Recensioni per
Tu sei il mio destino
di eleCorti

Questa storia ha ottenuto 32 recensioni.
Positive : 32
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
08/09/19, ore 13:07

[Valutazione del contest "Un fiume di soulmate!AU"]

Titolo:
Torna un titolo mono-parola, e di nuovo quella singola parola è il nucleo fondamentale della storia: la consapevolezza di Artù riecheggia in tutta la flash, ed è ciò che gli consente di andare avanti per la sua strada ben fermo nelle sue convinzioni.



Caratterizzazione dei personaggi:
In questa quarta e ultima storia troviamo infine il punto di vista di Artù, e lo esploriamo ben bene grazie a una profonda introspezione del personaggio e dei suoi pensieri.

Trovo la sua caratterizzazione davvero ben delineata, a partire dai primi dubbi sul perché si ritrovi a pensare sempre a Merlino. Dopotutto, come dice lui stesso, si conoscono da poco tempo… anche se in maniera non proprio ortodossa.

Artù si rende ben presto conto che Merlino lo comprende fin nel profondo, forse più di quanto si conosca lui stesso, e non esita ad ammettere che Merlino è l’unico che riesca a dargli conforto quando lo stress del mondo esterno – dato soprattutto da Ginevra – diventa troppo da sopportare da solo.

Ma perché lui e non gli altri tuoi amici?
Anche questa è una domanda più che legittima, che si lega a doppio filo alla considerazione fatta prima: Merlino è un amico, e per di più un amico che conosce da meno tempo di altri, presumibilmente… quindi perché proprio lui?
La risposta, di nuovo arriva in fretta. Tanto in fretta che, in casi normali, potrebbe sembrare superficiale, invece in questo contesto – con il Legame con Merlino nato nei sogni e voluto dal Destino – direi che è appropriata.

Non capisco però l’accenno a quel “non vuoi ammetterlo a te stesso”, perché da quanto ho letto – come ti dicevo – Artù non si fa nessun tipo di problema a considerare questo suo rapporto con Merlino come speciale, “qualcosa di più” di una semplice amicizia.

Forse quella frase sottintendeva che Artù non era stato attratto da altri ragazzi, prima di Merlino? Non so, in questo caso magari sarebbe servita un po’ più di spiegazione per delineare meglio il concetto.


Sulla caratterizzazione di Ginevra non mi dilungo, perché ne ho parlato in abbondanza nella valutazione della scorsa storia e qui mi ripeterei.
Tuttavia, partendo dal presupposto che questo personaggio non è quello della serie, devo dire che hai mantenuto la caratterizzazione datale nella terza storia e quindi ho apprezzato questa coerenza narrativa.

Vedere Artù combattuto a proposito della sua relazione con Ginevra mi è piaciuto perché ha richiamato anche quanto accade nel canon – ovviamente con le dovute differenziazioni del caso.
Anche qui, infatti, c’è la presenza ingombrante di Uther che preme affinché Artù convoli a nozze con Ginevra in quanto “buon partito”. Ho apprezzato questa cosa, benché soltanto accennata, perché l’Artù che conosciamo è sempre stato in qualche modo “succube” di suo padre, soprattutto per quel suo desiderio innato di renderlo orgoglioso che lo porta a non contraddirlo – quasi – mai.

La riflessione sul fatto che con Ginevra avrebbe avuto una vita agiata è un po’ meno conforme all’Artù principe, ma ben si accorda ad un ragazzo dei giorni nostri che – volente o nolente – deve fare i conti anche con un discorso economico… e con i pregiudizi della gente.


Nella parte finale, mi ha un po’ stonato il rimarcare che Artù non ha nessun pentimento quando Ginevra – dopo essere stata lasciata – scoppia a piangere. È vero che la loro relazione per come l’hai descritta era decisamente difficile e che lei ha usato questo “trucchetto” svariate volte per farlo tornare sui suoi passi, ma così sembra quasi che Artù sia completamente indifferente al dolore che potrebbe averle causato, e questo non è da lui. Avrei preferito anche solo un accenno al fatto che, nonostante fosse dispiaciuto per quelle lacrime che per una volta potrebbero essere vere, rimane ben saldo nella sua decisione.

Perché questa sua risoluzione, invece, mi sembra assolutamente perfetta e ho adorato come – una volta presa la sua decisione – Artù non si tiri indietro di fronte a nulla: ha finalmente capito cosa vuole il suo cuore, ed è ben deciso a lottare per ottenere la vera felicità.



Stile e trama:
Lo stile di questa storia è estremamente introspettivo, un unico lungo flusso di coscienza che analizza i pensieri, le paure e le emozioni di Artù in un momento di grande confusione per le contraddizioni che sente dentro tra cuore e mente.

Nonostante questo, tuttavia, la lettura non risulta mai pesante, e anche se talvolta la sintassi ricca di frasi brevi e spesso secche rende la narrazione leggermente frammentata, la comprensione del testo è sempre cristallina e il lettore non ha nessun problema a seguire per filo e per segno tutti i ragionamenti di Artù.

Attraverso i pensieri diretti di Artù il lettore è partecipe in prima persona dei suoi dubbi iniziali, e segue passo dopo passo ogni piccola domanda e risposta che lo porta sempre più vicino alla verità.

Perché se il lettore, a questo punto, già sa come sono andate le cose, lui è in piena crisi e deve farsi carico di tutto il suo coraggio per riuscire a discernere cosa realmente vuole il suo cuore… e capire se vale la pena andare contro tutto e tutti per ascoltarlo, a prescindere da cosa possa dire la ragione – o suo padre.

Scelta di cui noi siamo ben consapevoli, dato il richiamo finale alla dichiarazione che abbiamo già letto nella scorsa storia, e che quindi possiamo accogliere con quel sorrisetto saputo di chi la sapeva lunga. Dopotutto, sapere più cose dei personaggi stessi è uno dei privilegi del lettore.

