Recensioni per
La banalità dell'omofobia
di Lilith in Capricorn

Questa storia ha ottenuto 96 recensioni.
Positive : 96
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
14/08/13, ore 17:45

Io non capisco come tu faccia a scrivere storie del genere, con un tatto, una profondità e una delicatezza straordinari parlando in modo naturale di una cosa che per la società in cui viviamo naturale non è.
Sono felice di averti messa negli autori preferiti così ho potuto trovare questo capolavoro.
Amo la frase di Morgan Freeman e ciò che ha detto Elton John, un'altra frase che amo è 'la diversità è negli occhi di chi guarda' non so chi l'abbia detta ma la trovo verissima in fondo l'omofobia è la paura della diversità e come hai sottolineato ed è stato scritto nel articolo di Lez Pop, che pure io avevo letto e trovato molto interessante, 'viene accettato un solo modo di esistere'.
La diversità viene derisa, allontanata, nascosta e molte volte può portare a gesti definitivi come quello del suicidio di quel ragazzino.
Io personalmente a 16 anni, accetto molto bene la mia omosessualità, forse anche perché sono stata fortunata ed ho trovato vicino a me persone che accettano tranquillamente il mio essere lesbica. Ma la paura di essere giudicati è sempre grande, so com'è il mondo lì fuori e so cosa mi aspetterà. Spero tanto che le cose cambino, le persone cambino, la mentalità cambi e che tutti si facciano un esame di coscienza. Continuerò sempre a sperarci.
E' anche con storie come la tua che gli occhi della gente si aprono. Ti faccio i miei più grandi complimenti, davvero. Dalla tua testa escono sempre delle cose stupende, sei una ragazza molto intelligente e che ha un modo di ragionare che apprezzo molto.
Ancora tanti complimenti, alla prossima.

-una tua affezionata lettrice

Recensore Master
13/08/13, ore 20:45

Trovo questo racconto interessante e molto umano, gli altri hanno una sensibilità, un tatto e un'educazione al pari della nostra. Questo componimento ne è la testimonianza, sono curioso di conoscere il seguito. Condivido pienamente il disprezzo per un mondo che prende in giro le altre persone, che hanno un difetto ho un'imperfezione, ma che sono in tutto e per tutto uguali a noi. Grazie per averlo scritto, la metto fra le seguite.
Un saluto cordiale Lilith,
a presto
Paolo

Nuovo recensore
13/08/13, ore 17:41

Ciao! Ho trovato il tuo racconto per caso poco fa e appena ho letto il titolo non ho potuto fare a meno di aprirlo: "La banalità dell'omofobia" mi ha subito ricordato il saggio di Hannah Arendt "La banalità del male". Sebbene in tale saggio si parli del criminale nazista Eichmann, sono convinta che ci sia una linea comune di fondo: infatti il "male" di Eichmann e l'omofobia non sono così diversi, sono, appunto, banali. Banali nel senso che provengono dalla paura delle persone, dalla loro incapacità di pensare (che non è stupidità, sia chiaro); non pensare è semplice, non accettare lo è ancora di più; l'uomo, accecato dalla paura e influenzato dagli standard di giusto e sbagliato dati dalla società, non riesce a pensare e rinuncia alla sua umanità. Perché l'omofobia non è altro che disumanità al pari di ogni altra forma di discriminazione. Per questo mi congratulo con te per aver scelto di condividere questo racconto. Complimenti davvero, non solo per il tema, ma anche per la correttezza e la fluidità con cui scrivi. A presto, Jane :)

