Recensioni per
Plaisir D'Amour
di Ellie_x3

Questa storia ha ottenuto 76 recensioni.
Positive : 76
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
22/05/19, ore 22:44
Cap. 4:

Ciao, Ellie! 
Come al solito sono qui sempre troppo felice di poter continuare questa tua storia -se non mi avessi prenotata tu lo avrei fatto io senz'altro perché mi sembra ormai troppo ripetitivo continuare a dire quanto si meriti un posto tra le mie preferite. Sì, preferite, neanche seguite, perché quattro capitoli sono già abbastanza da confermare quanto sia piena di tutto ciò che amo, oltre a essere scritto e sviluppato in maniera a dir poco perfetta e realistica. 
La rabbia drammatica di Rossignol arriva al culmine, in questo capitolo, e non gli si può dar dorto: si sente sicuramente trattato per l'ennesima volta come un giocattolo prezioso, questa volta da D'Artois, che considera un amico intimo ma che, d'altronde, come da sua ammissione, altro divertimento non ha che "muovere le sue marionette", ingarbugliare i loro fili e le loro vite per il proprio intrattenimento e, chi lo sa, forse addirittura degli altri. Viene inevitabilmente spontaneo quindi chiedersi se incoraggi l'unione tra Rossignol e D'Artois per pure e semplice svago o vi sia sotto qualcosa di più che potrebbe trasformarsi addirittura in un pericolo. D'Artois è un personaggio imprevedibile e ancora poco chiaro, quindi non mi resta che seguire ulteriori sviluppi. 
Sicuramente D'Ovigny non avrebbe poco da perdere, lui che è a Versailles per riportare in auge il nome dimenticato della sua famiglia e che, suo malgrado, si ritrova ormai completamente incastrato in quello spettacolo di marionette. Il suo sentimento per Rossignol mi fa commuovere perché ha quasi un ché di ingenuo, sicuramente inaspettato. Mi sono sciolta nel leggere che è rimasto ad aspettare Rossignol tutta la notte e, di conseguenza, mi si è spezzato il cuore nel vedere la sua reazione nel rendersi conto che il suo amato non si presenterà. Spero non si scoraggi facilmente. Tra i due pretendenti di Rossignol, al momento, Alain è quello per cui faccio più il tifo, ma anche le interazioni del giovane con T. mi piacciono moltissimo. Adoro come T. sia passato da essere un uomo ferito nell'orgoglio ad avere quasi un rapporto paritario con Rossignol, tra battibecchi e civetterie varie. Tra loro due avverto una certa tensione sessuale (ancora) irrisolta, mentre da parte di Alain sento molto più romanticherie e sentimentalismo. 
La scelta di Rossignol di lasciare Versailles per un certo periodo di tempo l'ho sentita molto a livello personale, motivo per cui mi sono emozionata tantissimo nel leggere del suo incupimento e del suo triste pensiero di lasciarsi alle spalle le cose che più ama, che più bramava quando è arrivato a corte, quando ancora non si aspettava di finire in mezzo a tutto quello, fra l'essere il cucciolo di Marie Antoinette e il trambusto sentimentale con i due uomini. La luce di Rossignol è molto debole, in questo capitolo, si avverte moltissimo di quanto sia stato spogliato di tutte le sue energie e anche un po' di quell'allegria che lo contraddistingueva all'inizio della storia. Mi auguro che questo periodo di riflessione, di vacanza, lo aiuti a rigenerarsi <3 
In ogni caso, noto che non se ne sta con le mani in mano e ha pensato bene di rifilare a Madame Dorianne, che gli duole avere lasciato sola, il Principe T. Sembra che con l'ultima missiva (che, mi ripeterò, io adoro sempre quando vengono inserite) abbia mosso un'altra pedina sulla scacchiera dove lui e T. stanno giocando ormai dalla sera del ballo. E questo non può far altro che intrigarmi sempre più! Soprattutto perchè non credo che T. getterà l'ancora tanto facilmente. 

Adesso che sono in pari, quindi, aspetterò con grandissima ansia il seguito di questa storia meravigliosa che mi sorpende sempre di più per lo stile, per l'accuratezza, per i personaggi di cui mi sto profondamente innamorando (soprattutto Alain che, al momento, è il mio preferito). 
A presto, carissima, non vedo l'ora di tornare a leggerti :* 

Lion. 

Nuovo recensore
16/05/19, ore 14:05
Cap. 1:

Ciao, cara!
Eccomi qui per lo Scambio Libero del Giardino, finalmente inizio questa storia che, ti dirò, mi ha già conquistata.
Dopo essere rimasta tremendamente soddisfatta della mini-long Horror, non potevo non restare incantata anche da questa storia ambientata in un altro periodo storico, venendo catapultata nella Francia a – quasi – fine settecento.
Come ben sai, ho un debole soprattutto per l'Inghilterra Vittoriana e sono abbastanza informata a riguardo; in questo caso, invece, baso tutta la mia conoscenza su ciò che ho studiato alle superiori, quindi ti chiedo scusa in partenza se non potrò aiutarti molto per quanto riguarda il periodo storico, ma posso assicurarti che, pur non conoscendolo benissimo, mi sono ugualmente sentita parte integrante della storia, come se io stessa fossi lì, in quell'immensa sala, e osservassi gli invitati dietro la mia maschera.
Proprio per questo, ci tenevo a farti i miei complimenti anche per il registro linguistico da te utilizzato, perfettamente in linea coi personaggi e il contesto sociale dell'epoca.
E sì, concordo perfettamente con ciò che hai scritto nel tuo Angolo Autrice: hai fatto più che bene ad attenerti a questo registro linguistico perché ci sono diverse storie che, pur essendo ambientate in un periodo storico a noi lontano – quindi con altri usi, costumi, modi di dire e forme lessicali che si discostano dall'attualità nella quale viviamo – appaiono comunque troppo “moderne” pur trattando di un altro tempo e altri luoghi.
Ho letto diverse storiche qui su EFP e quelle che più ho apprezzato sono proprio quelle che si adattano all'epoca narrata in tutto e per tutto, registro linguistico compreso.
Inoltre, grazie a te, leggendo questo capitolo mi sono segnata due o tre termini che non conoscevo, quindi ho anche avuto modo di ampliare il mio vocabolario personale **

