Recensioni per
Come anelli di una catena...
di sabre
Capitolo lungo, ma molto scorrevole (ho interrotto la lettura solo una volta, per raggiunti limiti di tempo e concentrazione!), nonché ben sviluppato nelle sue sottoparti. Ciascuna ha infatti una dignità propria, tuttavia il filo conduttore è sempre lo stesso: le aspettative di Oscar e il suo lento processo di crescita. Mi è molto piaciuta la tua rivisitazione dall'episodio 14 al 18: come al solito hai seguito la trama, incastrandoci magistralmente vicende storiche e di fantasia e concedendoti qualche ''licenza poetica'' per dare più verosimiglianza alla narrazione (vedi l'intuizione precoce di Oscar riguardo l'identità della madre di Rosalie, nell'anime più tardiva e fatta da Andrè). |
Ciao sabre! Ho iniziato a leggere la tua storia arrivandoci per vie traverse, ma mi ha incuriosito subito il titolo e così l'ho aperta. Ero partita con l'intenzione iniziale di recensire il tutto alla fine dei sette capitoli fino ad ora pubblicati, ma iniziando a leggere mi sono accorta che sono meravigliosamente (e anche tremendamente, lasciamelo dire, ma adoro i capitoli lunghi, quindi non sono stati per niente pesanti, non ti preoccupare) lunghi, e quindi ho desistito dalla mia iniziale intenzione, e ho deciso di recensire i capitoli a piccoli gruppi. Allora, la storia è molto bella, non c'è ombra di dubbio, e soprattutto è scritta anche molto bene. Ti faccio i miei complimenti principalmente perché nonostante tu stia ricalcando la storia originale, sei riuscita a rendere tue queste scene, questi momenti, donandogli un tocco di originalità personale che li distingue profondamente da quelli, scusa il gioco di parole, originali. MI è piaciuto moltissimo il primo capitolo, in cui ci hai dato uno spaccato abbastanza inusuale, che descrive la vita di Andrè prima del suo arrivo a palazzo Jarjayes, è stato strano perché gli hai donato dei ricordi che non hanno a che fare con Oscar, e questo mi ha un po' disorientata, se devo dire la verità, perché sono abituata, come forse anche molte altre fan di Lady Oscar, a legare indissolubilmente la vita di Andrè a quella di Oscar, come se fossero due pezzi di un puzzle che si completano a vicenda e non possono esistere singolarmente, tu invece ci hai mostrato come Andrè non sia solo parte di Oscar ma sia una persona a sé, con un'identità che non dipende completamente da Oscar né ne è invasa del tutto. Negli altri capitoli, invece, che si attengono di più alla storia dell'anime, ho avvertito tuttavia qualcosa che li differenzia dalla storia originale: una corrente sotterranea di reciproco turbamento che investe Oscar e Andrè e che si indovina nell'anime, ma non si coglie con chiarezza come invece nel tuo testo. I due protagonisti sembrano provocarsi a vicenda, in un gioco di innocente scoperta di se stessi e dell'altro che sfocia in un turbamento (perdona la ripetizione ma non saprei come altro definirlo) dei sensi, come ad esempio la scena che segue la cena di Oscar con la sorella, che mi è piaciuta davvero tantissimo. Belle anche le scene che riguardano la servitù, al quale hai dato un'identità ben definita, e ne hai fatto un ambiente a sé stante, diverso da quello di contorno che solitamente si legge in tutte le altre storie: anche lì ci sono storie d'amore, matrimoni, figli che nascono, affetti, nuove entrate ecc... il tuo modo di gestire la vita della nobiltà e la vita della servitù, oltre a soffermarti sul ruolo del valletto/attendente/cameriera personale/aiuto cuoca ecc... mi ha ricordato un po' il mondo di Downton Abbey, non so se conosci la serie TV. In generale è una bellissima storia, e spero di riuscire a continuare a leggerla, a presto e complimenti ancora |
Preparati a leggere una lunga recensione, per i miei standard, perché ormai mi avanza tempo e le cose che ho da dirti sono tante per questo capitolo che mi ha rapita facendomi arrivare in un baleno alla fine e che mi ha fatto riscoprire una delle parti dell'anime che tendo a trascurare, ma che attraverso il tuo sguardo indagatore, ha assunto una bellezza ed uno spessore del tutto nuovi. |
In attesa di avere finalmente la visione d'insieme con la quarta parte, mi trovo a commentare un capitolo secondo me molto diverso dal precedente. Innanzitutto qui c'è molto di tuo, nonostante il filo conduttore sia quello dell'episodio 13 e dell'inizio del 14: tua la lenta ma grandiosa introduzione, con la descrizione della dimora di vacanza dei Jarjayes, tuoi i personaggi che vivono nella villa e interagiscono con Oscar, tuoi i dialoghi che sembrano usciti da un copione o da un romanzo. E anche dove non ''esci dal seminato'' lo fai a modo tuo, rielaborando abilmente conversazioni e situazioni a noi note (vedi l'incontro con Robespierre, la caduta da cavallo, l'ira del Generale). Non so se sbaglio, ma ho avuto come l'impressione