Recensioni per
Così filan le Moire
di Deliquium

Questa storia ha ottenuto 46 recensioni.
Positive : 46
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
26/12/20, ore 23:37

Maaaaa se tipo commentassi oggi all'alba del 26 dicembre 2020? Hahahaha non so nemmeno se vedrai questo messaggio ma quando una storia merita (e ti garantisco che la tua merita TANTO) è giusto recensirla e fare i dovuti elogi all'autore!
Direi che farò riferimenti a tutti i Gold prendendoli uno per volta quindi...ovviamente per i miei preferiti avrò molte più cose da dire!

Devo ammettere che in praticamente tutte le mie storie la mia parte preferita è quella di Atropo...che ci posso fare? Trovo sempre la morte e il modo in cui si è giunti ad essa la parte più attraente di un'opera...non a caso amo alla follia L'Antologia di Spoon River! In ogni caso, reputo tutte le morti di Saint Seiya poetiche (poetica per chi è stato ucciso, per come uno è stato ucciso oppure per chi è stato ad ucciderlo...insomm, ci siamo capiti!)

Ottimo! Mettiamoci comodi e iniziamo!

Mu: direi che iniziamo alla "Grande" con il mio Cavaliere preferito (assieme a Shaka, Manigoldo e Albafica!). Devo dire che il racconto sulla sua nascita è abbastanza macabro! Un villaggio distrutto da chissà chi e la madre che si nasconde in una caverna in modo di proteggere il figlio che sta per venire al mondo (correggimi se sbaglio, ma ho interpretato che sia morta di parto visto le pessime condizioni del luogo e la totale solitudine). Nella parte di Lachesi mi sarebbe piaciuto un riferimento in più all'amato Maestro (si vede l'enorme rispetto che nutre per lui nella serie di Hades. Quasi da non poter sollevare braccio sull'uomo a cui deve la sua investitura). Ma mi rendo conto che dovevi scrivere tanto, in così poche righe. A livello emotivo l'ho sempre trovato il Gold più umano (l'esatto opposto di Shaka, fa sorridere che comunque abbia conquistato la fiducia e l'amicizia di quest'ultimo! Probabilmente il solo a riuscire in questa impresa! Beh, come hai detto tu: " la sua fama e le sue virtù erano così alte che se Omero fosse stato ancora in vita, ne avrebbe fatto un eroe, e dei più valorosi".
"Di lui rimarrà il coraggio di riconoscere la strada giusta, a discapito dell'opinione comune, la dolce calma, la risolutezza e il valore che hanno fatto di Mu, un Grande": Mu è racchiuso tutto in questa tua frase. Aries è il cavaliere che conosciamo maggiormente in quanto apparso molto prima degli altri e, se devo ammettere, la sua morte sotto il muro del pianto non l'ho apprezzata troppo. Al contrario degli altri Gold meritava quel qualcosa in più come morire in uno scontro portandosi a dietro l'avversario e solo dopo ricomparire sotto forma di spettro davanti al muro (non stile Kanon però...questa storia di prendere l'avversario di spalle e innalzarsi al cielo ha rotto già da Orion!). Insomma, per lui ci voleva maggiore pathos! Probabilmente sarà il mio amore per il personaggio a parlare, ma dai, su, è stato l'unico che ha sempre aiutato e consigliato i bronzini dal PRIMO minuto! Che ha creduto ciecamente nelle loro abilità tanto da uscire allo scoperto e mettersi contro L'INTERO santuario! Santo cielo, esponendosi come ha fatto davanti a Death e aggiustando loro l'armatura (oltre ad aver svelato il segreto del settimo senso, cosa di cui pochissimi capiscono l'importanza) alla prima casa, ha messo in gioco la sua stessa vita affidandosi a dei ragazzini di 13, 14 e 15 anni! Ok, basta...potrei andare avanti le ore a parlare di Mu hahahaha

