Recensioni per
Il matto
di fumoemiele

Questa storia ha ottenuto 40 recensioni.
Positive : 40
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
07/09/18, ore 16:31

In questa drabble tornano tutti gli elementi tipici del nostro matto, mi ha ricordato molto la prima, e in maniera positiva ovviamente. Ci sono anche qui degli animaletti colorati che il matto si mette a contare prima di addormentarsi, come se i vermi fossero la sua versione delle pecore. Quando si addormenta nelle sue parole c’è ancora quel dualismo che si porta sempre dietro e che si ripercuote anche nel sogno: le nuvole bianche fatte di zucchero filato in contrapposizione con il cielo rosso, quasi fiammeggiante che disturba il matto. Infine, nel sonno il matto precipita, forse a indicare che il suo viaggio notturno lo ha portato a scendere nelle profondità della sua psiche e che solo lì trova rifugio.
Anche questo piccolo frammento sul matto è molto bello, ricco di immagini e tante prospettive. Quello che apprezzo di questa raccolta è la possibilità di godersi una lettura leggera e piacevole cercando di interpretare quello che ci proponi, ogni volta in modo di diverso ma con elementi che comunque ritornano sempre. Complimenti ancora e alla prossima!
endoftheknownworld

Recensore Master
05/09/18, ore 11:28

Ciao!
Sono qui per lo Scambio Libero.
Non ho voluto partire con la long romantica perché aprendo questa raccolta l'immagine mi ha conquistato. E' una motivazione assurda, lo so, ma se qualcuno si prende la briga di inserire un'immagine prima di un testo, quella assume un grandissimo significato, perché mi dà la misura di ciò che troverò nel testo, che siano le tematiche, il tono, l'ambientazione o il tuo di personaggio. Io direi che in questo caso, l'immagine racchiuda tutte queste possibilità insieme.
Questa poi rimanda al mondo stravolto di "Alice nel paese delle meraviglie" che confesso di avere in lista da una vita ma non ho mai letto il libro né visto una delle tante riproduzioni cinematografiche (non quella della disney, non quella di Tim Burton, nessuna...), un mondo con una sua logica interna che visto da fuori senza insensato e folle, con personaggi stravaganti e inaccettabili dal nostro modo di pensare. Ed ecco che in quest'atmosfera, tra queste premesse, si colloca la tua raccolta.
Il titolo è semplice, visto da fuori non dice molto, ma solo l'essenziale; e in ogni caso, quale tratto si può evidenziare di un matto se non il fatto che è matto? Scusa il gioco di paroleXD Quello che voglio dire è il titolo scarno e generale ha il potere, vista il particolare significato di questa parola, di attirare comunque il lettore. Sembra dire: qui c'è un matto, venite a vedere cosa combina, osservatelo libero nel suo mondo. Inoltre i titoli acquistano potere e sfumatura soprattutto grazie al tipo di introduzione e ai generi che lo accompagnano. In questo caso, anche l'introduzione sembra suggerire "una piccola opera di poco conto, leggera, canzonatoria. Tutto è divertente se c'è un po' di follia... tutto? Allora io immagino che ci sia qualcosa anche su cui riflettere in questa raccolta, perché "tutto" racchiude davvero molta roba, non sempre felice, ma qui c'è un matto e forse lui saprà farlo.
Ecco questo senso di follia unita a malinconia, leggerezza e riflessione mi è giunto dal titolo e dall'introduzione.
E la lettura non mi ha affatto deluso! Anzi ha aumentato questa sensazione.
Il sottotitolo mi piace: non solo riprende una frase del testo, centrale e fondamentale; ma ancora una volta è la semplicità che disarma, quella frase fatto da soggetto e verbo che non si colloca in uno spazio-tempo, perché priva di complementi, rende il tutto molto inquietante direi, è un avvertimento: stai entrando nella casa del matto.
E ora veniamo al testo!
Prima di tutto mi è piaciuto come con pochi termini ben mirati hai saputo dare l'idea di un mondo illusorio, quasi allucinogeno, che può ruotare e non rispetta le regole sociali o fisiche. Figure fatte di colori accesi, ben definiti, probabilmente scelti con cura; creature, anche animali, che però diventano fantasia, acquistano intensità, luce, magia.
Mi piace la sensazione di empatia che si respira, il fatto che lui veda le auree dei mostri, oltre la superficie. Mi ricorda un po' questo estratto della canzone "Quando i bambini fanno oh", ovvero: evviva i pazzi che hanno capito cos'è l'amore. Il mondo del protagonista è fatto di emozioni, sensazioni, di qualcosa che non si può afferrare e che è talmente potente da prendere corpo nel loro mondo.
E i mostri, che nello scenario comune sono esseri bui e spaventosi, sono ombre che scivolano sulle pareti delle nostre stanze, che vogliono la nostra innocenza, il nostro coraggio, la nostra vita... diventano amici del pazzo. Sì, perché lui non ha paura, sono gli altri ad averne di lui; ed è talmente folle da giocare con i mostri, per poi divorarli. Il matto ha fame, trova forza in quella sua pazzia, nel suo mondo è lui che comanda e detta legge.
Anche il matto viene considerato un mostro, qualcosa che la società non comprende non sa aiutare e che quindi allontana e addita. Lui tra i mostri si sente a casa, ma tra di loro è sempre lui il più forte, perché lui non è come loro. Loro sono brutti, hanno un'accezione negativa, ma lui è luce, è innocenza eterna, ed è spietatamente amorale, e quindi gioco e appetito si uniscono.
A tutti noi è stato insegnato di non giocare con il cibo... ma non al matto!
Inutile dire che in questa drabble io abbia visto accezioni di tematiche delicate, che forse non erano nel tuo intento, eppure mi hanno lasciato addosso un senso di inquietudine leggera e di riflessione. E' follia indotta quella che vive il protagonista? Forse non bisogna ragionarci tanto, perché nel suo mondo questo non conta. Ma io guardo da fuori, e allora ci rifletto tanto, e sento un senso di malinconia a pensarlo chiuso nel suo mondo, a mangiare mostri che continuano a rampicarsi sulle pareti. Se si pensa che lui continui a mangiarli, e quindi che quei mostri per quanti lui ne mangi continuino a essercene degli altri, senti la folle disperazione che pervade questa drabble.
Spero di non aver detto un mucchio di cavolate. Sappi che mi è piaciuta tantissimo. Cento parole e tutto un mondo che mi ha preso alla bocca dello stomaco. Profondità, leggerezza e tanta malinconia. Complimenti!
A presto!

