Recensioni per
Il lupo ed il falco
di mikimac
Adoro questo film e sono piacevolmente colpita che quando leggevo la storia, sono riuscita a ricordarmi alcuni spezzoni visto che è da un pò di tempo che non lo guardo. |
È finita, peccato, c’è del dispiacere, in fondo, come per tutte le cose belle che terminano. Ma ne valeva la pena visto che il lupo ed il falco sono tornati ad essere Sh e John. Una bella trasposizione, la tua, non c’è che dire, sia considerando la fedeltà alla storia che ti ha ispirata sia dal punto di vista dei personaggi, mantenuti IC anche a distanza di secoli e di migliaia di km. Interessante la collocazione di Mary in quel ruolo, che potenzia quel barlume di positività che riuscivamo a scorgere nella Mary della III Season. Un esperimento riuscito, il tuo, senza interferenze nel legame unico tra i due protagonisti e rendendo concreti quei segnali di connessione tra lei e Mycroft che avevamo subodorato nella serie BBC. “…Mycroft si frappose fra John ed Irene…”: hai fatto un ottimo “uso” di Mycroft e del suo affetto per Sh, scolpendolo come un personaggio falsamente defilato rispetto a tutti gli altri. In questo capitolo ha ripreso il suo giusto ruolo di “io ci sarò sempre per te, anche se non avverti la mia presenza” nei confronti del fratello minore. |
Ahwww che fine poetica ♥ |
Ciao, siamo già al capitolo finale ;( mi mancherà questa storia! |
Ciao, beh devo ammettere che pensavo che sarebbe stata più lunga e che ci sarebbe stato almeno un altro capitolo, ma l'evoluzione della trama - vedendola ora che è completa - è stata molto ben calibrata e quindi mi è piaciuto vederla finire adesso. Anche se forse lo avevi accennato, ma a me era sfuggito! Ad ogni modo... il finale è l'ammore e io l'ho amato come sapevo sarebbe stato. Devo dire che quello che mi ha strappato il cuore è stato il vedere Sherlock correre perché terrorizzato dall'idea che Mike potesse aver ucciso John. Per fortuna che Mike non gli dà mai retta (e meno male...) e penso che fin da subito Mike avesse in mente di non dare ascolto a Sherlock perché credeva troppo e fino in fondo alla profezia ed era certo che si sarebbe avverta e così è successo. Giuro che ho quasi gridato quando si sono visti e poi accarezzati e infine baciati! Penso sia una delle cose più romantiche (e non stucchevoli) che abbia mai letto. E mi è piaciuto il modo in cui hai descritto il loro amarsi perché è così vero e così da loro. Sono pronti a morire per salvare l'altro, ma anche a fare di tutto per far sì che l'altro sia felice. Mi è piaciuto molto anche il piccolo richiamo finale alla serie in cui si scopre che Sherlock non sapeva niente perché gli astri e il cielo non sono importanti, ora scommetto che se ne interesserà di più (anche se per ora ha altro da fare). |
Per prima cosa, apprezzo moltissimo l'accenno al fatto che Mary lavorerà per Mycroft. È qualcosa che ritengo più che probabile, e trovarlo anche in questa storia è stato gradevolissimo! |
Anche qui ritrovo piacevolmente la cura nel circostanziare le vicende, con precisione ed efficace “sceneggiatura”. Ritorna quell’atmosfera magica e carica di tensione emotiva che scaturisce da quella storia d’amore così tragicamente incompiuta. Se ne sta, in realtà, dipanando un’altra, dovuta all’attrazione che Mary si accorge di avere per John. Descrivi in modo efficace la scena movimentata della lotta per evitare l’intrusione dei nemici che si conclude con un tocco di leggerezza e di magia quando John, per fortuna, almeno in questo frangente, si trasforma in falco, alle prime luci del giorno (“…Fu in quel momento che il primo raggio di sole…”) e riesce a salvarsi dalla caduta con un tocco d’ali. Questa scena, molto ben costruita, lascia, comunque, un senso di malinconia perché, con Mary, comprendiamo che la morte non fa paura a John, sarebbe una liberazione da quell’incubo senza fine. Il capitolo si chiude con un momento veramente toccante, che traduci con parole adeguate e pervase quasi