Recensioni per
Cala novembre e le inquietanti nebbie, gravi, coprono gli orti
di tixit

Questa storia ha ottenuto 91 recensioni.
Positive : 91
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
23/06/19, ore 06:22

Oscar è completamente fuori controllo e, a farne le spese, è l'urticante Bernard che fa una figura davvero meschina.
Prima, Oscar dice che il giornale su cui Bernard scrive è carta igienica e, poi, lo suona come un piffero di montagna mentre l'amico (Robespierre?) pretende pure che il giornalista, dopo avere provocato, non sia malmenato. Nella sua veste di rivoluzionario da salotto, che predica la rivoluzione e, poi, vacilla alla vista del primo rivolo di sangue, Bernard assomiglia grottescamente ai damerini che combatte, forse anche per invidia sociale.
Bernard fa la figura del marmocchio viziato che vuole dichiarare la guerra al mondo intero, ma, poi, ne esce tutto rotto alla prima scaramuccia.
Oscar, invece, si surriscalda a causa degli insulti rivolti alla Regina che, però, coinvolgono pure Fersen e, quindi, non si tratta soltanto dell'onore di Maria Antonietta, ma anche di un nervo scoperto della stessa Oscar che, come ipotizzavo in precedenza, rimpiange le occasioni mancate.

André, invece, ha più complessi d'inferiorità di Fantozzi (eh, sì, sempre lui!) e incolpa di tutto Fersen che, intanto, fa da muta scorta.
Lo svedese, come al solito, è il più furbo di tutti (assiste e non si espone) o, forse, è soltanto il meno coinvolto.

Il Generale, intanto, sembra essiccarsi nel deserto che ha creato. Di lui, rimane soltanto il volto tirato di un gargoyle che è lo specchio di un animo prosciugato.
Padre e figlia sono, ancora una volta, molto simili. Si sono ritagliati un pezzo di mondo e ci hanno piantato sopra un trono che è quello della solitudine e dei rimpianti.

Recensore Master
22/06/19, ore 22:58

Come si fa a non amare questa tua Oscar. Che donna! Forte, determinata, leale verso la sua regina, cattiva, cattiva forte in un mondo dove regole su regole annientavano la vita di molti.
Potente l'immagine dei petali di rose bianche che circondano il generale, l'unica cosa rimasta di una felicità lontana.
Oscar sfoga tutta la sua rabbia contro un Chatelet pieno di boria, convinto di essere il detentore della verità ed ecco che una donna, scambiata ancora per un uomo dimostra che le regole e le verità non sono certezze granitiche e poi interviene il cretino di Fersen e vediamo cosa farà, che si crei una lista nuova un nuovo hobby ma che si tolga dai piedi. Felice che il periodo cupo sia rimasto nel passato. Un bacione

Recensore Master
22/06/19, ore 19:41

Buonasera!

Ogni riferimento alle rose bianche mi fa venire in mente la scena in cui Oscar si rende conto che André è diventato cieco. Vedere la leggerezza con cui Oscar e Fersen passano il tempo insieme, assistere al punzecchiamento con cui lei quasi seduce André, il rigido André che vorrebbe ingabbiare i sogni e ignora come essi siano appagamento di desideri e null’altro – ma per Freud dovremo aspettare buoni centodieci anni – è stato davvero piacevole. Il riferimento a Sisifo rende dolorosa la condizione di un servo fedele che si paragona a un cane e forse il momento più toccante dell’intero capitolo è quando l’uomo ritiene che l’inarrivabile Oscar – ma è davvero così inarrivabile? A sentirla parlare, sembrerebbe di no – pensa che lei non lo consideri un uomo, che lo tratti a guisa di un eunuco. E questo è svilente e forse persino peggiore di vedere amoreggiare Oscar e André o scorgere nel viso della donna amata i segni di un male corrosivo, nel diafano candore della pelle. Mentre ti scrivo, però, una domanda mi sorge quasi spontanea: ma se André ci provasse davvero, se osasse varcare il limite tra padrona e vassallo, lei risponderebbe?

