Recensioni per
Amico di Dio, nemico di tutto il mondo
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 59 recensioni.
Positive : 59
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/06/18, ore 10:52
Cap. 3:

Buongiorno.
Credo che il prossimo capitolo sarà molto movimentato.
Siamo ai sussulti finali e presto la battaglia navale darà i suoi risultati.
Questo pirata è un po' il Robin Hood dei mari del Nord xD
Beh, i due fratelli hanno una visione diversa delle cose, soprattutto perché solo uno di loro ha avuto il modo di incontrare il nemico tanto odiato e di vedere con i propri occhi ciò che fa.
^^
Bene ^^
Vedremo.
Buona giornata e a presto :)

Recensore Master
25/06/18, ore 08:04
Cap. 3:

Hmm...una situazione spinosa, sissignore. Eike inizia a subire il fascino di Stortebeker, mentre il fratello Albrecht cerca in tutti i modi di contrastarlo. Beh, io personalmente sto dalla parte di Albrecht. Sì, sarà anche vero che quel pirata dà da mangiare ai poveracci, ma mi sembra più verosimile che lo faccia per avere degli alleati in caso di necessità. Forse sarà un pò brutto da dire, e anzi è decisamente cinico, ma per me è così (sì lo so, sono una brutta persona). Figure come Robin Hood esistono solo nei film.

In ogni caso, questo è stato un capitolo davvero emozionante. L'inizio della battaglia contro le navi dell'Hansa è molto suggestivo, con tutte quelle manovre e grida di incitamento. E anche se sappiamo già più o meno che direzione prenderà la vita di Eike, sono davvero curioso di vedere come riuscirà a cavarsi d'impiccio. Molto probabilmente Stortebeker gli salverà la vita o qualcosa del genere (il che, tra l'altro, spiegherebbe l'ammirazione da lui dimostrata nel primo capitolo).

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
25/06/18, ore 01:50
Cap. 3:

Ciao carissimo, ho finito adesso di leggere il capitolo e a quest'ora non riesco a fare un commento assennato, spero di non aver saltato qualche passaggio. Ho due curiosità: c'erano delle donne a bordo? Si è sempre sentito dire che le donne sulle navi portano sfortuna - di sicuro perché generano malumori e inutili contese nell'equipaggio, composto da uomini - questa mentalità forse si era sviluppata dopo? Portano un abrile di aringhe ai poveri ma non mi sembra che siano mai scesi dalla nave, o sono cotta e mi son persa qualcosa?
Questo è in assoluto il mio commento con più punti interrogativi. ^_^
E poi hai parlato di cannoncini, qui:
***Da una delle navi pirata, un uomo la puntò con un cannoncino. Ci fu uno schianto così forte che mi fece dolere le orecchie, poi comparve uno squarcio sul fianco della leggera imbarcazione, che un attimo dopo s’inabissò. Sulla nave da cui era partito il colpo esplosero selvagge acclamazioni.
[...]
Passarono molte ore. Non ero in grado di quantificarle, dal momento che l’aria opaca rendeva impossibile seguire il corso del sole. Ovunque c’era una foschia grigia, che puzzava di fumo e sangue. ***
Ero convinta che fossero stati inventati in tempi più recenti. Grazie a te che con le tue storie mi spingi ogni volta a fare qualche ricerchina, tu sai quanto le amo!

Per tutto il resto, ti aggiornerò presto, promesso!

PS: speravo tanto che fosse l'ultimo capitolo! Mica per niente, non pensar male, ma non vedo l'ora di sapere come finisce. Dovevo resistere alla tentazione e aspettare di veder scritto completa per leggere tutto d'un fiato! :)
(Recensione modificata il 25/06/2018 - 01:51 am)

Recensore Master
25/06/18, ore 00:54
Cap. 3:

Carissimo, eccomi :)
la tua storia entra nel vivo, e scopriamo anche un lato inatteso di Stortebeker, che non si dimostra coraggioso e leale, ma che ha a cuore gli umili e lo dimostra in più occasioni: non infierisce sugli ostaggi e sui vinti, è premuroso nei confronti dei deboli, li protegge e sostenta con le sue stesse missioni. I marinai già reclutati dal padre di Eike, con l'intuito tipico dei poveri, non esitano a schierarsi dalla sua parte non appena la Madchen viene catturata dai pirati, e lo stesso Eike, nel suo cuore, ha già scelto da che parte stare - quella della fierezza, della lealtà e dell'onore già conosciuti - immagino - sulle pagine dei suoi libri.
A costo di ripetermi, ti rinnovo i complimenti per la maestria con cui sai descrivere le scene di combattimento non solo a terra (vedi i tuoi precedenti racconti) ma anche per mare... i complimenti per la vittoria al contest sono invece nuovi di zecca: te li faccio di cuore, perché li meriti tutti.
Le tue storie sono sempre occasione di svago e divertimento, ma anche ricche di insegnamenti morali di cui fare tesoro; come se non bastasse, sono altrettante occasioni per approfondire la conoscenza di vicende e periodi storici specifici, in merito ai quali dimostri di muoverti sempre con grande capacità e sicurezza.

Recensore Master
24/06/18, ore 18:37
Cap. 3:

Ciao^^
"Dio era come il pepe, ognuno lo metteva dove più gli piaceva" penso che sia una massima ancora valida, anche se il più delle volte se ne fa un uso diverso^^
Sulla nave c'è chi si dà alla pazza gioia e chi trama una specie di ammutinamento... Eike invece sembra subire un po' il fascino del misterioso pirata, quindi è più combattuto. E in effetti, come si può rimanere indifferenti di fronte a un tizio dalla chioma leonina che si scola un boccale di birra in un sol sorso?^^ Tra l'altro, il vecchio lupo di mare sembra avere anche un suo codice morale, nonostante ciò che faccia non possa essere ritenuto esattamente "ortodosso"...
Come sempre, ti faccio i complimenti per l'ottima ricostruzione storica, che è un valore aggiunto per una storia già bella di base. Ma che lo dico a fare? Ormai dovresti saperlo^^
Bravissimo come sempre e alla prossima!^^

Recensore Master
24/06/18, ore 18:03
Cap. 3:

Ciao caro!
La prigionia di Eike è diversa da come me la sarei immaginata: Störtebeker, sotto l'apparenza da vero capitano pirata, sembra davvero un uomo che ha a cuore la sorte della povera gente e dei suoi, non fa del male se non necessario e ruba solo a chi può permettersi quella perdita. Con Eike è gentile, tanto da cercare di spiegargli il suo punto di vista.
Albrecht, al contrario del fratello, sa bene da che parte stare. Sarà perché è più grande, perché conosce il lavoro del padre e sa il danno che i pirati hanno arrecato loro; Eike, invece, è più piccolo, e non sembra uno che giudica il libro dalla copertina.
Ancora una volta, le scene che descrivi sono quasi palpabili dal lettore. L'arrivo al porto, la battaglia, ma anche i momenti che Eike e Albrecht passano in cabina. E devo farti i complimenti anche per la documentazione: ad esempio, un marinaio come Albrecht saprebbe dove si trovano i punti deboli delle sue navi e come sfruttarli a proprio vantaggio.
Immagino che Albrecht non la passerà liscia; quello che mi incuriosisce è conoscere la reazione di Eike. È quasi arrivato il momento di scegliere da che parte stare.
Le storie che crei sono sempre intriganti e, finito un capitolo, vorrei passare subito al successivo. Al momento, però, posso solo farti i complimenti, perché questa storia continua a piacermi ad ogni capitolo che passa.
Alla prossima!

Recensore Master
23/06/18, ore 16:07
Cap. 1:

PRIMO POSTO, CON UN TOTALE DI 39,5/40
OldFashioned, con “Amico di Dio, nemico di tutto il mondo”

