Recensioni per
Fino alla fine del tempo
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 79 recensioni.
Positive : 79
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
11/11/18, ore 23:46

Evvabbhe.
Allora puoi decidere: ri-decanto la tua bravura o chiudo tutto inchinandomi e spedendoti tutti i miei averi, compreso il cervello, sperando di apprendere in qualche modo (?).
No perché mi ha lasciata basita, mai e poi mai avrei pensato che la storia prendesse una via narrativa del genere ed è stupendo quando le letture ti lasciano con la bocca spalancata, gli occhi a cuore, il cuore senza più ossigeno.
Ho amato tutto.
Descrivi Loki in un modo che nemmeno so dire, scrivere bho.

"La verità non esiste come valore assoluto, è sempre un’interpretazione che parte dai nostri occhi, e allora, se niente è reale, tutto è inganno, illusione, mistificazione." Sono forse tornata a lezione di fenomenologia dell'arte contemporanea?
Mi scuso per l'enorme ritardo, diamo la colpa all'università che è più un puntaspilli e io ormai mi ritrovo con poche gocce di sangue e non più litri interi.
Tralascio di soffermarmi sulla tua scrittura, su come scrivi perché no words, dalle parole che usi, da come riesci a farle danzare, duettare assieme e infine metterle in coreografie poetiche che ho letto poche volte (ne contiamo su una mano) e sì parlo anche di libri pubblicati nei limiti della critica letteraria (Pascoli tranquillo che tu sei diretto su un altro mondo assieme a company bella, dont' worry be happy) -la stanchezza di una giornata fatta di riassunti si fa sentire, eccome, diciamo leggere!-.
Come ti ho detto mi hai piacevolmente lasciata stupefatta, lo scambio epistolare e la realtà di un inganno, o l'inganno di una realtà mi ha colpito dritto al cuore perché quando si legge qualcosa che riesce a spiazzarti (anche se in una trama così lineare -circolare-, avendo una fine che si ricollega praticamente all'inizio della storia) non ne esci come se nulla fosse. Mi hai scombussolata tanto che quello che hai celato, che hai giostrato con le parole e i sentimenti ancora fatico a masticarlo e la mia bocca ne è satura del suo sapore, mi chiedo quando andrà via e se mai lo farà; perché è questa la potenza che hai, che i tuoi scritti hanno, che questo scritto trasuda. Certi racconti ti rimangono dentro e questo ha scavato, scavato e scavato ancora creandosi un posticino nuovo nel mio cuore ormai saturo di casucce create dal passare del tempo e degli avvenimenti.
Stupendo, ma davvero come fai a scrivere di Loki in modo così divino (lol Loki+divino)?

"La desiderò con la disperazione feroce con cui aveva sempre voluto tutto, dal trono alla gloria, la cercò per placare il suo orgoglio ferito con lei, in lei."
Parliamone, perché io sento solo un applauso interiore che non ha fine.

"Sigyn: dici di amarmi, ma non mi hai mai riconosciuto.”
Ecco come finì la loro storia: con un’accusa."

Potrei continuare a citarti tutto tanto bho tanto cosa che nemmeno lo so.
Questa recensione è parecchio scombussolata, chiedo venia.
Finisce dritta iper dritta nelle preferite.
Grazie mille, a te, per averla scritta, per avermi dato l'opportunità di leggerla.

Maika

Recensore Junior
11/11/18, ore 14:27

Con un ritardo davvero mostruoso (ma tu sai!) mi accingo a recensire anche questa tua bellissima storia, ripresa dal mito della punizione di Loki, che tu come sempre sei riuscita a rendere molto più vivo e “moderno”, soprattutto per quanto riguarda la figura di Sigyn, che nella leggenda è solo una comparsa muta e scontata. Nel mito infatti lei è la Dea della Fedeltà, e veglia il marito perché quello è il suo ruolo. Punto.
Tu invece le hai dato voce e corpo, e l’hai resa una donna forte che rimane al fianco di Loki perché è quello che lei vuole. Ha scelto Loki sapendo ciò che lui era, e vuole rimanergli al fianco, fedele prima di tutto a se stessa e alla propria scelta.
Ho tantissimi spunti in mente, dopo la lettura, e credo non riuscirò a darci un ordine sensato, per cui abbia pazienza se salto di qua e di là!^^
Primo. Il concetto che Loki non sia un Ase nel corpo, ma lo sia sicuramente nell’animo mi è piaciuto moltissimo. Proprio nell’ora della fine, in quei momenti di lucidità spietata che lo caratterizzano, lui implora Thor di lasciarlo morire con onore, come il guerriero che è, e non come il prigioniero che diventerà non appena rimetteranno piede ad Asgard, patria rinnegata, odiata forse, ma sempre bramata, e difesa fino alla fine, fino a perdere tutto.
Sembra una resa quella di Loki, ferito e prostrato, ma credo che in realtà sia la sua ultima, estrema ribellione: scegliere come morire, piuttosto che subire la sorte sicuramente atroce che il dio delle forche gli riserverà. Sorte che Loki intuisce e teme, ma che Thor si rifiuta di immaginare, di accettare. Loki lucido come sempre, piuttosto che, preferisce morire subito, sul campo di battaglia. Thor non riesce ad esaudire questo desiderio, non riesce ad abbandonare la speranza, a lasciarlo andare davvero. Loki ci vede - o meglio vuole vederci - la sua debolezza, la sua codardia in questo gesto. Io ci vedo forse, l’attaccamento a quell'amore fraterno che nonostante tutto sempre li legherà, e la forza di non darsi per vinto mai, l’incapacità di lasciarlo morire. La stessa che alla fine ha animato anche lui stesso.
Secondo. Ho apprezzato davvero tanto il modo in cui hai trattato del supplizio che sta straziando Loki, perché non c’è compiacimento nelle tue descrizioni, ma sono inevitabili e credo necessarie perché loki possa mettersi a nudo. Perso in se stesso, privato dal dolore insopportabile della lucidità e della razionalità che sempre tengono a freno le sue emozioni, galleggia da un pensiero all’altro, in un monologo interiore raramente così sincero.
Non sono mai riuscita a vedere loki come il mostro senza alcuna emozione, ma anzi, l’ho sempre immaginato come un mare ribollente di sentimenti furiosi e contrastanti, che si agitano turbolenti sotto lo strato di spietata razionalità che guida sempre le sue azioni. Ma già i film ci mostrano che quando perde il controllo le emozioni affiorano incontrastate (la scena del “Non è mio padre” e del (chi mi ha rinchiuso”).
Terzo. Sigyn. Ho adorato davvero tutto di lei in questa storia: il suo dolore, la sua pazienza, il suo accettare e comprendere loki anche in quel momento, anche se lui ancora dimostra di non aver capito affatto lei. Anche se – ancora – non può fare a meno di ferirla.
E toccante la convinzione di Loki, la speranza quasi, che lei non sia davvero lì. Che sia solo l’ennesimo miraggio della sua mente che ormai oscilla sull’orlo della pazzia. Perché averla lì al suo fianco, loki lo sa, non sarà un sollievo. O meglio, ora che è troppo tardi, il rimpianto per lei e il ricordo di come l’ha persa, che è riuscito a soffocare per tanto tempo sotto ambizione, rancore, follia, non faranno che aumentare il suo dolore.
Quarto. La forza di Loki, la sua indomabile fierezza, che gli impedisce di piegare la testa e chiedere perdono. Sarebbe la scelta migliore, la più razionale, probabilmente. Che potrebbe forse evitargli il supplizio e la fine indegna. Loki lo sa, ne è consapevole, ma sceglie fino alla fine di non piegarsi. Davanti al Dio delle forche che deve emettere la sentenza, a quel padre che tale in realtà non è, Loki si mostra non come il figlio remissivo che chiede e potrebbe ottenere perdono, ma come l’avversario protervo e arrogante, sconfitto ma mai domo. Firmando così la propria stessa condanna. É il rancore, la fierezza, la voglia di difendere il proprio operato contro un uomo che nasconde la sua meschinità dietro il velo della ragion di stato, che spingono loki al passo estremo. E in questa sua fierezza, nell’assumersi piena responsabilità e consapevolezza delle sue azioni, che sta la sua grandezza.

