Recensioni per
A un centimetro dal cuore
di Queila

Questa storia ha ottenuto 111 recensioni.
Positive : 111
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/11/20, ore 17:50
Cap. 23:

tesoro, se avessi letto due righe di più avrei riconosciuto il tuo stile, perchè come al solito sei una grande autrice di ritratti femminili
Purtroppo Hermione non l'ho riconosciuta (non che io possa parlare ^^) perchè il respiro nero l'ho attribuito al dissenatore, e da li mi sono confusa, ma proseguendo l'hai approfondita benissimo al di la di quel'episodio. Non l'ho mai vista da questa angolazione: con le sue paure di bambina non nata in una famiglia di maghi che si confronta con qualcosa di così grande e diverso. La prima persona che la insulta - Draco, sì? - con "quella" parola pianta un seme di senso di inadeguatezza che forse l'ha davvero accompagnata, anche se l'ha nascosto benissimo
la scena della tortura è molto leggera ma fa effetto, perchè deve aver sofferto veramente tantissimo, ed è giusto dire che li stava per arrendersi.
tutto è molto emotivo, con tanto spazio per lo scavo nella psicologia del personaggio: a Nirvana piacerà!
bacio, tua Setsy

Recensore Master
09/11/20, ore 12:03
Cap. 23:

Ciao! Ero curiosissima di leggere la storia legata all'estratto di Hermione – quello in assoluto che più mi ha messa in difficoltà.
Leggendolo la prima volta non avevo proprio pensato a Hermione (anche se avevo intuito Bellatrix) e ammetto che non riuscivo a trovare corrispondenza tra l'Hermione forte e sicura che immagino e quella piena di insicurezze in ogni momento del passato come sembra trasparire dall'estratto. Mi aveva anche confusa un po' l'associazione troppo ravvicianta tra "Ma li hai battuti tutti" e "Non sei abbastanza" perchè, leggendo solo nell'estratto mi erano sembrati due cocnetti in antitesi.
Tuttavia, avevo intravisto una sapienza stilistica che mi aveva protata a credere che leggendo il testo integrale ogni cosa sarebbe andata al suo posto. In effetti, la grande insicurezza si spiega con il momento motlo cupo che la ragazza sta vivendo (forse il momento più cupo per lei di tutta la saga), un momento in cui è spinta a sentirsi una nullità e a riconsiderare non i momenti belli ma quelli brutti, non la determinazione di diventare una strega o il sorriso della madre, ma le occhiate cattive e la consapevolezza (ora marchiata) di essere una mezzosangue.
Penso ancora che forse l'enfasi su quel logorare continuo del giudizio degli altri sia eccessiva, ma l'Hermione che emerge è un'immagine interessante che ho trovato comprensibile e anche rispondente a una parte più segreta che non sempre viene fuori.
Anche quel "Non sei abbastanza" inserito in tutta la storia (e dunque ripetuto, come filo conduttore) assume un ruolo e un valore diverso che ha fugato i miei dubbi iniziali.
È stata una lettura interessante, per cui ti faccio i complimenti. Alla prossima!

 

Recensore Master
17/09/20, ore 23:10

Recensione premio

Ciao, cara!
Eccomi qui a rilasciare la recensione premio che hai vinto nell'All Together Contest 2.0 - VII edizione!
Parto subito col dirti che questa storia - che avevo già letto in passato - mi ha emozionata davvero tantissimo: è incredibile come in così poche righe tu sia riuscita a trasmettere tutti questi sentimenti contrastanti, laceranti, che coinvolgono il lettore e gli fanno male. Quindi ti faccio i complimenti innanzitutto per questo.
Poi, cosa dire? Questa è una coppia inusuale che mi piace, anche se non ne vado matta, ma tu hai saputo contestualizzarla nel canon in una maniera che mi ha fatto impazzire! Regulus che si innamora di lei e riconosce che è stato destino incontrarla, perché è "per salvarla" che morirà (che è disposto a morire), quel "Lo aveva amato con odio - fino in fondo, fino all'anima" che spezza le ossa, il peccato di desiderarsi e sbagliare, contro tutti (un matrimonio, una vita felice, una guerra, bene e male, e va tutto oltre, per l'amore), il coraggio mancato per viversi davvero. Mi hai straziata, non ci sono dubbi.
Una nota di merito anche per lo stile: l'ho trovato molto riuscito e coinvolgente, davvero molto, molto incisivo. L'ho amato, e ho amato questa storia.
A presto!

Un bacio,
Mary

Recensore Master
18/05/20, ore 03:53
Cap. 22:

3 - “Cuoio” di S.Elric_.
Totale: 40.5/45.

1) Grammatica e ortografia: 5/5.

Perfetta.

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 9/10.
Devo dire che penso tu sia migliorata molto negli anni, e questa storia ne è senza dubbio la prova. L'ho trovata una lettura molto piacevole, e anche più “consapevole”: hai utilizzato uno stile più adulto, più maturo.
Sei rimasta su un registro di uso comune, ma l'impressione generale è comunque di ricercatezza, perché hai inserito delle immagini molto poetiche e molto incisive (una delle mie preferite: “in lei qualcosa si scuote, le striscia tra le vene fino a morderle il cuore”, bellissima davvero, o anche “È affascinato dalla forza di lei, dal suo disordine esterno e dalla sua calma interiore”).
La resa emotiva è molto potente, trasmetti benissimo il desiderio disperato e la brama che i due personaggi provano l'uno per l'altra. Mi è molto piaciuto questo aspetto, certe descrizioni mi hanno fatto venire i brividi.
Questo effetto è possibile grazie all'alternanza di punti di vista e al fatto che cambi spesso soggetto in frasi vicinissime. Il che in linea di massima non è un problema, ma in questo particolare punto (“Il bacio arriva in modo inaspettato. Alice si muove silenziosamente, quasi fluttua, i suoi passi non fanno rumore sulle foglie che si distendono sul terreno, si avventa sulle labbra di lui e Rabastan sorride appena. Lei ha le labbra screpolate, sente quasi il sapore del suo sangue: ne è eccitato.”) si crea a mio parere un po' di confusione a una prima lettura, penserei a come calibrare meglio la frase.

3) Titolo: 3/5.
Devo dire che il titolo non mi piace un granché. Ha sicuramente il pregio di essere corto, ma è troppo generico per risultare davvero incisivo e troppo vago per dare una qualche indicazione sul tipo di storia che si andrà a leggere. Carino sia legato per associazione di idee al personaggio di Rabastan, e in minor misura anche a quello di Alice, ma avrei fatto una scelta diversa.

4) Caratterizzazione dei personaggi, sviluppo della coppia e attinenza ai contenuti del bando: 10/10.
Sei stata davvero bravissima. Non era per niente facile rendere al meglio questi due personaggi – in coppia, poi! -, soprattutto considerando che non si sa quasi nulla di loro – nulla del tutto per Rabastan e pochissimo su Alice.
Rabastan appare spregiudicato, sfacciato, deciso a prendersi ciò che vuole e per nulla insicuro. Lei è più tentennante ma è irresistibilmente sedotta dal suo fascino da cattivo ragazzo, e ignora tutti i segnali di pericolo pur di giocare a questo gioco pericoloso – che, se si pensa che lui la torturerà fino alla follia, fa venire i brividi!
Ho adorato il contrasto su cui hai impostato la loro relazione e l'attrazione reciproca, è come se fossero complementari l'una all'altro. Lo stesso desiderio che li lega non è altro che un riflesso del loro essere simili eppure così diversi.
Bellissime le immagini sul sentirsi preda di Alice, e sull'esserne eccitata, e su Rabastan che la incalza e la corteggia mentre lei scappa, proprio come durante una battuta di caccia.
Peccato per il finale un po' debole e poco approfondito, avrei voluto mostrassi in maniera più decisa quella che è la scena chiave che mette fine alla loro relazione.