Aldebaran: trovo che la serie lo abbia rovinato affibiandogli unicamente il ruolo di Gigante Buono. Francamente il suo lo trovo lo scontro più noioso delle 12 case ma, al contrario di altri, ha spirito d'osservazione il mio Aldy hahaha. Si ferma e studia la situazione appena si rende conto che qualcosa non va! E chiamalo stupido Miguel! Hai descritto molto bene questa parte. Anche nella morte gli hanno fatto fare un poco la figura del fesso, diciamocelo, eppure quel fiore...non so come dire...mi ha sempre turbata in un qualche modo! Un turbamento positivo però!
Ammetto che ad essermi realmente piaciute son le due ultime righe, ma la verità è una: chi è nato per la guerra?

Saga: ahh, credo di essere l'unica a cui Saga è abbastanza indifferente. Amo Kanon (peccato tu non abbia scritto un capitolo su di lui) mentre il fratello non mi fa proprio né caldo né freddo (nonostante reputi Arles, la sua parte malvagia, il cattivo migliore e per eccellenza di tutte le saghe e varie serie/spin off fatti suoi Cavalieri). Beh, possiamo affermare grazie alla dolce piccola Cloto che la sfiga è una costante dei gemelli fin dal grembo materno! 10 euro che la nonna, una volta scoperto della gravidanza gemellare, ha gettato il malocchio sui futuri nascituri! Abbiamo finalmente la colpevole di tutte le disgrazie successe sulla terra! Ammetto però di aver trovato Atena proprio una stronza quando gli ha imposto di ucciderla...eddai ragazza, ti trovi davanti un uomo con gravi complessi, che si è spacciato per l'ennesima volta per traditore pur di dirti di indossare la cavolo di armatura e informarti dei piani degli Dei Gemelli e tu che fai? Ti fai ammazzare per mano sua (non di Shura, non di Camus) e lo fai crogiolare ancora di più nel suo tormento interiore!

Deathmask: lo trovo simpatico un po' perché nostro connazionale e un po' perché nelle varie fanfic lo tramutano nel classico stereotipo dell'italiano medio, rozzo, che ti fa sempre morir delle risate...ma diciamoci la verità, nella realtà è stato un grandissimo pezzo di merda (magari si conoscesse il suo reale passato e si scoprisse cosa lo ha portato ad essere quello che è diventato). Il nome che gli hai dato, Vito, è abbastanza ironico...non che Angelo sia morte...un angelo della morte piuttosto! (sta a vedere che Death è la rappresentazione di Lucifero...la caduta di un uomo dedito alla giustizia e alla bontà causa una sempre maggiore brama di potere...uguali!).
La fine mi è piaciuta moltissimo perché, effettivamente, non hai fatto redimere in alcun modo il personaggio. Lui ha semplicemente deciso, in un modo o nell'altro, di provare qualcosa di diverse da quel che era abituato! La chiave sta tutto in quel "Perché no?" O almeno, questa è la mia interpretazione

Aiolia: personaggio che Soul Of Gold mi ha quasi fatto detestare...Dio, sembrava il nuovo Seiya! Sculato fino alla morte, il lavoro lo fanno gli altri ma alla fine è lui a prendersi i meriti...nooooo! Saga, Shaka, Aiolos, Mu, Dohko...ce ne sono di personaggi più forti e, invece, alla fine a dare il colpo di grazie a Loki è proprio lui? AHHHH basta parlare di quell'abominio di SOG perché mi infervoro sempre!
Qui ammetto di non avere molto da dire, è la parte di Lachesi quella che mi ha colpito maggiormente...non so se è canonico, ma io avevo letto da qualche parte che Aiolia arrivò persino a tingersi i capelli pur di non rivedere il fratello mentre si guardava allo specchio.
La mia frase preferita però è stata: "Ma tu non la riconoscesti. Dubbioso, sollevasti la mano" probabilmente perché mi è parecchio piaciuta la scena nell'anime, però boh, è un qualcosa che mi ha sempre dato da pensare. Quanto si dimostra umano in quella scena Aiolia? Il dubbio, la diffidenza, la paura di aver ripudiato un fratello non traditore ma salvatore...quanto è lo specchio del genere umano?


