Recensioni per
Replacements
di Blablia87

Questa storia ha ottenuto 92 recensioni.
Positive : 92
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master

Dopo la telefonata fra i due fratelli "reali", ecco l'incontro/scontro fra i due R'ent degli Holmes.
Mycroft è una contraddizione in termini ambulante. Per quanto continui a dire al fratello che preoccuparsi o interessarsi di qualcuno non sia un vantaggio, è il primo a non seguire il suo stesso consiglio. Quello che vale per gli estranei, dovrebbe valere anche per i familiari. Invece, Mycroft si preoccupa moltissimo per Sherlock. Anche qui cerca di proteggerlo da se stesso, temendo che il rapporto con John possa metterlo in pericolo e ci lascia capire che le condizioni dello Sherlock in carne e ossa dipendono da qualcosa che lui ha fatto per qualcuno cui teneva.
Misterioso e intrigante....

John, da parte sua, ha ritrovato la gioia di vivere, un fine in cui impegnarsi. La battaglia lo ha raggiunto e non è tempo di dolori psicosomatici. E non credo proprio che Sherlock riuscirà a metterlo da parte.

È bellissimo sapere che staremo insieme ancora a lungo. Questa storia è sempre più interessante e ben costruita.

Un forte abbraccio.

Alla prossima!

Ciao!😄

Recensore Master

Il capitolo si apre con il confronto tra i due R’ent che sostituiscono, sulla scena della realtà, i fratelli Holmes.
Nelle Serie BBC questi momenti tra Sh e Mycroft sono carichi di tensione, in cui vengono mascherati affetti profondi e paure reali, in nome di un ferreo autocontrollo emotivo e a causa di insanabili ferite affettive che hanno portato ad un gioco al massacro. Ovviamente questo è più da parte di Sh, a proposito del quale si può parlare di una tendenza all’autodistruzione, soprattutto di fronte a manifestazioni umane, i sentimenti, che lui non è in grado di gestire.
Tu lanci in sottofondo l’ipotesi, nascosta, se non ricordo male, nello Sh dei Mofftiss, che il consulting sia così prevenuto nei confronti delle faccende di cuore anche, e forse soprattutto, a causa di esperienze trascorse che hanno lasciato in lui un segno indelebile, probabilmente anche sotto forma di una disabilità fisica (“…Se pensi davvero che permetterò che accada una seconda volta…”). Sul “chi” possa essere diventata la ragione di un atteggiamento così carico di disillusione, non ho davvero intenzione di imbarcarmi in ipotesi varie: preferisco gustarmi l’attesa delle rivelazioni che seguiranno, la storia è già di per sé pregna di mistero e di cose irrisolte.
Nonostante l’Universo ben distante, e non solo per motivi di spazio e tempo, dal 221b da noi amato, hai dato una notevole carica IC al confronto tra i due fratelli Holmes che, attraverso la mediazione dei loro Sostituti, agiscono esprimendo alcune tra le connotazioni più caratterizzanti che hanno definito Sh e suo fratello. Mycroft è ritratto con la sua costante tendenza ad interferire nella vita del consulting e qui appare molto preoccupato per i danni psicologici di un’altra esperienza sentimentale negativa; preoccupazione concreta (“…un’espressione di vago rammarico…”) anche se velata dalla copertura di un algido autocontrollo. Sh, dal canto suo, è chiuso nel suo mondo fatto di razionalità ed incapacità di relazionarsi con gli altri, anche a causa di esperienze devastanti.
L’attenzione si sposta, poi, su John alle prese con il caso di un R’ent che gli riporta alla mente il mistero dei Sostituti trovati, disattivati, sul greto del fiume. E questo non può far altro che risvegliare in lui istinti d’avventura e di rischio che appartengono alla sua natura di soldato (“…con andatura militare, iniziò a muoversi…”). Senza contare, poi, il senso positivo di “necessità naturale” che l’interagire con Sh gli trasmette.
Sono molto contenta che la tua storia si prolunghi più del previsto, è molto originale e sa trasmettere il sapore dei “tempi d’oro” di Baker Street, anche se mediato e filtrato dall’assetto di quest’Universo così avanzato tecnologicamente.
P.S sai cosa stavo pensando durante la lettura? Che qui, nella Sezione, tutto sommato, noi usiamo il nostro nickname come fosse il R’ent con cui ci muoviamo nel fandom…È bello sapere, però, che, dietro a degli appellativi creati apposta, si trovino belle persone come te.
N.B questi due giorni, che devi far passare rimanendo immobile, fai in modo che trascorrano con serenità, pensando che è importante che tu segua le prescrizioni mediche per l’obiettivo che devi raggiungere. Io vengo da una brutta caduta, fortunatamente tutto si sta risolvendo per il meglio, ma sono cose che ti fanno sentire come di fronte ad uno specchio, a confronto con i tuoi limiti e alla ricerca di ciò che è nascosto in noi; questo ti ricarica di una nuova consapevolezza delle cose positive che fanno parte della nostra personalità che, comunque, ci aiuteranno ad andare avanti. Io ho riscoperto…l’uncinetto.

