Recensioni per
A un centimetro dal cuore
di Queila

Questa storia ha ottenuto 111 recensioni.
Positive : 111
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
18/01/18, ore 12:20

Ahahahah anche loro me li immagino così, brava!
Questo capitolo è un pò più spiritoso e Ron che parla del televisore come una macchina infernale mi fa morire.
Complimenti in poche parole e righe riesci benissimo a esprimere emozioni e sensazioni.
A presto!

Recensore Junior
18/01/18, ore 12:17

Bello anche questo capitolo.
Triste certamente, ma bello e ben scritto.
Mi hai fatto venire un pò di tristezza, quella della morte di Tonks e Remus è una cosa che non ho mai mandato giù bene, così come la morte di Sirius.
Però bella davvero, e poi almeno Remus è riuscito a farsi una famiglia nonostante tutto. Se ci penso, il gruppo dei malandrini non è stato per niente un gruppo fortunato. Eppure erano bellissimi quando giravano spensierati a scuola.
Brava!

Recensore Junior
18/01/18, ore 12:14
Cap. 2:

Ooooh che bellaaaa!
Lily e James sonk in assoluto la coppia che preferisco di tutta la saga, mi hanno sempre incuriosito tantissimo.
E tu, anche se in pochissime parole, sei riuscita a trasmettermi tante emozioni.
E in più la caratterizzazione dei personaggi è fantastica, anche se il testo è breve.
Mi è piaciuto molto questo secondo capitolo!
Brava e a presto, Lilyluna.

Recensore Junior
18/01/18, ore 12:11

Ciao!
Cercavo qualcosa di nuovo da leggere e la tua raccolta mi ha incuriosito.
Questo primo capitolo è davvero bello ed è dolcissimo. Anche io Teddy me lo immagino con i capelli blu.
Sono troppo dolci lui e Victoire insieme in questo capitolo.
Bello!!

Recensore Veterano
03/12/17, ore 19:26

Ciao, Queila! Ti lascio il mio commento:

Parto con il dire che sono stra-contenta che qualcuno abbia scelto un mio pacchetto e, soprattutto, che sia stato scelto proprio il Daphne/Draco! ** La storia, nel complesso, mi è piaciuta molto; ho apprezzato soprattutto la caratterizzazione di Draco, molto fedele all'originale e molto fedele alla descrizione sommaria che ne avevo dato io nelle indicazioni del pacchetto. Stessa cosa si può dire di Daphne: sei riuscita a caratterizzarla in maniera convincente e abbastanza in linea con la visione che ho di lei. 
Lo stile è semplice, fluido, ma comunque molto evocativo: emerge subito la freddezza iniziale della situazione, il senso di soffocamento e sofferenza di Daphne, e alcuni periodi mi sono piaciuti particolarmente ("stava soffocando in una prigione di seta e perline", " soffocando nel cuscino i singhiozzi di un amore nato morto", "E l'inverno gelò quell’ultimo fiore sbocciato nel petto di Daphne"). Nonostante ciò, è proprio lo stile ad avermi convinta per metà, nel senso che ho appunto notato la presenza di tutte queste belle immagini poetiche, affiancate poi a toni troppo diretti e, in alcuni casi, "smorti", se paragonati al resto. Dal punto di vista ortografico, ho invece notato delle incongruenze nella punteggiatura dei dialoghi; inoltre, avrei aggiunto alcune virgole in alcuni punti per rendere più scorrevole la lettura. 
Per quanto riguarda l'attinenza con il mio pacchetto, le indicazioni di base sono state rispettate, i personaggi caratterizzati bene, e ho notato che hai inserito anche in parte la citazione di De Luca (e mi è piaciuto molto il modo in cui l'hai amalgamata). L'unica pecca è che le indicazioni a un certo punto dicevano "Ma, a volte, è bene che alcuni segreti restino tali". Non so se ho ben capito come sia stata sviluppata questa parte qui: il segreto sarebbe il fatto che Daphne lo ami? Non lo so, mi è parso un po' sottotono come segreto, anche perché il lettore lo capisce fin da subito, quindi non è che si crei chissà quale elemento sorpresa. Mi aspettavo un "segreto" un po' più torbido o oscuro, dico la verità. È vero, non ho dato indicazioni specifiche nel pacchetto, ho lasciato molta libertà, ma non mi aspettavo una cosa così prevedibile.

Recensore Master
19/11/17, ore 01:37

2 - “Il gelo dell'inverno” di S.Elric_
Totale: 37.1/40. 

1) Grammatica e ortografia: 4.6/5.
 
La grammatica va bene, ci sono solo un paio di sviste. 
“In quel momento era mutata, trasformando il suo volto in una maschera perpetua.”: dato che ti stai riferendo sempre a Daphne, usare “suo” non è indicato perché crea fraintendimenti, avresti dovuto mettere “proprio” (- 0.20). 
“La felicità muore nell'istante in cui nasce; Astoria anticipò le nozze di mesi, sorprendendo tutti eccetto la sorella.”: qui avrei messo i due punti invece del punto e virgola (- 0.20) se volevi dare un tocco consequenziale. Sarebbe stato bello però anche strutturare il periodo così “La felicità muore nell'istante in cui nasce./Astoria anticipò le nozze di mesi, sorprendendo tutti eccetto la sorella.”, con la prima frase in corsivo e la / che sta ad indicare di andare a capo. 

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 5/5. 
Devo dire che sono rimasta positivamente sorpresa sia dallo stile di questa storia sia dall'evoluzione del tuo stile in generale. Ti ho quasi sempre come concorrente nei miei contest e, negli anni, hai acquisito un tuo stile proprio e riconoscibile e che devo dire mi piace molto. 
Questa storia è scritta in maniera semplice, ma fluida. È uno stile pulito, con un uso equilibrato di immagini e metafore che gli danno quel tocco di ricercatezza in più senza esagerare. È uno stile immediato e molto emotivo, trovo che i sentimenti dei personaggi e i loro pensieri arrivino chiari al lettore, senza filtri, permettendo un coinvolgimento immediato – che, per quanto mi riguarda, è una caratteristica essenziale perché uno scritto risulti di buona qualità. 
Ho soltanto un piccolo appunto da farti, su una questione di lessico. 
“disse giocando con una ciocca dei suoi capelli corvini – ne ricordava ancora la morbidezza e l'odore acre di agrumi.”: non è un errore, ma sostituirei “acre” - che dà l'impressione di un odore oltre che intenso, anche sgradevole – con un altro aggettivo, come “pungente”, in modo da dare alla frase una connotazione unicamente positiva, che mi sembra più in linea con il concetto che volevi esprimere. 

3) Titolo: 5/5. 
Devo dire che il titolo che hai scelto mi piace molto! È un titolo netto, ben definito, incisivo e chiaro: non lascia speranze sul tipo di storia che si sta per leggere, e questo essere così indicativo trovo sia un pregio. 
Non è ripreso pari pari nel testo, ma a livello di trama è davvero rappresentativo. In più, il “gelo” è un elemento ricorrente nel tuo testo e le parole “E l'inverno gelò”, con cui inizia la frase conclusiva della storia, rimandano al titolo creando una struttura ad anello che ho trovato particolarmente gradevole. 