Shaka: tesoro mio bellissimo ripeterò fino alla morte che il tuo scontro con Ikki è il più bello di tutto l'anime canonico! Quella di Virgo la trovo una figura talmente complessa che io non ho mai osato toccare a causa del terrore di cadere nel banale. Ne ho lette di storie su di lui ma forse solo un paio non cadevano nel solito cliché di rendere il personaggio quello che non è. La verità è che tutti i cavalieri di Saint Seiya possono essere malleabili e plasmare il loro comportamento in funzione della storia (guarda Death o Camus)...tutti tranne Shaka! Modificare la natura di Shaka equivale ad un fallimento su tutti i fronti. La sua figura perde TUTTO. Tu sei stata perfetta! Hai parlato di un uomo che per un periodo lungo 13 anni ha dimenticato di esserlo per poi essere svegliato con una secchiata gelata (o con un giretto nell'iperspazio assieme ad Ikki hahaha. Me lo immagino a guardare giù da basso, stile angioletto su una nuvola, e dopo 6 ore rendersi conto che forse Arles...beh, che Arles non è Shion...MEGLIO TARDI CHE MAI TESORO MIO!)
La sua dipartita è estremamente emozionante...sarà per lo scontro che la precede. Qui, mi spiace molto, ma conoscendo per nulla la cultura induista ho faticato a recepire i vari nomi, ma grazie ai commenti ho capito. Sinceramente penso sia, tra tutte e 12, la parte di Atropo più solenne che tu abbia scritto, al pari del suo personaggio...in fin dei conti il Gold più forte (sì, reputo lui il più forte in quanto considero Arles e Saga due entità separate ed era Arles ad avere quel qualcosa in più, non Saga) doveva avere la dipartita migliore.
Ecco...ora basta che pure di lui parlerei le ore.

Dohko: scrivere dell'oppio nella prima parte è stata una genialata assoluta! Qui ti faccio vivamente i miei complimenti! Districarsi su di un personaggio con oltre 260 anni di storia...ciao! Io non ce la farei mai! La parte di Atropo è così malinconica e drammatica in un certo senso...un Cavaliere di Atena è e può essere solo un Cavaliere di Atena. Ci si annulla per servire qualcuno di superiore: non esistono gloria o ringraziamenti e onori eterni...nessuno sa della loro esistenza...effettivamente per il mondo loro non sono mai amati e, ora, pensarlo in questa ottica è uno schiaffo in piena faccia.
"-Osserva- grida il Maestro, senza voltarsi" questa cosa mi ha sempre ammazzato dal ridere...pure Dohko piglia per il culo Sirio che, povero Cristo, è per la centesima volta diventato cieco! Può percepire...ma sicuro non osservare!

Milo: ed eccoci al cavaliere più bello di tutti che basta una mezzo sguardo per farmi sciogliere come neve al sole! Bellissimo il riferimento a Camus...tra loro è sempre visto una grandissima amici (non amore, basta, per piacere, lasciateli in pace quei due poveri ragazzi!). La fine è un qualcosa di spettacolare, dico davvero! La rappresentazione dei vari colori perché, in fondo, "il dolore ha un colore", no? Un bel rosso cremisi...sarà un caso che si tratta della mia tonalità preferita? Non credo...

Aiolos: che tinte oscure la sua infanzia, ammetto che non me lo aspettavo proprio!
Vabbé, Aiolos è l'eroe per eccellenza e si è appurato anche dalle tue parole nella sezione di Atropo. E' cosciente che sarà macchiato in eterno come traditore, eppure decide di dare ugualmente la vita ad una dea bambina che, effettivamente, non aveva ancora manifestato i poteri. Era Atena? Non era Atena? Lui era fedele, poco importava.
Un colpo al cuore la parte del piccolo Shura nei panni del boia.