5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 5/5.
Il pacchetto che hai scelto era: “19) Coppia: Alice Paciock/Rabastan Lestrange.
Indicazione: è durante il loro settimo anno che comincia tutto. Rabastan è intrigato dalla determinazione d’acciaio nascosta sotto la pelle delicata di lei, Alice cede al fascino ambiguo che lui si porta addosso – finché sono a scuola, può fingere di non sapere che hanno ideali diversi, che la purezza del sangue per lui è tutto. Il cuore di Alice è ormai completamente avviluppato dalle sue spire serpentesche quando scopre il marchio sul suo braccio e la verità le rovina addosso senza alcuna pietà.”
Penso che il tuo fosse uno dei pacchetti più complessi, eppure sei riuscita a renderlo in maniera – a mio parere – del tutto soddisfacente. Un peccato che tu non abbia approfondito maggiormente la parte finale del pacchetto, ma devo dire che ho apprezzato molto che tu ti sia concentrata sulle caratterizzazioni: diciamo che, visti i personaggi poco conosciuti, è stata una scelta essenziale per scrivere una storia di qualità.

6) Gradimento personale: 8.5/10.
Ho trovato intrigante da subito la coppia in questione e mi è piaciuto molto come hai tratteggiato i personaggi e delineato la loro relazione, in questo sei stata molto brava. Anche lo stile basato molto su immagini e metafore ha incontrato pienamente il mio gusto.
Tuttavia, per mio gusto personale avrei voluto vedere un po' di più del “dopo”: quand0 Alice scopre che lui è un Mangiamorte la storia si conclude, e l'ho trovata una chiusura eccessivamente brusca. Capisco che sarebbe stato difficile mostrare di più per esigenze di spazio, e comunque trovo che tu abbia rispettato al meglio il pacchetto, però per curiosità – e anche verosimiglianza – avrei voluto saperne di più.

Giudizio dell’Autrice del pacchetto, A m e t h y s t: 28/30.
Inizio con il dire che mi è piaciuta tantissimo l’interpretazione che hai dato del mio pacchetto e, in generale, ho adorato la caratterizzazione dei due personaggi. Hai dipinto un Rabastan predatore, dal fascino ombroso e affilato, e un’Alice che nonostante tutto non può che sentirsi attratta da lui e dalle attenzioni che le riserva (molto bella l’immagine di lui che è intrigato “dal suo disordine esterno e dalla sua calma interiore”). Ho apprezzato molto anche il loro lento avvicinarsi, che in realtà è un continuo farsi avanti di Rabastan e un indietreggiare di Alice, e credo che tu sia riuscita a rendere bene i sentimenti contrastanti di lei: Rabastan la vuole e basta, mentre Alice è un po’ la luce che vuole essere “sporcata” dal buio e che cerca inutilmente di resistergli.
Avrei preferito sapere un po’ di più, lo ammetto, sulla reazione di Alice quando si trova davanti al Marchio Nero, perché un conto è immaginare gli ideali sporchi e razzisti di Rabastan, un altro trovarsi sotto le mani la prova che ha sempre avuto ragione e che alla fine era solo un’illusa. Mi sarebbe piaciuto vedere uno scambio di battute tra i due in questo punto, ma in ogni caso sono molto contenta che tu abbia dato vita a questa coppia di cui bramavo di leggere da tanto xD Grazie ancora per aver sviluppato il mio pacchetto!

Recensore Junior
09/10/19, ore 15:45
Cap. 13:

Oggi ho volutamente letto solo le 3 fic di questa raccolta che parlano di Severus. E' il mio personaggio preferito. Lui prima di tutti ;)
Delle 3 che ho letto questa è quella che ho amato di più. Inizia descrivendoci un dialogo che si scopre poi essere un ricordo. Il cuore del lettori si riempie di lacrime comequello del nostro Sev sulla tomba della sua Lily. Il fiore bianco, bellissimo. Grazie per averla scritta. Commovente. Bravissima! Un abbraccio
SB

Recensore Junior
09/10/19, ore 15:40
Cap. 8:

Lily/Sev è la mia prima ship in assoluto. I miei preferiti <3 Come ogni fic davvero ic che parli di loro questa mi ha buttato addosso una marea di angst e senso di solitudine nonostante le nemmeno 500 parole. Loro sono il prototipo di "quello che poteva essere ma non è mai stato". f
fic scritta bene e molto diretta, senza fronzoli. Hai colpito nel segno. Complimenti
SB

Recensore Junior
09/10/19, ore 15:06

Severus è in mio pg preferito di Harry Potter. Petunia, in relazione a Lily, penso sia un personaggio molto sottovaltato. Sono felice di aver quindi trovato una fic che mettesse in elazione questi 2 pg. Hai ragione, Petunia lo odia, ma non è cattiveria, è invidia. Questa cosa mi mette olta tristezza a rifletterci, perché è una cosa per cui Petunia non può farci nulla. E' così punto.
Bel componimento, complimenti.
Un abbraccio
SB

Recensore Master
20/09/19, ore 18:13

Ciao :-)
Ho partecipato allo stesso contest e ci tenevo a leggere tutte le altre storie (anche se terribilmente in ritardo).
La storia è ben scritta ed è carina. Mi piace molto l'uso che hai fatto del corsivo e quindi lo stile usato.
Lily e Regulus sono una coppia un po' particolare, perciò stranisce un po' vederli insieme (almeno questo vale per me che sono fissata con la James/Lily). È comunque bello vedere Regulus legarsi a qualcuna tanto intensamente.
Alla fine quando Regulus 'sente' il profumo di Rose di Lily si riferisce a Harry, vero?
A presto,
Carme93

Recensore Master
05/05/19, ore 14:30

Ciao!
Passo a lasciarti la recensione premio per il contest "Nella mia libreria".
Avevo già letto la tua storia durante il contest di Rosmary, quindi sono molto contenta di avere finalmente l'occasione di sedermi e lasciarti due parole in proposito (di solito cerco sempre di passare dai miei compagni di contest, in questo caso poi ci tenevo particolarmente, avendo letto tutte le storie, ma, ahimé, il tempo è davvero tiranno ultimamente).
Comunque, devo dire che parte del mio essere cauta con questa storia è proprio il pairing: so che è un mio grosso limite e che dovrei lavorarci un bel po', ma io faccio molta fatica a leggere storie con coppie non canon. Soprattutto, in questo caso, considerando che Lily e James (quando trattati decentemente XD) sono una delle mie coppie preferite in assoluto, "ridimensionare" il tutto in vista di una coppia che la stravolge completamente è un po' difficile.
In ogni caso, pur in apparenza avendo ben poco in comune, mi è piaciuto molto come tu, seppur nelle poche parole concesse ad una flash, sia riuscita a mettere in luce quello che effettivamente potrebbe unirli: anche se in un certo senso in maniera opposta, il difficile rapporto con il proprio fratello maggiore, il conflitto con la famiglia è senza dubbio qualcosa di importante, per loro. Forse mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa di più di loro, capire di più della loro caratterizzazione, perché in effetti le 500 parole hanno forse giocato un po' da limite per rendere al meglio una coppia non canon.
Credo che, con il prompt, tu abbia fatto un ottimo lavoro: la citazione sembra pensata apposta per loro, fa da direttiva a tutta la storia e, apparendo fisicamente, è perfettamente calata nel contesto, senza apparire minimamente forzata. Insomma, ho pensato spesso e a lungo di affidarti la nomination per il miglior prompt.
In linea generale, mi piace molto il ritmo che hai dato alla storia con tutti quegli incisi e quelle frasi spezzate anche se, devo ammettere, forse avrei preferito che fosse una scelta più limitata, perché nel complesso il risultato è leggermente opprimente (anche se mi rendo conto che sia una scelta stilistica che ricade soprattutto nell'ambito del gusto personale.
Insomma, nel complesso è una storia che ho apprezzato tanto, brava!
Alla prossima!

