Recensioni per
Come anelli di una catena...
di sabre

Questa storia ha ottenuto 139 recensioni.
Positive : 139
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/03/15, ore 00:34

Recensisco prima di buttarmi a capofitto sulla seconda parte dell'anello. ''Aspettative''.. sicuramente questa volta mi è stato più semplice capire a cosa si riferisca il titolo: con la tragica e grottesca fine di Luigi XV e l'ascesa dei nuovi sovrani, ognuno spera in qualcosa; ma se il popolino, come si percepisce, auspica un miglioramento delle proprie miserevoli condizioni di vita, a Versailles sono ben altre le ''preoccupazioni'' , e questa volta è attraverso una disgustata e indignata Oscar che ci mostri implacabilmente, nella parte dedicata all'agonia di Luigi XV, la nauseante e spietata meschinità della Corte. Ci sono poi le aspettative di Maria Antonietta, erroneamente convinta che essere regina comporti finalmente la libertà da ogni vincolo e imposizione; quelle di sua madre, che cerca di correggerla da lontano; ma soprattutto ci sono le ingenue e un po' infantili aspettative di Oscar, destinate a rimanere deluse, di vedere Maria Antonietta diventare una MAGNIFICA REGINA (complimenti per la nota!!!!) Per quella ''legge dell'alternanza'' di cui dicevi, qui Oscar torna protagonista. A questo proposito, mi ha colpito molto la differenza tra la Oscar del maggio ' 74 e quella del 1775: la prima è ancora insofferente al suo ruolo e alla Corte, oppressa dal caldo e dalle fasce; la seconda sembra invece aver ormai accettato il suo destino e si destreggia meglio anche tra i corridoi di Versailles, aiutata anche dal fido Andrè. Un Andrè qui un po' in ombra, proprio perché è il sentire di Oscar( in altre ''faccende affaccendata'') ad essere analizzato, ma non per questo meno intenso. La scena delle scuderie, fattelo dire, mi ha rapito, anche se sapevo benissimo che non poteva succedere tra loro niente di particolare: il gesto di Andrè, quella carezza repressa e sminuita con una battuta, vero specchio dei bellissimi versi di Lorca, per un attimo mi ha fatto trattenere il respiro...e credo non solo a me!

Recensore Master
24/03/15, ore 23:14

Sinceramente non saprei quali termini usare per esprimere in modo diverso dal consueto, il mio godimento nell'affondare così pienamente nelle emozioni celate dei nostri due protagonisti ( in special modo la "biondina", che in quanto a celare davvero non ha eguali..).
Potrei dirti che questo tuo modo di "cambiare prospettiva" e guardarli, approfondendoli, da una angolazione differente è oltremodo originale e appassionante. Ma l'ho già fatto...
Quindi sarò breve (spero): l'introspezione dell'animo dei nostri "amati beni", l'accuratissima ricostruzione storico-sociale, la dettagliata e poetica descrizione di ambienti ( naturali e non) mi accompagna sempre di più verso di loro, mi sembra davvero di essere nascosta in qualche "anfratto" ( ed è dura, sai, considerando la mia "burrosità") ad osservarli da vicino.
E, come ti dissi a suo tempo, mi sta traghettando verso il periodo più tormentato della loro esistenza ...in particolare quella di Andrè che non vorrei mai veder soffrire, anche se , per contro, riguardo le sue sofferenze ho avuto modo di leggere pagine bellissime, perle rare di intensità emotiva. Che, inutile dirlo, sto ansiosamente aspettando da questi tuoi "anelli"...
Certa quindi che non mi deluderai ( non è mia intenzione farti venire "ansie da prestazione" , ci mancherebbe!!), confido nel tuo prossimo aggiornamento...che desidererei fosse rapido come quest'ultimo, ma di cui comunque non mi permetterei mai di biasimare qualsiasi "scadenza"!!
Ps: ti prego, dosa bene "amore e crudeltà" ( come recita una famosa canzone..), se una cosa mi "piglia" posso commuovermi davvero fino alle lacrime ( e con questi due mi è successo molteplici volte, sob...).
Un bacio, non sparire se puoi , ti prego....