E alla fine, ci lasci con Loki che ricorda quell'ultima notte, che lo ha tormentato nel profondo ogni singolo istante. Ma che ha fatto, il Dio degli Inganni alla dea della fedeltà, per averla persa definitivamente? E perché lei è tornata?
Mi fiondo subito al secondo capitolo!

Recensore Junior
06/11/18, ore 14:04

Ciao!
Nuovo Scambio, nuova recensione :)
Che dire, un'altra storia toccante e profonda!
Degna conclusione dell'inganno che divenne baraonda! XD
Loki, Loki... finirà mai di stupirmi questo piccolo jotunn che aspira al dominio assoluto? Ormai sappiamo tutti quello che vuole, ma è proprio nella maestria dei suoi stratagemmi che non cessa di stupirci. E così si è dilettato di confondere anche Sygin con questa storia delle lettere?
Sai cosa mi ha ricordato? una brutta tendenza, ahimé, di noi poveri mortali, quella del "phishing". Hai presente quei maledetti bastardi che si creano falsi profili per adescare persone online? Ho visto un caso proprio l'altro ieri alle "Iene", roba da pazzi... quindi direi che per un tipo come Loki è stata una buona idea :P
E ora, ancora incatenato e in balia del dolore come un nordico Prometeo, si consola sapendo di avere ancora Sygin dalla sua parte... fino alla fine del tempo. Sperano tutti che trovi infine la forza per pentirsi, ma sarà una speranza vana.
Loki è il dio degli inganni, e lo sarà sino alla fine del tempo. O della Marvel, haha!
Ottimo lavoro, alla prossima ;)
Odinforce

Recensore Master
04/11/18, ore 15:59

Ciao cara <3 Eccomi a reensire il secondo e ultimo capitolo della tua storia, come nel primo sappi che lo recensisco man mano lo leggo quindi chiedo già perdono per eventuali errori.
Partiamo dalla dichiarazione d'amore da parte di Sigyn:mi è paiciuto tantissimo come sei riuscita ad esprimere quella leggera foschia di un ricordo, come quel   momento è stampato nella mente di entrambe, la donna che accetta quella proposta e decide cche quello, nonostante tutto, è l'uomo con cui vuole passare l'eternità è una scena bellissima e descritta in maniera divina oserei dire.
Loki che si ritrova a combattere i propri inganni è una delle cose più tristi di questo Dio, a differenza di tutti gli altri dei lui non ha avuto mai un momento diciamo di felicità, è nato sotto una cattiva stella, trovato e tenuto come reliqua, ingannato ed infine condannato per errori che, alla base, lui non aveva compiuto.
L'ingannatore che in origine è stato ingannato da Odino. Sigyn è la dea della fedeltà, la dea di ciòche è completamente assente da Loki, la fedeltà... Penso che lui l'unica cosa a cui abbia dato la stessa fedeltà che la donna prova per lui, lui l'abbia data alla sua magia, al suo Seidr e anche questo porta a conferma di quanto Loki è sfortunao.
L'amore che prova quella dea nei confronti del marito è forse uno degli amori più unici e platonici che io abbia mai visto, amare una persona nonostante tutto il male che ti ha fatto, nonostante le pene del Valhalla che ti ha fatto passare.
Loki è ancora geloso marcio del fratello, è cieco se il biondo interferisce con la sua vita e la coppia ne risente, purtroppo... Loki è sempre stato un Dio strano, bravo a mentire anche a se stesso ed è incredibile come le cose gli si ritorcano sempre addosso.
L'accusa che fa erso Sigyn è così possibile da essere surreale: il dio ha sempre amato diciamo firmare le proprie opere e sono certa che in quelle lettere c'era qualcosa di suo, qualcosa di riconoscibile eppure sappiamo tutti che l'amore ti rende cieco e se,da un lato non posso giustificare Loki dall'intreccio, dall'altra capisco perchè l'ha ferita con quelle parole.
L'ultimo bacio è la promessa che lei ci sarà per sempre, l'eternità che tanto si promette al matrimonio... 
Devo dire che la tua storia mi è piaciuta tantissimo, i riferimenti alla mitologia, il fattore di Loki incatenato e reso inerme ediciao pronto per il Ragnarok mi ha messo i brividi, dico sul serio.
Sigyn è una donna saggia, ha analizzato tutto ciò che era successo ed infine ha dato un verdetto: Loki era suo marito nel bene  e nel male, nonostante tutto ed è una cosa davvero spettacolare.
Detto ciò, ti faccio i miei più sinceri complimenti e spero che ci possiamo leggere nuovamente in giro < 
Ciao ciao 

