Recensioni per
Replacements
di Blablia87

Questa storia ha ottenuto 92 recensioni.
Positive : 92
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Nuovo recensore
09/01/18, ore 22:59

Questa storia mi intriga di più ad ogni capitolo che leggo. E' molto diversa dal solito, del tutto non scontata, eppure Sherlock e John riescono comunque ad essere IC.
Non perdo nemmeno tempo a parlare di "come" sono narrati i fatti, scrivi sempre in modo interessante e stupendo. In breve, la sto adorando; non vedo l'ora di sapere come procede.
Complimenti vivissimi!

Recensore Master
09/01/18, ore 21:15

In effetti, quella che entra in scena è una Baker Street molto diversa dal solito, ma non potevamo aspettarci altro. Sherlock e John non ci sono mai stati insieme, quindi non poteva essere il vivace appartamento cui ci ha abituato la serie.

Scopriamo qualcosa d'altro sul vero Sherlock Holmes, ma il mistero su come sia finito su una sedia a rotelle non viene svelato. E il detective non ha alcuna intenzione di rivelare nulla a John. Perché? Paura di perdere un compagno di avventure appena trovato?
Chissà. L'unico modo per saperlo é restare in attesa del prossimo capitolo. E io sarò qui ad aspettarlo pazientemente. 😉

Sally Donovan e Philip Anderson sono simpatici come sempre! Povero Greg, che li deve sopportare e subire.

È sempre bello trovare un tuo aggiornamento.
Un forte abbraccio.

Alla prossima.

Ciao! 😄

Recensore Veterano
09/01/18, ore 18:42

Ciao
Stai bene?
Noi siamo tutti un po' egoisti e ci preoccupiamo della storia e tu...
Posso giocare a fare il detective? Gamba destra o sinistra?
Non è importante è solo uno scherzo!
Comunque brava come sempre, il balletto lei/tu era perfetto.
A presto e in bocca al lupo!

Bel capitolo, questo, in cui sembra “sbloccarsi” qualcosa nella comunicazione tra Sh e John. Quello che mi è piaciuto di più, è che è proprio il consulting, per bocca del suo R’ent, che cerca, sia pur un po’ goffamente, di avvicinarsi alla portata dell’intelligenza emotiva del medico, perché ha colto un qualcosa che lo fa percepire positività nei suoi confronti.
Ho trovato davvero intrigante la prima parte del capitolo, con quella specie di "ping pong" tra l'apparente indifferenza con cui Sh propone tra di loro l'uso del "tu"e la diffidenza che sembra caratterizzare le reazioni di John e non solo a causa del crimine cui stanno dedicando l’ attenzione. Io penso che, in realtà, sia stato colpito dall'improvviso accorciare le distanze tra loro che Sh propone.
"...«Io, invece, vorrei che continuasse...": questa è una frase che colpisce John e lo dimostra con gesti e cenni quasi nascosti, come quell'arricciare le labbra impercettibilmente e quel sorriso "in bilico" sulle labbra.
Con un pizzico d'ironia mascheri l'interesse di Sh, il Ritirato nel Sussex, per la compagnia di John, con la motivazione della scoperta in comune di un cadavere. Tutto ciò è molto IC e coinvolgente, con un John colto alla sprovvista ed uno Sh che tenta di mascherare la propria attenzione per l'altro con una motivazione "professionale".
Ci possiamo benissimo immaginare il vero consulting a "scannerizzare", attraverso il proprio R'ent, il medico che ha incrinato la sua corazza protettiva di arroganza e asocialità con la sua personalità non velata da ipocrisie o atteggiamenti falsi.
Nella seconda parte del capitolo, dall’atmosfera ammiccante della prima di un piacevole gioco di scambio di messaggi che, secondo me, riguardano poco o niente il caso di cui si stanno occupando i nostri due, si viene trasportati alla visione, apparentemente fresca e movimentata, di due ragazzi che giocano spensieratamente. Ma, poco lontano da loro, ecco una terribile realtà che rompe l’allegria dei loro giochi. Quegli occhi spalancati verso il cielo e quegli arti inerti, che spiccano tra il verde della vegetazione, costituiscono un'immagine davvero agghiacciante con cui tu, con un "coup de théâtre" che lascia con il fiato sospeso, ci lasci e ci prefiguri sviluppi molto intriganti e davvero "gialli".
La tua scrittura è sempre intrecciata strettamente con il contenuto: sa esprimere perfettamente il significato della scena che domina in quel momento. Attenzione al dialogo nella prima parte, attenzione ai dati visivi nella seconda. Ma, soprattutto, ritrovo l’atmosfera di complicità esclusiva che fa della coppia di Baker Street una delle più affascinanti degli ultimi anni e questo mi piace, davvero.
(Recensione modificata il 05/01/2018 - 09:49 pm)