4) Caratterizzazione dei personaggi, sviluppo della coppia e attinenza ai contenuti del bando: 10/10. 
Sei stata bravissima in questo parametro! Devo dire che mi hai pienamente soddisfatta. 
I tuoi personaggi sono completi, sfaccettati, pieni di sfumature. Mi è piaciuta questa Daphne innamorata ma orgogliosa, e del tutto consapevole della sua situazione. Finalmente una protagonista femminile che non si auto-illude! Ho davvero apprezzato la sua consapevolezza, il suo non concedersi nemmeno uno sconto: lei vede Draco per quello che è e lo ama, nonostante tutto. Non credo ci sia niente di più terribile. 
Mi è piaciuta molto anche Asteria, finalmente un po' diversa dalla solita ingenuotta scontata che mi propinano a ogni contest. Devo dire che, in generale, le tue donne mi sono sembrate molto “donne”: vere, passionali, gelose, innamorate. Verosimili. 
Per quanto riguarda Draco, ti faccio i miei complimenti perché è uno di quei personaggi in cui basta veramente un niente per andare OOC, mentre tu lo hai rispettato in una maniera che secondo me rasenta la perfezione. 
Il Draco della tua storia è infantile, sciocco, presuntuoso, vuole quello che vuole anche se è sbagliato e non accetta un rifiuto. È un Draco privo di delicatezza alcuna, superficiale, privo di spessore. È il Draco dei libri, e tu l'hai reso veramente bene, senza lasciarti influenzare dalla visione fanon che lo vede più come il bello e danno – e che mi piace per carità, ma tu ne hai dato una rappresentazione veritiera e spietata che non ha prezzo. 
Una menzione d'onore per questa frase: “Lo so, ma tu mi ami”. Lo aveva capito anni addietro, prima lo divertiva, ora lo eccitava.”, che trovo riassuma splendidamente la natura egoistica e immatura (e un po' da stronzo, se mi perdoni il cattivo francese) di Draco. 
Davvero brava, complimenti! 

5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 3.5/5. 
Il pacchetto che hai scelto è: “33) Coppia: Draco Malfoy/Daphne Greengrass. 
Indicazione: “Ci si innamora così, cercando nella persona amata il punto a nessuno rivelato, che è dato in dono solo a chi scruta, ascolta con amore.” (Erri De Luca) – Draco e Daphne, amici/nemici da una vita, un po’ per gioco, un po’ per necessità, un po’ per costrizione. Il ragazzo si è però accorto che ciò che c’è tra loro ha ormai iniziato a trascendere l’amicizia. Un vero Malfoy ottiene sempre ciò che desidera, e lui non desidera altro che farla finalmente sua, spogliarla di quella patina un po’ austera e di quei modi sempre sfuggenti, conoscerla a fondo e addentrarsi nei meandri più celati della sua anima. Ma, a volte, è bene che alcuni segreti restino tali. 
[La citazione non deve essere obbligatoriamente utilizzata nel testo, mi interessa che però ispiri la storia (visto che ha ispirato le indicazioni, mi sembra il minimo); in caso si decida di utilizzarla, può ovviamente essere modificata o spezzettata a proprio piacimento.]” 
Per quanto la tua storia mi sia piaciuta e non poco, trovo che il pacchetto sarebbe potuto essere rispettato meglio. 
Ho apprezzato che tu abbia inserito parte della citazione nel testo, lì per lì non mi ero neanche accorta fosse una citazione e non qualcosa di scritto da te, il che è veramente un pregio perché, fidati, io me ne accorgo SEMPRE, e la discrepanza di stile/registro linguistico che si viene a creare quando si inserisce una citazione a sproposito è una delle cose che mi infastidiscono di più in una storia. 
Per il resto, però, non mi è sembrato che il Draco della tua storia rispecchiasse il Draco del pacchetto che, oltre all'arroganza che ha in comune col tuo, doveva essere più coinvolto da Daphne di quanto tu lo abbia rappresentato. Inoltre, tutti quei riferimenti a “desiderio”, “spogliare”, “conoscerla a fondo” mi fanno pensare che l'autrice del pacchetto volesse qualcosa di un po' più piccante, ma può essere che sia io che sono troppo maliziosa. 
Infine, nella tua storia non ci sono “segreti”. L'autrice non è stata chiarissima a riguardo e per questo avresti potuto spaziare, ma tu hai, diciamo, proprio ignorato questo aspetto del pacchetto per concentrarti su altro. 

6) Gradimento personale: 9/10. 
Devo dire che la tua storia mi è piaciuta molto! Onestamente non ne posso più delle solite Draco/Daphne con contorno di matrimonio e quant'altro, ma tu sei stata in grado – fortunatamente per i miei nervi – di dare una sfumatura tutta nuova alle vicende della coppia. Mi riferisco alle ultime righe del testo (“Non osare sfiorarlo, Daphne, so come lo guardi...”), quando Asteria “minaccia” la sorella. Sono stata davvero contenta di non trovare la solita, innocente e stereotipata Asteria che è un fiore inconsapevole – e che risulta stupida, ragazze, basta farla cieca davanti agli intrallazzi di Draco e Daphne! -, ma una donna attenta – come dovrebbe essere qualunque donna innamorata, in quanto a rivali -, gelosa e combattiva. Questo aspetto della trama è stato il mio preferito, perché le ha dato una bella ventata di novità e originalità. 
Purtroppo, questo aspetto splendido è relegato al finale della storia e non trova spazio in essa, altrimenti penso proprio che l'avrei adorata. 