Recensore Master
03/11/18, ore 10:30

Buongiorno cara :)
Non sapevo bene cosa leggere, onestamente, e non sapevo se sarebbe stato più saggio optare per una storia composta da più capitoli o da qualcosa di più breve. Alla fine sono giunta qui perché ho deciso di basarmi sulle priorità inserite e non mi sono affatto pentita di questa scelta, perché ho adorato tantissimo questo capitolo. 
L'ho letto tutto d'un fiato, senza staccare gli occhi dallo schermo, completamente rapita dalla situazione e dal modo in cui le tue parole ti ci trascinano dentro. 
Ho sentito il dolore di Loki in ogni riga e ho adorato, ovviamente, la presenza di Sigyn e la loro conversazione, il modo in cui lei se ne prende cura. E non capirò mai come possono essere così maledettamente belli e così shippabili, fatto sta che di leggere quello che scrivi su di loro non ne ho mai abbastanza, così come non mi bastano mai le tue introspezioni su Loki che, indipendentemente da quanto poco conosco il suo personaggio fuori dalle tue storie, mi caricano sempre di emozioni, mi fanno provare il suo dolore, la sua angoscia. Talvolta vorrei abbracciarlo, povero. :'c
Sigyn che svuota il bacile che contiene il veleno del serpente è una scena che mi è rimasta parecchio impressa, così come l'angoscia viva in ogni pensiero di Loki, combinata a un dolore fisico immenso.
La pena che Odino ha scelto per lui è da brividi, soprattutto se consideriamo che è suo figlio. L'arrivo di Sigyn che ne segue appare come un miraggio, e onestamente io mi sono ritrovata a domandarmi se lei fosse reale, proprio come se lo chiedeva Loki. In mezzo a tutto quel dolore Sigyn mi è sembrata luce, nonostante le sofferenze che il suo amato le ha causato lei è ancora lì, si sforza insieme a Thor di trovare una soluzione per placare quella sofferenza. 
Ultima cosa degna di nota che ho adorato è il contrasto e la diversità che c'è fra i due fratelli. Thor è più... privilegiato, è l'erede al trono. Loki è la parte oscura.
Ho adorato tantissimo questa prima parte e ora muoio dal bisogno di leggere quella che segue. Sono più che sicura sia un ottimo lavoro, proprio come questo. Leggerti è sempre una certezza, quando apro una tua storia so già che l'adorerò. *^*
Alla prossima <3
fumoemiele

Recensore Junior
02/11/18, ore 14:29

Sono senza parole, anche questa volta sei riuscita a lasciarmi senza parole, col cuore in gola e la bocca aperta dallo stupore.
Ti ho dotato la mia anima, servito il mio cuore ed ora cos'altro vuoi? Un biglietto per Asgard? No perché, davvero, non so più cosa dirti e come complimentarmi con te per la tua magnificenza, per quello che scrivi e per come lo fai.
Avevo in mente di buttar giù qualcosa su Lingua d'Argento, ma dopo questa lettura faccio due passi indietro, mi prostro e ritiro pubblicamente le mie intenzioni perché benché io sia in questo fandom da anni poche sono le persone che riescono a dar parole a Loki in questo modo, poche e tutte così valide da parere più un pugno nello stomaco tanto i vostri scritti sono profondi, in parte veritieri su quella che è la figura del dio dell'inganno.
Ho un gatto se vuoi... semmai ce lo div- nha tutto ma non il gatto... ho un ovetto kinder però...
Le tue storie su Loki non hanno bisogno di un commento perché cos'altro puoi dire se non che sono perfette?
Parto subito citandoti "in quell'atomo opaco di male" perché pur se le prime righe già mi vedevano il lacrime, questo riferimento a Pascoli mi ha letteralmente spezzato, amandolo il riferimento mi ha trascinato nella lettura poetica e così articolata che hai dato al post avengers unendolo in modo divino (lol) alla leggenda norrena di cui sono una fan accanita.
I riferimenti continui alla mitologie sono stati un balsamo, un po' come le amorevoli cure di Sigyn.
Il riferimento iniziale all'Edda poetica, Lokasenna è stato l'intro alla narrazione, un po' come una profezia, una chiaroveggenza a quella che da lì a poco è la storia che si va a leggere.
I titoli di riferimento dei singoli personaggi, come Padre Tutto, mi piacciono moltissimo rendono la storia in bilico, barca navigante, in un mare antico, staccato dal tempo moderno in un mondo tutto suo.
Sigyn non è mai stato un personaggi che ha suscitato in me molto amore, ma tu riesci sempre a farmela piacere, la sua fedeltà - quando la definisci dea della fedeltà, dettato dal significato del suo nome- mi ha sciolta, parecchio, come fai? Come riesci a farmi piacere un personaggi che spesso viene dipinto passivo e senza struttura, come fa a renderla così gloriosa e imponente? Perché è questa la figura che appare, non sono di moglie fedele, devota, ma anche innamorata e capace di vedere oltre l'inganno della persona che tanto l'ha ferita.
Ripeto, come ci riesci?
Come riesci a farmi amare anche Odino, a provare pena per lui? Non è una figura, anche lui, che mi sia sempre piaciuta, il suo occhi restante è sempre rivolto al mantenimento del potere, al suprematismo che riesce ad esercitare, eppure, in un qualche modo, si avverte il suo dolore da padre, e ti chiedi se davvero, se nel profondo, anche lui non stia dolendo, tristemente, per la punizione che ha inferto a suo figlio. Suo figlio alla fine dei conti, e mi ritrovo con questo split tra un odino, un padre, che sente il peso di non essere stato capace di amare Loki abbastanza da non farlo perdere e l'odino che è più attaccato al trono, alle sue macchinazioni pur di tenersi lo scettro.
Devo ripeterlo, come fai?
Non mi esprimo nemmeno sul volete di Thor di non ascoltare le suppliche del fratello, di ucciderlo.
L'amore può diventare la gabbia e la più acuminata delle spade.
Piango.

