Recensioni per
Caming out
di Lupoide

Questa storia ha ottenuto 83 recensioni.
Positive : 83
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/12/19, ore 17:36

Ed eccomi di nuovo da te!
Non esistono capitoli troppo lunghi, se essi sanno essere avvincenti, e il tuo lo è senz'altro.
Forse l'ho già detto o forse no, ma il realismo è un aspetto a cui tengo tantissimo, non importa cosa sto leggendo e quale sia il genere; ben vengano le licenze (senza quelle nessuna storia potrebbe esistere), ma da qui a dire castronerie ce ne passa. E nel tuo racconto ritrovo tantissimo di quel realismo che tanto amo, ogni riga ne è intrisa e permeata e questo contribuisce a far immedesimare il lettore nella storia, perché è risaputo che ci si immedesima solo in ciò che si può riconoscere come vicino e tanto più una cosa è reale, tanto più la si sente come propria. Insomma, tutto questo pippone psicologico solo per dire che il capitolo mi è piaciuto particolarmente, soprattutto per il fatto che pare di star veramente sentendo una persona qualunque che racconta della sua giornata. E bada, che per persona qualunque non intendo noiosa o scontata, ma una persona reale e realistica, che davvero si potrebbe incontrare passeggiando per strada.
In questo capitolo, poi, traspare tanto anche di quella che è la quotidianità e la realtà romana, vengono dipinti i modi di essere e di vedere le cose degli abitanti di questa splendida città, il loro modo di muoversi, di porsi, tanto con i pregi come con i difetti, in un'analisi obiettiva eppure affettuosa, che non può che strappare un sorriso.
Passando al capitolo vero e proprio, qui emerge ancora un altro aspetto dell'infanzia di Virgilio (anche lui deve fare di cognome Stark, perché pure se l'è passata piuttosto male e di drammi ne ha dovuti affrontare parecchi) e soprattutto di come ha conosciuto i suoi compagni di calcetto, nonché amici. Bellissimo il modo in cui delinei ognuno di loro, mettendone in luce pregi e difetti con scanzonata ironia. Mi ha colpita in particolare Davide e il modo in cui Virgilio ha annunciato il suo suicidio. Ci descrive affettuosamente il suo rapporto con il migliore amico, tutto bello, tutto meraviglioso. E poi questo si infila una pistola in bocca. Sbam. Un pugno in faccia al lettore, insomma. Della serie: non ci si può distrarre un attimo, che l'autore te lo mette nel didietro. Molto forte e, ancora una volta, realistico il fatto che Virgilio ci abbia messo anni per perdonare Davide per il suo gesto: si è sentito tradito, perché il suo migliore amico era una bella fetta di tutto ciò che Virgilio aveva, e lui si è visto portare via questa parte di felicità senza nemmeno poter dire la sua. Il suicidio non è mai cosa facile da comprendere e accettare. Eppure, il suo affetto per Davide permane, perché gli dedica ancora le sue vittorie.
Per quanto riguarda Diana, non credevo che Virgilio reagisse in questo modo con lei. Aveva detto di essersi infuriato per il fatto che lei avesse usato l'espediente di essere pedinata per abbordarlo e che fosse portato a non fidarsi molto di lei, a trovarla venefica, ma non credevo che avrebbe deciso di troncare così la conoscenza e di non risponderle neppure. Ovviamente il suo è un atteggiamento più che comprensibile: anche io avrei fatto lo stesso se mi fossi trovata al suo posto. Anzi, probabilmente nemmeno sarei stata al suo gioco a priori.
Fa l'ingresso, in questo capitolo, un nuovo personaggio che cattura totalmente Virgilio: Elena. Già qui possiamo capire quanto lei sia profondamente differente da Diana e quanto Virgilio ne sia rimasto folgorato. Diana lo aveva attratto, ma Elena lo ha proprio irretito e catturato. Si è preso un bel colpo di fulmine, insomma. Virgilio ci descrive diana come una creatura meravigliosa e perfetta sotto ogni punto di vista e mi sono domandata come fosse in realtà la ragazza, dato che è risaputo che l'amore ti mette i prosciutti sugli occhi, e quindi è stata una spontanea curiosità quella di voler sapere come appaia invece oggettivamente la nostra Elena. Sta comunque di fatto che, a primo acchito per lo meno, sembra una brava ragazza, brillante e spiritosa. Si trova subito in sintonia con Virgilio e con i suoi amici. Mi è piaciuta davvero moltissimo (e con davvero moltissimo intendo che mi ha fatta sorridere) la parte in cui Virgilio cerca di approcciarsi a Elena: prima si presenta come una persona sicura di sé, di quello che dice e di quello che fa, e poi si trova a dover alzare le mani dianzi alla sua impotenza di fronte a questa ragazza che lo fa sragionare e che l'ha subito conquistato. Ho apprezzato moltissimo questa cosa, perché denota che il personaggio non è statico, ma muta e si adatta in base alle varie situazioni che si trova davanti. È, insomma, dinamico, il che non può che farmelo apprezzare.
Inutile dire che ho amato anche la parte dell'incontro di Virgilio con il cane. Devi sapere che anche io amo moltissimo London e, soprattutto, ho adorato Il richiamo della foresta dove, appunto, come tu stesso dici, si trova il racconto Bastardo, che è rimasto moltissimo impresso anche a me e che ho visceralmente amato. Ancora a distanza di anni e di letture, lo reputo uno dei migliori racconti brevi che abbia mai letto. Ho quindi apprezzato moltissimo il richiamo a quest'autore e a questo racconto nella storia e mi è piaciuto molto che Virgilio lo abbia omaggiato chiamando il cane come quello del succitato racconto.
ora, ho un'ipotesi su cosa potrebbe star succedendo in questa vicenda, che dietro al suo romanticismo ha un macabro nemmeno troppo celato: Virgilio dice di sentirsi osservato, lo rimarca spesso, pertanto sono portata a pensare che Diana non abbia molto gradito l'essere ignorata e che magari è anche un po' fuori di testa. Se la mia teoria è corretta, sarà tutt'altro che felice di sapere/aver visto che Virgilio ha preferito un'altra donna a lei. Credo che il nostro protagonista avrà presto di che temere, e io già mi frego le mani al pensiero (poi magari mi sono fatta tutti castelli in aria io, eh).
Che dire, come sempre ti rinnovo i miei complimenti per questa storia interessantissima e ben costruita. Sono davvero curiosa di proseguire con la lettura.
A presto :)

