Recensioni per
I tarocchi della Papessa Nera
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 82 recensioni.
Positive : 80
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Master
05/06/18, ore 19:45
Cap. 1:

Ma... era questo uno dei tuoi 'terrificanti mappazzoni' di cui parlasti addietro? no, perché dovresti rivalutarti: Sta storia me la sono letta in un giorno a caso, talmente mi ha preso bene.
Quindi, giusto per dire: MIO DIO STA STORIA. E' stata spettacolare, io non ho idea del perché James Wan non sia ancora passato di qua per prendere spunto da sto capolavoro per farci un nuovo film. Comunque sia, sta storia è veramente bella, a mani basse, e ad un'amante dell'horror - quale sarei io - non può che piacere ancora di più. E questa era pure molto più complessa ed elaborata rispetto all'altra - era più lunga, in fin dei conti - ed quindi molto più entusiasmante ed interessante. Ma lo sai che riesci veramente a creare delle belle atmosfere inquietanti? Sul serio, dovresti veramente diventare uno scrittore horror, magari alla Stephen King XD o Lovecraft... uhm... come te la cavi in quanto a creature che nemmeno uno sotto acidi riesce a descrivere? Ad ogni modo, io la storia già l'ho letta tutta. Volevo lasciarti una sola recensione alla fine, ma mi pareva brutto, e quindi: sta storia parte già con la 'Paranoia': un agente a caso - se, sti cazzi a caso... - è davanti ad un'osteria, ma finisce calpestato dai cavalli (detta così sembra una barzelletta, scusami...) nella centrale c'è la paranoia. Un'altro agente manda a casa una donna di facili costumi, poi segue un'altra donna vestita di nero - ovviamente, a Londra, in quel tempo, la gente ancora non aveva visto i film horror per sapere che NON LA SEGUi una cazzo di signora in nero di notte, da solo - finisce in una torre e... la torre crolla su di lui seppellendolo vivo. E la madò! Comunque, in cnetrale sono sempre più imparanoiati, ed anche con qualche sospetto. gira e va gira e va, il terzo agente diventa succo di pomodoro tra gli ingranaggi di una ruota di qualche migliaio di tonnellate. wow, sta storia è pure splatter, anche se non si è visto nulla... però la mente viaggia, e quindi conati. Ad ogni modo, son già tre omicidi in circostanze misteriose, uno intelligente già dava le dimissioni e si trasferiva a Detroit, quella moderna, che era meno pericoloso, ma qui sono tutti impavidi e restano, oppure son scemi. Però, a quanto pare, a NESSUNO viene in mente che ste cazzo di morti non sono incidenti ma i tentativi di qualcuno di ammazzare qualcun altro? Riusciti, tra l'altro. E poi ti chiedi come non abbiano fatto a beccare Jack... comunque sia, il più giovane - chiaro - comincia ad essere più furbo, e comincia ad indagare: dagli archivi, infatti, salta fuori sto nome: Malcolm O’Hanigan. C'entrerà qualcosa con le mortazioni? Chiaramente sì. Madò quanto mi fa incazzare quando, in qualsiasi cosa, c'è il personaggio che ha le soluzioni e i sospetti ma nessuno se lo caga o perché è giovane, o perché è donna o perché semplicemente gli altri, quando dio distribuiva l'intelligienza, erano in coma. Comunque sia, sto nome sembra portare più sfiga di dire Macbeth durante prima di fare uno spettacolo - io recito. Una volta è crollato un pezzo di sceneggiatura. Coincidenze? Tranquillo, però, nessuno è morto, era solo un pezzo di legno che semmai se ti cadeva addosso ti faceva un male cane - comunque sia, l'agente Charles dice una cosa saggia, ma anche no: il passato è passato, non serve a nulla ritornare indietro... però se è il passato che te viene a piglià? eh, lì so' cazzi. To the next capitolo!