Maika

Recensore Master
01/11/18, ore 16:21

Ciao cara, eccomi finalmente ^^
Scusa se ci metto sempre un sacco di tempo a passare da te, ma ogni volta che mi accingo a leggere un tuo capitolo arriva puntualmente qualcuno a rompere le balls, e siccome la tua bellissima prosa merita di essere assaporata e trattata con le dovute attenzioni, non è che mi posso metter dietro a leggere mentre, che so, sto dando da mangiare allo stracciaboccini n.3 (*allego didascalia per una futura più facile comprensione).
Io giuro che più vado avanti, più mi addentro nel meraviglioso universo da te creato, e più mi inquieto pensando alle dinamiche che instauri tra Loki e Thor (sempre per il solito discorso che io ho due figli maschi che si passano pochi anni uno dall'altro: se dovessi scoprire un giorno che mi combinano casini di questo tipo penso che potrei mettere in atto il proverbiale detto "come ti ho fatto ti disfo". Salvo poi sentirmi dannatamente in colpa nel tentativo di capire dove\come\quando\cosa diamine io abbia mai potuto sbagliare con loro).
Ma passiamo oltre. E così, alla fine Lingua d'Argento si ritrova avviluppato nell'ordito del suo stesso, iniquo, inganno. Innamorato perso di una donna che lo ricambia, certo, e anche appassionatamente, ma che mantiene una piccola parte del suo cuore legata ad un innamorato di cui non conosce nemmeno il volto. E la bella – e tutt'altro che stupida – Sigyn non si accorge che dietro alle parole argute ed eleganti di Theoric si nasconde in realtà il marito: non lo riconosce, e per un attimo pensa addirittura che sia il divino cognato, Thor, l'adorato e perfetto erede di Odino, a celarsi tra le parole di una corrispondenza intensa e portata avanti per anni. E Loki, al solito suo, non può che esserne geloso, sapendo però, dal profondo del suo cuore, che a nessun altro è da imputare quella terribile situazione, se non a lui stesso. E in un magnifico quanto terrificante slancio di onestà – avrebbe potuto tacere, in fondo, Sigyn si sarebbe lasciata presto quell'amore lontano definitivamente alle spalle, una volta compreso che l'immagine di Theoric mai avrebbe potuto combaciare davvero con quella di Thor – ribadisco, non è stupida la ragazza: ad un certo punto si sarebbe semplicemente convinta di essersi sbagliata. Oppure il tarlo avrebbe continuato a roderla da dentro, diventando un chiodo fisso impossibile da scardinare, che avrebbe infettatto il suo rapporto con Loki – già non saldissimo – portando entrambi alla rovina? Sono molto indecisa su questo punto – in uno slancio di onestà, dicevo, Loki rivela tutto a Sigyn, la quale, dal canto suo, non può far altro che sentirsi oltremodo offesa dal modo in cui i due fratelli hanno giocato con i suoi sentimenti, e anche se all'inizio non ci può credere (cioè, cerca di imporsi di non crederci, perché altrimenti la verità sarebbe oltremodo impossibile da sopportare), dal profondo del suo cuore sa che le parole del dio dell'Inganno sono, per una volta, sincere. E se ne va, perché, obbiettivamente, cos'altro le resta da fare?
Se ne va e poi torna, però, torna nel momento di massimo bisogno del marito, l'uomo che ama disperatamente e appassionatamente, l'uomo di cui si innamora due volte, dopo aver bruciato una volta per tutte l'illusione che è stato Theoric; al suo posto, come una fenice dalle sue ceneri, risorge concreta e più vivida che mai l'immagine di... Loki. Solo Loki, nessun altro.
C'è un che di consolante, alla fine di questa terribile storia: Loki rimane incatenato alla roccia e il supplizio continua, forse per l'eternità, ma c'è Sigyn vicino a lui, Sigyn che lenisce le ferite dell'anima ancor prima di quelle del corpo. È "l'amor che move il sole e le altre stelle", baby, ed è l'unica vera forza salvifica esistente al mondo.
Una menzione speciale va alle canzoni che aprono e chiudono il capitolo: sono felicissima di aver trovato qualcuno appassionato di Guccini quanto lo sono io XD
Ti faccio i miei più sinceri, sentiti, sperticati complimenti mia cara, e in bocca al lupo per il contest, naturalmente ;-) Io faccio il tifo per te!
Un bacio e a presto :*

padme

*(stracciaboccini n.3 = Piccolo Sith; stracciaboccini n.2 = Piccolo Padawan; stracciaboccini n.1 = la bizzarra creautura con cui li ho fatti; supermegasupremostracciaboccinigalattico = il gatto – non si chiama Darth Rumple per caso)