Recensore Junior

Aspettavo tanto l' aggiornamento, sto guardando la quarta stagione e avevo bisogno di respirare un po'...ritrovare alcuni passaggi della prima stagione rincuora, anche se le parole di mycroft, anche, qui celano abissi di sofferenza. La trama continua a complicarsi, si prospetta qualcosa di grave dietro alle indagini di Sherlock e non si capisce, come al solito, quanto in realta' Mycroft già ne sappia.... L' intuizione che Jogn ha avuto, la pericolosita' della situazione, il rimprovero di Mycroft al fratello e la rassicurazione di Sherlock.... ma noi abbiamo gia' visto il finale... o forse c'e' possibilita' che cambi? E poi l' amore di Sherlock, nato spontaneamente, quell'errore che e' l' errore piu' bello che puo' capitare... innamorarsi, rischiare, soffrire, cercare sempre e comunque il bene dell'altro... e John se ne rende conto? O come nella serie non vuole vedere? Fai nascere davvero tante domande.... Grazie per questa storia che per fortuna ci terra' compagnia ancora per un po'....
(Recensione modificata il 11/02/2018 - 06:43 pm)

Recensore Veterano

Ciao
Spero che tu stia bene
Ti sono davvero grata per la fatica che fai senza dubbio nel lavorare alla storia.
Se l'apprezzamento che nutro nel confronto del tuo lavoro potesse esere trasmesso o quantificato...
Grazie
Un abbraccio forte

Recensore Master

Ciao cara!
Mycroft è sempre il solito! Dice e non dice, lancia il sasso e nasconde la mano! Quindi, se non ho capito male, Sherlock è già stato innamorato?! E di chi? Spero che non si tratti di chi penso io eheheheheheh
Comunque, il vero problema di Mycroft è che si preoccupa troppo per il suo fratellino!
Ho la strana sensazione che John stia per finire nei guai.. se ha scoperto qualcosa inerente al loro caso, farebbe bene ad avvisare Sherlock!!
Questa storia mi prende proprio tanto!! Complimenti!!!
Spero che tu ti rimetta in fretta!!
A presto!!! :))))

Recensore Master

Così i corpi trovati dai bambini sono R'ent e non esseri umani. Oltretutto privati dei loro dati identificativi. Interessante e intrigante. Quello che però mi incuriosisce ancora di più è sapere chi sia il misterioso Mr. H. cui Gregson telefona praticamente di nascosto. In questo caso opterei più per Mycroft che per Sherlock, ma anche il secondo sarebbe perfettamente ragionevole.

Continua il confronto a distanza fra John e Sherlock. Questo lascia piccoli indizi e comincia a fidarsi del soldato
Divertente il modo in cui John si prende gioco di Sherlock. Con la sempre presente esibizione di intelligenza di Holmes, è giusto che Watson si prenda le sue piccole e innoque rivincite.

