Recensioni per
L'atlante di Arhal
di Yumao

Questa storia ha ottenuto 68 recensioni.
Positive : 68
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/08/14, ore 16:39
Cap. 5:

Quando ho letto l'avviso sulle "carenze grammaticali" mi è venuto un mezzo colpo, ma non era poi così terribile. xD
E prima che me ne dimentichi mi piace molto che ogni capitolo sia legato ad un luogo dell'Accademia. Non so, è molto in linea con l'argomento geografico-spaziale della storia.
Signorina Creuza. *^* Ho letto dalle note che ha a che vedere con Creuza de ma. Non è la mia cdanzone preferita, ma solo perché è in un dialetto che non conosco e non riesco a ricordare la traduzione. >.< Però io ho un amore viscerale per De André, tanto che ho derubato mio padre di tutti i cd e non contenta li ho scaricati per sentirli sull'iPod. Ci sono giusto due o tre canzoni che mancano all'appello. Ergo, ti potrei fare una dannata standing ovation solo per questo. u.u
E ora torniamo alla storia.
" Sulla scrivania c’era del latte ancora tiepido e del pane " Dovrebbe essere c'eraNO.
Occhi violetti e capelli argentati? Un Targaryen si è per caso intrufolato da quelle parti? xD
" aveva l’aria di qualcuno che sta ingoiando un piccione vivo e molto combattivo " Ahahahahahah Grande.
" mi manderebbero ad esplorare i peggio posti finché non rimarrò incastrata " Non puoi usare "peggio" come aggettivo; è un sostantivo. So che si dice, ma è un'accezione dialettale.
Yuri mi piace molto. Sospettavo che il suo atteggiamento non poteva essere del tutto autentico, altrimenti sarebbe stata un'oca giuliva. <3
Beh, in sostanza ben fatto. Complimenti. Sto amando questa storia e ho come la sensazione che l'Atlante sia speciale, molto più di quanto non sembri. :3 Dopotutto, è un fantasy.

Recensore Master
17/08/14, ore 00:51
Cap. 4:

Bon soire -credo si scriva così, non ho studiato francese D:-
Eccomi a questo ultimo capitolo pubblicato, e finalmente, oserei dire!
Con cosa posso iniziare, mh?
Forse col dire che questo Atlante dai tratti proibiti, mi ispira un sacco di guai ma affascina pure.
Credo di capire lo stato d'animo di Emma: è come quando si vorrebbe cogliere quei bellissimi frutti dai cespugli nel bosco, ma non sai se sono velenosi o meno.
Le compagne di scuola(?) della piccola mi fanno abbastanza saltare i nervi, ma credo siano reazioni normali se dobbiamo analizzare tutto l'insieme della storia.
E che dire della parte in corsivo, molto misteriosa: vorrei tanto sapere chi sono quelle figure, perché mi sanno di intriganti.
Oltre a questo, Yuri sta diventando strana: ha di sicuro un segreto in serbo per noi, ma non ho la più pallida idea di cosa sia.

Ho trovato qualche errore, te li segnalo subito:

1) "Si guardò intorno furtiva e, appurato che non c’era nessuno a pomiciare nei paraggi" ---> meglio scrivere "Si guardò intorno furtiva e, appurato che non ci fosse nessuno ad amoreggiare nei paraggi..."
Pomiciare cala il tono della storia, secondo me... troppo fuori dagli schemi.

2) "Le sembrò di vedere un sorriso diverso dal solito sol volto di Yuri" ---> sol=sul

3) "Emma sentì il nodo della tensione accumulata in quelle settimane sciogliersi dentro di il petto" ---> elimina quel "di"

Auros

Recensore Master
14/08/14, ore 13:52
Cap. 1:

Ciao! Finalmente ce la faccio XD In questo periodo sono più esaurita del normale e perdo colpi.
Allora, ti dico che la storia parte con un inizio semi-misterioso e poi ovviamente si fa un salto nel futuro, per cui si capisce che ci saranno diversi segreti da svelare anche se ancora non si sa cosa riguardino di preciso :D (sì, ok tralasciamo la mia osservazione poco intelligente!)
le due protagoniste sono simpatiche con quel loro fare così differente ed Emma è davvero un portento, ha un bel caratterino e immagino che ne vedremo delle belle. Ovviamente con un solo capitolo ho poco da dire su trama e caratterizzazione dei personaggi, ma dammi il tempo di conoscerli meglio e ti dirò che ne penso.
Nel brano, anzi capitolo, mi sono permessa di evidenziarti le ripetizioni e le E che precedono le virgole pur se non si tratta di incisi. Ne ho dedotto che sia stata una scelta consapevole, ma per correttezza io te le ho messe in grassetto, nel caso invece ti fossero solo sfuggite.
Una cosa di cui non sono certa è quel "sulle pareti" all'inizio, si può dire rimobombavano sulle pareti? Non lo so e non sono stata a cercare, però devo dirti che in merito sono un pochino incerta.

Ti ho anche evidenziato il pensiero di Emma "se Yuri non si da una mossa..." se è un pensiero, sarebbe meglio metterlo fra virgolette visto che hai usato i caporali per i discorsi diretti, almeno editorialmente parlando è più corretto/accettato/diffuso.
Troverai alcune frasi con relativo mio commento: sono solo suggerimenti, per cui ti prego di prenderli come tali.
Ultima cosa: hai usato la parola straccio mille volte... potresti alternare con panno, strofinaccio, canovaccio...cencio, pezza.

Passando al mio commento su stile, grammatica, sintassi: mi piace. È fluido e piacevole da leggere, la lettura è semplice e mi pare tutto chiaro. Hai usato una terminologia semplice ma non banale e nella sua linearità credo che sia venuta bene.
Sventolo bandiera verde e sotto trovi i miei appunti XD (uccidimi pure, anche perché vedrai quanti errori faccio io... solo che trovo facile correggere gli altri ma i miei non li vedo... come tutti credo)
A presto, Soheila la smemorata!



I passi dell’uomo che la stava trasportando rimbombavano sulle pareti del cunicolo sotterraneo, coprendo quasi ogni altro rumore, eccetto l’insistente gocciolio dell’acqua che si faceva più forte man mano che avanzavano. Al di fuori del cerchio di luce della torcia era completamente buio, e lei era molto spaventata. Nascose il viso contro la spalla dell’uomo e il dolce dondolio della sua andatura rischiò quasi di farla addormentare, ma lei aveva tutte le intenzioni di restare sveglia. Voleva sentire cosa si stavano dicendo gli adulti, voleva capire dove stavano andando e perché l’avevano strappata dal suo letto quella notte. «Capisco che non te la senti di prenderti cura della bambina, ma devi almeno tenerla con te. Lui l'avrebbe voluto.»

Sua madre rimase zitta, come al solito. Camminava dietro di loro, silenziosa come un’ombra, ma poteva vederla sbirciando da dietro la spalla di quell’uomo grande e grosso che sapeva di sudore. «Abbiamo pensato a tutto. Si è liberato un appartamento sopra casa degli Acquafredda. Ti aiuteranno a badare a lei e ti troveranno un lavoro. Hanno anche un figlio della sua età, sarà più semplice per la bambina.»
Adesso stavano salendo dei gradini e l’uomo iniziava ad avere il fiato corto. Quando si trovarono all’aria aperta socchiuse gli occhi alla luce grigia e piatta che precedeva l’alba e sentì un forte odore di fiume.
«Non raccontarle nulla… troppo rischioso… basso profilo…» Ormai non riusciva più a seguire il discorso. Un attimo dopo stava già dormendo.  
 
