Recensioni per
Replacements
di Blablia87

Questa storia ha ottenuto 92 recensioni.
Positive : 92
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
17/12/17, ore 19:29

Tanti auguri per la tua salute, un grandissimo grazie per condividere con noi le tue romantiche storie.

Recensore Master
17/12/17, ore 18:19

Ciao!
È stato bellissimo trovare il tuo aggiornamento perché significa che le cose stanno andando bene.
Ovviamente, prima di tutto la salute.🤗
John sarebbe d'accordo con me.

Povero John! Costretto a fare le scale (tre piani tre!) da quel simpaticone di Sherlock/R'ent. 😣
Come dire. Io non ho alcun tipo di zoppia e faccio le scale in salita solo se costretta (terremoto, incendio o monumento storico).
Mi piacciono tanto i battibecchi fra John e Sherlock. Sono magnificamente IC.

Scopriamo che anche in questo universo Sherlock ha un incarico simile a quello di Consulente Investigativo. Chissà se si è inventato pure questo!

Non vedo l'ora di leggere che cosa sia accaduto alla povera signora.

Alla prossima!

Ciao!😄

Recensore Veterano
17/12/17, ore 17:52

Ciao Spero tu stia meglio L'aggiornamento come sempre porta più domande che risposte ma ci piace per questo. A presto Riposati 😊

Recensore Master

Nel tuo “Angolo dell’ autrice” avverti che in questo capitolo non c’è alcun avvenimento degno di nota.
Io sono d’accordo in linea di massima, ma qualcosa d’importante l’ho trovato. Infatti hai caratterizzato ciò che racconti con il plasmare un’atmosfera che racchiude il progressivo scoprire che, tra John e Sh, attraverso quel Fingunt così perfetto, si sta delineando un’intesa profonda.
Anche se mi sono riferita ad un’’“atmosfera” e quindi a ciò che dovrebbe essere incorporeo e, dunque, non plasmabile, ho proprio usato quel verbo perché ho percepito concretamente, grazie al tuo magnifico modo di raccontare, le emozioni che si esprimono attraverso gesti ben precisi, visibili, talmente nitidi che li possiamo sentire sulla nostra pelle: quel sopracciglio che Sh solleva in un gesto a noi noto, quel suo socchiudere gli occhi sul volto impassibile, il lanciare un rapido sguardo al medico, quasi a voler nascondere il gesto.
Naturalmente, anche per quel che riguarda John, c’è da sottolineare la tua attenzione a ciò che diventa difficile esprimere ma che tu riesci, sorprendentemente, ad animare agli occhi della mente, come quel sollevare le spalle, così semplice ed immediato, ed il tenere lo sguardo abbassato “…sulle proprie mani strette in grembo…”, in un atteggiamento muto che non risponde, risentito, al tono quasi arrogante di Sh che blocca il tentativo del medico di esprimere comprensione.
Ma l’impareggiabile umanità di John è riuscita a penetrare nella corazza di spietata razionalità con cui il Fingunt del R’ent, che gli sta seduto accanto in quel viaggio in taxi così rivelatore, evidentemente si protegge dall’ingerenza del mondo, nel suo vivere che percepiamo appesantito dalla sofferenza, dalla solitudine e, soprattutto, da tutto ciò che il passato ha marchiato su di lui.
Hai fatto agire sulla scena, non certamente frettolosa nei particolari ma da te efficacemente costruita, Sh, anche se “mascherato” da R’ent, e John assolutamente IC (mi è venuto in mente quel loro primo viaggio insieme in taxi, visto in ASIP). Mi hai riportato piacevolmente in quell’atmosfera di complicità spontanea, di quel loro scoprirsi, progressivamente, complementari e “diversi” dal mondo circostante.
Breve capitolo ma non per questo meno valido ed esauriente di altri, brava.

Recensore Veterano

Ciao
1) vedrai che andrà tutto bene, finchè dormi non senti nulla e non è poi così male.
2) procedere per piccoli passi è un buon modo per andare avanti sicuri, no?
A presto e in bocca al lupo!