- TONIGHT, WE REWIEW! -

Recensore Master
14/03/18, ore 12:12
Cap. 2:

Sette anni, e poi comincerà la vendetta
Non ci sono né santi né peccatori in questa storia: lo sono tutti, santi e peccatori, ognuno col proprio fardello di colpe, ché se sfregiare a vita una ragazza con l'acido (si usava l'acido già allora?) e pestare selvaggiamente gli altri disgraziati del quartiere non è una bella cosa, non lo è neppure eliminare un disgraziato di cui nessuno sentirà la mancanza, specie quando vesti un'uniforme. Si vive sul filo del rasoio, letteralmente, in una società che non è come la nostra, in cui di netto ci sono i confini geografici che separano le zone signorili da quelle disagiate, e quelli che separano per censo gli abitanti di Londra. E allora, sì, può succedere che si decida di attuare una giustizia privata, per arrivare lì dove la giustizia vera e propria non arriva (dopo tutto, è la trama de Il giustiziere della notte, no?).
E ci sta che il fantasma della vecchia Catriona prometta vendetta, passati i sette fatidici anni; solo che la signora vestita a lutto stretto non pare affatto un fantasma. Anzi, sembra vivida e tridimensionale come la catapecchia che si erge accanto alla conceria, dove nessuno ha il coraggio di mettere piede, men che mai dopo il calar del sole.
Io sono con Alistair, ché quando non si ottengono risposte le menti curiose si mettono in moto per trovarle; solo che curiosità uccise il gatto, recita un noto proverbio inglese, e non vorrei che Alistair facesse la fine del topo... o del gatto, se preferisci. Speriamo che la soddisfazione lo faccia resuscitare!

P.S. ho trovato un refuso, spero tu non ti offenda se te lo segnalo.
Ti è scappato un "Ho, no!" per un Oh, no. Per il resto, è davvero un piacere leggere la tua prosa che scorre liscia liscia come un bicchiere d'acqua fresca in un giorno di canicola.

Recensore Master
10/03/18, ore 17:44
Cap. 3:

Murata viva e torna a colpire, suspence ed horror pieno. Veramente ben scritta .. Complimenti. Jane

Recensore Master
10/03/18, ore 17:30
Cap. 2:

I pezzi si ricompongono e trovano una collocazione, la Papessa nera, madre di un criminale assassinato che prende la sua vendetta. Il novellino indaga! Bello,

Recensore Master
10/03/18, ore 17:14
Cap. 1:

Veramente ben fatto, la Londra vittoriana, nebbia e fumo, un mistero, una operazione conclusasi con un criminale morto e tre degli otto agenti che lo avevano arrestato morti in incidenti apparenti.. E la giovane recluta mette il naso. Volo al prossimo capitolo, bravissima! Jane Queen

Recensore Master
01/03/18, ore 15:29
Cap. 4:

No. Secondo me il finale è perfetto. Scompare tutto l'orrore passato e si presuppone un cambiamento. Dico presuppone, perchè negli horror non si sa mai. ;)
MacLeod è innocente, ha esorcizzato i fantasmi. Tutti gli altri si sono limitati a sigillare l'orrore senza affrontarlo. Lui ha scoperchiato le tombe e ha fatto entrare aria pulita.
E' ora anche lui un sopravvissuto, ma lo ha meritato davvero.

Recensore Master
01/03/18, ore 15:16
Cap. 3:

Il mistero si infittisce. I tarocchi sono descritti benissimo, così come il collegamento alle morti sanguinolente degli agenti coinvolti nel caso. La casa lugubre e misteriosa, col suo contenuto sinistro, è l'assoluta protagonista di questo affascinante capitolo.
Mi piace come alterni i pensieri e le sensazioni dei tuoi personaggi alla resa ambientale e anche come fornisci gli indizi per la (possibile?) soluzione con parsimonia e astuzia.

Recensore Master
01/03/18, ore 15:06
Cap. 2:

La Papessa Nera fa venire i brividi. Anche il retaggio che si porta dietro è peggiore del velo nero della vecchia che si presenta al posto di Polizia.
Il giovane MacLeod è ammirevole perchè ha paura, ma non rinuncia. Invece, gli altri saranno anche una "famiglia", ma io in loro compagnia non ci starei.
L'unico sano è quello che è finito in manicomio a quanto pare.
Curiosissima di continuare con la storia. Rendi molto bene la suspance e i passaggi di scena sono ben costruiti. Un puzzle molto interessante.