Shura: lui e il suo corrispettivo El Cid son sempre stati sulle balle e la cosa mi innervosisce parecchio perché significa non aver capito nulla del personaggio (escludendo Kurumada che ha fatto un completo casino modificando in tutte le sue storie l'adolescenza di questo ragazzo rendendolo un vero punto di domanda). Diciamocelo pure: è forse l'unico che dice di combattere IN NOME di Atena, PER Atena!
Povero Cristo, pure lui si fa i complessi come Saga dopo aver ucciso Aiolos...ma era un bambino, santo cielo...non poteva realmente rendersi conto della vera situazione...anche tu lo hai dipinto come un poco stordito da tutto quello che lo stava circondando.
Poi, cavolo, dona salva la vita a Sirio. Dopo che lo riveste dell'armatura, gli dona Excalibur e lo spinge verso la terra, brucia vivo nello spazio! QUESTO è redimersi! QUESTO! Tu hai scritto benissimo questa parte.

Camus: sono un po' stanca quindi scriverò poco di questi ultimi due hahaha. Camus è una figura affascinante e algida...tutto merito della supremazia delle energie fredde. L'ho sempre trovato troppo intelligente per credere in Arles e vedo che anche tu sei d'accordo con me.
La fine è un qualcosa di estremamente poetiche, sarà per il ripetersi continuo del nome completo, a lungo non pronunciato ma che rappresenta la persona che è.
Poi, devi sapere una cosa...amo Lady Oscar hahaha. Appena ho letto Madame Glacé sono saltata dal divano in quanto la nonna di André faceva di cognome Glacé...e dal momento che entrambe sono francesi l'accostamento è stato automatico hahaha

Aphrodite: Ed ecco il parallelismo speculare con Oscar François De Jarjayes...ma lo sai che me lo immagino parecchio il passato che hai dato al piccolo Phro? Si spiegherebbe il perché di quell'assurda ossessione per la bellezza.
Quel pensiero sul cosmo di Shun nel suo ultimo sprazzo di vita mi è piaciuto veramente tanto, lo ammetto!


Direi che ho scritto abbastanza!
Complimenti ancora!
Deienira

Recensore Master
20/08/19, ore 12:18

Questa recensione arriva con un pregevole ritardo di anni 5, ma non potevo non lasciare un commento all’atto finale di una raccolta che ho davvero apprezzato, tanto per i contenuti, quanto per la forma.
Anche stavolta sei riuscita a contestualizzare le peculiaritá del personaggio in maniera perfettamente lineare, a partire dal nome: il fatto che Pisces debba il suo al malato desiderio materno di avere una figlia, anziché un figlio é un’idea magnifica (oltre ad avere un certo, speculare parallelismo con Lady Oscar XD).
Sará proprio il trauma infantile dato da questo rifiuto (eh, sì, é fin troppo facile dar la colpa alle madri, ahah!) a spingere Aphrodite ad amarsi al di sopra di ogni cosa, quasi per reazione. Fino a che non incontrerá qualcosa di ancor piú bello della sua persona, ossia la Dea e la Fede; peccato, peró, che tale consapevolezza gli arriverá solo in punto di morte. 
Un plauso a parte va poi al paragone fra Shun e Biancaneve ... geniale XD 
Chiudo il presente commento facendoti di nuovo i miei complimenti per questo, e per tutti i capitoli precedenti: davvero un bel lavoro! 