Recensore Master

Intanto, la cosa più importante non è la lunghezza del capitolo, ma che tutto domani vada bene. Per quanto l'intervento possa essere piccolo e semplice, subirai pur sempre un'anestesia totale. Quindi, terrò le dita incrociate per te. Fai a modo! 🤗

Venendo al capitolo, forse non accade nulla, ma i personaggi vengono ulteriormente approfonditi e non è cosa da poco.
Scopriamo che Sherlock è un modello dell'esercito, quindi non è improbabile che la menomazione del vero Sherlock possa essere legata a qualcosa che ha fatto per loro. Capisco il potere e l'influenza di Mycroft, ma un prototipo militare per il giovane Holmes mi sembra troppo persino per lui, se non glielo avessero dovuto. Viene messa in evidenza, quindi, la particolarità e la peculiarità di questo modello di R'ent.

La parte più bella, però, è l'umanità di John. Come non condividere con lui il timore che troppa tecnologia porti a dimenticare l'orrore della guerra? E la sua riservata curiosità, il suo volere sapere, senza volere essere invadente. Cosí John Watson.

Bravissima, come sempre.

Ti aspettiamo presto e in forma.

Alla prossima.

Un abbraccio fortissimo.

Ciao! 😊 mikimac

Recensore Master

Ciao!! Questo capitolo è molto breve, è vero, ma si nota come R'ent Sherlock si stia aprendo piano piano con John... Quel "vorrei spiegarti come funziono" mi ha scaldato il cuore!!
Spero che il prossimo capitolo non sia troppo angst eheh
In bocca al lupo per il tuo intervento.. ti penserò e incrocerò le dita per te!!
Alla prossima!!! :))))))))))))))))

Recensore Master

Qui ritrovo, più che mai, una delle caratteristiche che fanno parte dell’originalità del tuo modo di scrivere, e cioè il partire da particolari, di per sé non significativi, per allargare il campo dell’attenzione su ciò che sta attorno ai personaggi e, soprattutto, su ciò che motiva, interiormente, chi agisce in quel momento per accendere i riflettori su un ambiente non solo concreto ma anche interiore, costituito da emozioni e sentimenti.
Per esempio, nel capitolo precedente, era dalla garza e dall’acqua ossigenata, usati da Nana per disinfettare la piccola ferita di Timothy, che il nostro sguardo di lettori e la nostra concentrazione sono stati poi attirati da ciò che i due si stavano dicendo o, meglio, dal criptico ed inquietante messaggio con cui l’androide comunica la sua preoccupazione al bambino.
Anche qui ci fai assistere a dei gesti consueti, precisi e rassicuranti come il mescolare il the con il cucchiaino, evidentemente per fare sciogliere lo zucchero, e l’avvicinarsi la tazza alle labbra per poi bere il liquido caldo. Dal fumo della bevanda emergono le fattezze di un uomo, elegante nei gesti e nella postura, che non fatichiamo a riconoscere come Mycroft.
E qui viene ripagata l’attesa (breve, comunque) di scoprire che è il maggiore dei fratelli Holmes, uno dei personaggi, dopo Sh e John, che preferisco rispetto ad altri.
È sicuramente una situazione ambientale diversa da quella a cui le Serie BBC ci hanno abituato, ma il tessuto connettivo, che sottende ai gesti, alle parole ed agli atteggiamenti, se “depurato” dalle strutture ipertecnologiche per cui, per esempio, l’inossidabile Anthea comunica con il suo principale grazie ad un ologramma che si materializza da un interfono, appare composto da tutti quegli elementi, assolutamente IC, che hanno caratterizzato i rapporti tra i personaggi e le loro peculiarità personali.
Accantoniamo dunque, per un momento, l’“enorme monitor”, l’“ologramma”,
la “grossa palla rossastra”, i R’ent ed i loro Fingunt e ci troviamo piacevolmente a che fare con la costante, nascostamente affettuosa, preoccupazione di Mycroft per il fratello minore, sia per il suo coinvolgimento in una situazione potenzialmente mortale per lui, sia per la novità del suo interesse per quel tale Capitano John Hamish Watson.
Mi ritrovo a sorridere compiaciuta a quelle parole (“…accendi la telecamera di sorveglianza pubblica più vicina alla sua abitazione…”) che mi riportano il sapore dolce di situazioni a me note e sempre vive nella mia memoria di sherlocked in fase di nostalgìa acuta.
La seconda parte del capitolo (“…Lo squillo del telefono - un trillo acuto, stridulo – rimbombò…”) mi ha lasciato con il fiato sospeso, perché trovo degli indizi che mi suggeriscono scenari inquietanti, come quel rumore di gomma trascinata e la caratteristica della voce di Sh che è “bassa”, “afona”, “rauca” ed incapace di scandire le parole con fluidità: particolari preoccupanti per un personaggio come lui, che, nelle Serie, è caratterizzato da un timbro vocale decisamente unico ed affascinante.
Evidentemente quel passato, a cui fai cenno attraverso le citazioni iniziali della Paganardi e di Hawthorne, ha lasciato una traccia invalidante nel fratello di Mycroft. E mi rimangono la curiosità e i vari tentativi di delineare, per conto mio, scenari ipotetici sulla vita reale del Fingunt del Ritirato.
Il capitolo si chiude con il relazionarsi piacevole tra John e Sh-R’ent, tra l’ariosità dei ragionamenti e delle intuizioni di quest’ultimo e la rara umanità che emana il volto dell’altro.
Un pezzo, questa parte della storia, davvero prezioso nell’eleganza e precisione del tuo esprimere particolari che hanno la dimensione e lo spessore di una vita, evocativi e così concreti che ci sembra di vederli o di udirli nitidamente. Per ora, questo è il capitolo che mi è piaciuto di più, nonostante i precedenti avessero già catturato il mio interesse. Brava, brava, brava.