Bentornata cara!
Ho adorato questo capitolo!!
Finalmente si sono dati del tu!! Che bello!! Ed è stato R'ent Sherlock a prendere l'iniziativa! Già non può fare a meno della presenza di John!!
L'ultima parte è abbastanza inquietante!! Mi sono venuti i brividi!!!
Chissà che cosa è successo a quelle persone (?)
Mi sa che ha a che vedere con il caso di Sherlock e John...
Alla prossima!! :)))))))))))))

Il duello tra John e Sherlock è stato delizioso. Si notano il desiderio di Sherlock di avere un compagno di avventure e la sua volontà di conservare quello che ha trovato. A ciò si aggiunge la curiosità di John e la sua testardaggine, per far capire all'altro che non la avrà sempre vinta facilmente.
Questo primo duello, comunque, lo vince Sherlock. E non poteva essere altrimenti. Sherlock sa sempre su che cosa fare leva per ottenere da John ciò che vuole.

Con il racconto dettagliato e visivo dei due fratelli aggiungi altri elementi alla tua storia, già complessa.
Sono sempre più curiosa, ma aspetterò pazientemente. Mi sta crescendo l'aureola 😇

Brava e stuzzicante come sempre.

Alla prossima.
Ciao! 😄

Recensore Junior

Sembra proprio di entrare sulla scena del crimine, anzi di "scivolarci" dentro silenziosamente, complici le luci basse e i suoni inghiottiti dalla moquette. Anche I colori non "urlano" nelle loro tinte pastello. La tensione sale, sappiamo, come I protagonisti, che nell'appartamento c'e' qualcosa che non va, ce l'aspettiamo il cadavere, eppure sei riuscita a tenere alta la tensione, come nei migliori noir. Come sempre descrivi magistralmente cause ed effetti: ho ben presente il volto di John che cambia espressione, e che vedo con Sherlock grazie al chiarore della luce appena accesa proveniente dalla camera da letto. Eccolo, pensiamo, ci siamo.... e rimane comunque il dubbio che da un momento all' altro qualcuno salti fuori da un angolo buio ad aggredirli. In canone con la serie, ritroviamo uno Sherlock sicuro di se, un po' troppo, e un John altruista e protettivo, accentuato in questa versione dal fatto che Sherlock non e' umano. Mi e' venuta in mente un po' la situazione de "il banchiere cieco" dove pero' Sherlock lascia John fuori dalla porta a sbraitare inutilmente. La matassa della trama si sta pian piano svolgendo lasciandoci con la voglia di sapere e con l'inquietudine di una verita' che si profila terribile (i sostituti, creati per sollevare le persone dalle difficolta' quotidiane, possono diventare strumenti di morte nelle mani sbagliate). Ribadisco la tua capacita' di costruire un plot credibile, utilizzando gli strumenti del mestiere, a seconda del genere che scegli, non tralasciando I particolari perche' anche i dettagli concorrono a dare compiutezza all'insieme, non sono solo un vezzo. Aspetto invece di vedere come crescera' l'intesa tra John e Sherlock, curiosa di sapere se il Fingunt di Holmes verra' finalmente alla luce del sole.....

E' sempre un piacere assitere al loro scambio di opinioni, anche se filtrate da un rent di ventanni.
L'interesse di John all'aspetto di Sherlock e soprattutto il fatto che ha chiesto se voleva che si unisse a lui, da johnlocker mi ha fatto davvero ridere (vecchio volpone di un Watson) :-D
Brava come sempre, scorrevole e attenta, sempre pronta a sorprendere con profonde riflessioni, anche in questa AU di una fantascienza particolare.
Continuo pian piano la maratona, alla prossima!

