Recensioni per
Cala novembre e le inquietanti nebbie, gravi, coprono gli orti
di tixit
Ciao Tixit! |
In questo capitolo André sembra a un passo dal cosiddetto ''botto'': la storia della lista, Oscar e Fersen che continuano con le loro schermaglie (difficile non pensare che possano preludere a quello che André in effetti teme), fino all'arrivo di Girodelle, che se da una parte si rivela un insperato alleato cercando di far aprire gli occhi a Oscar (e non solo!), dall'altra, seppur non volendo, con la storia del miele e dello zucchero intinge il dito nella piaga del povero Grandier. Alla fine, piuttosto che implodere, il poveretto si arrende e quasi prova a giustificare Fersen dinanzi a Oscar, forse perché si è reso conto che anche lo Svedese è a corto di zucchero... ma dimentica di non avere per sé, a differenza sua, almeno un po' di miele! Le cose sono due anzi tre: o André continua sulla strada della depressione come in questo capitolo, o si ribella e va a trovarsi un alveare oppure... scoppia! Non so perché, ma propendo per la tre 😂 |
Ciao tixit, |
Fa davvero un grande dispiacere vedere il modo in cui André si sta crogiolando nella propria inadeguatezza... e Fersen qui mi è stato antipatico, anche se non credo che volesse lanciare una frecciata con quella cosa del chiedergli della sua lista- dal suo punto di vista sarà stata solo una battutina, tanto cosa ne sa lui della vita inesistente di André (e cosa gli interessa del fatto che André non può rispondere?)? Ma insomma, il punto di vista attraverso cui leggiamo non sia presta a farlo stare simpatico. Anche se poi André gli para un po' il culo parlando con Oscar (certo che gli piace soffrire!) giustificando lui e la sua lista... |
I think you are used to me telling you how much I like the way you portray Girodelle in your fics. Here reminds me of the same character you depict in ,,Una mano tesa” ( by the way, are you going to continue this story that I adore?), with his hair too long and his enigmatic speech (the same ..capelli tropo lunghi e la sue frase oblique” from ,,Una mano…). Here he tells André about a memory from his childhood, regarding the game of chess, in the other fic, he is asking Oscar if she is playing cards. In both stories, it seems that only he knows the rules… |
Credo che Oscar sia presa da Fersen più di quanto si potesse evincere dai capitoli precedenti. Ha rovistato fra le cose di lui? Lo ha pedinato? Sta di fatto che ha scoperto la lista e gli ha rivolto una domanda piccata. Si è, poi, risentita quando André le ha fatto notare che la lista potrebbe essere uno schermo per deviare l'attenzione della gente da Maria Antonietta. Oscar rischia di diventare l'ennesima donna schermo, l'ennesima partita di miele e, 'sta volta, ci sarebbe un gran bel parlare, visto il soggetto singolare che Fersen si è andato a scegliere. La reputazione di Maria Antonietta sarebbe salva per un bel po'. |
Incredibili cose in questo capitolo: Oscar che rimbecca Fersen e André che invece lo difende! Solidarietà maschile? Mah.. |
Questo capitolo mi ha fatto ricordare un disegno di Kodemari in cui Oscar è in compagnia di André Alain e Girodelle con lo sfondo il baldacchino del letto. Basta togliere Alain e metterci Fersen. |
Sì, lei è il suo zucchero. Ma lui è diabetico, non ha il permesso di assaggiarlo. E l'altro che assaggia dolci tutto dove può vorrebbe anche il suo. Girodelle ha capito e cerca di spiegarglielo, ma André si sente ancora il cagnolino di Oscar e lo difende quasi il conte, che c'è di male in una lista? Poi è lei che lo cerca, lo consola quasi. Ma è lui che la blocca. Non ho capito la reazione di Oscar, vuole avvicinarsi ad André ma non sa ancora come? Mi lasci in sospeso, lui tutto solo in cucina che avverte ogni cosa di Oscar mi mette il magone. |
Eppure a dispetto del titolo qualcosa è cambiato anche in questo capitolo... perché se André non può fare a meno di essere tormentato dai propri sentimenti persino nel sonno, c'è in lui una sorta di tentativo di ritornare dei ranghi e cercare di rassegnarsi quasi commovente, tanto più che Oscar volente o nolente non è più la sua esuberante compagna di giochi ma una donna che sta passando un momento. .. particolare (?) e sembra voler giocare con il fuoco. A questo riguardo, la dicitura è OOC e in effetti in questa storia Oscarina risulta piuttosto audace, tuttavia tu la rendi credibile più che in tante fanfictions e, ti dirò, vedo in lei degli aspetti che mi ricordano il personaggio originale: la fragilità mascherata dall'indisponenza, il desiderio di sedurre che la porterà nell'anime a indossare vesti femminili e potrei continuare. Quanto a Fersen, credo sia molto simile al personaggio storico e qui più che in altre storie incredibilmente odioso, anche se penso che anche lui abbia le sue motivazioni per questo ''crollo morale'' che lo porta a voler infrangere la sua amicizia con Oscar giusto per togliersi lo sfizio. |
Bel capitolo. |
André non è messo tanto bene: si paragona a un cane e finisce per ricoprire lo stesso ruolo anche nei sogni (o negli incubi), dove, volendo, ci sarebbe un ventaglio di scelte più ampio. Male gli va nei sogni e male gli va nella vita, peggio di così! |
Oscar vuole del sesso (o magari vuole solo delle esperienze extracurricolari??), e non sembra necessariamente da Fersen. Non so se lo vorrebbe da André (forse non lo sa neanche lei)- con lui si comporta in modo davvero estremamente disinvolto, ma potrebbe anche essere la disinvoltura verso un amico di vecchissima data. Per André è la disinvoltura di una padrona verso un cane o uno schiavo, ma dato come sta lui penso che questo sia solo un riflesso della sua poca autostima e del senso di claustrofobia e di insoddisfazione verso la propria vita. Neanche in sogno riesce a lasciarsi andare, sente troppa distanza tra sé stesso e Oscar. |
Fantastico il pensiero di Andrè su Fersen non più Lancillotto ( anche se non lo è mai stato!) e divenuto adesso Gargantua. |
Tanto di sottinteso in questo secondo capitolo. Il desiderio di André che non può controllare. Ma anche un uomo aspro. Quel suo continuo pensare ad esserle il cane fedele che scondinzola e non fa altro che starle appresso. Uno poi che non ha niente tra le gambe. È molto duro André con se stesso, molto frustrato anche. |