Skull era un ragazzo normale, con una volontà abbastanza forte da riuscir a vivere, a non arrendersi mai. Ogni giorno era una lotta, ma non sapeva come altro sopravvivere. Finché non venne introdotto nella famiglia Arcobaleno, che possedeva una forza inarrestabile.
Oppure;
Uno sguardo sulle vite degli Arcobaleno dagli occhi di Skull.

Skull-centric
In questa storia Skull e gli Arcobaleno vanno d'accordo e si comportano come una vera famiglia.
La trama si può intuire dal titolo e si concentra sempre su Skull.
Questa storia è una traduzione autorizzata, quindi la storia non mi appartiene, l'ho solo tradotta dall'inglese all'italiano al meglio delle mie possibilità.

Una giornata come le altre e come sempre la ciurma di cappello di paglia non può stare senza festeggiare per ragioni ignote. Ma si sa gli alcolici fanno dire e fare cose che non si vorrebbero mai far sapere.

Altra fic scritta a quattro mani da DarknessZero *^*
La coppia principale è la 8059,ma ci saranno accenni della D18
Dal testo:
Una volta entrati in casa si riunirono tutti in salotto in quanto erano troppi per stare tutti in camera di Tsuna.
Si trovarono tutti un posto dove mettersi e a quel punto arrivò Reborn e disse:
"Ciaossu, questa sera ci sarà una maratona dell'orrore in stile Vongola"
I brussii aumentarono.
Che altra follia ci sarebbe stata?

fic scritta a quattro mani con DarknessZero *^*
dal testo:
Questo era un giorno come altri. Hibari era coricato come suo solito sul tetto della scuola Namimori, aveva appena finito di mordere a morte qualche erbivoro che aveva osato interferire con la quiete che regnava nella sua adorata scuola. Hibird svolazzava come suo solito accanto a Hibari, ormai la routine era sempre la stessa. Ma quel giorno ancora mancava qualcosa prima che la routine finisse, ovvero un erbivoro alquanto fastidioso che da un pó andava li a infastidire la quiete che regnava su Namimori, ma anche lui non tardò ad arrivare.

Ormai era allo stremo, si accasciò per terra con il suo fidato skateboard disperso da qualche parte nel campo di battaglia. Ormai si era preparato alla sua fine e vedendo i nemici che avanzavano gli ritornò in mente la promessa che gli aveva fatto Fushimi poco prima.
“ti prometto che se sarai in difficoltà ti verrò a salvare io, mio caro Mi-sa-ki.”

-KIRA-CHAAAAAAAAAAAN!- urlò un ragazzo dai capelli neri e uno strano berretto in testa con scritto Penguin, spaventando gran parte delle persone vicino a lui.
Dall’altra parte del marciapiede un ragazzo con una folta chioma bionda e una stravagante camica a pois si girò con una faccia alquanto minacciosa verso il povero malcapitato che nel frattempo lo aveva raggiunto.

Una mattina come le altre. Quotidianità con possibili rovesci di
piogge e tempeste. Una mattina come altre dopo dieci anni, che strappa un
sorriso al tempestoso dinamitardo, nel vedere il suo amore dormire.

-Auguri!!!!!!!- Dissero tutti in coro. Yamamoto propio non si aspettava che tutti i suoi amici si radunassero a casa sua per fargli una festa a sorpresa.