Sono felicissima di vedere il tuo aggiornamento. Aspettavo il tuo ritorno con trepidazione...nel frattempo bevevo thé. Ovviamente.
Questo capitolo è straripante...di fatti, di azioni, di dettagli, di parole, di pensieri, di emozioni, di amore.
Il risveglio a casa Milton ha un sapore dolceamaro...Dean si sveglia e vede lo scrittore ancora addormentato e non può fare a meno di sorridere, di trascinarlo sul divano e di coprirlo...e allora perché poi vengono fuori pensieri come "a che cazzo stavi pensando ieri sera?", " vuoi farti fregare di nuovo?", "non importa". Questa é negazione Dean. Pura e semplice. Però quelle due tazze sul bancone, le vostre tazze, lontane da tutte le altre impilate proprio perché vostre, fanno male. E questo come lo spieghi?
Il thé in fase di preparazione fa il suo lavoro e diventa ancora una volta catalizzatore di una nuova conversazione tra i due, questa volta in cucina. Ma la conversazione verte verso qualcosa di personale per Castiel, qualcosa di intimo, forse qualcosa di cui si vergogna anche: la sua non voglia di scrivere. Ed è triste, a tratti penoso, sentire lo scrittore parlare di come abbia perso la voglia di scrivere, di come si sia dimenticato di come si faccia a farlo sul serio. Ma Castiel sa, e anche noi fortunati spettatori sappiamo, che la voglia è ritornata, una voglia che profuma di cupcakes caldi e che risponde al nome di " Dean Winchester".
Castiel è innamorato. E vorrebbe dirlo ad alta voce. Ma non ci riesce. È insicuro, questa cosa è troppo nuova per lui, non sa quali possano essere le conseguenze e soprattutto non sa cosa pensa Dean. E allora si limita a dire queste poche parole nella sua testa, dove non fanno altro che rimbalzare come la pallina impazzita di un flipper. Poi Castiel lentamente riesce ad allentare la tensione, complice un Dean che inizia a canticchiare e che si muove a suo agio nella cucina dello scrittore.
Il Dean di questa storia è il Dean che abbiamo imparato a conoscere molto bene. Niente riflessioni, niente sentimenti, solo vie di fuga: il lavoro, il bar, un rapporto occasionale. Tutto per non pensare. Ma c'è una scappatoia particolare questa volta: la cucina. È pur sempre qualcosa che non lo fa pensare, ma è una cosa peculiare, personale, solo sua. Ed è speciale. Ed è grazie ad essa se ha conosciuto Castiel Milton.
E ora che è arrivato il fratello per trasferirsi definitivamente, sono curiosa di vedere come Winchester riuscirà a gestire tutto: Sam, il vicino impiccione Gabriel e il vampiro Milton. Soprattutto il vampiro Milton.
Lo scambio di battute fra lo scrittore e Balthazar è stato fondamentale: il poter tornare a scrivere quello che vuole, ha acceso in Castiel una scintilla. E questa scintilla non deve assolutamente spegnersi. La fonte della sua ritrovata voglia di scrivere è a pochi passi da casa sua. E lui deve fare qualcosa.
La scena nella cucina di Dean ha qualcosa di magico. La richiesta di Castiel fa subito breccia nel cuore e nella mente di Dean che accetta ben volentieri. Mi è sembrato di essere lì con loro, di vederli: Dean che, muovendosi nel suo ambiente naturale, spiega le cose a Castiel, aiutandosi anche con la gestualità delle mani per farsi comprendere meglio. Lo scrittore lo ascolta affascinato e cerca di mettere in pratica quanto appreso, con tutta la goffaggine che lo contraddistingue. E posso sentire il click del forno che si accende, che pian piano inizia a scaldarsi, posso sentire sotto le dita le pagine del libro che Dean sfoglia alla ricerca della ricetta adatta, le canzoni che diffusamente si susseguono, il profumo del thé, il rumore delle foglie triturate finemente, il delicato odore del latte caldo, la morbidezza del burro e la dolcezza dello zucchero.
E la magia sembra continuare: le risate, il tocco gentile di Dean sulla guancia di Castiel per rimuovere gli schizzi, le parole di una canzone in sottofondo, la mano dello scrittore che si posa sulla guancia del biondo e sui suoi capelli...e infine il bacio. Semplice, caldo, delicato, quasi sussurrato. Non poteva essere altrimenti. È perfetto, è tutto perfetto.
Ma è solo magia. E lo spettacolo finisce. E per Castiel finisce nel peggiore dei modi. È vero che lo sapeva sin dall'inizio, è vero che non c'era da stupirsi...è anche vero che "in cosa speravi?"...ma fa male, fa dannatamente male. E percepisco il suo dolore come se fosse mio.
E ora? Che succederà? Respinto dalla fonte della sua ritrovata voglia di scrivere (e di vivere), cosa ne sarà di Castiel?
A presto
Sara |