Infine, ho molto apprezzato la tua scelta di parlare in questa storia, tra tutto, proprio di questo particolare momento… che in realtà è più che altro una sintesi di tutto quanto è successo ad Artù da quando ha conosciuto Merlino. Mi è piaciuto perché, nel resto della raccolta, abbiamo visto e sentito tutto attraverso gli occhi di Merlino e quindi conosciamo bene la sua versione dei fatti, ma con questa storia hai soddisfatto la curiosità del lettore del capire il percorso che ha spinto Artù ad aprire finalmente gli occhi, lasciare Ginevra e andare dalla sua anima gemella.
Verso quel lieto fine che neppure osava sognare, ma che proprio un sogno è riuscito a regalargli.



Gradimento personale:
Mi piacciono moltissimo le storie introspettive, e non ho potuto non apprezzare questa flash proprio per la cura con cui hai analizzato i pensieri e le emozioni di Artù, portando il lettore a conoscerlo meglio e ad affezionarsi a lui ancora di più.







Valutazione generale della raccolta: Tu sei il mio destino

Titolo raccolta:
Questo titolo mi è piaciuto molto perché nella sua apparente semplicità nasconde un concetto complesso e imprevedibile: il “destino” è qualcosa che è sempre presente nella serie, e che riveste un’importanza fondamentale attraverso le “due facce di una stessa medaglia”.
Ho molto apprezzato sia il riferimento al canon che il preludio a un “destino” che si presenta ben diverso, ma al contempo ugualmente inevitabile.



Sviluppo del soulmate!AU
In questa raccolta il Destino e il conseguente rapporto che si sviluppa tra Merlino e Artù è il filo conduttore che lega tutte le storie, e questo mi è piaciuto moltissimo.

Invece non mi è piaciuto che soltanto Artù e Merlino siano legati da questo particolare rapporto: come specificato anche sia nel bando che nelle FAQ, la regola del soulmate!AU scelto avrebbe dovuto essere valida per tutti.

Non era obbligatorio parlare approfonditamente di altre coppie di soulmate, ma avrei preferito almeno qualche accenno in proposito, anche soltanto a delle leggende che parlavano del concetto di anime gemelle.
Avresti potuto dire che nessuno ci credeva perché non c’era nessuna documentazione accertata che provasse tali legami o qualcosa del genere, e anche modificare leggermente la regola generale per meglio adattarla al contesto.
Avresti anche potuto far fare delle ricerche a Merlino, o farlo ipotizzare che probabilmente non ci sono documentazioni perché è qualcosa di talmente personale che nessuno vuole parlarne… le strade erano molte e varie, bastava davvero poco per completare il quadro generale.

In questa raccolta, invece, è palese che non solo nessun altro si sia mai confrontato con sogni come quelli di Artù e Merlino, ma addirittura nessuno pare averne mai sentito parlare perché, se così fosse stato, almeno una “voce di corridoio” sarebbe arrivata alle orecchie di Artù e Merlino.
Il che, a conti fatti, rende il loro rapporto un’eccezione e non la regola come avrebbe dovuto essere.

Di contro, ho molto apprezzato la grande importanza data alla Stanza Rossa all’interno della raccolta; il suo è un ruolo a dir poco cruciale e legato a doppio filo a tutti i principali sviluppi del rapporto tra Artù e Merlino: è qui che si vedono per la prima volta, è qui che iniziano a conoscersi, è qui che si scambiano confidenze entrando sempre più in sintonia… ed è qui che, alla fine, scoprono di essersi innamorati l’uno dell’altro.

In particolare, ma questo l’ho già accennato, mi è piaciuta l’evoluzione dei sogni e della stanza stessa: all’inizio sono veri e propri incubi di fuoco, ma non appena le anime di Artù e Merlino riescono in qualche modo a collegarsi allora le cose iniziano a cambiare, e la Stanza Rossa cessa di essere una prigione di fiamme per diventare invece il loro rifugio personale.



A presto!
rhys89

Recensore Veterano
08/09/19, ore 13:06

[Valutazione del contest "Un fiume di soulmate!AU"]

Titolo:

Un titolo molto dolce e romantico; forse non è tra i più originali, ma è sicuramente perfetto per la storia che hai scritto e rende subito chiaro al lettore quale sarà il tema portante del racconto.



Caratterizzazione dei personaggi:
Nonostante la varietà di situazioni presentate, la caratterizzazione di Merlino si suddivide principalmente in due versioni ben distinte: presente e flash-back.
Due versioni che però non si escludono a vicenda, bada bene, ma sono complementari l’un l’altra… le due facce di una stessa medaglia, se mi passi la citazione.

Nel presente troviamo un ragazzo sereno, felice e profondamente innamorato. Ormai i suoi guai e le sue preoccupazioni sono finiti, e Merlino si concede di godersi la vita e la relazione con l’uomo che ama senza pensieri, senza stare a chiedersi cosa accadrà domani o quali problemi dovranno affrontare ma godendosi l’attimo, qui e subito.
Doveroso, direi, dopo tutto quello che ha passato per arrivare a questa tanto agognata felicità…

Nei numerosi flash-back, invece, abbiamo un Merlino decisamente più simile al canon della serie: è curioso e intraprendente, testardo e talmente preso dalla sua missione personale – in questo caso quella di parlare con Artù – da passare sopra a tutte le paure che aveva avuto fino a quel momento.

Trovo appropriato che Merlino abbia ragionato a lungo sul modo giusto per poter parlare con Artù, perché arrendersi ad un’attesa passiva degli eventi non sarebbe stato affatto da lui.

Mi piace anche l’accenno a questa sua ritrosia sul rivelare a Gaius i propri sogni: il parallelismo sulla paura che ha nella serie di rendere noti i propri poteri magici è evidente – anche se ovviamente non è la stessa cosa – e mi è sembrata una cosa molto naturale, soprattutto perché i suoi timori sono fondati.
Insomma, se – come sembra – nessun altro ha mai avuto simili esperienze, o almeno nessuno di cui Merlin ha sentito almeno parlare, è ovvio che pensi di essere preso per pazzo.