Ancora non si era spento il rimbombo del primo dei sei rintocchi di campana, che Emma aveva spalancato gli occhi e calciato via le coperte come se l’avessero attaccata. Abituata per gran parte della sua vita a svegliarsi nel silenzio totale, essere svegliata da quel rumore cupo che (le)vibrava nelle ossa per lei era ancora un trauma.
Lanciò un’occhiata in tralice alla sua compagna di stanza. Yuri non aveva il suo stesso problema, e se lei non l’avesse svegliata personalmente e costretta ad alzarsi, avrebbe continuato a dormire tutta la mattina. La cosa era notevole, visto che la loro stanza stava (era situata?) nella torre del campanile e il rumore era tale da far vibrare le finestre.
Si alzò in fretta mettendo i piedi scalzi sul pavimento di pietra, ignorando i brividi di freddo che le risalirono per la spina dorsale, e fece i tre passi che la separavano dal letto di Yuri saltellando agilmente per evitare i libri sparsi sul pavimento dalla sera prima.  «Yuri, la campana!» Urlò inutilmente per cercare di sovrastare il rumore della campana stessa. Le scosse una spalla per svegliarla e le strappò le coperte di dosso, mentre lei si contorceva e si copriva gli occhi.
Gli altri studenti dell’accademia avrebbero avuto tutto il tempo di alzarsi con calma, fare il bagno, vestirsi, parlare dei compiti e delle lezioni della mattina facendo colazione con latte, pane fresco e, chi poteva permetterselo, frutta. Emma e Yuri, invece, avevano il tempo molto risicato: gli studenti dei rioni dovevano rispettare delle corvè massacranti, per ripagare le divise e i pasti alla mensa che diversamente non avrebbero potuto permettersi. E se Yuri non si da una mossa anche oggi saltiamo la colazione. Pensò Emma scocciata.
Si diede due colpi di spazzola, letteralmente, senza nemmeno guardarsi nello specchietto crepato appeso sopra il catino, poi si legò i capelli castani in una coda corta, che le rimase dritta sulla nuca in modo leggermente ridicolo. Si infilò la divisa, badando a stento che non fosse a rovescio e, pronta per uscire, si girò verso Yuri, la quale era ancora seduta sul letto disfatto, con le gambe incrociate e le ginocchia magre che spuntavano da sotto la candida veste da notte, che si guardava intorno con aria confusa, gli occhi grigi pieni di sonno. «YURI!» Urlò esasperata, mentre Yuri sussultava e la guardava stupita, come per chiedersi che ci facesse un’estranea in camera sua. Poi con l’espressione di chi ha avuto un’epifania improvvisa sembrò ricordarsi chi era quell’estranea impaziente con cui condivideva la stanza da tre anni, e che la buttava giù dal letto tutte le mattine da allora. «‘Giorno!» disse con il sorriso rilassato di chi ha tutto il tempo del mondo e i bei capelli rossi che la incorniciavano come un’aureola. (questa frase mi suona strana, nel senso che il tempo con i capelli non ha nulla a che fare in questo contesto... forse potresti rivederla per darle il senso che avresti voluto avesse (oddio cosa ho scritto?)
Emma sospirò, le prime ciocche di capelli avevano già iniziato a sfuggire dal nastro, incorniciandole disordinatamente il viso.
Yuri si alzò senza scomporsi e iniziò a pettinarsi con cura e a intrecciare i capelli anche troppo lunghi. Emma nel frattempo aveva un gran voglia di prendere a testate la porta, ma siccome sarebbe stato controproducente, decise di iniziare ad andare senza la compagna. Anche perché la porta era, come tutte le cose che si trovavano in quell’area del collegio, piuttosto precaria e malconcia, probabilmente non avrebbe retto a una sua testata.( qui per evitare di ripetere forse potresti mettere capocciata)
«Cerca di sbrigarti, ci vediamo alla scala.» La esortò uscendo e sapendo benissimo che sarebbe arrivata che il lavoro era quasi finito. Il ballatoio di legno dava sul chiosco più grande dell’edificio, con un prato ben curato dagli sforzi congiunti dei giardinieri e degli studenti dei rioni. Divideva in due la scuola, la parte femminile da quella maschile, ed era uno dei pochi posti in cui gli studenti di sesso opposto potevano incontrarsi, sotto lo sguardo attento dei sorveglianti. Attraversò il ballatoio senza guardare il cortile vuoto e si diresse decisa verso la scalinata dell’ingresso.
Emma non amava quel compito. Il problema non era pulire le scale in sé, anzi: la scalinata principale era di lucida pietra chiara, resa molto liscia e scivolosa dall’uso. Strofinare quei gradini con la spazzola e vederli tornare al loro candore naturale dava un senso di soddisfazione, e passare la mano sulla pietra levigata era rilassante.
Il problema era che la mattina a quell’ora gli studenti che abitavano nel Cuore della città passavano di lì per andare a lezione, e non perdevano occasione per schernire chiunque dovesse svolgere quelle umili mansioni.
