrice di cui sopra e di vedere presto il nuovo capitolo. :-)

Recensore Master
19/06/13, ore 15:44

Beating of your heart: Speranza senza redenzione, di Yu_Kanda
Totale: 8.9


- Sviluppo e trattazione del tema
Hai deciso di trattare un argomento abbastanza spinoso e delicato che necessitava di una grande attenzione, ma te la sei cavata piuttosto bene per come sei riuscita a trattarlo.
Non è mai facile calarsi nei panni del proprio protagonista e cercare di vivere a propria volta le sensazioni che sta provando lui in determinati momenti, ancor più quando si tratta di prigionia, e sta difatti alla bravura dello scrittore riuscire a non cadere nel banale per far sì che la storia acquisti una propria dinamicità e non risulti semplicemente buttata al caso. Tutto questo per dire che, nonostante l'argomento sia davvero insidioso per certi punti di vista, non l'hai banalizzato e, anzi, hai fatto il possibile per far sì che apparisse veritiero e a tratti persino angosciante per le condizioni in cui si ritrova Kanda prima dell'arrivo di Komui.
Ho persino trovato una lievissima vena di follia che percorreva gran parte dl testo, devo ammetterlo. Sarà per il comportamento che Kanda riserva - giustamente, aggiungerei - a chi gli sta intorno dal momento in cui viene a conoscenza della sorte di Lavi, sarà il suo desiderare di morire per quanto sia impossibilitato a farlo, o per il dolore che si avverte in ogni suo singolo gesto o parola, fino a rasentare davvero la pazzia giorno dopo giorno, in cui persino i suoi sogni su Lavi si susseguono fino a culminare nel momento in cui tutto finisce e si ritrovano a vivere quell'orribile incubo.
Ci sono anche rimasta maledettamente male quando ho letto che si era trattato semplicemente di un malinteso. Se in quel momento non si fossero trovati insieme nello stesso letto, nudi, proprio quando hanno buttato giù la porta perché pensavano che Lavi complottasse con Bookman e cercasse di carpire qualche segreto da Kanda, forse le cose sarebbero andate diversamente. Forse. Magari sarebbero in qualche modo riusciti a spiegare la situazione, mentendo persino su cosa stesse succedendo in realtà in quella camera, e non sarebbero stati accusati di sodomia e arrestati. Però con i ma e con i se non si va da nessuna parte, e se le cose fossero andate davvero così non ci sarebbe stata nemmeno la tua storia per come si presenta.
Arriviamo però al punto che mi ha fatta trarre un sospiro di sollievo, ovvero l'arrivo a Parigi. Ammetto che mi è scappato un risolino, uno di quelli che ti sfuggono quando trattieni il fiato per l'ansia per troppo tempo e poi finalmente respirare con tranquillità subito dopo, quando si sono rivisti nonostante avessi dato ormai tutto per finito, date le premesse iniziali. Non mi aspettavo un vero e proprio lieto fine, certo, eppure ho in qualche modo sorriso ancora di più nel leggerlo - non sono esattamente nel periodo per leggere storie altamente angst, non posso farci niente - e mi sono rilassata del tutto, sia perché mi ero quasi rassegnata a leggere una storia drammatica sia perché per fortuna non è stato così.
Passiamo adesso alla cosa che mi ha convinta un pochino di meno, ovvero lo sviluppo della citazione di partenza.
In modo velato si riesce a comprendere che la storia ruoti intorno ad essa, almeno per chi conosce la frase per intero e fa mente locale della stessa durante la lettura, ma non mi sarei aspettata di trovarla alla fine del testo come citazione di chiusura, così com'era e senza cambiamenti che facessero presupporre il suo piegamento ai fini della trama. Di per sé non è una cosa sbagliata, anche perché avevo chiaramente detto che potevate usarla come vi pareva, ma sta di fatto che mi aspettavo un uso maggiore, per quanto abbia comunque un certo impatto dopo tutta la vicenda che ci si ritrova a leggere, poiché sembra quasi che incorpori tutte le trentasei pagine scritte in poche righe.

- Sintassi, stile e grammatica
Credo che su questo punto io abbia relativamente ben poco da dire. In tutti questi anni ho avuto il piacere di leggere molte tue storie proprio per i miei contest e ti ho praticamente vista limare il tuo stile e tutti i piccoli difetti che di tanto in tanto scappano anche ai migliori, quindi sarebbe quasi inutile continuare a blaterare cose dette e ridette solo per dire le quattro solite frasi, eppure le dico lo stesso. Hai un uso eccellente della grammatica e si vede che prima di consegnare un lavoro ci rovisti su per cercare qualche refuso, cosa oltremodo invidiabile quando si tratta di un contest o di una semplice storia da postare. In fin dei conti anche l'occhio vuole la sua parte.
Per la questione del "Bè", invece, ho sempre trovato che fosse brutto da vedere scritto così, e preferisco usare "Beh", di sicuro migliore su certi punti di vista.
Solo un paio di cose, più piccoli appunti che veri e propri errori:

* (e stretto[...]soffocare) > Scelta dell'autore utilizzare le parentesi, certo, ma ho sempre preferito i trattini, poiché li trovo un po' più eleganti di quanto non lo siano le parentesi
* Il gocciolare insistente lungo la parete a ridosso della quale era disteso il suo corpo gli fece riprendere conoscenza > Se la leggi ad alta voce, questa frase ti lascia praticamente in apnea. Metterei due virgole dopo "parete" e dopo "corpo", in modo da far avere un po' di fiato
* TCH/CHE > Aye, ho letto che hai deciso di usare il maiuscolo per fare in modo che risalti e che si comprenda che non è un termine esattamente normale, però il maiuscolo, almeno per me, è un pugno nell'occhio. E sul tablet lo è sembrato ancora di più.
* Il suo carattere non era cambiato di una virgola > Trovo suoni meglio "fosse"
* Mi spiace, OK? > Ora mi uccidi, lo so. Un "Okay" scritto in minuscolo sarebbe stato più godibile