Recensore Master
30/04/19, ore 12:53

Ciao Elric!

Ho trovato questa storia senz'altro ben scritta e piuttosto coerente con il prompt scelto (a proposito, ti suggerirei di inserirlo a inizio o fine storia ^^'). Risulta evocativa e a tratti è anche capace di emozionare, però mi resta un po' l'impressione che il suo fondamento sia troppo flebile, visto che appare basarsi sul fatto che "Con un singolo sguardo lei capì che lui era tutto quello che non avrebbe mai avuto, ma che aveva sempre desiderato", però in realtà non si riesce mai a carpire davvero cosa in lui Lily potesse aver mai desiderato (anche considerando che fisicamente Regulus non è attraente quanto un Sirius, per dire), né in cosa siano simili (mi viene da pensare alla difficoltà del rapporto con i rispettivi fratello/sorella, ma non mi sembra emerga mai dal testo).

Confesso che mi è anche un pochino sfuggito il senso del profumo di rosa finale, cosa che purtroppo ha finito per ripercuotersi un po' sulla godibili del titolo, di per sé piuttosto carino per quanto non estremamente originale.

Mi sono piaciuti molto invece l'inesistenza di Lily nel dirgli che lui è 'diverso da questo', e ho trovato particolarmente ficcanti queste due frasi "Lily poi tornava da James. Regulus dai suoi incubi."
Molto apprezzabile anche la scelta di non raccontare esplicitamente del loro scontro, ma di lasciarlo intuire con quel 'alle scale piace cambiare'!

Alla prossima!
Isidar/cloe

Recensore Master
29/04/19, ore 12:11

Valutazione del contest “Citazioni in cerca d’autore (Oscar edition)!”

Grammatica: 7.95/10
La grammatica è buona, ho ravvisato solo alcune sviste:
“eppure s’erano trovati lo stesso e incuranti di tutto continuavano a baciarsi in segreto”: -1; “avevano continuato” anziché “continuavano”, perché le frasi rette da “s’erano trovati” e “continuavano” sono tra loro coordinate, di conseguenza il tempo verbale deve essere lo stesso.
“quel gioco di labbra e carne durò per settimane”: -1; “era durato” anziché “durò”, perché il tempo del periodo è il trapassato prossimo.
“morire - morire”: -0.05; ti è sfuggito un trattino breve in luogo di quello lungo.

Stile e lessico: 6.5/10
Ho riletto diverse volte la tua storia per valutare questo parametro e sono stata a lungo indecisa sul punteggio da assegnare, cercherò di spiegarti il mio punto di vista. Iniziando dal lessico, fai uso di un registro linguistico medio, che in alcuni punti crea immagini evocative (ad esempio, usi l’espressione “dito accusatore verso quel macabro disegno nero per descrivere il Marchio Nero). La differenza tra dialogato e discorso indiretto si avverte poco, complice il fatto che i momenti dialogati sono pochi e brevi, quindi non hai necessità di differenziare i piani linguistici. Sei stata brava nel non cadere in ripetizioni, né in termini scorretti. Gli unici due piccoli appunti lessicali riguardano la scelta del termine “schifato”, che trovo inadatto al registro del tuo testo perché più colloquiale, e dell’uso di “suoi” anziché “propri” in “Lesse negli occhi di Regulus l’abbandono che vedeva riflesso ogni sera nei suoi” (utilizzare la variante “propri” azzera qualsiasi possibilità di fraintendimento circa il referente del possessivo). Per il resto, come già detto, il lessico è perfetto!

Passando allo stile, la mia impressione è stata quella di avere dinanzi una struttura molto interessante che non è riuscita a esprimersi del tutto. Scrivi in terza persona e al passato, scegliendo in apparenza l’associazione imperfetto-trapassato prossimo per dare l’idea di un passato in continuo divenire – tecnica molto funzionale a un tipo di racconto come il tuo, che sceglie di non collocarsi in una dimensione spazio-temporale specifica. La sensazione è che il narratore sia esterno e onnisciente, tuttavia vi sono momenti in cui pare che il punto di vista slitti verso l’uno o l’altro personaggio, e ciò accade in alcune sequenze in corsivo introdotte dalla lineetta: a riguardo, trovo che un problema sia il fatto che non vi è coerenza nel ricorso al mix “lineetta-corsivo”, perché non è un insieme che va ad identificare uno specifico momento della narrazione, ma ne identifica diversi e questo rende meno efficace il ricorso all’escamotage stilistico (sia perché non si identifica con un momento specifico, sia perché il lettore non sa come interpretare queste informazioni marcate). Ricorro al testo per spiegarmi meglio:

• “Si erano scontrati per la prima volta in un gelido giorno di febbraio – alle scale piace cambiare.// Lui non l’aveva mai vista – oppure sì? Era la puzza di cane bagnato di suo fratello quella che emanava?”: le due espressioni in grassetto sono identiche dal punto di vista stilistico, entrambe in corsivo e introdotte dalla lineetta in aggiunta alla frase principale. Tuttavia, non sono sullo stesso piano a livello di significato e punto di vista: la prima di fatto non aggiunge nulla né alla trama né alla caratterizzazione, e lo strano uso del presente sembra sottolineare che la voce narrante è sempre quella del narratore esterno; la seconda, di contro, è molto significativa, perché esprime il pensiero di uno dei personaggi (Regulus), potrebbe addirittura essere letta come un discorso indiretto libero, va da sé quindi che il punto di vista qui passi dal narratore esterno a quello interno. Il problema è che due espressioni così diverse, per punto di vista e significato, sono presentate al lettore con la stessa tecnica stilistica, che dal punto di vista formale le equipara. Il mio consiglio, se vorrai accettarlo, è quello di associare sempre “intento” e “tecnica stilistica”, soprattutto quando si ricorre a costruzioni così marcate di messa in evidenza; altrimenti si incorre nella possibilità di mettere tutto sullo stesso piano.