Recensore Master
01/11/18, ore 14:48

Ciao! :D Eccomi qui per continuare la lettura di questa tua ministoria a due capitoli, non potevo aspettare ancora: ho recensito poco fa il primo dei due capitoli, e adesso continuo perché ho bisogno di sapere cosa farai accadere. Tu sei imprevedibile, quindi la storia potrebbe concludersi in qualsiasi maniera, dal più sereno degli happyending alla peggiore delle disgrazie emotive che avresti potuto immaginare. Questa tua capacità di mantenere fino alla fine la suspance, senza darci indizi su come potrebbe procedere, è fantastica ^ ^
Qui salto nel passato, ad ammirare e rivivere il momento in cui è si è sviluppato il rapporto tra i due protagonisti: una proposta declinata nell'immediato, accettata poi con la paura della morte di Loki in battaglia, e nella speranza che tornasse da Sigyn sano e salvo. (Dio che romanticismo queste cose!)
Ma aspetta aspetta aspetta: dunque Sigyn qui è divisa tra due uomini? Magari sto capendo male, ma la sento che aveva il cuore diviso in due, e che nonostante avesse deciso di raggiungere Loki nella prigionia, per alleviargli la pena e il dolore, qualcosa nel loro passato s'era rotto irrimediabilmente.
" Disteso sopra di lei, l’accusò di essere stata cieca e sciocca. Di non averlo mai amato, non abbastanza almeno, e di aver confuso e cancellato gli indizi palesi che lei già possedeva."
Questo riassume tutto ciò che Loki ha per la testa, che è sempre stato chiuso in lui e anche in lei, ed è un punto focale della storia a mio parere.
Qui il loki deviato dalla brama del trono, di essere diverso, migliore del fratello, di meritare ciò che riteneva suo di diritto, ha rovinato tutto: persino il rapporto con la moglie, che giustamente ha reagito in quella maniera.
Non ho parole per descrivere questa storia: questo capitolo davvero finisce tra le cose più belle che ho letto nel tuo profilo da quando ti ho conosciuta, e sono davvero strabiliata per la maestria con cui sei riuscita a gestire questo lato ammalato, velato, distorto del dio, che non gli permette di andare al di là di se stesso. Quando ci prova, negli altri vede solo malizia, solo ciò che lui vuole vedere. Questo è ciò che ho recepito io.

Ecco svelato tutto: "Le ho scritte io, tutte. In cambio, lui ha pulito i finimenti del mio cavallo per mesi. Theoric è un’ombra, un personaggio che ho inventato per abbindolarti: credevamo lo avresti capito, e invece…A difesa del mio nobile fratello, devo confessarti che si stancò presto di te, quasi subito. Dopo l’iniziale divertimento subentrò la vergogna, credo. Si dedicò a più facili conquiste.” " Sono letteralmente rimasta basita: che comportamento del cazzo, perdonami il termine, ma qui proprio ci sta tutto. Loki dall'alto della sua cattiveria più becera, del suo essere cinico fino alla nausea, le ha fatto questo. Sono rimasta proprio così :O
L'introspezione di Sigyn qui ha davvero superato le mie aspettative: tutto ciò che riguarda la sua vita dopo la caduta di Loki dal Bifrost è contornata da sentimenti negativi, con la consapevolezza che per una volta il marito era stato sincero con lei. Le missive a cui tanto teneva, le avevano infine rivelato la verità bruciante.
Nonostante gli anni passati, la realtà dei fatti, Sigyn resterà lì, fedele al marito, finché lui se ne starà imprigionato, ad alleviare le sue pene.
Fantastiche le canzoni che hai scelto per l'apertura e la chiusura, e sì: decisamente questa è diventata la mia storia preferita tra le tue e lo dico con orgoglio credimi, perché qui ti sei davvero superata :)
Ti saluto soddisfatta, alla prossima e buon lavoro! :3

Recensore Master
01/11/18, ore 09:32

Cara Shilyss, la storia l'ho divorata ieri in biblioteca e avevo anche iniziato la recensione, ma non ho potuto finirla e quindi eccomi qui, rimedio ora!

