Recensioni per
Replacements
di Blablia87

Questa storia ha ottenuto 92 recensioni.
Positive : 92
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano

Buonasera
Brava, brava, brava.
Mai scontata, mai superficiale, sempre intrigante.
E John, in qualunque universo, tempo o modo non riesce proprio a stare lontano da Sherlock e dai guai che porta, vero?
Per fortuna ;-)
A presto

Povero John. Messo a nudo, in modo brutale e diretto, dal solito indelicato e onnisciente Sherlock Holmes. La diplomazia non fa parte delle conoscenze di Sherlock. O forse la conosce, ma la reputa inutile, come l'astronomia. Non sempre smascherare le verità dietro cui ci nascondiamo è la strategia migliore da seguire per ottenere l'attenzione di qualcuno. Anzi, la maggior parte della gente, messa davanti alle vere ragioni del suo agire, fugge o si arrabbia.
Ma qui non abbiamo a che fare con un semplice e banale essere umano.
Qui abbiamo John Watson, il medico altruista e benevolo, sempre pronto a capire e aiutare, ma anche disponibile all'avventura.
Come può non fuggire alla routine di tutti i giorni, seguendo questo sconosciuto che gli butta in faccia le sue verità nascoste?
Ad ogni modo, spero che al primo incontro fisico, Sherlock si prenda uno scappellotto alla Gibbs. Solo per imparare un po' di buone maniere.
Alla fine, comunque, John segue il bizzarro consulente investigativo. Come sempre. Perché John Watson seguirà Sherlock Holmes in ogni universo possibile e immaginabile. Perché quello è il loro destino.
Loro due insieme. Soli contro il mondo.

Attendo con ansia (per John) l'indagine. Con ansia perché, in fin dei conti, Sherlock non rischia veramente molto, mentre John mette in pericolo tutto. Soprattutto se stesso.

Bravissima, come sempre, a creare l'attesa.

Alla prossima.

Ciao 😀
(Recensione modificata il 25/11/2017 - 09:57 pm)

P.s.
Scusa tutte le modifiche, ma il correttore del cellulare fa più danni di James Moriarty in giornata no.😄
(Recensione modificata il 25/11/2017 - 10:04 pm)

Ed ecco completate le presentazioni, iniziate nel capitolo precedente, ricalcando in modo originale quel fantastico incontro al Barth della prima puntata della serie. E' davvero confortante poter rivivere la scena che ha aperto il sipario su questa relazione: la forza della letteratura sta anche qui, nel rendere immortali situazioni e personaggi e darci la possibilita' di rivederli quando ci aggrada o ne sentiamo la necessita'. Qui abbiamo Sherlock che non condivide la stessa natura di John, ma e' lui, si muove e parla esattamente come lui, con quel tanto di supponenza e fascino a cui John non e' immune, benche' stia interagendo con un surrogato. Mi e' piaciuto l'elemento di novita' che inserisci in questa tua versione del loro primo incontro: John che si chiede se il Fingunt del Ren't che ha di fronte abbia il suo stesso aspetto e che ne comporta quindi la descrizione. Ci aiuta a ricollocare la vicenda nella storia e a farci ricordare che lo Sherlock che sta parlando non e' umano. E a far sorgere la domanda: sara' un amore "ibrido"? Il ren't di John giace polveroso e inutilizzato, il dottore lo sveva detto sin dal 1 capitolo che lui la vita preferisce viverla in prima persona. Conosceremo il fingunt di Sherlock? Se una storia ti fa nascere domande vuol dire che sta facendo il suo lavoro. E del resto nella memoria e nei sensori di Sherlock john sta gia' creando qualche variabile emotiva, e' gia' riuscito, con la dolcezza e la naturalezza delle sue rughe, a superare il "firewall" dell' androide. E' caldo john, ha i colori dell'autunno, lontani dai colori metallici dei circuiti. Cosi' lo vediamo con gli occhi di Sherlock, in questa bellissima scena in cui lo fai muovere e parlare mentre deduce il dottore svelandone I'indole reale mentre armeggia con la libreria. E lancia l' amo, a cui John, come da copione,abbocca. Il gioco inizia. Vediamo quanti altri indizi ci svelerai, se la tua versione seguira' da vicino quella originale, se il ren't di john restera' immobile in cucina o il fingunt di Sherlock lascera' lo status di ritirato....