Con riferimento al solo uso della lineetta, invece, trovo che il testo ecceda nel suo utilizzo. Il discorso è simile a quello fatto in precedenza: ricorri in varie occasioni ad aggiunte tramite lineetta, ma non tutte hanno lo stesso impatto sul testo, il che confonde circa l’importanza di queste frasi messe in evidenza tramite questa tecnica stilistica. Ricorro sempre al testo per chiarire il mio punto di vista:

• “Regulus non chiese nemmeno scusa, non la aiutò a raccogliere i libri – si girò appena e la vide china sui fogli: capelli rossi, occhi verdi. // Lily lo sfiorò con lo sguardo e a Regulus quegli occhi fecero male, più degli incubi notturni, più delle urla della madre, più degli insulti del fratello – la sincerità lascia sempre il segno, ti marchia più del fuoco”: la situazione è simile alla precedente. Anche qui, l’espressione evidenziata anche dal corsivo presenta lo strano uso del tempo presente (lo definisco “strano” perché la tua storia è narrata al passato) e sembra essere una considerazione del narratore esterno. La prima espressione, diversamente, non è in corsivo, tuttavia non vi sono elementi per credere che il punto di vista sia slittato verso il narratore interno, né per capire per quale ragione la frase “si girò appena e la vide china sui fogli: capelli rossi, occhi verdi” necessiti della messa in evidenza tramite lineetta; il fatto che non sia in corsivo sembra suggerire che sia su un piano di importanza inferiore rispetto alle altre rette dalla stessa sintassi, ma per quale ragione il testo non lo spiega. La questione è dunque simile a quella detta per il punto precedente: non è chiaro cosa il testo voglia comunicare con questi escamotage stilistici.

Chiusa questa parentesi, mi soffermo su quell’aspetto che mi ha lasciata più titubante, ossia l’utilizzo dei verbi. Non ti ho segnalato le situazioni che ti farò notare ora in “Grammatica” perché ho ritenuto che riguardassero la struttura stilistica (mentre le due citate nel parametro precedente, pur volendo interpretare la tua scelta, non potevano avere altra spiegazione che quella di sviste). Come anticipato, il testo è narrato all’imperfetto e al trapassato prossimo (è questo il tempo principale), tuttavia vi sono sia momenti in cui scrivi al presente e momenti in cui scrivi al passato remoto. Per quanto riguarda il presente, ho interpretato quello espressioni come considerazioni generali del narratore esterno – e se non fosse stato per il discorso fatto in precedenza sull’utilizzo non chiaro dell’escamotage stilistico “lineetta-corsivo/non corsivo”, non mi avrebbe affatto stranita l’uso che ne fai, che di per sé non è errato. Per quanto riguarda il passato remoto, invece, a mio parere risulta poco coerente nel tuo contesto narrativo:

• “Lei lo riconobbe subito – occhi spenti, divisa verde e sguardo truce, schifato: Black fino al midollo.[…] Lesse negli occhi di Regulus l’abbandono che vedeva riflesso ogni sera nei suoi”: questo blocco è narrato al passato remoto, pur facendo parte del primo paragrafo di testo che si apre al trapassato prossimo (“Si erano scontrati”). La domanda è per quale ragione il tempo verbale cambi il corso d’opera. Se non avessi voluto fare un distinguo tra grammatica e stile, avrei dovuto considerare i tempi verbali di questo intero blocco di testo errati, però ho voluto fare un ragionamento diverso: la mia impressione è che in questo punto della narrazione tu abbia voluto “spostarti nel tempo” e “attualizzare” il tempo del racconto, dando al lettore l’idea di leggere dei momenti nel momento in cui essi si svolgono. Nel caso sia stato questo il tuo intento, la struttura stilistica temo sia inefficace, perché è necessario separare questo momento della narrazione dagli altri, così da segnalare al lettore il passaggio da un tempo all’altro. Nel caso in cui il tuo intento non sia stato questo e ci troviamo sempre nello stesso tempo di narrazione, allora i verbi al passato remoto sono errati.

• “Si era spento in un giorno qualunque, in un luogo qualunque. E mentre annegava solitario nell’oblio, si fece inverno. E finalmente, dopo anni, mentre moriva riconobbe il suo odore: // profumo di rose”: anche qui c’è il ricorso improvviso al passato remoto (“si fece” che dovrebbe essere “si era fatto”), però in questo caso credo che a essere poco efficace sia la costruzione del periodo, perché prima narri la morte del personaggio (“Si era spento in un giorno qualunque, in un luogo qualunque. E mentre annegava solitario nell’oblio, si fece inverno”), poi torni indietro nel tempo e narri la sensazione provata da Regulus mentre moriva (“E finalmente, dopo anni, mentre moriva riconobbe il suo odore: profumo di rose”). Credo che a dare l’impressione di mancata consequenzialità sia la frase “E mentre annegava solitario nell’oblio, si fece inverno” che dà l’idea di azione conclusa, quando invece l’apice emotivo del racconto non è stato ancora raggiunto (“profumo di rose”). Il mio consiglio, se vorrai accettarlo, è di riorganizzare l’espressione seguendo la consequenzialità degli eventi e chiarendo quel tempo verbale in apparenza estraneo.

A parte la questione dell’uso della lineetta, la punteggiatura è utilizzata bene, i tuoi periodi sono articolati, non semplici da gestire, eppure a livello di ritmo il testo non presenta problemi. In particolare, ho molto apprezzato la scelta di concludere un capoverso con i punti di sospensione in occasione di “gli esami erano vicini, la guerra alle porte…”, perché riesci a comunicare efficacemente la sensazione di sospensione, di continuo divenire, in cui sono incastrati i personaggi; quella sospensione a fine frase comunica ansia, aspettativa, attesa. Anche la scelta di allineare l’intero testo al centro è singolare, ho immaginato fosse da attribuire a una scelta di impaginazione più che stilistica, ma di certo è in grado di caratterizzare il tuo racconto. La suddivisione in blocchi, in ultimo, segnalata dall’interlinea marcata usata come elemento divisore, è funzionale al testo e riesce a creare piccole unità narrative che insieme vanno a comporre il puzzle della tua trama.

Concludendo, mi riallaccio a ciò che ho scritto inizialmente per ribadire quanto sia stato complicato assegnare un punteggio in questo parametro. Il racconto è scritto bene, nell’insieme ha un ritmo coerente a se stesso e la lettura è scorrevole; il lessico – salvo quelle piccolissime note – è ottimo. Il problema è stato dato dalla gestione dei tempi verbali e degli escamotage stilistici di messa in evidenza, che a mio parere eccedono un po’ e non hanno una loro coerenza interna. Come avevo anticipato, l’impressione generale è che le indubbie qualità della tua struttura stilistica siano rimaste in parte inespresse. Facendo una media dei pro e contro spiegati ho scelto di assegnare 6.5/10 in questo parametro, spero comunque di essere riuscita a spiegarti le mie perplessità.

Titolo: 2.5/5
Profumo di rose è un titolo oggettivamente bello, perché associa due termini che richiamano immagini positive, che ispirano bellezza: il profumo e, ovviamente, le rose. Il profumo delle rose stesso è associato a una fragranza gradevole. In più, la rosa è il fiore iconico dell’amore e di tutte le sue sfumature, quindi ha sempre ragione d’essere nel contesto di una storia che tratta l’amore, la passione e i sentimenti. Le immagini di bellezza evocate dal titolo immagino possano attrarre lettori, nella gran parte dei casi anche interessati a leggere una storia a tema amoroso. Tuttavia, malgrado i pregi detti, il punteggio non è superiore a 2.5/5 perché non trovo una coesione tra titolo e contenuto del racconto: salvo il riferimento finale (dove scopriamo che Lily profuma di rose), non c’è nessun legame tra il concetto ispirato dal titolo e il testo – né il profumo né il fiore sono elementi della trama, c’è sì quel riferimento iniziale che citi nelle note alla “puzza di cane bagnato”, ma il concetto è lasciato lì senza essere approfondito, inoltre in quel punto si cita una puzza e non un profumo, quindi il legame è difficile da notare senza una nota esterna. A ciò aggiungo che quella narrata è una storia d’amore dalle tinte drammatiche, mentre il titolo a primo impatto ne evoca una dalle tinte meno cupe. Mi dispiace, e probabilmente è stato un mio limite, ma arrivata a fine lettura non sono riuscita a cogliere il legame tra titolo e testo, per questo motivo, facendo una media dei pro e contro espressi, ho optato per la metà del punteggio totale.

