Recensioni per
Nato il 28 gennaio
di Fanelia
Già finito?? Non è possibile.. o forse mi sto appassionando tanto che mi è sembrato troppo breve! Stupendo anche questo capitolo; mi piace soprattutto quando Terence dice che non può rievocare tutta la sua sofferenza in una volta sola: è vero, certe cose vanno ricordate a poco a poco, se si ha il coraggio di farlo, e soprattutto quando si tratta di rivelarle a qualcuno cercando la sua comprensione; posso capire benissimo cosa si prova quando si incontra una persona speciale e quando la si perde, le sensazioni di Terence sul dolore a riguardo mi sono troppo familiari, purtroppo.. certi ricordi si possono allontanare, mai cancellare. Terence ha adesso i toni di un pacato signore anziano, che guarda la sua immagine del passato in uno specchio con amara comprensione. Perfetto il tuo stile, che rende il dialogo continuo con il lettore. Attendo il nuovo aggiornamento, inutile dirlo! |
Non potevo non commentare questo capolavoro epistolare, sui dolori del giovane Terence...( Goethe docet!) |
Sono senza parole: perché ogni volta che scrivi riesci a creare un piccolo capolavoro? Anche questa storia ha tutta l'aria di esserlo, forse anche più dell'altra.. la narrazione in prima persona, il tono malinconico di chi è arrivato alla fine dell'esistenza, sono perfetti! Terence è un'anima ferita, non potrebbe parlare diversamente; forse nella vecchiaia si sarà addolcito un po', ma la base è riconoscibilissima, inconfondibile; le ferite dell'infanzia hanno il potere di condizionare una vita intera, e lasciano la loro impronta amara anche alle persone che sembrano più riuscite nella vita: il tono malinconico del nostro caro Terry dice proprio questo prima delle sue parole; e il ricordo di quell'amore disperato e finito (Candy è morta, vero?) serpeggia per attraversare tutta una vita, una vita che si annuncia ricca di colpi di scena e avvenimenti dolceamari. Mi piace davvero il dialogo col lettore, sorta di sfogo, necessaria a chi porta dentro sè un grande dolore, e cerca il conforto della condivisione, soprattutto alla fine del percorso, quando si cerca anche un'assoluzione. I toni sono accorati ma lievi, non colpiscono mai il lettore in modo crudo, per questo rimangono più in profondità. Bravissima, complimenti, ci sarebbero tantissime altre cose da aggiungere, che non so quali dire; dico solo: continua!! |