Recensioni per
Protocollo Speranza
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 87 recensioni.
Positive : 87
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
27/02/21, ore 19:52
Cap. 2:

Carissima Miryel,

Ti prego di scusarmi per il ritardo imbarazzante ed indecoroso con cui arrivo su questo secondo capitolo, nonostante le mie migliori intenzioni – che tendono, ormai con una scoraggiate regolarità, a naufragare miseramente, andandosene alla deriva per mesi e  mesi. E mi dispiace, mi dispiace sinceramente, perché questa storia mi ha pugnalata al cuore dalla prima riga – le tue storie tendono a farlo –  ed avrei fatto bene a ritagliarmi un po’ di tempo per soffrire così meravigliosamente. Perché il tuo Peter è simpatico; lo è in senso squisitamente etimologico: non si può non soffrire assieme a lui. E la tua prosa, così viva ed emotiva, così sincera, dà realtà, spessore ad ogni pensiero, ad ogni immagine, ogni ricordo ed il suo contrappunto, la sua sovrapposizione, il suo confondersi col presente in un profilo che somiglia al futuro. O forse è il tempo di un algoritmo che cattura quello che resta, quello che solo può restare. La coscienza e la speranza. Comunque il ricordo. E forse non c’è altro tempo che possa essere il tempo della speranza.

Pochi, pochissimi autori – qui, ma anche sulla carta stampata – sono in grado di raccontare il lutto con la delicatezza, la forza  e l’umanità con cui lo racconti tu. Leggerti segna e lascia il segno, nel migliore dei modi possibili.

Con stima ed affetto,

Sherry

Recensore Master
05/10/20, ore 21:22
Cap. 2:

Ciao 🥺 eccomi per la fine di questa storia... quindi non avevo torto a pensare a una AI... ma dentro di me speravo che potesse essere usata per, boh, creare un clone di Tony o qualcosa. Questo capitolo nonostante la parola "speranza" e nonostante si chiuda con un Peter un pochino più sereno, secondo me è triste. Perché quello che vediamo è persone in lutto che trovano un po' di conforto, che va benissimo, ma lo trovano rintanandosi in un mondo fittizio (soprattutto Peter), illudendosi. A livello emotivo li capisco, lo giuro, ma se ripenso all'ultimo messaggio di Tony credo che Peter non stia facendo quello che gli ha chiesto, non stia andando avanti. Se però è stato Tony a lasciare gli occhiali con AI a Peter, forse l'aveva un po' previsto, forse aveva capito che Peter non avrebbe voltato pagina e l'unica cosa da fare era dargli un po' di conforto.

L'ultimo messaggio di Tony è bellissimo e tu l'hai descritto in modo magistrale, sembrava di averlo davanti agli occhi, tutto - anche le pose e i gesti - mi parlavano come se stessi guardando e ascoltando il vero Tony (be', l'attore che fa Tony, che gli dà quella mimica particolare). La parte che più mi ha ferita era l'ipotesi di Tony di morire per niente, e invece no, ce l'ha fatta, ha riportato indietro Peter! Ma la registrazione non può saperlo e temo che vedendolo morire Peter possa essere rimasto con il dubbio, che è solo l'ultimo e il minore dei dolori, se Tony abbia realizzato o no che avevano vinto. Che non era morto per nulla.

Una storia davvero molto toccante, io non so cosa sperare... sopra a tutto, spero che Tony torni in qualche modo, perché con l'universo Marvel non si sa mai...

Recensore Veterano
23/09/20, ore 21:08
Cap. 2:

Ciao tesoro!!
Eccomi di ritorno su questa mini long.
Mi piace tantissimo che tu abbia deciso di aprire questo secondo ed ultimo motivo mostrandoci una scena del funerale di Tony.
Troviamo Pepper che vorrebbe dare a Peter una scatola nera, una custodia, contenente qualcosa che sa che Tony vorrebbe che lui avesse, ma, come sappiamo dal primo capitolo, il ragazzo non vuole in nessun modo accettarlo.
Ormai avrai capito che, sotto sotto, sono una tenerona, perché, anche in questo caso, mi è venuta una grandissima voglia di abbracciare Peter e cercare in qualche modo di consolarlo. Già è un ragazzo molto giovane che ha sulle sue spalle delle responsabilità che farebbero paura a uomini ben più grandi di lui, ma, a tutto questo, si aggiunge il senso di colpa. Sì, perché non può far a meno di pensare che Tony sia morto per causa sua, che non avrebbe mai cercato di far tornare tutte le persone che Thanos aveva fatto scomparire se questo destino non fosse capitato anche a lui.
Si sente troppo in debito con lui, di avergli già preso abbastanza, per accettare un suo dono.
Ma, da altra parte, si sente anche arrabbiato con lui perché, sì, è riuscito a farlo tornare indietro, ma ora gli aspetterà un futuro senza lui al suo fianco.
Come penso di averti scritto anche nel capitolo precedente, mi piace molto la forza che dimostra Pepper in questa circostanza. È una donna che ha appena perso il suo uomo, che sa che dovrà crescere sua figlia senza un padre, una donna che avrebbe potuto chiudersi nel suo dolore o disperarsi per il suo lutto, eppure cerca di confortare un ragazzo a cui sa perfettamente che il suo partner voleva molto più che un semplice bene. Non è assolutamente da tutti.
Invece di accusare Peter di averglielo portato via, lo tranquillizza dicendo che non è assolutamente colpa sua e che Tony sarebbe morto comunque visto che desiderava la pace e la salvezza di tutti sopra ogni altra cosa e nessuno avrebbe potuto fermarlo.
Nel presente, troviamo Peter che, dopo essere tornato a casa, decide di sentire il messaggio che Tony ha registrato per lui.
Onestamente, leggendo quello che Stark aveva da dirgli, qualche lacrimuccia è iniziata a scendere dai mie occhi. Penso proprio che quelle siano le parole che chiunque ha la certezza che presto se ne andrà direbbe alla sua persona amata. O meglio, in questo caso, di una persona che ha la certezza che presto se ne andrà e spera però nel ritorno della persona amata.
Mi piace l’onestà con il quale Tony parla, dicendogli anche cose scomode, come che, nei suoi cinque anni di lontananza, lui era quasi riuscito ad andare avanti con la sua vita, che ci aveva provato in tutti i modi, ma c’era un vuoto troppo grande da colmare, un vuoto lasciato da lui.
Il Tony che sta parlando non ha ancora i mezzi per rimediare a quello che aveva fatto Thanos e non sa ancora bene come fare, infatti mi fa tanta tenerezza quando si rammarica che, forse, sia potuto morire prima di salvare Tony, che la sua quindi sia stata una morte vana e che nessuno ascolterà mai quel suo messaggio. Sa che quello che sta per fare lo porterà a morte certa, ma si aggrappa comunque alla speranza che sia riuscito a salvare Peter e che sia lui ad ascoltarlo.
Sono certa che sia davvero difficile dover metabolizzare di star per morire, che quegli che stiamo vivendo sono i nostri ultimi momenti, ma penso che ci possa essere una sorta di conforto nel pensare che, con la nostra morte, possiamo salvare delle vite, soprattutto se sono a noi care.
Ed infatti è proprio questo che Peter era per Tony: una persona a cui lui teneva, una persona davvero importante per lui, non un semplice capriccio o uno sbaglio. A testimoniarlo è anche il fatto che, in quei lunghi cinque anni, ha raccontato di loro a Pepper. Anche questo lo trovo un segno di grande maturità e serietà, sia nei confronti del ragazzo che della sua donna.
Proprio perché prova questi sentimenti profondi per Peter e lo conosce bene, lo sprona ad andare avanti con la sua vita. Sa che non sarà facile e che gli ci vorrà del tempo, ma deve farlo. Gli ricorda anche che lui è Spider-Man e che lui è uno che va avanti, che non si fa fermare da niente e nessuno.
Poi dice la cosa che più mi ha colpito di tutto il suo discorso: “Egoisticamente non vorrei uscire dalla tua vita nemmeno se mi pagassero per farlo”. Certo, penso che chiunque voglia che, dopo la sua morte, i suoi cari vadino avanti con le loro vite e non rimangono a piangerlo per sempre, ma una parte di noi, magari anche piccola, non può non desiderare di rimanere con loro, di non doversene andare e, soprattutto, di venire dimenticato. Trovo che con questa frase Tony dimostri tutta la sua umanità che di solito viene celata dal suo ruolo di supereroe. Per lui quello che è importante è lasciare almeno un frammento della sua “coscienza” ed è certo che Peter sappia dove trovarla.
Questa parola, “coscienza”, colpisce molto il giovane Parker, tanto che è certo che continuerà a rimuginarci sopra fino a quando non porterà a termine la follia che ha in mente.
Adoro che lui decida di trascorrere i suoi pomeriggi a casa di Pepper e Morgan e che ognuno di loro debba raccontare una cosa brutta e due belle che riguardano Tony. Trovo che sia un’idea veramente molto bella e che servi a tutti è tre per fare i conti con la loro perdita.
I ricordi che Morgan ha del suo papà sono tenerissimi. Si vede proprio quanto lui l’amasse e cercasse di esaudire sempre i suoi desideri.
Quel mercoledì, però, è diverso, perché, mentre continuano a fare il loro gioco, Peter diventa tutto un tratto serio e dice a madre e figlia di avere qualcosa per loro. Dalla sua borsa, infatti, tira fuori un oggetto che ricorda una cassa bluetooth, ma da cui, azionandolo con la frase “Protocollo Coscienza”, esce fuori la voce di Tony.
Ovviamente non si tratta veramente di lui, ma di una voce che parla come lui e in cui Peter, attraverso degli algoritmi, è riuscito a donare tutti i suoi ricordi e le esperienze di vita.
Penso che questo sia stato un dono veramente fantastico e che abbia fatto davvero benissimo a condividerlo con loro due. Avrebbe potuto benissimo non fare nulla per loro, godendosi in solitudine gli occhiali da sole che Tony gli aveva lasciato e che al loro interno contenevano un loro AI, invece, vedendo come quel oggetto fosse per lui di conforto e ricordando che loro erano pur sempre la moglie e la figlia, ha deciso di creare qualcosa di simile per Pepper e Morgan qualcosa di altrettanto unico e speciale.
Gli occhiali di Peter si attivano con la frase “Protocollo Speranza” ed è bellissimo leggere, nel finale, che, dopo averla pronunciata, sente la voce di Tony che gli dice “Ehi, bimbo-ragno. Si torna a casa?”
Penso che sia un finale perfetto per questa bellissima mini long.
È bellissimo che Peter non abbia mollato, ma che, grazie all’aiuto delle parole di Tony, si stia muovendo per riprendere in mano la propria vita ed andare avanti. Certo, ancora il dolore dovuto alla sua perdita è ancora grande in lui, ma almeno è riuscito ad uscire dal suo guscio e a fare un passo in avanti.
È stata una mini long che mi ha veramente emozionata. Penso che qui più che mai traspare il tuo amore per questi personaggi, soprattutto Peter e il tuo desiderio di vederlo, dopo tanto dolore, tornare ad essere sereno.
Davvero complimenti, tesoro, perché hai scritto un vero capolavoro, scritto benissimo e davvero molto profondo.
Non vedo l'ora di leggere nuove storie che ci vorrai proporre, certa che saranno sempre scritte con tanta cura ed amore, come ci hai ormai abituati. Continua sempre così.
Un abbraccione,
Jodie
(Recensione modificata il 23/09/2020 - 09:12 pm)

Recensore Master
25/07/20, ore 22:01
Cap. 2:

Ed eccomi qui per lo scambio a catena, scusami davvero per il ritardo, o sono terribilmente puntuale o mi riduco all'ultiko e no, non c'è una via di mezzo pardon x'D.
Qui continuano le vicissitudini di Peter, Pepper e la piccola Morgan che seppure sia davvero difficile devono convivere con l'assenza di Tony, e quello che più ne risente è il nostro Peter, ovvero Spiderman, che non riesce proprio a farsene una ragione.
Quando Pepper gli ha dato ciò che Tony ha lasciato per lui ammetto non sapevo cosa aspettarmi e quando si è rivelato un ologramma di lui, che gli lasciava un videomessaggio, dove, prendendo in considerazione l'idea di lui morto e di Peter invece tornato in vita gli parlava per dare la forza al suo giovane fidanzato di andare avanti senza di lui, una sorpresa che a me ha lasciato piacevolmente sorpresa, lo sappiamo che quando la persona cara se ne va, anche se sarà difficile e passeremo giorni bui, per noi è difficile accettarlo e probabilmente non ce ne faremo mai una ragione ma quando, questa persona, in qualche modo fisicamente e non ci fa capire che invece dobbiamo farlo, essere comunque felici senza di loro non si sa come ha l'effetto benefico e spesso ci riusciamo, forse perché sappiamo che lei è così che vuole ed è vero, la vita va avanti e noi dobbiamo godercela anche per le persone da noi amate quando c'erano, perché loro sicuramente saranno felici così.
Stessa cosa, è stato davvero dolce ciò che Peter, finalmente rincuorato in qualche modo, ha voluto condividere con Pepper e Morgan.
Mi è piaciuta poi molto la scena finale dove lui se ne va e indossa gli occhiali da sole di Tony, proprio come portarsi una parte di lui con sé <3.
Lo stile è fluido e scorrevole lo si legge tranquillamente e senza stancarsi, non ho notato errori di battitura o di grammatica, quindi nulla da rimproverarti.
Ti faccio i miei più sinceri complimenti, continua così e alla prossima, ciaoo.