Utilizzo del prompt: 8.5/10
Hai scelto il prompt “Erano destinati a perdersi, e non lo capivano. Erano stati destinati a non trovarsi, e s’erano trovati lo stesso”, inserendolo anche fisicamente nel testo, seppure un segmento alla volta. Ho apprezzato il modo in cui hai amalgamato le mie e le tue parole, non c’è forzatura, sembrano anzi espressioni nate per il tuo racconto; da questo punto di vista, quindi, trovo abbia fatto un ottimo lavoro! Per il resto, è innegabile che per strutturare la trama ti sia ispirata al concetto suggerito dalla citazione: un amore destinato a finire, persino a non nascere. I tuoi Lily e Regulus sembrano “trovarsi per non trovarsi mai”, come se ogni passo dell’una verso l’altro fosse un passo indietro e non in avanti. Ciò che a mio parere indebolisce un po’ l’utilizzo del prompt è la poca caratterizzazione della coppia in quanto tale: si ha la sensazione, come detto, che siano stati destinati a non trovarsi e malgrado tutto si ritrovino insieme, ma manca l’altro pezzo del puzzle, vale a dire cosa realmente provino l’una per l’altro, cosa li leghi intimamente, in quale modo siano andati contro un fato contrario, come questo sfidare il destino abbia condizionato le loro vite. A parte questa sfumatura, che incide più sulla caratterizzazione che sull’utilizzo del prompt, i pregi già detti ci sono ed è innegabile che ti sia ispirata alla citazione per scrivere la storia (la coppia stessa è “destinata a perdersi” a priori visti gli schieramenti opposti sul campo di battaglia), motivo per cui malgrado la perplessità espresse ho ritenuto giusto assegnare comunque un punteggio alto: 8.5/10!

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 6/10
Gli unici personaggi della tua storia sono Lily e Regulus, ambedue protagonisti in egual misura, siamo infatti in presenza di un narratore esterno e onnisciente, che non si identifica mai con l’uno o l’altro personaggio. È mia abitudine valutare singolarmente ogni personaggio, nel tuo caso trovo però che le caratterizzazioni si intreccino e abbiamo gli stessi pregi e difetti, per cui farò un unico discorso per entrambi. Sia Lily che Regulus, nelle loro caratteristiche generali, sono coerenti alle controparti cartacee e quindi IC: lui, come scrivi, è un Black fatto e finito, il giovane Serpeverde che si ritrova a essere un Mangiamorte troppo presto e che pagherà questa sua ingenuità con la vita; lei è la Grifondoro che cerca del buono in tutti (“Tu sei diverso da questo”), intimamente ferita dai pregiudizi legati al sangue, tormentata dall’astio di Petunia (mi è parso di leggerlo tra le righe come uno di quei tormenti che l’avvicina a Regulus). Le sorti di entrambi, poi, restano coerenti alla saga: lui perde la vita da Mangiamorte, lei sposa James. La caratterizzazione si indebolisce, a mio parere, quando si affronta la nascita e l’evoluzione del sentimento che li unisce: nelle note mi hai scritto che è stata tua intenzione non definire il rapporto nel tempo – è una tecnica che apprezzo –, il problema è che il rapporto tra i due non è definito affatto. Leggendo, è possibile immaginare che i due si siano sentiti affini a causa delle vicende familiari e si siano avvicinati, ma resta un’ipotesi a cui è impossibile associarne altre. Sappiamo che Lily tradisce James con Regulus, ma è impossibile capire come viva il tradimento, finanche perché scelga di sposare James nonostante provi un sentimento forte per Regulus, dal quale torna ogni volta. Quando si confrontano e Lily cerca di convincerlo di essere una persona migliore, lei non sembra essere una donna legata a un altro, ma una donna libera e pronta a vivere la storia d’amore con Regulus alla luce del sole. Dal lato di Regulus, abbiamo qualche elemento in più per comprenderlo: lui è un Mangiamorte, è legato solo a lei, ma sa che per una “sanguesporco” e un Mangiamorte non c’è futuro. Verso la conclusione, in relazione a Regulus, scrivi che “L’aveva incontrata per salvarla, l’aveva incontrata per morire”, un’espressione molto bella, il cui significato resta però inespresso: perché salvarla e perché morire? Il testo purtroppo è muto dinanzi a queste domande.
Concludendo, trovo che la caratterizzazione della coppia sia rimasta in parte inespressa, che i due protagonisti siano ritratti solo in superficie e restino oscure molte delle loro scelte e del legame che hanno condiviso. Mi rendo conto che la coppia non fosse semplice, sono certa che con più parole a disposizione avresti saputo approfondire ogni sfumatura, ma purtroppo leggendo la mia impressione è stata quella di sbirciare un’immagine senza avere il tempo di comprenderla del tutto. Facendo una media dei pro e dei contro espressi ho optato per 6/10 in questo parametro.

Totale: 31.45/45

Recensore Master
25/04/19, ore 21:44
Cap. 20:

Valutazione del contest "Nella mia libreria"