Giudizio dell’Autrice del pacchetto, JulyChan: 25/30. 
Parto con il dire che sono stra-contenta che qualcuno abbia scelto un mio pacchetto e, soprattutto, che sia stato scelto proprio il Daphne/Draco! ** La storia, nel complesso, mi è piaciuta molto; ho apprezzato soprattutto la caratterizzazione di Draco, molto fedele all'originale e molto fedele alla descrizione sommaria che ne avevo dato io nelle indicazioni del pacchetto. Stessa cosa si può dire di Daphne: sei riuscita a caratterizzarla in maniera convincente e abbastanza in linea con la visione che ho di lei. 
Lo stile è semplice, fluido, ma comunque molto evocativo: emerge subito la freddezza iniziale della situazione, il senso di soffocamento e sofferenza di Daphne, e alcuni periodi mi sono piaciuti particolarmente ("stava soffocando in una prigione di seta e perline", " soffocando nel cuscino i singhiozzi di un amore nato morto", "E l'inverno gelò quell’ultimo fiore sbocciato nel petto di Daphne"). Nonostante ciò, è proprio lo stile ad avermi convinta per metà, nel senso che ho appunto notato la presenza di tutte queste belle immagini poetiche, affiancate poi a toni troppo diretti e, in alcuni casi, "smorti", se paragonati al resto. Dal punto di vista ortografico, ho invece notato delle incongruenze nella punteggiatura dei dialoghi; inoltre, avrei aggiunto alcune virgole in alcuni punti per rendere più scorrevole la lettura. 
Per quanto riguarda l'attinenza con il mio pacchetto, le indicazioni di base sono state rispettate, i personaggi caratterizzati bene, e ho notato che hai inserito anche in parte la citazione di De Luca (e mi è piaciuto molto il modo in cui l'hai amalgamata). L'unica pecca è che le indicazioni a un certo punto dicevano "Ma, a volte, è bene che alcuni segreti restino tali". Non so se ho ben capito come sia stata sviluppata questa parte qui: il segreto sarebbe il fatto che Daphne lo ami? Non lo so, mi è parso un po' sottotono come segreto, anche perché il lettore lo capisce fin da subito, quindi non è che si crei chissà quale elemento sorpresa. Mi aspettavo un "segreto" un po' più torbido o oscuro, dico la verità. È vero, non ho dato indicazioni specifiche nel pacchetto, ho lasciato molta libertà, ma non mi aspettavo una cosa così prevedibile. 

Recensore Master
28/06/17, ore 03:30

5 - “Oscuri sussurri” di S.Elric_
Totale: 47.1/55. 

1) Grammatica e ortografia: 4.6/5.
 
La grammatica va bene, ci sono solo un paio di sviste. 
 “si tesse con la sua carne e con il suo sangue, scorrendole nelle arterie, infettandole gli organi e diventò parte stessa del suo essere”: qua devi chiudere l'inciso “scorrendole nelle arterie, infettandole gli organi, e diventò” (- 0.20). 
 “Sembrava convincente nel tono di voce, ma Tosca percepì la lussuria che i suoi occhi saettavano”: purtroppo trovo che “la lussuria che i suoi occhi saettavano” non sia proprio corretto, è un abbinamento troppo insolito di termini, non riuscito (- 0.20). Potresti cambiarla in “la lussuria di cui i suoi occhi ardevano”, oppure “la lussuria che languiva nei suoi occhi” (se vuoi darle un tono più “pacato”) o anche “ma Tosca notò i lampi di lussuria che saettavano dai suoi occhi”, che è più simile a quella da te scelta. 

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 8/10. 
Devo dire che trovo il tuo stile molto migliorato e, avendoti avuta a quasi tutti i miei contest, so di cosa parlo! 
 Mi piace davvero tanto il modo in cui, pur mantenendolo semplice e di scorrevole lettura, tu l'abbia reso ricercato. Trovo che le descrizioni siano molto più curate, il lessico scelto con più attenzione (e anche di un livello più alto) e le figure retoriche e le immagini intense ed impatto. Direi che sta diventando uno stile davvero evocativo e sempre più complesso, e mi piace molto. 
 L'unico consiglio che mi sento di darti è di lavorare ancora su certi aspetti del “trasmettere”. Mi spiego meglio: uno stile per essere buono, a mio parere, deve trasmettere al meglio le emozioni dei personaggi per farle arrivare al lettore più chiare e coinvolgenti possibile. Trovo che tu ci sia riuscita piuttosto bene con l'ossessione di Tosca, che arriva morbosa e cupa al lettore. Un po' meno bene risulta, invece, la parte erotica, che non ho trovato molto coinvolgente o comunque riuscita – un po' meccanica. 
 Ho anche un altro appunto da farti. “Lo osservava ad ogni passo, in ogni gesto o sguardo – quando gli occhi di lui indugiavano su di lei, il cuore le esplodeva e la bestia ululava.”: la frase così non suona benissimo, o scrivi “il cuore le esplodeva nel petto” e la bestia ululava oppure “il cuore esplodeva e la bestia ululava”, opzione che io preferisco. 

3) Titolo: 3/5. 
 Devo dire che il titolo che hai scelto non mi ha entusiasmato. A parte che non lo trovo particolarmente musicale (“uri” prima e “urri” poi non mi piacciono molto così vicini, e soprattutto in un titolo), ritengo che sia un po' banale, di un gusto dark piuttosto basico di cui se ne vedono a centinaia su EFP. 
Trovo che la tua storia non ne risulti valorizzata e che sia di un livello ben più alto rispetto a un titolo così misero, quindi mi sarei aspettata qualcosa di meglio. 

4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo della coppia: 15/15. 
Devo dire che mi è piaciuta molto l'interpretazione che hai dato di questa coppia. 
 Salazar è esattamente come lo immagino anche io: glaciale, meschino, un pessimo carattere (per non dire proprio uno stronzo), anche se in parte è scusato perché c'è da dire che Tosca lo perseguita letteralmente, seguendolo dappertutto. Mi ha fatto sorridere la scena della seduzione, che dimostra proprio che “sono uomini”, davanti a una bella donna nuda che gli si offre non capiscono più niente! 
 Tosca è più complessa e più oscura, e questo mi è piaciuto molto perché di solito lei è sempre tratteggiata come la debole creatura che viene sedotta e abbandonata, mentre nella tua storia prende decisamente l'iniziativa. Sei stata brava a gestire l'universo di ossessione in cui naviga, la sua bramosia di Salazar, che la porta a spiarlo, seguirlo, cercare di circuirlo in tutti i modi. Fa un po' paura a pensarci, Tosca la buona disposta a tutto pur di avere in elemosina un po' d'amore! 
 Non è che mi abbia fatto impazzire il dettaglio della relazione con Godric, ma questo perché io vedo Salazar saldamente etero e, visto che ai fini della trama era essenziale, avrei preferito che Tosca lo scoprisse in compagnia di Priscilla o, meglio ancora, di Helena – ma queste sono preferenze mie, quindi ovviamente non ti ho penalizzata. 

5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 5/5. 
Hai scelto: “Il tema horror/dark deve svilupparsi attraverso l'ossessione di uno dei due protagonisti per l'altro.” 
Sei stata davvero molto brava nello sviluppare questa traccia. 
 L'ossessione di Tosca per Salazar è palpabile, infesta letteralmente tutto il testo. Mi piace molto come hai delineato questa sua bramosia, l'impossibilità di vivere senza di lui, la tenacia, l'astuzia. Un dettaglio che mi è piaciuto particolarmente sta nel fatto che Tosca si accorge della Camera che Salazar sta costruendo: l'ho trovato estremamente veritiero, d'altronde le persone che ci desiderano di più sono quelle a cui non sfugge niente di noi, perché si “bevono” letteralmente ogni nostro gesto. 