Un forte abbraccio.
Alla prossima!
Ciao! 😄

Recensore Junior

Devo dire che ne hai di fantasia da vendere! La narrazione procede nelle due direzioni, aumentando la nostra percezione e visuale sui fatti e sui personaggi. Da una parte il "caso" che stai dipananando lentamente, aggiungendo nuove scoperte (un po' macabre) e nuovi scenari, nuovi attori (questo signor H??? Forse Mycroft?) e nuove domande. Dall' altra Sherlock e John e la loro relazione. Sai gestire bene questa strana situazione in cui stanno nascendo un interesse e una cura reciproca da parte di un umano e di un androide. Si intuisce che l'umano che sta dietro al Ren't ha perso l' abitudine a doversi preoccupare del benessere di qualcuno. Gia' nel capitolo precedente lo Sherlock ritirato si ritrova a riflettere su quello che sta accadendo nel suo vecchio appartamento a Baker Street. John non e' gia' piu' uno qualunque, e' la variabile non prevista che ti obbliga a rifare i calcoli e che fa traballare la rete di sicurezze su cui hai basato l' ultima parte della tua vita. Risvegliando probabilmente qualcosa che era stato gia' sepolto. E John che e' cosi' John nel non abituarsi alla capacita' deduttiva del suo compagno, cosi' John nell' empatia che gli esprime pur nella coscienza che quello che gli sta seduto di fronte e' un "uomo sintetico". Da qui, dal mio punto di osservazione, ho l'impressione che di strada ce ne sia ancora parecchia da fare, su entrambi i fronti e tu ci stai tenendo per bene sulle spine. Ma si dice che la delizia e il massimo piacere stiano nell'assaporare lentamente un buon bicchiere come un gesto d'amore. Aspetto quindi il prossimo capitolo per aggiungere un pezzo in piu' al puzzle e vederci un po' piu' chiaro, io che non so dedurre come Sherlock e spesso prendo fischi per fiaschi. Non farci aspettare troppo!

Recensore Master

Il capitolo si apre con un’ottima descrizione della scena del delitto, di cui riporti la concitazione, i modi sbrigativi degli investigatori e la fatica del loro lavoro ostacolato dalle pessime condizioni del tempo, nello squallore di quel posto carico di negatività e di mistero.
Come più volte ho avuto modo di gustare, poi, c’è la tua capacità di “avvicinare ai nostri occhi” di lettori una lente d’ingrandimento che mostra uno o più particolari in cui sembra racchiudersi l’essenza di quello che stiamo vedendo (“…Una goccia, sospesa sulla punta di una delle foglie…”).
Quel dettaglio, apparentemente insignificante, di quella goccia d’acqua che, capricciosamente, va a cadere sulla falda del cappello dell’ispettore, contrasta, in modo evidente, con la concitazione di chi s’affanna a cercare indizi in quella specie di agghiacciante cimitero, in cui giacciono, inerti e privati della loro identità, una trentina di R’ent, abbandonati come grandi bambole rotte. La goccia d’acqua è, invece, come il luogo in cui si stanno svolgendo le indagini, indifferente nella sua essenzialità e nel suo anonimato.
Freddo, silenzio, solitudine. Queste sono le sensazioni che hai saputo trasmettere con la tua sapiente combinazione dei vari elementi, umani e naturali.
Mi è venuta in mente una cosa triste: anche colui che si relaziona direttamente con Watson è un R’ent, lo Sh che viene guidato da qualcuno che, da lontano, partecipa ai fatti che avvengono. E sarebbe proprio un peccato che, anche quella meravigliosa macchina, finisse come gli altri.
Un particolare, che ha attirato la mia curiosità, è quel “Mister H.” che viene contattato di nascosto da Gregson. Probabilmente “H.” sta per Holmes, forse Mycroft, il nostro “Mister inghilterra”.
Infatti, il caso è davvero importante, per il numero dei soggetti coinvolti in una società in cui le macchine affiancano o, addirittura, sostituiscono l’uomo.
Ma sicuramente lo scopriremo.
L’attenzione ritorna al 221b, dove John si rende conto che la “fuga” dalla vita reale del Fingunt di Sh dev’essere davvero completa, ed avvenuta molto tempo addietro se, addirittura, chi è nel Sussex non riesce a gestire correttamente neppure le semplici sensazioni di caldo e di freddo. È un particolare, questo, che sorprende Watson, sempre più attirato dal mistero che connota quella persona, verso la quale prova interesse e desiderio di approfondirne la conoscenza, soprattutto mediante un incontro diretto tra “umani”.
Tra i due, si è indubbiamente creata un’attrazione reciproca che leggiamo nel fugace rossore di John e in quell’avvicinarsi del R’ent al medico. Ma la cosa fondamentale, che fa compiere un ulteriore passo in avanti, nella loro percezione di una piena fiducia dell’uno verso l’altro, è, come dici tu nel titolo, la concessione della possibilità di essere localizzato. E sappiamo bene che, per chi guida il R’ent, è un po’ come permettere a John di stare ancora più vicino a lui.
Quegli “occhi carichi di ombre”, con cui si chiude il capitolo, sono davvero gravati dal peso di una vita che, evidentemente, deve aver lasciato un segno profondo. E l’umanità ed il coraggio di John hanno senza dubbio incrinato il muro eretto tra il vero Sh e la realtà.
Un ulteriore progresso verso il loro trovarsi. Non importa come.
Brava.