Stile e lessico: 7,25/10
Come ho già detto a qualcun altro, io non sono una grande amante della seconda persona narrante: capisco che si tratti soprattutto di gusto personale, ma quando mi trovo davanti a una narrazione così, purtroppo divento un po’ ipercritica. Di solito la apprezzo soprattutto quando viene utilizzata in storie molto ironiche e “spigliate”, oppure quando è un accorgimento che permette di giocare in maniera un po’ particolare con l’introspezione. In questo caso, ho l’impressione che il risultato a livello di resa sarebbe stato identico con una prima o una terza persona, quindi forse avrei preferito una scelta diversa, ma mi rendo conto che non posso certo penalizzarti per quello che è sostanzialmente il mio gusto personale.
Devo dire che, in generale, mi è piaciuto molto lo stile che hai adottato: è uno stile piuttosto lineare, con frasi non troppo complicate, ma nel complesso curato. Mi è piaciuta in particolare questa scelta perché mi sembra si adatti particolarmente bene ai pensieri di Andromeda: una ragazza proveniente da una famiglia altolocata, dunque presumibilmente bene educata, circondata da oggetti preziosi, ma tutto sommato una ragazza molto giovane e pronta ad accogliere tutta la leggerezza che la vita ha da offrirle.
Non hai utilizzato particolari metafore o figure retoriche, ma hai scelto di concentrarti soprattutto su aggettivi che riguardano la sfera sensoriale, e questa scelta l’ho apprezzata: il momento che hai raccontato è estremamente chiaro e definito, e le tue scelte stilistiche ti hanno aiutato, a mio parere, a rendere al meglio la situazione, senza rischiare di imbarcarti in descrizioni fin troppo arzigogolate che rischiano di far perdere di vista la sostanza della storia.
Mi è anche piaciuto molto che il solo dialogo in cui Ted compare in maniera attiva sia graficamente molto evidenziato e distaccato dal resto: lo rende incisivo, lo rende fondamentale, gli rende giustizia.
Forse avrei giusto separato con uno spazio la prima parte dal paragrafo che parla della notte prima delle nozze, perché essendo una storia così breve, all’inizio avevo creduto si svolgesse tutto nella stessa sequenza temporale, ed ero un po’ confusa.
Un paio di volte utilizzi coppie di aggettivi che in realtà significano la stessa cosa, come il “candido abito bianco” o la “mite quietezza”: soprattutto in una storia molto breve, è un po’ un peccato “sprecare” parole per ribadire lo stesso concetto in questo modo.
Accanto a questo stile pacato ma comunque curato, ho però trovato alcuni refusi:
“la commessa di parla”
“non ti accordi dello stillo”
“davanti lo specchio”: in questo caso, ammetto di essere andata a sbirciare sul sito dell’Accademia della Crusca, perché mi era sorto il dubbio che “davanti” potesse reggere anche il complemento oggetto. In realtà, questo è accettato nelle forme letterarie, mentre in testi moderni è preferibile la forma “davanti a”. Ho trovato che stonasse un po’, considerato che tutto sommato il tuo testo ha uno stile piuttosto semplice e non troppo ricercato.
Sono certa che siano solo errori di battitura, e di solito non ci bado troppo (io sono la prima a scordarmene sempre in giro in quantità vergognosa), però in un testo così breve (sei ampiamente rimasta nel limite delle 500 parole) questi saltano all’occhio molto più facilmente, ed è un peccato: si rischia di avere l’impressione di trovarsi davanti a qualcosa di poco curato, anche quando, nel complesso, non è così.

Sviluppo del pacchetto: 10/10
A.Baricco, Seta – Andromeda Black/Tonks
Da questo punto di vista, sono davvero molto soddisfatta. Il tuo non è un pacchetto semplicissimo, perché il prompt consiste in una parola piuttosto concreta, che è difficile interpretare in maniera molto metaforica (sono stata indecisa a lungo se inserire anche questo titolo oppure no). Oltretutto, Andromeda è fra i miei personaggi preferiti in assoluto, quindi, anche involontariamente, rischio di essere un po’ ipercritica.
Io credo che tu abbia fatto veramente un lavorone: hai preso il prompt, l’hai analizzato in tutte le forme possibili, gli hai attribuito un significato fondamentale e l’hai reso il centro, sia “fisicamente” che metaforicamente, di tutta la tua storia. La seta qui rappresenta ogni cosa: all’inizio è solo la stoffa pregiata di un vestito, un rimando alla ricchezza e all’agio dei Black, qualcosa di freddo, che avvolge e un po’ soffoca Andromeda. E poi, quasi con un colpo di scena (o almeno, io all’inizio non lo avevo intuito, ma forse sono solo io ad avere un intuito piuttosto assopito), si scopre che quello non è un vestito qualunque, è un abito da sposa: l’abito che rappresenta tutti i dolori di Andromeda, la sua prigione, la sua condanna a vivere una vita che non desidera, accanto a qualcuno che non desidera, lontano dall’uomo che ama. La seta diventa quasi letteralmente una prigione, un bozzolo che rischia di soffocare Andromeda. E allora entra in gioco il richiamo all’origine della seta, al bozzolo che avvolge e imprigiona una farfalla. Ho adorato come questa metafora abbia preso vita con la scena finale, con Andromeda che si strappa di dosso questa seta e finalmente trova il coraggio, come una bellissima farfalla, di volare via verso la sua libertà.
Bravissima, davvero: sei riuscita a rendere il pacchetto il centro e il focus di tutta la storia, su più di un piano, e lo hai fatto in maniera molto naturale, senza mai calcare la mano solo per inserire un elemento richiesto.

IC/Caratterizzazione: 9.25/10
Come ti ho detto, Andromeda è uno dei personaggi che preferisco, dunque ho letto tante cose su di lei, e temo di essere abbastanza puntigliosa. Oltretutto, si tratta comunque di un personaggio che nella saga appare ben poco, e lo fa soprattutto nelle parole degli altri, quindi la sfida non era semplicissima.
Credo però che, di nuovo, tu abbia fatto un ottimo lavoro.
L’Andromeda che vediamo nei libri è ormai una donna adulta, una donna che forse è venuta ormai a patti con la perdita della sua famiglia di origine, e che ha fatto pace con le sue scelte, avendo accanto un marito e una figlia già grande. Mi è piaciuto moltissimo vedere quest’Andromeda molto giovane, che ancora si trova sotto l’influenza della sua famiglia, che si trova a sottostare al volere dei Black, un po’ per paura, un po’ perché, checché se ne dica, voltare le spalle alla propria famiglia, per quanto orribile, non è mai facile. È una ragazza, appunto, “intrappolata nella rete d’odio e dolore dei Black”.
Mi è piaciuto molto il suo amore vissuto di nascosto e nella paura, e tutto il conflitto che la porta ad allontanarsi, seppur a malincuore, da Ted. Non sono certa che la situazione fosse degenerata al punto tale da costringerla quasi ad un matrimonio combinato, ma mi rendo conto che qui ci troviamo più nel territorio dell’headcanon che del canon, quindi forse si tratta solo di immaginari diversi.
Mi è piaciuto anche moltissimo che, pur in una manciata di parole, tu sia riuscita a mostrare sia le motivazioni che hanno spinto Andromeda ad allontanarsi da Ted e accettare di sposare un altro, sia il dolore e la maturazione che alla fine l’hanno spinta a strapparsi di dosso quella rete d’odio familiare.
Anche Bellatrix, per quanto faccia solo un’apparizione veloce, mi è sembrata ben delineata: crudele, sboccata, sfacciata, incapace di controllarsi anche davanti ad una commessa. Non sono certa che, in questo momento della sua vita (qui l’ascesa di Voldemort doveva essere nel suo momento di gloria) Bellatrix avrebbe perso tempo ad accompagnare la sorella per negozi a caccia di vestiti, ma trattandosi pur sempre di un abito di nozze (per delle nozze combinate con un altro Mangiamorte, peraltro), forse la cosa potrebbe avere senso.
Mi ha convinto un pochino meno Ted: per quanto qui compaia pochissimo, quel suo “morirò comunque senza di te” mi sembra un po’ troppo sopra le righe e drammatico, per uno come lui. È pur vero che nei libri lo vediamo poco, e lo vediamo cresciuto, ma l’uomo gioviale, schietto, concreto e imperturbabile che vediamo ne “I doni della morte” mi sembra un po’ distante da un’affermazione del genere. È pur vero che le persone giovani e innamorate sono forse più portate a dichiarazioni plateali e drammatiche… in ogni caso, si tratta di un dettaglio: nel complesso sono molto soddisfatta dalle tue caratterizzazioni.
Nel complesso, hai fatto un ottimo lavoro.

