Recensioni per
Il matto
di fumoemiele

Questa storia ha ottenuto 40 recensioni.
Positive : 40
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
20/08/18, ore 22:33

Eccomi di nuovo qui. :)

Un capitolo suggestivo, proprio come il precedente.
Qui abbiamo modo di scoprire qualcosa in più riguardo il matto, un'informazione importante che, chissà, magari comparirà anche nei capitoli successivi.
Pareidolia. E qui ammetto la mia grande, grandissima ignoranza: non sapevo cosa fosse e sono andata a cercarla su internet.
Una volta letto il significato e aver compreso cosa ne segue, ho riflettuto sul fatto che alcune volte è capitato anche a me di associare figure ordinarie a cose assolutamente casuali o disordinate. Certo, non ho mai lavorato tanto di fantasia come il matto, ma ammetto che mi è capitato. Inoltre, mentre mi informavo, ho letto anche che esiste la pareidolia acustica. Chissà se il matto, più avanti, sentirà parole e frasi da rumori totalmente casuali e privi di senso.

Ad ogni modo, questo capitolo è stato davvero interessante.
Molto bella - bellissima - la citazione da "Il Signore degli Anelli" mentre il matto si lega il filo d'erba all'anulare.
E molto creepy, se così vogliamo dire, l'ultima parte, dove una delle facce gli morde l'addome.
Il matto è sempre più coinvolto nel suo mondo e sembra proprio non prestare alcun ascolto al "signore con il camice".
Ne deduco quindi che il matto si trova in un qualche centro specializzato e chissà, le pareti sulle quali si è arrampicato nel capitolo precedente magari erano proprio quelle della sua stanza.

Due capitoli davvero ben scritti e molto interessanti. :)
Complimenti ancora e alla prossima,

Jill ~

Nuovo recensore
20/08/18, ore 22:18

Ciao!
Eccomi qui per lo scambio recensioni. :)

Questa raccolta mi ha incuriosita molto e non solo per il titolo, ma anche - e soprattutto - per il suo contenuto.
Ti dirò, ci sono diverse cose che ritengo "difficili" da scrivere.
Tra queste, secondo me, rientrano le drabble e il nonsense.
Le drabble perché devi esprimere determinate cose con un numero estremamente ristretto di parole; il nonsense, invece, perché deve esserlo al cento percento. Lo reputo un genere difficile da scrivere e, sinceramente, non ci ho mai provato, proprio perché non mi reputo all'altezza.
In questo caso, devo dire che tutto ti è riuscito veramente bene: con questa semplice drabble entriamo proprio nella testa di un matto, un po' come il Cappellaio - matto - che troviamo all'inizio, in quell'immagine creepy che ho davvero adorato.

Il matto vede il mondo - il suo mondo - a modo proprio.
I colori sgargianti lo invogliano ad osservare, ad ammirare e alla fine a desiderare. E questo suo desiderare si trasforma in ingordigia, tanto che alla fine non si accontenta di divorare un solo mostro, ma anche tutti gli altri.
Gli stessi mostri che considerava compagni, nello stesso posto che lo faceva sentire a casa.
Sublime.
Complimenti, davvero.
Corro a leggere il prossimo capitolo. :)

Jill ~

Recensore Veterano
20/08/18, ore 09:04

Ri-eccomi. Ieri non avevo notato che hai aggiornato due volte, se non me lo facevi notare tu mi sarei dimenticata di controllare, per cui grazie.
Effettivamente questa storia è più allegra della precedente. L’idea dell’uscita è presentata come qualcosa di straordinario per il matto e credo che tu abbia reso bene l’idea: il matto è qualcuno che aspetta giorni stando sempre all’interno di un edificio, è normale che per prima cosa guardi il cielo cercando il sole. E poi in un secondo momento subentra il gelo: è freddo perché è inverno, ma è freddo anche perché il matto ha solo un’ora per godersi la sua uscita prima di entrare. Qui ritorna un po’ l’opposizione tra due elementi che c’era nei capitoletti precedente: sole/gelo-brividi. E nuovamente è come se il matto sia sempre sospeso, con un piede fuori dall’ospedale e l’altro che è già dentro. La malinconia colpisce alla fine del testo: il matto avrà nostalgia anche del freddo pur di poter uscire un’altra volta.
In queste poche righe ho trovato delle immagini davvero carine, è impossibile non apprezzare queste storie. Di nuovo non ci sono errori e mi piace come imposti i capitoli. Complimenti e alla prossima!
endoftheknownworld  