Recensore Master
13/09/16, ore 19:18

Ciao! Arrivo qui praticamente per caso (ogni tanto prendo e parto a navigare a buffo per le sezioni), mi ha intrigata questa raccolta dedicata ai miei personaggi preferiti di sempre, i Gold Saints. Innanzitutto per l'idea originale del filo conduttore (e proprio di filo si tratta, dato che si parla delle Parche): "fotografare" i Cavalieri d'Oro in tre momenti essenziali della loro vita. Sono sincera, non ho resistito e ho iniziato da Camus, forse il mio preferito in assoluto. Non avevo mai pensato che Camus potrebbe in effetti essere un cognome, ma ho trovato i piccoli dettagli sulla sua infanzia veramente perfetti e attinenti a come io ho sempre immaginato Camus: composto e -almeno in apparenza- freddo anche per via dell'educazione ricevuta, che qui emerge da tanti piccoli dettagli come il vestito di alta sartoria o la presenza della governante (dal nome emblematico di "Madame Glace", quasi un presagio del destino); e probabilmente anche dalla solitudine vissuta sin dall'infanzia, perché immagino che un bambino in quel tipo di ambiente sociale e con una famiglia di quella mentalità non abbia esattamente passato la vita circondato di amici... appare da subito come un bambino malinconico, circondato da un'aura di grande serietà e saggezza superiore ai suoi anni. Ho sempre immaginato così il piccolo Camus ^^
Molto bello anche il momento riflessivo con Milo, mi sono sempre chiesta cosa ne pensassero i due di tutta la storia del Grande Sacerdote e della presunta Atena, se si fossero posti delle domande o avessero semplicemente accettato gli ordini del Grande Sacerdote senza fiatare...
E poi il tocco finale, il momento più epico probabilmente della storia di Camus, in cui torna quasi di prepotenza il suo vero nome dimenticato per anni, ripetuto come una cantilena, quasi come se fosse la sua essenza più profonda a tornare in superficie da sotto la maschera composta e distaccata... perché alla fine non sappiamo se Camus combattesse per il Grande Sacerdote o perché convinto che Atena fosse una minaccia, ma di certo in quel momento stava lottando per Hyoga, per dare un'ultima lezione al suo apprendista e trasmettergli l'insegnamento più importante, per migliorarlo ancora e renderlo più forte per le battaglie a venire.
Un saluto e grazie per questa piccola storia, passerò certamente a leggere il resto della raccolta ^^

Recensore Veterano
22/02/16, ore 23:20
Cap. 1:

Ma che bella idea. Semplice nel racconto, almeno questo di Mu, ma che colpisce. Vado a leggere gli altri.

Recensore Master
09/06/15, ore 12:17

Ed eccoci arrivati al capitolo conclusivo, capitolo che attendevo con trepidazione e che - posso dirlo - non ha in alcun modo deluso le mie aspettative. Aphrodite non è il mio gold preferito, tutt'altro, ma sono estremamente legata al Saint che ne ha provocato la morte (come forse anche i muri ormai sapranno) ed ero davvero curiosa di sapere che cosa avresti scritto al riguardo... Ma andiamo in ordine.
L'infanzia di Aphrodite riesco benissimo ad immaginarla come da te descritta: una madre assurda e vanesia come quelle che gli hai affibbiato, certamente sarebbe la spiegazione perfetta del suo narcisismo patologico e di tutto il resto... Insomma, così assurdamente particolari si viene su solamente se c'è una favorevole predisposizione genetica. xD
Ho amato moltissimo il pezzo finale, il suo scontro con Shun e - soprattutto l'effetto che il Cosmo di Andromeda ha avuto sul povero, ormai morente Aphrodite: soltanto un cavaliere puro, nobile e pacifico come Shun avrebbe potuto sconfiggere il cavaliere dei pesci, soltanto lui sarebbe mai stato in grado di mostrargli qaulcosa di infinitamente più bello di lui.
Ad Aprhodite brucia la sconfitta, certo... Ma forse, più di ogni altra cosa, brucia il fatto che quella sconfitta sia stata inferta da una mano così dolce e gentile, priva di odio ma semplicemente leale e fedele ai propri ideali di giustizia.
Che dire... Hai fatto un ottimo lavoro, non solo con questo capitolo ma anche con tutte le precedenti. Leggerti è stato un vero piacere e spero tanto che capiterà nuovamente l'occasione di farlo.
Nel frattempo, ti abbraccio forte. <3