Grammatica e Stile: 6,75/7 (2,75/3 di g. e 4/4 di s.)
Come ho già specificato, la valutazione della grammatica sarà molto generica: non segnalerò quindi tutti gli errori a meno che essi non comportino una grande sottrazione di punteggio per la loro gravità.
La grammatica è molto buona e il testo appare pulito e privo di errori di battitura, ma ci sono ugualmente alcune piccole imprecisioni; ovviamente so di non essere perfetto, quindi prendi pure con le pinze questi piccoli appunti. Ti riporto un paio di esempi:
*** “Salute, Tilo,” disse il capitano.***
L’errore qui è la seconda virgola dopo “Tilo”; esso è un vocativo, quindi teoricamente dovrebbe trovarsi tra due virgole, ma in realtà qui la seconda virgola dovrebbe essere un punto, perché il personaggio che la pronuncia non parla più per il resto del dialogo. Ad essa, infatti, seguono prima la risposta, e successivamente una descrizione.
*** “Non rividi più né mio padre né mio fratello. Auguro loro ogni bene, ma il periodo trascorso con Störtebeker mi ha fatto capire… ***
Qui il dubbio ce l’ho su “ho fatto”. Nella frase Eike parla al passato remoto, quindi trovo che, per concordanza, avresti dovuto scrivere “fece”; la decisione, infatti, fu presa al tempo, anni prima del racconto, mentre “mi ha fatto capire” indica un azione passata che perdura nel presente: è vero che Eike pensa ancora quelle cose, ma è vero anche che la decisione di diventare un pirata fu presa definitivamente e non più revocata, quindi penso che il passato remoto sarebbe stato la scelta migliore. La frase è comunque ambigua.
Passando allo stile, devo dire che mi ha preso completamente: solitamente la narrazione in prima persona risulta quasi banale, ma qui l’ho trovata perfetta per lo scopo che le hai dato, quello di narrare soggettivamente dell’incontro tra l’allora giovane mercante e il famoso pirata. Ma il meglio di te, probabilmente, l’hai dato nelle parti dialogate: le ho trovate estremamente vere, naturali e mai ripetitive, stereotipate o artificiose. Complimenti! Per quanto riguarda il lessico, infine, l’ho trovato molto accurato e preciso, soprattutto nel descrivere i vari “comandi” che, nella prima scena, vengono attuati per salvare la nave; alcuni ammetto di averli dovuti cercare, ma la scena è ugualmente comprensibile al primo impatto e l’ho apprezzata parecchio.

Trama e originalità: 9,75/10
Anche qui hai fatto un ottimo lavoro: ho commentato meglio il percorso di Eike (che la caratterizza) nella voce “caratterizzazione”, e qui mi sento di fare solo alcune piccole considerazioni sul finale. La prima è leggermente negativa (e ha causato la comunque ridotta detrazione di punteggio): trovo che la fine del flashback sia stata troppo frettolosa. Mi spiego meglio: Eike conclude dicendo: *** Non rividi più né mio padre né mio fratello. Auguro loro ogni bene, ma il periodo trascorso con Störtebeker mi ha fatto capire che la mia strada non avrebbe mai potuto essere la loro.*** Ecco, a me è sembrato un po’ troppo veloce, mi è venuto quasi da chiedermi “perché?” Tu lo esplichi precedentemente con l’introspezione, ma trovo che “manchi” un pezzetto di collegamento (ovviamente la colpa è del limite di parole, che hai praticamente raggiunto, pertanto non lo reputo comunque un “buco”, ma un’omissione che avrei preferito non trovare). Una nota di merito, invece, è per il finale aperto: l’ho trovato quasi un tocco di classe alla storia, perché la battaglia all’interno dell’Aringa, qualunque sia stata la sua conclusione, non avrebbe assolutamente cambiato il messaggio che vuoi far passare attraverso queste pagine, e ho apprezzato molto questa scelta.

Utilizzo del Pacchetto: 6/6 (2 x categoria)
Ambientazione - Europa occidentale, settentrionale e centrale ( ma non l’Italia!): La storia è ambientata principalmente nel Mare del Nord e lungo le sue coste, quindi l’indicazione è stata rispettata. 2/2
Prompt - battaglia: la scena della battaglia contro la Lega Anseatica e quella in cui i due giovani vengono catturati occupano molto spazio all’interno della narrazione, quindi meriti anche qui il punteggio pieno. 2/2
Obbligo - una delle scene principali deve svolgersi sulla vetta di una montagna o su una nave: anche qui, non so che scena citare: probabilmente quella descritta meglio è quella iniziale, ma oltre il 90% della storia si svolge praticamente a bordo di una Kogge. 2/2