Recensore Master
20/08/18, ore 00:57

CIAO!
Non potevo non leggere subito anche il matto esce in giardino!
Adoro questa raccolta (già stato detto? XD)
“Il cielo è limpido, il sole splende! Anche se, in fondo, il matto ha tanto freddo.”
Ricorda una poesia dei poeti maledetti, Paul Verlaine e la sua dolce malinconia.
“Sembra proprio agosto, anche se è dicembre.”
(Magari! Cribbio mi manca dicembre… ç_ç ci pensa anche la mia musa che canta su instagram canzoni Natalizie)
“Non vedrà presto quel sole che non c'è, non sentirà quel freddo gelido sulla pelle.”
Il finale splendidamente Angst! Meraviglioso!
Splendida lettura! Dolce e amara! Calda e gelida!
In attesa del prossimo capitolo!
Boingo!!!

Recensore Master
20/08/18, ore 00:51

CIAO!
Strafelice che hai aggiornato! Adoro questa raccolta, adoro i matti! Adoro il Cappellaio!
Questo capitolo mi ha riportato al mio tirocinio al centro salute mentale!
È incedibile come hai descritto come il matto veda il resto del modo. La ragaza e le pillole descritte come “piccoli cerchi bianchi”.
La ragazza dai biondi capelli e dal vestito blu, Alice sei un’ infermiera? Sei una di noi? (beh a Prato avevo la divisa azzurro puffo, bei tempi!
“Il matto deglutisce e sa che presto sentirà le palpebre pesanti”
Rende davvero bene gli effetti e la consapevolezza che ne ha il Matto.
Davveor con poche righe riesci a dare una pennellata della situazione!
Bello!
Adoro questa raccolta!


Alla prissima
Boingo!!!

Recensore Veterano
19/08/18, ore 18:48

Sono felice che hai aggiornato, avevo proprio voglia di leggere qualcosa. 
Allora, questa volta ci sono pochi elementi che indicano la follia del matto, rispetto ai capitoli precedenti s'intende. Sembra quasi una sorta di ritorno alla normalità, come se il matto si fosse preso una pausa. L'unico elemento di follia forse emerge da quei "piccoli cerchi bianchi", chiaramente le pillole con cui imbottiscono il matto ogni giorno. Mancano i colori vivaci dei precedenti capitoli, prevale invece un ambiente più asettico, come si conviene a un ospedale psichiatrico; le pillole infatti sono bianche, incolori, non ci dicono nulla. E anche il matto sembra tacere, tranquillo nel suo ottundimento farmaceutico. Un capitolo di transizione forse? Comunque, l’ho trovato carino nel complesso, sempre senza errori e molto ordinato. Una curiosità che ancora non ti ho chiesto: come mai la scelta del personaggio di Alice? Solo perché è un riferimento a un matto abbastanza famoso o ci sarà qualche collegamento con la storia? Non è letto il libro, ho solo visto qualche film e il cartone, quindi se ci sono stati dei riferimenti impliciti alla storia com’è nel libro non li ho colti.
Concludo facendoti i complimenti e sperando di leggere presto qualche altra avventura del matto. Alla prossima!
endoftheknownworld

Recensore Master
14/08/18, ore 00:34

Ciao eccomi qua per lo scambio del WE!!!

Storie da Originale ad Originale! ^_^ Il titolo mi ispirava molto! IL MATTO!
Bellissima Fan Art d’apertura! Il cappellaio matto, l’ora del tè, il non compleanno! Adoro Alice nel Paese delle Meraviglie!!!
Giuro sembra il testo di una delle canzoni di De André, hai presente VOLT LA CARTA?
Davvero, sembra una canzone da menestrello! Frizzate e COLORATA!

