Recensioni per
Come anelli di una catena...
di sabre

Questa storia ha ottenuto 139 recensioni.
Positive : 139
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/04/15, ore 11:10

Capitolo lungo, ma molto scorrevole (ho interrotto la lettura solo una volta, per raggiunti limiti di tempo e concentrazione!), nonché ben sviluppato nelle sue sottoparti. Ciascuna ha infatti una dignità propria, tuttavia il filo conduttore è sempre lo stesso: le aspettative di Oscar e il suo lento processo di crescita. Mi è molto piaciuta la tua rivisitazione dall'episodio 14 al 18: come al solito hai seguito la trama, incastrandoci magistralmente vicende storiche e di fantasia e concedendoti qualche ''licenza poetica'' per dare più verosimiglianza alla narrazione (vedi l'intuizione precoce di Oscar riguardo l'identità della madre di Rosalie, nell'anime più tardiva e fatta da Andrè).
Come hai già spiegato con dovizia di particolari, qui tratti l'approccio di Oscar con la maternità, aspetto squisitamente femminile. All'inizio, dopo il malore materno, la nostra bionda preferita è ancora un po' passiva, quasi disorientata dallo scoprire la forza e l'arguzia delle sue sorelle... che riteneva presumibilmente prerogative maschili! Da qui inizia a scuotersi un po' dalla sua apatia, specie di fronte alla madre e al suo tenero e condivisibile ragionamento sull'educazione dei figli e il ruolo genitoriale, successivamente sarà proprio lei a rivestire attivamente questo ruolo (a suo modo), nei confronti della piccola Rosalie (figura che non amerai, ma che tratteggi mirabilmente, guardandola con gli occhi indulgenti di Oscar). Da questo derivano il suo atteggiamento protettivo, le aspettative così simili a quelle esternate da sua madre mesi prima, la sua contrapposizione con la Polignac (che considera un modello materno negativo) e la sua durezza nei confronti di Charlotte.
In tutto ciò Andrè è un po' messo da parte, ma non fa da semplice spettatore: pungola Rosalie e le prende entrambe un po' in giro con la sua sagace ironia (esilarante la ''gag'' della visita imperiale)... in fondo è sempre il nostro Andrè e come al solito è suo, lo sguardo di smeraldo cercato da Oscar alla fine, nella tenera rapprentazione della maternità di Maria Antonietta. Una rappresentazione turbata tuttavia dall'amara considerazione, tua ma anche della stessa Oscar ,che '' non è compito dei figli sopperire a quelle che i genitori considerano le loro mancanze''... forse una velata autocritica anche al suo affetto per Rosalie?
È curioso, ma credo voluto: hai iniziato con le aspettative di Oscar su Maria Antonietta e chiudi nuovamente con esse. Stavolta però l'illusione dura poco, il tempo del ritorno di Fersen e la consapevolezza di non poter far nulla per cambiare lo status quo di una giovane incapace di essere regina.
Termini così con una nuova, struggente poesia: di primo acchito mi ha fatto pensare proprio alla regina nel suo nuovo ruolo di madre, ma forse intendi riferirti anche ad Oscar .... o forse a tutte le donne che si approcciano alla maternità. Un bacio e.... spero di leggere presto l'anello n.5!!!
(Recensione modificata il 06/04/2015 - 11:15 am)