Il dialogo tra Artù e Merlino, nel sogno, mi piace molto e li ho trovati entrambi naturali e verosimili: inizialmente sembrano come un po’ titubanti, – comprensibile, dato che “nella realtà” non si conoscono – ma quel velo di tensione sparisce quasi subito.
Mi piace anche come, dopo quella specie di presentazione iniziale, passino subito a parlare del luogo in cui si trovano… e da lì al loro incontro.

Forse avrei preferito una qualche dichiarazione meno diretta e più esitante da parte di Artù, perché sappiamo bene che non è precisamente un fine oratore quando si tratta di mettere a nudo i propri sentimenti… tuttavia poi mi sono detta che in fin dei conti siamo in un mondo onirico e – quasi – irreale, quindi ci può stare che anche Artù abbia abbassato totalmente le sue difese.
E poi è davvero tenerissimo il modo più o meno contorto che hanno entrambi di dichiararsi felici l’uno della presenza dell’altro!

In particolare, ho apprezzato come hai sottolineato che Merlino da una parte è felice di aver ritrovato Artù, dall’altra però ha paura che lo consideri “strano” per voler rientrare in quello che potrebbe tranquillamente essere definito incubo – in fin dei conti è pur sempre una stanza avvolta dalle fiamme – solo per poter rivedere qualcuno che di fatto neppure conosce.

Artù lo consola subito, ed è perfetto perché rivediamo proprio il suo animo cavalleresco… anche se non mi convince molto il discorso sul Destino che fa subito dopo: è un qualcosa che, nonostante il luogo in cui si trovano, mi appare un po’ forzata considerando il carattere schivo del personaggio e la sua ritrosia – nel canon – a credere a tutto ciò che non può verificare personalmente.
Ho però apprezzato che almeno esiti prima di confidare a Merlino questo suo ragionamento, quasi non ci credesse davvero fino in fondo, e anche che sia inizialmente scettico sulla teoria di Merlino del “vuole che ci conosciamo nella vita reale”.
Solo inizialmente, però, perché poco dopo si dichiara d’accordo… e mi piace il fatto di non sapere se sia stato perché effettivamente se ne è convinto o perché aveva semplicemente voglia di conoscere meglio Merlino e ha approfittato della “scusa” che lui stesso gli ha fornito su un piatto d’argento.

Merlino invece è assolutamente fedele a sé stesso, e la sua prontezza di spirito gli permette di cogliere la palla al balzo per riuscire a proporre ad Artù di conoscersi nella vita “vera”, portando a termine la personalissima missione che si era auto-affidato la notte precedente.


Nel secondo flash-back Artù corre da Merlino per dirgli la bella novità, e li trovo entrambi naturali e verosimili. Inizialmente “l’abbraccio roteante” – molto scenografico, senza dubbio – mi era parso un po’ eccessivo perché da come è messa la storia sembra che siano ancora soltanto amici, e due amici – due amici maschi, in particolare – è difficile che si lascino andare ad effusioni così eclatanti. Tuttavia col progredire della lettura mi sono resa conto che in effetti a questo punto erano già nel limbo tra “non più solo amici” e “qualcosa di più”, e questo mi ha fatto rivalutare la scena che a posteriori risulta plausibile.

La dichiarazione di Artù è veloce e senza fronzoli, esattamente come mi sarei aspettata da lui. Forse è solo un’idea mia, ma sembra come se, dopo averci rimuginato sopra per tanto e tanto tempo ed essere infine arrivato alla tanto sofferta illuminazione, avesse buttato fuori quelle poche parole in fretta non per mancanza di sentimento bensì quasi per il timore di perdere il coraggio di dirle.
In fondo – nonostante i sogni, il Destino e quant’altro – il suo rapporto con Merlino non era mai stato definito da nessuna delle due parti, quindi è naturale che sotto sotto avesse anche un pizzico di paura.

Paura che Merlino fa svanire subito rispondendo con fervore – dopo lo shock iniziale – a quella dichiarazione, e qui mi ha fatto sorridere l’accenno alla sua proverbiale “diarrea verbale” che lo porterebbe a parlare e parlare e parlare ancora… se non fosse che Artù ha finalmente trovato un modo efficace per zittirlo.


E poi facciamo un passettino indietro e vediamo quello che invece è stato il loro primissimo incontro nel mondo reale.
Iniziamo col dire che i due ragazzuoli mi sono sembrati ben caratterizzati e naturali, con quel breve dialogo di apertura, e mi piace anche che Artù sia andato effettivamente a cercare Merlino perché credo sia un atteggiamento che ben si allinea con il suo personaggio. (Certo, non che abbia fatto poi questa gran fatica dal momento che anche lui studia nella stessa università, ma apprezziamo comunque il pensiero.)

Però… però poi arrivano le Dolenti Note: Gwen.
Ora, io lo capisco che la tentazione di demonizzare la compagna ufficiale di uno dei protagonisti della nostra OTP sia forte, davvero. Capisco anche che un personaggio in particolare possa generare antipatia a pelle senza un vero e proprio motivo, perché io per prima ne odio moltissimi di personaggi, dico sul serio.

Tutto questo però non giustifica lo snaturamento del personaggio in una storia… che invece è proprio quello che tu hai fatto con Gwen.
Antipatica o simpatica che sia, lei nella serie ci viene presentata come una ragazza gentile, paziente, altruista, testarda e anche piuttosto orgogliosa, ed è questa la caratterizzazione che avresti dovuto mantenere nella tua storia.
Qui, invece, ho trovato una ragazza dispotica, vagamente isterica e molto egoista, senza contare la totale mancanza di dignità nel suo supplicare Artù di non lasciarla per… nessun motivo apparente, in realtà, dato che è evidente che non lo ami più.
Sì, ho notato che hai specificato tramite Artù che “il loro rapporto si era ormai guastato e litigavano per ogni minima cosa” ed è una precisazione che ho apprezzato, ma purtroppo non basta a giustificare un cambiamento del genere nella caratterizzazione di un personaggio.