6) Sviluppo del genere dark e/o horror: 3/5. 
 La tua storia mi piace molto e ho adorato il modo in cui hai gestito l'infatuazione malata di Tosca, ma non trovo che sia né particolarmente horror né particolarmente dark. 
 Sicuramente l'ossessione di Tosca, la gelosia rabbiosa verso Godric e le sue attività di “stalking” sono inquietanti e hanno delle connotazioni decisamente dark, ma per attenerti proprio al genere da me richiesto forse avresti dovuto calcare di più la mano, in maniera ancora più pesante e morbosa (come, ad esempio, il fatto che lei voglia avere un figlio da lui, in modo da avere una parte di lui per sempre sua... è davvero un pensiero malato, mi sarebbe piaciuto che insistessi di più su questo).

7) Gradimento personale: 8.5/10. 
 La tua storia mi è piaciuta abbastanza. La coppia scelta è inusuale e avevo un po' paura di come sarebbe stata gestita, ma devo dire che nel complesso non mi hai deluso. 
 Il rapporto tra i due è morboso e, tra la sconfinata indifferenza di Salazar e l'abisso del desiderio malato di Tosca, non so chi dei due mi faccia più pietà. Mi ha fatto particolarmente piacere notare che hai sviluppato a fondo e come desideravo il contenuto del pacchetto, sei stata una delle poche che mi ha soddisfatto al massimo in tal senso. 
 Mi dispiace soltanto per il tema dark, che nella tua storia era un po' troppo lieve per un contest come questo, e che, soprattutto per la trama che hai scelto, poteva essere usato in maniera molto più incisiva ed intrigante. 

Recensore Master
13/05/17, ore 15:07

Quarta Recensione Premio per il contest "Ignotus - Indovina chi?
Ciao:D
Di ritorno per la quarta recensione che ti sei guadagnata a pieno titolo:D
Siccome mi hai chiesto di recensire le più recenti, ho deciso di tornare in questa raccolta e recensire le ultime due, ovvero questa e "Riflesso".
Inizio subito col dirti che mi hai sorpreso in entrambi i casi, non solo a livello di trama e originalità ma soprattutto con due stili differenti tra di loro e dal tuo solito tono narrativo. Questa versatilità mi piace, l'apprezzo sempre e quindi ti faccio i miei complimenti.
Partiamo con "Riflesso"!
Mi ha piacevolmente spiazzato lo stile di questa drabble - tra i due che recensirò adesso è quello che più ho gradito - per due motivi, essenzialmente: il primo è che non lo avrei mai usato, l'ho sempre scartato a priori per la sua "rigidità" e effetto che se prolungato diventa "ridondante", e tu mi hai dimostrato invece di saperlo usare con eleganza senza appiattirne l'effetto, soprattutto perché poi non lo prolunghi per tutta la drabble e lo omogenei bene anche con la seconda parte; il secondo è che ha reso alla perfezione l'obiettivo che mi pare ti fossi posta, ovvero quello di questi contrasti sia a livello di contenuto sia come caratterizzazione del personaggio.
Mi piace come le certezze di Lily crollino davanti a una superficie riflettente, in un riflesso in cui non si riconosce. Hai narrato splendidamente le incertezze, i dubbi, le paure - in qualche modo mi par di aver anche colto - la solitudine in cui versa questo personaggio. Quest'ultima non è tanto verso l'esterno - credo che di amici se ne sia fatti molti e che a tutti abbia voluto bene - ma verso l'interno, una solitudine dettata proprio dal non comprendere fino in fondo com'è fatta e ciò che vuole veramente. Poi c'è la paura verso gli effetti del mondo esterno, che si muovo in due direzioni: contro le morti e i primi attacchi di Voldemort (e quindi la solitudine di dovergli affrontare da sola); contro Potter, un'infatuazione/insofferenza stupida che, però, è viva e pressante su di lei, in modi in cui non si sarebbe mai aspettata.
Le tre contrapposizione le ho adorate, e una in particolare mi ha fatto anche sorridere, perché ho sentito in qualche modo il tuo parere verso l'ostinazione del personaggio. Mi spiego meglio, con calma:D
Lily affronta lo specchio cercando di mettere a tacere una voce insinuante - la voce che le dice "ti piace". Ma nel riflesso non si riconosce, e questo la delude e la spiazza.

Gli occhi verdi – estranei a loro stessi, conosciuti dagli altri.

Gli occhi che guardano tutti non sono i "suoi" occhi, quelli che invece ha scoperto di poter vedere solo negli occhi di James. Non mi ricordo chi, e non so neanche se me lo sto inventando, ma si dice che noi non possiamo mai vedere veramente noi stessi, neanche nello specchio poiché è solo un riflesso. Beh, tu hai trovato la soluzione: l'unico modo per poterci veramente vedere è attraverso gli occhi di chi ci ama e di chi amiamo. Noi siamo quello che gli altri amano di noi.

I capelli lucenti – rossi di giorno, corvini di notte.

Questa contrapposizione potrebbe apparire semplice, ma in realtà ho ragionato un po' sul significato che volevi darle. Ovviamente la luce che colpisce il rosso di giorno non c'è la notte e i capelli appaiono più scuri, ma c'è qualcosa... Poi mi dirai tu, ma io penso che c'è un lato nascosto in Lily, che solo James riesce a tirare fuori, quel lato più istintivo, oscuro, che la mette a nudo.

La mente brillante – acuta tra i banchi di scuola.