Recensore Veterano
05/04/15, ore 21:54

Ciao sabre! Ho iniziato a leggere la tua storia arrivandoci per vie traverse, ma mi ha incuriosito subito il titolo e così l'ho aperta. Ero partita con l'intenzione iniziale di recensire il tutto alla fine dei sette capitoli fino ad ora pubblicati, ma iniziando a leggere mi sono accorta che sono meravigliosamente (e anche tremendamente, lasciamelo dire, ma adoro i capitoli lunghi, quindi non sono stati per niente pesanti, non ti preoccupare) lunghi, e quindi ho desistito dalla mia iniziale intenzione, e ho deciso di recensire i capitoli a piccoli gruppi. Allora, la storia è molto bella, non c'è ombra di dubbio, e soprattutto è scritta anche molto bene. Ti faccio i miei complimenti principalmente perché nonostante tu stia ricalcando la storia originale, sei riuscita a rendere tue queste scene, questi momenti, donandogli un tocco di originalità personale che li distingue profondamente da quelli, scusa il gioco di parole, originali. MI è piaciuto moltissimo il primo capitolo, in cui ci hai dato uno spaccato abbastanza inusuale, che descrive la vita di Andrè prima del suo arrivo a palazzo Jarjayes, è stato strano perché gli hai donato dei ricordi che non hanno a che fare con Oscar, e questo mi ha un po' disorientata, se devo dire la verità, perché sono abituata, come forse anche molte altre fan di Lady Oscar, a legare indissolubilmente la vita di Andrè a quella di Oscar, come se fossero due pezzi di un puzzle che si completano a vicenda e non possono esistere singolarmente, tu invece ci hai mostrato come Andrè non sia solo parte di Oscar ma sia una persona a sé, con un'identità che non dipende completamente da Oscar né ne è invasa del tutto. Negli altri capitoli, invece, che si attengono di più alla storia dell'anime, ho avvertito tuttavia qualcosa che li differenzia dalla storia originale: una corrente sotterranea di reciproco turbamento che investe Oscar e Andrè e che si indovina nell'anime, ma non si coglie con chiarezza come invece nel tuo testo. I due protagonisti sembrano provocarsi a vicenda, in un gioco di innocente scoperta di se stessi e dell'altro che sfocia in un turbamento (perdona la ripetizione ma non saprei come altro definirlo) dei sensi, come ad esempio la scena che segue la cena di Oscar con la sorella, che mi è piaciuta davvero tantissimo. Belle anche le scene che riguardano la servitù, al quale hai dato un'identità ben definita, e ne hai fatto un ambiente a sé stante, diverso da quello di contorno che solitamente si legge in tutte le altre storie: anche lì ci sono storie d'amore, matrimoni, figli che nascono, affetti, nuove entrate ecc... il tuo modo di gestire la vita della nobiltà e la vita della servitù, oltre a soffermarti sul ruolo del valletto/attendente/cameriera personale/aiuto cuoca ecc... mi ha ricordato un po' il mondo di Downton Abbey, non so se conosci la serie TV. In generale è una bellissima storia, e spero di riuscire a continuare a leggerla, a presto e complimenti ancora
Vedra

Recensore Veterano
04/04/15, ore 01:30

Preparati a leggere una lunga recensione, per i miei standard, perché ormai mi avanza tempo e le cose che ho da dirti sono tante per questo capitolo che mi ha rapita facendomi arrivare in un baleno alla fine e che mi ha fatto riscoprire una delle parti dell'anime che tendo a trascurare, ma che attraverso il tuo sguardo indagatore, ha assunto una bellezza ed uno spessore del tutto nuovi.
Inizio da un pensiero, anzi da un bisogno che Oscar esprime all'inizio del capitolo e che mi è parso, profondamente vero per una personalitá schiva e riflessiva come la sua : essere finalmente invisibile. Posta cosí la sua appare un esigenza più che un capriccio o uno svago come per M.A., perchè non nasce dalla semplice volontá di fuggire alle responsabilitá, che Oscar accetta e riconosce, ma dal bisogno di renderle più tollerabili per meglio affrontarle. Così mentre per M.A l'evasione e l' esigenza di normalità, alimentano uno spirito di torpore, in Oscar divengono un lento stimolo al cambiamento.
Bellissima la contrapposizione di vedute che descrivi tra Oscar e André, ancora sorretta da una empatia che li fa sentire tutto sommato uniti , non ancora oscurata da amarezza e disillusione. Splendido quel sorriso e quell'esclamazione così aperta e sincera e fiduciosa ed innocente e direi luminosa di Andrè“… tu hai me!” ho visto il suo viso mentre lo diceva!
Mi è anche piaciuto come hai introdotto l'episodo del duca di Germain, partendo da un contrasto di odori: polvere da sparo ed essenze profumate ,concentrazione militaresca e "debolezza" femminile (perchè a dispetto delle consuetudini dell'epoca Oscar deve profumare di mughetto, anzi di rose, con buona pace della lussuosissima abitudine del bagno quotidiano!) e ancor più bello come chiudi l'esercitazione con quella calzantissima citazione di Macchiavelli e lo sguardo dei tre uomini alle sue spalle, tra i quali, uno solo sente quel che lei è o per lo meno quel che vorrebbe essere.
Mi fermo qui tralasciando trottola e coltellino dal manico rosso solo per mia pigrizia e non di certo per mancanza di merito.
Un'ultima cosa :correggi l' anno nel titolo del II paragrafo, hai fatto un'inversione di cifre (unica distrazione in questo mare di perfezione...)