Già ho una crush potentissima per Rossignol… ho ADORATO la sua caratterizzazione, così come la sua descrizione fisica.
Questo ragazzo riesce ad adattarsi praticamente a tutto e soprattutto SA che può farlo, perché la sua fisicità e le sue movenze glielo permettono.
E in tutto questo, in questo gioco di apparente innocenza e fragilità, il povero T. viene completamente travolto, ritrovandosi a danzare con una Charlotte che in realtà non esiste.
Ti dirò, inizialmente mi sono allarmata [?], o meglio, mi sono più che altro incuriosita, perché credevo che fosse proprio T. quell'Alain di cui hai parlato nell'introduzione alla storia.
Di conseguenza, collegando i pochi pezzi che inizialmente avevo, mi sono ricostruita le vicende nella mia mente in questo modo: T. balla con Charlotte, questa si rivela un questO, ma a T. non importa perché ne è rimasto completamente ammaliato e inizia a mettere in dubbio tutta la sua vita fino a quel momento.
Poi, colpo di scena finale: T. è semplicemente T., niente di più, niente di meno.
È solo un principe che è servito per far capire fino in fondo l'inganno di Rossignol magistralmente orchestrato dalla marchesa De La Motte (ho adorato anche lei) e per far palesare Alain proprio alla fine, attraverso quella lettera che ha scritto a sua madre.
Inizialmente avevo pensato che la lettera di Alain fosse, sotto un certo punto di vista, “falsa”.
Mi spiego: ero ancora fermamente convinta che Alain e T. fossero la stessa persona, per questo, avendo vissuto sulla propria pelle quella bizzarra esperienza ma non volendolo ammettere in maniera esplicita, aveva dunque optato di scrivere la lettera da osservatore esterno, un po' come quelli che alla fine di una domanda dicono sempre “chiedo per un amico/un'amica”.
Ora, non so se il palesarsi alla fine di Alain fosse studiato o meno come colpo di scena o se fosse una cosa normale, nel senso che si capiva fin da subito che T. era tutta un'altra persona e quindi io ho fatto una brutta figura, ma sappi che il modo in cui hai intrecciato tutte le vicende mi è piaciuto tantissimo e sono solo al primo capitolo, quindi non oso pensare – in positivo – a cosa leggerò nei prossimi.
Mi viene dunque da pensare che T. sia stato solo un personaggio secondario e che forse non avrà più spazio all'interno della storia, però chissà, leggendo l'avvertimento “Triangolo” potrebbe essere coinvolto anche lui, o magari per altro.
Diciamo che lo abbiamo lasciato altamente disgustato e sbigottito, poverino, lol.

Non so quanto ci sia di sensato in questa recensione perché credo di essermi espressa veramente male – quando mi lascio prendere dall'entusiasmo non riesco più ad esprimermi.
Ad ogni modo, sappi che ho AMATO questo primo capitolo e ti ringrazio per la piacevolissima lettura, ormai per me tuoi scritti sono una garanzia e sono sempre felice di leggerti ^^
Già non vedo l'ora di proseguire nella lettura *^*
Tantissimi complimenti e alla prossima!

Harriet;

Recensore Master
14/05/19, ore 08:53
Cap. 4:

Eccomi qua, stranamente puntuale questa settimana. 
Lieta di vedere che hai aggiornato, appena ho visto che c'era un capitolo che mi mancava mi ci sono fiondata. **

Inutile dire che Rossignol, con i suoi modi di fare un po' tanto teatrali, un po' tanto antipatici, mi era mancato inevitabilmente.
La conversazione fra lui e D'Artrois mi è piaciuta molto, così come il suo pressare per fargli prendere e leggere quella lettera, intorno al quale ruota la prima parte del capitolo, e così come le descrizioni che ci hai lasciato qua e là e che non si possono non apprezzare, tanto sono scritte bene. Tra l'altro, D'Artrois non riesco bene a inquadrarlo, poiché ha un pensiero che all'epoca risulta più unico che raro, spingendo Rossignol a intraprendere queste relazioni che, per quanto mi mandino il cervello in palla, non erano ben viste e dunque, quasi da considerarsi "pericolose" per i personaggi coinvolti.

BELLISSIMA la parte dedicata a Rossignol e il breve incontro con il principe T. Anche questa volta li ho shippati perché, insomma, fra un dialogo indisponente e qualche pensiero che, si vede, inizia a cambiare soprattutto da parte del primo, il suo atteggiarsi in maniera civettuola e il suo prenderlo in giro senza alcun timore, non si può non amarli. Adoro la spontaneità di Rossignol, seriamente. E adoro il principe T che non si fa alcun problema a esprimere quello che prova, nonostante il periodo storico e il pensiero ottuso che circolava all'epoca, su questo argomento. 