Recensore Master
24/03/15, ore 23:13

Ciao e ben tornata. Anche stavolta co regali con la tua solita eleganza un altro tuffo nel passato, e la prima parte, quella che si svolge ad Arras davvero mi intenerisce e mi commuove. Ho sempre pensato che André abbia amato così profondamente Oscar non soltanto per attrazione fisica, o per un'alchimia generata dalla loro vicinanza, ma soprattutto perché più di ogni altro si è confrontato con il tipo di vita, fatto di rigore e dedizione e rinunce che lei è stata costretta a vivere. E leggendo la descrizione che fai della loro vacanza penso che anche tu non sia lontana dal condividere questo mio pensiero. Tutto, in questa parte, parla di vita vera, dalla dolce intimità coniugale di Annette e Jerome, alla tenerezza che André dimostra per la piccola Camille, persino la presa di coscienza delle terribili condizioni in cui versano i contadini, tutto diventa concreto e vivo e reale, come la mano di André stretta nella sua nella frescura della sera. La svolta verso i sentimenti, l'amore, la passione è lì, a un passo...ma quel passo Oscar non ha il coraggio di farlo. Neanche questa volta. E si ritorna a casa, alle ire paterne, a Versailles, dove tutto è effimero e cattivo e i sentimenti veri, quelli provati ad Arras, vengono soffocati sul nascere. È vero, ti capisco, la loro sofferenza è iniziata e, di conseguenza anche la tua che tanto bene ti cali nei loro cuori, ma il risultato, credimi, è assolutamente encomiabile. Arrivederci a presto, carissima, e ancora complimenti!

Recensore Junior
23/03/15, ore 18:53

È vero, è intricata, ma fornisce così tanti particolari, introspettivi e di situazioni, da colmare i non detti e gli enormi buchi temporali che caratterizzano l'anime. È proprio in situazioni simili a quelle che descrivi che deve essersi compiuta la maturazione di Oscar: lei è una vera rivoluzionaria, da subito, da quando ascolta, accogliente, il monologo sconclusionato della nuova cameriera, da quando invita a cena l'attendente di suo padre: il suo animo assetato di giustizia deve essersi nutrito per anni di situazioni come quelle che descrivi. Così come deve essersi fatta una violenza enorme a non innamorarsi francamente di Andrè, a tenerselo nascosto, in un angolino del cuore, per tutto quel tempo. Capisco quando dici che scrivere questa storia ti fa stare male: fa stare male anche me e al contempo mi commuove. Complimenti per le idee e per la cura con cui le componi.
A presto!

Recensore Junior
23/03/15, ore 14:38

Stavolta sei stata davvero veloce nel pubblicare questa terza parte dell' anello! inutile dire che anche questo capitolo è stupendo! i riferimenti non sono solo storici in questo caso, ma ci sono anche certi riferimenti gastronomici che mi fanno venire una fame... tornando alla storia, il fatto che Oscar e Andrè siano tornati ad Arras e che durante il viaggio Oscar si renda finalmente conto della situazione di povertà e rabbia che sta prendendo piede in Francia, è davvero provvidenziale perchè finalmente la nostra cara bionda cominci ad aprire gli occhi sul mondo esterno che la circonda, ma non solo su quello esterno ... non vedo l'ora di leggere la quarta parte! ciao e alla prossima! ;-D

Recensore Master
23/03/15, ore 01:46

Un anello che ho apprezzato davvero tanto, anche se mi ribolle il sangue nelle vene a vedere Oscar che cerca André, che lo osserva, che lo scruta... già qui le fette di salame sugli occhi sono ben fissate.
Come sempre, ci regali un affresco meraviglioso della vita di palazzo e essere ad Arras è piacevole anche per noi.
Molto ben descritta la lenta presa di coscienza di Oscar sulla realtà della vita dei non nobili... se fosse stata così illuminata anche sul resto...
I tuoi particolari enograstronomici mi sorprendono sempre...
Purtroppo, inizio a comprendere il fatto che, scrivendo questa storia, tu abbia avuto necessità di riscattarti e scrivere l'altra... In certi momenti Oscar mi è già insopportabile...