Recensore Master
02/04/15, ore 11:11

In attesa di avere finalmente la visione d'insieme con la quarta parte, mi trovo a commentare un capitolo secondo me molto diverso dal precedente. Innanzitutto qui c'è molto di tuo, nonostante il filo conduttore sia quello dell'episodio 13 e dell'inizio del 14: tua la lenta ma grandiosa introduzione, con la descrizione della dimora di vacanza dei Jarjayes, tuoi i personaggi che vivono nella villa e interagiscono con Oscar, tuoi i dialoghi che sembrano usciti da un copione o da un romanzo. E anche dove non ''esci dal seminato'' lo fai a modo tuo, rielaborando abilmente conversazioni e situazioni a noi note (vedi l'incontro con Robespierre, la caduta da cavallo, l'ira del Generale). Non so se sbaglio, ma ho avuto come l'impressione che nella prima parte, quasi statica nella sua lentezza, tu abbia voluto trasmetterci la fugace e illusoria sensazione di Oscar di ritrovare il suo piccolo, rassicurante mondo perfetto e cristallizzato; ma ecco irrompere la realtà. La realtà è lo squarcio del ricordo della notte appena trascorsa, ricordo che Oscar cerca vanamente di rimuovere; la realtà è il cambiamento, è la freschezza e il volto nuovo di Florie, l'intimità, per Oscar prima sconosciuta, tra Annette e Jerome, è il visino e i gorgheggi di Camille. E qui tu cambi registro, tanto che la parte centrale e quella finale si leggono in un batter di ciglia (e ammetto di preferirle). In tutto ciò Oscar diventa quasi spettatrice di quello che accade intorno a lei, come se si sentisse fuori posto; è solo con la conversazione (veramente ben costruita, complimenti! ) con Jerome che ritrova il suo consueto piglio, ritrova un po' di entusiasmo che, come ben sappiamo, il Generale le farà passare, così come il duro impatto con il ritorno alla reggia (di nuovo il tema delle aspettative deluse). Veramente tenera la descrizione della bambina, persino il ghiaccio di Oscar un po' si scioglie. .. probabilmente anche perché, nonostante non lo riesca a capire, non è solo la bimba a sortire questo effetto... quale donna non si intenerirebbe a vedere Andrè giocare con Camille? Ancora una volta, per finire, sono i piccoli gesti, i particolari a lasciarci col fiato sospeso: quella richiesta di Andrè, dall'ombra che nasconde il suo viso e il suo desiderio di prolungare la loro intimità (''C’è ancora tempo Oscar… rimaniamo ancora un po’ qui… si sta bene…”), l'incomprensione di Oscar, quella stretta che si fa più forte. Mirabile la descrizione dell'indolente e serena serata estiva, con quel ''cielo violaceo, appena punteggiato dalle prime stelle della sera''.... questa parte è un capolavoro. Mi ripeto, ma ti faccio veramente i miei più sinceri complimenti.Brava!