Recensore Master
17/12/19, ore 11:40

Ciao!

Povero Virgy! Mi viene veramente facile identificarmi con lui; si fa un mazzo al quadrato in attesa del tanto sospirato incontro con quella gran figa di Elena, dovendo pensare a sorella, cucciolo, lavoro, commercialista, gomme bucate ed ecco che ti arriva il tizio che lo stende alle spalle. Li per lì mi è sembrato un balordo interessato al telefono ma dato l'attacco piuttosto deliberato, mi è venuto in mente un piano creato dalla profumiera con la P maiuscola di cui non voglio neanche dire il nome. Ora magari lo salverà e gli dirà pure "eh se non ci fossi stata io!" E vabbè che i guai non vengono mai da soli ma un tale accanimento fa pensare immediatamente alla volontà di qualcuno piuttosto che del semplice destino o karma, come lo chiamate voi giovani! XD
Hai spezzato un capitolo con un climax e mo che faccio in attesa del prossimo capitolo? ;)
Scherzi a parte, hai scritto una storia vincente (nel senso che sa vincere l'interesse del lettore) e hai accresciuto la mia voglia di mettermi a scrivere un'originale che ho da tempo in mente, specie ora che SW è terminata.
A presto
Will D.

Recensore Master
16/12/19, ore 21:57

Era iniziato bene questo capitolo.
Dopo il precedente punto di vista di Diana (inquietante), finalmente vedevo Virgilio e Desy godersi un poco di vita. Una mattina di risate, un cane che non può fare altro che rallegrare la casa, e sebbene segua una giornata faticosa, c'è poi questo desiderio di Natale.
E' bella quella parte di ricordi... ti fa sentire la gioia che hanno i bambini in quel periodo. E' inevitabile che crescendo si cambi e non ci sia più l'eccitazione, ma Virgilio e Desy l'hanno persa troppo presto. I bambini dovrebbero essere protetti e felici, ma troppo spesso non è così. Qui c'è una sofferenza sorda, se riesco a spiegarmi. Ci sono momenti più acuti, di certo, ma la verità è che è come un dolore continuo, a bassa intensità, ma che ti toglie lentamente ogni gioia. E' un modo di vivere terribile, perchè ti porta lentamente a perdere tutto. E' bravo Virgilio che prova a vedere il bicchiere mezzo pieno. E' tutto quello che può fare, ma non è detto che sia abbastanza.

Ho visto questa gioia, questo desiderio di ricreare un'atmosfera felice svanire in pochissimi istanti. La vita non gli ha certo fatto un regalo... e adesso lui si trova davvero in pessime acque. Da una parte mi chiedo come ne uscirà... dall'altra so che non lo farà. Perchè tu ci racconti una storia al contrario, partendo dalla fine, da un uomo che sta morendo e ripassa la sua vita. In questo caso, è tanto più vero l'adagio che dice che non conta tanto la destinazione, ma il modo di arrivarci....