Bravissima... a presto

Recensore Master
22/03/15, ore 16:54

Oscar ha vissuto in una sorta di realtà alternativa che però le ha aperto gli occhi; paradossalmente, mentre si trovava ad Arras ha vissuto in un mondo assai più reale di quello farsesco e velenoso della corte; e in certi momenti, come ad esempio quelli nel cortile insieme ad André, sembrava che loro due fossero nella loro casa e vita abituale come una famiglia.

Recensore Master
22/03/15, ore 14:57

Carissima Sabre, non ci sono sufficienti aggettivi per descrivere le sensazioni, i pensieri e il piacere che mi dà leggere i tuoi capitoli.
Ti invidio davvero... questo è un dono! Quanto vorrei avere la tua sensibilità e capacità di esposizione...
La quantità di informazioni storiche che ci regali sono una vera chicca che rendono quantomai verosimile la storia di Oscar e della sua vita, così come immaginato da te.
L'analisi psicologica dei personaggi poi ci rende più consapevoli delle difficoltà incontrate dalla nostra amata...
Ho trovato davvero emozionante l'accostamento tra il "contatto" di Oscar con l'intimità di Annette e Jerome e quello assolutamente acerbo tra lei e André nel prendersi per mano dopo che lei ha potuto ammirare il fantastico ragazzo giocare paternamente con la bambina....
E quanti significati poi in quella stretta che subito dopo André dà alla sua mano... E' un vero momento di poesia!!!
Ma, mi viene da pensare..., Oscar davvero avrebbe fatto il gesto di prendere lei per mano André, nel cortile del palazzo, davanti a possibili occhi indiscreti?!
Porca miseria.. quanta intimità c'è in quel piccolo gesto... e chissà il povero André quanto deve sentirsi "castrato" nel doversi limitare ad accontentarsi solo di quello (bella la battuta in cui lui dice di essere abituato al fatto di non vedere soddisfatti suoi desideri... Si riferisce a lei, ovviamente...?! E lei non si chiede a cosa lui si sta riferendo?! Mi chiedo quando lui fa le sue battute cosa riesca a capire lei...).
Insomma Oscar sta prendendo coscienza di tante cose... della realtà vera del mondo che la circonda e di quella insulsa in cui lei è costretta a vivere, ma invece fa ancora fatica ad entrare nel mondo dei sentimenti e dell'affettività (peccato che ci arriverà con fersen... perdendo il tempo prezioso con André... che rabbia che mi fa!!!).
Insomma... ci regali degli spaccati che ci fanno entrare nella testolina della bella soldatessa anche se questo, non ti nascondo, mi genera un po' di frustrazione!!! Forse ha davvero preso troppe botte in testa per essere così torda!!!
Che dire... se non un banale BRAVISSIMA!!!!
Un bacio grande. Lucia

Recensore Master
22/03/15, ore 08:15

Molto bella, come al solito.
Mi piace molto il fatto che tu scivoli da un livello all'altro della scala sociale, che ne rappresenti i disagi emotivi sia in chi sta in alto che, soprattutto, in chi sta in basso: Molto bella la rappresentazione dei piani e delle stanze del palazzo come simbolo del ruolo rivestito.
Notevole anche lo sguardo di Oscar su Annette, mi piace questa sua lenta evoluzione, non so quanto consapevole da parte sua...
Trovo delizioso il ritratto che fai di Florie, la sua ingenua arguzia, la tristezza della storia. Bello come un personaggio nuovo metta in luce dettagli trascurati...