Ciao!
Che dire.. finalmente il gioco è iniziato!
Sherlock ha saputo cogliere in pochissimo tempo la vera essenza di John: un uomo d'azione che per cause di forza maggiore è costretto a condurre una vita tranquilla, rinunciando all'adrenalina per sempre...
A dire il vero, anch'io penso che John Watson sia prima di tutto un soldato, quindi condivido in pieno l'analisi di Sherlock!
E un uomo come lui non può di certo rifiutare la proposta del giovane R'ent! E' come vincere alla lotteria!!
L'ultima frase di Sherlock mi ha spiazzata! E' stato aggredito da una donna anziana!!? La sua indagine incuriosisce molto anche me, non solo il dottor Watson!!
Al prossimo capitolo!! :)))

In questo capitolo trovo una definizione di Watson che libera il significato davvero IC del personaggio e ce lo riconsegna come l’abbiamo conosciuto nella prima, “gloriosa” ed indimenticabile Season 1: “…sono un uomo d’azione…assumere una forma mite e remissiva…”. Hai davvero centrato l’obiettivo di racchiudere, in poche parole, la vera natura di John che, sotto la corteccia della sua accogliente e paziente propensione all’ascolto ed alla comprensione, nasconde, sopìta dal colpo di spugna del suo forzato congedo dall’esercito, la sua energia di “uomo d’azione” frustrato da un ritorno alla vita reale che, dentro di lui, non riesce ad accettare. E Sh, questo, l’ha compreso pienamente.
Ci muoviamo così sulla strada di un IC autentico che non si sofferma solo sul colore degli occhi di Holmes o sulle sfumature di biondo dei capelli di Watson che, comunque, sono caratteristiche da sottolineare: il tuo è uno scendere in profondità, solcando la corrente di fiumi di parole che, da anni, sono state spese per esprimere tutta la partecipazione emotiva a quella che secondo me, è stata (sarà ancora?) una delle migliori Serie televisive in assoluto. È con grande gratitudine che penso a voi Autori che ci regalate indimenticabili momenti di riposo dalla pressione della vita quotidiana ma, a volte, la tanta strada percorsa ci fa perdere il sapore autentico di quello su cui abbiamo tanto sognato e, inconsciamente, carichiamo, anche per disporne di una maggior quantità, il nucleo narrativo originale di sovrastrutture che ci allontanano un po’ dal punto di partenza. Qui ritrovo, pur in una dimensione diversa rispetto all’universo consueto di Baker Street, i tratti caratteristici più “puri” dei nostri due.
Come hai annotato nel tuo “Angolo dell’autrice”, in effetti in questo capitolo si ha davvero la sensazione che, quelli precedenti, siano stati una sorta di prologo al vero significato dell’incontro di quelle due anime perfettamente complementari. Ora non c’è più la disparità biologica che li pone distanti l’uno dall’altro, ma c’è il cogliere l’essenza stessa di quello che uno è veramente. Ed è la travolgente razionalità di Sh che non dà scampo al travestimento di John costretto ad uscire allo scoperto, prima incuriosito poi attratto da quel Ritirato così particolare.
“The Game is on”…
Grazie, carissima, per questi tuoi meravigliosi regali che sono le tue storie.