Titolo: 4,25/5
Ad un primissimo impatto, prima ancora di aprire la storia, il titolo non mi aveva convinta del tutto: non che mi fosse dispiaciuto, ma l’avevo trovato un po’ poco incisivo, un po’ semplice, non so, qualcosa che avrebbe potuto riferirsi a tutto e a niente.
Dopo aver letto la storia, però, ho compreso perfettamente le ragioni dietro a questa scelta, e le apprezzo anche: Andromeda è una farfalla perché è capace di liberarsi da un bozzolo-prigione di seta, e la sua azione, per certi versi inevitabile, è un atto estremamente coraggioso. Oltretutto, ho apprezzato molto che il titolo fosse un richiamo molto forte, seppur non esplicito, al titolo del pacchetto.
È solo un po’ un peccato che, da fuori, qualcuno possa non cogliere la rilevanza del titolo, anche se io preferirò sempre un titolo all’apparenza semplice ma profondamente legato al contenuto della storia ad uno bellissimo, magari d’effetto, che però resta una bella espressione vuota, a malapena legata con la storia.

Gradimento personale: 4,75/5
La tua storia mi è piaciuta davvero tanto: pur essendo breve e apparentemente semplice, racconta con molta sensibilità un aspetto interessantissimo che nei libri, a mio parere, non ha abbastanza rilievo (anche se capisco perfettamente le ragioni di trama).
Hai saputo raccontare in pochissime parole un atto di ribellione e di coraggio degno di tanti Grifondoro, la scelta d’amore di una ragazza che ha rinunciato a tanto e rischiato forse ancora di più per compiere le sue scelte.
Hai reso molto bene i tormenti di Andromeda, pur senza mai sbilanciarti troppo in una storia fin troppo caricata dal punto di vista emotivo, e questo mi è piaciuto proprio tanto.
Inoltre, ho apprezzato tantissimo come hai saputo sfruttare saggiamente il pacchetto, facendolo diventare non solo il punto di arrivo della storia, ma rendendolo proprio il senso concreto di tutta la narrazione.

Totale: 35,5/40

Recensore Master
14/04/19, ore 13:29
Cap. 20:

Ciao :-)

È una storia molto bella e dolce. Credo che la coppia Ted/Andromeda sia dolce e terribile alla stesso tempo: riescono a coronare il loro sogno almeno inizialmente, ma la famiglia Black riuscirà ad avere la sua vendetta alla fine...
Mi piace molto il personaggio di Andromeda perché ha compiuto un gesto coraggioso, ha scelto. Ma non era una Grifondoro, credo che tu abbia reso benissimo il travaglio interiore della giovane purosangue e anche la forza dell'amore che alla fine ha avuto la meglio.
Ho gradito molto anche la metafora del bozzolo che si trasforma in farfalla.

In bocca a lupo per il contest ;-)

A presto,
Carme93

Recensore Master
07/02/19, ore 05:06

5 - “A un centimetro dal cuore” di S.Elric_.
Totale: 33.8/45.

1) Grammatica e ortografia: 4.8/5.

La grammatica va bene, c’è solo una piccola svista.
“Lui annuisce silenzioso, ma non riesce a smettere di sorride.”: “sorridere” (- 0.20).

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 7/10.
Trovo che lo stile che hai utilizzato in questa storia sia meno bello del solito, il che è un peccato. L’aspetto che sicuramente mi è piaciuto meno è come hai strutturato il testo, praticamente in un unico monoblocco in cui sei andata a capo praticamente a ogni riga: purtroppo, così facendo, è come se mettessi tutto sullo stesso piano, i concetti che dovrebbero essere evidenziati non lo sono, perde tutto di valore e il testo risulta molto meno incisivo ed efficace di quanto potrebbe. Se posso dare un suggerimento spiccio, le parti in corsivo in cui parli delle stagioni avresti potuto relegarle a destra, in modo da metterle in risalto e separarle dal resto del testo, che descrive anche scene che si svolgono in momenti temporali diversi.
L’uso del corsivo e dei trattini lunghi invece mi è piaciuto, l’ho trovati ben calibrato. Anche il lessico mi è parso uniforme e il registro medio non ha sbavature.
Interessanti anche le immagini che hai utilizzato, sebbene quelle sulle stagioni in particolare le abbia trovate meno efficaci sotto un altro punto di vista.

3) Titolo: 5/5.
All’inizio non ho gradito questo titolo più di tanto, mi faceva un po’ troppo “posta del cuore”, ma dopo aver letto la storia ho cambiato idea. Mi piace il concetto che esprime e trovo che sia una frase capace di catturare l’attenzione dei lettori. Unica pecca? Forse non è proprio il massimo dell’originalità, comunque possiamo soprassedere.

4) Caratterizzazione dei personaggi, sviluppo della coppia e attinenza ai contenuti del bando: 7/10.
Non mi è dispiaciuto come te la sei cavata in questo parametro.
I due personaggi hanno entrambi spazio, sei stata molto brava nel non far predominare l’uno sull’altro. Rose, che era quella su cui avevi più libertà, mi ha piacevolmente sorpresa: mi è piaciuta perché è tormentata, preda di sentimenti ambivalenti che è chiaramente incapace di gestire, attratta e al tempo stesso spaventata da lui. Un po’ improvvisa la decisione finale di rifiutare Scorpius: forse sarebbe stato meglio un finale aperto, avrebbe dato l’impressione di una chiusura meno frettolosa.
Scorpius, invece, devo dire che non mi ha soddisfatta. È troppo allegro, tutto sorridente, addirittura come fosse rinato nel finale. No, no, no: io volevo un personaggio distrutto, “irrimediabilmente logoro a soli diciassette anni” – per citare il mio amato Lolita! Manca totalmente la parte della depressione cronica, ed è un peccato perché era quella che mi interessava di più. Il tuo Scorpius reagisce a Rose, ma non è molto freddo e sicuramente non sembra odiare la vita, anzi.
Ci sono anche altri aspetti che non mi hanno convinta. A parte che ho trovato il tutto un po’ melenso, soprattutto per il mio pacchetto, trovo che tu non abbia scelto al meglio i momenti da descrivere. La premessa iniziale in cui presenti i personaggi va bene, ma dopo c’è uno stacco troppo netto da quando stai parlando di loro a quando finiscono a letto insieme: d’accordo che doveva essere inaspettato, ma il lettore rimane quantomeno spiazzato. Anche a livello visivo avrei organizzato lo spazio del testo in maniera diversa, in modo da separare i vari momenti. Inoltre, l’ambientazione temporale e spaziale così si perde, non è chiara.
Per quanto riguarda i riferimenti alle stagioni sono interessanti, ma io non li avrei messi: occupano spazio prezioso che, con un pacchetto complesso come quello che hai scelto, avresti potuto utilizzare per arricchire la caratterizzazione o per dare più spazio alla scena erotica, per renderla meno improvvisa. Sono immagini molto belle, ma hanno bisogno di essere spiegate per rendere al meglio, e in questa flash, a mio parere, avresti dovuto dare priorità ad altro.