Tuttavia, Rossignol è combattuto fra i sentimenti per T e quelli per D'Ovigny, tanto che decide da un momento all'altro di prendere e andarsene, allontanarsi da lì. L'ho trovato un pezzo molto triste, quello della sua conversazione con D'Artrois, proprio perché mi è sembrato meno vivace e spontaneo di ciò che farebbe di solito Rossignol, anche se trovo sia un passaggio fondamentale più o meno per tutti. 

Le lettere mi piacciono sempre moltissimo e spero troverai il modo per inserirne altre, andando avanti con la storia, perché trovo siano piuttosto adatte al contesto storico, a rendere il tutto verosimile e a suo modo anche poetico, perché ti vengono davvero molto bene. Ho adorato soprattutto l'ultima del capitolo, mi è piaciuta davvero un sacco e l'ho trovata anche molto in linea con il personaggio che le ha scritte. Anche se mi è piaciuto anche molto l'arrivo della prima lettera, tramite il paggio, a D'Ovigny, con tutto il sentore di lavanda annesso e la reazione stessa del ricevente. 

Che dire, mi rattrista un po' questa distanza e questo periodo di riflessione e solitudine che Rossignol si è sentito di dover prendere. Ora mi domando cosa succederà e onestamente non ne ho la più pallida idea, questo stimola la mia curiosità. Si ritornerà presto fra la civiltà o questo ritiro farà solo chiudere Rossignol ancor più lontano e in solitudine? Sappi che l'intreccio della trama è sempre più interessante. **

Spero di leggere presto il capitolo successivo. :)
Buon lavoro carissima, e a presto!
fumoemiele

Recensore Master
27/04/19, ore 20:28
Cap. 4:

Carissima Ellie! <3

Giungo in osceno, tremendo ritardo! E dire che hai aggiornato questa storia figherrima, che mi ti ha fatta scoprire! Ma bando alle ciance o ciancio alle bande. Esco dalla visione di due Endgame e da una puntata al Lego Store, da un weekend dove ho visto il mondo, ma non sono ancora così rintronata da non poterti recensire come si deve e come meriti ♥. Ok, concentriamoci. Ti ho detto mai che l’Ancien Regime è un po’ terreno di caccia, per me? Io ci vado a nozze, con questa storia, perché quando d’Artois si definisce “mastro di marionette” fa riferimento a un atteggiamento molto d’Ancien Regime e non è un caso che gli storici modernisti facciano i fighi e usino il termine non tradotto. Le marionette qui sono le persone e nel 1783 o giù di lì, il re di Francia si diceva essere l’unto del Signore, un Re per grazia divina, un Re voluto da Dio. Grazia divina, mica petecchie. E nella descrizione di d’Artois questo atteggiamento è leggibile e visibile e profondamente presente.
Ma continuiamo. Rossignol è in trappola. Si è invischiato in qualcosa di decisamente peggio che un triangolo e rischia di divenire la pedina anche politica di una corte viziosa e viziata, caratterizzata dalla noia e da un tempo libero infinito che sclerotizza sentimenti ed emozioni (un po’ come i social oggi, ma tant’è) . Avere una relazione col principe di T. o di d’Ovigny o con entrambi non rappresenta solamente un modo per giocare in modo proibito a far l’amore e a divertirsi, ma anche cadere in tranelli politici dove Rossignol può diventare in pochissimo tempo da oggetto del desiderio e del favore dei vari potenti a capo espiatorio degli stessi. Il fatto che trovi troppo calda e asfissiante la camera dove d’Artois è sistemato è la scena che, se questa storia fosse un film, sarebbe la più importante perché si crea una similitudine potentissima tra ciò che Rossignol sente fisicamente e le pressioni che lo spingono a partire.

Sono inoltre lietissima che pur essendo una storia slash emergano figure femminili passionali e forti come Madame Dorianne e Marie Antoinette, ma soprattutto anelo di vedere che ruolo darai alla prima, che è un personaggio di spicco, positivo e disinibito a livelli enormi, ma non per questo negativo, anzi. Adoro anche l’inserimento delle lettere e, anzi, sarei felice – la butto lì, oso, spero tu non me ne voglia – scrutare anche le brutte copie – sarebbe interessante vedere le versioni che Rossignol non ha fatto consegnare, le correzioni apportate.

L’epistolario, del resto, non è solo un genere coevo al periodo che scegli, come ci insegnano Ortis e Werther, ma anche l’unico mezzo di comunicazione a distanza in uso nel secolo XVIII. Ma una lettera, per quanto studiata, non è importante solo per quello che dice, ma anche per quello che non dice. Rossignol sta subendo una mutazione, un approfondimento caratteriale: l’ho conosciuto come un ragazzo bello e sfrontato, sessualmente ambiguo e disinteressato fino a sfiorare il cinismo, ma qui è confuso, ha paura, si sente braccato. Sono davvero ansiosa di scoprire quali intrighi politici (li adoro!) e quali altre sorprese riserverai a questi personaggi che, come ti ho detto infinite volte, sto davvero, davvero amando!