Recensore Master
21/11/17, ore 00:41

Mi rendo conto che, con il procedere dei capitoli, si comincia a percepire, sempre più concretamente, la presenza dello Sh in carne ed ossa, divenuto Ritirato per rendere più completo il suo rifiuto degli altri e della loro banalità che, ai suoi occhi, diventano dei motivi irrinunciabili per scegliere la solitudine.
Solitudine ma non inerzia perché, spero di aver capito bene, il nostro consulting in carne ed ossa agisce per arrivare alla soluzione dei casi e lo fa attraverso il suo Ren’t, caratterizzandolo con quel pizzico, qui e là, di originalissima diversità.
Il piacere della lettura, che hai saputo suscitare anche in questo capitolo, è arricchito dalla ricerca di cenni, sguardi, atteggiamenti che riportino il nostro Sh più IC nell’atmosfera che caratterizza il genere Science-fiction. Infatti, attraverso “le fasce muscolari sintetiche che avvolgevano la sua ossatura metallica”, i “circuiti superficiali”, il “tubo di alimentazione principale” ed altri elementi certamente non biologici, riusciamo a cogliere la luce fulminea di un “sorriso compiaciuto” rivelato dall’alzarsi repentino di un angolo della bocca, l’immagine unica di quel mento che si solleva in un atteggiamento di freddo distacco, la visione, dal sapore familiare, di quelle braccia dietro alla schiena in attesa di ciò che possa sbloccare una situazione ritenuta statica…Tutti flash che ci restituiscono tracce note, ed a me tanto care, e che, sinceramente, mi trasmettono, sempre più, tanta nostalgia.
“…si rincorrevano piccole rughe di espressione…”: molto intenso e, per me davvero coinvolgente, il momento che vede Sh/R’ent intento a studiare, con maniacale attenzione, del resto usuale al modo di agire del Fingunt che lo guida, il suo simile con le fattezze del medico che l’ha indubbiamente colpito istintivamente già durante il primo incontro. E si sofferma, quasi con reverenza, a cogliere ciò che stona rispetto all’originale: infatti quell’androide ha una pelle “tesa, rosata e compatta” invece, colui che l’ha soccorso, presenta sul volto i primi segni del tempo che lascia le sue tracce evidenti sugli esseri umani. Sono piccole rughe, quelle che caratterizzano il viso di chi si è occupato di lui, che gli comunicano un senso d’empatia, di dolcezza e di sotterranea corrispondenza.
Attraverso l’inesorabile analisi dei dati in cui si agita lo Sh/R’ent, ci fai percepire chiaramente che dall’altra parte, quella del misterioso (ma non per noi), Ritirato, iniziano a farsi più tangibili una pungente curiosità ed un gran desiderio di capire di più di quel medico, così disponibile e diverso dall’ “insulsa massa caotica” che costituisce l’elemento umano, causa del ritiro in un mondo avulso da qualsiasi contatto tra uomini.
Mi sento in obbligo di lasciarti un complimento particolare per il linguaggio che stai usando, perfettamente coerente con il contenuto. Sembra quasi di udirli davvero tutti quei fruscii degli ingranaggi e di vedere i movimenti degli androidi in mezzo ai quali il dottor Watson si distingue per la sua “morbida” ed accogliente umanità. È proprio questa sua, sempre più rara, dote che attira la curiosità del Ritirato/consulting.
Costituisce davvero un viaggio interessante questa tua ff, dal sapore nuovo ma molto evocativo.
(Recensione modificata il 21/11/2017 - 12:42 am)

Recensore Master
19/11/17, ore 22:46

Per un attimo (un brevissimo attimo) ho temuto che il povero John fosse morto. Poi ho pensato che tu non sei me e che non lo faresti mai. Solo quando Sherlock ha stabilito che John non avesse l'odore di un cadavere, ho pensato che fosse il suo R'ent. Solo perché non lo usa, non vuole dire che non lo abbia.
E voilà, il vero John compare e inizia questo colloquio surreale fra il buon dottore e un uomo che si è Ritirato perché il mondo lo annoiava e non amava la gente. Più Sherlock di così... E poi, la frase in cui tutti riconosciamo il nostro consulente preferito: lui deve dare la caccia ai criminali. Quale modo migliore se non usare il cervello e fare correre i rischi fisici a un R'ent?
Soluzione geniale e logica per un problema non indifferente di incolumità fisica e pericolo.
Chissà se John gli farà cambiare idea. E quanto il R'ent di Sherlock apprezzi tale soluzione.

Bravissima, come sempre.


Alla prossima.

Ciao!😀

Ciao my dear, mi sono affacciata per una maratona fino a questo capitolo. Le cose si fanno interessanti, Sherlock è sempre Sherlock, anche in questa versione (che in ogni caso gli si addice, sono una fan anche di Sherlock androide al 100%).
Primo incontro in questa AU che ci riporta verso lidi lontani di un 2010 di inzio stagione dove tutto doveva ancora succedere, ma qui me vedeemo delle belle, perché ci sono ancora tante domande e tante cose da scoprire in questo racconto di fantascienza che ci proponi.
Sei sempre brava e interessante, spero di riaffacciarmi presto. :)

Recensore Veterano
18/11/17, ore 10:49

Ciao Mi piace molto questa versione di John Consapevole ma non vinto, sono davvero curiosa di sapere come andrà avanti la storia. Ho visto il film con Bruce Willis. Ma come sempre le parole sono migliori. So quello che hai scritto su di te e le tue vicissitudini ma, mi permetto, per la prima ed unica volta, di fare la più censurata delle richieste: esiste la possibilità che in un remoto futuro tu possa riprendere in mano Leak In? A presto 😊