Recensore Junior
13/08/13, ore 17:05

Il tuo "sproloquio", come lo hai definito tu, è purtroppo qualcosa di altamente veritiero e sconfortante.
Mi trovi in perfetto accordo con tutto quello che hai detto tu, e l'idea che qualcuno possa decidere di togliersi la vita a soli 14 anni perché gay o lesbica (tra l'altro io sono contro la differenziazione terminologica di gay e lesbiche, che sembra quasi il ribaltamento della mentalità eterosessuale su quella omosessuale; come se si cercasse di distinguere tra due tipi diversi di malattia... secondo me è la cosa più orribile che si possa fare!) è assolutamente impensabile.
E' una cosa orrenda, e chi ha fatto in modo che questo ragazzino optasse per una scelta così drastica e ineluttabile, è ancora più orrendo ed incivile.
Dovrebbero esserci norme e regole, e soprattutto un educazione a priori data dai genitori, che impediscano a fatti come questo di crescere, maturare e alla fine di concludersi con episodi di questo tipo. 
La nostra società non ha la minima idea di che cosa significhi vivere sapendo che non si verrà accettati semplicemente perché i nostri gusti sessuali non corrispondono a quelli che ci si aspetterebbe da noi. (Neanche fossimo tutti fatti con lo stampino!)
Il problema vero è che spesso (proprio come hai descritto tu nella tua storia) sono proprio i genitori ad inculcare nei figli l'odio e la paura per il diverso, per il "non come me". Ed estendo questo concetto a tutta la comunità LGBT perché non esistono solo ragazzi/e a cui piacciono gli altri ragazzi/e, ma anche persone che si sentono sbagliati nel loro corpo e che vorrebbero essere diversi (la dysphoria, per intenderci, se hai presente di cosa sto parlando)
Bisognerebbe dare la possibilità a tutte queste persone di vivere tranquillamente le loro vite, e di fare le loro scelte, senza il timore costante di venire derisi, emarginati, picchiati, abbandonati dagli amici e dagli stessi parenti.
Chiamiamo questa società con definizioni come moderna e all'avanguardia quando, in verità, nelle questioni veramente importanti, siamo ancora così indietro!
La pena di morte per gay/lesbiche è qualcosa di alieno e inconcepibile per me. Come puoi mandare a morire qualcuno solo perché ama, e sottolineo AMA, persone del suo stesso sesso?
Manderei ben altri alla gogna e per ben altri motivi!
Un altro discorso che ho affrontato di recente in famiglia (facendomi infervorare non poco) è quello del matrimonio tra persone dello stesso sesso: ad un certo punto la discussione si era incagliata sulla possibilità o meno di chiamare "matrimonio" anche l'unione di due gay/lesbiche (persone come noi - accidenti! - con due braccia, due gambe, un cuore e un cervello! stiamo mica a parlare di alieni blu con le antennine!).
Mio padre era rimasto irremovibile (e lo è tutt'ora) che debba chiamarsi in altro modo perché non si può considerare "matrimonio" il loro.
Devo ammettere (con mio sommo dispiacere) di non aver saputo mantenere la calma e di essere sbottata, dicendo più o meno "Ma se io fossi lesbica e un giorno volessi sposarmi, dovrei poter essere libera di farlo, esattamente come se fossi etero!"
Mio padre ha lasciato passare qualche secondo e poi mi ha chiesto con calma velata di incredulità se sono pure io lesbica, come se fosse diventato improvvisamente quello il fulcro della discussione... (Premetto che mio padre è una persona a modo, gentile, disponibile, affettuoso, ma per certe cose rimane ossificato sulle sue opinioni... -.-  purtroppo)
Questo per dire che se non si incomincia fin da giovani a comprendere e ad accettare la diversità altrui, poi diventa sempre più difficile farlo.
Scusa per il mio sfogo, ma sentivo che con te avrei potuto parlare liberamente.
Spero di non averti annoiata... :)
Un bacione, e al prossimo capitolo!

Nuovo recensore
13/08/13, ore 14:50

Ciao!!
Mi presento, sono Constantine e per puro caso ho visto la tua storia e letto la citazione di Morgan Freeman, quell'uomo oltre che un ottimo attore è anche incredibilmente intelligente! Ha pienamente ragione, ma la tua considerazione mi ha incuriosita, così ho cominciato a leggere. Concordo in pieno nel definire l'argomento "omosessualità" estremamente forte, se analizzato dalla giusta prospettiva. Purtroppo viviamo in una società incivile e chiusa, troppo interessata al suo schifoso orticello domestico per rendersi conto di ciò che la circonda. Come te provo ribrezzo per l'omofobia. Ho molti amici gay e sono delle persone meravigliose, al di là dei loro gusti o del fatto che vadano a letto con altri uomini o altre donne. Io stessa, avendo due fratelli maschi piccoli, cerco di inculcargli il rispetto per ciò che è diverso da noi e lentamente vedo che stanno diventando sempre più sensibili all'argomento. Non immagini la gioia di scoprire che uno di loro aveva accolto nel suo gruppo di amici un ragazzo gay!! Ok tutto questo per dirti che rispetto quello che stai facendo, e comprendo la profondità della tua storia, scritta con innegabile bravura. Il personaggio di Victor è il riflesso di molti giovani d'oggi, che parlano per bocca d'altri e non si appoggiano su principi propri. Mi piace molto come hai introdotto la storia, partendo dal passato del protagonista, e mostrando le cause del suo comportamento.
Sono curiosa di vedere come andrà avanti la storia, e ti faccio ancora i complimenti per la bravura e delicatezza dimostrati!!
Un abbraccio Constantine XD

Recensore Junior
12/08/13, ore 01:58

Leggendo il titolo di questa storia mi sono subito incuriosita, ed aprendola non sono rimasta delusa.
Nonostante sia solo il prologo posso dirti fin da subito che è molto ben scritta, con uno stile scorrevole e una lodevole mancanza di errori grammaticali. Questa storia mi piace e forse proprio perché non sarà la solità solfa di sesso e attrazione fatale, bensì qualcosa di diverso, di sviluppo/crescita, la troverò sicuramente più piacevole ed interessante da leggere.
Il tema dell'omofobia è qualcosa che anche a me sta profondamente a cuore, e più di una volta ho provato a scrivere (senza successo, purtroppo) qualcosa di realistico e profondo sull'argomento.
Proprio perché sono tematiche delicate e di interesse (a mio dire) globale, dovrebbero esserci più storie o più racconti che sensibilizzino sull'argomento. Troppe volte a scuola ho visto ragazzi, e ragazze, anche solo sospettati di essere gay venire derisi crudelmente, anche fino alla nausea da parte della sottoscritta.
Seguirò quindi con piacere questa storia... :)
Rimango in attesa del capitolo successivo. ^^
Baci.
pheiyu

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