Quando si trattava di Emma, poi, erano particolarmente attenti a non perdere l’occasione di punzecchiarla e di calpestare il più possibile gli scalini ancora bagnati, in modo da sporcarli. Alcuni, soprattutto i più giovani, facevano su e giù dalle scale tante volte da farsi venire il fiatone, con una determinazione ammirevole nel loro intento di dare il più fastidio possibile. Emma si era chiesta più volte perché farle svolgere quel lavoro a quell’ora del mattino, quando tutti gli studenti facevano su e giù dalle scale. Non aveva evidentemente nessuna utilità, e più tardi, mentre tutti sarebbero stati a lezione, una donna di servizio avrebbe dovuto pulirle da capo.
«Lavoro inutile» Borbottò arrabbiata fra sé, strangolando lo straccio innocente. Da sempre aveva il sospetto che il punto delle corvè non fosse contribuire alla manutenzione della scuola, ma ricordare loro che per quante ambizioni potessero avere e per quanto potessero studiare le loro origini umili sarebbero rimaste tali. Per sempre.(siccome quel loro tende ad appesantire la frase, forse il ricordare loro lo potresti cambiare)
Yuri la raggiunse ovviamente tardissimo e iniziò a canticchiare dolcemente mentre lavorava a testa bassa. Molti ragazzi passando di lì cominciarono a girare la testa di quasi centottanta gradi per osservarla il più a lungo possibile. Era piegata in avanti sui gradini e il suo petto offriva uno spettacolo evidentemente gradito dal pubblico maschile, facendo sì che a chi continuava a passare con l’unico intento di sporcare si aggiungesse un nutrito gruppo di ragazzi interessati alle grazie di Yuri.
Come fa ad essere sempre così allegra? Pensò quasi con rabbia, provando una strana voglia di tirarle lo straccio. Era sicurissima che una persona sempre di buon umore non poteva essere normale, anzi: era il genere di persona che la inquietava di più. Quel genere di persona(sei stata un po' ripetitiva con genere e persona... immagino che sia voluto, però non sono certa renda l'effetto... ma questo forse è gusto personale) sempre serafica che impazzisce all’improvviso e uccide qualcuno. Questione di giorni, di sicuro. E lei sarebbe stata la vittima.
O forse era solo invidiosa.
Sospirò, lanciando un’occhiataccia a Yuri, che stava osservando lo straccio con un sopracciglio sollevato in un’espressione di profondo interesse. «Secondo te uno straccio è contento di essere uno straccio?» Emma ormai era abituata a queste domande bizzarre, e non ci faceva più molto caso. Ogni volta però doveva trattenersi dal dare una risposta caustica. «Dovresti chiederlo allo straccio.»
«Non so parlare con gli stracci.» La informò Yuri un po’ dispiaciuta riprendendo a strofinare.
Lo stomaco di Emma gorgogliò forte, come a volerle risparmiare la fatica di rispondere. «Certo che sei sempre molto affamata Emi.» Osservò Yuri con cortese distacco, come se non fosse colpa sua se era il terzo giorno di fila che saltavano la colazione.
Emma si limitò a sorridere e a scrollare le spalle. «Forse in una vita passata eri un orso, e l’anima dell’orso vive ancora nel tuo stomaco. Spiegherebbe tante cose.» Se chiunque altro le avesse detto una cosa del genere forse si sarebbe offesa, ma l’assoluta mancanza di malizia di Yuri la lasciava sempre disarmata. Si limitò a un mugolio che poteva significare tutto e niente e portarono secchi, stracci e spazzoloni nel locale di servizio.
Le zone di servizio erano completamente diverse dal resto della scuola, tanto che era difficile credere che facessero parte dello stesso edificio. I locali frequentati dagli studenti erano caratterizzati da larghi corridoi, stanze luminose e ben arieggiate, pavimenti di piastrelle lucide e muri intonacati e decorati da elaborati stucchi e dipinti murali. I locali di servizio, così come le stanze degli studenti dei rioni, erano fatti di legno scheggiato, pietra e mattoni di terracotta. Erano bui e caotici, corridoi stretti che si incastravano fra le intercapedini dei muri e scale nascoste dietro ad arazzi.
Ovviamente serviva a non far incrociare le strade degli studenti e della servitù, e questo diminuiva un po’ l’aria di mistero, ma Emma amava quella faccia nascosta della scuola, e preferiva prendere questi passaggi piuttosto che quelli normali. Anche se a volte le allungavano un po’ la strada, avevano l’indiscusso pregio di essere deserti. E poi, per quanto fosse un po’ infantile, si sentiva privilegiata nel conoscere il volto segreto della scuola meglio di quanto qualsiasi studente del cuore della città potesse mai sognare. O desiderare, ma questo era un dettaglio trascurabile.
Lo stomaco le gorgogliò dolorosamente. La cena della sera prima, a base di pane nero e zuppa di verdure con un vago sentore di carne, era un ricordo lontanissimo e il suo stomaco era desolatamente vuoto. A pranzo erano di turno in cucina, per cui era difficile che non riuscisse a sgraffignare nemmeno un pezzo di pane, si ricordò per consolarsi. Solo sei ore… lo ripeté mentalmente come un mantra, mentre si arrampicavano per una ripida scala di legno dal locale di servizio al piano delle aule, mettendo nel “solo” molta più enfasi di quanto in realtà sentisse.
(Recensione modificata il 14/08/2014 - 01:54 pm)