Forse però la cosa che mi è piaciuta di meno in assoluto è quando ho letto che Gwen – dopo che Artù aveva detto di volerla lasciare, ma poi è tornato sui suoi passi – “andava in giro a raccontare che si sarebbero sposati presto, e che tutti erano invitati al loro matrimonio”.
Anche qui c’è una parvenza di giustificazione (i loro genitori avrebbero voluto che si sposassero), ma è troppo scarna per reggere il peso di quello che sembra l’atteggiamento di una bambina capricciosa e viziata.

Mi dispiace essere così dura, ma quello di “negativizzare” allo stremo la figura femminile (ma anche maschile talvolta) che “ostacola” l’OTP è un errore che riscontro in molte fanfiction e che ogni volta mi fa storcere il naso perché credo fermamente che faccia perdere diversi punti anche alle storie ben scritte.

Capisco che avendo scelto come coppia Artù/Merlino era ovvio che lei dovesse levarsi di torno e che magari volessi dare ad Artù una scusa plausibile per lasciarla senza passare da “quello cattivo”… ma secondo il mio modestissimo parere sarebbe stato meglio dire semplicemente che non si amavano più e che Artù si era accorto invece di amare Merlino, quindi – dopo un periodo in cui esitava perché magari non voleva ferirla – si è risolto a fare la cosa giusta e l’ha lasciata per lui. Tutto qui.


Tornando a parlare di cose positive, mi è piaciuto molto – nell’ultimo flash-back – come hai raccontato lo sviluppo del rapporto di Artù e Merlino: Artù finalmente trova in Merlino qualcuno di fidato con cui potersi sfogare di tutta l’esasperazione che gli provoca la situazione con Gwen, e Merlino dal canto suo gli rimane sempre accanto, ascoltandolo, consolandolo e facendolo anche ridere.
Mi ha ricordato molto da vicino il rapporto affiatato che hanno nella serie originale, questa amicizia un-po’-più-che-fraterna che però ancora non si può chiamare in un altro modo, e l’ho davvero, davvero adorato.



Stile e trama:
Prima di cominciare, voglio farti un piccolo appunto dal momento che ho riscontrato più volte lo stesso errore nella storia: quando un discorso diretto è seguito da una frase indiretta che però non è una reggente con “verba dicendi et declarandi” (dire, rispondere, esclamare ecc.), allora il discorso diretto deve sempre finire con un segno di punteggiatura forte o semi-forte (punto fermo, punto esclamativo/interrogativo o puntini di sospensione) e la frase successiva deve cominciare con la maiuscola.
Es.
“Artù!” gridò, guardandosi intorno. --> corretto.
“Artù!” gli corse incontro. --> sbagliato.

E già che ci sono ecco altri due piccoli errori/refusi che ho riscontrato:
- Merlino, di qualcosa! --> Merlino, di’ qualcosa!
Sopratutto di lui […] --> Soprattutto di lui [...]


La sintassi di questa storia è semplice e lineare, prevalentemente costituita da proposizioni semplici o coordinate soprattutto per asindeto. Come nelle altre storie, talvolta questo comporta un ritmo un po’ frammentato nella lettura, ma tuttavia la cosa positiva è che il testo risulta di immediata comprensione dall’inizio alla fine, senza che il lettore perda mai il filo del discorso.

Credo che questo sia un fattore molto importante, considerata la costruzione alternata di presente e flash-back.
E, parlando di flash-back, sono un escamotage che apprezzo sempre moltissimo in una storia perché credo che riescano a movimentare il ritmo narrativo evitando la “monotonia”; inoltre, mi è piaciuta molto la tua scelta di quel piccolo time-skip dopo il secondo flash-back (quindi dopo che si Artù e Merlino si sono parlati per la prima volta), che ha aggiunto un ulteriore piccolo cambiamento al ritmo della narrazione tenendo ben desta l’attenzione del lettore.

Di contro, però, c’è da dire che ad una prima lettura – senza altro avviso se non gli asterischi di separazione del paragrafo – il lettore è portato a pensare che questo flash-back sia il diretto seguito del precedente, e che quindi Artù e Merlino si siano appena conosciuti. Ora, se da un lato come ti dicevo è una cosa carina scoprire che invece c’è stato un piccolo time-skip perché così facendo si è movimentata la narrazione, dall’altro questa cosa rischia di confondere la comprensione della storia.
Mi riferisco in particolare al fatto che né in questo flash-back né nella breve parte al presente che lo introduce viene fatto nessun cenno all’evoluzione del rapporto che c’è stato tra Artù e Merlino, motivo per cui quel loro abbraccio così pieno di entusiasmo – per quanto tenerissimo – risulta inizialmente un po’ fuori contesto e poco verosimile.


Passando invece alla trama vera e propria, ho riscontrato due piccole contraddizioni:
- Nella scorsa storia avevi detto che Uther è un collega di Gaius, qui invece viene fuori che è il suo direttore.
- Merlino, nel secondo flash-back, dice di aver desiderato per tutto il giorno di poter tornare in quella stanza e che “era la prima volta che lo faceva, dato che temeva quel posto”. Tuttavia, anche nella scorsa storia avevi scritto “stavolta non sei impaurito”, riferendoti al fatto che Merlino era ansioso di tornare nella stanza in fiamme per poter finalmente scoprire l’identità del ragazzo misterioso.

C’è poi il discorso sulla riflessione che fa Merlino, sul se e come chiedere a Gaius di Artù.
In mezzo a tutti i suoi dubbi più o meno leciti – ma il misto di ora tarda ed esaltazione per la scoperta dell’identità del ragazzo misterioso possono aver facilmente influenzato la lucidità di Merlino – c’è la preoccupazione che Gaius avrebbe potuto chiedergli come mai conosceva Artù… e questo non ha molto senso, dal momento che Merlino nella scorsa storia ha lasciato chiaramente intendere di conoscere Artù – una conoscenza superficiale, certo – proprio in quanto figlio del collega/direttore di Gaius, il che presuppone che Gaius stesso lo sappia già che i due si conoscono almeno di vista.
Vero è che in quel momento Merlino è tutto preso dal sogno e magari riesce a pensare solo a quello, però questa spiegazione non mi convince del tutto.