"Ti amerei... anche se brutto!"
Loki brutto proprio non è, ma wow, se non è un perfetto Cyrano- e ha inevitabilmente rovinato tutto ;__;
Sigyn-Rossana s'innamora della voce nelle lettere ma non è in grado di riconoscerla, com'è triste l'ironia. "Sei sempre stato tu, solo tu, ad avere il mio cuore." -sigh-
Ispirarti alla vicenda di Cyrano per scrivere di Loki e Sigyn equivale ad attentare al mio cuore, con tutto quest'angst, ma per le Norne se ti è venuto bene.
Ancora una volta ho amato il tuo stile, il tuo lessico; prezioso ma non eccessivamente ricercato, perfettamente abbinato al contesto, giusto. "Ripetitivo", non nel senso di banale - assolutamente no! -; ciò che voglio dire è che il testo è intessuto di riprese di concetti e frasi, tutto volto a costruire una trama fitta di riferimenti e sentimenti che posso definire solo meravigliosa nel suo insieme. L'alternanza presente/ricordi non fa che arricchire il tutto **
Il tuo stile intessuto di riprese rapisce come sempre, posso definirlo solo meraviglioso. Il fatto che il tema(?) ricorrente - non con le stesse identiche parole, magari, ma come concetto - "Com'era bella, quella sera" sia anche il titolo è un tocco che impreziosisce ancora di più il tutto, che guida il lettore a soffermarcisi anche, su una frase apparentemente semplice come "Era bella lei, quella notte".
Tutti i ricordi sono pervasi di una sorta di nostalgia dolente, ma non è esattamente un rimpianto - Loki non è pentito, figuriamoci. Rifarebbe le stesse identiche cose, non cambierebbe di una virgola il suo approccio. Giusto così, lui è Loki: non c'è spazio per i rimpianti, solo per l'amara consapevolezza che quella notte tutto sia finito, che non si possa tornare indietro (cosa che probabilmente non farebbe, comunque). Il suo primo istinto nel comprendere di avere Sigyn accanto a sé è respingerla, dirle di andare via.
MA Sigyn rimane - molto bello quel "quella che sarebbe diventata la dea della Fedeltà". Come potrei definire bello il fatto che Loki la comprenda perfettamente, che le chieda come ha reagito alla notizia della sua morte senza davvero necessitare una risposta, Loki sa. Lo sa già. Eppure vuole sentirselo dire.
E tante, tante altre cose sarebbero "belle", ma non mi sembra il caso di riscriverti tutta la fic.
Quindi passo invece a due riflessioni che mi hanno colpita particolarmente: prima di tutto, quella sulla verità. Abbiamo già parlato più volte dell'inganno, che per essere perfetto deve sempre celare un fondo di vero - stavolta invece vediamo come la verità non esista, in realtà, non una verità oggettiva, comunque. Come ogni altra cosa, viene filtrata da noi: ognuno ha la sua verità, questa finisce per non esistere.
Tutto è inganno - <del>tutto è Loki.</del>
La seconda è la riflessione sulla natura affine di amore e odio, cui si oppone l'indifferenza. Mi ha toccata nel vivo, perché è esattamente ciò che penso anch'io.
Tu l'hai espresso benissimo. Le tue parole entrano dentro e toccano l'animo, veramente.

"A voce non gli rispose mai. Lo baciò sulle labbra, però."
Questa frase mi è piaciuta tantissimo, nella sua semplicità. Parliamo del fatto che nel finale abbiamo quasi la stessa scena? [Non so se sono io a vederci un parallelismo che non c'è, però boh, ho apprezzato]
Tutto il finale, con la promessa di Sigyn di restare accanto a Loki <i>fino alla fine del tempo</i> [aaaaaah!!! Titolo inserito alla perfezione!!!], è stupendo, ma la fine con Loki che non ha la possibilità di ribattere perché, di nuovo, Sigyn lo bacia è *_______* Non lo so, ho finito gli aggettivi entusiastici.
Diciamo che è magico. Ecco, sì.

Rinnovo i miei complimenti ^___^
A presto!

Mari

Recensore Veterano
31/10/18, ore 08:49

Carissima Shilyss,

Eccomi da te a recensire questa tua nuova produzione. Questa minilong si era fatta notare già da un po’, devo dire, ma ho preferito tenermi da parte la lettura per pregustarla meglio e lasciare le mie impressioni a caldo. Sono contenta di questa decisione: questo primo capitolo, dal titolo spezzato e deragliato tra l’agonia e il rimpianto, lascia un impatto estremamente forte e va letto così, d’un fiato, come d’un fiato viene svuotato il bacile con cui Sigyn raccoglie il veleno della Serpe.
Il tormento di Loki è come quello di Prometeo, se non ancora più sconsolato. Dove il secondo si è immolato alla tortura dell’aquila per donare il fuoco all’umanità, il principe caduto di Asgard si trova incatenato e punito per fini egoistici e assai poco eroici, benché nella sua mente fervida siano legittimi tanto quanto l’irruenza del fratello o le azioni controverse del padre adottivo. Ho amato la maniera in cui hai descritto il suo dolore e le sue convulsioni sotto al flusso continuo del veleno del serpente di Midgardr. In qualche modo anche il supplizio tanto crudele del dio sembra reso raffinato, l’orrore e la paura sono levigati come marmo dalle tue descrizioni e la follia febbrile di Loki confonde il repulso per le proprie “radici” asgardiane e l’anelito a far parte delle schiere di guerrieri. Mi ha fatto pensare - e spero che non sia un paragone troppo strampalato - il martirio di san Sebastiano. Una sofferenza atroce che riesce ad essere bella, in qualche modo. 
E nella sofferenza arriva Sigyn. 
Il suo avvicinarsi al consorte, così discreto e appena preceduto da quel profumo così particolare, sembra davvero una nota a piè di pagina di una tragedia già confermata. Sembra che debba sbiadire, il suo dolore, a confronto di quello del dio degli inganni, che la sua apparizione sia solo un contrappunto della debolezza di Loki in questo sotterraneo che non conosce pietà né speranza. Invece, a mio parere, Sigyn si rivela più forte di quanto lui mai potrebbe essere. Perché ci vuole forza per supplicare Odino di accordarle di rimanere vicina a Loki - una forza d’animo che quest’ultimo continua a non avere, rifuggendo qualsiasi cosa si avvicini anche solo lontanamente alla remissività. Ci vuole forza per rimanere al fianco del proprio amore, con i ricordi e le memorie di tempi più felici in testa e sotto gli occhi un corpo martoriato e bruciato, corroso. Ci vuole un’immensa determinazione per sanare le ferite di qualcuno che sembra pronto a spargere sale su quelle che ha inferto a sua volta, e una mente fine che possa comprendere quali sono le linee di colpa e frattura nell’animo di Loki e i motivi per cui abbia lasciato le cose insolute. 
Sigyn è tutto questo. Non un vacuo ritratto di compassione, ma una fiamma che nel buio non vacilla, non si spegne, nonostante Loki abbia poco respiro da offrirle. Fino ad ora, penso sia l’incarnazione della tua versione di lei che mi piace di più. Non dimenticherò tanto presto né la sua determinazione, né la sua dedizione a quella che, per tutti - salvo forse per Thor - è una causa persa. 
Ovviamente questa storia fila dritta dritta tra i miei preferiti <3
Complimenti per esserti superata di nuovo (ogni volta che credo che questo sia il picco di bellezza raggiungibile dalle tue storie voli verso vette ancora più alte! Ma come fai? Sarà mica magia anche questa?) e… in bocca a Fenrir per il contest, anche se non ho il minimo dubbio sul fatto che ti conquisterai il podio. 