Recensore Master
13/08/14, ore 19:45
Cap. 4:

Ciao carissima,
hai avuto la sfortuna di trovare in me una persona che non ama particolarmente il genere fantasy, ma tutto sommato, mi è andata anche bene perché è una storia originale, per cui dovevo solo mettermi a leggere e lasciarmi trasportare da te e dai tuoi personaggi senza bisogno di avere una conoscenza pregressa di qualche fandom.
Non vado particolarmente ghiotta di fantasy, mi tocca aggiungere, ma questi tre capitoli si sono fatti leggere molto volentieri, forse perché hai uno stile molto semplice e scorrevole e anche perché l'italiano è usato correttamente, cosa non molto comune al giorno d'oggi.
Apprezzo il fatto che i personaggi siano caratterizzati molto bene e soprattutto che, nonostante stiamo parlando di un fantasy, siano molto veritieri. Mi piace molto l'accostamento di queste due amiche che sono legate da un rapporto molto bello nonostante mi siano sembrate una po' una l'antitesi dell'altra. É molto reale come cosa. 
Ho messo la storia tra le ricordate, adesso mi hai messo curiosità! :)
Davvoro complimenti, anche per la fantasia e l'originalità. Non credo saprei fare meglio. ♥
A presto,
Fair
 

Recensore Master
13/08/14, ore 15:00

Ehilà buongiorno ed eccomi qua :D
Finalmente eccoci arrivati all'Atlante del titolo, di cui, sappiamo purtroppo ancora ben poco :'c
Voglio subito delle risposte ;^; Sono curiosa uffa.
Finalmente le parti in corsivo cominciano a farsi più chiare! Mi piacciono, trovo che siano delicate in certi versi. Mostrano l'esterno della città e sono in contrasto con l'interno dell'Accademia.
Un gioco di "chiaro-scuro" sublime ed efficace, sì c:
Comunque, ho trovato degli errori che dovresti riguardare in questo capitolo:

1) "In realtà le era stato raccomandato dalla signora Agnes di stare lontano da qui bassifondi": qui sarebbe quei, giusto?

2) "«Ma certo… ma certo, siamo sempre al servizio della vostra congrega… come volete, sta notte.": si scrive stanotte, tutto attaccato.