Recensore Master
03/09/18, ore 19:54

Ciao! Eccomi qui per lo Scambio Libero :) Ho voluto continuare questa raccolta perché il primo capitolo mi aveva affascinato molto e quindi volevo davvero leggere in quale altro modo avresti continuato a descrive il matto. Sono rimasta stupita e devo dire che grazie a te ho anche imparato un nuovo termine perché non sapevo cosa significasse P. poi ho letto la tua spiegazione e mi sono ritrovata a pensare che è un gioco che facevo spesso da bambina e capita a volte tuttora quindi è stato interessante dargli un nome ma ancora più bello vedere come tu l’hai reso, l’idea di facce che vogliono mangiare il matto. 
La parte finale mi ha sorpreso! Uno stile creepy che noto essere una tua caratteristica, una tua bella firma. 
Sono ancora più curiosa per il prossimo capitolo! Brava! 

A presto :)

Recensore Master
01/09/18, ore 19:59

Ciao =)
So che avevo detto che avrei recensito altro, ma questa raccolta mi ha attratto in modo che non riesco a spiegare, ma prometto che ripasserò appena si attenua un pò il casino tra studio, casa ecc....
Ma parliamo della tua storia che è la cosa più importante.
Ammetto che di questa raccolta è il primo capitolo che leggo e l'ho trovato... sensazionale.
Si, non solo perchè di solito ci troviamo sempre dall'altra parte e mai dalla parte del matto, vedere attraverso i suoi occhi è diverso da ciò che veniamo in realtà noi.
Ho deciso di intraprendere questa lettura perchè raramente leggo di questo genere, lo trovo... forse un pò banale, ma la tua storia ha tutto tranne che linee banali.
Non nascondo che mi hai lasciato senza parole perchè mi immaginavo un approccio diverso tra il matto e la madre, mi immaginavo abbracci, coccole, parole d'affetto e invece è stato tutto l'opposto.
Il matto che poi... non so... mi ha dato mille sensazioni al di fuori del suo stato d'animo.
Certo che associare, colori, disegni, fantasia a un matto è più che azzeccato, ma in tutto ciò sono riuscita a leggere tristezza, dolore, malinconia e delusione.
Il matto dapprima interessato alla figura che si avvicina a lui, la guarda attentamente e poi si accorge che è la madre, la stessa donna che l'ha messo lì. Ehm.... seppure la scena è stata breve i ha dato emozioni forti, mi ha davvero lasciato di stucco, facendomi pensare e per un attimo mi sono vista quella scena.... ero lì, che osservavo e non riuscivo a parlare.

