Recensioni per
The Silence Remains
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 87 recensioni.
Positive : 87
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/09/18, ore 12:23

Datemi un defibrillatore. Per favore, ne ho bisogno, datemene uno! L’angst qui è potentissimo, il mio cuore non può reggere! 
Tesoro, ma quale assoluta meraviglia hai mai scritto qua? Non avere alcun dubbio su questa storia, non avere minimamente paura, perché ti sei superata, sai quante tue storie io abbia letto e che le ho amate tutte e poi alcune in maniera particolare, ma questa è salita, proprio di corsa, insieme alle tue, secondo me, migliori, perché senza un minimo e neanche infinitesimale difetto. 
Wow, sono completamente innamorata anche di questa storia, wow. 
Prima di tuto questa volta vorrei partire dallo stile: hai usato un linguaggio molto più poetico, lo fai sempre ma questa volta, sarà per i temi delicatissimi che tratti con infinita classe, è più che poetico. È delicato, sensibile, ricco di immagini evocative e che riecheggiano alla natura, al mondo che lì fuori continua a vivere mentre Peter no, Peter non c'è più. Vorrei segnalarti così tante frasi che dovrei riportarti qui tutto il capitolo, ogni singola parola, ogni frase che è perfetta e che mi ha fatto battere il cuore, è stato un climax di emozioni senza sosta, non un momento di calma, non uno in cui hai perso il ritmo, è stato un giro adrenalinico sulle montagne russe. Perché è vero che ci hai fatto vedere tutta la scena dal Pov di Tony (mamma mia come ti riesce bene anche Tony, così controllato e stronzo) ma Peter lo hai fatto sentire forte e chiaro e faceva male, faceva malissimo, sentire quanto stesse soffrendo. Infinitamente. 
Tony riesce a toccare le corde giuste anche se ha il tatto di un elefante. Piccola menzione di onore sia ai riferimenti riguardanti Bruce, sempre perfetti, sempre calzanti, sempre tanto da lui, considerando poi la strettissima amicizia con Tony, un’amicizia che a me piace moltissimo e che tu qui hai riportato fedelmente. E menzione d’onore per il riferimento, mentre Tony parla della psicologa, a Rhodey, perché mi hai creato nella mente, con due semplici parole, l’immagine di lui invalido dopo il terribile combattimento in Civil War. Posso piangere? Possiamo piangere tutti? 
Va bene. Tony è rabbioso, rancoroso verso il mutismo di Peter, e lui gli comunica solo con messaggini o bigliettini ma comunque resta, lì, con lui. Io trovo le parole di Tony molto giuste, Peter non può colpevolizzarsi perché non è un assassino, assolutamente no, è qualcuno che cerca di far andare meglio le cose, di salvare più persone possibili, ma non può salvare tutti. Questa è una verità con cui deve scendere a patti, così come lo fa ogni singolo supereroe. Non tutte le persone possono essere salvate (e mi ricordo anche Steve che lo dice a Wanda, calmo e riflessivo). Tony lo dice veemente invece e forse è proprio quello che serve a Peter, perché così lui scoppia a piangere e provare qualcosa è sempre meglio di non provare nulla. Anche su questo Tony ha colpito a fondo, ha centrato il punto della questione. Peter voleva diventare un guscio vuoto perché le emozioni tristi lo stavano consumando, ma in quel modo non sarebbe guarito mai, avrebbe solo smesso di vivere. 
Il bacio. 
È naturale che Peter abbia voluto il bacio. Si sentiva, questa tensione, dall’inizio del loro toccarsi. Non sono completamente adirata con Tony perché c'è un punto dei suoi pensieri che è esatto, ovvero che non è quello il momento giusto perché Peter deve risalire da solo dagli abissi, non può farlo aggrappandosi a qualcuno altrimenti sarà sempre una non-vita e sarà come se nulla fosse cambiato. Questo è giusto. 
Ma il modo è completamente sbagliato: mancanza di tatto, Tony. Mancanza di tatto. 
E doveva parlare, santo cielo, se lo rifiuti così almeno spiegati.
Ma ha avuto paura...

Tesoro, è una storia che ti mangia il cuore. È splendida. I miei più sinceri complimenti perché sai superarti ogni volta (grazie per pensarmi sempre nelle dediche *_*). 
A presto!

Recensore Master
16/09/18, ore 10:18

Dolcezza **
Potevo perdermi questa storia? Ma decisamente no, dove c'è Starker ci sono io oramai (grazie a te lol)
Comunque sia... che bell'inizio, davvero. E' una storia molto delicata, sia per la situazione in cui Peter si trova, sia per l'approccio che Tony ha con il ragazzo. In Peter vedo la volontà, a parte di rimanere da solo, quella di voler essere trattato normalmente. E penso che questa sia una di quelle cosa che tutte le persone con un problema hanno, l'orgoglio prende il sopravvento. Tony però va oltre questo, lui prova un affetto speciale nei confronti di Peter, lo vuole proteggere e si preoccupa quando quest'ultimo non gli risponde. E la cosa tenerissima è che anche Peter vuole vederlo, ma da un lato è bloccato e preoccupato. Tutta la parte introspettiva è davvero bella, profonda e ben fatta e mi chiedo cosa succederà quando i due si incontreranno, con una situazione così instabile potrebbe succedere di tutto. Tesoro, sono davvero felice che tu abbia scelto di dedicare una nuova storia alla Starker, non ce n'è mai abbastanza.
Alla prossima **