Baaaci <3

Recensore Master
09/06/15, ore 11:59

Ed eccoci arrivati qui.
Credo che il personaggio di Camus sia uno dei più enigmatici ed intriganti fra tutti i cavalieri d'oro, forse proprio per merito delle energie fredde da cui egli trae il proprio potere.
E' freddo Camus, duro all'apparenza e forse fin troppo severo, ma tutti noi sappiamo bene quante emozioni si celino in realtà dietro a quegli occhi di ghiaccio.
Mi è piaciuta molto la scelta del nome: in effetti, chiamarsi Camus equivale un po' ad essere sempre appellato con il proprio cognome, dunque ho apprezzato moltissimo la tua scelta di togliergli il nome proprio perchè - oggettivamente - non adatto ad un cavaliere di Athena.
La sua vita si consuma in mezzo ai ghiacci, non solo come allievo ma anche come Maestro, ed è proprio questo suo ruolo di maestro a renderlo - probabilmente - tanto scettico di fronte alle decisioni di Arles di prendersela con cinque giovani cavalieri di bronzo.
Abbiamo tutti sofferto insieme a lui, durante i suoi scontri con Hyoga: la prima volta abbiamo assistito ad un Maestro addolorato, la seconda volta abbiamo pianto la sua sconfitta.
In entrambi i casi, abbiamo visto quel che ci cela davvero dietro al gelo apparente di Camus... E sì, onoriamo la sua memoria, perchè più di chiunque altro egli merita di essere ricordato.

Recensore Master
09/06/15, ore 11:35

Shura del Capricorno, decisamente non uno dei cavalieri che preferisco.
Insomma, per quanto la sua vita sia stata indubbiamente ricca di eventi che lo hanno - giustamente - ricoperto di gloria, io proprio non riesco a tollerarlo per ciò che ha fatto!
In fin dei conti, lui è stato uno dei primi cavalieri di Athena assieme a Saga e Aiolos, era persino loro amico... Come è possibile che la corruzione di un'animo puro possa arrivare a tanto, distruggendo persino un sentimento nobile come la lealtà?
Alla fine, comunque, è stato proprio quello spirito di lealtà a farlo soccombere, il sacrificio di un cavaliere nobile e coraggioso, che ha preferito donare la propria vita per la salvezza di ciò che di più caro aveva al mondo..

Recensore Master
01/06/15, ore 16:50

Questa mi ha fatto scappare la lacrimuccia, probabilmente perchè Aiolos è il mio cavaliere d'Oro preferito.
Amo qualsiasi cosa di lui, dalla prima all'ultima: la sua vita trascorsa a prendersi cura del suo fratellino più piccolo, ad istruirlo affinchè diventasse forte abbastanza da unirsi a lui nella cerchia dei servitori di Athena; la sua lealtà nei confronti dei compagni, più veri e propri amici che semplici "colleghi" in quella dura battaglia al servizio della giustizia; infine, la sua devozione nei confronti di Athena, forte a tal punto da renderlo cieco alle illusioni di Arles e unico ad essersi schierato a favore della piccola Saori, il solo che abbia deciso di proteggerla e non di ribellarsi ad essa, sacrificando persino la sua stessa vita.
Aiolos è colui senza il quale nulla sarebbe mai accaduto: l'intera saga ruota attorno al suo sacrificio per la salvezza di Athena, tutto ciò che segue non sarebbe esistito se Aiolos non avesse dato la propria vita per la piccola incarnazione di Athena.
Tu hai saputo esprimere tutto questo in poche righe - e lo hai fatto splendidamente - ma permettimi solo di aggiungere una cosa: Aiolos cade in ginocchio, sì, ma la sua caduta è ben più nobile di quella di chiunque altro.
Traditore, sì... Ma quale indomito coraggio si cela dentro a quello splendido cuore, un cuore che per sempre continuerà a battere unicamente per amore della giustizia.

