Recensioni per
La banalità dell'omofobia
di Lilith in Capricorn
Io non capisco come tu faccia a scrivere storie del genere, con un tatto, una profondità e una delicatezza straordinari parlando in modo naturale di una cosa che per la società in cui viviamo naturale non è. |
Trovo questo racconto interessante e molto umano, gli altri hanno una sensibilità, un tatto e un'educazione al pari della nostra. Questo componimento ne è la testimonianza, sono curioso di conoscere il seguito. Condivido pienamente il disprezzo per un mondo che prende in giro le altre persone, che hanno un difetto ho un'imperfezione, ma che sono in tutto e per tutto uguali a noi. Grazie per averlo scritto, la metto fra le seguite. |
Ciao! Ho trovato il tuo racconto per caso poco fa e appena ho letto il titolo non ho potuto fare a meno di aprirlo: "La banalità dell'omofobia" mi ha subito ricordato il saggio di Hannah Arendt "La banalità del male". Sebbene in tale saggio si parli del criminale nazista Eichmann, sono convinta che ci sia una linea comune di fondo: infatti il "male" di Eichmann e l'omofobia non sono così diversi, sono, appunto, banali. Banali nel senso che provengono dalla paura delle persone, dalla loro incapacità di pensare (che non è stupidità, sia chiaro); non pensare è semplice, non accettare lo è ancora di più; l'uomo, accecato dalla paura e influenzato dagli standard di giusto e sbagliato dati dalla società, non riesce a pensare e rinuncia alla sua umanità. Perché l'omofobia non è altro che disumanità al pari di ogni altra forma di discriminazione. Per questo mi congratulo con te per aver scelto di condividere questo racconto. Complimenti davvero, non solo per il tema, ma anche per la correttezza e la fluidità con cui scrivi. A presto, Jane :) |
Il tuo "sproloquio", come lo hai definito tu, è purtroppo qualcosa di altamente veritiero e sconfortante. |
Ciao!! |
Leggendo il titolo di questa storia mi sono subito incuriosita, ed aprendola non sono rimasta delusa. |