Recensore Master
15/09/18, ore 23:28

Dormono tutti e io ne approfitto: son già qua di nuovo!
MAMMA.MIA.CHE.SOFFERENZA.
Ho letto il tuo aggiornamento alle 7.30 stamattina, puoi solo immaginare che razza di sveglia sia stata la mia. COME.HAI.POTUTO.
Ok, un secondo che mi riprendo.
Allora. Era inevitabile, me ne rendo conto. Era così che doveva andare – almeno per il momento – MA FA UN SACCO DI MALE LO STESSO.
procediamo con ordine: ho adorato la parte iniziale, questa full immersion nei pensieri di Tony che ci permette di vedere una volta di più sotto la scorza dura da uomo insensibile della quale il nostro Mr. Stark fa sfoggio al solo scopo di confondere le acque (e di proteggersi, ma questo non ci darà mai la soddisfazione di ammetterlo). Quando si tratta di Peter quell'uomo è tutto fuorché insensibile, e lo si capisce già da subito: "Non riusciva ad ammettere a se stesso, che il fatto di non essere l’unica eccezione, lo faceva uscire fuori di senno." E' tutto in questa frase: Peter è diventato muto anche nei suoi confronti e questo Tony non lo può sopportare, perché lui per il ragazzo è qualcosa di diverso, lui VUOLE essere qualcosa di diverso, lo vuole con tutto se stesso, ma dapprima non lo ammette, e poi, quando invece diventa evidente, si trincera dietro alla convinzione di "volere, ma non potere". Un passo avanti e due indietro, vai così, Tony.
La descrizione che fai di Peter attraverso gli occhi di Stark è devastante: il ragazzo non è che l'ombra di se stesso, e Tony non può sopportare che fra tutte le persone orribili ed insensibili sulla faccia della terra, una cosa del genere sia capitata proprio alla persona che invece dimostra nella sensibilità il suo miglior pregio (perché per me – e anche per Tony a mio parere - la sensibilità di Peter è tutto fuorché un difetto). L'uomo vede la purezza di Peter sporcata da questa ingiustizia e non lo può sopportare: non sopporta la sua sofferenza, non sopporta di vederlo cadere inesorabilmente nel vuoto, non sopporta di non essere in grado di aiutarlo. Procede a tentoni, cerca di scuoterlo ma non ci riesce e fa uno sbaglio dopo l'altro (davvero Tony, cosa avevi in mente quando hai proposto a Peter di andare dalla psicologa? Ok, sei giustificato perché il consiglio è sicuramente saggio, ma che Peter l'avrebbe presa in quel modo te lo dovevi immaginare). Poi alla fine accade: un gesto impulsivo, un contatto e qualcosa sembra spezzarsi: il muro di silenzio eretto da Peter sembra mostrare delle crepe, e sarebbe facile per Tony insinuarsi in esse: il ragazzo cerca di trattenere le lacrime ma la vicinanza con Tony lo rende ancora più fragile e non si trattiene. E almeno questo è già qualcosa, già meglio del niente in cui era sprofondato e dal quale sembrava non voler più riemergere. Il punto è che i due non possono trovarsi così vicini senza che scatti qualcosa "d'altro" tra loro... Peter reclama un bacio, un bacio che avrebbe il potere di salvarlo, ma Tony OVVIAMENTE si tira indietro: per l'amor del cielo, le sue motivazioni sono più che comprensibili, però... però è l'ennesimo passo falso è Peter si spezza, ancora una volta, davanti ai suoi occhi. Questa scena mi ha fatto provare un dolore lancinante, è carica di pathos e descritta benissimo. Mi hai fatto venire i brividi, davvero.
Spero solo che tanta sofferenza serva a qualcosa PERCHÉ VOGLIO CHE FINISCA BENE FRA QUESTI DUE. Ne ho bisogno, ecco.
Aggiorna presto se non vuoi che perda quel poco di sanità mentale che mi è rimasta T.T
Ancora complimenti carissima!
Baci :*