Non ho inoltre commentato la decisione della virgola prima della "e", voglio dirtelo. La uso spesso anche io perché è specialmente quella stessa virgola a dare il ritmo che lo scrittore vuole far assumere alla frase, cosa che non renderebbe utilizzando un altro metodo, quindi non l'ho minimamente tenuto in considerazione.
Spero solo di non aver dimenticato qualche errore di battitura (so che usi i contest pure per quello, furbona!), ma non è il massimo leggere con un tablet in cui la scrittura dei pdf è minuscola e non si può ingrandire.

- Parere personale
Voglio essere franca sin dal principio. Indubbiamente è una bella storia con una buona grammatica, certo, però non posso dire di averla apprezzata appieno anche da un punto di vista strettamente personale per quel che riguardava l'inizio. Non tanto perché non riscontrava i miei gusti - certo, un po' anche per quello, visto che certi ragionamenti di certe persone non potrò mai capirli -, ma il più perché è un argomento molto delicato che lede inoltre la dignità di una persona. Insomma, converrai con me che è una cosa altamente disgustosa che due persone che si amano e che vogliono solo stare insieme vengano poi arrestati proprio per quel motivo e che debbano addirittura subire torture e umiliazioni. Tenendo poi conto che sono atea, e che la maggior parte delle convinzioni che ha la chiesa su questo punto per me valgono quanto una carta che si trova per terra, mi ha doppiamente fatto storcere il naso e snervare come non mai. Non è colpa tua, ma l'argomento in sé.
Detto questo, punto che mi sembrava essenziale mettere in chiaro proprio per il gradimento personale, passiamo ad altro.
Per quanto le mie premesse iniziali siano state tutt'altro che positive - ti prego di comprendermi, ma questo è un argomento a me troppo caro e mi sale una rabbia che non immagini quando si tratta di cose simili che, purtroppo, capitano ancora in gran parte del mondo sebbene l'omosessualità stia fortunatamente venendo accettata sempre più -, ha cominciato a piacermi verso la fine, quando si scopre in realtà tutto l'ingrippo che c'è dietro e si comprende dunque come una storia che era iniziata nel peggiore dei modi - e qui intendo come argomento, non capiamo male - possa risollevarsi e riuscire anche a strappare un piccolo sorriso.
Sono certa che le amanti della coppia, se ancora ne girano nel fandom, la apprezzeranno per l'ottima trama e la caratterizzazione dei personaggi, più IC forse del manga stesso - non voglio commentare il modo in cui si sta riducendo, l'ho abbandonato da parecchio - ed è una cosa altamente positiva, anche se ho avuto un po' di fatica iniziale a riconoscerli nella parte in cui vengono effettivamente sorpresi a letto insieme e un po' più avanti, quando si incontrano nuovamente a Parigi.
In linea di massima, però, è stato un ottimo lavoro. Lungo, certo, ma ottimo.

Recensore Veterano
16/06/13, ore 18:08

Ciao. Mi sembrerebbe un po' stupido fare copia e incolla del giudizio per ogni capitolo, per cui mi limiterò a recensioni molto personali.

Il primo capitolo è senza dubbio ben strutturato e attira l'attenzione. Viene subito spiegato dove siamo e cosa è successo in modo sia chiara la faccenda, ma non mancano i colpi di scena. L'incarcerazione è avvenuta all'improvviso e all'improvviso arriva la scarcerazione. D'un tratto sei una creatura immonda che merita di morire nel carcere e l'attimo dopo sei libero ma senza più la persona per cui valeva la pena morire in quella cella.
E' ovvio Kanda non possa crederci, non possa accettarlo, non voglia nemmeno pensarlo. Ma l'ispettrice non si fa intenerire, in realtà non le importa nemmeno: Quel ragazzo ha commesso un peccato imperdonabile agli occhi dell'Ordine, che soffra e si redima in fretta; così che lei possa dichiarare missione compiuta.
Davvero ottimo, complimenti, aspetto il prossimo capitolo ^^

Ti ricordo che in quanto seconda classificata ai diritto a tre recensioni a tre storie complete! ^^

Recensore Master
08/04/13, ore 11:54

Eccola finalmente! Il seguito tanto atteso. Devo dire che non hai deluso le mie aspettative :-). Mentre nei "Biancospini" il punto di vista era quello di Lavi, qui abbiamo quello di Kanda. Un Kanda sempre duro e taciturno, determinato e freddo, ma anche appassionato e disperato. Un Kanda che non cede e non si arrende, come è sempre stato, ma che in qualche modo con la notizia della morte di Lavi diventa ancora più distante, come se stesse vivendo in una bolla completamente estranea al resto del mondo che lo circonda. Attorno a lui tutti gli altri si agitano, si muovono, cercano di dirgli cosa fare, dove andare, cosa pensare, ma lui è sempre lì, chiuso nella sua bolla dove c'è spazio solo per Lavi, per quell'unica luce di un'esistenza per il resto grigia e morta.
Ah, manca la nota di riferimento per "stipite". Penso che vada aggiunta alla fine, come magari potresti anche aggiungere una nota che spieghi la faccenda del cimitero e del trasferimento della sede.
Aspetto il prossimo capitolo, non tardare troppo :-).

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