Recensore Master
01/03/18, ore 14:43
Cap. 1:

E' incredibile come riesci a ricreare le atmosfere dei luoghi in cui proietti le tue storie. La nebbiosa Londra di Whitechapel è molto evocativa, non solo per la cronaca di qualche centinaio di anni fa.
Questo primo capitolo dà al lettore un senso di ineluttabilità, come se nessuno potesse lottare contro quelli che paiono fantasmi.
Il povero McLeod si trova davanti muri e vicoli che non sono solo quelli del più malfamato quartiere inglese.
Ancora complimenti.

Nuovo recensore
03/02/18, ore 16:03
Cap. 4:

Non so come funziona la maledizione lanciata da Catriona, dal momento che non compaiono accenni (capisco i rimandi alle carte con le morti, ma non fughi eventuali dubbi sul motivo per cui non potesse eliminare anche l'agente impiccione), ma adesso che ho finito di leggere quest'appassionante storia ^^ mi chiedo perché la sua vendetta si attua dopo anni. Capirei se avesse lanciato il maleficio o qualcosa del genere davanti ai poliziotti, cosa che li avrebbe fatti vivere nel terrore, ma che senso aveva aspettare? Senza contare che la maledizione è iniziata proprio quando nel distretto arriva il novellino troppo curioso, l'unico pronto a prendersi a cuore il caso... Cioè, la solita sfortuna del cattivo ^^'

Questa è l'ultima recensione che riporto dal messaggio che ti avevo inviato (differiscono di qualche frase perché ti avevo inviato la versione vecchia xD).
Buona continuazione,
adiós ~
(Recensione modificata il 03/02/2018 - 04:12 pm)

Recensore Master
03/02/18, ore 00:24
Cap. 1:

Il poliziotto annuì. “Molto ben ragionato, signor Olson,” approvò.
Io sono capitolata a questo punto. Sappilo. Sono capitata per caso su questa storia, diciamo che mi ha attirato il titolo (lo so, non si dovrebbe giudicare un libro dalla copertina) e quello che ho letto mi ha rapita.
Tra la nebbia, l’umidità, il tè, le vecchie pagine degli archivi, la polvere e le fiaschette di wiskey nelle tasche dei calzoni dell’uniforme, hai messo in scena un giallo che mi ha incuriosita, senza se e senza ma, una vicenda à la Dieci piccoli indiani in cui un segreto che si vuole che resti tale, ha già portato alla tomba quattro poliziotti. Tutti a negare, tutti a dire che no, è la sfortuna, una coincidenza, non sono affari tuoi giovanotto; ma siccome questo giovanotto ha deciso che sono affari suoi, lo sono eccome, io ho deciso di accodarmi a lui, come se fossi una degli irregolari di Sherlock Holmes.
Ho apprezzato, come avrai intuito, la scelta di voler rendere una lingua parlata lontana da noi nel tempo e nello spazio: ognuno ha la propria voce, il proprio modo di esprimersi, il proprio registro lessicale. Alistair MacLeod si deve muovere in punta di piedi, nel più classico degli stilemi del romanzo investigativo, onde evitare di inimicarsi i colleghi e i superiori, senza intuire – altro classico – che la situazione è ben più pericolosa di quanto non sembri all’inizio.
Il passato è passato, d'accordo, e rinvangarlo non serve a nulla, d'accordo. Ma sono proprio i divieti a lucciare come oro nell'erba alta; e i protagonisti dei racconti si tramutano in autentiche gazze ladre, quando si trovano davanti un divieto da rispettare. È come la chiave misteriosa nel mazzo di Barbablù, la stanza nella torre del castello o l'accettare una mela dalle vecchine sconosciute; senza divieto da infrangere, non c'è storia. Nel senso più letterale del termine.
(Recensione modificata il 03/02/2018 - 12:24 am)

Recensore Master
26/01/18, ore 18:03
Cap. 4:

Recensione premio del contest "Festa+Alcol=Guai!" indetto da _Hermit e valutato da missredlights sul contest di EFP