A parte questo, la trama è chiara e lineare, e – nei flash-back – prosegue a raccontare al lettore tutta la storia di Artù e Merlino, arrivando alla fine a riunire tutti i tasselli del puzzle per farli combaciare con l’immagine della coppia felice e innamorata che troviamo nelle parti al presente.

Mi è piaciuta la tua scelta di raccontare l’evoluzione del loro rapporto basandoti su quegli incontri nel sogno: è come se soltanto là dentro Merlino e Artù fossero liberi di essere chi sono davvero, e ho adorato il fatto che quella stessa stanza che inizialmente era vista con timore alla fine diventi al contrario un luogo di pace e serenità. L’ho trovato da un lato ironico e dall’altro perfettamente consono all’evoluzione della storia, perché sembra voler essere una metafora di come, insieme, nulla possa più spaventarli.

Ho apprezzato anche che ti sia soffermata, con i flash-back, sui vari step del loro rapporto: pur partendo da un momento in cui i due stavano già insieme – come da richiesta del contest – hai raccontato anche di come sono arrivati ad essere una coppia, partendo dal momento subito successivo alla scoperta dell’identità della scorsa drabble, passando per un periodo di amicizia che si evolve in un “qualcosa di più” per finire da ultimo a quella bellissima scena della dichiarazione.


Un piccolo appunto tecnico: nella parte al presente subito dopo gli asterischi hai scritto che Merlino “era già arrivato a casa di Artù, si erano mangiati la pizza e stavano vedendo il film” (tra l’altro mi ha fatto sorridere proprio la scelta di “Excalibur”… decisamente azzeccata!), ma poi – subito dopo il flash-back – ti ripeti dicendo che “si erano ritrovati a casa sua per guardare un film. La classica serata romantica tra pizza e tv.”… sarebbe meglio cancellare una delle due ed evitare così la ripetizione.


Prima di concludere, vorrei parlare un po’ del discorso del soulmate: più volte nella storia hai ripetuto il termine “anima gemella”, ma sembra essere utilizzato più nel suo significato “quotidiano” (quello di un partner particolarmente affine) più che in quello proprio del soulmate!AU.

Questa “ambiguità”, chiamiamola così, per me scaturisce soprattutto dal fatto che Merlino per primo non è consapevole né del perché di quella “stanza in fiamme” né tantomeno del vero motivo per cui ci ha trovato tra tutti proprio Artù e soltanto lui: crede che si tratti di un qualcosa di predestinato e voluto “dall’alto”, questo sì, ma non c’è una vera e propria risposta alle sue domande e ben presto smette anche di porsele.

In realtà però quest’ultima cosa non mi dispiace: sì, da un punto di vista “tecnico” non mi convince perché avrei preferito che il discorso del soulmate!AU venisse più approfondito (magari citando altri esempi di persone che avevano fatto sogni simili, o anche solo leggende che ne parlavano), tuttavia questa tua scelta narrativa rende evidente che Merlino è immediatamente attirato da Artù come da una calamita, e dopo un primo sgomento iniziale ormai non è più interessato al perché di questo loro incontro, vuole solo godersi la sua compagnia… possibilmente per il resto della sua vita.



Gradimento personale:
Anche se mi ripeto, la cosa che più di tutte mi è piaciuta è la suddivisione in paragrafi alternati tra presente e flash-back, perché credo che partire “di botto” con Merlino che va dal suo ragazzo e scoprire pian piano come è arrivato a mettersi con Artù abbia reso la lettura di questa storia molto più coinvolgente che se fosse stata raccontata tramite una narrazione lineare.



A presto!
rhys89

Recensore Veterano
08/09/19, ore 13:04
Cap. 2:

[Valutazione del contest "Un fiume di soulmate!AU"]

Titolo:

Questo titolo apparentemente semplice cela in realtà quello che è il punto focale della drabble, anche e soprattutto perché tutta la vicenda ruota attorno alla scoperta dell’identità del soulmate di Merlino.



Caratterizzazione dei personaggi:
In questa seconda storia abbiamo un Merlino decisamente più consapevole di ciò che sta accadendo, e pertanto più deciso che mai a scoprire l’identità della persona che condivide con lui quell’incubo – che poi lo è ancora? – di fiamme.

Interessante la sua reazione nello scoprire l’identità del suo soulmate: probabilmente è sorpreso di vedere proprio Artù, ma tale sorpresa – se c’è – viene surclassata dal sollievo. E come dargli torto? Insomma, finalmente riesce a risolvere quel mistero che non gli dava pace e a scoprire chi è il misterioso ragazzo che ha invaso ogni suo pensiero… è ovvio che in un frangente del genere l’entusiasmo lo porti a gettarsi a capofitto in questa nuova scoperta, lasciando da parte ogni possibile dubbio.

Ho inoltre apprezzato, per contrasto, lo stupore che si legge tra le righe nell’espressione di Artù: Merlino è sempre stato un personaggio impulsivo anche nel canon, molto più incline di Artù ad abbandonarsi ai propri sentimenti, quindi trovo coerente questa sorpresa di Artù.

In effetti non possiamo sapere con certezza se lui avrebbe risposto a Merlino con lo stesso entusiasmo oppure no perché il sogno si interrompe subito subito dopo, ma onestamente credo che sarebbe stato decisamente più restio a lasciarsi andare.

Dopotutto, anche se non siamo a Camelot, Artù resta sempre un Asino Reale.



Stile e trama:
Lo stile di questa drabble ricorda molto quello della prima storia e probabilmente è voluto, dato che ci ritroviamo nella stessa ambientazione. Tuttavia, qui il contesto è molto più “tranquillo” della storia precedente: Merlino non ha più nessuna paura ed anzi è felice di trovarsi di nuovo nella stanza in fiamme perché vuole scoprire l’identità di quel misterioso ragazzo… quindi questi periodi secchi e ansiosi mal si accordano all’atmosfera speranzosa che invece si respira nei pensieri di Merlino della prima parte.