Recensore Veterano
22/07/20, ore 18:51
Cap. 2:

Ciao carissima, giungo su questo epilogo e devo ammettere che visto il primo capitolo pensavo avrei sofferto maggiormente. Invece qui il dolore è legato a doppio filo alla speranza, e quest'ultima riesce in parte a limare il primo, rendendolo in qualche modo più sopportabile, più vivibile. Ma cerco di andare un pò con ordine altrimenti mi perdo in pensieri e frasi che potrebbero essere quasi senza un filo conduttore, frutto delle sensazioni che solo tu magistralmente mi hai fatto provare.
Avevamo lasciato il nostro Peter in preda al dolore più cieco, a casa di Pepper, con in mano una maschera con un messaggio lasciata per lui da Tony. Lo ritroviamo ancora lì, per quanto il colore grigio ci faccia intuire come sia un ricordo, un qualcosa che è accaduto subito dopo e che ci mostra non solo come Pepper abbia dato a Peter anche un'altra cosa oltre la maschera, ma anche i tanti, troppi, sensi di colpa di questo povero ragazzo. Lui si sente in colpa per tutto, per essersi innamorato di Tony, per essersi legato a lui, che ha tradito Pepper, per il fatto che il suo ricordo ha rovinato quei cinque anni di Tony, portandolo a cercare una soluzione per riportarlo indietro, si sente in colpa con Pepper per averle portato via un marito e padre di famiglia, per quanto all'effettivo non sia stato lui ad ammazzarlo... ce n'è abbastanza per impazzire, dico bene?
Eppure quel ragazzo, per quanto non stia vivendo come dovrebbe, per quanto stia soffrendo, non è impazzito, ha una forza terribile dentro di sé che, una sera, lo spinge finalmente a trovare il coraggio per ascoltare quel messaggio, per rivederlo, per quanto solo virtualmente.
E qui ci rendiamo conto che, a volte, anche solo vedere le persone a cui siamo legate in un modo così virtuale non ci aiuta davvero a sentirle ancora accanto a noi. Peter piange, quasi inconsapevolmente risponde a Tony, per quanto quest'ultimo non possa sentirlo e controbattere, ma soprattutto sa di non poter fare quanto gli chiede Tony, sa di non poter andare avanti, di continuare a vivere anche senza di lui, è qualcosa che va ben oltre le sue capacità, ben oltre la sua forza.
Fin qui abbiamo il dolore, ancora tanto dolore, con in aggiunta un'altra parte in grigio, un qualcosa successa, sembra quasi una sorta di attacco di panico di Peter che lo porta a nascondersi dal resto della gente per nascondere ancora il suo lutto, per cercare di matabolizzarlo senza che nessuno lo veda.
Subito dopo avviene qualcosa che sa di miracolo. Ci catapulti in una realtà di gioia, una realtà che sembra provenire da un altro mondo, in cui Peter, Morgan e Pepper ridono felici, giocano, fanno battute. Che è successo?
Questa, in tutta onestà, è stata la mia domanda, pensavo a qualche universo parallelo, lo ammetto, ma piano piano sei stata tu stessa a renderci partecipi di ciò che è accaduto, a mostrarci in maniera delicata e sublime il secondo regalo che Tony ha lasciato per Peter, e quello che Peter ha deciso di creare per Pepper e Morgan. Ti giuro che mentre sto scrivendo mi sono venuti i brividi, posso solo immaginare quanto possa essere in qualche modo di aiuto sentire la voce di una persona così cara che ci ha lasciato. Peter lo sa, potrebbe tenersi tutto per sé, ma è un ragazzo a modo, non è egoista, e sa che Pepper e Morgan hanno bisogno di Tony tanto quanto lui. E così a loro lascia la Coscienza, l'anima di Tony, ma lui si tiene la Speranza, colei che sola può aiutare ad andare avanti in questa vita dopo un simile lutto.
L'immagine finale, di Peter che inforca gli occhiali e chiacchiera con la AI mentre il vento gli accarezza il viso, ha un che di lenitivo, sembra quasi che in quel modo tu non abbia voluto alleviare solo le sofferenze nel nostro piccolo bimbo-ragno, ma anche quelle dei lettori.

Sei stata semplicemente strepitosa, non mentivo quando ti avevo detto che si sente dai tuo iscritti come loro facciano parte di te, sembra quasi che tu sia capace di mostrarci la loro anima con tutti i loro tormenti e le loro sfaccettature, tu e solo tu. Davvero complimenti, mi inchino alla tua bravura.
Alla prossima!
Lina Lee

Recensore Master
16/07/20, ore 03:59
Cap. 2:

Eccomi qui ^^

Se possibile, questo ultimo capitolo mi ha coinvolta ancora di più *".
È molto difficile fare un'analisi sui sensi di colpa di Peter se vengono descritti da te, per il semplice fatto che parlano da soli; tra le tue righe c'è trasparenza, non c'è mai nulla di enigmatico, solo tanto genuino sentimento. La moglie di Tony prova a rincuorarlo dicendogli che sarebbe morto lo stesso per salvarli, ma lui non vuole crederlo, anche se in cuor suo probabilmente lo sa. Peter sente un forte senso di colpa anche verso quella donna, anche se nessuno lo accusa (come ci dici tu), non solo per averlo amato, ma perché crede che il loro amore lo abbia portato al sacrificio strappandolo da moglie e figlia; credo che in questo pensiero prenda il sopravvento l'eroe che c'è in lui e non più il giovane uomo inesperto e ingenuo.
Ho imparato a conoscere questi personaggi grazie a te, ad amarli e a ritrovarli in ogni tua storia, in ogni situazione, esattamente come mi hai dato modo di conoscerli, perciò non mi sono affatto stupita delle parole di Tony, l'ho semplicemente ritrovato; i gesti di Peter sono sempre molto fanciulleschi, mentre quelli di Tony molto più maturi.
A modo suo Tony fa sapere a Peter che lo ama; Peter sente la felicità lontana e irraggiungibile attraverso quella proiezione. Grazie alle tue parole mi immagino l'espressione di Peter, quasi mortificata per non riuscire ad essere spensierato davanti a quella figura eterea, come del resti Tony stesso gli sta chiedendo di fare.
Tony gli parla con delicatezza perché immagina il dolore che potrebbe provare il suo animo sensibile; si rivolge a lui però con il dubbio se sia realmente riuscito nell'impresa di salvare Peter, lo stia ascoltando e le sue parole non siano cadute nel vuoto. Soffrono entrambi per la loro separazione; parlano in assenza dell'altro: Tony con l'incertezza di non averlo salvato, ma entrambi con la certezza di non potersi più vedere. Peter non sapeva del sacrificio che Tony avrebbe fatto, ma Tony sì, lui lo ha programmato, si è impegnato per riuscirci. Tony offre a Peter la speranza che non se ne sia andato davvero; le parole di Tony sembrano avere sempre molta influenza su Peter, sembra piuttosto persuasivo, mi dà l'idea che sia una caratteristica del personaggio.
Specie in quest'ultima parte c'è una forte differenza tra passato e presente, al funerale Peter vuole solo l'uomo che ama, nel presente non gli importa il ruolo di Tony nella sua vita, l'importante è che ci sia. Non può al funerale ostentare troppo dolore davanti a tutti i presenti, poiché solo lui e la signora Stark sono a conoscenza di ciò che c'è stato tra loro, quindi sfoga tutto il suo dolore in silenzio; anche dei semplici occhiali lo fanno sentire più vicino a Tony e cessano i singhiozzi, lo fanno abbandonare al dolore, infondendogli nel cuore una sensazione di stanchezza.
Dopo mesi inizia a fequentare la famiglia Stark, si sente meno in colpa verso di loro, sente meno dolore quando guarda la moglie e la figlia, con la quale condivide i ricordi belli vissuti con Tony e ciò fa bene ad entrambi. Le tonalità di castano degli occhi della figlia sono più chiare; fanno meno male, riesce a dissociarle dagli occhi che continua ad amare, anche se non può più ammirarli.
Peter ancora una volta si sorprende di piacere ad una bambina (ovviamente l'insicurezza non muta insieme all'intensità del dolore), il ragazzo è più forte nel presente rispetto al passato grazie alla famiglia Stark; la donna e la bambina lo hanno aiutato a trovare il coraggio di sopportare il dolore e lui si è sdebitato, forse direttamente con Tony anche per averlo salvato, considerando quanto l'uomo tenesse anche alla sua famiglia.
La storia del Protocollo Coscienza e del Protocollo Speranza mi ha fatto entrare qualcosa in un occhio 👀. Il Protocollo Coscienza rappresenta la presenza di Tony per quella famiglia e che quindi inonda la casa, colmando un vuoto (Tony stesso nella proiezione parla di coscienza in questi termini); Peter per sé si riserva il Protocollo Speranza, ma non di una nuova vita, quanto piuttosto di un non completo abbandono da parte di Tony; ha trovato il modo di sopire il suo dolore.
Insomma, in tutto ciò hai reso persino onore alla forza della vedova Stark.

Accidenti, Miryel, tu non puoi scrivere queste cose, devastare l'anima dei tuoi lettori e passarla liscia. SEI UNA DELINQUENTE!
Per me è sempre tutto canon, talmente è pensata bene la trama. Meraviglia, solo tanta meraviglia ❤.

A presto (torno sul tuo profilo, questo è sicuro e lo sai)!
Un abbraccio grande
-Vale

Recensore Master
29/05/20, ore 14:04
Cap. 2:

Ma ciao tesoro! C'è quella Pepperony che davvero, davvero mi attira un sacco perché, come ormai sai, amo il modo in cui delinei Pepper e quindi sono davvero curiosissima di leggerla, ma prima volevo finire questa piccola meraviglia, e quindi sono passata di qua.
Che dire: questo è stato davvero un capitolo intenso e coinvolgente, che mi ha lasciato una valanga di emozioni e quindi inutile dire quanto io l'abbia immensamente amato in ogni sua parte. Devi sapere che io adoro le situazioni in cui uno dei due è morto e l'altro gli lascia un messaggio/qualcosa da dirgli dopo che se n'è andato, è qualcosa che mi cattura sempre particolarmente, quindi capirai quanto io abbia saltato sulla sedia non appena ho letto che quello che Tony ha lasciato a Peter è effettivamente un messaggio per lui. Ma andiamo con ordine, perché ti sto lasciando una recensione quantomeno delirante.
Dunque, continua il parallelismo tra il passato e il presente, un parallelismo che ho davvero gradito, perché mostra il Peter di prima e quello di adesso, che, invero, inizialmente avevo molto in comune: entrambi soffrivano per la dipartita di Tony in una maniera totalizzante e terribile, in una maniera soffocante e dolorosa, e non riuscivano a vedere via d'uscita, non riuscivano ad andare avanti. L'unico modo che avevano per proteggersi era quello di rifiutare qualsiasi cosa riguardasse Tony. Perché, come viene più volte ribadito, Peter non vuole niente da Tony, vuole solo che lui ritorni. Vuole quell'unica cosa che Tony non può dargli, ma che è davvero quella di cui avrebbe bisogno.
C'è questo delizioso parallelismo tra passato e presente, per cui Peter è rimasto uguale a se stesso: il tempo è andato avanti e l'ha trascinato inevitabilmente con sé, ma lui è rimasto indietro, nella disperazione, nel rifiuto, nel dolore. Allora, come ora, Peter non vuole accettare che Tony sia morto e andare avanti gli è difficile, molto. Troppo. Così lo vediamo all'inizio (e mi riferisco soprattutto alla prima parte della storia), ma poi pian piano qualcosa in lui cambia, e inizia a cambiare esattamente dal momento in cui preme quel bottone e si fa coraggio. preme quel bottone e sente cosa Tony Stark ha da dirgli, cosa ha lasciato per lui. Si fa coraggio e lo guarda di nuovo, come se fosse lì senza esserci davvero. Quella in cui Tony parla a Peter, dicendogli tutto ciò che deve, è stata davvero straziante e carica emotivamente: lo sentivo, il dolore di Peter, mentre leggevo, grazie a quella meravigliosa capacità che hai di arrivare dritta al cuore delle persone, di far sentire loro quello che sentono i tuoi personaggi. L'ho visto in questa difficile lotta con se stesso come se ce lo avessi davanti, e mi ha fatto tenerezza il suo altalenante flusso di emozioni, quella gioia nel rivedere Tony unita al dolore di sapere che è solo una proiezione, che lui non è davvero lì. E poi il senso di colpa, perché Tony gli dice che vorrebbe che vada avanti, ma lui non lo sta facendo, non ci riesce, e sta deludendo le aspettative dell'amore della sua vita.
È meraviglioso vedere quanto Tony conosca a fondo Peter, così a fondo da immaginare le sue reazioni, cosa farà o non farà. Quel messaggio è stato registrato prima che lui morisse, eppure è come se Tony fosse davvero lì davanti a lui e lo stesse guardando ,mentre gli parla, stesse constatando cosa succede e gli rispondesse sensatamente. E invece è successo tutto prima, ed è frutto di quanto profondamente quest'uomo conosca Peter, ed è bello che lui gli faccia presente che non l'ha mai preso in giro, che non è mai stato un capriccio o nulla d'importante, ma anzi, tutto il contrario. È bello e straziante allo stesso tempo, perché quando si vede una persona che ci ha amato e che magari non ha mai saputo dircelo se non nel suo modo strampalato e brusco, farci sapere quanto invece siamo stati importanti per lei è davvero distruttivo, fa più male della perdita stessa, perché era tutto lì, tutto perfetto, e poi si è frantumato in un istante. È bello anche che Tony non abbia detto a Peter che deve andare avanti e basta, per forza, ma che gli abbia detto di farlo quando se la sente, quando si sente pronto, e poi, dato che lo conosce così bene, gli ha lasciato anche un piccolo indizio: ha parlato della propria coscienza, un frammento che è rimasto, come se lui non se ne fosse andato davvero e ha acceso una lampadina nella mente di Peter.
E dire che la soluzione è sempre stata lì, a portata di mano, sin dal giorno del funerale di Tony, ma Peter era troppo accecato dal dolore per vederlo e, soprattutto, accettarlo. Gli occhiali da sole di Tony hanno lasciato uscire la sua voce, e Peter ne è quasi stato spaventato, perché non voleva sentirlo, non voleva niente da lui, come se rifiutarlo lo aiutasse ad allontanare il lutto. Una reazione più che comprensibile, che lo ha portato ad accantonare quel paio di occhiali e a non tirarli più fuori fino al momento in cui non si è sentito pronto ad affrontare Tony, finché qualche piccolo passo in avanti effettivamente è riuscito a compierlo.
In questo, ruolo chiave lo ha giocato Pepper, che lo ha costretto ad affrontare se stesso e a prendere parte a quella famiglia che tanto a Peter ricorda Tony e che quindi tanto rifugge. E, andando a trovare Pepper, intrattenendosi con Morgan, Peter ha pian piano imparato a elaborare che quella è la famiglia di Tony, ma non Tony, che Morgan gli assomiglia, ma non è lui, e che Pepper non è adirata per ciò che lui e Tony sono stati, e che quindi può perdonare se stesso per questo. Tony ha riunito le sue due famiglia in una unica, con la sua morte, donando a Peter un posto nella sua vita anche dopo la sua dipartita, un posto tra le persone che hanno amato Tony tanto quanto ha fatto lui, e che possono capirlo e accettarlo per quello che è, ovvero un'altra persona che Tony ha amato.
Ed è davvero bello che Peter abbia deciso di condividere un po' di Tony anche con loro, che abbia dato anche a loro qualcosa a cui aggrapparsi, dopo aver ascoltato il messaggio di Tony e aver compreso che lui gli ha lasciato molto di più di un paio di occhiali da sole. Gli ha lasciato se stesso, per quello che ha potuto, e lo ha lasciato a lui perché sapeva che Peter sarebbe stato in grado di replicare, e di donare un po' della sua coscienza anche a Morgan e Pepper. Perché Tony se n'è andato, e quell'AI non è la stessa cosa, ma è un po' di lui, un ricordo che non sbiadisce, un frammento con cui parlare, per sentirlo meno lontano, meno perduto. È, appunto, una speranza, struggente, dolce e bellissima.
Carissima, non so cos'altro dirti, se non che questa storia è una meraviglia: è coinvolgente, travolgente e fa male, fa tanto male, ma è un dolore dolceamaro, perché quella speranza finale è vera, è concreta e c'è. Non è come se Tony fosse vivo, ma nemmeno come se fosse morto del tutto.
Ho davvero amato tutto questo e tu sei fenomenale.
Un abbraccio, a presto ♥

Recensore Veterano
15/03/20, ore 16:45
Cap. 2:

Ebbene. Ci sei riuscita. Sono scoppiata in lacrime come una bambina.
Sono rimasta con il magone sullo stomaco per tutta la lettura, fino alla fine, in cui l'ho sciolto con un pianto liberatorio.
Santo cielo, smetterai mai di sorprendermi? Non sono mai stata così felice di farmi metaforicamente accoltellare da qualcuno, come da quando ti leggo. Non ho abbastanza parole per descrivere la miriade di emozioni che mi hanno letteralmente travolta.
Ho sentito il dolore di Peter e Pepper come se fosse mio. Hai trattato Pepper con una delicatezza che non mi aspettavo. E' molto raro che una Starker shipper inserisca volentieri Pepper nei suoi scritti. Eppure tu l'hai fatto, e l'hai resa con un rispetto dinanzi al quale mi inchino. Pepper sapeva, l'ha accettato, e ha scelto di condividere i suoi ricordi e i suoi sentimenti con Peter, poiché tra loro sono gli unici in grado di capirsi. Entrambi hanno amato Tony. Entrambi hanno perso un pezzo di cuore. Riesco a sentire sulla pelle il dolore e la vergogna di Peter, la sorpresa di fronte al casco di Iron Man che reca il suo nome. Il video messaggio. Ho sentito le parole di Tony con la sua voce, nella mia mente. Mi sono sentita distrutta come Peter di fronte alle sue parole confortanti.
E poi c'è Maguna. La piccola e dolce Morgan con lo stesso furbetto sguardo di suo padre. Ogni volta in cui Morgan guarda Peter, è come se un pezzo importante di Tony tornasse alla vita per ricordargli di esserci stato e di rimanere per sempre. Io li amo.
Il Protocollo Coscienza mi ha stesa, mentre il Protocollo Speranza mi ha dato il colpo di grazia. La voce di Tony, che Peter ha acconsentito a riavere con sé, nella speranza di sopravvivere ad un'esistenza senza di lui. Senza i suoi baci, le sue carezze e le sue premure.
Non so più come fare per esprimere tutta l'ammirazione che provo per ciò che scrivi, come lo fai, e la naturalezza con cui esplichi la loro chimica. Io proprio non riesco più a farne a meno davvero.
Grazie per aver reso giustizia anche alla dolce Pepper.
Grazie davvero.