Recensore Junior

La prima impressione di questo nuovo capitolo e' quella di un tempo sospeso.... congelato...gli ambienti in cui ci introduci sembrano fissati x sempre: l' ufficio iper-teconologico di mycroft, dove perfino Anthea e' un ologramma e le comunicazioni avvengono tramite voci metalliche...e la casa degli Holmes che sembra immensa, in cui risuona l' eco della solitudine e in cui si intravvede finalmente l'ombra di uno Sherlock che sicuramente non e' il ritratto della salute. Questo "passato" che, come introduci nella citazione, e' li', immobile e pesante come un macigno, difficile, almeno per ora, pensare di rimuoverlo. Ma il saggio mycroft ha intuito che qualcosa sta cambiando. E, come da copione, indaga subito su John. Che ignaro del meccanismo in cui si e' trovato coinvolto, un po per caso (ma esiste poi il caso?) un po' per indole e scelta, sta accendendo un fuoco, quello che sembra non scoppiettare da molto tempo nelle grandi stanze nel Sussex (mi fai sorgere perfino il dubbio che Sherlock si pu' vecchio del canon). Ci vedo un gioco di opposti, che si rimandano uno con l' altro, con un tocco di "gotica" atmosfera da maniero abbandonato. E cosi', mentre a Londra il gioco e' iniziato, e la vita si appresta a scorrere, nelle stanze dove tutto viene osservato da lontano e dove si comunica con appare chi obsoleti (altro forte contrasto, quasi un tentativo di mantenere almeno qualcosa di umano a legare I due fratelli Holmes) si attende di vedere se la vita abbia la meglio sulla morte......

Recensore Master

Finalmente è entrato in scena anche Mycroft, soprannominato The Big Brother!! :))))))
E come sempre si preoccupa per il suo fratellino Sherlock!!
Chissà che cosa ha spinto quest'ultimo a rifugiarsi nel Sussex e a vivere quasi come un eremita!
Spero che John riesca ad abbattere le sue difese e a svelare questo piccolo grande mistero! Sono troppo curiosa!!
Alla prossima!! :)

Recensore Veterano

Ciao
Non è possibile evitare di farsi domande e ipotizzare teorie ma leggendo di volta in volta un nuovo capitolo ci si rende conto che la tua storia spiazza e sorprende e questo io lo chiamo talento.
La comparsa in scena di Mycroft coincide con la percezione di alcuni frammenti della vita presente e passata di Sherlock che però invece di illuminare la scena, la confondono.
Stupendo

Recensore Master

Ecco. Dopo questo capitolo, mi tocca chiedere scusa a Sherlock. Mi ero fatta l'idea che la misantropia di Sherlock lo avesse portato a isolarsi dal mondo, scegliendo, anche un po' vigliaccamente, di far correre tutti i rischi "fisici" al suo R'ent. Invece, qui si intuisce che Sherlock abbia subito qualcosa che ne limiti i movimenti fisici e che gli impedirebbe di vivere l'avventura. Insomma, il suo isolamento non sembra più una scelta, ma un obbligo.

Altro avvenimento importante, entra in scena il regale e onnipotente Mycroft Holmes, che controlla e si preoccupa sempre per il suo fratellino. E non è neppure strano vederli usare strumenti obsoleti per comunicare, quasi fosse un loro gioco segreto.

John è sempre più affascinato dal R'ent. Pericolosamente affascinato, perché non sa a cosa lo porterà.