Di contro, trovo questo ritmo indicato nella seconda parte della storia: Merlino ha visto Artù ed è impaziente di parlargli… ma il Destino – ancora lui! – si mette nuovamente in mezzo e lo strappa dal sogno prima di quanto avesse voluto.
In questo caso, l’andamento secco della sintassi è perfettamente coerente con quanto sta succedendo, e aiuta il lettore a immedesimarsi in ciò che prova Merlino in quei momenti di euforia mista a panico.

La trama è completamente incentrata sulla scoperta dell’identità del soulmate, e mi piace come – nonostante la brevità della storia – ti sia presa il giusto tempo per introdurla, sottolineando come quel “ragazzo misterioso” fosse rimasto tanto impresso a Merlino da non riuscire a smettere di pensare a lui.

Il punto di vista è quello di Merlino e trovo indicato che la sua scoperta abbia un ruolo fondamentale, però mi piace che tu abbia accennato in fondo – quasi come un colpo di scena finale – anche al fatto che lo stesso Artù ha riconosciuto Merlino… lasciando però il lettore con il dubbio di quale potrà mai essere la sua reazione, in proposito.



Gradimento personale:
Sicuramente, l’entusiasmo genuino e quasi infantile di Merlino per la scoperta del suo soulmate è qualcosa che mi ha toccato nel profondo, e perdurando – più o meno in superficie – per tutta la storia mi ha fatto sorridere dall’inizio alla fine.



A presto!
rhys89

Recensore Veterano
08/09/19, ore 13:03
Cap. 1:

[Valutazione del contest "Un fiume di soulmate!AU"]

Titolo:

Titolo semplice ma esemplificativo, riassume in un’unica parola il cuore pulsante della storia che, oltretutto, è quasi completamente ambientata proprio nel sogno di Merlino.



Caratterizzazione dei personaggi:
Questa storia è incentrata quasi esclusivamente sulla descrizione della “strana stanza” e di ciò che fa Merlino, lasciando la sua caratterizzazione molto in secondo piano per dare spazio alle sue sensazioni.

Questo non vuol dire però che di lui non si sappia nulla, ovviamente. Lo vediamo in quel sogno ricorrente immerso nelle fiamme, ma Merlino – nonostante debba ovviamente esserne terrorizzato – non si lascia sopraffare dalla paura. No, lui si fa spazio con le mani tra le fiamme e si brucia per questo, ma tuttavia non si perde d’animo.
Mi piace molto che tu abbia sottolineato questa sua caparbietà, perché è uno dei suoi tratti distintivi che più vengono messi in risalto nel canon.

Tuttavia anche lui, alla fine, dopo tanto combattere sta per cedere allo sconforto… almeno fino a che non sente una voce.
Non ha idea di chi sia, ovviamente, ma già il pensiero che ci sia qualcun altro là dentro basta a ridargli la forza che stava perdendo.

In fondo – come nella vita – Merlino aveva soltanto bisogno di sapere di non essere solo, in quell’incubo di fuoco.



Stile e trama:
Lo stile di questa storia è semplice e lineare, ricco di frasi brevi e costituite prevalentemente da proposizioni singole o coordinate per asindeto.

Nella prima parte della storia questo stile è incalzante e aiuta a catapultare il lettore nella stanza infuocata insieme a Merlino, coinvolgendolo emotivamente e rendendo bene l’idea del battito accelerato del cuore che comporta un respiro secco e spezzato.

Tuttavia, a lungo andare la monotonia del ritmo fa sì che questa sintassi schematica perda mordente: la lettura da incalzante diventa frammentata e viene così intaccata la fluidità del racconto.


Viene dato un grande spazio, giustamente, alla descrizione di questa stanza in cui Merlino sogna di trovarsi. È importante, questo, perché la vera protagonista della flash è proprio la stanza infuocata, e come tale è essenziale che il lettore riesca a visualizzarla con l’occhio della mente in ogni suo particolare.


Una piccola precisazione su una frase che non torna: “Sembrano vogliano inghiottirti”.
Messa così la frase è scorretta, puoi modificarla in “sembrano volerti inghiottire” oppure in “sembra che vogliano inghiottirti”.


A dirla tutta, ho visto anche io la puntata (o meglio, le puntate) di Once Upon A Time a cui ti sei ispirata; forse avrei preferito una scelta più originale, comunque devo dire che non mi dispiace, anche se sarebbe stato meglio se ti fossi premurata di specificare nelle note la fonte d’ispirazione.
(Immagino tuttavia sia stata solo una dimenticanza, dal momento che nella risposta a una recensione lo chiarisci tranquillamente.)
Magari mi sarebbe piaciuto che la personalizzassi un po’ di più, però, perché la scena che presenti in questa storia mi è sembrata estremamente simile ad alcune che vediamo in OUAT e questa sovrapposizione di immagini mi ha impedito di godermi appieno la storia.


Detto questo, ho molto apprezzato la scelta di cominciare la storia “in medias res”, immergendo subito il lettore tra queste fiamme, perché credo che un’introduzione più graduale non sarebbe riuscita a rendere appieno l’idea di ansia e disperazione che quel luogo porta con sé.


Molto bello anche il primo quasi contatto con “l’altro”: Merlino sta quasi per cedere allo sconforto, ma ecco che all’improvviso sente una voce che lo rianima, e giustamente Merlino si affanna a cercare un modo per poter raggiungere chiunque sia il suo “compagno di sventure”.

Mi fermo solo un secondo per un’altra piccola correzione: “vorresti risponderli” --> “vorresti rispondergli”.


Tornando a noi, quelle fiamme troppo alte che gli impediscono di vedere chi c’è dall’altra parte hanno un retrogusto di quel “destino” che viene citato anche nel titolo della raccolta, e questa cosa mi piace molto.

Come pure è destino, a quanto pare, che Merlino non riesca neppure a rispondere a quella voce, perché una forza più grande di lui lo strappa a quel sogno proprio nel momento in cui, invece, avrebbe voluto rimanere.



Gradimento personale:
Di questa storia ho apprezzato soprattutto il modo in cui sei riuscita a rendere le emozioni e le paure di Merlino, catapultato in quella stanza immersa nelle fiamme, tanto concretamente che sembra proprio di essere lì con lui.