Recensore Master
01/04/15, ore 22:32

Lunghissime o no, le "digressioni" sui pensieri dei nostri beniamini e tutto il "non visto" dell'opera originale, a me piacciono sempre un gran bel po'!!
Ma ora che la parte delle "Aspettative" si è conclusa, ci hai lasciato con parecchi risvolti succosi da sviscerare...Rosalie non conosce ancora la vera identità della madre, Oscar non ha ancora subito l'attentato da parte degli sgherri della perfida Polignac, Charlotte è ancora viva, la Regina non ha consumato ben bene il suo adultero ( ...per forza, si è da poco "esercitata" col legittimo consorte!), Oscar non dà segni di interesse verso il merluzzone Fersen.
La mia mente limitata deve quindi dedurre che vedremo i reconditi risvolti di tutto ciò nel prossimo "Anello", quando passerai ad analizzare i pensieri di Andrè e tutte assieme ne sentiremo i sussulti ed i contraccolpi?
Per adesso, infatti, malgrado le molte aspettative di "tutti verso tutti" disattese, la loro giovane età un po' li protegge , fa loro da paracadute per evitare rovinosi "atterraggi" nel mondo delle idee che diventano utopie...insomma,c'è ancora una discreta dose di speranza in loro.
Non oso pensare quindi quando questa verrà progressivamente ad affievolirsi, specie in una persona positiva e pragmatica come Andrè...come si diceva nel recente passato, ne vedremo delle belle ( o piuttosto sarà lui costretto a vedere i "sorci verdi"..)!
Avrei voluto chiederti una tua opinione sulla figura di Rosalie, ma mi hai anticipato esprimendo un tuo non troppo velato parere nella nota di fondo. Ti chiedo però questo: che cosa ne pensa Andrè? Da persona pacata e matura quale egli è, vien da pensare che la "viva" indirettamente anche lui un po' come una sorellina...ma il dubbio mi sorge spontaneo: non è che ogni tanto ( in tanti anni passati a palazzo) ne abbia pure lui piene le tasche e la veda un pochetto come un "corpo estraneo" che si inserisce nell'armonia del rapporto "esclusivo" tra lui ed Oscar?
Dopo averti esternato le mie paranoie, ti ringrazio nuovamente per il "prodotto", per la sua complessità e lunghezza, per me queste sono elementi positivi...anche se ammetto che la lettura ( piacere che riesco a soddisfare solo la sera con calma ) ho dovuto "suddividerla"in più serate ( meglio: mi hai tenuto compagnia più spesso, così !!) e ho trovato il tempo di commentare solo adesso!!
Ti auguro delle serene giornate di festa, ma soprattutto di proseguire con questi intensissimi "Anelli"nonostante i tempi ora si prospettino bui...( nel frattempo, gestirai la sofferenza con l'altro racconto: ormai sarà mattino e staranno morendo di fame...).
Ciao, carissima, spero di cuore che sia "a presto"!!

