Uso del pacchetto e degli eventuali bonus: 10/10
Poche storie mi hanno sorpresa come questa originale a metà strada tra il genere sci-fi e l’horror con vaghi riferimenti storici. L’ho trovata divertente, brillante e appassionante, anche se il finale mi ha fatto rosicare moltissimo, perdona il linguaggio molto colloquiale. A mente fredda, tuttavia, la trovata cinematografica della tua chiusa ha in sé una nota scanzonata che ho trovato irresistibile. Il pacchetto è stato usato alla perfezione: il doppio è veramente inquietante e il dialogo che intavola col dottor Kozlov è semplicemente affascinante. Il modo riflessivo, potrei dire, con cui hai inserito il bacio si è rivelato davvero geniale, così come i riferimenti a Bruto. L’esperimento era sia di tipo magico che scientifico e hai inserito la frase contestualizzandola semplicemente alla perfezione. Le armi erano presenti in doti massicce nella base di Aguas Muertas e l’immagine del demone evocato… beh, l’ho vista chiaramente. Complimenti vivissimi, oggi ho scoperto davvero un’autrice valida. E mi è parso di vedere un film, anziché leggere una storia!
Grammatica e stile: 9,7/10 (4,7 grammatica/5 stile)
Lessico che passa dal vernacolare spinto all’aulico con reboante, forma corretta e calco latino (bravissima <3), forme dialogate trattate stupendamente, vive e vibranti. C’è qualche minuscolo errore di battitura nella parte iniziale, ma non sono state conteggiate. Il tuo stile è tra i più belli che abbia letto per questo contest. Pochissime ripetizioni, ortografia pressoché perfetta, quasi totale assenza di refusi. Ho letto tutta la mini long (piuttosto corposa, va detto) senza staccare un solo momento gli occhi dallo schermo. Complimenti vivissimi per lo stile fluido, attento, puntuale, che sa piegarsi alle esigenze della narrazione. Ogni tuo personaggio ha una voce e un modo di parlare vero e autentico e… niente, mi è sembrato di leggere un testo pubblicato da qualche rivista. In più, 10 e lode per le scene d'azione: le ho adorate!
Tu sta qui e riposati [sta’ perché è la seconda persona dell’indicativo imperativo stare]
esclusivamente nemici prescelti [manca “i”]
L’uomo spiegò: “I sei corpi” – Il laser passò dall’uno all’altro – “sono monaci tibetani [no maiuscola]
la goccia di succo si era ridotta a una macchia opaca, di un arancione spento da mitilo morto. Il bianco non brillava più di luce propria /L’uomo si alzò incerto, si versò un bicchiere di succo[ripetizione succo/succo]
Con un gesto istintivo, Westbrook strinse fra le mani l'M-4 poi si voltò verso Lyles e gli altri membri della squadra Bravo. [manca virgola tra M-4 e poi]
lo distolse da quell'appagante contemplazione. Egli alzò lo sguardo a fissarlo negli occhi e si trovò a contemplare [ripetizione]
IC/Caratterizzazione personaggio: 10/10
In una storia d’azione e orrore come questa, la caratterizzazione doveva avvenire per canali meno consueti. Quella canonica avviene solamente per Kozlov in un modo che ho trovato davvero brillante. Attraverso il dialogo con il suo doppio che, poeticamente, appare come una versione migliorata di se stesso, quasi evanescente. E che tu chiami Me. Ho trovato toccanti i loro dialoghi, tutti. In poche battute sei riuscita a disegnare coerentemente un personaggio.
Westbrook e Lyles, d’altro canto, sono ben diversi da Kozlov. Due soldati che fanno di tutto per uscire vivi dalla base divenuta, improvvisamente, cimitero. Legatissimi (la scena finale struggente e, allo stesso tempo, divertente ne è una prova) sono abbastanza aderenti alla tipica vulgata del soldato americano che fa di tutto per sopravvivere. Li hai disegnati davvero in maniera molto abile in considerazione anche del contesto di guerra e azione in cui sono inseriti. I loro caratteri vengono mostrati abilmente nelle battute scanzonate, nel barare al gioco, nel tentativo di sopravvivere davvero a ogni costo. Per questa ragione non posso che complimentarmi. Li ho trovati davvero efficaci.
Livello di introspezione: 9,8/10
Hai scelto un genere che mal si accosta all’introspezione. È avventura e azione. C’è un inseguimento che dura tutto un capitolo, ci sono bravi soldati che cercano di scappare e che non si sa se abbiano un amore, una famiglia o cosa. Il loro legame profondo è incredibile, e sebbene non sono entrata abbastanza nelle loro teste – almeno tanto da capire il loro passato – ho potuto comprendere chi fossero loro. Il genere stesso della storia, in fondo, non lo richiedeva.
Dall’altra parte, però, c’è Kozlov. E Kozlov, con il suo parlare a quel se stesso reso leggermente migliore dalla mescalina, mi è piaciuto infinitamente. C’è parecchio non detto in questa storia e la sua vicenda mi ha colpita moltissimo, specie quando arriva a comprendere che fallirà, così come gli dice Me. Il punto massimo è la morte di Kozlov: quel suo morire e avere come rimpianto, allo stesso tempo, il fatto che dopo non avrebbe potuto analizzare il fatto. Ci ho visto dentro De André con la canzone "Un Ottico" e altri momenti da "Non al denaro, non all’amore né al cielo." E niente, l’ho adorato. <3
Gradimento personale: 5/5
Ho riso, dannazione. Ho riso al “cucciolo di foca”, ho riso in tanti punti, ma mi sono anche preoccupata e ho sofferto per i nostri eroi. Ma veniamo al punto. La centralità del manoscritto col suo nome quasi impronunciabile e la sua storia pregna di misteri, mi ha incantata. Ero incollata allo schermo mentre il demone, visibile solo a pochi, compariva, ero lì mentre Kozlov spiegava. I riferimenti (fanta)scientifici, purtroppo, non li ho potuti appurare ma è stata davvero una lettura godibilissima e intensa. La centralità del manoscritto, la fuga disperata di questi due soldati che fino alla fine ho creduto morissero, la conclusione d’effetto che pare indicare come demoni e mostri non possano nulla contro l’amicizia… Bellissima.
Per un totale di 44,5 punti. |