padme

Recensore Master
15/09/18, ore 22:44

Ciao cara, eccomi qui finalmente!!
Partiamo da un presupposto: la mia crush per Tony e Peter diventa ogni giorno sempre più pervasiva, anche e SOPRATTUTTO grazie a te perché, davvero, delle tue storie su loro due penso proprio che non ne avrò mai abbastanza. Ti dico solo che stanotte mi è capitato di sognarli: classica scena da perfetto cliché in cui Peter è prigioniero (legato e torturato da qualche parte, boh, non mi ricordo e comunque non ha molta importanza) e Tony che arriva a salvarlo nella sua armatura splendente. Ovviamente Peter pronuncia una frase del tipo "Sapevo che saresti venuto a salvarmi", dopo che entrambi si sono tolti la maschera, e da lì in poi... ti lascio immaginare. Se volessi mai scrivere qualcosa del genere, sappi che io ne sarei entusiasta XD
Ma veniamo alla tua storia. Nemmeno io sono esperta di questo tipo di traumi, però non mi sembra che tu sia andata fuori dal seminato. Ragioniamo: Peter è un ragazzo giovanissimo, che si ritrova a dover gestire dei poteri eccezionali, dai quali, per l'appunto, derivano grandi responsabilità. Peter non si tira mai indietro quando c'è da aiutare qualcuno e, nonostante la sua età, dimostra una saggezza che molti adulti (ma a noi ne interessa uno in particolare) si possono solo sognare. E' chiaro che nel momento in cui qualcosa va storto – perché prima o poi succede a tutti: Avengers o meno sempre di esseri umani si tratta e, come tali, anche loro sono fallibili, per definizione – Peter non ha e non può avere le spalle abbastanza larghe per affrontare un dramma del genere. Sotto al peso di un senso di colpa che schiaccerebbe chiunque Peter semplicemente crolla, e il dolore provato in seguito alla morte di quelle otto persone innocenti – e non importa se molte di più grazie al suo intervento sono state salvate, per lui conta solo il sangue dei morti, e psicologicamente ritengo che sia un processo inevitabile, considerato il personaggio – è talmente totalizzante e distruttivo che il ragazzo decide di spegnersi, innanzitutto annullando quelle parti di sé che lo caratterizzano più di tutte le altre (in primo luogo il suo essere Spider Man, e in secondo la parlantina spigliata e irrefrenabile), e poi decidendo di non provare più nulla, perché persino il vuoto è preferibile a quella voragine lancinante che gli si è aperta nel petto. Peter si zittisce, e posso solo immaginare cosa possa significare per Tony non poter sentire il suo "bimbo ragno" cinguettargli intorno sempre allegro come un tempo. Forse non se ne rende ancora conto neppure lui, però secondo me quel silenzio lo fa impazzire, non solo riguardo a ciò che comporta per Peter (Tony capisce e "soffre" la stessa sofferenza del ragazzo, perché è così che funziona tra due persone tanto legate fra loro... anche se ancora non lo sanno) ma anche per ciò che significa per lui: cos'è la sua vita senza Peter? E' il momento di farsela questa domanda, Sig. Stark. Ho trovato molto tenero il modo in cui analizzi i pensieri di Tony mentre spera con tutto se stesso che questa sia la serata buona, la serata in cui Peter risponderà al suo sms: me lo sono figurato perfettamente mentre fissa lo schermo del cellulare mentre aspetta un segno di vita da parte di Peter davanti ad una tazza di caffè della quale secondo me nemmeno sente il sapore da tanto è angosciato. E Peter, dal canto suo, se da un lato è talmente apatico da non riuscire nemmeno a trovare dentro di sé la forza di affrontare Tony (nemmeno di parlargli – o scrivergli un messaggio – in realtà), dall'altro non può fare a meno di sentire la sua mancanza (perché Tony è più forte anche della sua apatia... e non gli rimane indifferente, nemmeno nella condizione in cui si trova), ma, ovviamente, teme il suo giudizio, teme di averlo deluso, perché Peter porta il peso del mondo intero sulle spalle e non può concepire che possa esistere qualcuno che lo capisce e che non lo ritiene responsabile per ciò che è successo... e, d'altra parte, Tony, col carattere che si ritrova, non è esattamente il tipo di persona in grado di trovare le parole adatte per fargli capire che no, non è colpa sua, anche se lo vorrebbe con tutto se stesso. Dio, quanto sono complicati, distanti MA disperatamente innamorati questi due. Li adoro, davvero, e non so più che farci.
Una menzione speciale va a Ned: è di una dolcezza assurda che per adeguarsi allo "stato" di Peter si limiti a fargli domande che richiedono solo un cenno del capo come risposta: solo un vero amico può comportarsi in questo modo, e penso che Peter sia fortunato ad averlo nella sua vita.
Comunque, so già che questa storia mi farà versare lacrime e sangue, ma che vuoi che ti dica, va benissimo così. A prestissimo con il commento al secondo capitolo, che ho già letto, e che mi ha letteralmente UCCISA.
Complimenti carissima!
Un bacione :***

padme
P.S: Tom Holland a petto nudo è TANTA roba e mettere una sua immagine in tutti luoghi e in tutti i laghi sarebbe cosa buona e giusta.

Recensore Master
15/09/18, ore 15:56

Ciao!!! Eccomi qua!!!! Che bello!!! Secondo capitolo!!! Che meravoglia!!!!!
Capitolo II - The Silence Between Us
Adoro questo titolo! Forse perché è da giorni che rifletto sulla parola SILENZIO!
Bellissimo titolo!!!! Davvero descrive così bene questo capitolo!!!