A rileggerci presto!

Kei

Recensore Master
30/10/18, ore 14:50

Ciao! Eccomi qui con un enormissimo ritardo nello scambio, ma questo mese la challenge davvero mi ha portato via un sacco di tempo; per questo ti chiedo scusa, e ora sono prontissima per cominciare a leggere questa storia che tanto mi hai raccomandato. Come sai, adoro l'H/C, me ne sono innamorata e sapere che hai scritto una ff incentrata su questo genere, non può far altro che darmi un'enorme soddisfazione.
Da quello che ho intuito dalla presentazione dunque, il tuo è una sorta di mito riguardante la storia di Loki e Sigyn, giusto? Quanta tenerezza e aspettative ma danno già quelle poche righe, sono già entusiasta all'idea e devo ancora cominciare a leggere la storia vera e propria! È che quando tu tratti di Loki, beh, lo fai con tale maestria che so già di poter andare sul sicuro. XD
Già dalle prime righe sento davvero i brividi: è tutto così vivido, vibrante, doloroso e fantastico al tempo stesso: stai toccando corde di disperazione alternate a ironia e malessere, a destini segnati che vengono voltati e rivoltati, portando Loki ad essere rinchiuso, solo, abbandonato lì in un umido buco a soffrire, invece che essere lasciato morire lì dove sarebbe dovuto essere.
La pena di Loki scelta da Odino è una cosa agghiacciante, mamma mia mi ricorda molto il mito di Prometeo, dove anche lui è destinato a soffrire in eterno, divorato giorno dopo giorno, per ciò che ha fatto. Soffre il dio degli inganni, in maniera indicibile. Mi sento male a leggere di questo suo dolore continuo, che non può avere pace, ed è onnipresente. E poi arriva lei, Sigyn: sembra quasi un miraggio nella mente del dio, qualcosa di insperato e di così tanto assurdo da faticare a credere che possa essere vero. Gli parla dolcemente, fermando la fuoriuscita del veleno. Lo carezza, e io qui mi perdo nei feels infiniti di una scena simile, che fa male ma intenerisce soltanto ad immaginarla.
Le sensazioni di lui si mescolano al dialogo con la donna che ha sofferto molto per causa sua, ma che nonostante tutto ha implorato pietà ad Odino, ottenendo di poter lenire la pena a Loki.
Le parole che si scambiano inteneriscono, rendono tutto doloroso, vivo, con la voce rotta di parole che neppure un'allucinazione sarebbe stata in grado di pronunciare. Come sempre l'introspezione che dai del protagonista è qualcosa di meraviglioso, costruito benissimo e gestito ancora meglio; il concetto di illusione, di inganno che rischia di miscelarsi con la realtà, facendo dubitare la verità persino al lettore, è presente in ogni tua opera riguardante questo fandom, e riesci a gestirla magistralmente.
È quasi straziante l'ultimo scambio di parole, con la consapevolezza di averla fatta soffrire, e che comunque sarebbe dovuto andare tutto così: con Sigyn, con Loki, con Odino ed il trono. Ogni cosa è andata come doveva, e non aveva remore di tutto questo, anche se la donna che un tempo era stata sua moglie, aveva davvero creduto che avrebbero potuto essere felici.
Mamma mia quanta tristissima malinconia in tutto questo! Mi sono persa tra quelle parole cariche di sentimenti contrastanti, dolorosi, di cose non dette e rivelate poi consapevolezza crudele. Davvero una storia stupenda, che non vedo l'ora di poter continuare :D
Alla prossima, e buon lavoro! :3

Recensore Master
29/10/18, ore 17:45

Non vedevo l’ora di buttarmi sul tuo capitolo conclusivo e lasciami dire che per me è stupendo.
Mi piace tanto questa tua cura nell’incominciare i capitoli con citazioni o canzoni, lo trovò un modo perfetto per anticipare qualcosa, senza svelare troppo.
Ero davvero curiosa di sapere cosa fosse accaduto a Loki e Sygin prima di tutto ciò, e ora capisco perché lei abbia sofferto così tanto. È stata vittima di un gioco, un’illusione bellisima ma pericolosa, dalla quale fatica ad uscire se non col cuore a pezzi. E lo credo bene, in fondo non è mai facile innamorarsi di un’idea o di qualcuno e poi doverci rinunciare. E poco importa se nell’idea e nella realtà c’è la stessa persona... trovo che l’inganno in sé sia inaccettabile.
Certo poi sygin si scopre nuovamente e ancor di più innamorata di Loki, ma non per questo ha meno importanza quella dolorosa illusione legata alle lettere.
“Non le ho lette, le ho scritte” più chiaro e feroce di così non poteva essere.
Hai descritto perfettamente il dolore, ma anche la devozione di Sigyn verso il marito, ora incatenato è inerme. Ma anche Loki dal canto suo sembra soffrire di quel suo inganno dorato, tutt’altro che innocuo. Altrimenti perché confessare tra le lenzuola di essere lui l’artefice di quelle lettere, sapendo che facendo così avrebbe perso lei? Io credo che lo abbia fatto non con estrema cattiveria, ma per liberarsi di un fantoccio troppo pesante che si portava dietro. Una maschera di un altro, di cui lui stesso era diventato geloso... e qui ci ho visto quanto comunque Loki sia perso di lei, e ho notato anche quanto tu ci metta sei tuo per questa coppia che prende forza e vita attraverso le tue parole, il tuo stile, tutta la tua passione.
Ho amato ogni singola parola e chiudere il tutto con un bacio è stato un tocco di classe, dopo tutto il dolore, almeno un po’ di speranza...
E niente. Adoro tutto ciò che scrivi e non guarderò più Loki e Sigyn con occhi che non siano i tuoi.
A presto
Ladyhawke83