Recensore Master
01/06/15, ore 16:36

Ma che bello questo componimento dedicato a Milo.
E' un personaggio che ho sempre trovato fascinoso, nonostante la mia non grande simpatia per i Gold; non solo lo trovo incredibilmente bello (probabilmente uno dei più belli di tutti, in effetti), ma è anche estremamente interessante, alla fine di tutti i "traditori" lui è uno dei più portati alla redenzione... Quindi sì, direi che mi piace molto. :)
Ho amato il riferimento continuo alle sue 15 stelle e il modo in cui hai descritto Milo: così caldo e pieno di vita, possente come l'animale di cui la sua costellazione porta il nome.
Insomma, nel caso non si sia capito, questo capitolo mi è piaciuto un sacco! :3
Bravissima, al prossimo capitolo :3

Recensore Master
19/05/15, ore 23:23

Beh, sappiamo benissimo che Dohko è un cavaliere un tantino particolare, considerati i suoi trascorsi di età e tutto il resto... Diciamo che di tutti i Gold, è senza dubbio il più particolare ed affascinante.
Vissuto per anni all'ombra di una cascata, ad osservare il tempo che passa in maniera quasi passiva, egli ha insegnato al suo allievo tutto ciò che aveva da insegnare, tenendo sopito il ruggito della Tigre che ardeva dentro di lui, fino a quando non è divenuto per lui troppo difficile tenerlo a freno.
Ha dato tanto al suo allievo, il nostro Dohko, ed è proprio sotto il pianto di dolore dello stesso Shiryu che si spegne, dopo aver trascorso forse troppi anni ad osservare la vita scorrergli davanti agli occhi.
Ancora una volta, un ottimo lavoro :3

Recensore Master
18/05/15, ore 11:22

Beh, su Shaka ce ne sono di cose da dire... Egli è davvero un signor personaggio e, a differenza di tutti gli altri, ha dei trascorsi addirittura divini, visto che stiamo parlando dell'incarnazione del sommo Buddha.
Egli ha visto spesso la morte in tutte le sue sfaccettature, ma la luce che lo avvolgeva e del quale era portatore lo proteggeva da qualsiasi cosa, ed era per il mondo intero fonte di calore, sicurezza e protezione; finché Arles non è salito al potere e a quel punto quella stessa luce è diventata oscurità, incapace di mostrare ai suoi occhi la realtà delle cose, fino a quando non è stato Ikki, un semplice cavaliere di Bronzo, a riportarlo sulla retta via grazie al sacrificio della propria vita.
E persino la sua dipartita appare in qualche modo enigmatica, come se la sua natura divina – e solo in parte umana – avesse influenzato anche il gesto deciso ed implacabile dell'ultima Moira.
Che dire? Bellissimo anche questo capitolo, Shaka è un Gold che mi affascina parecchio – immagino sia soprattutto per la sua armatura, che un giorno apparterrà a Shun – e mi è piaciuto molto il modo in cui hai narrato gli eventi più significativi della sua vita.
Complimenti e alla prossima :)

Recensore Master
13/05/15, ore 18:42

Rieccomi qui, finalmente!
Chiedo come sempre scusa per essere così dannatamente incostante nel leggere e recensire, ma il tempo a disposizione scarseggia terribilmente; mi chiedo se non sarebbe il caso di inventare giornate di 50 ore!
Comunque, bando alle ciance e veniamo subito al capitolo!
Aiolia è uno dei pochi Gold che davvero riesco ad ammirare, soprattutto quando le sue vicende vanno di pari passo con quelle di suo fratello; mi piace immaginare il piccolo futuro leoncino insieme al suo adorato fratellone, stretto stretto e al sicuro fra le sue braccia. I due, del resto – un po' come Ikki e Shun – non hanno mai conosciuto altro se non l'un altro, come famiglia, e per quanto triste sia pensare che il piccolino non ha mai avuto la fortuna di conoscere la propria madre, mi rallegra sempre il cuore pensare che per tutta la sua infanzia abbia avuto con sé una persona splendida e valorosa come Aiolos.
La vita di Aiolia è stata dura, egli ha vissuto all'ombra del “tradimento” di suo fratello e per quanto, nel profondo del suo cuore, conoscesse la vera natura del cavaliere di Sagitter, in un certo senso si è ritrovato a sua volta a tradire il proprio sangue, indossando quella sacra armatura durata che da piccolo aveva sempre guardato con tanta ammirazione.
Comunque, è uno dei cavalieri la cui morte è senz'altro la più valorosa fra tutte perciò... Beh, onore al nostro Sacro Leo.
Complimenti anche per questa :)