“Tony Stark non aveva mai amato le attese, men che meno quando queste implicavano il dover fare i conti con i propri pensieri negativi, le sue paure, ma sapeva anche che, quando si trattava di Peter Parker, tutto il suo mondo poteva pure rovesciarsi e lui non avrebbe avuto nulla in contrario a riguardo.”
Ecco Tony, abbiamo una cosa in comune XD Fulvio mi brontola sempre perché voglio TUTTO SUBITO! Sai come nella canzone die Queen “I want it all! I want it NOW” Qundo mi deve arrivare un pacco il mio cervello crasha, specie se deve arrivarmi qualcosa in merito alla mia musa!
Ok chiusa la divagazione.

“Non vedeva Peter da quasi due mesi ormai e, sebbene davanti a lui c'era sempre il solito ragazzetto con la felpa troppo grande e zaino in spalla, Tony non poté non notare gli occhi nocciola spenti come un giorno di pioggia e il distacco da qualsiasi cosa.”
Ç_ç gli occhi di Peter spenti dal dolore… Deve fare un male cane vederli… Mi sanguina il cuore a pensarci!
È tanto dolce il tentativo di comunicare, senza usare la voce, stabilire un minimo contatto.
“Era imbarazzante, a dir poco e quello che stupì Tony fu il fatto che per Peter non pareva lo stesso. Sembrava a suo agio, in quel silenzio e non voleva rompere quel suo stato d’animo apparentemente sereno, ma doveva cercare almeno di tastare il terreno.”
È davvero interessante come hai gestito la cosa, l’imbarazzo (comprensibilissimo di Tony, pure io mi sarei sentita alquanto a disagio in una situazione simile!) però in qualche modo il desiderio di stabilire un contatto, di comunicare anche senza le parole.

“…Voleva aiutarlo, ma al tempo stesso sapeva di non potersi sbilanciare perché, se avesse esagerato, avrebbe ricevuto in cambio solo la cupa possibilità di non rivederlo mai più e non voleva…”
E il desiderio di Tony è così intenso! Come la paura di commettere un passo falso mandando tutto a rotoli, Perdendo anche quella flebile conquista!
Dopo mesi di distanza, è tutto così fragile. Viene da leggere con cautela, sia mai che pure i nostri pensieri possano far fuggire Peter! La tensione l’angoscia li rendi così bene!
E infatti quando fa tenta un azzardo Peter subito si chiude a riccio (mamma mia che ansia sto capitolo! Brava…hai reso davvero bene le emozioni provate da Tony e Peter e le provi direttamente in prima persona leggendo!!!!!!
Leggi trattenendo il fiato! Fortuna mi sono premunita di ratta pronta per la rianimazione cardio polmonare).

“…Le labbra di Peter erano umide, a volte tremavano come foglie secche pronte a staccarsi da un ramo. Fragili come la sua anima. Semiaperte come a voler accogliere senza alcuna esitazione le sue, nel caso avesse voluto incontrarle. Quanto fu difficile per Tony baciargli solo la fronte, fingendosi il padre premuroso che non avrebbe mai voluto essere…”
Qui deve avermi rianimato un paio di volte sicuro! Yuzina ti manderà il conto del servizio prestato XD
NO, davvero… è emotivamente tanto bello!!!!

“…Avrebbe potuto semplicemente ricambiare, perché quel gesto lo aveva desiderato almeno tanto quanto lui. Se non di più.
Avrebbe potuto farlo e rendere forse felici entrambi, invece di fare l’adulto, per la prima volta in vita sua, decidendo di seguire l’unica via che mai avrebbe dovuto intraprendere: quella sbagliata…”.
Questo capitolo è stato struggente, bello e DEVASTANTE! Aspetta… qualcun ha dello scotch per il mio cuoricino andato in pezzetti? Ç__ç
Si baciano… potrebbe esserci altro… E no lui si blocca… e si allontanano di nuovo!!!!
ARGH …. Muoio MALE!
Grandi abbracci bellissima!!!!!! Adoro leggerti e parlare con te!!!!
Boingo!