3) "«Sì, invece. Se non mi credi sta sera andiamo al posto dove l’ha visto Emma e li spiamo. Così li vedi con i tuoi occhi.»": si scrive stasera, stesso discorso di prima

4) "Ne trovò una pochi scaffali più in là, in legno di noce come la libreria, con de ganci metallici in cima per agganciarla allo scaffale.": ti sei dimenticata la i a dei :3

5) "Se ne andò con un passo marziale, lasciando lei e il ragazzo soli nel corridoio per una attimo.": un attimo

6) "e se l’avessero trovata avrebbe potuto finire nei guai.": si dice sarebbe potuta.

Auros

Recensore Master
12/08/14, ore 16:13
Cap. 2:

Eccomi qui. Ho letto i primi due capitoli di questa tua storia, e devo dire che mi sta piacendo davvero tanto. Partiamo dal titolo: è intrigante, mi incuriosisce parecchio. Per quanto riguarda l'ambientazione, è uno scenario che mi intriga. Senza ombra di dubbio preferisco questo a ogni tipo di fantasy medievale, quindi sono proprio curiosa di vedere cos'altro succederà in futuro. I flashback catturano l'attenzione senza far trasparire troppi dettagli, e le due ragazze, Yuri ed Emma... non so, sarà solo una mia impressione ma... saranno per caso rivali o nemiche in futuro? O è solo una mia supposizione? Io noto qualche... barriera tra di loro, ma magari è solo una mia impressione. Fatto sta che a questo punto la storia mi incuriosisce ancora di più, le hai caratterizzate molto bene, entrambe.
Lo stile è maturo e scorrevole, si legge tutto che è una meraviglia. E poi un'altra cosa: i secondi figli! Poveri! Ho avuto il cuore spezzato io stessa al pensiero di dover dare i secondogeniti così... per salvaguardare la città. Sono proprio crudeli, eh, e noto che anche all'Accademia non è che ci sia un gran bel clima per i meno abbienti. Senza dubbio ti stai destreggiando bene nel genere e stai dando spessore ai dettagli, alle descrizioni, agli scenari, a tutto quanto! Complimenti, si prospetta davvero una bella storia da quel poco che ho visto!
Kiss! :)

Recensore Junior
12/08/14, ore 09:23
Cap. 2:

B3llissimo. Continuerò sicuramente a seguire la storia che intriga il lettore fin dai primi 2 capitoli *_* giá non vedo l'ora di leggere il seguito :D

Recensore Master
11/08/14, ore 15:50
Cap. 2:

Eccomi qui, perdona il ritardo ma io leggo molto lentamente le storie :c
Comunque, entrambi i comportamenti di Yuri e di Emma sono parecchio strani: la prima ragazzina a quanto ho capito, non si è mai interessata della sua compagna di stanza, non ha mai provato emozioni profonde a detta di questa e adesso si ritrova a fare il contrario?
Strano, davvero.
Mentre Emma non vorrebbe stringere rapporti di amicizia ma è quello che il suo subconscio le dice involontariamente di fare...
E per di più non ha bisogno della solitudine.
Un quadretto abbastanza complesso in questo mondo, che mi sembra tutto fuorché caritatevole.
Ci vediamo al prossimo capitolo :)

Auros

Recensore Master
11/08/14, ore 13:38
Cap. 4:

*Improperi random degni dei peggiori bassifondi.* Troverò Rebecca e le spaccherò il suo muso da oca. u.ù
Emma mi piace molto, come personaggio. Io avrei fatto come lei. Non sono brava a tenermi la curiosità. Resta solo il mistero dei libri restituiti. Che sia stata Yuri? Sembra il suo angelo custode, più che la sua Luna Lovegood. Oggi sono in vena di citazioni potterhead. Zut. Detto questo, Emma dovrebbe farle una statua, con la pasta di pane, almeno. E concordo con Yuri. Solo la febbre può farti perdere l'appetito. u.ù Poi devo aggiungere che questa faccenda dell'Atlante mi piace. Una volta tanto, non ci sono armi di distruzioni di massa o pazzi che vogliono conquistare il mondo. Oh!
A proposito, povero Anton. Bisogna fare attenzione alle scommesse. E ai maghi. Soprattutto ai maghi. u.ù
Mi piace che Emma sia extrastrong, ma non ultrapowah. Nessuno può essere invincibile, nemmeno Voldemort, e fresca di Divergent aggiungo che i personaggi che vengono dal nulla e diventano subito iper mi fanno girare i nervi. Sicché, Kudos a te per i personaggi, la storia e tutto. <3