Mi riferisco al capitolo 6, ho fatto un errore di attribuzione, ma trovo brutto cancellarti la recensione. Scusa.
(Recensione modificata il 22/03/2015 - 08:28 am)

Recensore Master
22/03/15, ore 01:41

Recensisco con notevole ritardo e chiedo venia! Devo ammettere che all'inizio e ancor più nella parte intermedia (quella incentrata sulle vicende di Corte che tu riesci a riportare con la precisione di una cronista dell'epoca), non riuscivo a spiegarmi il motivo del titolo ''Fiducia''... Mi ero un po' persa tra i corridoi di Versailles, rapita peraltro dalla verve delle tue note che ogni tanto mi distoglievano dal racconto e mi costringevano a rileggere per riprendere il filo. Poi, però, per l'appunto come in una catena, il finale mi ha illuminato e ha dato un significato più profondo ad ogni passaggio del capitolo, compresa la struggente poesia di Neruda, che anzi diventa la voce del percorso interiore di Andrè. Infatti, prima c'è il suo sentire Oscar sempre più lontana e presa dai nuovi doveri, (complici anche i discorsi di Annette), che lo porta a dubitare di lei e a sua volta ad allontanarsi (''...orbene, se a poco a poco cessi di amarmi/ cesserò d'amari a poco a poco''); infine, con l'incidente, viene sopraffatto dal senso di colpa per aver messo in pericolo Oscar e, soprattutto, per non aver avuto fiducia in lei, nella sua amicizia... e questo gli fa forse capire quanto ad Annette è ben chiaro (''....ma se ogni giorno sale alle tue labbra un fiore a cercarmi...in me tutto quel fuoco si ripete.... il mio amore si nutre del tuo amore, amata,''). Non più solo amicizia, dunque, da parte di Andrè, ma come tu sottendi abilmente con i bellissimi, successivi versi di Lorca, c'è la consapevolezza di dover soffocare l'amore, accontentandosi di piccoli gesti e di rimanere accanto alla donna amata. Che dire, lo schema narrativo che hai costruito, partendo e terminando con due poesie, è veramente notevole! Riguardo il resto, ho amato la prima parte, per intenderci il 1770: mi inteneriscono un po' i due amici che ancora resistono alle intromissioni del mondo esterno, ritagliandosi piccoli scampoli di intimità nelle cavalcate o nei colloqui notturni. Originale, ma in fondo coerente con l'anime, la tua visione del rapporto tra Andrè e il generale; struggente la dedizione di Andrè, un Andrè che ancora qui riesce a riconoscere Oscar da gesti per altri insignificanti. È proprio attraverso il suo sguardo puro, ma inesorabilmente sempre più disincantato, che passano le vicende di Corte degli anni 1771-1774; ammetto che è una parte che non mi ha mai fatto impazzire, sia nell' anime che nel manga, ma proprio grazie ad Andrè e alla tua bravura nello scrivere, me l'hai fatta ''digerire'' agevolmente!! Ti rinnovo dunque i miei complimenti e... a presto.
(Recensione modificata il 22/03/2015 - 01:51 am)

Recensore Junior
21/03/15, ore 19:18

Ciao! Finalmente sei tornata a riaggiornare questa storia! Davvero stupenda! È davvero molto bello il fatto che fai affiorare in modo cosi dettagliato le varie inquietudini di oscar ... senza dimenticare il succedersi dei vari eventi politici e il comportamento sconsiderato dei neo sovrani che con il tempo ,come sappiamo bene, porterà alla rivoluzione ... Il pezzo più bello però è quando prima del duello oscar ricorda nei dettagli quella caccia al tesoro segreta con André quando erano bambini! ** complimenti e alla prossima ! ;-D