Augurandomi che queste feste siano passate in serenità e scusandomi ancora per averci messo una vera e propria vita a passare, ti mando un forte abbraccio.
Un bacio,
Shilyss :*

Recensore Veterano
24/04/19, ore 16:23
Cap. 3:

Oh, ed eccomi finalmente tornata! Scusami tanto, Ellie, queste feste e la vita sociale mi hanno tolto un sacco di tempo sia alla lettura che alla scrittura, ma ne é valsa la pena chiuderle in bellezza con questo capitolo. 
La trama evolve sempre di più e così anche i caratteri dei singoli personaggi principali. Nella prima parte avrei tanto voluto stringere Rossignol che si ritrova costretto ad ascoltare ogni pettegolezzo su di lui alle sue spalle, incapacitato di poter replicare in alcun modo. Certo, la figuraccia finale l'hanno fatta la Regina e le sue dame di corte dalle lingue lunghe, ma alla fine il peso di tutte quelle considerazioni é sempre il ragazzo a portarlo. Tutta la permanenza di Rossignol a Versailles si potrebbe effettivamente riassumere come il suo giocare a nascondino sopportando le dicerie su di lui, tenendo il profilo basso e non arrecare alcun disturbo a Maria Antonietta che si stuferebbe facilmente del suo giocattolino. E' un pensiero di un'amarezza unica, ma così vivido e reale negli ambienti viziosi della corte della regina. E rimango sempre estasiata come sei in grado di farci viaggiare letteralmente nel tempo, di farci entrare nella mentalità dei nobili dell'epoca, nei loro pensieri, di mostrarci le regole non scritte di Versailles. 
Rossignol é un personaggio sempre più piacevole di cui leggere: é così ben delineato e tridimensionale, con i suoi difetti e le sue contraddizioni, che adoro assolutamente la maniera in cui tu, d'autrice, ci fai provare reazioni differenti quando leggiamo di lui, a seconda di quello che pensa, di quello che dica o di come si comporti. Ho amato davvero tanto la piccola parentesi che ci hai dato sulla sua situazione famigliare, sul suo bisogno di un affetto materno e del suo rimpianto di non aver potuto legare particolarmente con la sorellina morta. Per poi mettermi un sacco a ridere alla sua reazione drammatica alla lettera di Alain, in giunta proprio in un momento di intimità con Madame Dorianne quando proprio cercava di distrarsi dalle attenzioni riservategli dal principe T. Il tempismo é stato così perfetto da risultare inevitabilmente comico XD E comunque un po' lo invidio, questo piccolo usignolo. 

Non vedevo l'ora di leggere un po' dal punto di vista di Alain e penso di essermi innamorata di lui con la stessa velocità con cui lui é rimasto infatuato da Rossignol. Il fatto che fosse presente anche d'Artois e che sia stato proprio lui a spronarlo a farsi avanti nell'esprimere i suoi sentimenti l'ho trovato geniale e ben pensato, anche perché Alain mi sembra un uomo estremamente introverso e accorto, non vuole dare motivo a Maria Antonietta di allontanarlo da corte e ancora non si fida di Rossignol, per quanto ne sia attratto. Insomma, dubito che senza d'Artois si sarebbe fatto avanti, non così presto, almeno. E' bellissimo come tu abbia inserito nel loro dialogo anche riferimenti alla religione e agli insegnamenti della Bibbia, così sentiti all'epoca ma chissà poi quanto effettivamente seguiti, proprio come fa presente d'Artois sul fatto che tutti abbiamo i nostri peccati. Una frase del genere, visto il contesto, noi la percepiamo come avanguardista -anche se penso che, dal punto di vista di d'Artois, fosse più menefreghismo, un modo come un altro per dire "Tanto vale". Al tempo stesso, però, ho come la sensazione che si sia divertito un mondo a spalancare per Alain le porte del peccato. 

Io sono sempre più innamorata di questa storia e del tuo stile, che dire. La parte della lettera é sicuramente quella che mi é piaciuta di più: non solo é scritta magnificamente, come se si trattasse di un vero reperto storico giunto a noi fin dal Settecento, ma anche perché ci lascia intendere la dolcezza e la timidezza con coi Alain si approccia a Rossignol. Adoro come ha sottolineato il proprio rispetto nei confronti del giovane. Come ho detto, Alain mi sembra un personaggio molto introverso quindi sono veramente troppo curiosa di vedere cosa combinerà in confronto alla spregiudicatezza di Rossignol -che già, a insaputa del nuovo pretendente, deve affrontare pure l'impertinenza di T. Il mio cuore soffre già per il povero Alain perché prevedo altro dramma da parte del ragazzino. 

Non vedo l'ora di poter passare anche al prossimo capitolo. Nel frattempo, ti mando un abbraccione e rinnovo ancora una volta i miei complimenti e tutto il mio entusiasmo per questa bellissima storia. 

Recensore Master
23/04/19, ore 18:03
Cap. 4:

Ellie!
Non sai la gioia!
Aspettavo questo aggiornamento con trepidazione ma non volevo stalkerarti troppo, perciò ho evitato di mandarti messaggi ansiogeni con solleciti in stile Equitalia XD
Scherzi a parte, già il fatto che ci siamo prenotate in sincro per lo scambio mi ha fatto ridere più del dovuto, oltretutto proprio l'altro giorno stavo rileggendo l'ultima parte e speravo davvero di vedere quanto prima un nuovo capitolo, perciò grazie, se ne trovano davvero poche di storie originali così ben scritte e la curiosità del lettore è già un chiaro segno che stai facendo un ottimo lavoro.
Finalmente ritroviamo Rossignol, alle prese con ben due pretendenti e inc****to nero (potevo dirlo?) con D'Artois, che ha incoraggiato D'Ovigny a scrivere quella lettera.
Ancora non riesco a decifrare bene i comportamenti del fratello di sua maestà, devo ammetterlo. È totalmente disinteressata la sua amicizia con Rossignol? I suoi consigli sono spassionati?
Ma veniamo al Principe T., che il protagonista travolge in pieno mentre cammina con i nervi a fior di pelle.
Si percepisce che, in fondo, quest'uomo non risulta totalmente indifferente al giovane dai riccioli dorati, che si ritrova involontariamente a civettare con lui.
Ho trovato molto belle le lettere che scrive ad entrambi i pretendenti, mi è piaciuto in particolar modo il momento della consegna a D'Ovigny, da parte del giovane peggio.
L'ho trovata una scena molto significativa.
Ora, non riesco davvero a capire cosa abbia in mente Rossignol rifugiandosi in campagna, e soprattutto spingendo T. fra le braccia di Madame Dorianne. Non penso che il principe si lascerà distrarre facilmente.
Bellissima anche la scena del saluto a D'Artois.
Hai descritto tutto talmente bene da avermi fatto proiettare un film vero e proprio nella testa.
Continuo a pensare che ogni capitolo sia più bello del precedente, con la trama che si infittisce, catturando la curiosità del lettore a livello esponenziale.
Sempre più brava!
Complimenti!
E ora non farci aspettare troppo per il prossimo eh! ;)
Ma senza pressione, ovviamente!
Che ci posso fare se hai creato una storia così avvincente? *__*
A presto
MissAdler

Recensore Master
22/04/19, ore 13:32
Cap. 4:

Buon pomeriggio.
L'intreccio e la trama in generale sono formidabili; il tutto mi sembra studiato e preparato con grandissima attenzione, complimenti come sempre :)

Recensore Master
21/04/19, ore 19:39
Cap. 4:

Ciao carissima e buona PASQUAAA.
Mi era mancata questa storia, quindi sono ben lieta di leggere un nuovo capitolo, in questo ventoso giorno pasquale.
La prima cosa che ho appreso e che io e D'Artois abbiamo lo stesso colore degli occhi, o almeno così mi è parso dalle splendide descrizioni che hai fatto xD
Subito il capitolo inizia con una conversazione tra lui e un non proprio felice Rossignol. Tutto ciò a causa della lettera che ha deliberatamente consigliato ad Alain di scrivere. Se già nel capitolo precedente lo avevo stimato, qui il termometro della stima è quasi esploso. Mi sono immaginata tipo Rossignol, rosso in viso, stizzito, che nega e fa il noioso dicendo che non avrebbe dovuto lasciarsi andare a certi consigli, e D'Artois tipo che se la ride e: "Certo, neanche ci credi tu".
Bellissimo, insomma. Comunque è bravo e se la gira bene, dicendo che il suo intento è quello di indirizzarlo verso amicizie meno problematiche politicamente. Che secondo me è anche questo, ma non solo, D'Artois è un fan boy, la verità è questa.
In seguito Rossignol è tipo depressissimo per i giardini, fin quando non incontra il Principe T. e gli dice anche: "Stai tranquillo che ora ti faccio una bllxxm sorpresa".
Dopo, Rossignol decide di voler partire e ne parla con D'Artois. Ma siccome uno come lui non può sparire e tanti saluti, scrive delle lettere, in particolare anche a D'Ovigny, con cui avrebbe dovuto vedersi, ma a cui manderà niente meno che il povero D'Artois.
Le lettera che Rossignol scrive alla fine mi ha fatto morire. Cioè, tipo a dire: "Sappi che sono scappata perché tu sei ossessionato da me e mi stalkeri".
Rossignò, che vuoi fare? Tentare di mandare il Principe per un'altra via? Tu non hai capito, lui vuole te e tu la devi smettere di fare la primadonna.
Ovviamente scherzo, figurarsi se a quei tempi era facile prendere atto di una roba del genere.
Lo so, questa recensione è un po' delirante, ma spero possa farti piacere.
Alla prossima <3

Nao

Recensore Veterano
17/04/19, ore 22:41
Cap. 2:

Ciao, Ellie! Finalmente riesco a commentarti anche questo capitolo che, se possibile, ho apprezzato ancora più del primo. Mi piace molto come dall'atmosfera sfarzosa ed esagerata della festa a Versailles si sia passato a quella più intima dei circoli privati di Marie Antoinette, che pure non si lasciano mancare niente tra vizi e divertimenti e dell'epoca. In questo caso, Rossignol sembra essere proprio il giocattolo preferito dei cortigiani e lui, comunque, non si tira indietro, vuoi per rispetto nei confronti della sovrana, vuoi per puro narcisismo. 

Ancora una volta, ho apprezzato tantissimo l'equilibrio instaurato tra personaggi di fantasia e persone reali e, ripeto, adoro come questi (soprattutto la Polignac, che sembra che abbia trovato la sua Barbie XD) siano inevitabilmente presi da Rossignol: in particolare, il rapporto tra quest'ultimo e D'Artois é estramemente, interessante, ambiguo, che ti lascia con le stesse domande che si pone il principe T. nell'assistere a una loro effusione che pare piuttosto intima. E con la voglia di saperne sempre di più, aah! Rossignol di sicuro è ambito da chiunque, un po' lo invidio, ahahah. 
I tuoi personaggi originali sono meravigliosamente caratterizzati, con i loro difetti e le loro contraddizioni: già qui cominciano a scoprirsi e farti rendere conto che non sono solo le loro apparenze. T., ad esempio, si rivela già più scaltro e intraprendente di come lo avevamo lasciato nel primo capitolo, imbarazzato e umiliato. Non ci ha messo molto a scambiarsi di ruolo con Rossignol che, al contrario, é lui adesso a mostrarsi indignato, nonostante T. abbia rivelato un interesse amoroso nei suoi confronti. Mi chiedo se la sua reazione sia dovuta ai pregiudizi dell'epoca o perché il principe abbia voluto davvero farlo sentire preso in giro. Sicuramente, i pensieri dal punto di vista di T. lo tradiscono. Ho amato quel loro dialogo alla fine del capitolo, li ho shippati pesantemente e ho sorriso per via della gelosia che il principe nutre nei confronti di Alain. Non vedo l'ora di poter leggere ancora del D'Ovigny e vedere se l'interesse di chiunque nei confronti del bel giovinetto faccia scaturire drammi a non finire, ha! 