Questa è stata la parte che mi ha fatto ridere, perché mi è parso che la prendessi in giro:D
Voglio dire, la strega più brillante non ha capito che si è presa una brutta cotta per il ragazzo che dice di detestare? E' divertente come l'intelligenza, davanti a ciò che temiamo di più perché non lo riusciamo a prevedere e va oltre ogni logica, si trovi incapace di abbattere l'ostacolo.
E' poi c'è la vita fuori che la costringe a trovarsi, a capire, a correre verso il suo futuro, qualunque esso sia.
Il verde negli occhi di James può indicare la speranza verso una soluzione, verso un futuro non più solitario, ma è anche il luccichio che la caratterizza, quindi io credo che significhi trovare se stessa più profondamente. Mi è piaciuto molto quest'ultimo contrasto, molto fine ed elegante che va oltre lo stile narrativo: l'uso di "idiota" come un appellativo superfluo si scontra con il significato profondo e intimo che ella riscopre proprio "nell'idiota". Davvero, complimenti.
Un ultimo accenno lo faccio alla bellissima citazione che tu hai sviscerato, praticamente. Quel dannato "estraneo" che Pirandello insegue è lo stesso che sfugge a Lily, con la differenza che proprio nell'ultima frase si nasconde il tassello mancante, la chiave di volta che darà la soluzione alla tua protagonista. Il finale, così, aperto ma intuibile è perfetto e ha reso giustizia a questo dilemma "non dilemma".
Passando a "Oscuri sussurri"!
Lo stile è totalmente diverso, lo definirei più "normale"; ma allo stesso tempo possiede le sue caratteristiche. Mi è parso tetro, pesante, denso di parentetiche atte a sviscerarne ogni segreto, come il mostro di cui è preda Tosca. Hai usato anche una buona dose di aggettivi, proprio per aumentare questo effetto soffocante e indagatore. Il testo, comunque, rimane fluido e scorrevole.
Ammetto che ho altre idee su questi due personaggi e che la tua caratterizzazione di Tosca mi ha spiazzato un po'. E' vero che praticamente è un personaggio "oscuro" che il fan può gestire come vuole, ma ho sempre pensato che ella potesse racchiudersi proprio in quelle doti che ricercava nei suoi studenti: bontà d'animo, cooperazione, semplicità, altruismo. Tu, invece, hai presentato un personaggio che si discosta totalmente dalla sua immagine pubblica, e credo che sia proprio questo espediente che ti ha permesso di non farmi percepire troppo l'OOC (pare mio, personale): "furbo" è stato distinguere questo connubio tra la sua immagine pubblica (vergine e pacata) con quella interiore, nata proprio da questo amore segreto(perverso e profano). Ottimo anche il farla strisciare come un ratto, un roditore che approfitta delle tenebre per non farsi scorgere; e altrettanto buono il fatto che Salazar non sapesse che ella sapesse(scusa il gioco di parole) della Camera.
Così butti i presupposti per un amore folle, malato, corrosivo, che sembra non interessare Salazar fin quando non gli viene offerta la "carne".
Una domanda, però: sapendo ciò che l'uomo stava in qualche modo architettando, la Tosca "gentile e altruista" come ha fatto a non venire a galla? Non so perché, ma ho sempre ricollegato Tosca alla guarigione, all'arte di prendersi cura del prossimo. Questo aspetto si è in qualche modo storpiato nella tua Tosca e ha messo in scena un'ossessione che si diffonde come un veleno in una donna all'apparenza candida.
Nonostante io non la pensi come te, riconosco che lo scritto è ben strutturato, lo stile riuscito e conforme al contesto, il tono narrativo coinvolge e immette direttamente nella trama e i personaggi sono ben caratterizzati, soprattutto Tosca.
Un'ultima domanda - scusa per tutte queste domande. Non ho ben capito se l'allusione a Godric si mantenesse sempre su basi "d'invidia e odio" oppure il tuo Salazar provasse qualcosa di più profondo verso l'eroe...
Per ora chiudo qui. Ancora complimenti, e sicuramente ci risentiremo:D
A presto!

Recensore Master
03/05/17, ore 13:18

Seconda Recensione Premio per il contest "Ignotus - Indovina chi?"
Recensisco qui le storie numero 5-6-7. Sono quelle con i titoli e le coppie che mi hanno più ispirato, ma lascio qui la recensione perché mi sembrava giusto che questa bellissima drabble ne avesse più di una. Procedo con ordine!
La coppia AlbusxGellert mi piace, dà modo di tirare fuori il Silente insicuro, preda di quelle follie adolescenziali e ambizioni che poco e male(quasi) si legano al saggio Preside di Hogwarts.
Tu ne hai mostrato l'aspetto più umano, sensibile, preda di emozioni e dubbi, che qui vediamo ghermirlo. Solitamente Albus adulto nasconde bene le sue paure, ma tu hai disegnato un Albus giovane che minaccia di farsi sopraffare dai sentimenti; anzi, ne è preda.
Con un richiamo perfetto al patto stretto in nome del "bene superiore", sembri quasi dare una spiegazione più sentimentale a quelle ambizioni giovanili: Silente è affascinato da Gellert, si scopre a provare sentimenti profondi per il giovane straniero e teme che questi non vengano corrisposti. Ma a me è parso di capire che ci sono altri dubbi che lo torturano: Silente vede quanto forte sia il desiderio di potere negli occhi dell'amico, quanto brami il successo e quanta freddezza c'è negli occhi che sembrano essere disposti a tutto pur di ottenerlo. Sei stata molto brava in questo. Spesso ho letto di un Gellert giovane che mostra passione e ardimento, eppure nei ricordi di Silente stesso all'interno del libro c'è questa stessa paura, questi dubbi che rapiscono il Silente della tua drabble:

- La bestia del sospetto si desta, ringhia, si dibatte: la paura della verità mi invade i sensi[...]

Ho dato a questo rigo un significato più profondo del terrore di essere rifiutato. Silente teme quella freddezza negli occhi dell'altro, il male che potrebbe scaturire da quel corpo scattante. Sono dubbi che attraversano la sua mente e che si perdono in quel desiderio che offusca ragione e istinto, annichilendolo tra pensieri confusi e attese per un futuro insieme.
Mi è piaciuta molto, complimenti.

La seconda è quella che più mi ha sorpreso e spiazzato, e sinceramente ho apprezzato tantissimo per l'originalità. Wow, davvero!
Ho adorato lo stile, le figure retoriche che hai utilizzato per livellarne la trama e le caratteristiche; ho amato la sinuosità di ogni termine che andava a comporre i movimenti di una figura volubile e voluttuosa, l'hai descritta in modo impeccabile, tanto che ho potuto immaginarla perfettamente davanti ai miei occhi.
Anche qui c'è una sorta di doppia valenza nell'interpretazione della drabble(qui, ti avverto, ho volato un po' con la fantasiaXD).
Partiamo da quella lampante e che tu, probabilmente, volevi dare. Questo what if è molto interessante, subdolo e machiavellico, l'ho adorato, te lo ripeto:D
Il modo in cui hai descritto la narrazione è stupendo, coinvolgente, seducente: l'hai seguita come una telecamera risale per il corpo; ho immaginato il veleno solidificarsi, come un effetto speciale visivo, nei suoi occhi, il suo corpo mutare in modo fluido e realistico.
Hai creato un'ottima percezione con tutti e cinque i sensi, con riferimenti continui per nulla pesanti del serpente: il sibilo, il sangue, il sapore, il contatto. Hai stimolato il lettore a trecentosessanta gradi, complimenti.
L'allitterazione finale è perfetta, degna di uno stile coerente con la trama e coinvolgente al massimo. Una lettura che più si legge e più si apprezza.
E passiamo al secondo significato, ripeto anche qui che è molto fantasioso. Ho pensato al fatto che il serpente conserva in sé una parte di Riddle, è un Horcrux; e non dobbiamo dimenticare che Tom viene sempre descritto come un essere che non sa amare. A me piace la visione d'impatto, ma mi è piaciuto anche pensare che questa manifestazione femminile e umana del serpente sia anche un richiamo all'egocentrismo di Voldemort. Egli può amare solo se stesso. Quindi il serpente, e quindi la donna, sono una manifestazione psicologica della sua forte convinzione in ciò che più brama, subdola e macabra. Essa è come se fosse un riflesso delle sue brame, brutali e sanguinolente; è la morte e il dolore che causa che più lo eccitano.
Lo avevo detto che era un po' contorto come pensiero, scusa>.<
E passiamo all'ultima, e non meno coinvolgente, drabble!
Anche questa, devo ammettere, mi ha sorpreso e ha saputo donarmi un alto grado di originalità. Non avevo mai pensato a un possibile tentativo di Petunia di chiedere a Piton come fare a diventare una strega.
Sono felice che tu non abbia cercato di forzare la scena, degradando verso un impossibile scena tra i due. Petunia prova un interesse verso Piton che a tratti sembra affetto, ma che è invidia e brama per quello che lui ha e lei non può avere. Il suo tentativo va contro il suo orgoglio, sembra che lei voglia tutto fuorché dover chiedere all'odioso bambino, ma mi piace come alla fine, pur di ottenere la sua risposta, ella si faccia coraggio e mostri comunque una rigida sicurezza.
Molto realistico e coinvolgente è stata la risposta/reazione di Severus: sarcastica, cruda, fredda e pungente, superiore e arrogante. Ottima per il bambino che odiava la sorella di Lily. I due si detestavano, e questo traspare dal tono con cui Sev vuole, con la sua risposta, ferire una Petunia speranzosa e già umiliata dal dover chiedere a lui.
Mi piace come il suo interesse per lui sia legato al fatto che lui possieda la magia. Alla fine, per quanto lo odi, non può togliergli gli occhi di dosso. E' sedotta dal potere oscuro che emana la sua figura, come se ella vedesse davvero nella magia un qualcosa di orribile eppure affascinante; e questa ambivalenza la ritrova nella figura di Piton, che per lei è l'unico simbolo di magia.
Questo tris di drabble mi ha coinvolto e mi ha catturato. La raccolta è molto interessante, e tu sei brava, ogni volta, ad adeguare lo stile e il tono narrativo alla coppia e alla scena.
Hai una capacità di sintesi che ti invidio molto Queila, in modo benevolo. Sai racchiudere l'essenza di un personaggio e di un evento in pochissime parole, esaltandola con forza visiva e sentimentale. Complimenti davvero! Appena possibile - se mai finirò di lasciare tutte le recensioni premioXD - intendo leggere e recensire con più calma anche le altre della raccolta, sicuramente troverò altre storie molto coinvolgenti. Per ora ti lascio.
A presto!