Recensore Master
15/09/18, ore 15:45

IDIOTA! Scusa, non mi stavo riferendo a te (ovviamente), ma questa è stata la prima reazione che mi è venuta quando ho finito di leggere questo tuo bellissimo nuovo capitolo (ti prego... c'è la possibilità che i capitoli diventino più di tre? Posso almeno sperarlo?). TONY STARK SEI UN I.D.I.O.T.A. e un cretino integrale!
Ecco, ora mi sento un po' meglio, anche se lo vorrei stritolare tra le mani...
Vediamo se mi calmo e passo al capitolo.
Ecco, forse ce la faccio.
Ho aspettato con ansia l'incontro tra Tony e Peter proprio perché speravo che lui riuscisse ad aiutare quel povero ragazzino perduto nell'abisso dei sensi di colpa, deciso ad autodistruggersi, speravo che lui trovasse la chiave giusta per tirarlo fuori dal dolore e dall'oscurità, non solo per ciò che prova per lui ma anche perché può capirlo meglio di chiunque altro, perché anche lui convive con un enorme senso di colpa che lo consuma. Speravo che condividesse con Peter il suo fardello, facendolo sentire meno solo. E, in effetti, per quasi tutto il capitolo è andata proprio così. Tony ha fatto di tutto per riportare la luce nei suoi occhi, a volte sbagliando (come quando gli ha proposto la psicologa), altre volte riuscendo a trovare la giusta misura, facendolo rispondere con sì o no e attraverso il blocco, senza forzarlo a parlare. E doverci andare cauto non è proprio la specialità di Stark (a proposito, perfetto l'espediente di vedere le cose dal suo punto di vista, trasmettendo così tutto il suo smarrimento davanti alle reazioni di Peter, il suo senso di impotenza, la sua ansia di aiutarlo...), eppure a un certo punto sembra essere riuscito dove nessun altro poteva. Peter si apre con lui più che con chiunque altro, si scioglie in un pianto dirotto tra le sue braccia e piangere è il primo passo per guarire, per accettare il suo errore e provare ad andare avanti. E poi... Peter cerca un appiglio in mezzo all'oscurità che lo sta divorando, lo cerca e lo trova tra le braccia di Tony, quel bacio rubato che sa di lacrime ma che rappresenta per Peter la ragione per rialzarsi, per provare di nuovo, per sforzarsi ad uscire dal suo limbo.
E Tony che cosa fa? Lo respinge, lo mortifica, lo fa sentire nuovamente sbagliato, una cosa che Peter già non reggerebbe in condizioni normali e figurarsi ora che si sente un mostro. Uccide la luce che aveva appena riacceso in lui e lo fa finire in mille pezzi nel modo peggiore possibile... e tutto questo perché? Perché, maledetto bastardo arrogante, egoista e arroccato nelle tue paure tanto da preferire di spezzare nuovamente Peter piuttosto che rischiare? Fare l'adulto... non possiamo... tutti scrupoli falsi, inutili e ipocriti che nascondono la vera paura di Stark, quella di mettersi in gioco.
"Peter gli morì davanti, di nuovo, ed era solo colpa sua. Tony lo fissò muto riprendere in mano lo zaino che gli era scivolato dalla spalla quando aveva provato a baciarlo e, lanciandogli un’ultima occhiata vuota e cupa, uscì di casa sbattendo la porta.

Il rumore dei vetri che tremarono, Tony lo avrebbe ricordato per sempre nel suo cuore; eco di un errore madornale che aveva appena distrutto l’anima di un giovane ragazzo, la quale aveva solo cercato un po’ di conforto e aveva trovato l’ennesima porta chiusa.

Avrebbe potuto semplicemente ricambiare, perché quel gesto lo aveva desiderato almeno tanto quanto lui. Se non di più.

Avrebbe potuto farlo e rendere forse felici entrambi, invece di fare l’adulto, per la prima volta in vita sua, decidendo di seguire l’unica via che mai avrebbe dovuto intraprendere: quella sbagliata."

In queste frasi hai espresso perfettamente la mia rabbia (condensata in un'unica parola...) per quello che Tony ha fatto a Peter e che, se possibile, ha reso ancora più ardua e difficile la strada per uscire dalla sua disperazione.
Anche per questo mi sembra che ci vorrebbero più capitoli dei tre che hai previsto: dopo una botta del genere, sarebbe molto più verosimile che Peter sprofondasse ancora di più nella depressione e che ci mettesse tipo un anno o due prima di degnare Tony di un ulteriore sguardo.
Tony Stark è un idiota, l'ho scritto e lo ripeto. Ci sono esseri unicellulari che nuotano nel fondo delle paludi che sono più intelligenti e sensibili di lui!
Ehm... spero si sia capito che il capitolo mi è piaciuto moltissimo e che ne sono rimasta "piuttosto coinvolta".
Scusa se questa recensione è ancora più sconclusionata del solito... ma ero davvero stravolta dopo aver letto il capitolo!
E non ce l'ho fatta a aspettare lunedì!
Fenomenale, la tua storia più bella (finora, non poniamo limiti all'infinito!).
Abby

Recensore Master
15/09/18, ore 12:07

Beh, mi trovavo, c'era l'aggiornamento, la storia si legge da sola e quindi ho letto, cioè... Non potevo non farlo...

"Le labbra di Peter erano umide, a volte tremavano come foglie secche pronte a staccarsi da un ramo. Fragili come la sua anima. Semiaperte come a voler accogliere senza alcuna esitazione le sue, nel caso avesse voluto incontrarle. Quanto fu difficile per Tony baciargli solo la fronte, fingendosi il padre premuroso che non avrebbe mai voluto essere." questa è stata la mia parte preferita della storia; tutto l'angst parte da qua, da quel "vorrei ma non posso", dai complessi, dall'affetto e dalle paure.

Mi dispiace tantissimo per Peter che esce da un trauma per entrarne in un altro, e spero proprio che Tony possa impegnarsi facendo qualcosa di più che chiamare una dottoressa. Non che il supporto medico non sia importante (anzi, è fondamentale) ma l'affetto e la vicinanza delle persone care può rendere più facile il percorso di guarigione.

Un abbraccio a Peter e uno anche a te.

PS: ma Tony is love.