Un plauso a Fersen, che dal capitolo esce veramente come un Gargantua godereccio e di chiare ascendenze vichinghe, soprattutto per la nonchalance con cui squadra Oscar in pantaloni, un’immagine invero conturbante considerata anche la moda dell’epoca. La nota introspettiva è presente anche nella consapevolezza che Fersen è un donnaiolo che mente e che mentito, ma soprattutto che sta mentendo: il consapevole inganno in cui sta cadendo Oscar è un elemento di profondità che aggiunge qualcosa alla storia. E la chiusa finale? Piccata e acidissima, riequilibra virtualmente l’assetto che già il sogno ha turbato. Lettura interessante e piacevole, ti auguro una buona serata!
Shilyss

Recensore Master
22/06/19, ore 19:26

André ha ragione: tutti loro sono vittime di un sistema corrotto, soprattutto Oscar; ma Fersen ne è un ingranaggio e davvero non potrebbe capirla, non subito almeno.

Recensore Junior
22/06/19, ore 16:03

Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo. La storia è stupenda. ❤️

Recensore Veterano
20/06/19, ore 23:49

Questa di spiare è proprio una pessima abitudine! Povero André! Che gli tocca sentire e vedere!
Ma lui qui è più che mai l'uomo perfetto, o almeno così sembra per il momento, é quello che non perde le staffe, non la sfiora nonostante vorrebbe e tanto... che si limita a qualche frecciatina, nonostante soffra di una tremenda gelosia, che si trattiene, nonostante venga apertamente provocato e pensi che lei potrebbe darsi ad un altro... Un André rigoroso e controllato (un Sant'André appunto, in alternativa al PoverAndré cui siamo abituate, o forse in aggiunta... ) Certo, così rigoroso e controllato, potrebbe sembrare leggermente diverso da quello più sanguigno del manga, ma anche da quello trattenuto (esplosioni devastanti a parte) dell'anime, ma poi pensa quella cosa... che sono anni che é abituato a proteggerla e che non può cambiare proprio ora... e (assieme alla lacrimuccia inevitabile) ti rendi conto che è sempre lui, lo stesso uomo di sempre, deciso a non lasciare sola colei che ama per proteggerla sempre, indifferentemente che si tratti dei pericoli della Rivoluzione, o se stessa.
Quanto a Fersen... Be' anche lui a ben guardare non è poi tanto lontano dallo svedese che conosciamo... Si sforza di dimenticare, si illude di riuscire, ma nessuno lo crede per davvero. Quella sorprendente è Oscar... Così consapevole della sua femminilità... Così disinibita ma poi... la guardi meglio, vedi le bottiglie vuote accanto al letto... sempre così triste...
Qualcosa é cambiato, ma poco...
(Recensione modificata il 20/06/2019 - 11:58 pm)

Nuovo recensore
20/06/19, ore 13:35

È sempre un piacere trovare un tuo aggiornamento. Cosa starà combinando Oscar che richiede la presenza di ben 3 uomini? Io ho la sensazione che cerchi di far capire qualcosa ad Andrè,ma lui proprio non ci arriva. Non vedo l'ora di scoprire cosa hai in mente per il prossimo capitolo . Bravissima come sempre

Recensore Master
18/06/19, ore 17:42

Sei tornata finalmente! Ti ricordo che hai lasciato una certa Sigyn alle prese con un paggio e Victor con Oscarina in un'altra situazione, spero che provvederai anche lì... intanto però sono curiosa di vedere come andrà a finire da questa parte😉
Tra serio e faceto, continua infatti a consumarsi il dramma di André: la scena dell'equivoco è esilarante, per di più gli tocca pure ascoltare le confessioni del Conte, che preso com'è dalle sue vicissitudini, non si accorge delle ambasce del suo interlocutore e rigira pure il dito nella piaga, con quel suo continuo sottolineare ''Voi non avete di questi problemi''. È pur vero che per ognuno le proprie traversie sono le più terribili in assoluto e che mettono in ombra quelle altrui (volendo si potrebbe girare il ragionamento anche per André), ma certo è che questo Fersen è un tantinello egocentrico😉 (e soprattutto si consola allegramente, tanto male non gli va😂). Restano da vedere le sue intenzioni con Oscar: metterà anche lei sulla lista?
A proposito di Oscar (presente suo malgrado anche quando compare poco), il finale mi fa pensare a una sua sbronza colossale, con il povero Victor che non sa dove mettere le mani... prevedo la resa dei conti! Tra l'altro vorrei capire perché abbia litigato così furiosamente con l'aspirante amante...
È sempre un piacere leggerti, credo che il tuo stile sia tra i più originali del fandom e amo il tuo registro oscillante tra ironia e malinconia... spero di ritrovarti presto, tanto più che con le ferie avrò tanto tempo in più😉.
Un saluto e alla prossima
Silvia
(Recensione modificata il 18/06/2019 - 05:42 pm)