Recensore Veterano
24/04/17, ore 13:35

Ciao, cara!
Credo che questa sia la mia seconda Tosca/Salazar in assoluto, e devo dire che è la seconda volta che rimango piacevolmente stupita da una storia con questa coppia, nonostante tu abbia un po' ribaltato l'idea che mi sono fatta di questi due personaggi. Chi risalta in assoluto è ovviamente lei, Tosca, protagonista indiscussa di questa flash dai toni cupi, lugubri e alquanto "perversi": convenzionalmente, si tende a considerare ogni fondatore come un individuo che racchiude in sè quelle che sono poi le caratteristiche pregnanti della sua Casa. Nel caso di Tosca, quindi, io mi sono sempre immaginata una persona abbastanza docile e remissiva (ma non per questo debole!), che fa della lealtà il suo cavallo di battaglia... una persona trasparente e onesta, nonché organizzata e pratica. Fatto sta che nulla vieta di immaginare e porre in risalto quelli che potrebbero essere anche i lati oscuri di un carattere, e devo dire che qui tu hai fatto un bel lavoro, sia dal punto di vista stilistico che di originalità. Ti ho già illustrato la mia visione di Tosca, se poi la poniamo in contrapposizione con Salazar, viene ancor più facile metterli agli antipodi, dando per scontato che lui sia il personaggio negativo della situazione e lei quello positivo. Mi è piaciuto molto, appunto, questo ribaltamento di ruoli, che sfida un po' le convenzioni (ma poi nemmeno tanto, visto che sappiamo ben poco di loro)... e devo dire che ce la vedo una persona che, di norma, tiene un profilo basso, a covare dentro di sè un'oscurità latente tale, che magari è stata tenuta nascosto a lungo e, proprio per questo, quando Tosca ne è ormai satura, esplode quasi senza ritegno. L'unico ad accorgersene, alla fine, è solo "l'oggetto dei suoi desideri", quindi immagino che lei sia stata ben attenta a non far trapelare nulla all'esterno, dunque conservando il riserbo e la cura che la contraddistinguono. Mi è piaciuta tanto la prima parte, il preludio all'orrore, dove hai utilizzato immagini molto belle come "lo sguardo (...) non deturpato dalle piaghe dell'ossessione", "il veleno (...) si tesse con la sua carne e il suo sangue...", "affogandola nei sussurri più oscuri dei suoi pensieri". Sono frasi molto d'impatto, cariche di significato e, soprattutto, che riescono a descrivere appieno l'ossessione di Tosca, il suo essersi ormai macchiata ed essersi lasciata andare alla sua "bestia interiore", trascinando anche il lettore in una sorta di spirale soffocante e angosciosa.
In bocca al lupo per il contest! :*

Giulia

Recensore Master
23/04/17, ore 19:07

Ciao! Come te anche io partecipo al contest "Notte buia senza stelle" e uno alla volta sto "sbirciando" le altre storie, anche per lasciare due righe.
E' la prima volta che ho letto una storia su questa coppia (sono nuova del mondo potteriano, nonostante non sia una ragazzina) e devo dire che sono rimasta positivamente colpita .
Mi piace il modo in cui hai presentato Tosca, una fanciulla candida che viene assalita dalla "bestia dell'amore" come dici tu, un'ossessione vera e propria per Salazar, simbolo del peccato in questo caso.
Diciamo che la flash mi avrebbe emozionato ancor di più se la casta Tosca fosse stata plagiata da Salazar, se lui avesse fatto qualcosa per farla sua e possederla, invece ho trovato il personaggio maschile un tantino piatto.

La storia è scritta bene, l'idea dei versi in corsivo rende perfettamente il pensiero di Tosca, come se fosse lei stessa a pronunciarli.

In bocca al lupo per il contest
Nina

Recensore Master
19/04/17, ore 18:48
Cap. 9:

Quinta classificata al contest Sfida alle 100 parole – III edizione

Grammatica: 10/10
Perfetta!

Stile e lessico: 5/10
Mi è dispiaciuto molto assegnare alla storia il punteggio che vedi, ma cercherò di spiegarti nel dettaglio quali sono, a mio avviso, i tratti meno convincenti.
Inizio affrontando il contrasto tra la struttura sintattica scelta e il lessico. Il registro linguistico, salvo qualche caso di cui ti parlerò dopo, si ascrive a un ambito d’uso, mentre la struttura sintattica è più ricercata e, a mio avviso, non è coerente alle scelte lessicali. L’impressione che ho avuto leggendo la storia è che la sintassi ambisse a una ricercatezza negata dal lessico. Per maggiore chiarezza, ricorro al testo del racconto:

  • Nello specchio ti guardi, non ti riconosci, è davvero quello il tuo viso?”: nell’espressione evidenziata hai invertito l’ordine della frase, mettendo prima il complemento e poi il verbo. Questa struttura, resa in una frase così breve, sembra dare un tono quasi “poetico” alla narrazione e pone l’enfasi sull’azione anziché sul canale attraverso cui essa avviene. Tuttavia, il registro linguistico non sposa bene con questa intenzione, perché è d’uso, ossia è comune, semplice e diretto. Una struttura simile, per rendere al meglio l’intenzione, avrebbe necessitato di una scelta linguistica un po’ meno comune: ad esempio, già la variante “osservare” è meno utilizzata di “guardare”. Oppure, in alternativa, la struttura non avrebbe dovuto presentare variazioni: “ti guardi nello specchio”.
  • Gli occhi verdi – estranei a loro stessi, conosciuti dagli altri”: anche in questo caso la struttura della frase non è comune, c’è difatti l’assenza del verbo e quindi la scelta di porre in correlazione sintagmi nominali. In questo caso i problemi sono due; il primo è simile a quanto trattato nel punto precedente: “verdi” è la variante più comune, stessa cosa per “conosciuti”; il secondo è di coerenza interna alla sequenza: scrivi “estranei a loro stessi” quindi il secondo elemento avrebbe dovuto essere “conosciuti agli altri” così da ribadire la coesione dei due sintagmi e al tempo stesso non tradire la coerenza sintattica e lessicale. Non ti ho segnalato l’appunto in grammatica perché non è errato “conosciuto da”.
Ti segnalo poi quello che a mio avviso è un errore di significato oppure un problema di registro disomogeneo, questo potrai dirmelo tu:
  • I capelli lucenti – rossi di giorno, corvini di notte”: il problema è che l’aggettivo “corvino” indica il colore nero, sicuramente lucente, ma nero, e noi sappiamo che i capelli di Lily sono rossi – e rossi restano anche di notte. Allora, come anticipavo, o tu con “corvini” volevi intendere un rosso più cupo, oppure il problema è il registro linguistico disomogeneo. Il fatto che tu faccia ricorso, quasi in ogni occasione, a una terminologia d’uso – in conclusione addirittura colloquiale – rende poco coerente la scelta di un’immagine metaforica così allusiva e forte come “rossi di giorno, corvini di notte”, ed è poco coerente perché nel contesto del tuo racconto non c’è spazio per questo tipo di immagini: il lessico è diretto e semplice, e le immagini evocate lo sono assieme ad esso.
Al di là di questo caso, il registro si presenta in parte disomogeneo e lo si nota confrontando queste due espressioni:
  • Il continuo cercarti, sfuggirti e non trovarti: il futuro incombe, la vita bussa… la paura incalza, sai chi sei?” e “Quell'idiota di Potter ti è sempre tra i piedi”: stridono se messe vicine, pur essendo entrambe usate nel discorso indiretto – stessa focalizzazione. La prima fa ricorso ai già citati sintagmi nominali e a delle scelte lessicali meno comuni come “sfuggirti”, “incombe”, “incalza”. La seconda ha invece una sintassi lineare e un registro linguistico colloquiale – qui c’è un abbassamento del registro: “quell’idiota” e l’espressione “ti è sempre tra i piedi” sarebbero state adatte a un discorso diretto o a una narrazione che si fosse posta lo scopo di riprodurre le forme della lingua orale.
Andando nel dettaglio dello stile, hai scelto di narrare al presente e in seconda persona, un tipo di narrazione sicuramente complessa che, a mio avviso, presenta qui qualche problema. Il fatto che la persona narrante si palesi solo al sesto capoverso è penalizzante per la comprensione della storia, perché la struttura dei primi cinque capoversi lascia intuire una narrazione in terza persona, il che disorienta quando al sesto introduci quel “cercarti”: chi è che si cerca? Chi è il soggetto di questa frase? Sono domande a cui il lettore trova risposta solo nel capoverso successivo grazie a quel “Nello specchio ti guardi”, dove finalmente diventa evidente quale sia la persona narrante. Tuttavia, il legame ritrovato si spezza subito quando nell’ultimo capoverso introduci un elemento nuovo, che non ha il tempo narrativo di esprimersi, ossia James: “Quell'idiota di Potter” introduce un nuovo soggetto e muta completamente il punto di vista interno del racconto, perché il personaggio cui si riferisce il narratore non è più solo, c’è un altro personaggio a filtrarne la percezione.
Da punto di vista strutturale, la storia è articolata in capoversi e trovo che, ad eccezione di una situazione che ora ti illustro, siano gestiti bene:
  • Ma il riflesso tradisce le attese. // Gli occhi verdi – estranei a loro stessi, conosciuti dagli altri. // I capelli lucenti – rossi di giorno, corvini di notte. // La mente brillante – acuta tra i banchi di scuola”: questi sono quattro capoversi che potrebbero riassumersi in uno senza che ne esca penalizzato il senso del racconto. Difatti, i quattro capoversi descrivono il personaggio, di conseguenza il racconto qui è fermo. Con riferimento, invece, agli ultimi tre capoversi (le descrizioni di occhi, capelli e mente), c’è anche qui un problema di coerenza: i primi due sono strutturati in coppie oppositive (estranei/conosciuti, rossi/corvini), il terzo, che pure fa parte dello stesso periodo, non ha questa struttura e quindi è discontinuo rispetto ai precedenti che sono tra loro paralleli.
Nonostante i punti ora evidenziati, che sono a mio avviso quelli meno convincenti, la drabble è scorrevole, alternando un ritmo incalzante (i sintagmi nominali) e un ritmo più lento – un insieme che, nel complesso, rende la lettura piacevole. Il registro linguistico, salvo quanto detto in precedenza, ha il pregio di essere immediato e quindi di instillare nel lettore immagini nitide e di immediata comprensione – non c’è filtro tra il significato del racconto e il lettore, che ad una prima lettura può godere pienamente del messaggio veicolato dalla storia. In più, ci sono alcune espressioni, come quelle del sesto capoverso, che sono davvero molto evocative.
Per tutti i motivi detti il punteggio assegnato è 5/10. Trovo che il tuo stile abbia davvero molte potenzialità e che in questa storia, forse a causa del poco tempo e delle poche parole a disposizione, abbia peccato un po’ di omogeneità e coerenza, come se avessi usato più intenzioni stilistiche e lessicali nella stessa storia. Spero, ad ogni modo, di essere riuscita a spiegarti il mio punto di vista.

Titolo: 2/5
Il titolo scelto richiama sicuramente il racconto, dato che la tua protagonista si riflette, forse metaforicamente, in uno specchio che le restituisce un’immagine estranea. In questo senso, dunque, è un titolo aderente al contenuto, ed è questo il motivo per cui il punteggio non è inferiore a 2/5. I motivi per cui, invece, non ho assegnato un punteggio maggiore sono essenzialmente due. Il primo e, a mio avviso, più importante è che il titolo è estremamente generico: non dà nessun indizio al lettore sul contenuto della storia né sul tema né sul genere né sul personaggio; questo potrebbe sottrarre al tuo racconto lettori interessati, il che sarebbe davvero un gran peccato. Il secondo motivo è il messaggio generale del racconto: il riflesso è un mezzo, mentre il vero fine della storia è la riscoperta del personaggio protagonista attraverso l’interazione/intromissione di un altro elemento, cioè James e il suo punto di vista; questo fa sì che in conclusione il riflesso che la protagonista vede di se stessa perda completamente importanza in favore dell’interazione con James – “ma è nei suoi occhi che hai visto riflesso il verde per la prima volta” –, un elemento chiave e caratterizzante la tua storia che, purtroppo, manca completamente nel titolo. Citi comunque il “riflesso”, è vero, ma i due “riflessi” del racconto sono ben distinti e caratterizzati, mentre nel titolo non abbiamo questi due elementi, ma solo un termine, come detto prima, molto generico e poco “personale” e “personalizzante”.