Complimenti, era da un pò che non leggevo tue storie e devo dire che dovrei passarci più spesso, prometto che appena mi si calmano le acque con i vari impegni farò un giro sul tuo profilo, anche perchè avevo già adocchiato qualcosa che mi piaceva leggere.

Mi ritroverai di nuovo... XD No, non è una minaccia....
A presto...
Claire

Recensore Master
01/09/18, ore 08:05

Innanzitutto hai insegnato a tutti un nuovo termine, usando pareidolia nel titolo. Anch'io come altri sono andato a cercare il termine, forse dovresti inserire il signato del termine tra le note.
Senza il significato del titolo e du questo capitolo perde parecchio.
Niente di più facile di trovare delle facce tra le ombre del pavimento.
Ma anche osservando intensamente se stessi, questo gioco di ombre e luci funziona.
Interessante il presunto morso, direi che potrebbe aver avuto un malanno o forse la puntura di una siringa che la sua mente interpreta come tale.
Interessante sapere che il matto è in qualche struttura medica, direi che questa è la prima "reale" informazione su di lui.
In più, in modo alquanto particolare, viene introdotto un altro personaggio che é quello " signore con il camice ".
Un capitolo scritto sempre bene, sai destreggiarti molto bene in queste scene surreali.

Nuovo recensore
31/08/18, ore 16:17

Ciao!
Sono qui per lo scambio recensioni del gruppo "The writing spell -- gruppo di scrittura EFP". :)
Approfitto dell'iniziativa per continuare la raccolta dato che, come ben sai, mi sta piacendo particolarmente.

Qui vediamo il matto uscire per la prima volta e devo dire che l'ho trovato interessante.
In particolare, mi è piaciuto perché hai espresso molto bene la sua euforia dovuta all'ora libera ma, subito dopo, si rende conto che quel momento presto finirà e quindi tutta la sua allegria va a scemare.
Non gli importa se restano ancora cinquantanove minuti - che, presi nella condizione nella quale vive, sono tanti o comunque uno cerca di sfruttarli al meglio -, perché è consapevole che, una volta terminati, dovrà tornare dentro.
È triste, a dirla tutta. Il matto è triste e infelice e devo dire che provo compassione nei suoi confronti.
Mi è piaciuto molto anche il suo percepire quel momento come un giorno di agosto anziché dicembre, due mesi nei quali si provano cose diametralmente opposte.
Molto bello anche questo capitolo, complimenti!

Jill ~

Recensore Master
30/08/18, ore 17:04

Ciao :) Sono qui per lo Scambio di Recensioni e sono davvero rimasta a bocca aperta dopo aver letto questo primo capitolo, sono davvero... wow. 
Già il titolo mi piaceva ma qui sono sconvolta, mi è piaciuto da matti il modo sapiente in cui hai usato le ripetizioni, come hai costruito il tutto, descrivendo allo stesso tempo l’immagine che ci hai pubblicato sopra ma andando anche oltre, lasciando un’atmosfera molto lugubre e un’aria di... fame, di ingordigia, molto di Inferno, di male e disperazione. 
Sembra quasi una di quelle filastrocche per ‘bambini’ utilizzate nei film horror, se hai voluto creare questo ambiente e se questo era il tuo tengo... ci sei riuscita benissimo, complimenti. 
Davvero inatteso e soprattutto l’ho trovato innovativo e sperimentale. 
Spero di rileggerti presto :) 
Brava!

Recensore Master
30/08/18, ore 04:16

Ciao! Che bello! Mi approccio a questo scambio di recensioni e oltre a trovare il tuo profilo trovo ad attendermi l’aggiornamento de IL MATTO! Molto felice!
Come sei sorpresa che questa storia stia piacendo, è fantastica!
IL MATTO E SUA MADRE!
“Vede una donna e capisce che è più anziana di lui. Si solleva dal pavimento, lasciando cadere le matite.”