Campbell T_T
Ci sono rimasta così male che me lo hai fatto morire invece di Alistair, però dall'altra parte sono contenta. Sono due personaggi che mi sono piaciuti davvero tanto per la loro caratterizzazione. Li hai saputi rendere vivi.
Che poi Charles aveva ragione a bruciare tutto. A quest'ora se ne salvavano di più e invece -.-
Che cosa dirti? Grazie, davvero, per aver scritto questa storia, per avermi portato fra le strade di Londra e per avermi fatto vivere un'atmosfera inquieta e buia. Sempre un piacere passare a leggere una delle tue storie.
Un abbraccio
missredlights


Questa recensione fa parte del 10.000 Recensioni in un anno indetto dal Giardino di EFP

Recensore Master
25/01/18, ore 23:06
Cap. 3:

Recensione premio del contest "Festa+Alcol=Guai!" indetto da _Hermit e valutato da missredlights sul contest di EFP


Mannaggia a me e a questa storia che sto leggendo invece di andare a letto. Mi stai mettendo i brividi, ti rendi conto? Eppure non riesco a fare a meno di stare incollata allo schermo a leggere e a sapere come continuerà e come finirà, visto che il capitolo dopo è l'ultimo.
Questo cambio di atteggiamento di Campbell l'ho trovato molto adatto e molto bello, quasi si rendesse finalmente conto della gravità dei fatti e volesse dare una mano al collega.
E comunque l'armeno secondo me c'entra qualcosa. Metti il caso sia il padre di Malcolm! Sarebbe il top in questa storia!
Non mi resta ce procedere al prossimo capitolo e capire che cosa succede. Un abbraccio
missredlights


Questa recensione fa parte del 10.000 Recensioni in un anno indetto dal Giardino di EFP

Recensore Master
25/01/18, ore 22:30
Cap. 2:

Recensione premio del contest "Festa+Alcol=Guai!" indetto da _Hermit e valutato da missredlights sul contest di EFP


Povero Alistair che si becca improperi verso di lui, occhiate truci ed altro e solo perché vuole sapere la verità. Ci credi che ci sono rimasta di sasso quando è entrato dentro la casa? Urlavo allo schermo: "Ma sei impazzito o cosa? Esci immediatamente!"
Santa Gwyen che gli ha detto di andarsene prima del calar del sole.
Alistair mi piace un botto per come l'hai caratterizzato, non si ferma davanti a nulla pur di scoprire la verità, che alla fine scopre in un modo non del tutto consono. Molto ben caratterizzata la storia che hai fatto raccontare ad Adamson, molto veritiera.
Non mi resta ce procedere al prossimo capitolo e capire che cosa succede. Un abbraccio
missredlights


Questa recensione fa parte del 10.000 Recensioni in un anno indetto dal Giardino di EFP

Recensore Master
25/01/18, ore 16:28
Cap. 1:

Recensione premio del contest "Festa+Alcol=Guai!" indetto da _Hermit e valutato da missredlights sul contest di EFP


Erano secoli che avevo visto questa storia e volevo commentartela e so già che te ne commenterò altre grazie ai contest (seriamente, come fai a creare delle storie così belle?).
Ma non parliamo di queste cose e andiamo direttamente alla storia. Pazzesca è dire poco! L'ambientazione, il periodo, una donna vestita di nero e morti su morti e uno strano caso che spunta dal passato. Seriamente, ci vado a nozze con questo genere di storie, ma penso che questo tu lo sappia. Alistair che con la sua voglia di sapere si mette contro i colleghi mi fa quasi tenerezza. Avrei fatto anche io le stesse identiche cose, le stesse identiche domande, anche perché sono curiosa di natura e voglio sempre sapere la verità. Nella mia mente, quando i colleghi gli rispondevano male, c'era una voce che urlava "Ve ne pentirete di non avergli dato ascolto!" Un po' come una profezia di Nostradamus (o forse ti conosco troppo bene, ormai?)
Scritta in modo divino, ho riscontrato solo qualche errore qua e là, niente di poco conto, tranquillo.
Non mi resta ce procedere al prossimo capitolo e capire che cosa succede. Un abbraccio
missredlights


Questa recensione fa parte del 10.000 Recensioni in un anno indetto dal Giardino di EFP