Recensore Master
15/09/18, ore 11:54

Ormai sei una garanzia. Scambiare con te è sempre un piacere, amo le tue storie e mi hai fatto appassionare alla Starker più di quanto non avessi fatto finora.

Cosa dire della storia? Si legge da sola. E' scorrevole, ben scritta, appassionante, arrivi a fine capitolo e pensi: "è già finita?". Adoro il tuo stile.

Neanche io ne so proprio moltissimo di traumi, però immagino che apatia e perdita d'appetito siano tra i primi sintomi, quindi penso che tua abbia descritto tutto al meglio.

Mi sono molto immedesimata in Peter che, poverino, non è abituato a cose del genere. Trovo tenero e malinconico il fatto che Tony gli scriva con costanza tutti i giorni, anche se non riceve risposta.
Come a dire "continuo ad esserci" senza essere invadente. Un solo messaggio, per ricordargli che lui c'è e lo aspetta con ansia.

Complimenti, è tutto molto bello <3

Recensore Master
10/09/18, ore 18:33

Ed eccomi arrivata al momento che ho aspettato per tutta la giornata, che mi ha fatto andare serena al lavoro perché sapevo che la sera avrei letto e commentato questa storia e... e allora era tutto facile e bello, perché vivere nel mondo di Tony e Peter è quello che mi illumina la giornata!
E poi... oddio, la sorpresa e il regalo più bello... scoprire che questa non è una OS, ma una storia in tre capitoli! Davvero, non potevi farmi una sorpresa più bella, potermi godere questa storia per tre settimane (e anche se posterai di sabato, io leggerò il lunedì, perché sarà la tua storia a rendere piacevole anche l'inizio della settimana lavorativa!).
Ecco, ho straparlato finora e non ho nemmeno iniziato a commentare la storia, ma sarò matta???
Mi si è spezzato il cuore! Oddio, non riesco nemmeno a pensare a che terribile dolore, che trauma pazzesco possa essere stato per il povero Peter vedere di "aver fallito", proprio lui che, come hai scritto tu, era così sensibile e buono da non voler uccidere nemmeno le persone cattive. Lui, che ha sempre paura di sbagliare e di non essere abbastanza, si trova a commettere un errore atroce, che costa la vita a otto persone e che stroncherebbe anche uno più grande e più sicuro di lui. Ovviamente nemmeno io sono una psicologa e non posso sapere quali sarebbero le conseguenze di un simile shock, ma credo che tu abbia saputo renderlo nel modo migliore possibile, immedesimandoti (come faccio sempre anch'io) nei sentimenti del nostro piccolo e adorabile "ragnetto". La cosa che più mi ha straziata (ma che è perfettamente IC per Peter) non è tanto il silenzio, quanto il rifiuto di essere Spider-Man e un Avenger, ossia tutto ciò che rendeva la sua vita speciale e degna di essere vissuta. Lui si autopunisce, si toglie tutto ciò che aveva perché non se ne ritiene più degno e questo è dolorosissimo e tanto, tanto vero!
Semplicemente meravigliosa la parte in cui Tony cerca di contattare Peter ma non vuole forzarlo, non gli telefona perché sarebbe invadente, cerca solo di mandargli messaggi... ma capisce benissimo come si sente, prima di tutto perché conosce la sensibilità, l'empatia e la generosità del suo ragazzino, è stata proprio quella frase a fargli capire quanto fosse speciale (a farlo innamorare di lui, nel mio headcanon) e quindi sa che non può accettare di non aver salvato quelle persone, di aver commesso un errore. E poi lo sa anche per un altro motivo. Tony lo sa perché anche lui non si perdona per ciò che è accaduto in Sokovia, non lo ha mai superato anche se lo nasconde con il suo modo di fare ironico e strafottente, ma dentro ne è straziato e Peter nemmeno ha queste difese, non ha niente ed è solo con il suo immenso senso di colpa.
E quel finale, poi... Peter si punisce di nuovo, si impone di staccarsi anche dal signor Stark, ha un bisogno irrefrenabile di vederlo ma cerca in tutti i modi di evitarlo, perché non è più degno nemmeno di lui, teme di vedere la delusione nei suoi occhi, ma in realtà dentro di sé si è già condannato. E no, povero Peter, lui non è un codardo, perché il vero coraggio non è quello di buttarsi sotto un treno e fine, ma è quello di convivere ogni giorno con quel terribile dolore e rimorso che lo divora e che lo distrugge.
A questo punto non vedo l'ora di leggere dell'incontro tra Peter e Stark... ma non me lo concederò prima di lunedì prossimo, sarà la mia ricompensa per l'inizio settimana... e davvero non sai quanto questo mi cambi la giornata! Grazie davvero, perché il lunedì diventa un giorno speciale con questa storia!
Oh cielo, questa recensione è diventata un papiro! Ma è perché la tua storia mi ha davvero coinvolta e commossa e emozionata e sono tanto felice che tu la stia scrivendo e che sia in tre parti (anche se in dieci l'avrei preferita, o anche in venti!).
A presto e grazie di questo regalo!
Abby
(Recensione modificata il 02/10/2020 - 04:57 pm)