Recensore Veterano
01/01/18, ore 18:28

Cambiano gli universi ma Sherlock resta sempre modesto :-D

E' logico che Sherlock usi un rent per gli scopi che hai elencato ma mi chiedo come faccia a non mancargli la città, poterla resirare. Forse adesso che ha incontrato John inizierà a capire la differenza tra vivere in prima persona e attraverso un rent, chissà.

Strana e affascinante storia, sono un po' indietro ma pian piano recupererò. Alla prossima!

Recensore Master

Ciao cara!
Finalmente quello che è successo a R'ent Sherlock nei primi capitoli mi è un po' più chiaro!!
Mi piace sempre di più il suo modo di interagire con John!! Quest'ultimo è proprio un mito! Il suo istinto di protezione va oltre ogni limite!! Mi si è scaldato il cuore quando ha ordinato a Sherlock di farsi da parte!!
Aspetto con ansia il prossimo capitolo! Sono troppo curiosa di sapere chi è l'assassino!! Ho uno strano presentimento!!!
Ti auguro un felice 2018!!
A presto,
M.

Recensore Master

Ritrovo ancora quel genere di colori (“…toni del rosa pastello… I piccoli fiori lilla…”) con cui tu caratterizzi, in questo capitolo, l’appartamento della signora Forrest. Sono tinte riposanti ed evocative di scenari e ricordi infantili ormai perduti, come i sentimenti e le presenze che li animavano, che assumono una valenza grottesca nella casa di “riposo” la cui efficienza diventa una morsa di vuoto esistenziale da cui si è totalmente dipendenti e dalla quale non si può più sfuggire.
In uno scenario livido e intriso di solitudine, fai risaltare in modo nitido le due figure dei protagonisti, ognuno con il proprio bagaglio di elementi caratterizzanti che attingono al repertorio IC.
Infatti, a proposito di John, ecco manifestarsi ciò che ha lasciato in lui il passato da militare e cioè, per esempio, il portarsi un'arma in situazioni potenzialmente pericolose, l'atteggiamento di protezione nei confronti dei civili ("…adesso lei si mette dietro di me…"). Azzeccata la nota ironica che anima la battuta di Sh/R'ent sul suo essere un civile "metallico", dunque non soggetto a incidenti “umani”.
Nella situazione drammatica e ad alta tensione, in cui l’adrenalina fornisce l’energia che anima i due protagonisti, essi rispondono con atteggiamenti coerenti con la loro personalità: John, ora, è soldato e medico, Sh lucido ed inarrivabile consulting che, con il faro della sua eccezionale intelligenza e capacità deduttiva, scandaglia e scannerizza tutti i dati che costituiscono la scena di quell’assassinio così efferato.
Ma c’è un attimo, che interrompe il flusso di efficiente comportamento da parte dell’uno e dell’altro, in cui, chi guida il R’ent da lontano, lascia che l’umanità contagiosa di John metta a nudo, in un “fermo immagine” fuggevole ma chiarissimo, un disarmante bisogno di affetto, di protezione e di condivisione di ciò che la vita carica sulle spalle di ognuno (“…lasciando comunque docilmente che John lo spostasse...”). Ed abbiamo la conferma che il “vero” Sh, , come abbiamo intuito più concretamente dal capitolo 10, evidentemente sia gravato da una grande sofferenza che la sua intelligenza formidabile non riesce a mascherare del tutto, di fronte alla luce invitante del calore umano di John.
Come sempre, da te i particolari diventano splendidamente azione, sentimenti, storia.
P.S.
Niente scuse da parte tua: sinceramente i tuoi aggiornamenti della long sono attesi e desiderati, ma senza la pretesa che tu rispetti rigorosamente delle scadenze. Per un impegno come quello che porti avanti con le tue belle storie, non possiamo pretendere alcunché. Perciò stai serena e scrivi quando puoi. Qui ti si aspetta sempre, pregustando il piacere dei tuoi aggiornamenti.
Dimenticavo: auguri affettuosi che il 2018 ti porti quello che desideri di più e che ti serve per essere felice!