che nella prima parte, quasi statica nella sua lentezza, tu abbia voluto trasmetterci la fugace e illusoria sensazione di Oscar di ritrovare il suo piccolo, rassicurante mondo perfetto e cristallizzato; ma ecco irrompere la realtà. La realtà è lo squarcio del ricordo della notte appena trascorsa, ricordo che Oscar cerca vanamente di rimuovere; la realtà è il cambiamento, è la freschezza e il volto nuovo di Florie, l'intimità, per Oscar prima sconosciuta, tra Annette e Jerome, è il visino e i gorgheggi di Camille. E qui tu cambi registro, tanto che la parte centrale e quella finale si leggono in un batter di ciglia (e ammetto di preferirle). In tutto ciò Oscar diventa quasi spettatrice di quello che accade intorno a lei, come se si sentisse fuori posto; è solo con la conversazione (veramente ben costruita, complimenti! ) con Jerome che ritrova il suo consueto piglio, ritrova un po' di entusiasmo che, come ben sappiamo, il Generale le farà passare, così come il duro impatto con il ritorno alla reggia (di nuovo il tema delle aspettative deluse). Veramente tenera la descrizione della bambina, persino il ghiaccio di Oscar un po' si scioglie. .. probabilmente anche perché, nonostante non lo riesca a capire, non è solo la bimba a sortire questo effetto... quale donna non si intenerirebbe a vedere Andrè giocare con Camille? Ancora una volta, per finire, sono i piccoli gesti, i particolari a lasciarci col fiato sospeso: quella richiesta di Andrè, dall'ombra che nasconde il suo viso e il suo desiderio di prolungare la loro intimità (''C’è ancora tempo Oscar… rimaniamo ancora un po’ qui… si sta bene…”), l'incomprensione di Oscar, quella stretta che si fa più forte. Mirabile la descrizione dell'indolente e serena serata estiva, con quel ''cielo violaceo, appena punteggiato dalle prime stelle della sera''.... questa parte è un capolavoro. Mi ripeto, ma ti faccio veramente i miei più sinceri complimenti.Brava! |
Lunghissime o no, le "digressioni" sui pensieri dei nostri beniamini e tutto il "non visto" dell'opera originale, a me piacciono sempre un gran bel po'!! |
Innanzitutto devo dirti che mi dispiace di arrivare a commentare sempre con tanto ritardo ma i tuoi scritti meritano una lettura attenta e il tempo anche per me è spesso tiranno. Anche questo viaggio introspettivo nella vita di Oscar mi è piaciuto molto, hai saputo farci notare ancora una volta il suo stupore di fronte ad eventi che ad altre persone, quali le sue sorelle o lo stesso André sembrano comprensibili e ci hai regalato ancora una volta il verde meraviglioso di quegli occhi che sempre la accompagnano, la sostengono, la proteggono...tu sai che io sono molto indulgente con lei ma devo ammettere che ci ha proprio dormito della grossa sull'argomento! Bellissima la parte dedicata a Madame Jarjayes e alle sorelle che hai dipinto non solo come pedine del Generale ma come persone argute e capaci di difendersi con il pensiero e l'astuzia. Poi c'è Rosalie...da ragazzina, guardando l'anime, arrivai a odiarla: ma come, mi dicevo, questa prova ad adescare un nobile e trova Oscar, prova ad uccidere una persona e le regalano un soggiorno a vita in un palazzo, quando sfugge alla madre per non diventarne vittima sposa la fotocopia di André... E in più piange in continuazione! Tu me l'hai resa un pochino più gradevole, ma capisco quando dici che scrivere di lei ti fa dannare! Infine la Regina e la sua vita privata inesistente, la sua dissennatezza nel tentare di riempire i troppi vuoti della sua vita intima, il calvario di un parto/spettacolo (mi vengono i brividi solo a pensarci) e l'amore vero che traspare dalla frase rivolta alla sua piccolina...non possiedo la tua capacità evocativa, non riuscirò mai a esprimere quanto alcune delle situazioni che descrivo sanno emozionarmi, ma credimi l'impatto emotivo che questa tua rilettura ha su di me è davvero notevole. Aspetto paziente di leggere di André, so che ne farai un ritratto indimenticabile, per ora un abbraccio! |
ciao! in questo ultimo capitolo sono sucvesse un sacco di cose, non c'é che dire! anche secondo me andré é molto piu avanti rispetto a oscar per quanto riguarda problemi e questioni all'internp e all'esterno della reggia. oscar infatti ne deve ancora imparare di cose prima di svegliarsi e scostarsi finalmente dalle aspettative del padre per seguire la suas strada senza influenze esterne! fantastica poi la scena in cui oscar si confronta con sua madre e rimane senza parole ... su oscar ce né da dire, eccome! rosalie é la classica ragazzina ingenua e piagniucolosa a volte ma quando vuole sa combattere. non vedo l'ora di leggere cosa scriverai su andré,personaggio che ho sempre adorato! complimenti e al prossimo capitolo! |