Recensore Master
09/09/18, ore 19:27

Cara Myriel,

Eccomi qui per lo scambio. Mi ha incuriosita questa storia perché mi ha ricordato nettamente un film di qualche anno fa: “Sette Anime.” Un’opera tragicissima per la regia di Muccino che toccava un tema simile (Coso, Will Smith causava la morte di sette persone in un tragico incidente). Io sono quella che sui social ha dichiarato che nessuna trama è originale, escluse mitologia e poemi omerici. Per me, vedere eventuali influenze di altre opere è un valore aggiunto, la traccia di un percorso che arriva fino agli albori della storia, la rielaborazione intelligente di un’idea di base. Mi intrigava capire come avresti gestito il senso di colpa di un eroe adolescente e l’aiuto di un uomo estremamente fallibile e complicato come Stark. La reazione di Parker, il disincanto con cui abbandona gli Avengers e la vita, il destino definito da pochi secondi, sono tutte tematiche che amo particolarmente perché definiscono l’angst che spesso cerco nelle fanfiction. Possono essere finali alternativi tragici a qualcosa o estremamente lieti o dark, in base al sentire dell’autore. Come primo capitolo, tutto mi fila e mi piace.

Il modo in cui hai inserito le frasi del film, beh anche quelle mi sono piaciute molto: le ho trovate indicative soprattutto in un contesto in cui a Stark, l’adulto, viene fatta la lezione dal “ragazzino.” È quanto accade spesso nella vita vera, dove a volte i giovanissimi (non che io abbia novant’anni eh ^^) che hanno una visione estremamente “pura” del giusto e dello sbagliato. Commovente anche che Tony ripensi alle vicende degli Avengers e alla “guerra interna” dentro cui ha trascinato un “ragazzino.”

Divertente e melanconico il siparietto con Ned che gioca a D&D (lovvosissimo, davvero) e nella fase finale, finalmente, ho visto un’evoluzione in Tony. Ora, sul trauma: qualora tu non l’abbia visto, ti consiglio il film perché capisco la tua volontà di rendere la lacerazione di Parker reale. A me, leggendo, non è venuto in mente che stessi scrivendo castronerie. Ci sono dolori desolanti che ci fanno star male, sensi di colpa che ci uccidono, ma ti propongo una riflessione: non ci si sveglia ogni mattina anche dopo una vicenda simile? Non è quella la tragedia, l’alzarsi? Ecco, tu la scena del risveglio e di quanto sia duro l’hai messo. Hai altri due capitoli per continuare ad approfondire… buon lavoro!

Per il momento, non posso che dirti scrivi! ;)
Bel lavoro è stato un piacere leggerti ^^
Shilyss

Recensore Master
08/09/18, ore 17:00

Vita mia tu mi scombussolerai sempre cervello e cuore con ogni tua storia, non c’è niente da fare, si può solo sorridere ed essere felici perché ogni tuo scritto è un bellissimo regalo, un gioiello, un amore totale. 
Avevi accennato qualche giorno fa a questo progetto e poterlo già cominciare a leggere è stata una immensa gioia per me, è stato un capitolo angst puro ma così vivo e sentito che mi sono persa a rileggere più e più volte le frasi per assimilare tutto quello che tu hai voluto farci vedere con questo capitolo. 
Un Peter Parker del tutto emotivamente distrutto. Hai ripreso quella che è una caratteristica portante di lui, qualcosa che forse non tutti hanno visto ma che tu non solo hai visto ma l’hai del tutto vissuta per poi farla vivere a noi. Lui è totalmente buono. E noi lo sappiamo perché ricordiamo il momento in cui ha cercato di salvare il cattivo nonostante tutto, nonostante potesse morire per farlo, lo sappiamo perché quando non stava riuscendo a salvare le persone sulla nave lui stava per morire dentro (testa china, volto distrutto, sensi di colpa a mille, panico totale) e lo sappiamo anche da Infinity War quando l’unica cosa a cui pensa mentre il mondo intorno a lui crolla è quello di salvare i Guardiani, addirittura scusandosi perché non ricorda tutti i loro nomi. E tu cosa hai riportato qui? Le conseguenze di una sua sconfitta, qualcosa che nei film noi non abbiamo ancora visto ma che accadrà, accade sempre, così come è accaduto a Tony nel primo Avengers e Cap gli chiede se era la prima volta che lui perdeva un soldato, perché si vedeva dagli occhi, si vede sempre. Ma Peter è piccolo. È piccolo ed è troppo buono di animo, è puro, ed è qualcosa che ci mostri perfettamente con il Pov di Tony, ci spieghi perfettamente e senza fronzoli perché Peter sta male, vediamo dall’esterno, per un momento, una situazione che poi in tutto il resto del testo viviamo praticamente in prima persona, perché ci muoviamo dentro la testa di Peter. 
Tu pensi di non essere stata precisa con le conseguenze psicologiche o di essere stata superficiale e invece sappi che sei stata fantastica e che hai trattato in maniera molto delicata, precisa e perfetta quella che è una grave forma di depressione e di stress post traumatico. Fa male, questo capitolo fa malissimo e leggere i messaggi di Tony è stato un colpo al cuore perché l’uomo che non parla mai, non così, non di sentimenti, è invece costretto a parlare e dire tutto perché Peter non parla più. Sono senza parole, hai di nuovo tirato fuori un capolavoro e io già sono perdutamente innamorata di questa storia. 
Tanti tanti complimenti per come hai reso Ned, bellissima la descrizione del sorriso, il loro dialogo o meglio dire monologo e la delicatezza del migliore amico che cerca in ogni modo di entrare in contatto con lui. Peter è confuso, è vinto, la depressione è una morte dell’anima, hai scelto il termine più adatto al mondo (mi inchino): apatia. Perché nulla ha più vero valore, nulla crea gioia né tristezza, è tutto uguale e non c'è nessuna spinta, nessuna molla: apatia. Il grigio esistenziale, qualcosa al di là della noia. L’assenza di sentimenti, un’anestetizzante. 
Tremendamente brava, superbamente capace. Un testo psicologico/ introspettivo che già vince dal primo capitolo. 
Complimenti, milioni di complimenti, come sempre tesoro. 
E grazie per avermi riservato un pensiero. Sclerare insieme è bellissimo! 
A presto :)