5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 3/5.
Il pacchetto che hai scelto era: “Coppia: Scorpius Malfoy/Rose Weasley.
Indicazione: Scorpius Malfoy è la persona più indisponente che Rose abbia mai conosciuto, e non capisce proprio come sua cugina Lily possa starci insieme da anni.
Scorpius è freddo, insolente, cronicamente depresso. È intelligente, bello, ci sa fare, eppure ha sempre l’aria di uno a cui non frega di niente e di nessuno, l’aria di uno che preferirebbe non essere al mondo.
Rose detesta quel suo modo di fare così scostante, eppure una sera si ritrova con quelle mani pallide addosso e Scorpius che sorride del suo sorriso appena accennato mentre la spoglia, e non sembra affatto sbagliato.”
Devo dire che non sono rimasta del tutto soddisfatta di come hai sviluppato il mio pacchetto. Più che altro credo ci sia stata una sorta di incomprensione, perché proprio non mi è piaciuto come hai impostato Scorpius, la sua caratterizzazione è completamente sbagliata rispetto a quello che volevo. C’è soltanto la freddezza, ma mancano gli aspetti veramente interessanti che erano l’indolenza, il “cronicamente depresso”, “l’aria di uno che preferirebbe non essere al mondo”. Mi ero ispirata a una persona che conosco molto bene per questo Scorpius e mi rendo conto che una personalità del genere sia difficile da mettere in scena, ma sono rimasta lo stesso un po’ delusa. Mi aspettavo davvero qualcosa di diverso: ecco, mi aspettavo che andassi un po’ più in profondità, non che ti limitassi agli aspetti più superficiali della sua introspezione.
Anche Rose, per quanto interessante, mi è sembrata diversa da come la chiedevo: non c’è astio tra di loro, non sembra proprio che lei detesti “quel suo modo di fare così scostante”; anzi, si capisce chiaramente che lei lo rifiuta perché ne è attratta. Doveva essere una cosa improvvisa anche l’esplosione della passione tra di loro, mentre nella tua storia si capisce che, da entrambe le parti, ci sono sentimenti da anni.
Insomma, diciamo che hai rispettato alcuni elementi, ma non hai c’entrato in pieno lo spirito e l’atmosfera del pacchetto.

6) Gradimento personale: 7/10.
Sebbene alcuni aspetti non siano stati di mio gradimento (Scorpius, le metafore a tema stagione, lo stile non brillante come al solito), ho trovato la lettura abbastanza piacevole. Mi piace sempre leggere di questa coppia e lo spunto era originale (per questo devo fare i complimenti a me stessa, lo so, ma soprassediamo), per cui ho trovato gradevole il modo in cui l’hai messa in scena.
Peccato per certi aspetti che ti dicevo, perché la storia avrebbe potuto essere ancora più avvincente.

Giudizio dell’Autrice del pacchetto, Mary: 25/30.
Come ti dicevo prima, non hai sviluppato male la mia, però non hai c’entrato le caratterizzazioni, che sono il punto più rilevante di una storia.
Soprattutto Scorpius non mi ha soddisfatta in pieno e mi è dispiaciuto, perché io amo Scorpius!
Comunque ti ringrazio per aver scelto il mio pacchetto e averlo sviluppato.

Recensore Master
06/11/18, ore 14:31

Ciao! Come va?
Ogni tanto sbuco fuori dal nulla e ti ammorbo la posta con i miei sproloqui XD
Battute a parte, sono felice di aver fatto un salto su questa storia. Ho questa raccolta tra le seguite da un po' e finalmente riprendo la letture delle storie che ancora non ho letto. Partendo da questa, perché il titolo e la coppia mi hanno attratto parecchio. Ogni cosa che riguarda il mare ha la mia completa attenzione.
Ci sono frasi davvero bellissime in questa storia, immagini evocative e dense di significati, come "L'oscurità la porta addosso, Dean" o "non sa dar voce alla notte, non può descrivere il terrore", e ancora "dalla pace che dorme sulle sua labbra morbide" e "occhi colmi d'oceano", bella anche la descrizione dell'effetto che lei ha su di lui (lo porta tra le nuvole) che richiama proprio la leggerezza di Luna, che in questo caso è contagiosa, lo trascina nel suo mondo fatto di fate e colori che rendono tutto irreale, non di questo mondo.
Tutta la struttura della flash mi ha ricordato un cortometraggio credo amatoriale girato qualche anno fa, con protagonisti Annie e Finnick: il cortometraggio ripercorre i loro Hunger Games e l'effetto che hanno su di loro, soprattutto di Annie, che quando torna è come persa nel suo mondo, non parla, se ne sta sola in riva al mare; e Finnick sta con lei, in silenzio, a volte le parla, la copre, si prende cura di lei... e l'unica cosa che lei dice, alla fine del cortometraggio è il suo nome, come a dirgli "sono qui, resta ancora un po". Ecco, questa flash mi ha ricordato quell'effetto finale, quel sussurro a fior di pelle che dice molto più di quello espresso a parole. Dean è prigioniero dei suoi incubi, non riesce a parlarne, non esce dalla sua stanza, e il giorno non lo aiuta a liberarsene. Luna invece porta la luce, gli porta il mondo fuori, l'ingenuità, la speranza, porta il suo essere stralunata... che abbiamo visto più volte nascondere una semplicità disarmante nel capire e nel recepire il mondo, lei lo racconta semplicemente con occhi diversi dai nostri. In un modo che fa apparire tutto irreale, troppo semplice, troppo felice, eppure Dean ne resta incantato quasi a dire "Il mondo è davvero così bello? E tu, cara e buona come sei, esisti davvero? Esiste qualcosa al di là dell'incubo e dell'orrore?" Luna diventa la sua finestra sul mondo. Dean non ha la forza di guardarlo direttamente, non ancora, ma può vederlo attraverso di lei. E' bellissima questa flash, delicata e profonda allo stesso tempo, pervasa da un senso di leggerezza che trova incisività in uno stile struggente, che rimane impresso e che colpisce, marchia a fondo emozioni nella mente del lettore. Complimenti davvero!
Dean è privo di caratterizzazione, nel senso che il suo personaggio è chiuso in questo bozzolo di dolore che non ti permette di sfruttarlo a tutto tondo, ma non per questo è meno riconoscibile, anzi. Sfrutti ogni elemento che sappiamo su di lui, sfrutti addirittura questa situazione, per usarlo in una maniera nuova e allo stesso tempo canonica. C'è il Dean nato da genitori babbani, perseguitato, perso da solo nella foresta, braccato, che vive di incubi e orrori, che viene salvato quando ormai la sua mente è stata presa. Hai dato una profondità all'accaduto rendendo tutto molto più reale, fuori da quel contesto "per bambini" che la Rowling propone. Tu ne dai anche l'elemento crudele, realistico, ne offri un aspetto psicologico ben marcato e studiato, approfondito, ed è questa la forza di questa flash: l'introspezione, l'aver analizzato così bene ciò che succede a una mente pressata da una simile situazione. Sei stata incredibilmente precisa, delicata nel trattare il trauma, ma sincera.
E poi c'è Luna, che al contrario di Dean, di cui sfrutti i dettagli, viene enfatizzata, caratterizzata in maniera sublime, da protagonista. La sua spontaneità, il suo essere stramba, sopra le righe, eppure consapevole fino in fondo di ciò che accade sono gli eroi della flash. Significativa è questa frase: "Luna distratta, Luna che non capisce nulla, eppure comprende tutto. Luna che salva, che ride, che ama." E' un personaggio totalmente positivo, che non puoi spezzare, la sua semplicità è la sua ancora di salvezza, il suo mondo "fatato" il salvagente con cui Dean torna a vivere.
Credo di dover dire molte altre cose, ma la verità è che ho detto tutto ciò che mi premeva dirti. Sei stata bravissima, questa flash è semplicemente perfetta.
A presto!