Sul tuo stile davvero non ho idea di cosa potrei rimproverarti perché mi sembra tutto così perfetto, curatissimo, coerente con la storia e con il tipo di ambientazione, ricercato anche nei minimi dettagli come quella piccola parentesi sul corsetto. 
Un'altra cosa che amo particolarmente sono quegli inserimenti sporadici che fai sul classicisimo, come l'incontro alla statua di Dioniso o il paragone tra Rossignol e Narciso. Da amante della mitologia greca, non posso che apprezzare, oltre a farci rendere conto dello sfarzo e della nobiltà che ci circondano quando ci immergiamo nella lettura di questa storia. 

Ancora una volta tutti i miei complimenti, non vedo davvero l'ora di leggere il terzo capitolo. 
Un abbraccio stritolossso <3 
 

Recensore Junior
12/04/19, ore 01:21
Cap. 1:

Ciaooo! Sono qui per lo scambio del giardino e finalmente ce l'ho fatta anche io!
Innanzitutto, complimenti per l'idea originale della storia, dalla trama, all'ambientazione storica, fino al costrutto del primo capitolo (fin ora ho letto solo questo quindi non posso spingermi oltre) ma mi piace davvero!
Oltretutto si, hai deciso di usare uno stile più "aulico" (?) ma direi che è perfetto perché richiama i tempi, i modi e l'aura del periodo, senza essere pesante. Hai avuto molta cura di ogni passaggio e si vede.
Ho apprezzato un passaggio che mi ha fatto sorridere, mi è piaciuto il portare "la storia nella storia". Mi riferisco a quando hai scritto: "T. ricordò di non essere solo un principe, per quel che valeva quando non v’erano meriti ad accompagnare il titolo, ma anche un essere umano non certo degno di una creatura così bella: non un Antonio, né tantomeno un Cesare." Oltretutto, povero T. , quando ho iniziato a leggere ho supposto potesse essere la loro la storia che poi sarebbe nata. (Nonostante fosse specificato diversamente, nel nome presentato nella descrizione della storia. Ma ero talmente presa che non ci ho neanche pensato).
Mi è scappata una risata nel momento in cui Rossignol, dopo la sua scenetta, ha vuotato il sacco! Mi sono immaginata davvero la scena come se mi trovassi dinanzi ad un film, godendomi la reazione e l'espressione di T.!
Poi è arrivata finalmente la lettera che ci presenta quest'altro personaggio importante: Alain. Bello anche l'averlo introdotto così. Non abbiamo descrizioni fisiche o altro, ma do tempo al tempo e son sicura saranno ben fornite nei capitoli successivi. Capitoli che, tra l'altro, vedo molto corposi. E' una cosa che apprezzo perchè una volta iniziato a leggere, ci sto così dentro che quasi mi spiace dover staccare. D'altro canto però devo poter avere il tempo giusto da dedicarvi, perchè non mi piace lasciare le cose a metà o non potervi prestare la giusta attenzione.
Ci saranno sicuramente errori nella mia recensione dal momento in cui è l'una e venti di notte e sono abbastanza rintronata, ti chiedo venia.
Intanto ti saluto qui e alla prossima!
-Manù

Recensore Master
17/03/19, ore 01:35
Cap. 3:

Ciao cara! Perdona il grande ritardo, ma sono sempre qui. Purtroppo con l’università le cose sono sempre difficili, il tempo scarseggia, e ho bisogno di concentrazione per leggere la tua long. I capitoli sono belli corposi, come piacciono a me, e ne accadono di avvenimenti che voglio gustarmi bene bene. 
Ti dirò come prima cosa un aspetto che ho notato mentre stavo leggendo la lettera di Alain, o meglio, un pensiero che è comparso chiaro e limpido nella mia testa e che dice tutto: “Cavolo, lei è davvero brava. Ma davvero.” 
Sono quei pensieri e quelle considerazioni fulminee, quasi inconsce, che dicono tantissimo. Ti ho sempre detto che sei molto brava, ma finalmente ho potuto leggere un tuo capitolo in una sola manche e così ho potuto pienamente apprezzare il linguaggio da te utilizzato. Riesci pienamente a rendere la long una long storica, non solo per il tema e le ambientazioni, ma anche con lo stile che rispecchia il tutto. Crei poi dei personaggi a trecentosessanta gradi, sempre più strepitosi. Rossignol è tormentato, profondo, dalle mille sfaccettature. Fa anche un po’ del male senza volerlo, eppure ci fa soffrire quando riflette amaramente sulla sua vita nel momento in cui ascolta ciò che le varie dame dicono sul suo conto. Ha paura di se stesso,  anche dei suoi pensieri o delle sue inclinazioni, voleva utilizzare Madame non solo come panacea, ma proprio come... distrazione, una prova a se stesso. Non vuole pensare al principe T, ma escogitando vari modi attraverso i quali non pensarlo, difatti lo pensa. E pure tanto, anche mentre giocava a nascondino e aspettava che i bambini lo trovassero (che tenera tutta la scena!). 
Menzione d’onore per il dialogo tra Alain e il Duca. Mi è piaciuta soprattutto la chiosa finale, molto d’effetto.
Sei bravissima, hai tecnica e talento, il testo è perfetto sotto ogni punto di vista. Cosa poterti dire di più? Continua così, io sono sempre più curiosa :) 
A presto! 