Associ ogni volta che leggo questa storia il Matto ai colori, alla vivacità. Trovarlo con delle matite e me lo immagino mentre disegna.

“Lui solleva lo sguardo dal foglio da disegno sul quale ha scarabocchiato dei coccodrilli che giocano a palla e che ha colorato di rosso.”
Pensavo arcobaleni ed unicorni (non so perché la fantasia galoppa rapida, sarà perché sono le 4:00 del mattino e dovrei decisamente andare a letto…

“Adesso è davanti alla donna e gli sembra di aver già visto quel volto.”
C’è così tanta tristezza in questa frase e anche negli occhi della donna che non viene riconosciuta.
Anche le sue reazioni sono incomprensibili al Matto.
Adoro ogni lettura di questa tua opera, davvero poetica evocativa e malinconica.

Rabbia e dolore! Il matto la riconosce. Abbandonato in un posto estraneo.
Davvero doloroso questo capitolo!
Abbandono e senso di tradimento e dolore da entrambe le parti.
Grazie di queste sensazioni!



Alla prossima!
Boingo

Recensore Master
29/08/18, ore 14:25

Ciao ^^
Allora, non sapevo cosa significasse Pareidolia. Poi l'ho cercato e ho detto... cavolo è una cosa che faccio sempre anche io, non sapevo avesse un nome. E' una cosa che mi diverto sempre a fare, e ho apprezzato questa che il matto vede nel filo d'erba un anello. A proposito, adoro il fatto che tu abbia citato il Signore degli Anelli, qui mi parte la vena fangirl lol
La parte finale è... wow o.o Le cose viste dagli occhi del matto sono davvero diverso da come potremmo vederle noi. Mi è piaciuta tanto anche questo capitolo, complimenti ;)

Recensore Veterano
29/08/18, ore 11:29

Questo nuovo capitoletto ha una nota triste, segue un po’ il precedente sull’uscita in giardino. Mi è piaciuto l’inizio dove descrivi il matto intento a disegnare e a compiere allo stesso tempo una delle sue stranezze quotidiane; il fatto che nel suo disegno ci sia qualcosa di “sbagliato” è evidente da quello che rappresenta: dei coccodrilli rossi che giocano a palla. C’è un elemento di pericolosità messo sullo stesso piano di qualcosa di giocoso, ed è un po’ la solita contraddittorietà del matto. Leggendo il titolo avevo sperato in un incontro che fosse dolce e familiare, ma il matto si rifiuta di abbracciare sua madre e la scaccia dalla stanza urlando. In qualche modo così nega quello che era, quello che sua madre crede che lui sia: solo un matto rinchiuso in manicomio; almeno io l’ho letta così. Mi piaciuto molto, comunque, anche se non mi aspettavo la reazione del matto forse è stata proprio quella che alla fine mi ha colpita di più. Alla prossima!
endoftheknownworld

Recensore Master
29/08/18, ore 08:22

Di sicuro la fantasia non ti manca, anche se non sono sicuro di aver capito questo testo (quasi una rima) in qualche modo mi è piaciuto.
Credo proprio perché da un lato non ha senso, ma dall'altro sapendo cosa aspettarmi lo acquista perché è sensato che qualcosa dedicato alla follia non abbia senso.