Recensore Junior
18/03/15, ore 21:15

Di una tenerezza coinvolgente (personalmente davvero impossibile restare impassibili!). Molto bella l'idea di descrivere il primo incontro da bambini dal punto di vista di André. Confesso che ho sempre immaginato che i primi tempi Oscar e André non andassero molto d'accordo, ma che alla fine grazie ad un episodio cruciale (in questo caso quando Oscar rischia di annegare nel laghetto se non ci fosse stato André a salvarla) tra i due comincia a nascere una profonda amicizia. È bello essere stati catapultati nella storia vivendola con gli occhi di un bambino, proprio perché nella loro semplicità sono tremendamente sinceri, e per questo così incredibilmente vivi. I curiosi commenti di André riuscivano sempre a strappare più di un sorriso genuino.
Ti confesso che la lunghezza del capitolo non ha pesato per niente, perché la storia era molto scorrevole e altrettanto piacevole da leggere.
Di una bellezza estrema la scena finale tra l'angioletto biondo e quello moro! ;)

Recensore Veterano
16/03/15, ore 11:18

Carissima, che bello ritrovarti negli aggiornamenti, peccato in questo periodo io abbia ben poca energia e anche la lettura ne risente, così mi limito ad assaporare. I vostri racconti quando sono a casa di riposo.
Allora, sempre più bello il dialogo tra Oscar e Andre', importante leggere tra le righe il loro rapporto al di fuori della reggia, i loro dialoghi e punti di vista, si differenti già da subito ma pur sempre fatti di una complicità quasi unica, chi meglio di loro due possono dire di conoscersi così profondamente? ?.E' anche vero che ad un certo punto la loro strada si divide ed io dentro me, sarei curiosa di vedere cosa ne sarebbe stato di loro se Andre' non l'avesse seguita comunque ed ovunque.......quando Oscar sarebbe riuscita a guardarsi dentro e scoprire ciò che sente per lui..
Tornando alla tua storia, molto intensa e ben scritta, ricca di particolari, come sempre una delle più belle in questo sito...bravissima un abbraccio Roberta

Recensore Veterano
15/03/15, ore 21:08

Ciao! E' da un po' che leggo la tua storia e devo dire che mi sta piacendo come riempi i buchi dell'anime. Mi piace molto anche come usi la tua cultura storica per rendere più realistica la vicenda. Hai una formazione storica universitaria oppure è un hobby?
In particolare mi sta piacendo come stai delineando André e il suo rapporto con Oscar. Troppe volte ci si dimentica che, prima della fase drammatica dei soldati della guardia, lui era un ragazzo allegro, gioviale, chiaccherone e che non aveva alcuna paura di dire ad Oscar ciò che realmente pensava. Le ha sempre parlato direttamente e credo che lei, per questo, l'abbia sempre stimato moltissimo.
Mi piace anche come stai delineando Oscar. La stai facendo molto molto simile all'idea che ho io di lei così come l'ho vista e sentita nell'anime.
Anzi, consentimi una polemica che non coinvolge te in particolare ma è più generale.
Io non capisco come si faccia a detestare Oscar.
Non capisco come si faccia a non capire che la vera infelice, tra Oscar e André, è proprio lei.
Lui è infelice perchè ama non riamato? Ma lui non ha mai dovuto rinnegare se stesso. E' un uomo e si può comportare come tale.
A Oscar invece è stato imposto fin da piccola di rinnegare ciò che lei è. Questo significa che le sono stati corretti tutti quegli atteggiamenti spontaneamente femminili e affettuosi che lei poteva avere.
Come dici tu, poi, lei non ha esperienza di altro, non ha esempi a cui fare riferimento, vive in un'epoca in cui i comportamenti devono essere rigorosamente codificati e quindi se sei una donna vivi e ti comporti rigorosamente in un modo, se sei un uomo vivi e ti comporti rigorosamente in un altro. Non c'è la via di mezzo come al giorno d'oggi (perchè parliamoci chiaro, agli occhi di personaggi settecenteschi le donne oggi si vestono come uomini e hanno comportamenti simili a quelli maschili pur conservandone altri rigorosamente femminili.....) Lei è sola. Perchè va bene che c'è André, ma André è un uomo e non può aiutarla più di tanto a leggere dentro di sè.
Lei si dimostra particolarmente intelligente proprio perchè riesce, da sola, a capire che può esserci un altro modo di vivere.
Quando si dice che Oscar vive nella sua torre d'avorio a me viene una rabbia....non è così perchè altrimenti lei avrebbe una vita felice. Al contrario lei vive in una cella buia e senz'aria in cui soffre indicibilmente.
E io veramente non capisco come si faccia a non capirlo.
Scusa lo sfogo ma io non ce la faccio proprio a vedere Oscar giudicata come un'egoista e insensibile. Oltretutto in questo modo si insulta l'intelligenza di André, che non è lo sfigato che corre dietro a una perchè gli piace essere preso a calci. Lui conosce la sua generosità e sensibilità e per questo la ama.
Be', dopo questo j'accuse ho concluso. Spero che i tuoi impegni di lavoro ti consentano di portare avanti questa bella storia.
Ciao!!!