Recensore Veterano
11/08/14, ore 13:31
Cap. 4:

Yuri è più di quello che sembra, vero??? Ne sono convinta ;)
E sono anche convinta che presto cominceranno i guai!! Questa cosa dei libri spariti e restituiti mi ha un po' confusa... e credo che da qualche parte all'accademia ci sia qualcuno che può aiutare Emma...
Per il resto, vuoto!! Non riesco a immaginare cosa succederà :P
E sono contenta che anche Emma sia un pochino umana... finora mi sembrava un blocchetto di ghiaccio :P
Insomma, bel capitolo, ciao!!
Vy

Recensore Master
10/08/14, ore 20:50
Cap. 1:

Salve, ho scelto questa storia da recensire perché non so, mi ispirava e mi dava l'idea di società distopica -e dio solo sa quanti io ami le realtà distopiche-.
Sin dal primo capitolo si viene a conoscenza delle due giovani protagoniste, molto diverse fra loro, ma comunque entrambe apprezzabili caratterialmente, almeno per il momento.
Yuri mi sembra quella classica ragazza sempre allegra, di sostegno per la sua amica Emma che al contrario la vedo come quelle protagoniste dei fumetti giapponesi fantasy, un po' tutto pepe e tendenti ad essere esagerate e testarde.
Comunque sono una bella coppietta di amiche, le ho apprezzate, anche se non ho ben inteso quale sia il giudizio di Emma nei confronti di Yuri -anche se credo sia condito da un po' di gelosia nei confronti dell'amica-.
La parte iniziale in corsivo mi è piaciuta per il semplice fatto che adoro i misteri e i flashback!
Presumo sia un flashback vero?
Oltre alla parte narrativa, la parte grammaticale è perfetta! Non ho trovato nessun errore singolo o frase che non torna :D
Ho aggiunto la storia alle seguite per ritrovarla più facilmente!

Auros

Recensore Veterano
09/08/14, ore 18:30
Cap. 1:

Ciao :)
Ho un debole per le storie fantasy, lo ammetto, per questo mi sono praticamente fiondata sulla tua quando l'ho vista nell'elenco del gruppo fb.
Come inizio promette bene. Mi piace l'ambientazione in un collegio, il rapporto tra Emma e Yuri, le descrizioni, tutta la faccenda delle corvée e della "divisione" tra gli studenti come Emma e Yuri e quelli del centro della città.
Ovviamente adesso non riesco ancora a trovare un nesso tra le prime righe e il resto del capitolo, ma sospetto che la bambina in questione sia Emma :)
La grammatica è generalmente corretta, ho trovato solo qualche errore di distrazione e qualche imprecisione con la punteggiatura. A volte tendi a scrivere frasi lunghissime, separando le proposizioni solo con la virgola. Forse sarebbe meglio aggiungere anche qualche punto o punto e virgola, per alleggerire la lettura. Ah, "corvée" vuole la doppia e finale.
Comunque ti devo fare i complimenti, questa storia si preannuncia davvero molto interessante e i personaggi sono caratterizzati bene (per quanto possa stabilirlo al primo capitolo lol).
Brava, davvero
baci,
Gaia :)