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
Come sempre, qui hai fatto un lavoro magnifico, nonostante la “brevità” della storia (lo so che quel limite di parole ti ha frenato un po’…): la caratterizzazione dei personaggi è eseguita in modo magistrale, e merita assolutamente il massimo del punteggio. Innanzitutto partiamo dal protagonista, Eike: la trasformazione che rivive nel corso del lungo flashback, apparentemente impossibile, scorre invece davanti al lettore molto chiaramente, come se potesse percepirla direttamente. Il classico ragazzo di buona famiglia, studioso e desideroso di studiare nella più prestigiosa università d’Europa, cela in realtà un’altra identità, quella che all’inizio del racconto il padre vuole fargli scoprire; con le descrizioni riesci a farci capire il senso di disagio che vive sulla nave, che svanisce gradualmente fino a tramutarsi in un desiderio di libertà, che vive sedendosi di fronte alle onde, fuori da quella che era stata la sua quotidianità; l’assalto e la “prigionia”, poi, cambiano tutto. È la definitiva conoscenza di un mondo diverso, così come quella visione del villaggio che lo cambia radicalmente.
Passiamo ora ai personaggi secondari, che nelle loro apparizioni, brevi o lunghe che siano, lasciano un profondo segno all’interno della trama: sono veramente tanti, tutti con delle caratteristiche peculiari che influenzeranno il protagonista (la conoscenza di Wigbold, la fedeltà di Hein…), ma credo che debba assolutamente citarne due, che con la loro antitesi segnano un profonda spaccatura nei pensieri di Eike, cioè Albrecht e Störtebeker. Il fratello, al contrario del protagonista, non è affatto attratto dalla nuova realtà, ma rimane ancorato alla mentalità mercantile (probabilmente perché ha impiegato molto più tempo, rispetto al fratello, in quell’attività) e rigetta quella da “Robin Hood” dei Vitalienbruder (e qui aggiungo un ringraziamento per le note accurate, perché io e il tedesco…), definendo orge i loro festeggiamenti e ritenendo la loro attività una mera ricerca di incondizionato supporto. La figura del leggendario pirata, invece, penso che sia molto distante da chi legge, ma penso che sia una scelta necessaria: di fronte a lui ci si sente come quei giovani dell’Aringa, con le loro domande sulle leggende che circolavano sul suo conto ad Amburgo.

Titolo: 2/2
Il titolo è pertinente e ripreso più e più volte nel corso della narrazione: esso è il perno sia della trama che dei personaggi, è il fulcro dell’intera vicenda, in quanto motto di Störtebeker; ho apprezzato inoltre il fatto che l’hai ripreso nel finale, come si il pirata l’avesse “lasciato in eredità” a Eike. Forse è solamente un po’ lungo, ma non avrei saputo trovare titolo migliore.

Gradimento personale: 5/5
Non sto neanche a dire quanto abbia amato la tua storia: ne ho apprezzato tutto, dai personaggi, a ciò che vuole trasmettere fino alle descrizioni. Proprio per quest’ultimo parametro ho deciso di assegnarti il premio speciale “Quo Vadis?”, perché grazie alla tue parole sono riuscito a immergermi completamente in ognuno dei contesti da te descritti: il porto, la nave e la taverna. Ancora complimenti!

Recensore Veterano
21/06/18, ore 13:17

Ciao, Old :)
Ho trovato questo capitolo molto avvincente, tanto che, pur non essendo una patita del genere, non ho mai staccato gli occhi dal cellulare. Ho adorato la parte centrale, quella in cui il nostro protagonista si accorge che la vita di mare gli piace, trovo che la parte della salsedine che gratta via sua la vecchia vita sia molto poetica. Bravo, sul serio. Stranamente, per i miei gusti intendo, mi è piaciuta tantissimo anche la parte più attiva del capitolo, lo scontro con i pirati. Saranno le tue fantastiche descrizioni a farmi piacere qualunque cosa :) aspetto il seguito, a presto!
P. S. Molto apprezzata la citazione di Lucrezio :D

Recensore Master
19/06/18, ore 00:32

***a contrattare legna e barili di aringhe.*** Hai presente quel cartone animato spassoso dove si viveva solo di sardine? ^^ E pure lì nessuno avrebbe voluto passare la vita a commerciare pesce, 
***“La filosofia non riempie la pancia, le aringhe sì.”***
A forza di sentir parlare di aringhe affumicate mi è venuta voglia, ne vado matta! :P

