Recensioni per
Il cosmo nel caos
di Matih Bobek

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
12/01/16, ore 20:27

L'immagine che questa quartina ti lascia è molto poetica e molto bella...Però non ho capito la poesia.

Recensore Junior
12/01/16, ore 20:25

Una poesia davvero bella, senza ombra di dubbio.
Ricorda molto la famosa invocazione alla Luna di Giacomo Leopardi, solo che il tuo componimento è molto più intimo e personale... lo stile è più esplicito e le descrizioni sono più grafiche e più vivide, inoltre.

Recensore Junior
09/01/16, ore 18:56

Innanzitutto ti faccio le mie scuse per questo lungo periodo di assenza quando mi ero ripromesso di recensire ogni singola poesia di questa raccolta, dalla prima all'ultima; in secondo luogo ti faccio i miei complimenti per questo tuo componimento: è ai miei occhi infatti una poesia d'amore, disimpegnata ma riflessiva, senza troppe pretese.
Alla prossima, Mathik Bobek.

Recensore Junior
12/12/15, ore 12:36

Se potessi esprimere questa poesia in una sola parola, sarebbe sicuramente con questa: distacco.
Perché il distacco dell'io lirico da ogni cosa è totale, è palpabile, è quasi vivo. È un distacco che quasi si estende all'autore stesso, perché non esprime niente, con questa poesia, nessun sentimento, nessun significato...solo un grande distacco, distacco di cui abbiamo incondizionatamente bisogno per guardare la realtà per come è realmente, senza filtri, segreti o significati nascosti.
Ed è proprio per questo, che questa poesia è ai miei occhi la migliore della tua raccolta finora.
Perché è solo poesia, e nient'altro...ma Poesia con la P maiuscola.
(Recensione modificata il 12/12/2015 - 12:39 pm)

Recensore Junior
09/12/15, ore 15:35
Cap. 4:

Questa poesia è...senza dubbio una delle più belle raffigurazioni di una crisi di identità che io abbia mai avuto occasione di leggere finora. Lo sdoppiamento dell'io e la ricerca disperata del proprio sè sono tratteggiati così bene, quasi al punto che si può quasi percepire lo straniamento dell'io lirico e immedesimarsi con esso. Complimenti, davvero, complimenti.

Nuovo recensore
05/12/15, ore 23:51
Cap. 4:

Ciao. Fra le tue poesie di questa raccolta che ho letto finora, questa è senz'altro quella che mi ha colpito di più, forse perché la sento a me affine, oltre che per l'incedere sempre più veloce del ritmo con cui la si legge. Mi hai conquistato.

Recensore Junior
04/12/15, ore 20:25

Perdonami, ma temo purtroppo di non avere capito questa poesia come le precedenti. Quello che mi è rimasto di essa, dopo averla finita di leggere, è l'immagine di uno spettatore, che assiste passivo alla vita che scorre accanto a lui (ossia l'immagine dell'uomo che siede sul treno accanto al finestrino). Correggimi se mi sto sbagliando, comunque.
(Recensione modificata il 04/12/2015 - 08:28 pm)

Recensore Junior
02/12/15, ore 07:48

Semplice e carina, devo dire. È senza pretese, e questo la rende più avvicinabile.

Recensore Junior
01/12/15, ore 21:36

Sono...stupefatto. È la prima volta che leggo una poesia in stile molto Edgar Allan Poe, e devo dire che...mi piace, perché è scritta in maniera molto più personale di come scriveva Poe, in uno stile immenso e molto più abbandonato--più forte di Poe. Mi piace, e non so dirti quanto. La tua raccolta mi ha catturato...fin dalla prima poesia.

Nuovo recensore
06/11/15, ore 18:14

Altro piccolo capolavoro, rime meravigliose.
Adoro ciò che scrivi :)
Aurora.

Nuovo recensore
06/11/15, ore 18:09

Meraviglioso, intenso nella sua brevità. Ora mi leggo le altre. Complimenti!

Recensore Veterano
13/10/15, ore 22:19

Ciao!
Se dovessi trovare una parola per descrivere questo componimento, userei "calma". I versi, infatti, si susseguono quasi lentamente, creando a poco a poco un'atmosfera rarefatta, proprio come quella del paesaggio che stai descrivendo.
L'intero componimento fa pensare ad una perdita, ad un abbandono. Non so perché, ma a me viene in mente una situazione di lutto: tutto è immobile, infatti, come le acque stagnanti dell'acquitrino. Il volo finale delle netticore fa pensare ad un'anima che si innalza verso il cielo (forse verso una vita ultraterrena che noi umani non possiamo raggiungere?). Ho particolarmente amato gli ultimi due versi.
Anche se questa mia interpretazione non fosse vera, comunque, ti rinnovo i miei complimenti sia per il contenuto che per la forma. A presto :-)

Recensore Veterano
19/09/15, ore 12:29

Ciao!
Rieccomi anche a commentare questa poesia. Mi è molto piaciuta l'immagine iniziale del raggio di luce che sfugge alla "padrona" luna: davvero creativo!
Efficacissimo l'uso dell'enjambement tra le due parole "immenso" e "buio": crea quasi un effetto sorpresa.
Personalmente, ho molto apprezzato la quarta strofa: quello che il protagonista fa, in parole semplici, non è altro che alzarsi dal letto della camera buia ed esporsi alla luce della luna, ma hai usato una serie di immagini ricercate e proprio belle.
In breve, mi è molto piaciuta anche questa tua composizione. A presto :-)

Recensore Veterano
08/09/15, ore 14:48

Ciao! Sono di nuovo qui.
Ho trovato questo componimento davvero, davvero suggestivo, complimenti! Mi è piaciuta l'ambientazione "montanara" (e farla piacere a me non è da poco, credimi...) e l'immagine della cima illuminata dal rosa dell'alba.
Interessante la differenza tra le "piccole cose" e le "grandi cose", molto diverse tra loro ma, in questo contesto, ugualmente inutili. Buona la scelta della parola "beatitudine" alla fine, sia dal punto di vista contenutistico che della melodia dei versi. Solo una cosa: "un'impotenza", con l'apostrofo.
A presto :-)

Recensore Veterano
01/09/15, ore 13:57

Ciao!
Sono già qui a recensire la poesia :-) :-)
Hai un vero talento, complimenti!
Mi piace la sensazione generale che ha suscitato in me questa poesia: è come se fossi partito da elementi più terreni nella prima strofa, passando poi per simbologia e mitologia nella seconda, per arrivare al cielo ed alla via Lattea nell'ultima.
Le immagini della finestra azzurra e del dorso bagnato sono così perfette nella loro essenzialità! Danno subito l'idea dell'estate!
Comunque, la mia parte preferita è la fine della seconda strofa. Splendida l'idea del drago, davvero! Ti confesso che ho dovuto cercare su Wikipedia che cosa fosse un'Anguana, ma, in ogni caso, è un'immagine interessante.
Non conosco il tipo di componimento orientale di cui tu parli, mi informerò! Comunque ho davvero apprezzato questa lettura.
A presto :-) :-)

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