Recensore Master
31/03/15, ore 17:09

Innanzitutto devo dirti che mi dispiace di arrivare a commentare sempre con tanto ritardo ma i tuoi scritti meritano una lettura attenta e il tempo anche per me è spesso tiranno. Anche questo viaggio introspettivo nella vita di Oscar mi è piaciuto molto, hai saputo farci notare ancora una volta il suo stupore di fronte ad eventi che ad altre persone, quali le sue sorelle o lo stesso André sembrano comprensibili e ci hai regalato ancora una volta il verde meraviglioso di quegli occhi che sempre la accompagnano, la sostengono, la proteggono...tu sai che io sono molto indulgente con lei ma devo ammettere che ci ha proprio dormito della grossa sull'argomento! Bellissima la parte dedicata a Madame Jarjayes e alle sorelle che hai dipinto non solo come pedine del Generale ma come persone argute e capaci di difendersi con il pensiero e l'astuzia. Poi c'è Rosalie...da ragazzina, guardando l'anime, arrivai a odiarla: ma come, mi dicevo, questa prova ad adescare un nobile e trova Oscar, prova ad uccidere una persona e le regalano un soggiorno a vita in un palazzo, quando sfugge alla madre per non diventarne vittima sposa la fotocopia di André... E in più piange in continuazione! Tu me l'hai resa un pochino più gradevole, ma capisco quando dici che scrivere di lei ti fa dannare! Infine la Regina e la sua vita privata inesistente, la sua dissennatezza nel tentare di riempire i troppi vuoti della sua vita intima, il calvario di un parto/spettacolo (mi vengono i brividi solo a pensarci) e l'amore vero che traspare dalla frase rivolta alla sua piccolina...non possiedo la tua capacità evocativa, non riuscirò mai a esprimere quanto alcune delle situazioni che descrivo sanno emozionarmi, ma credimi l'impatto emotivo che questa tua rilettura ha su di me è davvero notevole. Aspetto paziente di leggere di André, so che ne farai un ritratto indimenticabile, per ora un abbraccio!

Recensore Junior
31/03/15, ore 14:26

ciao! in questo ultimo capitolo sono sucvesse un sacco di cose, non c'é che dire! anche secondo me andré é molto piu avanti rispetto a oscar per quanto riguarda problemi e questioni all'internp e all'esterno della reggia. oscar infatti ne deve ancora imparare di cose prima di svegliarsi e scostarsi finalmente dalle aspettative del padre per seguire la suas strada senza influenze esterne! fantastica poi la scena in cui oscar si confronta con sua madre e rimane senza parole ... su oscar ce né da dire, eccome! rosalie é la classica ragazzina ingenua e piagniucolosa a volte ma quando vuole sa combattere. non vedo l'ora di leggere cosa scriverai su andré,personaggio che ho sempre adorato! complimenti e al prossimo capitolo!

Recensore Master
30/03/15, ore 14:53

Parto dalla fine, perchè lo sguardo di André fisso su di lei avrebbe potuto cambiare tutto il resto della storia, se solo Oscar non avesse le fette di salame (oh, pardon, di saucisson) sugli occhi... Insomma, lui è sagace, divertente e ci vede molto meglio di lei. Tu lo interpreti benissimo e le sue osservazioni al limite del consentito, anche di fronte alla piaga, sono mirabili, sia nello stuzzicare Oscar, che nel far tradire Rosalie con uscite imbarazzanti (tipo quella su Bernard...). Il tuo André mi piace proprio...
Ma qui mi stai facendo proprio soffrire!
Tra la piaga e l'arrivo finale del conte di Fersen, credo che tu stia minando la mia salute mentale... E se ho colto cosa mi aspetta tra poco, quando comincerà a parlare André mi verranno i calcoli e i crampi addominali.
Non oso pensarci...
A presto...
Bravissima... te lo dico, ma è proprio vero!

Recensore Master
29/03/15, ore 23:00

Con tremendo ritardo, visto che hai anche aggiornato (e fortuna che mi sono evoluta e riesco un po' più agevolmente a seguire tre storie in contemporanea!!), volevo lasciare solo qualche riflessione su questa seconda parte. Una seconda parte in cui svisceri, coerentemente all' analisi che fai del tormentato processo da te ribattezzato ''becoming Oscar'', un aspetto di Oscar che noi tutte conosciamo, quell'impulsività e quell'ardore che soprattutto in gioventù avrà difficoltà a domare e che solo con gli anni, complice la rigida educazione paterna, imparerà a soffocare dietro una maschera di apparente, lucida imperturbabilità. Ho trovato il capitolo molto fluido: nonostante qui, forse più che altrove, tu segua molto fedelmente una trama arcinota, non si può fare a meno di leggerlo tutto di un fiato. Questo avviene perché, come al solito, lo fai alla tua maniera, fondendo nel vero senso della parola anime e fantasia, ovvero rendendoli indissolubili e indistinguibili. Mi riferisco in particolare ai pensieri di Oscar nella parte dedicata al dissidio con il duca di Germain e, soprattutto,alla scena dell'osteria, che sembra veramente uno spezzone dell'anime. Mi è piaciuto molto il dialogo tra i due giovani amici e la loro velata malinconia per delle speranze già deluse; mi ha intenerito il bisogno di Oscar di evadere dal suo mondo e il nascondersi di Andrè dietro la sua consueta, sorniona ironia. Mi ha fatto sorridere, invece, come ti sei riallacciata a un'analoga scena dell'anime (se non sbaglio presente nell' ep. 6) con quell'accenno alla cortese rinuncia di Girodelle ad un nuovo tour nei ''bassifondi parigini'' : noto con piacere che per la versione del bel visconte ti ispiri piu al cartone che al manga, in cui è sinceramente più cinico e meno simpatico. Detto questo ti saluto... sono curiosa di leggere il seguito. ..
(Recensione modificata il 29/03/2015 - 11:45 pm)