Recensore Veterano
15/03/19, ore 21:45
Cap. 1:

Oh ed eccomi finalmente qua per lo scambio del Giardino! 
Non vedevo davvero l'ora di estraniarmi ed entrare nelle atmosfere sfarzose ed esagerate di Versailles e non sono rimasta delusa neanche un attimo. Tutto quanto in questo capitolo mi ha fatto immergere immediatamente nel contesto storico. Hai utilizzato uno stile raffinato, ricercato ma, soprattutto, curato, che non sfocia però troppo in quell'aulico estremo che molto spesso si tenta di inserire forzatamente in un contesto storico e di nobiltà. Invece il linguaggio utilizzato da te in descrizioni, pensieri, dialoghi e azioni é sì elegante e coerente con l'ambiente in cui ci troviamo, ma anche comprensibile a chi legge -mi sono trovata d'accordissimo con te quando hai sottolineato nelle note che, molto spesso, molti scritti a tema storico tendono ad avere un linguaggio troppo moderno e quindi poco credibile. Ma tu hai trovato un ottimo equilibrio quindi complimenti! 
La presenza di personaggi storici come Maria Antonietta e D'Artois, sono apprezzatissimi, soprattutto quel breve punto di vista che hai dato alla regina e che ho trovato molto accurato (ho un po' fangirlato al riferimento sulla Polignac). E che dire del povero T.? Che già sognava una fantasiosa storia d'amore e non oso immaginare la delusione nel rendersi conto di essere stato fregato e presto in giro da Rossignol. 
A proposito di questi, mi ha già fatto sghignazzare alla grande. E' un tipo di personaggio che mi piace molto: giovanissimo, apparentemente spensierato, giocoso e perfettamente calzabile in questa Versailles di ori ed eccessi, di giochi e tabù. Non vedo l'ora di continuare la lettura e vedere se si scopriranno nuove facce della sua personalità. Oh e amo il fatto che si chiamasse Jehan come Prouvaire de I Miserabili <3 
Sappiamo ancora poco e nulla di Alain, ma ho apprezzato tantissimo il piccolo scorcio che ci dai di lui alla fine del capitolo tramite la missiva alla madre e sono estremamente curiosa di scoprire come lo plasmerà la vita a corte che già pare affascinarlo. Ma, soprattutto, aspetto di vederlo interagire con Rossignol perché ho bisogno di un po' di sano shipping che non guasta mai! 
Inutile dire che la storia vola all'istante tra le seguite. Era parecchio tempo che non leggevo qualcosa nella sezione storica e ne sentivo veramente il bisogno. Mi farò sicuramente viva per i capitoli successivi quindi preparati alla mia molesta presenza per cui mi scuso in anticipo ahahah. 

-Fra 

Recensore Master
15/03/19, ore 13:57
Cap. 3:

Buonsalve! Finalmente, eccomi anche da queste parti. Ti chiedo scusa per il ritardo, ma sono piena di impegni di recente T.T

Povero Rossignol, direi. Si ritrova lì a dover sopportare i commenti offensivi, senza potersi professare in quanto è pure lì di nascosto. Devo ammettere che ho trovato alquanto ironica la situazione.
Invece, mi ha messo tristezza vederlo riflettere su come cambierebbero, le opinioni delle persone, se sapessero di lui e del principe T. Lì non riderebbero, eh? Sì, questo è decisamente triste. 
Alla fine Rossignol viene scovato... con sgomento delle altre donne, dal momento che si rendono conto che, essendo rimasto lì tutto il tempo, ha potuto sentire ogni singola loro parola XD

Ho davvero amato la parte dedicata a D'Artois e Alain. Il loro dialogo è davvero profondo e in tema con l'epoca, costellato poi da bellissime descrizioni che, davvero, come descrivi tu poche altre **
Mi ha scaldato il cuore, D'Artois, il suo "ammettere" che ognuno ha i suoi peccati. E mi è piaciuto un sacco quando hai scritto:"Se d'Artois avesse sputato sulla Bibbia sarebbe stato meno blasfemo.", perché effettivamente era davvero così - era? non è forse che la situazione attualmente non è poi cambiata così tanto?
Bellissimi quindi gli ultimi dialoghi fra i due. Portano a riflettere.
E alla fine hai pure chiuso con stile.

Alain, spronato dalle parole di D'Artois, trova il coraggio di scrivere a Rossignol e, oddio, quella lettera è qualcosa di meraviglioso e dolcissimo. **

Madame Dorianne mi ha fatto tanta tristezza, alla fine; mentre la reazione di Rossignol mi ha divertita. Appare esasperato per le lettere che gli arrivano dal suo ammiratore... ma quant'è davvero dispiaciuto di ciò?
Intanto, ha lasciato quella povera donna sola e pure insoddisfatta... l'ho trovato piuttosto ironico XD

Rossignol lo adoro sempre un po' di più. E' così teatrale che come si potrebbe non amarlo? La sua caratterizzazione mi fa impazzire, così come quella degli altri personaggi, secondari e non, sempre impeccabile. **

Sono sempre più innamorata di questa storia e del tuo modo di scrivere.
Aspetterò pazientemente il prossimo capitolo :)
A presto!
fumoemiele 