***
A volte mi sorprendevo a contemplare il mare, a godere del blu profondo delle onde sotto i raggi del sole e della loro forma, sempre uguale eppure sempre diversa. [...] 
Mi scoprii avido di racconti di mare, la poesia cortese di cui mi ero fino ad allora dilettato cominciò a sembrarmi inconsistente e frivola. Sciocca, in confronto alle storie tenebrose e terribili che quegli uomini si raccontavano con gli occhi fissi sul fuoco, abbassando la voce nei passaggi più carichi di mistero.***
Non potevo quotare per intero, ma è la parte che più mi è piaciuta di questo capitolo. ^^ Viene da pensare che il mare lo aveva nel sangue e il suo vecchio ne era ben consapevole, non sembrava questione di adattamento perché da quel che possiamo intendere del suo carattere se fosse stato sicuro al 100% della sua scelta o non avrebbe mollato o si sarebbe sentito per sempre un pesce fuor d'acqua. Il fatto è che tutti sapevano cosa era davvero meglio per lui tranne lui stesso, quel viaggio non l'ha condizionato ma gli ha aperto gli occhi. 

com'è una bordura di vaio? Avevo già cercato quando lo lessi nella tua storia sui Templari - che proseguirò, fidati! - però puoi immaginare che se cerco immaigni escono solo computer.

Non mi aspettavo quel finale! il pirata l'ha pensata bene, ma nel frattempo che se ne fanno? Non vedo l'ora di leggere il seguito. ^^

Recensore Master
18/06/18, ore 19:32

Ed ecco che cominciano a delinearsi le origini del personaggio entrato alla locanda e che all'inizio non aveva ninete a che fare con la pirateria.
Anzi era piuttosto riluttante a seguire il padre anche negli affari di mercatura, diversamente dal fratello che ha abbracciato serenamente il suo destino e non si capacita di come il minore voglia dedicarsi ai libri e allo studio quando potrebbe far prosperare l'attività di famiglia.
De gustibus non discutibus direi io in un latino "aggiustato"!
Fatto sta che né l'uno, né l'altro sono preparati a quello che gli piomba addosso in mare aperto, nientemeno che il pirata più famigerato e temuto del mare del Nord.
Il quale, saggiamente, ha fiutato che il mercante è ricco e che tenendo in ostaggio i figli può spremergli molto di più che qualche barile di aringhe!
Più di tutto in questo capitolo ho apprezzato lo scontro di mentalità; quella pragmatica, economica e utilitaristica del padre e del fratello maggiore e quella sognatrice e romantica del più piccolo.
Chissà se gli sarà d'aiuto nello sviluppo della vicenda :3

Recensore Master
18/06/18, ore 13:56

Molto avvincente anche questo secondo capitolo, che introduce il punto di vista del protagonista, i suoi sogni e le sue speranze. Si accorge che i viaggi per mare sono differenti fa quelli che compie attraverso i libri. Ma che forse sono più avvincenti nel bene e nel male. La sua prima esperienza è d'impatto: una nave pirata è di per sé lo scrigno del tesoro.
Cime sempre, i miei complimenti per come scrivi e rendi i tuoi personaggi! ^^

Recensore Master
18/06/18, ore 10:13
Cap. 1:

Che meraviglia la descrizione iniziale della nave in mezzo alla tempesta! Un vero maestro, anche nell'uso dei termini navali-marinareschi, davvero i miei complimenti! *__*
Scusa il ritardo nella lettura, ma stavo seguendo l'altra storia in corso e ho seriamente rischiato di perdere questa, che peraltro parla di viaggi per mare e pirati, argomento che mi attizza parecchio! ^^
il lancio della vicenda risulta molto attraente, il capitano con il volto segnato mi pare un uomo scolpito dalla salsedine, che ha tante cose da raccontare. Beh, anch'io voglio sedermi accanto al fuoco o sul sartiame ad ascoltare i suoi racconti! Quindi aspetto con trepidazione!
un bacio e a prestissimo! :)

Recensore Master
18/06/18, ore 04:18
Cap. 1:

Carissimo, ce l'ho fatta a leggere il primo capitolo! ^^ Ci ho provato più volte dal cellulare ma da lì anche il capitolo più breve sembra infinito, non mi ero mai accorta della differenza madornale rispetto al pc.
Tornando a noi, per adesso questa storia mi piace molto. Ci sono tanti termini marinareschi, ma sono piacevoli da trovare, a differenza di qualche libro abbandonato perché l'autore me l'aveva fatto detestare. Alle volte un lettore pensa di non gradire un argomento, invece nel mio caso dipende tutto dall'autore. ^^ Non ricordo quale scrittore sostiene che non bisogna cercare di semplificare le cose per essere sicuri che il lettore capisca, anzi inserire termini nuovi o poco usati oltre a insegnare qualcosa cattura maggiormente l'attenzione del lettore, che non si sente trattato da stupido e man mano viene invogliato a leggere di più, ad approfondire...

Però mi hai catturata anche per la descrizione della tempesta, che oltre ad essere bellissima da immaginare (ehh, ho sempre pensato che se sapessi dipingere mi affrescherei una stanza con un mare in tempesta) e ben descritta, crea il contesto giusto per esaltare le qualità degli uomini che abbiamo incontrato in questo capitolo, qualità d'altri tempi quando tutti gli uomini erano veramente cazzuti! 
Aspetto di sapere se il marinaio più anziano spacca il grugno allo spaccone di turno. :P
(Recensione modificata il 18/06/2018 - 05:03 am)

Recensore Master
18/06/18, ore 00:37

Ciao Old^^
procede meravigliosamente questa storia, con un improvviso cambio di inquadratura, un salto dalla terza alla prima persona e direi addirittura un salto temporale all'indietro, per raccontarci la storia di Eike fin dal principio. Ora è lo stesso personaggio che abbiamo incontrato, granitico e silenzioso, nel primo capitolo a parlarci di sé, di come ha incontrato i pirati e ancor prima il mare, la vita a bordo di una nave mercantile del '400, scoprendone il fascino malgrado gli inizi piuttosto difficili. I desideri e le passioni di Eike ragazzo stavano per condurlo in tutt'altra direzione, e be di malavoglia si era imbarcato sulla nave del padre. Eppure, quel difficile inizio una volta superato il mal di mare si trasforma in fascino, attrazione per lo splendore dell mare aperto e i racconti foschi dei marinai. Progressivamente, Eike diviene pronto ad un altro incontro, che pure avviene in maniera traumatica e spaventosa: la scena dell'abbordaggio da parte della nave pirata è descritta con una precisione storica e una tale immediatezza dell'azione che pare davvero di essere lì, trattenere il fiato insieme al tuo personaggio, a cercare di schivare i colpi, ad assistere a quel sanguinoso assalto, che termina infine con la richiesta di un riscatto. Da qui prevedo inizieranno nuove avventure, e il percorso di maturazione e crescita di Eike lo condurrà su sentieri inesplorati, lungo un cammino che mai avrebbe potuto immaginare per sé, all'inizio. Di nuovo complimenti per l'accuratezza nella ricostruzione storica, l'estrema dinamicità dell'azione, l'originalità della trama e - non da ultimo - la tua capacità di farci vedere e sentire con gli occhi e il cuore dei tuoi personaggi.

Recensore Master
17/06/18, ore 17:24

Brutta cosa costringere i figli a seguire una strada non richiesta. Ma nel patriarcato si è fatto così per secoli. A pagare il prezzo più salato erano le figlie femmine, ma neppure i figli maschi non è che potessero poi vivere a loro piacimento.
Eike deve lasciare i suoi amati studi per il commercio.
Non lo ama, lui. Non ne capisce le dinamiche, i sotterfugi, le furberie. Financo i pericoli...
Ed eccoci ora, infatti, alle prese con un feroce pirata, quello che si crede "l'amico di Dio": i due ragazzi, Eike ed il fratello maggiore, sono in suo ostaggio per il riscatto.
Ti dirò: il mercante non mi fa pena per nulla.
Mi dispiace solo per i due giovani, per i pericoli che ora dovranno affrontare: spero che i pirati non facciano loro del male, al più giovane ed efebico, soprattutto.
Come sempre, caro amico ed Autore, mi fai "vivere" la scena, come se pure io fossi lì, su quella nave mercantile.
Ne sento gli odori, i movimenti, le urla di terrore, i fischi dei colpi nemici.
Complimentissimi
Lou