Recensore Master
18/06/19, ore 11:26

Finalmente ritorni e come sempre estrai dalla tua penna l'ennesimo pezzo di bravura. Non solo stilistica ma soprattutto la capacità di descrivere le persone.
Sappiamo bene che Fersen non riscontra molte simpatie ma qui l'hai reso perfettamente antipatico ed imbecille come pochi.
Il perfetto narcisio avvinghiato su se stesso, che non capisce nulla e va a rompere ad una donna che avrebbe bisogno di un altro tipo di uomo. Un uomo che sa riempirla di attenzioni ma che riesce a tenerla in riga quando sbanda un po'troppo.
Emerge la tua bravura nel ricostruire il tempo storico, le differenze di classe e di stato che non ammettevano deroghe ufficiali.
L'immagine dei cani del Generale che inseguono Fersen è fantastica.
Un bacione Barbara

Recensore Master
17/06/19, ore 19:23

Ciao Tiziana, quanto tempo, che bello ritrovarti... ho iniziato la lettura di questa tua storia e mi ha intrigata moltissimo. Sì, i personaggi sono abbastanza OC, Oscar più che altro, così maliziosa e disinvolta, (credo che mai la Oscar rigida e fredda dell'anime, la vedremmo spogliarsi e lavarsi così davanti ad André) ma pure un po' irritata e confusa da sentimenti e pensieri non ancora elaborati, cosa vuole forse non lo sa neppure lei, sesso o amore? Fersen il sesso sembra prontissimo a dargliene... Fersen, segni particolari bugiardo... sai che lo detesto? Quello ikediano mi irrita, ma pure questo damerino che fa le liste delle sue amanti (dettaglio reale di quello vero, pare avesse davvero questa abitudine) non mi suscita molte simpatie, e neppure André lo stima troppo, come non capirlo?
Vedere il conte che fa il seduttore con Oscar mi fa sempre venire un attacco di bile, ma lo hai reso benissimo, e gli hai tolto quell'aura di cavaliere perfetto con l'armatura che si porta addosso, rendendolo più 'miseramente umano', un po' patetico e triste nel suo sfogo con André, - come giustificare il libertinaggio... si sente vuoto, ma non sceglie di farsi monaco o la castità, quindi un po' di vergogna sarà pure normale, ma a tutta questa sofferenza ci credo poco, una specie di Valmont vittima di se stesso... Madame de Tourvel non è casuale vero? - ho trovato André molto più coerente e realistico con se stesso, sofferente per il suo amore, ma non disposto a sostenere una parte scomoda.
Qui è Fersen quello che ha volato troppo in alto, io spero che gli arrivi una badilata sui denti... povero André, voleva portare la cena a Oscar, e se la pappa il conte... sempre fra i piedi.
Quattro capitoli stuzzicanti e pieni di ironia, un po' di cinismo amaro e qualche goccia di tristezza, ma scritti sempre molto bene.
Spero che Oscar e Fersen non consumino e che a lei passi l'abbaglio per lo svedese... però stuzzica André in modo strano...
al prossimo capitolo, non vedo l'ora.

Recensore Junior
17/06/19, ore 17:32

"Cala Novembre e le inquietanti nebbie, gravi, coprono gli orti

Lungo i giardini consacrati al pianto si festeggiano i morti


Cade la pioggia ed il tuo viso bagna di gocce di rugiada


Te pure, un giorno, cambierà la sorte in fango della strada"

Ah, quanto mi piace questa canzone! Ogni sua canzone in realtà, la mia preferita resterà per sempre Don Chisciotte ma riconosco che sono davvero tutte meravigliose poesie in musica!


E quanto mi piace questa tua storia, questa Oscar spudorata e disincantata, triste forse, insoddisfatta della vita che ha finto di scegliersi e che in realtà è stata scelta da altri per lei.


È pervasa da cupi pensieri di morte? È pallida, chissà... è risaputo che davanti alla malattia e alla paura della morte ci si fanno tanti problemi esistenziali, si tirano le somme e quasi mai si è soddisfatti di come abbiamo vissuto la vita che ci è stata data in dono.