Recensore Master
18/11/17, ore 07:40

Ciao!! John è un genio.. Ha utilizzato il suo R'ent per curare Sherlock.. Non credevo che ne avesse uno! Ha avuto un'idea brillante e sono sicura che anche Sherlock lo pensa, solo che non glielo dirà mai... 😊
Chissà perché il consulente investigativo ha deciso di "ritirarsi"... Deve essergli successo qualcosa... Sono sempre più curiosa di leggere il seguito!!
A presto, spero!! 😊

Recensore Master

Ebbene sì: ci sono ancora. Arrivo in ritardo, ma arrivo.
Hai una capacità descrittiva meravigliosa.
Alla fine dei conti, in questo capitolo non accade nulla di particolare. Dopo essere "svenuto" lo Sherlock R'ent si sveglia. Nulla di che.
Eppure, tu riesci a farci vedere e sentire tutto attraverso gli occhi e i sensi di Sherlock. E non è cosa d poco. La tua immedesimazione in lui è completa e porti noi con te, per farci comprendere sempre più come funzioni e che cosa sia un R'ent.
In tutto ciò, il filo conduttore è quel profumo che Sherlock non ha ancora immagazzinato, ma che gli è familiare e che ha un nome e un cognome: John Watson.

Sarò ripetitiva, ma sei bravissima.

Curiosissima di conoscere il futuro, ti lascio un forte abbraccio.

Alla prossima.

Ciao!😊

Recensore Master

Nella risposta alla recensione del precedente capitolo, ti sei chiesta se la frammentazione, in unità più brevi rispetto ad altre tue long, abbia inficiato, in qualche modo, il piacere della lettura. Per quanto mi riguarda, assolutamente no. Ciò che scrivi, infatti, ha sempre una qualità che filtra attraverso ogni tipo di “taglio” che tu voglia dare al testo dei singoli capitoli. Di solito, un buon manicaretto si preferisce gustarlo con bocconi più piccoli rispetto alle forchettate di pastasciutta, ma dipende dal gusto personale. Non trovo alcun problema a leggerti in maniera più ridotta, dunque. Ma so che non avrei difficoltà di sorta a trovarmi di fronte ad una schermata più “sostanziosa”. Basta che sia scritta così, come sai fare tu. La scelta è assolutamente tua, in piena libertà.
In queste righe trovo che il tuo stile si faccia ancora più prezioso del consueto, scorrendo su termini di una limpidezza unica che illumina anche i particolari più invisibili ad un primo sguardo (“…seminascoste dal gioco di ombre…La luce, di un tono paglierino sempre più energico…silenzio opaco, caliginoso…ecc…”).
Nel mio soffermarmi sulla perfetta scelta delle parole che ti caratterizza, per gustarla soddisfatta, spero di non aver frainteso il contesto di ciò che hai raccontato questa volta. Se non ho inteso male, Sh/R’ent è stato sistemato dal dottor Watson in una stanza in cui potersi rigenerare o, meglio, ripristinare, e si risveglia dallo stato di incoscienza, se così si può definire, dovuto alla perdita di liquidi in seguito alla ferita ricevuta. Si accorge che, nell’altra stanza, c’è John. Suggestivo quel suo connotarlo attraverso il profumo, ed efficace la descrizione del suo “risveglio” in un’atmosfera che, in un primo momento, percepisce come minacciata da pericoli che non riesce a vedere (“…registrò che nessun rumore stava provenendo dal corpo che…”). Non so se sto sparando cavolate ma, forse, l’altro corpo che si trova vicino a lui è quello del R’ent, nominato nel primo capitolo, che sta smaltendo un’ubriacatura colossale. Anche se non è così, penso che il capitolo, indipendentemente dagli agganci logici con la trama che stai svolgendo, sia piacevole anche da leggere così, senza pensare troppo al “chi” o al “cosa”, perché il fluire delle frasi e delle immagini, che da esse scaturiscono, è davvero speciale.
P.S. La vita è come l’acqua del mare che bagna la spiaggia, che siamo noi: o la fa sparire sotto onde che si rincorrono incessanti o
la risparmia, nei momenti di bassa marea, quasi a darle tregua e permetterle di riposare. Per fortuna, ci sono degli scogli su cui arrampicarsi all’asciutto per prendere un po’ di respiro e guardare l’orizzonte in pace. O bearsi dei raggi del sole. Una di queste rocce, che non temono la risacca, è proprio quest’angolo,“Replacements”, che tu hai preparato per chiunque voglia sostare, in cui ascoltare, ancora una volta, e che non sia l’ultima, di come Sh e John scoprirono di essere necessari l’uno all’altro e di come, il loro trovarsi, diventò un amore veramente grande. Io so che qui troverò te, ed altri come noi, uniti dal desiderio di scambiarsi delle preziose conchiglie che conservano immagini indimenticabili: il loro primo sguardo al Barts, la prima volta che John capì che, seguire Sh, stava diventando la sua ragione di vita, lo sguardo con cui Holmes comunicò a Watson di aver capito che il tassista killer era stato ucciso proprio da lui, quel medico dall’aria dimessa, che nascondeva un cuore ed un’anima unici…E tanti altri momenti fissati nella memoria che diventano un ponte verso questo prezioso angolo in cui si è liberi di pensare a ciò che ci offre una sosta ed un sorriso per poi ritornare, rigenerati, alla vita là fuori. Quindi, grazie ancora.