"Un anello per domarli, un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nell'oscurità incatenarli", borbotta. *
La citazione del SIGNORE DEGLI ANELLI l’ho apprezzato molto perché adoro l’opera di Tolkien! (HOBBIT, SIMARILLION, RACCONTI PERDUTI, RITROVATI… anche le poesie di Tomb Bombadil!)


Mi è piaciuto talmente tanto il primo capitolo che ho letto anche il secondo!
Io adoro il NO SENSE! Davvero queste brevi righe sono intrise della follia del cappellaio!
Scriverai altri capitoli vero?


Alla prossima
Boingo!

Recensore Veterano
13/08/18, ore 17:11

Ri-eccomi.
Allora, è interessante come ci trasporti nella mente di questo pazzo e ci fai vedere quello che lui vede. Le facce sono più inquietanti dei piccoli mostriciattoli colorati, danno l’impressione che ci sia qualcosa che guarda il matto, che lo osserva in ogni momento della sua giornata aspettando qualcosa. Sono visi minacciosi alla fine, non hanno niente di umano, non vengono descritti, sappiamo solo che sono nel pavimento e minacciano l’uomo. Il carattere di disumano forse emerge quando metti in risalto il nome della condizione per cui il matto è ossessionato dai volti nelle piastrelle. C’è poi un'altra opposizione, come nel capitolo precedente, tra la risata del matto e la faccia che gli dà un bel morso sulla pancia, tra la gioia e il dolore. Non so se sia voluto, se in qualche modo in ogni capitoli presenti questa sua condizione di malattia, di precarietà come sempre in equilibrio tra due opposti ma mi è piaciuto molto leggere la storia in questo senso.
Ovviamente, ho adorato la citazione. Sarebbe bello se a ogni capitolo si scoprisse qualcosa in più su questo matto, magari piccoli aspetti della sua vita, qualcosa che lo faccia diventare familiare al lettore.
Non mi sono complimentata prima per la mancanza di errori e quindi lo faccio qui, è sempre un piacere trovare una storia ben scritta e anche corretta grammaticalmente. Nel mentre segno la storia tra le seguite, sei riuscita a incuriosirmi. Alla prossima!
endoftheknownworld

Recensore Veterano
13/08/18, ore 16:59

Eccomi qui per lo scambio, visto che si tratta di una raccolta di storie brevi ho deciso di passare su entrambi i capitoli, ovviamente non sentirti obbligata a ricambiare perché non mi pesa affatto, soprattutto quando si tratta di storie ben scritte.
I periodi brevi e le continue interruzioni a capo rendono bene l’idea di una mente disconnessa e confusa. Mi piace che la follia come la presenti sia piena di colori, di inquietudini anche, certo, ma non è un grigio squallore o un pozzo nero in cui si sprofonda. C’è un po’ questa opposizione trai colori e il venire divorati, tra l’essere vivo e l’essere morto ed è come se il matto fosse in mezzo o fosse il collegamento tra le due dimensioni. Il matto vive nella sua testa, vive trai i mostri colorati sulle pareti però alla fine si mangia i suoi stessi deliri, come se fosse autodistruttivo.
Direi che è una storia perfettamente coerente con il suo genere e non è facile scrivere nel nonsense, quindi complimenti e proseguo la lettura.
 endoftheknownworld

Recensore Junior
13/08/18, ore 15:20

Eccomi per lo scambio di recensioni. Di solito non sono un fan delle drabble così corte, ma questa è riuscita ad interessarmi nel senso positivo. Parto con un commento scherzoso: sembra la visione di un povero fancazzista che ha deciso di provare gli acidi per la prima volta. Il matto si guarda intorno, vede qualcosa che gli interessa, lo mangia, corre sui muri assieme ad altri esseri e poi decide di mangiarli di nuovo: in un altro modo si può considerare come un artista che vuole possedere le cose belle in maniera ossessiva. Le apprezza, le vuole conoscere, ma arriva al punto di farle soffrire, un po' come un amante troppo geloso. Io gli ho dato questa interpretazione, ci vediamo alla prossima :)

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