N.

Recensore Junior
15/03/20, ore 13:52
Cap. 2:

Non lo so cos'è stato ad attirarmi verso questa parte della storia che hai narrato, ho cercato di vedere tutte le storie che hai pubblicato in questo fandom ma questa è stata capace di ricordarmi il magone che ho avuto dentro dalla fine di Endgame fino a non poco tempo fa.
A volte non mi sento normale a pensarci ma, ogni volta che ricordo la morte di Tony, sento come se avessi perso veramente una persona e non un semplice personaggio di un film per questo è stato facile per me immedesimarmi nelle sensazioni di Peter in questa storia e devo ammettere che, trattenere il magone che stava pian piano tornando, non è stato facile ma è una cosa positiva perché significa che mi hai veramente emozionato.
La finisco prima di torturarti ahahah non è normale il mio atteggiamento morboso nei confronti di Tony Stark e Robert Downey Jr, lo so ma non voglio smetterla, per questo ti dico solo che è stata veramente una bella storia e cercherò di leggerne anche altre tue.
Diciamo che è stato uno scambio abbastanza soddisfacente.

Recensore Master
06/01/20, ore 23:43
Cap. 2:

Io sono offesa.
Non perché questa storia sia brutta, che mai si dica. Anzi, mi era davvero mancata e non vedevo l’ora di sapere in che modo sarebbe continuata.
Sono offesa perché dura solo due capitoli. Volevo di più, volevo immergermi in questa situazione fino al collo, vivere appieno questo “protocollo speranza” e sentire miei, fino all’ultimo, i pensieri di Peter Parker rimasto solo in un mondo che non ha senso.

Adoro innanzitutto la resa grafica dei due tempi di questa storia. Il grigio per il passato, come le memorie che scivolano via, e il nero per il presente. Tony si presenta quasi come una presenza inevitabile, qualcosa che si insinua nella sua vita, volente o nolente. Il regalo della sempre stupenda Pepper, che come sempre si porta con dignità e controllo nella peggiore delle situazioni. La foto che lo raffigura, con le soavi sembianze di RDJ. Il soprannome con cui lo chiama nel messaggio, e il messaggio stesso.
Una serie di consapevolezze che emergono, di continui colpi da parte della realtà. Che a volte può sorprendere in positivo (Pepper, il suo modo di porsi di fronte alla cosa, di farsi da parte e accettare che il posto di Peter nel cuore di Tony è più grande del suo), a volte fa altro male.
Il tono dell’uomo, nel messaggio, trasuda amore. È tenero, intimo, quasi carezzevole. Si rivolge a Peter donandogli la promessa di andare avanti e portare avanti la sua storia, riconoscendo di aver avuto un impatto nella sua vita ed essersi addolcito.
L’immagine di Peter che piange, dichiarandosi non Spider-man, ma solo Peter Parker, Peter Parker che non sa superare il lutto e non vi riesce, è devastante e colma di dolcezza. Ti viene da entrare nella storia e abbracciarlo forte forte, promettergli che lo aiuterai e che presto anche Parker sarà un ricordo, anche se un bel ricordo. Quando si vive un brutto momento si crede che non finirà mai, ci si convince che così stanno le cose e così staranno per sempre. Ma Tony sa che le cose cambiano, che possono e devono cambiare.
Il dolore di Peter, flashback intersecato con il presente, grigio con nero, è incessante e martellante. I continui pianti non risultano monotoni, ma si caricano ogni volta di un dolore rinnovato, che non accenna a scemare. Come se la vita stessa perdesse di significato, se guardata dai suoi occhi, e i sorrisi finti fanno ancora più male.
La piccola, dolce Morgan rappresenta un ulteriore passo avanti nel “protocollo speranza”. Con il benestare di Pepper (amora lei), Peter è quasi accolto nella famiglia Stark nonostante di fatto non abbia con essa alcun altro legame, indica che forse si può passare oltre. È come se l’impegno di Pepper per accogliere Peter nella loro situazione, nonostante il dolore del non essere lei la persona del suo cuore, sia stato ricambiato proprio da lui stesso, rendendo a donna e bambina un piccolo assaggio di colui che, come lui, hanno perduto.
Bellissima, veramente bellissima. Di una dolcezza disarmante, e con una quantità di amore – romantico, ma non solo – difficile da contenere.
Quindi sì, sono più che felice di averla conclusa. Forse ne vorrei di più, ma d’altra parte non ne servirebbe altro.
Un grande abbraccio
Lady R

Recensore Master
17/12/19, ore 14:15
Cap. 2:

Secondo ed ultimo capitolo.
E non potevo sperare in qualcosa di meglio (sappi che mi hai completamente sconvolta – ma in senso assolutamente positivo).
Innanzitutto, gaudio – gioia – tripudio, perché al tristissimo incipit di questo capitolo in cui Peter ascolta il messaggio di Tony e in esso inizialmente legge solo un testamento atto quasi a dargli il colpo di grazia, si contrappone finalmente il momento in cui il ragazzo inizia a riprendere in mano le redini della sua vita.
Il cambiamento commuove, sia perché con esso arriva per forza di cosa anche l’accettazione (?) della piccola Morgan e di occhi che sono quelli di Tony, ma che non lo sono, perché in essi ricerca le differenze. E il patto che stipula con la bambina, penso non esista niente di più dolce. Una cosa brutta, due cose belle… dio mio, ma come ti vengono in mente certe cose? È dolcissima ç_ç
Ed è dolcissima tutta la seconda parte del capitolo, anche il fatto che Pepper rimanga a far compagnia a quei due, durante le visite di Peter.

Io insisto nel rimanere nella mia profonda ignoranza, continuo a non aver ancora visto i due film di Spider-Man, ma avevo visto i trailer e avevo sentito qualche teoria sugli occhiali da sole di Tony… still, quando è arrivato il momento, quando Peter ha attivato il Protocollo Coscienza e la voce di Tony si è fatta udire in quella primissima battuta così perfetta e così da lui, ti giuro che mi sono messa a piangere pure io. Perché mi fai questo Miryel? Perché devi farmi commuovere fino a questo punto?! HO UNA REPUTAZIONE DA MANTENERE, IO!
No, ma sul serio, quel momento è stato perfetto – la descrizione, l’introspezione, le pause, le battute, la suspence e poi Tony. L’ho immaginato alla perfezione, l’ho sentito forte e chiaro e mi ha dato i brividi. E poi mi ha reso felicissima, perché anche se non è davvero Tony, è una parte di lui e, anche se è poco, è qualcosa.