da un senso di rispetto e dolore per il dramma che si ripete ad ogni sorgere del sole, quando i due innamorati riescono a guardarsi, da uomini, negli occhi e sembra che la maledizione sia vinta. Ma tutto torna come sempre, un lupo, un falco, un’eterna rincorsa. A conclusione dei miei appunti, annoto questo passaggio, tra tanti, che mi ha colpito perché è come un vero e proprio quadro d’autore, in cui tu rappresenti, con eleganza, il senso di quegli affetti che esprimono la loro unicità e l’abisso della disperazione “…Le loro dita stavano finalmente per toccarsi, quando il primo raggio di sole illuminò il cielo…John sparì, mentre il falco volò via, stridendo per il dolore.…”. Splendido. |
Allora, mi son troppo immaginata la scena e manca poco scoppio in lacrime. Possibile che tu tenti ogni giorno di farmi piangere come una bambina? c.c Ovvia. Cattiva, ecco. |
Mi sta piacendo molto come stai caratterizzando Mary. In un primo momento avevo un po' storto in naso quando mi sono resa conto che si chiedeva come sarebbe stato baciare John, ma poi più andavo avanti a leggere e più mi dicevo che la sua "cotta" (perché per ora non me la sento di chiamarlo innamoramento) per John sia in realtà molto fedele alla serie. Io credo che una persona che fa una vita come quella di Mary (nella serie) non abbia messo in conto di fermasi e innamorarsi di un qualcuno. Penso che non lo avesse previsto, il che è un po' quello che accade qui. Mary vive una vita in solitaria, ha uno strano rapporto con Dio e uno ancora più inesistente con le altre persone. Non può permettersi di innamorarsi di qualcuno perché con la vita che fa, che fine farebbe chi gli sta attorno? E poi che vita farebbe fare a un marito o a dei figli? Eppure, nonostante tutto, si infatua di John perché John è affascinante e indubbiamente attraente ed è buono e Mary prova quasi pena per lui. Mi sono piaciute le sfaccettature che hai dato ai pensieri di Mary, la quale si domanda se addirittura arrivando a baciarlo non lo aiuterebbe in qualche modo. Spezzerebbe la maledizione? Lo classificherebbe come una cosa da niente? O magari lo farebbe innamorare di lei, facendolo smettere di soffrire per la lontananza con Sherlock? I pensieri che ha e le domande che si pone sono quasi egoisti, ma sono tutti verosimili e molto credibili affinché il personaggio venga caratterizzato a tutto tondo e che abbia uno spessore. Ciò che è bellissimo è che sì, Mary si infatua di John e pensa a tutto questo forse per la prima volta in vita propria, ma dopo che vede la trasformazione di Sherlock e John e il loro non potersi toccare, si commuove convincendosi che li vuole aiutare. Trovo straordinario il concetto, naturalmente ripreso tanto dal film, che una persona che ha sempre badato soltanto a se stessa venga conquistata dalla tragedia di due amanti come Sherlock e John, condannati a stare insieme in questo modo. Mary non è una persona generosa e buona, eppure sta cambiando e lo sta facendo per ciò che crede giusto. Probabilmente dopo tornerà a essere la stessa di prima, ma intanto si fa delle domande sull'amore. Si chiede come facciano a capirsi Sherlock e John, come riescano a stare insieme lo stesso amandosi ancora e quanto grande possa essere il loro amarsi per sopportare una maledizione del genere. |
Che scena finale triste, malinconica, romantica, struggente.. devo dire altro? 😭 Poi sei talmente brava che a volte mi dimentico di aver già visto il film e sono in ansia per quello che accadrà. |
Hai trattato questa parte della storia in modo splendido: Mary che si sta infatuando di John, l'assalto, lo stato d'animo di Mike e la scena dell'alba (bellissima e straziante insieme) sono punti di vera maestria. |