Recensore Junior
29/10/18, ore 15:52

Ciao, eccomi per lo Scambio Libero :)
Scusa il ritardo, ieri ho avuto molto da fare e poco tempo per leggere. Ho scelto questa: finalmente assisto in tempo reale alla mitologica punizione di Loki l'ingannatore... e con un non troppo celato piacere, oserei dire! Per quanto nei film sia un personaggio fichissimo, nei fumetti ho detestato Loki oltre ogni dire con il tempo, al punto da ritenere che non cambierà mai. Continuerà a ingannare, stregare, raggirare solo per un bene. IL SUO.
Perché Loki non brama altro che regnare su Asgard fino alla fine dei tempi. In barba al padre e al fratello che ritiene scemi e incapaci.
In questa fanfic hai esaltato, ritengo, una caratteristica spiacevole di Loki. L'assenza di rammarico per le sue azioni. Non ha fatto che ripensare a ciò che ha fatto, durante la tortura, eppure neanche in questo frangente ha dimostrato di riconoscere i suoi errori. Voleva Asgard o un altro mondo da governare? E c'era bisogno di organizzare massacri insieme a un Titano pazzo? :P
Loki il testardo. Non solo l'ingannatore. Qui non è ancora pronto ad ammettere i suoi errori, evidentemente, ma sono certo che quel momento arriverà. Nei film e nei fumetti, dopotutto, ha raggiunto quel limite... e confido che accadrà anche qui. Sygin sembra pronta a ficcargli il sale in zucca mentre lo protegge dal veleno, nevvero?
Ottimo lavoro!
Odinforce

Recensore Master
28/10/18, ore 18:33

I'M BACK!
E OH MIO DIO CHE INCANTO!
Sono molto, molto stupita. Non mi immaginavo addirittura questo.
Anzitutto ho adorato la definizione che hai dato di verità, qualcosa di soggettivo che cambia da persona e persona, un concetto molto interessante e che mi ha affascinato. La parte "ambientata" nel passato, l'ho adorata. Sigyn ha voluto sposare Loki perché nel momento in cui lo ha avuto lontano ha capito quanto le mancasse. E non mi sorprende che sia stata rapita dal suo fascino, dal carisma e anche da quel suo essere... beh, semplicemente Loki, il Dio degli Inganno. Ciò che è successo dopo mi ha lasciata completamente di sasso. E' stato sorprendente sapere che Sigyn avesse avuto un "corteggiatore", ma ancora di più è stato vederla quasi convinta che questo corteggiatore fosse Thor. Mi sono chiesta più volte quale la verità fosse, e poi quest'ultima è arrivata. Non era Thor colui che ha scritto quelle lettere, bensì Loki. E' stato Loki a sedurre e corteggiare Sigyn sotto un falso nome, e posso benissimo immaginare quanto fastidio gli dia sapere che Sigyn fosse convinta si trattasse di Thor, visto che quest'ultimo è sempre prima di lui, in tutto e per tutto. E cavolo sì, capisco anche la rabbia di Sigyn che è stata ingannata. Ma Loki è rimasto vittima del suo stesso inganno. E' stato così triste, ma anche se qualcosa si è spezzato, l'amore non è finito, è chiaro, soprattutto da parte di Sigyn che non riesce a rispondere alla domanda di Loki. Ovviamente la conferma finale si ha alla fine: lei vuole rimanergli accanto fino alla fine, dovesse alla fine incombere la morte, e quel bacio suggella tutto. E tutto finisce così, in maniera aperta, e la cosa mi piace, è giusto che certe cose rimangano sospese. Questa storia è stata breve quanto intensa, e c'è stato talmente tanto angst che sono diventata una persona felice (vedi tu paradosso).
E niente, splendida, splendida come sempre **
Alla prossima :)

Recensore Master
28/10/18, ore 16:53

Ciao,
Eccomi qua a leggere un’altra delle tue perle.
Qui davvero mi sono ritrovata a trattenere il fiato più volta e anche quasi a contrarmi per il dolore insieme a Loki. Inutile dire che la questione della grotta mi ha ricordato il mito platonico della caverna. Anche se lui è costretto li, alcuni ragionamenti sulla luce e le ombre e sulla follia, mi hanno ricordato appunto ciò che dice Platone degli uomini nella caverna.
Ma venendo a noi, hai descritto il suo dolore in una maniera viscerale, precisa, perfetta. Potevo quasi sentir sua mia pelle le stesse cose, da brivido... e immagino anche che sia difficile rimanere razionali quando proviamo un così forte dolore fisico, la mente si protegge e penso lo faccia con la pazzia, delle volte.
E poi beh l’attimo di respiro quasi incredulo, l’arrivo di Sygin, inaspettato, così dolce e amaro. Lei è stata ferita, ingannata, abbandonata per sogni di gloria nefasta, eppure è lì, al capezzale del marito, che la ricusa.
Anche qui mi ha ricordato un po’ altre cose, ma in questo sta la tua bravura, nel richiamare altri miti, altre immagini, persino dei quadri, senza però sovrapportici. Lo stile è il tuo, personalissimo, meraviglioso, e potente.
Tutto quello che scrivi, io lo VEDO. MI SEMBRA di essere lì, e non è cosa da poco.
Il dialogo tra Loki e sygin è molto intenso, sofferto, si capisce che sono due anime che si sono tanto amate, ma per il fato, o l’orgoglio, non osano ricordarlo a loro stesse.
Splendido questo primo capitolo, leggerò sicuramente il seguito prestissimo.
Complimenti cara!
A presto.
Ladyhawke83