Recensore Master
14/03/19, ore 10:52
Cap. 3:

Carissima Ellie! ^^

Eccomi qui finalmente a recensire questo capitolo attesissimo! Adoro letteralmente gli intrighi di corte e politici, probabilmente perché si legano maggiormente al mio modo molto introspettivo di valutare le storie. Rossignol è un libertino: nonostante la giovane età e il bell’aspetto, vive la propria vita in maniera dissoluta, ma senza ignorare la pericolosità insita e nascosta nel favore terribilmente fuggevole di una sovrana come Maria Antonietta. Lei non è un personaggio negativo, come non lo è totalmente la marchesa di Polignac (anche se certo, Versailles no bara me l’ha sempre fatta amare come l’influenza a Natale), ma è una regina e può stancarsi della presenza di un giovane, anche se bello e intelligente. Lo sacrificherebbe immediatamente soprattutto se dovesse, in qualche modo, metterla in difficoltà. Il paragone con l’animaletto da compagnia è particolarmente calzante perché qui siamo in pieno Antico Regime, in un clima profondamente manierato. Rossignol gode di un favore effimero che una parola sbagliata può infrangere. Come spesso avviene tutt’ora, probabilmente l’unica cosa da fare per il nostro giovane malizioso e charmant è quello di mantenere un profilo il più possibile basso. Cosa che egli farebbe anche di buon grado, se solo non fosse… corteggiato da più parti.

Non solo il principe di T., verso cui il nostro pareva, nello scorso capitolo, avere più di qualche debole, ma ora anche Alain dagli occhi pallidi. Il fatto che tu abbia sottolineato i suoi problemi di vista da un lato è una caratterizzazione interessante perché la storia è ambientata in un periodo storico dove il minimo problema fisico/debolezza poteva avere conseguenze davvero nefaste, dall’altro ha creato, nella mia testa, l’idea di Alain come d’un personaggio un po’ legato al mondo delle tenebre, sebbene il racconto sia del tutto scevro da componenti soprannaturali. Però, ecco, non credo che sia un dettaglio gettato a caso. La lettera di Alain a Rossignol è tipicamente una lettera d’amore settecentesca, con tanto di riferimenti a Dio, mentre il comportamento di d’Artois e l’idea che ha di lui Madame Dorianne mi lasciano molti dubbi in testa, che spero di riuscirti a chiarificare nei prossimi capitoli: da un lato, infatti, d’Artois è troppo disinteressato nei confronti di Alain. Gli sta servendo Rossignol su un piatto d’argento, lo sta incitando a mettersi in una “relazione pericolosa” con questo giovane che ha un trauma dentro (bello il riferimento realistico ai fratellini morti e alla precarietà della vita dei più piccoli) e che non sembra deciso a farsi perdere/prendere dai sentimenti. Madame Dorianne spicca con il suo acume e la sua intelligenza. È uno di quei secondari che mi piace perché intelligente e perché leggere di donne ben scritte fa sempre piacere.

Uscire dal cliché che le vuole sante vergini o virago isteriche non è facile, ma tu, con Dorianne e col personaggio della zia di Rossignol, qui assente, stai facendo, a mio parere, un ottimo lavoro. Insomma, te l’ho fatta un po’ sudare questa recensione, ma avevo bisogno di avere ancora più caffeina nelle vene, per recensirti a dovere! Adoro questa storia, complimenti vivissimi :* :*
Un caro saluto e spero a prestissimo,
Shilyss

Recensore Master
13/03/19, ore 19:05
Cap. 1:

Ciao =)
Eccomi qui per la recensione di scambio del Giardino EFP, partiamo con il dire che ho scelto questa storia per via delle tre cose che io amo ovvero lo storico, Versailles e lo Slash <3 Non so come tu sia abituata ma io sono una persona che legge le storie e man mano scrive la recensione descrivendo anche i pezzi che più apprezzo quindi spero che questa cosa non ti infastidisca.
Nella prima parte della storia si può riconoscere l'ambiguità della corte di Versailles, dove tutti i tabù erano riconosciuti e ricercati con enfasi, un ragazzino che ama queste situaizoni con tutto se stesso consapevole di essere sul "baratro" è davvero bella come immagine e come impatto per creare il suo carattere nella mente di noi lettori, brava.
Giusto perchè doveva passare indisturbato, il giovane risulta invece una prelibatezza rara e ricercava tra i giovani, scommettono quasi fosse davvero un animale da corsa e la situazione è piccante a mio avviso, Versailles era famosa per il gioco d'azzardo quindi tutto quel giocare, quel puntare e scommettere è un elemento molto veritiero in questa storia, brava perchè sei riuscita ad inserire questo aspetto in maniera davvero ottima.
T. risulta preso da questa bellissima ragazza che, alla fine, si scopre un maschio, un ragazzo che si smaschera ridacchiando e divertendosi nel farlo; il ragazzo si prende gioco del suo corteggiatore in maniera quasi subdola ma ben definita.
La lettera finale è stato, a mio avviso, un tocco di classe, dico sul serio sei riuscita a finire il capitolo con eleganza attraverso un semplice scritto di un figlio che racconta alla madre un aneddoto divertente successo in quelle giornate frizzanti di Versailles.
Scritta in modo fluido, semplice e leggera da leggere, non ho trovato errori nè di battitura e nemmeno di forma quindi complimenti, davvero ho trovato questo capitolo stuzzicante e gradevole come trama.
Spero di poter leggere ancora questa storia e la consiglierei a chiunque.
Brava e ci si legge ciaooooo