Recensore Master
29/03/15, ore 22:29

Scusa ma perché ti fai problemi se il capitolo ti viene lungo?Probabilmente avevi da raccontare! !Fa parte proprio di te raccontare dettagliatamente tutto ciò che accade,tra l'altro senza errori di grammatica(hai -ai inteso vero??) e quindi piacevolissimo da leggere. Ho apprezzato, molto il pezzo sulla mamma e le sorelle di Oscar in genere sono personaggi un pò trascurati e grazie a te...inoltre,grazie per essere stata così veloce nell'aggiornare..a presto

Recensore Master
29/03/15, ore 19:08

Molto bello, articolato e storicamente inapuntabile, come tuo solito.
Per il mio gusto personale, molto interessante il raffronto tra Oscar e le sorelle, tra l'educazione machile e quella femminile, tra il corretto e quell'indefinibile zona grigia del "si può fare...".
Ma molto bello dal punto di vista storico il tuo racconto del travaglio, così umiliante, così orrendamente pubblico, ed il contrasto con la scena intima che segue.

A presto, per quanto ti riesce!

Recensore Master
29/03/15, ore 17:50

Carissima Sabre,
tranquilla!!!! Potresti scrivere dei chilometri e io sarei felice... Sono qui, domenica pomeriggio, sulla sdraio a godermi un timido sole e a leggerti...
Che dire... non so più... La frase più azzeccata è "viaggio nel tempo". Mi sembra di essere un alieno piombato a versailles nel 1700!! Io ci capisco poco, ma tu sei il mio ottimo cicerone!!
La tua ironia nell'inserire i fatti reali è impagabile!!
Soprattutto l'ironia che scaturisce dalle osservazioni di André che sono sempre acutissime.. Io amo perdutamente André, ma come lo rappresenti tu, me lo rende ancora più "figo". E' un ragazzo spiritoso ma soprattutto intelligentissimo!!! E Oscar, al confronto, devo ammettere..., fa un po' una magra figura...!!! Non sembra dotata dello stesso suo acume!! Ma io so cosa tu mi risponderesti: Oscar è ingessata nei suoi cliché e non riesce ad analizzare la realtà come invece può fare André, più libero e più aperto di mente!!!
Insomma comunque André è un mito e lei rimane comunque una torda... con rispetto parlando...
Ti chiedo solo una cosa: ma davvero André, come attendente/valletto di Oscar, avrebbe potuto ballare a corte?!
A questo proposito, come ho già avuto modo di discutere con VeronicaFranco, i ruoli di André sono secondo me un po' confusi... E' un po' l'uomo tuttofare, stile quattrostagioni.., da attendente appunto a cameriere, fino a stalliere (mi sembra che i Jarjayes potessero permettersi sufficiente personale da non dover ricorrere a lui per tutte le mansioni, arrivando a sfiorare lo sfruttamento!!! Insomma stallieri e mozzi ci saranno stati anche a Palazzo.. che bisogno c'era che se ne occupasse lui?! Che poi magari, la sera stessa era a corte a scambiare battute sui colori dei vestiti con MA?!? Non è anacronistico?!?).
In questo periodo ci hai viziate con i tuoi capitolo ravvicinati.. Quindi spero presto di leggere il prossimo capitolo narrato attraverso gli occhi verdi e acuti del nostro meraviglioso ragazzo... (che visto che tanto acuto era..., non capiva che quella bionda era così testona che con lei non c'era niente da fare... e forse era meglio non sbavarle troppo dietro?!? O forse doveva prendere in mano la situazione e metterla difronte anche ad un'altra realtà che lei vuole ignorare... che insomma loro sono destinati ad amarsi irrimediabilmente!!! Lo dico disinteressatamente, per il suo bene, perché ovviamente, io tifo per il loro grande amore!!!!!)
Complimentissimi. Un abbraccio forte, forte. Lucia