Recensore Master
08/09/18, ore 12:32

Ciao! Eccomi qua a iniziare questa tua nuova opera!!!!
Starker, Angst, Malinconico… paroline magiche per me!!!

La copertina è sempre azzeccata come di consueto! Riesci sempre a scegliere la cosa più adatta, complimenti!!!

(Anche se Tom a petto nudo sarebbe stato davvero un bel vedere… mannaggia… mai una gioia! Eh beh è una FF Angst! Mica si può chiedere delle gioie no?)

Tesoro sei dolcissima! Sono sempre super felice dei nostri scambi! È così bello sostenerci a vicenda!!!!! E viva gli scleri!!! VIVA! VIVA!!!

Ci viene riassunto quanto accaduto! (Sento l’eco dei dibattiti di avvenuti nel film di Civil War).

È interessante come l’argomento sia sempre attuale! Insomma quanto un eroe, nonostante agisca mosso da nobili intenzioni non possa sempre salvare tutti! È una cosa ricorrente! È un punto cruciale che toccano tutti i supereroi! Venne ironicamente trattata la cosa anche ne GLI INCREDIBILI. Insomma è un argomento interessante. Felice che tu abbia scelto di scriverci su!

“Niente era di conforto, nemmeno gli Avengers che avevano provato a farglielo capire in tutte le lingue che non sempre le cose andavano come dovevano e che, di sbagliare, succedeva proprio a tutti.
Dal giorno di quel madornale e imperdonabile errore umano, tutto cambiò, e Peter Parker decise che non avrebbe più aperto bocca per tutta la sua intera e miserabile esistenza.”
La reazione di Peter è così umana! Alle volte si dimentica che sotto quella maschera ci sia solo un ragazzo. Ok grandi poteri, grandi responsabilità, ma sempre un ragazzo è! (cucciolo).
“«Come stai?».
Era Tony. L’ennesimo messaggio uguale ogni giorno, a senso unico.”
Ah la preoccupazione di Tony! Che non chiede altro solo “come stai?” è tanto dolce come cosa!
E Peter chiuso in se stesso, barricato dietro mura altissime!

“«Quando si riescono a fare le cose che so fare io… se non le fai, e succedono le cose brutte… succedono per causa tua», gli aveva detto una volta e lo aveva spiazzato. Totalmente.”
Adoro queste citazioni!
Eh Tony già, Peter è un ragazzo profondo! Ma è pur sempre un ragazzo!
Povero Tony, quell’offline è davvero demoralizzante!
Guarda è tutto un concentrato di Angst e malinconia e sto adorando tutto questo!
Non so perché sia sempre in vena di cose malinconiche! Un giorno forse lo capirò(spero)

«Quando ricomincerai a parlare giocheremo al nuovo D&D. Ho convinto MJ a prenderne parte …».
O quello o iniziate a praticare i giochi di ruolo per non udenti (ok ho detto la scemenza, chiedo perdono!!!)

“Era sparito nel nulla, e alla fine avevano smesso tutti di cercarlo. Tutti tranne Tony Stark …”
vai Tony non mollare!!!!
Il capitolo si chiude con una nota di speranza!

“Il problema reale era quello di scoprire che in realtà lo aveva deluso e che malgrado le preoccupazioni, Tony ce l’aveva con lui e se fosse stato così, per Peter sarebbe stato l’ultimo motivo che lo avrebbe fatto crollare.”
Condita con tanta tantissima angoscia però! Peter ha più paure che pensieri in generale! WOW!

Che dire questa FF parte alla grande!!! Con il turbo!!!!
Primo capitolo cattura subito con tutta la sua malinconia e pensieri Angst come se piovesse!
Stupendo!

A presto!
Attendo con ansia i capitoli successivi!!!
Boingo!!!

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