Recensore Junior

Di una cosa sono certa e credo che sia anche condivisa: hai la capacita' indubbia di narrare, costruendo trame, creando aspettative nel lettore, dando spessore ai personaggi e descrivendo senza pedanteria ambienti e situazioni. E poi l'inventiva. Io non so se sia tutto frutto della tua immaginazione, avrai sicuramente una o piu' fonti di ispirazione, ma poi amalgami tutto in maniera originale. Non so quanti libri tu abbia letto in vita tua ma mi viene da pensare che siano tanti. Un buon racconto e' come un piatto ben riuscito, richiede conoscenza, misura, creativita' e attenzione ai dettagli. Come le citazioni che scegli accuratamente di abbinare all'inizio di ogni capitolo. E veniamo alla vicenda di cui stai allargando pian piano la visuale, lo spiraglio si amplia e noi vediamo un po' di piu'. Siamo ancora all'inizio e comincia a intensificarsi la voglia di sapere "e poi?che succede?"' Ho intuito qualcosa riguardo l'uomo immobile seduto al tavolo, ma non faccio ipotesi. Mi limito a godere intanto di questi piccoli passi che mi stanno portando nella storia, assaporando la presenza dei personaggi cosi fedeli alla serie pur nell'ambientazione diversa. Vedo un John premuroso, sicuro della sua professione/missione che non abbandona nemmeno un paziente che non rientra nelle sue competenze. Vedo uno Sherlock efficiente e che tende sempre a minimizzare le proprie ferite. La sua memoria ha gia' incamerato un dato olfattivo nuovo, e gli odori si sa, sono importanti quando scatenano associazioni e richiami nei nostri vissuti (un tempo, un luogo, una persona, un sentimento). Si intuisce che l'incontro con il medico avra' delle conseguenze e un seguito, il "seme" e' gia' stato posto. Ci lasci giustamente col dubbio, favorita anche dai capitoli brevi che aumentano l' effetto attesa e sorpresa. Provo anche un po' di inquietudine perche' si capisce che i ,"sostituti" stanno evolvendo verso una forma di autonomia relazionale e affettiva, nel bene e nel male, e la storia di Frankenstein insegna quanto possa essere doloroso ritrovarsi un cuore e un cervello ma sentirsi considerare dei mostri e vivere ai margini dell'umanita' pur condividendone il destino...attendo con ansia (quella buona) il prossimo aggiornamento...

Recensore Master

Ciao cara..
sappi che adoro questi capitoli brevi!
Sono felice che R'ent Sherlock si sia ripreso, ma non ho capito bene com'è successo... E' stato John ad aiutarlo? Quando si sveglia, vede una persona che sembra morta, ma non credo che si tratti del dottor Watson...
Comunque è bello che R'ent Sherlock abbia immagazzinato l'odore di John.. è così romantico!
Aspetto con ansia il prossimo capitolo!! Bye!!! :)

Ciao cara! Lo sapevo che sarebbe stato un incontro che avrebbe lasciato il segno, soprattutto in Sherlock Holmes!! John gli ha dato subito prova di sapere il fatto suo!! Però non capisco come mai il R'ent di Sherlock sia svenuto.. Spero che non sia nulla di grave! Sono sicura che il dottor Watson saprà come rimediare!! E Sherlock e il suo R'ent si innamoreranno perdutamente di lui! :))))))))))))))))))
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo! A presto!! :)))))