Mia cara Autrice,
anche se la notte è calata sulle nostre teste, non posso esimermi dal lasciarti almeno un breve pensiero su questo primo capitolo così fitto di introspezione psicologica e di romanticismo: è davvero bellissimo! Mi riservo, domattina, di modificare la recensione per esprimerti in modo dettagliato e puntuale i miei pensieri in proposito, che ora esporre i in modo troppo stringato. A domattina, allor!
E, come promesso, eccomi qui.
Cara, cara Autrice,
come non leggere tra le tue righe il leitmotiv del pensiero di Protagora di Abdera: l' Uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono, in quanto non sono"? I tuoi personaggi, qui, mentono? No, mia diletta Autrice. Semplicemente e fatalmente, aggiungo, seguono la loro soggettiva realtà, i loro desideri più inconfessabili, la loro parziale visione delle cose, cercando di mantenersi in piedi.
Sigyn, però, ha confessato di aver amato un' ombra: un innamorato scomparso, perduto, celato. Ella, pur ipotizzando di aver intessuto un discorso di amorose epistole piene di arguzie e sentimenti, dissertazioni e commenti sagaci, con un Uomo che non fosse semplicemente Theoric, non ha la capacità di vedere davvero la realtà, ma non perchè sia vigliacca, no, non per quello. Ella risponde soltanto ad un vecchio motto popolare che dice quanto l' amore più bello e perfetto sia quello che mai si è vissuto, ma solo ipotizzato.
Per questo l' Ingannatore è geloso. Egli estremizza ogni sentimento , come suo solito, fino a sfilacciarne le conseguenze, in una contrapposizione rarefatta e crudele, prima di tutto con se stesso: accusa, rivela, distrugge, schernisce, rompe, sconquassa il giovanissimo cuore della Sposa che, sebbene in passato innamorata di un inganno a doppio taglio, ha scelto consapevolmente di amare lui, l' Obliquo.
Un amore finito con un' accusa. Come il rapporto con il Padre Tutto.
Ho amato moltissimo questo parallelismo, in cui Loki somiglia dolorosamente ed incredibilmente a quell' Odino che rubò una reliquia e poi se ne innamorò e tacque. Il Fabbricante di bugie ha taciuto, pur sapendo, perchè, come quel suo Padre bramoso, non ha saputo rinunciare a nulla, men che mai a Lei.
Bella, bellissima questa riflessione così profonda del carattere di Loki, questa introspezione rigorosa eppure poetica, delicata sebbene esatta fino al suo midollo.
Così come non posso frenare il plauso per questa tua Sigyn, così reale, così plausibile nelle sue reazioni, nelle sue scelte, in ogni sua emozione. Tratteggiata e poi sfumata con tocchi sapienti, essa emerge dal tessuto della trama come un ricamo a rilievo che impreziosisce il racconto e rende giustizia all' amore vero: è una donna sincera , Sigyn, fedele a se stessa, ma che è capace di analizzare il suo cuore ed agire di conseguenza.
Ella chiede, prega, implora grazia, muove e commuove ed ottiene.
Ella spera e comprende, ama e si innamora di nuovo, combatte e vince con la grazia del suo animo coerente. Non ha bisogno di parlare, di spaccare in quattro il più fine ragionamento come fa Loki. Lei è donna di azione, come e più degli indomiti Asi: ella conclude inutili elucubrazioni con la diretta, semplice, definitiva risposta che è perfetta, qui nelle tue righe, da dare al Cuore Oscuro di Asgard. Un bacio.
O Autrice, grazie di queste tue magnifiche righe!
Ho amato tutto, in questa tua storia: la dolcezza delle immagini, la levità dello stile che accarezza le scene, le vivifica e le plasma creando atmosfere vivide di pathos, la sapienza della introspezione psicologica, l' originalità potente pur nella ispirazione colta e variegata, il filone romantico in cui sembra tu ti stia affacciando.
Tutto ciò fa di questa storia un piccolo, prezioso gioiello da conservare nel cuore. Perchè sebbene più intimista e malinconico, questo nuovo filone della tua poetica è permeato di speranza che si afferma potente nel finale. Perchè l' Amore è forza. Sempre e comunque. (Recensione modificata il 21/10/2018 - 12:06 pm) |