Recensore Veterano

Ciao Mi spiace che tu abbia avuto delle difficoltà e mi auguro passi tutto e presto. L'aggiornamento è coinvolgente come ci si poteva aspettare e il taglio che man mano stai dando alla storia, ancor prima che ai personaggi, anche di più. Riposa, riprenditi. Noi aspetteremo Intanto buon anno. 😚

Recensore Master

L'umanità di John. Il distacco emotivo di Sherlock.
Sono queste le due cose che saltano all'occhio nel capitolo.
John. Il medico. Il soldato. L'uomo che si prende cura degli altri. Che siano R'ent irritanti o vecchiette amanti del rosa.
Sherlock. Il detective. Interessato solo al lavoro e concentrato a cercare risposte.
Il caso si fa sempre più interessante.
Prenditi cura di te stessa e non ti preoccupare.
Noi saremo sempre qui ad attendere pazientemente un tuo aggiornamento per continuare a scoprire questo mondo che stai lentamente costruendo davanti ai nostri occhi.
Per scoprire come un medico umano e altruista finirà per diventare la luce umana di un essere infantile di metallo, dietro cui si cela un uomo che deve avere sofferto tanto.

Bravissima.

Un forte abbraccio.

Alla prossima.
Ciao! 😄

Recensore Master
18/12/17, ore 15:30

Bentornata! Sono felice che tu stia meglio!!
I battibecchi di R'ent Sherlock e John mi fanno morire!!
Non vedo l'ora che diventino più intimi e che finalmente passino al "tu"!!
Il caso non riesco ancora ad inquadrarlo.. chissà che cosa sta cercando esattamente R'ent Sherlock...
Alla prossima! Kiss!! :))))

Recensore Master
17/12/17, ore 22:25

“…Credo si chiami Graham, o Gavin…”: beh, non poteva esserci accoglienza più IC in questo capitolo; infatti mi sono ritrovata a sorridere ripensando alla disperante e cocciuta distrazione di Sh sul nome di Lestrade e mi fa molto piacere ritrovarla anche qui, in un androide, poi, che riproduce esattamente gesti ed atteggiamenti che credevo di aver perduti nella penombra della memoria.
Come già era chiaro dalle “pagine” precedenti, continua l’evolversi dell’empatia che scorre tra John e Sh, degnamente rappresentato dalla perfezione del suo Ren’t. Non c’è tra i due alcun malinteso, alcun gesto che denoti ambiguità verso l’altro: rivedo il brontolare simpatico di Watson e l’efficienza genialoide di Sh sulla scena di un’investigazione. Atteggiamenti, questi, che s’incastrano perfettamente, come le tessere di un puzzle, in un’immagine armonica.
John e Sh sembrano, infatti, in un modo che mi suscita parecchia nostalgia, capirsi da subito, due estranei che trovano sorprendentemente in un altro, dopo un primo incontro all’insegna della casualità assoluta, ciò che li incuriosisce, come in una visione speculare.
Quello che colpisce qui, dal punto di vista della definizione dell’ambiente in cui si muovono i protagonisti, è la sinistra efficienza che connota la casa di riposo: tenendo conto, ovviamente dell’ora insolita in cui riescono ad entrarvi, e già questo particolare, per me, è molto inquietante, le tue pennellate relative ai dati visivi rendono con efficacia un quadro preciso.
Si tratta di un luogo in cui l’ordine e la cura dei particolari, ad esempio la scelta delle tinte che dominano le pareti e l’arredamento, non mi comunicano accoglienza e calore umano ma solitudine, freddezza, inespressività. Inserisci, con una mossa geniale, un Bot, con tutti i suoi cavi e la sua inanimata efficienza, che dovrebbe rappresentare il primo impatto, caloroso ed ospitale per chi entra, appunto, nella “Residenza Rose”. Poi aggiungi un “pianerottolo deserto e scarsamente illuminato”, un’anonima “fila di usci bianchi” ed una moquette color panna che sembra rendere ancor più silenzioso quel posto.
Paradossalmente è la macchia di sangue, con cui chiudi il capitolo, l’elemento più vivo dello scenario in cui Sh e John si trovano.
Un “game is on” davvero intrigante, questo.