Recensore Master
14/03/15, ore 23:53

''Il verde degli occhi di André che la fissano, la accoglie come ogni giorno all’ingresso dell’orangerie.'' È bastata questa frase, insieme alla scelta di riportare nell'incipit quei magnifici versi, che sembrano nati per Oscar, a farmi innamorare anche di questo ''anello''.Quel ''verde che la accoglie'' è lo sguardo rassicurante e familiare dell'amico, del fratello, che c'è sempre per lei, la sorregge, le dà conforto...lo stesso sguardo che ricerca alla fine, nonostante la scelta ormai irrevocabile, nonostante la sua corazza di fasce e di apparente freddezza (''Mi vedi vero Andrè? La vedi Oscar chiusa qui dentro?”Se lo chiede mentre lo sente da quel familiare calore nel petto il verde degli occhi di Andrè che la fissano''.).
In questo capitolo cambi totalmente registro, passando dalle dolci atmosfere di quell'età d'oro che è l'infanzia, a una malinconia di fondo che si avverte anche nelle situazioni apparentemente più ''leggere'', vedi le facezie iniziali tra i due amici o la lotta coi cuscini. Il tema del crescere, dell'adolescenza si presta già di per sé alla malinconia: è un'età difficile, spigolosa, piena di cambiamenti... ma per Oscar e Andrè crescere comporta altro. Nasce in loro la consapevolezza di doversi adeguare, almeno in pubblico, ai ruoli che la società impone: servo/padrona, e in fondo, con buona pace del Generale, uomo/donna. Questa consapevolezza, che Oscar più di Andrè fatica ad accettare, comporta il sacrificio di buona parte della loro intimità. Crescere però per Oscar diventa ancora più drammatico: significa rinunciare alla sua femminilità per continuare ad essere se stessa, ad essere Oscar; non un uomo, né un ibrido, ma una giovane donna che a differenza di altre ha l'opportunità, vivendo come un uomo, di essere padrona del suo destino. Mi è piaciuto molto come hai rappresentato il ''percorso'' che conduce alla ''Grande Scelta'': onestamente credo che in questo tu e Nagahama (e più avanti il grande Dezaki) siate stati migliori dell'Ikeda, che nel manga ci presenta una Oscar granitica, senza tentennamenti. .. a volte anche più simpatica, forse, ma meno umana. E la tua Oscar, cara Sabre, è di una commovente umanità. Non ancora donna, non più bambina.Di tempra forte, ma spesso fragile e insicura come tante adolescenti. La scena della fasciatura del seno, con quell'unica lacrima, è dolcemente straziante.Che altro dire? Scrivi veramente bene, a parte il veloce (volutamente? ) excursus della prima puntata dell'anime, il resto è opera tua e sembra veramente un romanzo. Ci sarebbe tanto altro da dire, da commentare, ma non voglio annoiare ulteriormente: ti rinnovo i miei complimenti e continuo la lettura!
(Recensione modificata il 15/03/2015 - 12:54 am)