Parto dalla fine, perchè lo sguardo di André fisso su di lei avrebbe potuto cambiare tutto il resto della storia, se solo Oscar non avesse le fette di salame (oh, pardon, di saucisson) sugli occhi... Insomma, lui è sagace, divertente e ci vede molto meglio di lei. Tu lo interpreti benissimo e le sue osservazioni al limite del consentito, anche di fronte alla piaga, sono mirabili, sia nello stuzzicare Oscar, che nel far tradire Rosalie con uscite imbarazzanti (tipo quella su Bernard...). Il tuo André mi piace proprio... |
Con tremendo ritardo, visto che hai anche aggiornato (e fortuna che mi sono evoluta e riesco un po' più agevolmente a seguire tre storie in contemporanea!!), volevo lasciare solo qualche riflessione su questa seconda parte. Una seconda parte in cui svisceri, coerentemente all' analisi che fai del tormentato processo da te ribattezzato ''becoming Oscar'', un aspetto di Oscar che noi tutte conosciamo, quell'impulsività e quell'ardore che soprattutto in gioventù avrà difficoltà a domare e che solo con gli anni, complice la rigida educazione paterna, imparerà a soffocare dietro una maschera di apparente, lucida imperturbabilità. Ho trovato il capitolo molto fluido: nonostante qui, forse più che altrove, tu segua molto fedelmente una trama arcinota, non si può fare a meno di leggerlo tutto di un fiato. Questo avviene perché, come al solito, lo fai alla tua maniera, fondendo nel vero senso della parola anime e fantasia, ovvero rendendoli indissolubili e indistinguibili. Mi riferisco in particolare ai pensieri di Oscar nella parte dedicata al dissidio con il duca di Germain e, soprattutto,alla scena dell'osteria, che sembra veramente uno spezzone dell'anime. Mi è piaciuto molto il dialogo tra i due giovani amici e la loro velata malinconia per delle speranze già deluse; mi ha intenerito il bisogno di Oscar di evadere dal suo mondo e il nascondersi di Andrè dietro la sua consueta, sorniona ironia. Mi ha fatto sorridere, invece, come ti sei riallacciata a un'analoga scena dell'anime (se non sbaglio presente nell' ep. 6) con quell'accenno alla cortese rinuncia di Girodelle ad un nuovo tour nei ''bassifondi parigini'' : noto con piacere che per la versione del bel visconte ti ispiri piu al cartone che al manga, in cui è sinceramente più cinico e meno simpatico. Detto questo ti saluto... sono curiosa di leggere il seguito. .. |
Scusa ma perché ti fai problemi se il capitolo ti viene lungo?Probabilmente avevi da raccontare! !Fa parte proprio di te raccontare dettagliatamente tutto ciò che accade,tra l'altro senza errori di grammatica(hai -ai inteso vero??) e quindi piacevolissimo da leggere. Ho apprezzato, molto il pezzo sulla mamma e le sorelle di Oscar in genere sono personaggi un pò trascurati e grazie a te...inoltre,grazie per essere stata così veloce nell'aggiornare..a presto |
Molto bello, articolato e storicamente inapuntabile, come tuo solito. |
Carissima Sabre, |
Oscar è una tutta d'un pezzo, seppur nelle pastoie dell'epoca, e riuscire ad accettare la falsità dell'ambiente della reggia le è oltemodo diffcile; mi sembra che in certi punti cresca insieme a Rosalie; è certo che il caramelloso manierismo della reggia gareggia con i fondamenti feudali che l'hanno generato in quanto a decadenza morale! |
Oscar e André adolescenti sono capaci di coinvolgerti come quando erano bambini! Anche se i loro discorsi sono indubbiamente più evoluti (troppo bella la deduzione di André riguardo alla scelta del Generale di applicare le strategie militari nel concordare i matrimoni delle sorelle di Oscar!), nessuno dei due ha (per fortuna!) perso la sua naturale indole: André è rimasto un inguaribile ottimista capace di alleggerire sempre l'atmosfera in ogni situazione, mentre Oscar è indubbiamente molto legata a lui, cercando anche solo fisicamente la sua presenza appena si sente a disagio (in particolar modo gli occhi verdi di André hanno la capacità di farla sentire sè stessa, l'Oscar che lei è e conosce... |
Ben tornata e sei stata più veloce tu nel pubblicare che io nella lettura e quindi con calma mi sono dedicata alla lettura dei tuoi ultimi due capitoli. L'attesa è stata ampiamente ben ripagata. Stai sviscerando la loro storia arricchendola di particolari e sensazioni senza tralasciare la realtà storica. Il lettore rimane piacevolmente avvinto da questa trama e più si va avanti più comprendo la necessità che ti ha spinto a scrivere l'altra storia. Qui Oscar rimane chiusa in se stessa anche se cerca risposte e non resta insensibile alla realtà che la circonda sia che si tratti della Reggia sia che si tratti della realtà del popolo. È in una situazione difficile in cerca di qualcosa si accorge che ci sono troppe note stonate nella realtà che la circonda ma non ha aiuti per risolverle anche perché Andrè arriva fino a un certo punto ma poi lascia l presa per non farla arrabbiare la protegge troppo. E lei non si accorge di tutte queste premure da troppo la sua presenza scontata. |