Recensore Master
01/05/15, ore 11:46

Buongiorno e buon primo maggio! :)
Avevo ancora un'oretta di tempo a disposizione, prima di uscire, e così ho pensato di dedicarmi un po' alla lettura delle fic arretrate. :)
Ed eccolo qua, il nostro compatriota: non so dove ho letto che il nome di Death era qualcosa tipo Angelo, ma dargli il nome Vito, in chiara e netta contrapposizione con il suo nome da Cavaliere e il destino che, con il trascorrere degli anni ha scelto per sé.
Dura la sua vita, la morte lo ha sfiorato in età troppo giovane, ed è stata forse questa la causa del suo “declino”, se così vogliamo chiamarlo (lo ammetto, per quanto fascinoso possa essere è uno dei cavalieri d'oro che meno sopporto).
Persino la sua vita da cavaliere è stata cupa e amare come la morte e forse è stato proprio questo, il giorno della sua lotta contro Shiryu, a bruciare più di ogni altra cosa: non tanto la sconfitta stessa, quanto il fatto che essa fosse avvenuta per mano di un Cosmo così puro, luminoso e splendente.
Pieno di quella vita, che neanche in vita egli ha mai potuto avere.
Altro bellissimo componimento, bravissima :3
Un bacione e buona giornata :)

Recensore Master
23/04/15, ore 23:57

Ed eccoci qua, al terzo cavaliere dell'elenco.
Decisamente strano, il fato di Saga, sin dalla sua vita prenatale: destinato a non essere mai solo neanche dentro al ventre materno e a provocare la disfatta di molte persone, probabilmente a cominciare da colei stessa che lo ha tenuto in grembo.
Incredibile come una creatura destinata ad una tale grandezza si sia lasciata avvolgere così prepotentemente dall'Oscurità, assurdo pensare a quanto male è riuscita a spargere lungo il suo cammino. Eppure, quando arriva il momento della sua dipartita, sembra essere del tutto inevitabile versare lacrime amare anche su di lui.
In fin dei conti, soltanto chi ha conosciuto la più tetra oscurità può riuscire, finalmente, a ritrovare la luce... Giusto?

Recensore Master
17/04/15, ore 13:05

Beh, anche Aldebaran merita la sua degna considerazione!
Triste la storia di questo “gigante buono”: nato in un luogo nel quale la sua vita sarebbe stata una pura sofferenza, il piccolo viene affidato a Dio dalla stessa madre, ben certa del fatto che il suo bambino fosse destinato a qualcosa di grande, lontano dalle favelas di Copacabana. Egli è gentile, di natura incredibilmente mansueta per il suo aspetto, e presta servizio alla dea Athena con tutta la devozione tipica di un vero cavaliere d'oro.
Terribile pensare che la sua fine sia stata così dura e dolorosa, morire in battaglia per un uomo il cui cuore era tanto estraneo a lotte e combattimenti, deve essere la peggiore delle punizioni.
Noi, tuttavia, preferiamo ricordare il suo sguardo mite e pacato, ciò che più della sua forza fisica ha resto il cavaliere del toro un uomo di grande forza e purezza di spirito.
Bravissima come sempre!

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