Recensore Veterano
09/08/14, ore 17:26

Ciao!! Ho visto la tua storia su Facebook e visto che i fantasy sono rari in quel gruppo non potevo non dare un'occhiata ;)
Dunque... tenterò di scrivere qualcosa di sensato ma non ti assicuro niente :P
Punto numero uno: sono tuoi i disegni??? *.* sono fantastici!! Complimenti!!
Punto numero due: mi sono innamorata dell'ambientazione e del tuo modo di scrivere, sei bravissima, ti invidio un po' :P la città e le sue rigide leggi e il mistero su cosa c'è fuori... wow *.*
Senza contare che Yuri mi fa schiantare dal ridere ahahah :P oddio, quella scena in cui elucubra sullo straccio mi ha ucciso!!
Emma è un po' freddina... brr :P peggio di un cyborg!! E poi, sarà che sono strana, ma adoro i personaggi come Rebecca, soprattutto quando vengono umiliati/bastonati/spinti nel fango del canale quando hanno addosso il vestito nuovo/ecc, quindi mi aspetto grandi cose da Emma, molto meglio di un pugno sul naso O:)
Ecco, sulla questione dolci Emma mi assomiglia un sacco, invece ahahah :P
E così se ne vanno in fumo tutti i miei buoni propositi di lasciare una recensione sensata -.-
Vabbè...
Metto la storia tra le seguite... mi aspetto cose epiche in futuro!!
Ciao!!
Vy

Recensore Master
08/08/14, ore 15:11

Ahahahahahahahh. Emma mi sta sempre più simpatica. Bello il flashback d'apertura. Anton mu ha conquistato, anche se forse non lo vedremo piu. Forse. Quando ho letto geografia mi è venuto un mezzo infarto (ci odiamo cordialmente), ma l'idea è geniale. La vocina nella mente di Emma ha tutta la mia approvazione. Anche io avrei dato un pugno a quella lì. E Yuri la conquistatrite di cuori? In effetri i biscotti sono la soluzione migliore per tutto. Non esiste problema che un buon biscotto non possa risolvere. Purché non li abbia fatti Hagrid, ma è un'altra storia. Viglio saperne di più di questo atlante misterioso. Ho un miliardo di domande in attesa di risposte!

Recensore Master
07/08/14, ore 21:26

Questa storia mi incuriosisce parecchio! :D
Finalmente ho trovato il tempo di passare e devo dire che non sono pentita.
Grammaticalmente/sintatticamente credo che ci sia qualche errorino in giro, ma non me li sono segnata, chiedo perdono >_< erano comunque cose di poco/pochissimo conto; saranno state tre sviste in tre capitoli, quindi cosa del tutto accettabile...
Allora, innanzitutto devo dire che apprezzo molto che tu non abbia "presentato" Emma... Odio un sacco quando la gente ficca a forza una descrizione della storia (lo sopporto solo in determinate circostanze u.u)! Sono convinta che, se servono, le cose emergeranno (come è stato per la runa, anche se non ho capito dove è stata tatuata XD immagino in un posto visibile, comunque, dato che servono ad identificare la gente...).
L'unico mio grande dubbio riguarda l'età della protagonista: uhm, dalla scena a cui ha assistito in biblioteca senza sconvolgersi più di tanto direi che un minimo è arrivata alla maturità sessuale (anche dato la decisione presa di non avere figli...), ma ora non so in che intervallo di anni è da fai 13 a 17-18 (dato che vanno a scuola...). Se mi illumini mi fai un piacere immenso!
Devo anche farti un milione di complimenti per come stai gestendo tutta la parte, come dire, "normativa" del mondo (della città) in cui hai deciso di ambientare la storia. Ecco, io ancora non sono arrivata a questi livelli e tendo a mettere qualche spiegazione qua e là, quando sono alle strette, mentre tu fondi tutto nella narrazione con stile: ad esempio, il fatto che i secondogeniti vadano a lavorare "verso l'esterno" non è stata messa come "informazione random necessaria", ma hai trovato il giusto pretesto per far riflettere Emma sulla questione e, quindi, per inserirla naturalmente nel testo.
Anche la lentezza con cui presenti i personaggi mi piace, così ho il tempo di inquadrarli e di capire chi sono. Davvero un ottimo lavoro! :)
La storia mi appassiona molto e sicuramente continuerò a seguirla :) Non vedo l'ora di scoprire come Emma riuscirà ad uscire dalle mura! *-------*
E, in tutta sincerità, mi sto chiedendo come funzioni questa città-chiusa ad un livello di soddisfacimento dei bisogni basilari... Cioè, chi procura il cibo? XD Sono forse i famosi secondogeniti che, in barba al fare i soldati, si occupano anche di queste cose? XD
Spero che verrà tutto spiegato perché sono curiosissima *----------*
Alla prossima ;)
Mitsuki :)