Recensioni per
A un centimetro dal cuore
di Queila
Ahahahah anche loro me li immagino così, brava! |
Bello anche questo capitolo. |
Ooooh che bellaaaa! |
Ciao! |
Ciao, Queila! Ti lascio il mio commento: |
2 - “Il gelo dell'inverno” di S.Elric_. |
5 - “Oscuri sussurri” di S.Elric_. |
Quarta Recensione Premio per il contest "Ignotus - Indovina chi? |
Seconda Recensione Premio per il contest "Ignotus - Indovina chi?" |
Ciao, cara! |
Ciao! Come te anche io partecipo al contest "Notte buia senza stelle" e uno alla volta sto "sbirciando" le altre storie, anche per lasciare due righe. |
Quinta classificata al contest Sfida alle 100 parole – III edizione
Da punto di vista strutturale, la storia è articolata in capoversi e trovo che, ad eccezione di una situazione che ora ti illustro, siano gestiti bene:
Per tutti i motivi detti il punteggio assegnato è 5/10. Trovo che il tuo stile abbia davvero molte potenzialità e che in questa storia, forse a causa del poco tempo e delle poche parole a disposizione, abbia peccato un po’ di omogeneità e coerenza, come se avessi usato più intenzioni stilistiche e lessicali nella stessa storia. Spero, ad ogni modo, di essere riuscita a spiegarti il mio punto di vista. Titolo: 2/5 Il titolo scelto richiama sicuramente il racconto, dato che la tua protagonista si riflette, forse metaforicamente, in uno specchio che le restituisce un’immagine estranea. In questo senso, dunque, è un titolo aderente al contenuto, ed è questo il motivo per cui il punteggio non è inferiore a 2/5. I motivi per cui, invece, non ho assegnato un punteggio maggiore sono essenzialmente due. Il primo e, a mio avviso, più importante è che il titolo è estremamente generico: non dà nessun indizio al lettore sul contenuto della storia né sul tema né sul genere né sul personaggio; questo potrebbe sottrarre al tuo racconto lettori interessati, il che sarebbe davvero un gran peccato. Il secondo motivo è il messaggio generale del racconto: il riflesso è un mezzo, mentre il vero fine della storia è la riscoperta del personaggio protagonista attraverso l’interazione/intromissione di un altro elemento, cioè James e il suo punto di vista; questo fa sì che in conclusione il riflesso che la protagonista vede di se stessa perda completamente importanza in favore dell’interazione con James – “ma è nei suoi occhi che hai visto riflesso il verde per la prima volta” –, un elemento chiave e caratterizzante la tua storia che, purtroppo, manca completamente nel titolo. Citi comunque il “riflesso”, è vero, ma i due “riflessi” del racconto sono ben distinti e caratterizzati, mentre nel titolo non abbiamo questi due elementi, ma solo un termine, come detto prima, molto generico e poco “personale” e “personalizzante”. Utilizzo del prompt: 6/10 Come hai detto tu stessa nelle note alla storia, e concordo assolutamente, la citazione scelta – “E mi fissai d'allora in poi in questo proposito disperato: d'andare inseguendo quell'estraneo ch'era in me e che mi sfuggiva” – era abbastanza complicata. L’utilizzo che ne fai, a mio avviso, è un po’ a metà tra l’incisività del prompt e la sua assenza, per tale ragione ho reputato giusto assegnare 6/10 in questo parametro. La tua protagonista è rappresentata nell’atto di specchiarsi, se metaforico o meno credo sia a discrezione del lettore, e nel farlo cerca di riconoscersi, ma non ci riesce: “sai chi sei?” ed “è davvero quello il tuo viso?” sono domande rivelatrici da questo punto di vista, perché lei si interroga su se stessa. La drabble si conclude però con un risvolto positivo, perché la protagonista ritrova se stessa, o comunque una certezza, nello sguardo del ragazzo che scoprirà di amare. Tuttavia, l’uso appena descritto della citazione è un po’ superficiale e non coglie, a mio avviso, le sfumature più introspettive e drammatiche del prompt: in primo luogo, in conclusione il prompt viene contraddetto, perché c’è il risvolto positivo suddetto; in secondo luogo, la disperazione e la dilatazione temporale espressa da “d’allora in poi” sono assenti, come è assente, a una lettura più approfondita, il dramma stesso del non riconoscersi in se stessi. Hai dato più spazio alla descrizione esteriore del personaggio che alle sue sensazioni, e questo ha penalizzato l’aderenza al significato del prompt, che di contro è molto introspettivo. A ciò si aggiunge il fatto che, diversamente da quanto suggerisce la citazione, il dramma vissuto trova risoluzione non nel “proposito disperato d’andare inseguendo quell’estraneo” presente in se stessi, ma in un altro soggetto, James. La sintesi di questo discorso, come anticipato, mi ha convinta ad assegnare 6/10. Caratterizzazione e IC dei personaggi: 7/10 L’unico personaggio della tua storia è Lily, dato che James è solo accennato. Di James, comunque, è giusto dire che è assolutamente coerente a quanto sappiamo dai libri che Lily identifichi in lui una persona che “le sta sempre tra i piedi” e che in qualche modo conosce di lei le sfumature più belle. Passando ora alla protagonista, ho trovato abbastanza IC la descrizione che rendi di lei: una brava figlia, strega e studentessa. Coerente alla giovane età, poi, è il fatto che attraversi questo momento di confusione e disorientamento, in cui non si riconosce e non riesce a ritrovarsi. Nonostante i pregi dell’IC ora descritti, non ti ho assegnato più di 7/10 perché la caratterizzazione resta poco approfondita e, proprio nel primo capoverso, tradisce il punto di vista dell’autore e dell’idea che il fandom ha di Lily, quando invece il punto di vista dovrebbe essere sempre quello del personaggio – il narratore esprime in seconda persona le sensazioni della protagonista. Per questo secondo aspetto mi riferisco all’espressione “la ragazza perfetta”, che giudica il personaggio in maniera superficiale e restituisce al lettore l’idea che Lily percepisse se stessa, prima della “crisi”, come appunto “la”, quindi neanche “una”, “ragazza perfetta”, e la cosa non sposa benissimo con la semplicità e la modestia che, in genere, vengono associate a Lily nei libri della Rowling. Per quanto attiene al primo aspetto, quindi la caratterizzazione poco approfondita, senza note non è chiaro quali siano i motivi per cui Lily mette in discussione se stessa né come possa ritrovarsi in James che, a giudicare dall’espressione “Quell’idiota di Potter”, non è ancora il suo fidanzato né un amico. La tua protagonista attraversa una sorta di “crisi esistenziale”, ma non ne approfondisci l’introspezione: come credo di averti già detto, dedichi più righe alla descrizione esteriore (intesa come fisica e caratteriale) del personaggio piuttosto che alla descrizione interiore, quindi del suo stato d’animo e della crisi vissuta, il che penalizza un po’ la caratterizzazione del personaggio. Totale: 30/45 |
Vedi come il gradimento personale differisce da persona a persona, la tua era una delle mie preferite, infatti ti avevo dato 9/10. |
Ciao Queila! Come te anche io ho partecipato a questo contest, sto spulciando in giro per sbirciare le mie "rivali" :) |
Ciao, cara! |