Utilizzo del prompt: 6/10
Come hai detto tu stessa nelle note alla storia, e concordo assolutamente, la citazione scelta – “E mi fissai d'allora in poi in questo proposito disperato: d'andare inseguendo quell'estraneo ch'era in me e che mi sfuggiva” – era abbastanza complicata. L’utilizzo che ne fai, a mio avviso, è un po’ a metà tra l’incisività del prompt e la sua assenza, per tale ragione ho reputato giusto assegnare 6/10 in questo parametro. La tua protagonista è rappresentata nell’atto di specchiarsi, se metaforico o meno credo sia a discrezione del lettore, e nel farlo cerca di riconoscersi, ma non ci riesce: “sai chi sei?” ed “è davvero quello il tuo viso?” sono domande rivelatrici da questo punto di vista, perché lei si interroga su se stessa. La drabble si conclude però con un risvolto positivo, perché la protagonista ritrova se stessa, o comunque una certezza, nello sguardo del ragazzo che scoprirà di amare. Tuttavia, l’uso appena descritto della citazione è un po’ superficiale e non coglie, a mio avviso, le sfumature più introspettive e drammatiche del prompt: in primo luogo, in conclusione il prompt viene contraddetto, perché c’è il risvolto positivo suddetto; in secondo luogo, la disperazione e la dilatazione temporale espressa da “d’allora in poi” sono assenti, come è assente, a una lettura più approfondita, il dramma stesso del non riconoscersi in se stessi. Hai dato più spazio alla descrizione esteriore del personaggio che alle sue sensazioni, e questo ha penalizzato l’aderenza al significato del prompt, che di contro è molto introspettivo. A ciò si aggiunge il fatto che, diversamente da quanto suggerisce la citazione, il dramma vissuto trova risoluzione non nel “proposito disperato d’andare inseguendo quell’estraneo” presente in se stessi, ma in un altro soggetto, James. La sintesi di questo discorso, come anticipato, mi ha convinta ad assegnare 6/10.

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 7/10
L’unico personaggio della tua storia è Lily, dato che James è solo accennato. Di James, comunque, è giusto dire che è assolutamente coerente a quanto sappiamo dai libri che Lily identifichi in lui una persona che “le sta sempre tra i piedi” e che in qualche modo conosce di lei le sfumature più belle. Passando ora alla protagonista, ho trovato abbastanza IC la descrizione che rendi di lei: una brava figlia, strega e studentessa. Coerente alla giovane età, poi, è il fatto che attraversi questo momento di confusione e disorientamento, in cui non si riconosce e non riesce a ritrovarsi. Nonostante i pregi dell’IC ora descritti, non ti ho assegnato più di 7/10 perché la caratterizzazione resta poco approfondita e, proprio nel primo capoverso, tradisce il punto di vista dell’autore e dell’idea che il fandom ha di Lily, quando invece il punto di vista dovrebbe essere sempre quello del personaggio – il narratore esprime in seconda persona le sensazioni della protagonista. Per questo secondo aspetto mi riferisco all’espressione “la ragazza perfetta”, che giudica il personaggio in maniera superficiale e restituisce al lettore l’idea che Lily percepisse se stessa, prima della “crisi”, come appunto “la”, quindi neanche “una”, “ragazza perfetta”, e la cosa non sposa benissimo con la semplicità e la modestia che, in genere, vengono associate a Lily nei libri della Rowling. Per quanto attiene al primo aspetto, quindi la caratterizzazione poco approfondita, senza note non è chiaro quali siano i motivi per cui Lily mette in discussione se stessa né come possa ritrovarsi in James che, a giudicare dall’espressione “Quell’idiota di Potter”, non è ancora il suo fidanzato né un amico. La tua protagonista attraversa una sorta di “crisi esistenziale”, ma non ne approfondisci l’introspezione: come credo di averti già detto, dedichi più righe alla descrizione esteriore (intesa come fisica e caratteriale) del personaggio piuttosto che alla descrizione interiore, quindi del suo stato d’animo e della crisi vissuta, il che penalizza un po’ la caratterizzazione del personaggio.

Totale: 30/45

Recensore Junior
13/04/17, ore 12:04
Cap. 8:

Vedi come il gradimento personale differisce da persona a persona, la tua era una delle mie preferite, infatti ti avevo dato 9/10. 
Mi piacciono molto le storie trsit e malinconiche e una storia con Piton e Lily protagonisti non può essere diversa. Lui è perfetto, la cerca e la vede ovunque e la notte sogna quell'amore mai sbocciato, che brutta vita porello ahah
Ho sentito la tristezza di Piton mentre leggevo, mi hai fatto immedesimare in lui.
 

Recensore Master
13/04/17, ore 12:03
Cap. 9:

Ciao Queila! Come te anche io ho partecipato a questo contest, sto spulciando in giro per sbirciare le mie "rivali" :)
La tua drabble è molto, molto bella. Ben scritta, e personalmente credo che tu abbia ben reso l'idea della citazione che hai scelto. Lily è sempre stata vista come "la classica brava ragazza", ma è evidente che (un po' come tutti infondo) nasconde un lato sconosciuto ai più che solo Potter sembra aver notato, e questa cosa l'ha destabilizzata.
Ancora complimenti, alla prossima
Nina

Recensore Master
12/04/17, ore 00:10
Cap. 9:

Ciao, cara!
Partecipo anche io al contest di Rosmary e sto passando a leggere tutte le storie in gara, quindi ti lascio un piccolo pensiero xD
Ho trovato questa storia davvero molto bella! Lo stile mi sembra davvero riuscito, soprattutto nella prima parte, per trasmettere l'urgenza e il senso di claustrofobia che sembrano attanagliare Lily al pensiero di chi sia davvero. Anche le immagini che hai utilizzato per descrivere questo disagio di Lily mi sono piaciute tanto, in particolare quella dei capelli ("rossi di giorno, corvini di notte"), danno quel tocco un po' "dark" alla Mr Hide che a me piace sempre xD
Carino anche il riferimento finale a James, trovo interessante l'idea che sia attraverso di lui che lei riesce a scoprire la sua vera natura!
Utilizzo della citazione particolare, ma direi riuscito!
In bocca al lupo per il contest e alla prossima!

Un bacio,
Mary