Ti dirò, ho anche apprezzato l’egoismo (chiamiamolo così, anche se dai, non è vero egoismo perché è un regalo di Tony ed è giusto che sia suo) di Peter nell’aver tenuto gli occhiali per sé e con essi il Protocollo Speranza da cui nasce il tuo splendido titolo. È un’altra cosa su cui voglio farti i complimenti perché, per quanto io abbia letto centinaia di fic, non tutti dedicano attenzione al titolo di una storia. Per me è una cosa che conta, una cosa a cui tengo e a cui – anche quando non lo menziono in una recensione – do bado, soprattutto perché non è esattamente il mio forte.
Protocollo Speranza è un titolo che ho adorato fin dall’inizio e che fin dall’inizio è stato il motivo che mi ha spinto a buttarmi a capofitto sul tuo profilo – è stata infatti la prima fic che ha attirato la mia attenzione e il mio unico rammarico è di essere lenta come la morte a leggere e di averci messo così tanto per arrivare fin qui ç__ç
Però ce l’ho fatta e ne sono felicissima perché questa serie (sì, sì, ho visto che c’è ancora un’altra fic – ci arriverò! <3) l’ho adorata, mi ha permesso di affacciarmi alla TonyxPeter con serenità, perché hai fatto uno splendido lavoro di analisi, di trama e perché quel finale «torniamo a casa» è quanto mi basta per tirare un sospiro di sollievo.

Oh, solo un’ultima cosa: [ Stringe gli occhi e piangono tristezza, rabbia, paura e solitudine. Piangono amore. Piangono ricordi. Piangono una vita che non torna. Mai più. ] Ma io non so davvero come tu possa scrivere cose tanto belle!
Alla prossima, dearie <3

Recensore Master
16/12/19, ore 10:08
Cap. 2:

Miryel, è bellissima.
Te lo dico ogni volta, lo so, ma la verità è che mi commuovi ogni volta. Ogni dannata volta. E pensare che all'inizio ero scettica.
Tu parli con una delicatezza senza pari di un amore che va al di là della morte. Tutto è intriso di sofferenza, una sofferenza che non ha parole, è dolore puro, concentrato, come una lama che ha scelto di risiedere nel cuore di Peter. Che non capisce perchè, non capisce per quale motivo l'uomo che ama e che ritiene superiore a qualunque altra cosa abbia scelto di sacrificarsi per tutti - sacrificarsi per lui. Non si sente degno. Probabilmente, se avesse potuto scegliere, avrebbe preferito rimanere morto, piuttosto che essere riportato indietro A QUEL PREZZO.

Capisco il suo dolore. Ma Tony riesce a salvarlo due volte, dalla morte e dal dolore in qualche modo. Si dona a lui, di nuovo, ancora e ancora, regalandogli tutto quello che resta di sè. Questa cosa mi spezza il cuore e allo stesso tempo mi riempie di speranza. Il titolo che hai scelto è quanto mai azzeccato infatti. E' perfetto.

Questo è davvero un amore che supera la morte, perchè continua ad esistere anche solo come una voce che risponde alle richieste di Peter. E' il suo ossigeno e la sua unica salvezza.

Il tuo Peter è forse meno scanzonato di quello che vediamo nei film, ma è altrettanto bello e incredibilmente intenso. Questo desiderio di trovare suoi pari (che abbiamo visto anche in Far From Home) e che lo spinge a fidarsi troppo, aprirsi troppo, amare troppo. Tirarsi indietro e trovare una stabilità da solo è una fatica immensa, come giustamente tu la definisci, un mantello di ferro che lo schiaccia. Una immensa responsabilità per lui, ma che in qualche modo Peter deciderà di addossarsi, perchè è Tony che lo ha voluto. E lui appunto, ne raccoglierà l'eredità.

E' un bene che Tony abbia scelto di lasciare quest'ultimo dono, il Protocollo Speranza, a dare a Peter un ultimo appiglio, la sua voce, per andare avanti.

Meraviglioso.

Recensore Master
12/12/19, ore 10:58
Cap. 2:

Ciao, Miry!
Anche questa volta non ho resistito alla curiosità e ho letto entrambi i capitoli, finché sono dinanzi a minilong credo che le leggerò sempre tutto d'un fiato!
Non ti nascondo che l'ho letta ieri, ma mi ha lasciato così tante sensazioni addosso da non riuscire a scriverti subito una recensione, così mi sono presa un po' di tempo per metabolizzare questo racconto saturo, ma saturo davvero, di emozioni.
Quando ho letto il titolo, quel Protocollo speranza che mi suggeriva qualcosa di buono, mi sono chiesta cosa dovessi aspettarmi – non c'erano note che avvertissero un mutamento della trama originale né avresti potuto trattare la tematica affrontata in Almeno tu nell'universo, se l'avessi affrontata già qui, ho pensato, non l'avresti riproposta in un'alta minilong –, mi sono chiesta dove avessi raccattatto in fase di stesura questa speranza in un mondo che, ne ero già certa, per il tuo protagonista era ormai immerso nel buio.
Poi ho iniziato a leggere.
Ecco, le prime righe hanno rievocato da subito le sensazioni opprimenti della prima parte di We Are Connected (come ti ho detto, sono circa a metà del primo capitolo con quella!), è incredibile come tu riesca a calarti nel personaggio di Peter, a rendere così realistico il suo dolore. Non banalizzi mai, non ricorri a immagini stereotipate – non dici che sta soffrendo, lo mostri nella sua apatia, nelle sue giornate tutte uguali, nei suoi silenzi, nel suo isolamento, nelle sue lacrime di rabbia, nell'impotenza che gli scorre dentro, nel suo aver gettato tutto, maschera compresa, perché ormai niente sembra avere più alcun senso.
L'alternarsi di passato e presente, con il passato che rimanda al funerale di Tony, l'ho trovata una tecnica narrativa riuscita per questa storia, perché visualizza due momenti diversi, un dolore uguale e una lenta evoluzione e riscoperta della vita. Tra l'altro, pur non essendo una sostenitrice dei colori diversi all'interno di un testo, devo dire che la gradazione di grigio che hai utilizzato per segnalare i ricordi non mi è dispiaciuta, l'ho trovata un buon escamotage anche visivo.
La trama si snoda semplice e intricata al contempo, il punto di vista di Peter lotta con la linearità della tua sintassi, la aggroviglia perché aggrovigliati sono i suoi pensieri, che rimuginano, rifiutano, suppesano, rifiutano ancora, ma non smettono mai di annegare nel buio. Si arriva alla conclusione con un senso di amaro sollievo, è una consolazione triste quella che disegna di nuovo un sorriso sul volto di Peter – è l'incapacità di andare avanti da soli, l'impossibilità di accettare una realtà solitaria –, però è impossibile non empatizzare con il tuo protagonista e quindi trarre sollievo assieme a lui da quell'intelligenza artificiale che gli restituisce l'illusione di ciò che ha perso, quell'ultimo regalo di Tony che prima di andarsene ha voluto lasciare una scintilla di sé in coloro che ha amato.
Arrivando proprio ai personaggi e alle loro caratterizzazioni, ho trovato dolcissima Morgan, e di pari passo spietati i suoi occhi identici a quelli del padre, dove Peter arranca a cercare differenze, perché non può guardare lei e perdersi in lui. Ho poi apprezzato molto Pepper e la maturità che dimostra nell'accettare quello che in fin dei conti è stato un tradimento, e mi è piaciuta ancora di più la differenza tra lei e Peter dinanzi alla perdita: senza sottolinearlo a parole, poni in evidenza le età e i vissuti diversi, mostrando la reazione di un'adulta che deve farsi forza anche per la figlia e la reazione di un ragazzo, che tornato alla vita si è visto strappare via l'amore.
E poi Tony, il grande assente che è in ogni frase, parola, virgola di questo racconto – in tutti i pensieri dei personaggi, nel cuore straziato di Peter. Tony così Tony, che da egocentrico quale è pensa bene di lasciare brandelli di sé in giro, che persino in un video-messaggio di addio non riesce a esternare a parole i sentimenti, perché lui è uno che agisce, non uno da grandi discorsi e belle parole, uno che per risollevarti il morale ti dà uno spintone e non una pacca sulla schiena, uno che, però, ha letto dentro Peter senza neanche averlo dinanzi e si è prefigurato senza alcun problema il suo dopo se lui non ci fosse stato. Come ormai ti dico sempre, non ho una visione romantica del rapporto tra questi due personaggi, ma quando leggo le tue storie non posso fare a meno di crederci e sperare che ci sia un lieto fine per loro.
Arrivando a Peter, credo ormai di poter dire che sia il personaggio con cui, a mio avviso, riesci a empatizzare di più, perché lo trasporti su carta in una maniera eccezionale, è sempre così lui in ogni tua storia che sembra di averlo dinanzi. Arrabbiato, sofferente, felice, qualsiasi sensazione abbia addosso, qualsiasi emozione viva, tu riesci a tradurla in parole e dargli vita. È fantastico. Mi è piaciuta molto la sua evoluzione, il suo viaggio introspettivo, i conti che fa con se stesso e con la famiglia di Tony, i sensi di colpa martellanti, la sensazione di essere sopravvissuto per niente, perché il prezzo del suo ritorno è stato la vita di Tony. E, ovviamente, ho provato un moto di tenerezza infinita per la "soluzione" che trova per andare avanti, il suo Protocollo speranza che non cede a Pepper, per quello è solo suo, è solo loro.
Una storia meravigliosa, questa, e piena zeppa di emozioni. La potrei considerare una introspezione emotiva, ecco! Tanti complimenti come sempre, leggerti è davvero una bella esperienza.
Un abbraccio e a presto!

Rosmary

Recensore Master
28/10/19, ore 10:40
Cap. 2:

Buongiorno tesoro bello!
Come promesso sono qui a lasciarti qualche parola anche per questo bellissimo epilogo.
Ho amato. Davvero. All'inizio non capivo bene a cosa si riferisse il titolo della storia, non sapevo dove volessi andare a parare, in che modo avresti esorcizzato una volta per tutte questo lutto impossibile da accettare.
E poi ho capito. E ho pianto. Di nuovo.
Come ti ho scritto nell'altra recensione, ho amato la caratterizzazione di Pepper, hai fatto un lavoro eccellente con lei, così come mi è piaciuta tanto Morgan. E il fatto che Peter abbia voluto condividere con loro il frammento di coscienza di Tony, l'ho trovato tanto commuovente.
*Piange ancora*
Due regali.
Gli occhiali, che ormai sono canon, e che tuttavia non hanno la voce di Tony, in Far from home, e che comunque sono il suo lascito, la prova che una parte di lui vivrà per sempre in Peter, per un motivo o per un altro, di base c'è sempre amore.
Il messaggio, *piange a dirotto* che Peter ascolterà a vita sicuramente, e che gli dà lo stimolo per andare avanti, per cercare il suo compromesso, la sua soluzione. Perche non può lasciare andare Tony, non ancora, ma al contempo DEVE continuare a respirare e a crescere. Ad essere il bimbo-ragno di Tony Stark.
Ho amato TUTTO. Hai scritto una cosa bellissima e mi hai aiutata ad elaborare meglio quanto successo.
Ti dico che non riesco a riguardare Endgame, non ho il coraggio. Magari più avanti...
Per ora ti sono grata per questa. Davvero.
Sei stata fantastica e leggerti è sempre bellissimo soprattutto se ci offri storie così profonde e toccanti.
Complimenti tesoro mio.
A prestissimo
S.

Recensore Master
12/10/19, ore 18:25
Cap. 2:

Ciao!
Siamo dunque alla fine di questa tua struggente e affascinante mini-long e devo ammetterlo in alcuni punti mi hai fatto veramente emozionare. Ottimamente ben scritta, ci metti dentro tutta la tua passione per questa ship che per quanto, come sai , non vada incontro ai miei personalissimi gusti vedendo Tony/Peter perfetti in un rapporto padre/figlio, riesce comunque a conquistarmi. Perciò brava, anzi bravissima! La costruzione di una doppia AI è stata un colpo di scena molto commovente e giustamente il buon Peter si tiene la Speranza per se e lascia la Coscienza alla Morgan/Pepper. Mica scemo! Insomma la parte migliore di Tony vuole tenersela per se! Vorrei solo averti potuto dare una recensione più lunga perché francamente te la meriti ma troverei insulso allungarla con un riassunto di quanto avvenuto.
Un saluto e a presto!

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