A presto!
rhys89

Nuovo recensore
15/05/19, ore 10:24
Cap. 1:

Ciao, sono qui per lo Scambio a Catena.
Era da un po' che volevo leggere questa Raccolta, dato che la coppia mi piace.
Ammetto che mi aspettavo un testo più lungo perché credevo fosse una Raccolta di OS proprio per tutti i capitoli, ad ogni modo, questo primo capitolo mi è piaciuto e l'ho trovato molto d'impatto, anche perché le fiamme sembravano davvero reali.
In pratica, è come se Merlino e Artù si siano incontrati in questo sogno, anche perché credevo che una volta svegliato, avrebbe trovato Artù nel letto accanto a sé.
Un'idea interessante, mi è piaciuta.
Alla prossima.

Recensore Veterano
10/02/19, ore 17:47
Cap. 1:

Ciao eccomi qui per lo scambio del giardino :)
ormai conosco bene il tuo stile e quando cerco qualcosa nel fandom Merlin con te vado sul sicuro. Mi piace molto questo breve racconto, un incubo che sembra realtà, e invece Merlino si risveglia nel suo letto.
Solitamente non amo molto la seconda persona, ma il tuo testo, invece, è molto piacevole e anzi riesci meglio ad immedesimarti nel protagonista :)
Spero a presto, ciao!

Recensore Master
02/01/19, ore 17:30

Buon anno ele! ^^

Anzitutto, premessa: ripasserò a brevissimo sul tuo account perché sto leggendo un capitolo flash. Però dovevo assolutamente finire di leggere questa raccolta. Allora, Artù e Ginevra con Lancillotto sono un triangolo tipico della letteratura, dove il re di Camelot rappresenta la parte più sofferente. È tradito due volte, dalla moglie e dal cavaliere che spezza quel rapporto di fides che c’è tra feudatario e vassallo. In quest’ottica la ship slash che proponi è sensata perché fa declinare nell’amor romantico un legame indissolubile, laddove la soulmate di Ginevra era, con tutta probabilità, Lancillotto. Oltre a questo, il punto di vista di Artù abbraccia la ragione per sfociare nella passione e nella consapevolezza che deve dichiararsi a quello che non è un amico sotto nessun punto di vista, bensì la sua anima affine. Ho trovato tutto questo molto credibile e particolarmente ben scritto.

Rispetto alle prime storie tue che ho letto, noto come anzitutto la flashfic sia un genere che padroneggi con molta grazia, ma ho visto anche e soprattutto una crescita e un miglioramento nettissimi. Il mio augurio per l’anno nuovo è che continuerai a scegliere forme che si adattano bene al tuo sentire, perché questo capitolo finale è ineccepibile e chiude la raccolta non solo in modo totalmente inerente al contest che hai scelto, ma anche con un punto di vista sensato e coerente, nonché intenso. Quindi brava, continua così :*
Un abbraccio,
Shilyss

Recensore Master
24/12/18, ore 17:18

Ciao Elettra. Hai delineato davvero bene il punto di vista di Artù e il suo grande amore per Merlino.
Ha preso consapevolezza, lentamente, di dove il suo cuore puntasse e, beh, evidentemente non era Ginevra.
Ho apprezzato il fatto che il tutto si sia concluso con toni morbidi, senza esasperazioni.
A volte l'amore è semplice, siamo noi a non voler vedere ciò che ci circonda.
E l'hai mostrato benissimo.

A presto!

Recensore Master
16/12/18, ore 22:04
Cap. 2:

Ciao Elettra, ho letto la seconda drabble e la One Shot del terzo capitolo.
Non avevo capito si trattasse di un'AU, seppur sia evidente dalle note, e così mi sono stupita nel leggere delle loro strane interazioni.
Mi è piaciuto molto come i due si sono avvicinati, tramite un sogno in comune, e come si siano quasi trovati per destino.
Soprattutto mi ha fatta commuovere la frase di Merlino dove spiega che è sempre stato emarginato da tutti e che aver trovato Artù lo ha fatto sentire una persona nuova. E' stato sublime, davvero bellissimo.
Mi piace il rapporto che hai costruito tra loro due, non vedo l'ora di andare avanti!

Recensore Master
15/12/18, ore 17:37

Buonasera! Finalmente posso continuare e terminare questa raccolta molto molto carina :)
Adorabile il modo in cui Artù pensa a Merlino, a quello che in così poco tempo sono diventati. L'affetto che li unisce, secondo Artù, è diverso da quello di Ginevra, che è piuttosto spiacevole. Artù non può evitare di notarne la differenza e di capire, di conseguenza, che di Merlino ne è innamorato. 
Il finale è davvero bellissimo. Ci voleva un po' di gioia per questi due! Credo che Artù abbia fatto la scelta giusta e credo abbia trasmesso un bel messaggio. Non è la vita agiata che conta, ma l'amore. 
Mi è piaciuto molto vedere il punto di vista di Artù, comunque, e ho apprezzato l'uso della seconda persona che mi piace sempre molto.
Alla prossima,
fumoemiele

Recensore Master
13/12/18, ore 22:47
Cap. 1:

Quanti ricordi! Adoravo Merlin e fin da bambina - avevo 8 anni quando andò in onda la prima puntata - credevo che Arthur e il maghetto non me la raccontassero giusta!
Devo dire che con la narrazione in seconda persona te la cavi, l'idea di una raccolta sul fandom di Merlin mi incuriosisce quindi credo che ho trovato cosa recensire nei prossimi scambi! Ci incontreremo spessissimo, fidati.
Comunque hai reso bene l'idea del sogno, o meglio, dell'incubo. La punteggiatura e la sintassi aiutano a sottolineare quel senso di pesantezza che anche Merlino sente.
Davvero un buon inizio!
A presto <3

