Recensioni per
L'Ombra della Luce
di Manto
E dunque ecco il colpo di scena che mi aspettavo come non me lo aspettavo: che si trattasse di un sogno ispirato da Camenia ha perfettamente senso, ma mi aveva tratta in inganno l'enfasi posta sul fatto che Egeria non sogna "mai", il che, però, era già stato contraddetto in precedenza e dunque avrei dovuto insospettirmi.
Il tema del primo capitolo, il cui Artemide avverte Egeria che la Morte vincerà, qualche volta, e lei non potrà farci nulla, torna nell'ultimo capitolo nella circolarità che mi piace tanto: il messaggio di Camenia è proprio questo (e per inciso, la possessività che sente per Egeria me le ha fatte shippare un po', in modo totalmente angst XD sono terribile?).
Che Egeria, che ha vissuto come una mortale e poi è tornata alla divinità, per quanto per finta, ma che sceglie, comunque di tornare dall'amato e a quella vita (mi piace pensare, non solo per amore suo), è stato romantico e giusto per il personaggio.
Complessivamente, è stata una storia molto godibile, piacevole da leggere tutta d'un fiato, e piena di emozioni!
Bravissima!
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Che bell'atmosfera sei riuscita a creare: l'ansia, la paura, e poi la malinconia della rassegnazione all'attesa hanno permeato tutto il capitolo, risultando molto coinvolgenti. |
Di questo capitolo, l'elemento che ho preferito è proprio il rapporto, la vita insieme che Egeria e Numa hanno vissuto assieme, ben lontano dal felici e contenti e che scorre sul filone di un unico tema: il sacrificio. Sacrificio di Egeria, che ha dovuto accettare un terzo incomodo difficile da detestare e che poi, una volta, amata, ha dovuto perdere; sacrificio di Numa, che deve convivere con la propria mortalità e con se stesso, e che sì, si dimostra "eccezionale" nel modo di gestire l'incontro con le varie divinità, a cui si rivolge con un bel parlare (di nuovo, si sentono gli echi classici, dettaglio che ho apprezzato parecchio), ma si concede di essere umano, con la sua vergogna per il trattamento della moglie con cui gli unici elementi in comune sono i figli e l'inferiorità nei confronti di Egeria.
Insomma, sei riuscita a narrare bene questa dinamica mostrando poche scene col sennò di poi. Ammetto di aver provato molta empatia per il personaggio di Tazia, che nella consapevolezza della propria situazione, mantiene la sua dignità. Altri due personaggi intriganti sono le due divinità in cui Numa letteralmente inciampa sul proprio cammino, divinità in senso diverso da Egeria: ho sentito una freddezza molto vivida provenire da loro, il distacco di chi trova gli umani un semplice spasso - divinità diverse da Artemide, per esempio, che degli umani si prende tanta cura.
Unico appunto, magari avrei preferito che ti soffermassi di più sull'incontro con Zeus, che, per quanto uno sia abituato a imbattersi in esseri più o meno divini, di certo è una spanna sopra tutti gli altri, almeno. Penso che gli sia mancato lo spazio dovuto, ma, per quanto frettolosa, la narrazione della scena in sé da bene l'idea della concitazione e del panico.
Avanti con un altro capitolo. :D
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Dunque, per quanto riguarda lo stile, nulla di nuovo da segnalare: continua a essere coinvolgente e leggero allo stesso tempo, adatto alla materia narrata.
Il rapporto Egeria\Numa è costruito in modo verosimile, ed è facile intuirne retroscena e dinamiche passate anche dalle poche scene chiave che hai raccontato. Egeria è uno di quei pochi personaggi femminili "buoni" che non stufano, non scadono nel dolciastro, e Numa, pur essendo "benedetto" non è inverosimilmente perfetto, anche se ancora, del suo punto di vista, si vede poco.
Ho apprezzato la verosimiglianza dell'inferiorità che egli sente nei confonti della dea, il gesto di non giacere con lei per rispetto che è presente anche nella scena di flashback (forse hai preso un po' di ispirazione dall'incontro di Ulisse e Nausicaa nell'Odissea?).