A dire il vero non lo sappiamo neppure noi, ma possiamo immaginare che sarà una bella avventura, accompagnata dalla tua fantasia e dal tuo piacevolissimo, descrittivo e coinvolgente modo di scrivere.

Alla prossima!

Ciao😄

Il capitolo inizia con Timothy e Nana, che avevamo conosciuto precedentemente. Un po’ una storia, la loro, dentro alla storia di Sh e John, almeno è l’impressione che ho avuto.
Quello che lega il piccolo alla sua tata è più di un normale legame tra un bambino e la sua baby sitter. Intanto lei è un R'ent e questo già ci pone su un piano diverso, anche perché ci siamo accorti precedentemente che, dai suoi comportamenti al Pronto Soccorso, trapelavano atteggiamenti che indicavano una sensibilità molto vicino a quella umana. Ora, però, dalla scena che ci presenti, rimane un sapore vagamente angosciante, dato dalla pausa innaturale che Nana fa durante la medicazione a Timothy e, soprattutto, da ciò che lei gli dice a proposito dell'autodifesa e della sua situazione precaria ("...Perchè potrei cadere io...").
Sicuramente non è un intermezzo, questo dei due personaggi, che tu hai ideato come semplice "fil rouge" tra le vicende dei protagonisti, penso proprio che diventi un elemento importante nella storia che riguarda direttamente Holmes e Watson. Comunque sia, Timothy e Nana fanno parte attiva dell’ambientazione di questa ff, se non altro per l’interessante caratterizzazione della tata e dell’attenzione, quasi commovente ma, anche, inquietante per una macchina, con cui segue il bambino a lei affidato.
Per quanto riguarda Sh e John, vedo con piacere che prosegui, con ottimi risultati, nell’operazione di “recupero” di un’atmosfera di goliardica, ma unica, complicità che ha costituito l’essenza stessa dell’originalità di ciò che era sotteso al 221b.
Infatti, nel “gioco” comunicativo tra il R’ent ed il medico, riesco a scorgere l’arrogante saccenteria (“…che le persone si divertano, a non pensare…”) del primo, che si arena progressivamente, ed evolve verso forme comunicative più “civili”, e perde la sua spigolosa antipatia sull’inaspettata risacca dell’entusiasmo di John (“…Straordinario, davvero...”). Questo è uno degli elementi più importanti che vanno a costituire il meraviglioso puzzle del legame tra i due, la solitudine di uno che si spegne progressivamente nella sorridente accoglienza dell’altro che, di rimando, trova qualcosa che gli restituisce il senso del vivere.
È un viaggio nuovo e meraviglioso, questo, ma ritrovo il meraviglioso sapore di ciò che sembrava perduto.
Grazie, carissima...

Bellissimo capitolo!
Per me è sempre un'emozione grandissima veder nascere il loro feeling, che porterà ad un'amicizia più unica che rara.. un'amicizia molto simile all'amore... E' proprio questo il bello della loro storia: il mistero che aleggia intorno al loro rapporto.. non sono solo colleghi, sono amici, ma anche qualcosa di più...
Aspetto con ansia il prossimo capitolo!
A presto!! :)

Sherlock, le deduzioni logiche e l'ammirazione di John.
Questo è uno dei cardini della nascita del rapporto di amicizia e di fiducia fra Sherlock e John.
Il consulente investigativo capisce che John sia diverso dagli altri perché lo ammira veramente, senza temere la sua intelligenza.
L'essere umano è portato a non sopportare chi si dimostri migliore di lui. Soprattutto in fatto di intelligenza. Se poi l'essere più intelligente ne è pienamente consapevole e non perde occasione per insultare il resto dell'umanità, non può certo risultare simpatico.
Eppure, nessuno può negare che John ammiri Sherlock e ne sopporti il comportamento. Lo critica solo quando Sherlock dimostra ammirazione per un dinamitardo. È come dargli torto?
In questo capitolo si riscopre l'atmosfera del primo incontro vissuto nella serie.
L'approccio spigoloso di Sherlock, l'ironia bonaria di John, la sua pazienza e la comprensione.
È sempre bello vedere scattare la scintilla della loro amicizia. In ogni universo possibile.
Sono sempre più curiosa, ma aspetterò con pazienza il prossimo capitolo.
Perché leggere una tua storia e trascorrere un po' di tempo con te, è sempre un piacere.

Alla prossima!

Ciao!😄