È davvero Elaine di Corbenic? Di certo è bella, colta, determinata, forte, coraggiosa e - forse ancora per poco - anche casta e pura. La custode del Graal, secondo alcuni la sua personificazione addirittura, eppure sempre inferiore a Ginevra negli occhi e nel cuore di Lancillotto, che ha bisogno di lasciarsi ingannare per amarla. E, dopo un inganno e poi un altro e poi un figlio, continuerà comunque imperterrito ad amare Ginevra, l'unica vera regina del suo cuore.


È questo che vuole Fersen? Forse si, magari no, di certo non penso proprio che lo voglia anche Oscar. Potrebbe tornarsene tra i suoi lupi e i suoi giganti, il bel conte svedese, invece di stare qui a complicare situazioni già abbastanza intricate, difficili da gestire e probabilmente anche vicine ad un punto di svolta.
Perché forse la distanza non è di soli due passi, come si ripete l'André più triste e depresso che mi sia capitato di leggere qui, ma non ne sarei nemmeno troppo convinta.
Forse quei due passi sarebbero bastati... staremo a vedere.
Bellissimo inizio, davvero!


Elly
(Recensione modificata il 17/06/2019 - 05:35 pm)




(Scusa le tante modifiche, problemi con gli spazi, qui se non stai attenta escono fuori recensioni tutte appiccicate...)
(Recensione modificata il 17/06/2019 - 05:40 pm)
(Recensione modificata il 17/06/2019 - 05:43 pm)

Recensore Veterano
17/06/19, ore 09:42

Il Conte di Fersen ci è o ci fa? E' abbastanza bistrattato nel fandom ma qui lui parla ad Andrè, il cui solo nome evoca abnegazione, rinunce e altro, dei sacrifici che deve affrontare per il suo amore impossibile non mi sarei meravigliata se davvero Andrè gli avesse rovesciato qualcosa addosso... Chissà cosa sta facendo Oscar alla taverna se nemmeno il solido Victor riesce a tenerla a bada o forse li manda a chiamare così capiscano anche cosa si agita sotto i ricci della nostra eroina, decisamente meno superdonna del solito. Bè bentornata e aspetto con ansia l'aggiornamento, intanto rileggo. A presto!

Recensore Master
16/06/19, ore 08:31

Mi piace come scrivi, mi piace la tua storia, spero che tu vada avanti perché è veramente interessata, anche se una relazione tra Oscar e fersen mi fa ribrezzo.

Recensore Master
16/06/19, ore 05:58

Fersen si lascia andare a confidenze autoreferenziali, dalle quali emerge un profondo lavorio interiore e anche un certo codice etico all'interno di una vita scioperata. Le confidenze sono autoreferenziali perché tratta André come uno specchio e neanche come un confessore e, del resto, egli è protestante e di confessori non ha pratica.
Il libertinaggio di Fersen era una diretta conseguenza della vicinanza di Maria Antonietta. In America, la Regina era lontana e lui è stato casto, ma, ora, è arrivato il momento di tirare le fila e di decidere cosa fare da grande. Si rende conto, però, che Oscar, in tutto ciò, stride? Stride perché gli ricorderebbe troppo la vita di prima e non gli consentirebbe di voltare pagina e stride perché ha più problemi di lui e non lo aiuterebbe a stabilizzarsi. Pensa, forse, che Oscar sia una a cui non interessa di lui, una donna forte, annoiata e disinteressata da aggiungere alla lista? E' autoreferenziale fino al midollo, nel senso che non soltanto non si cura dei problemi degli altri, ma che neanche riesce a intuirne la presenza. Sarebbe da chiamare Loredana Bertè che gli cantasse: "Che cosa vuoi da me?".

André, in tutto ciò, assomiglia sempre più a Fantozzi. E' stata divertentissima la scena in cui, dopo avere preparato il pasto - e non solo - con tanta cura, ha visto spuntare da dietro lo schienale della sedia, non Oscar, ma Fersen. Io, intanto, sono stata recisa e sacrificata invano sull'altare dell'equivoco e del perfezionismo estetico! Ma lasciatemi sul mio arbusto! :-D

Oscar, fra questo e quello, ha l'aria di essersi presa una bella sbornia e di essere anche un po' rissosa o, comunque, messa male, visto che Girodel, da solo, non riesce a gestirla.

Recensore Master
15/06/19, ore 21:19

La geloia di André tocca qui vette inimmaginabili.. ma ha pienamente ragione! Fersen con le sue confidenze vorrebbe forse giustificarsi, ma finisce per essere disgustoso.