Recensore Master

Ciao! Finalmente hai pubblicato un nuovo capitolo!!
Devo dire che il caso diventa sempre più inquietante!!
Chissà chi è stato a sbarazzarsi di tutti quei R'ent e se questo ha a che fare con il caso di Sherlock e John... Non vedo l'ora di scoprirlo!!
Non so perché ma credo che Watson abbia fatto male a lasciare R'ent Sherlock da solo.. Mi piace un sacco il fatto che quest'ultimo si sia accorto che il dottore si preoccupa per lui.. Holmes ha detto che non ci è più abituato.. chissà perché... Caspita, quante domande a cui devi ancora rispondere! :)))) Datti da fare eheheheheheh

Spero che pubblicherai presto il prossimo capitolo!!
Un forte abbraccio!


P.S. Mi spiace che tu stia attraversando un periodo complicato.. spero che passi in fretta!!

Recensore Master
21/01/18, ore 15:00

E noi lettori siamo contentissimi del fatto che il tuo racconto ci terrà compagnia ancora per luuuuungo tempo. Almeno per me è sicuramente cosí🤗
L'inizio del capitolo è sia inquietante sia tenero.
Inquietante perchè l'idea del R'ent che osserva John mentre dorme mi fa venire i brividi. Non so bene perchè. Forse perchè John è vulnerabile. Anche se noi sappiamo che Sherlock non gli farà mai del male, veder John cosí indifeso mi mette in allarme.
Dall'altra parte, tutto è tenero perchè il vero Sherlock, quello sulla carrozzina in Sussex, si sta affezionando al dottore.

Che il gioco cominci. Bellissimo lo scambio di battute sul modo di chiamarsi. John ha ragione: se devono andare in battaglia insieme, tanto vale che si chiamino per nome. È stato Sherlock stesso a volerlo, che rimanga coerente.

Ora che il nostro cavaliere solitario ha trovato un alleato, il gioco sarà più interessante.

Non vedo l'ora di conoscere tutti i giocatori.

Alla prossima.

Ciao!😄

Recensore Veterano
18/01/18, ore 12:49

Ciao, scusami se sono così lenta ma ogni tanto riappaio recuperando più capitoli alla volta. Non che sia una fatica, anzi, come sempre è tutto scorrevole e coinvolgente. Il sipario si sta alzando insomma, su questo universo di fantascienza in cui alla fine i nostri eroi si incontrano sempre. Continuo a seguire con il consueto interesse :)
Alla prossima