E infine, ho apprezzato la piccola backstori di Camenia e del rapporto conflittuale con l'innamoramento di Egeria, più che con Egeria stessa, che mi ha incuriosito sul personaggio e lo ha reso più "umano". Un piccolo modo ingegnoso per mostrare in modo accennato ma comunque soddisfacente le vicende di questo personaggio che per ora è sullo sfondo.
Continuo a leggere!
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Salve. ù.ù Dato che mi stalkeri con tanta costanza, ho pensato di ricambiare il favore, ed essendo patita di mitologia in generale (anche se ammetto di essere meno ferrata su quella romana che su quella greca), non poteva non cadermi l'occhio su questa storia.
Per prima cosa, devo dire che apprezzo lo stile, evocativo ma non troppo pesante, e descrittivo quel tanto che basta per fissare la scena - che resta un vago background come è giusto che sia in racconti dove prevale l'introspezione, come accade si solito con la narrazione in prima persona. Personalmente, ho un rapporto di amore-odio con questo tipo di narrazione, perché quello della verosimiglianza è un confine sottile da superare.
Nota di merito, dunque, per l'equilibro dal punto di vista della scrittura. Per quanto riguarda le descrizioni, mi sono piaciute particolarmente quelle di Egeria, il suo modo di vivere la divinità e la distanza con i mortali, che prima vede con diffidenza e poi con amore materno; quella vaga invidia priva di malizia per le emozioni che essi sono in grado di provare, più intense perché in prevedono una fine.
Devo dire che la scena che più mi ha colpito, tra quelle del primo capitolo, è quella del momento in cui Egeria guarda negli occhi la donna incinta e trova dentro di sé allo stesso tempo un vuoto da colmare e il mezzo per poterlo fare - almeno fino all'incontro con Numa.
Per quanto riguarda le caratterizzazioni, per il momento la mia preferita è di certo quella di Egeria - non tanto per la bontà di carattere evidente, ma per la crescita che subisce, il suo modo, pur creatura immutabile, di cambiare lo sguardo sul mondo che la circonda; come se ne sente parte eppure è allo stesso tempo un elemento diverso - e sento che tu abbia inquadrato perfettamente l'idea di divinità.
Quindi i miei complimenti, frattanto, e continuerò questa storia con molto piacere per vedere come si evolverà la situazione!
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Buonasera, mia dolce e cara messaggera dell'arcobaleno :D |
Bellissimo il tuo ultimo capitolo e, come ben deve, anche molto triste. |
Ciao cara, nonostante sia quasi l'una di notte, e probabilmente quando avrò finito sarà l'una passata, sono infine giunta alla fine di questa nuova e meravigliosa storia che hai voluto regalarci ;) |
I pensieri della dea, della donna, per gli occhi di un bambino, di un sogno, di una vita. Effimera eppure così piena e pregna. Umani, più deboli delle canne e così pieni di midollo, sogni e desidero. Eccolo il cuore di egeria. Ti abbraccio da Nemi |
Numa e il dio. Gelosia amore possesso. Un uomo contro il destino è oltre gli dei. Grazie |
Mi mancava egeria mentre bevo da una bottiglia di egeria. Posso solo dirti grazie per aver scritto e condiviso. |
Ho letto i quattro capitoli tutti d'un fiato e mi trovo ora a scrivere una recensione comune: mi piace molto il tuo stile di scrittura, è molto fluido, e sicuramente dai una "morbidezza" di fondo ai caratteri di Diana, soprattutto , e della altre ninfe che non sempre traspare dai miti. |
Buonasera, perdona il mio ritardo, ma ora son arrivata, e pronta nel lasciarti le mie impressioni per la tua nuova fatica ;) |
bellissima. ci siamo all'addio, prima del regno. Ce la farà Numa a non deludere Egeria, questo lo sappiamo già. Mi piace come la racconti, brava. |
Wow. Un capitole questa volta. Non ti sei proprio risparmiata! |