Di questo capitolo ho molto apprezzato il ruolo di Irene. Penso tu abbia, come ho già forse accennato, adattato molto bene i ruoli. E trovo che la scelta di Irene sia particolarmente adatta. Certo c'erano molti nomi, Moriarty su tutti (e sarebbe andato bene ugualmente), ma ho apprezzato l'idea che hai avuto perché credo che Moriarty avrebbe forse dato dei toni più dark al racconto e forse per il peso che ha il personaggio. Vedere Irene nei panni del vescovo, come manipolatrice, come dominatrice che s'innamora (sempre se possiamo chiamarlo "amore") di Sherlock e che raggira Mike per poter ottenere ciò che gli serve... ecco è assolutamente IC con la Adler. Ce la vedo anche piuttosto bene nei panni della strega, non so il motivo. In sostanza non hai di che preoccuparti, questo è pur sempre un adattamento e far combaciare due opere così diverse per trama, contenuti e personaggi è tutto tranne che facile. In questo hai la mia ammirazione, perché il risultato è fluido e verosimile e penso che sia questo l'importante. |
Una delle cose più interessanti che sto notando nella tua storia, è il fatto che tutto venga filtrato dagli occhi inconsapevoli di Mary. Il fatto che il pov sia il suo e che tutto quanto venga raccontato in base unicamente a ciò che vede, segue sì il film ma non significa che sia semplice da gestire. Soprattutto secondo me quando si scrive Johnlock, c'è sempre il rischio di commettere un qualche errore di coerenza narrativa, cosa che non ho trovato. La caratterizzazione di Mary si amplifica capitolo dopo capitolo, diventando più solida e allargandosi anche grazie a un'introspezione adeguata. Il suo personaggio cresce e impara delle cose, eppure rimane comunque se stessa. Ciò che trovo interessante è il fatto che la storia di John e Sherlock venga vista con occhi esterni, e ciò non è usuale tra le fanfiction che ho letto. |
Molto efficace l’apertura di questo terzo capitolo con la precisione nel ritrarre i personaggi presenti e l’atmosfera del luogo, ora apparentemente più tranquilla, anche per il silenzio non più rotto dall’ululare disperato del lupo. E’ un ritratto d’ambiente, quello della Torre, che tu rendi con accuratezza ed attenzione anche al clima psicologico che si è creato tra i presenti. Mike, infatti, già sa che deve parlare a Mary della storia di Sh e John, affinchè comprenda i particolari di una vicenda che le rimane oscura. Più che storia, è la scoperta reciproca di “…Due anime che trovano l’altra parte di se stessa...”, cioè è quello che succede nel cortile di addestramento delle guardie del Re, a far scaturire, poi, la corrente impetuosa di vicende che hanno il triste esito di un grande amore impossibile. Un’annotazione che altrimenti dimentico di scrivere, riguarda il personaggio di Mike: lo trovo assolutamente fondamentale nella vicenda, non ricordo di chi fosse il ruolo nel film, ma lui è perfetto qui. Lo hai costruito in maniera credibile. Altra figura azzeccata è quella di Irene, con tutto il suo fascino e la sua carica malefica (“….I suoi occhi brillano di una gioia malsana e spietata…”). Il fatto che ci siano delle differenze rispetto all’originale non è un elemento negativo, secondo me, non ti deve pertanto preoccupare perché io non sto leggendo la sceneggiatura di “Lady Hawke” ma “Il lupo ed il falco”. La tua storia, che continua, avvincente e ben scritta. |
Ciao, ho iniziato a leggere questa storia soltanto domenica e per una questione di salute (ieri strisciavo letteralmente) arrivo soltanto ora a lasciare un commento. Ho aspettato tanto perché fondamentalmente ho la memoria brevissima. Non so per quale ragione, ero assolutamente convinta di non conoscere Lady Hawke e di non averlo mai visto, perché il titolo non mi diceva nulla. Poi, però, quando sono andata a googlarlo, mi sono resa conto che la storia la conoscevo piuttosto bene e, anzi, mi sono detta che forse non c'è anima viva al mondo che non può non conoscere quel film. Avrò milioni di cose da dire nel corso delle recensioni che ti lascerò, ma in questa prima (dato che sono di corsa) mi concentrerò su un paio di concetti che voglio sottolineare e che ritengo importanti. Poi, il massiccio "resto" che voglio farti presente te lo dirò nei capitoli a venire. |