Recensore Master
17/01/18, ore 12:33

“…aveva chiuso gli occhi, riaprendoli un paio di volte…”: qui, in queste semplici parole, hai saputo racchiudere tutto quello che è John, John delle prime Stagioni, nella sua qualità principale, cioè un’umanità, senza mediazioni ipocrite, che attira Sh proprio per la disarmante semplicità di certi suoi atteggiamenti, come quell’abbandonarsi al sonno senza timore di apparire debole o poco adeguato.
Quasi tenera l'immagine dell'androide che "studia" John, anche calcolando la traiettoria del suo corpo dal bracciolo della poltrona alla seduta, per conto del Ritirato che vive nel Sussex: il detective, solo ed evidentemente deluso e spaventato dalla vita, appare davvero proiettato verso quello che sembra un nuovo interesse e cioè quel medico così particolare che non vuole evitare l’impatto diretto con la realtà, tramite un R’ent, pur avendo già ricevuto da essa sofferenze e frustrazioni.
Hai reso molto intensa quell’immagine di Sh che prova ad analizzare, ma per lui è difficile, la sensazione nuova del desiderio di stare a guardare, a modo suo s’intende, John che dorme tranquillamente, cioè prevedendone i movimenti inconsapevoli, frutto di un progressivo addormentarsi,
Per il Ritirato, l’emotività ed i riflessi del cuore sulla vita, sono sconosciuti e, quindi, non perfettamente inquadrati e catalogati dalla lucida capacità analitica della ragione. Ecco, dunque, il momento di quasi disorientamento di Sh (“… passandosi una mano sul viso per aiutarsi a pensare…”), interrotto improvvisamente dal trillo del telefono.
Anche Watson, comunque, ha un attimo in cui si sente colto alla sprovvista dall’atteggiamento, sorprendentemente confidenziale, dell’androide che si accovaccia di fronte alla poltrona in cui lui è seduto.
Percepiamo un suo disagio, o meglio, un certo imbarazzo.
Ecco, poi, l’annuncio che ci riporta indietro piacevolmente nel tempo: “The Game is on…”. Mi sento a casa.
P.S. Il fatto che questa long sarà con noi, ancora per un lungo periodo, non può farmi che piacere: più un bel viaggio è lungo, più esperienze positive può presentare e accompagnarci con il suo percorso affascinante.

Recensore Master
16/01/18, ore 10:40

Ciao! Così, R'ent Sherlock fissa John mentre dorme! Che cosa romantica!!
Si sta già innamorando? Dopotutto, l'amore è veloce, se si pensa al colpo di fulmine!!
Ti posso dire una cosa? Sono messa peggio di John! Il caso al quale stanno lavorando mi è altrettanto oscuro!!
Sono felice che questa storia ci farà compagnia a lungo!! Don't worry... :)
Alla prossima!! Kisses!! :))))

Recensore Master
10/01/18, ore 15:13

Ciao cara! Che emozione quando insieme hanno varcato la soglia del 221B!
Sono sicura che presto John darà una bella ripulita a tutto l'appartamento eheh Sono sempre più curiosa di sapere come mai Sherlock ha deciso di ritirarsi!! Chissà se ha a che fare con un caso o se ci sono delle motivazioni più profonde! Qualcosa o qualcuno deve averlo turbato in qualche modo...
Aspetto con ansia il prossimo capitolo!! A presto!!
P.S. Rimettiti in fretta!!! :))))

Recensore Master
10/01/18, ore 08:34

"...Benvenuto al 221b di Baker Street...": musica per le mie orecchie, questa frase, e me la sono sillabata per conto mio, più di una volta. Ritornano così tante immagini, tante emozioni che sono state travolte dal turbine della S4 anche se, in "questa" Baker Street, non hanno ancora vissuto John e le sue splendide sfumature di un'umanità dalle mille ombre ma accogliente ed onesta.
Con quelle parole pronunciate dal Ren't togli la polvere della malinconia, la stessa che l'androide solleva camminando sul tappeto e aprendo le tende.
I granelli microscopici riportano nella storia anche figure importanti dell'universo in cui si trova Il 221b ed i suoi abitanti, cioè Anderson, Donovan e la loro cieca ostilità nei confronti del consulting. Atteggiamento che tu hai rappresentato efficacemente attraverso i modi con cui viene chiamato il Ren't di Sh e Sh stesso (...rottame...psicopatico...scatoletta di latta...). Caratterizzi i due yarder con pochi ,ma molto significativi, gesti come, per esempio, le " braccia incrociate al petto" e quelle labbra stirate all' unisono "in un'espressione irritata". Odiosi.
Contrapponi, però, ad essi la figura rassicurante di Greg, pronto a fidarsi di Holmes, nonostante le stranezze e le asperità del suo carattere.
Un brano dalla lunghezza contenuta, questo, ma denso di spunti importanti. Comunque, sullo sfondo rimane sempre, in ombra, il misterioso Ritirato che, in John, sembra aver trovato un motivo per credere ancora in qualcosa.
La tua scrittura, attenta e sensibile, ci accompagna con sicurezza in un viaggio che si sta rivelando interessante e ricco di motivi che ci rendono curiosi e davvero felici di continuarlo con te.
(Recensione modificata il 10/01/2018 - 08:43 am)