Recensore Master
08/12/18, ore 09:54

Ciao, eccomi qui per l'ABC del giardino :D
Alla fine ho optato per leggere tutte e quattro le storie, visto che erano abbastanza brevi non mi costava nulla, così posso dirti cosa ne penso :D
Intanto devi sapere che io adoro le AU. Le AU sono belle, e quelle su Merlin lo sono altrettanto. Il dettaglio di lui e Artù che si incontrano nei sogni mi ha ricordato tantissimo Once Upon a Time, anche per il discorso delle fiamme. Ecco, come idea mi è piaciuta, perché secondo me è figa, oltre ad essere poetica. Si incontrano tutte le sere nello stesso sogno. O per meglio dire, all'inizio è Merlino che lo vede all'interno del suo sogno, poi dentro di sé inizia a desiderare di volerlo incontrare e conoscere meglio, peccato che chiedere a Gaius sia fuori discussione perché vuole evitare di farsi fare troppe domande. All'ennesima volta che si incontrano però riescono a parlare, e Artù giustamente si domanda come mai si ritrovi sempre lì, come mai nonostante si trovino in un sogno riescono comunque a condividerlo, a parlare. Poi mi è venuto in mente quanto sarebbe stato triste se alla fine Merlino si fosse svegliato e avesse scoperto che in realtà Artù non esiste, che era solo un sogno, appunto. Ma queste sono elucubrazioni mentali miei che vedo sempre l'angst ovunque, però magari può essere uno spunto xD
I due finalmente si vedono nella realtà e passano del tempo insieme. Che Merlin sia cotto è abbastanza chiaro, ma a quanto pare anche Artù. Ma bravo! Perché dei due sembra sempre quello più restio ad ammettere i propri sentimenti, qui invece non ha fatto troppo la dama di turno e dichiara subito che prova qualcosa per lui ma... C'è un problema. E quel problema si chiama Ginevra. Nella serie mi piaceva anche abbastanza, ma qui - oddio - che stalker. Me la immagino proprio nei panni di fidanzata stalker e ossessiva. Il fatto poi che Artù rimanga con lei per pietà la dice lunga. Fortunatamente l'ultimo capitolo è dedicato proprio ad Artù e appunto alla sua consapevolezza di doverla oramai lasciare, perché andare avanti per questa strada sarebbe inutile, oltre che dannoso. Quindi immagino che nel prossimo lui la mollerà definitivamente, nella speranza che abbai vita facile.
Ho letto queste quattro OS tutte ad un fiato e devo dire che mi sono piaciute molto. Merlino è IC, Artù e Ginevra forse un po' meno, ma alla fine questa è un AU e io per prima mi prendo delle libertà quando si tratta di AU, quindi a me non disturba per niente, anzi, qui è giustificato. Sullo stile nulla da dire, non ho trovato errori, la tua scrittura è piacevole come sempre.
Detto questo, è un piacere aver letto qualcosa di tuo.
Alla prossima :D

~ Nao

Recensore Master
05/12/18, ore 12:17

Ciao, eccomi ritornata con piacere a recensire questa particolare storia. È proprio il caso di dire "i sogni son desideri" e Merlino ha cercato in tutti i modi di far avverare il suo.
Ammetto che vederli come coppia mi suona un po' strano, anche se il legame che entrambi hanno è forte anche all'interno della serie e si vede benissimo. Finalmente i due trovano il modo di lasciare il mondo onirico e vedersi nella realtà. Non tutto si presenta facile però...perché abbiamo l'ingombrante presenza di Ginevra, che qui viene percepita quasi come un personaggio "da sopportare" e con la quale c'è davvero poco in comune.
Mi sembra più che giusto che uno dei genitori non sia d'accordo con questa relazione, (vabbè che in genere i genitori non sono mai d'accordo con le scelte dei propri figli)
Adesso però i ragazzi stanno cercando di conoscersi di creare un legame reale, fatto di ricordi di emozioni e nuove sensazioni da condividere. E non c'è niente di meglio che trascorrere una piacevole serata in tranquillità fatta di pizza e un bel film da vedere. Tra l'altro, tanto di cappello al coraggio di Artù nel lasciare Ginevra e nel prendere coscienza dei propri sentimenti, sarà interessante leggere il finale e sapere come interpreterai il suo personale punto di vista. Davvero tanti complimenti e ci risentiamo presto sicuramente.

Recensore Master
01/12/18, ore 18:49

Ciao Ele!

Allora, ci credo che questo capitolo è stato difficile! Condensare un lungo flashback e un momento presente non è mai facile, ma personalmente non mi sono persa in nessun punto, che è la cosa più importante. Capisco il dramma che Merlino ha provato vedendo Artù con la canonica Ginevra, rapporto destinato a guastarsi irrimediabilmente anche nel poema epico che ho seguito con più attenzione rispetto alla serie TV. Detto questo, il contesto AU universitario in cui muovi la scena e il sogno in cui i due futuri amanti si incontrano e si parlano è un espediente bellissimo. Una sorta di rifugio dove potersi sfogare, consolare, conoscere e capire.

L’ombra di Gaius incombe tetramente sui nostri eroi (indizio per il prossimo capitolo??), ma per ora il capitolo si chiude con estrema dolcezza, rievocando il primo bacio dei nostri eroi e non solo. Insomma, questa raccolta è molto graziosa e mi fa piacere leggerla! L’unico refuso che ti segnalo è fino a qualche mese fa = prima.

Un caro, carissimo abbraccio e a rileggerci presto! :*
Shilyss

Recensore Master
26/11/18, ore 11:34
Cap. 2:

Cara Elettra,

Come dicevo poc’anzi, eccomi a leggere il secondo capitolo. Dunque la soulmate di Merlin è Artù e i due si sono incontrati in sogno. I due capitoli sono legati pur essendo autonomi e questo è sicuramente un elemento che rende pregevole la drabble. La trovo ben riuscita e grammaticalmente perfetta. Nonostante le pochissime parole, sei riuscita a dare un messaggio forte e chiaro al lettore e a presentarci un primo incontro che lascia col fiato sospeso. Quale sarà la reazione di Artù??!
Ti faccio tanti complimenti per questa raccolta che mi sembra perfettamente in linea con il tema del contest. Brava! :*
Un caro saluto,
Shilyss

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