Recensore Master
29/03/15, ore 17:40

Oscar è una tutta d'un pezzo, seppur nelle pastoie dell'epoca, e riuscire ad accettare la falsità dell'ambiente della reggia le è oltemodo diffcile; mi sembra che in certi punti cresca insieme a Rosalie; è certo che il caramelloso manierismo della reggia gareggia con i fondamenti feudali che l'hanno generato in quanto a decadenza morale!

Recensore Junior
29/03/15, ore 16:51

Oscar e André adolescenti sono capaci di coinvolgerti come quando erano bambini! Anche se i loro discorsi sono indubbiamente più evoluti (troppo bella la deduzione di André riguardo alla scelta del Generale di applicare le strategie militari nel concordare i matrimoni delle sorelle di Oscar!), nessuno dei due ha (per fortuna!) perso la sua naturale indole: André è rimasto un inguaribile ottimista capace di alleggerire sempre l'atmosfera in ogni situazione, mentre Oscar è indubbiamente molto legata a lui, cercando anche solo fisicamente la sua presenza appena si sente a disagio (in particolar modo gli occhi verdi di André hanno la capacità di farla sentire sè stessa, l'Oscar che lei è e conosce...
Anche se come mi avevi già accennato nella precedente recensione la stile è cambiato, sei stata ugualmente capace di coinvolgermi pienamente nel racconto! ;)
(Lo so sono un filino lenta nel leggere, ma voglio godermi le letture che meritano...^_^)
A presto
(Recensione modificata il 29/03/2015 - 11:06 pm)

Recensore Master
25/03/15, ore 15:57

Ben tornata e sei stata più veloce tu nel pubblicare che io nella lettura e quindi con calma mi sono dedicata alla lettura dei tuoi ultimi due capitoli. L'attesa è stata ampiamente ben ripagata. Stai sviscerando la loro storia arricchendola di particolari e sensazioni senza tralasciare la realtà storica. Il lettore rimane piacevolmente avvinto da questa trama e più si va avanti più comprendo la necessità che ti ha spinto a scrivere l'altra storia. Qui Oscar rimane chiusa in se stessa anche se cerca risposte e non resta insensibile alla realtà che la circonda sia che si tratti della Reggia sia che si tratti della realtà del popolo. È in una situazione difficile in cerca di qualcosa si accorge che ci sono troppe note stonate nella realtà che la circonda ma non ha aiuti per risolverle anche perché Andrè arriva fino a un certo punto ma poi lascia l presa per non farla arrabbiare la protegge troppo. E lei non si accorge di tutte queste premure da troppo la sua presenza scontata.
Trovo che tu sia molto dura nei confronti della Regina. Le hanno fatto già pagare duramente in vita i suoi errori. La nobiltà francese non le ha mai perdonato di essere un austriaca, un marito inetto sotto ogni punto di vista, lasciata in balia di abili intrallazzatori prima e dei rivoluzionari dopo. Credo che bisognerebbe essere più indulgente con lei.
Detto questo adoro la tua storia un abbraccio