Recensore Veterano
27/08/18, ore 23:25

Hey ciao!
Eccomi qui per lo scambio de "Il Giardino di EFP": ho visto che tra le tue preferenze c'erano questa e "Paralyzed" quindi spero di aver fatto bene scegliendo tra queste due. Non saprei esattamente perché tra le due io abbia scelto questa raccolta. Entrambe le storie mi incuriosivano abbastanza e non sono nemmeno una grande fan del nonsense. Forse mi sono messa un pochino alla prova scegliendo "Il Matto".
(Recensisco a grandi linee tutti i quattro capitoli pubblicati visto che sono Drabble)
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Per prima cosa l'immagine che hai scelto come banner è semplicemente spettacolare. Sin dall'inizio, prima di iniziare a leggere si lega perfettamente alla tematica principale dela tua raccolta ed è facile abbinarvi i personaggi coinvolti nel disegno. Il Cappellaio Matto è forse il matto più matto e famoso tra tutti e i riferimenti ad "Alice nel Paese delle Meraviglie" sono azzeccatissimi. Riportano il lettore, che osserva il mondo con gli occhi del Matto, a un qualcosa di familiare perché chi non conosce Alice?
Il signore con il calice è l'elemento reale che strappa brutalmente il lettore dal turbine di follia e ce lo ributta subito dopo ma al quale il Matto non presta quasi attenzione. Le facce e i colori che vede sono reali per lui, tanto che nel primo capitolo, nel posto che ci viene descritto solo dai colori accesi e pieno di 'mostri' per lui è una vera casa, accogliente e piacevole. 
Il terzo capitlo è quello che mi ha colpito un po' più degli altri. È quello in cui lui incontra Alice, che gli porta le sue medicine, quelle che lo addormenteranno e tranquillizzeranno. L'ho trovato più comunicativo degli altri e forse più realistico. Il Matto che per abitudine, forse anche a seguito di svariate lotte, spalanca la bocca all'arrivo della sua Alice. L'ho trovato senza forza vitale, come se appunto non avesse la voglia e/o la forza di ribellarsi alla condizione in cui è. Dal fatto che lui chiami casa le sue pareti colorate e le facce intuisco che non sia una condizione per lui sgradevole, al contrario di ciò che ritengono i medici presso i queli si trova in cura. È un capitolo malinconico. Ripreso in alcuni punti anche nel capitolo successivo. Nei prossimi mi piacerebbe ritrovare ancora il Matto del primo capitolo: quello che si è adeguato al suo mondo e sa abitarlo.

In tutti i quattro capitoli il tema mi pare reso alla perfezione. Il nonsense è piacevole e tutta la storia scorre bene senza nessun tipo di errore. 
Mi resta solo da farti i miei complimenti per la storia. Rendere bene questo tipo di fic in così poche parole non è affatto semplice ma tu ci sei riuscita perfettamente.
blackswan_

Recensore Master
27/08/18, ore 18:56

Ciao ^^
Oddio, la follia, che bel tema, tra l'altro bellissima l'immagine all'inizio.
Io in genere non leggo storie nonsense, però sai, non mi è sembrata neanche tanto nonsense, semplicemente sembra di essere catapultati nel Wonderland... ed effettivamente lì è tutto molto pazzerello, ma dettagli XD
E' stato bello poter vedere il mondo attraverso questo personaggio così particolare, mi è sembrato tutto così particolare, così... colorato e allegro, non so, è stata l'impressione che ho avuto. Complimenti per questa prima drabble, molto d'effetto :)

Recensore Master
24/08/18, ore 22:15

Ciao!
Che dire... Wow.
Penso sia la prima volta che mi addentro in una storia classificata nonsense, e l'impressione finale è ottima.
In sole cento parole, o giù di lì, ci presenti il tuo protagonista, con un aggettivo che vale più di mille parole: il matto. E ci mostri il mondo attraverso i suoi occhi, ci racconti le sue azioni.
Da brividi, davvero.
Per me sei stata bravissima, sia come concetto sia come forma, che ho trovato molto curata.
Complimenti!

Mari

Nuovo recensore
23/08/18, ore 17:40

Ciao!
Approfitto dello Scambio a Catena del Giardino per continuare la lettura di questa raccolta.
Ti dirò, i primi due capitoli mi sono piaciuti veramente tanto, quindi credo proprio che la seguirò fino alla fine.

Dunque, in questo capitolo ci troviamo quasi nella normalità.
E dico "quasi" perché, alla fine, è pur sempre attraverso il matto che noi vediamo le cose.
Di conseguenza, azioni che possono sembrare del tutto normali e quotidiane per noi, per il matto assumono altre sfumature. Il bianco è il colore che domina in questo capitolo, in netto contrasto con i colori sgargianti di quelli precedenti - il primo soprattutto - e si rifà, in particolar modo, alle pillole che è costretto assumere ogni giorno, da lui definite come "dei piccoli cerchi bianchi".
Molto interessante anche la figura di Alice "reincarnata" come l'infermiera che gli porta le pillole insieme all'acqua.
Mi domando se il matto, sotto sotto, crede di essere il cappellaio matto del mondo di Alice. Chissà.
Anche questo capitolo è stato davvero interessante e la lettera molto piacevole. :)
Complimenti e alla prossima,

Jill ~