La dolcezza, maduu! |
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I progressi di Vegeta vanno avanti ancora di un altro passo. Stavolta è uno decisamente importante, visto che si decide a raccontare a Bulma tutto quello che gli è capitato nei mesi di prigionia. Ha l'accortezza di non soffermarsi sui dettagli, un po' per pudore e/o per disagio e un po' nei riguardi della sua interlocutrice, che fa fatica a sopportare anche la versione edulcorata della storia. Vegeta comincia a parlare seguendo l'istinto, lo stesso che gli ha suggerito come sopravvivere e fuggire mesi prima, che l'ha portato a casa di Bulma per cercare aiuto e che lo ha spinto a nascondersi in camera di Bulma durante il temporale o a baciarla. In qualche modo Vegeta sembra sapere da solo come riuscire a guarire, e questa non è cosa da poco. |
Ciao!^^ |
La storia scivola lentamente, quasi senza soluzione di continuità, dai toni drammatici e dolorosi dell’inizio su cadenze sempre più leggere, con una successione di capitoli che documenta meticolosamente ogni progresso di Vegeta, attraverso vari accadimenti di vita quotidiana. Così un giocattolo perso e una missione di soccorso per recuperarlo a casa della nonna questa volta sono l’occasione per Vegeta di fare un altro grande passo in avanti, sullo sfondo di un capitolo molto meno triste e, ormai, a tratti anche spassoso. Si intravede già un’atmosfera più dragonballiana, nell’ironia di certe descrizioni e nel modo in cui i due protagonisti si rivolgono l’uno all’altra, a questo punto quasi senza timore di ferire o essere feriti. |
Ciao! xD |
Ehi! Decisamente Vegeta sta migliorando, tra il braccio intorno alla vita di Bulma per portarla via (trascinarla via) dalla palestra al bacio passionale. |
Serviva una presa di posizione aperta, concreta, incondizionata e appassionata di Bulma. È il modo in cui assume il ruolo di paladina e protettrice suprema della sua persona, in cui sguaina (quasi letteralmente) la spada in difesa sua e contro le ingiustizie che gli vengono perpetrate e, in altre parole, è il modo in cui gli dimostra che per lei è assolutamente lo stesso di prima, che spinge Vegeta a compiere l'ennesimo passo, questa volta uno importante. Ma pure se Bulma è disposta a picchiare il primo energumeno che si azzarda a dire il contrario, sa bene che Vegeta non è esattamente lo stesso di prima. Non ancora, se non altro. Come ci sta raccontando questa parte della storia, di piccoli passi Vegeta ne sta mettendo avanti uno dopo l'altro, ma non ha ancora fatto tutta la strada. Bulma dovrà portare ancora pazienza, lanciare altri segnali, espliciti e meno espliciti, e cercare probabilmente una palestra un po' più degna del suo nome. |
Ciao! xD |
Lacrime! Questa storia mi fa letteralmente commuovere! Sinceramente vedo Vegeta molto meglio rispetto a qualche capitolo fa e né sono felice! Spero vivamente che presto riesca prendere il piccolo Trunks in braccio! |
Se dovessi rispondere seriamente alla tua domanda Valeva la pena? ti direi di no. Ci sono ben poche cose, in questo universo e negli altri undici, per cui valga la pena perdere così tanto di se stessi (non mi riferisco solo agli occhi); soprattutto se si tratta di qualcosa che in teoria non dovrebbe esigere alcuna perdita, come un rapporto col proprio padre. Se Vegeta può comunque trarre qualche vantaggio da quello che gli è capitato è un'altra storia, ovviamente, e credo sia anche la storia che stai raccontando in questo AU, di cui si può di certo parlare meno seriamente, nonostante i temi che affronti non siano tra i più spensierati^^. In questo senso, è abbastanza evidente quello che sta guadagnando Vegeta dalla sua brutta esperienza. Quest'ultimo capitolo mi suggerisce che c'è chi nasce con l'istinto paterno e chi no. Vegeta senior, per esempio, abbiamo capito che di quello non ne ha mai avuto. Il nostro protagonista, quindi, è già di gran lunga più avanti, considerato che si preoccupa di imparare ad interagire con suo figlio e a dimostrargli il suo affetto, nonostante parta da una difficoltà personale che suo padre non poteva nemmeno immaginarsi. Secondo Bulma, Vegeta deve solo abituarsi all'idea (come peraltro sta facendo^^) e non complicarsi da solo l'esistenza. In teoria ha ragione. In pratica mi verrebbe da dire che è proprio tutta un'altra storia. Ma tanto so che in questo caso vincerà la teoria. È il bello di essere in una fan fiction! XD |
Ciao! xD |
Un capitolo che ha una doppia valenza, secondo me. Se penso che fino praticamente a cinque minuti prima Vegeta avrebbe preferito farsi cavare l'altro occhio piuttosto che incontrare suo padre, e che perfino adesso quello che sente nei suoi confronti è un senso di colpa per non aver portato a termine la missione come era previsto, mi viene da dire che questo ultimo capitolo non sia positivo come potrebbe sembrare ad una lettura più superficiale. Ho la netta impressione che il saluto di suo padre (o quello che significa) Vegeta se lo sia guadagnato a caro prezzo, pagandolo con parti del corpo e con la dissoluzione quasi integrale della sua personalità (il personaggio che abbiamo conosciuto nella prima parte della storia decisamente non esiste più). Nonostante questa impressione, tuttavia, c'è anche un lato più positivo, perché l'incontro di Vegeta con suo padre è anche un incontro costruttivo, in cui per la prima volta i due riescono, attraverso un assurdo codice militare che è l'unico linguaggio che hanno mai avuto in comune, a dirsi delle cose. Il senso di casa e di famiglia che fa da sfondo a questo confronto, abbastanza glaciale, scioglie un po' la tensione e crea un ambiente protetto in cui, sul finale, alcune delle cose che i due soldati vorrebbero dirsi escono fuori quasi per magia, così come l'istinto paterno di Vegeta. Un altro punto per Bulma. A che servono gli psicologi se possiamo avere lei? XD |
Bellissimo, che altro aggiungere? |