Recensore Master
16/12/19, ore 19:51
Cap. 1:

Ciao.
Eccomi qua.
Cosa posso dire? Oltre al fatto che vorrei continuare la lettura, intendo.
Me l'hai troncata proprio sul più bello, quando arriva Diana. E chi è Diana?
Boh, però mi pare interessante.
Ormai ci hai trascinati con una storia che ne rispecchia tante altre: la crisi, i problemi economici, le cazzate che si fanno da ragazzini... uh, quante storie come questa si sentono, in giro!
Ed è questo il punto forte, a mio avviso: chiunque potrebbe finire così.
Chiunque può aver vissuto una vita come questa. E se non è proprio questa, chiunque troverà almeno un punto in comune col tuo protagonista.
Non ho trovato nessun errore grammaticale, il capitolo è lungo, tanto che all'inizio mi ha spaventata - ho la concentrazione di un criceto -, e invece mi hai tenuta incollata fino alla fine. Non è facile, eh, fidati.
Per caso sei romano? Non si nota per niente.
Anche perché conosco abbastanza bene la Tuscolana, eheh. Solo i romani o limitrofi la chiamano Tuscolana senza il Via davanti.
Credimi, la mia recensione è poco articolata non perché non abbia nulla da dire, ma perché sono davvero troppo curiosa di sapere come continua.
Trasuda realismo da tutti i pori e mi piace come tu abbia gestito la prima persona.
Sicuramente una storia coi piedi per terra che vale la pena leggere!
Se faccio in tempo, ripasso dopo cena.
A presto!

- A.

Recensore Master
16/12/19, ore 19:44

Inquetante è la prima parola che mi viene in mente.
Seriamente inquietante.

Chiunque ha cercato informazioni su internet della persona che gli piaceva, penso. Ma qui c'è una sorta di ossessività metodica e focalizzata che mi spaventa. Personalmente, sono sempre stata pessima in queste cose, non sono capace e nemmeno capisco troppo perchè farlo. Nel senso, cercare qualcosa sì. Perfino farsi male sul profilo dell'ex di turno. Ma tutto ciò che è ossessione mi turba.

Diana sembra appunto un'ossessiva, una che nasconde una doppia personalità. Volontà di ferro, aria spavalda, sexy e conscia di esserlo, addirittura cam girl. Esteriorità al 99%. In quel restante 1% condensa invece tutte le insicurezze, i dolori, la paura di essere amata e toccata, il distacco a cui non può rinunciare per tenersi al sicuro dalle relazioni che l'hanno segnata in passato.

Sei stato bravo a cambiare il tono. Fino ad ora quello di Virgilio è stato strascicato in qualche modo. Più calmo, più posato. Ci sono dei rimasugli di tarda adolescenza in lui, dei dettagli da giovane Holden de noantri, che me lo rendono amabile, anche se con piccole ingenuità da ragazzo che vuole essere uomo. Virgilio è uno tosto, con un passato tosto, che è dovuto crescre forse in anticipo sui tempi. Questo lo rende sicuramente uomo, eppure con qualche cosa di fanciullesco che lo rende più umano.

Il tono usato per Diana è totalmente diverso. Frizzante. Rapido. Inframezzato da pensieri veloci come le sue dita a scrivere i messaggi. Determinato, sicuro. La classica tipa che odierei a pelle, e io non odio nessuno a pelle. Non penso sia facile immedesimarsi in un sesso diverso, soprattutto descrivendo due caratteri praticamente opposti, quindi non posso fare altro che applaudirti.

Recensore Master
10/12/19, ore 11:31
Cap. 3:

Dopo l'intermezzo del secondo capitolo, questo si riallaccia al primo in quanto a serietà e tematiche delicate. La narrazione in prima persona, che tu sai usare sempre in maniera magistrale, funziona a comunicare i pensieri di Virgilio ma anche a smorzare in alcuni punti la tensione, rendendo la lettura veramente scorrevole. Il padre del protagonista si rivela una volta in più un mostro e ora si sono poste le basi per un confronto che - a dispetto delle parole di Virgilio - non credo proprio si risolverà con un "parlare". Non hai fatto accenni alla pallottola del presente, ma devo dire che sono molto curiosa di vedere chi gli ha fatto questo regalo, anche perchè con il racconto che lui ci sta facendo, la situazione diventa sempre peggiore. Ti segnalo l'accostamento linguistico "mesto e modesto" a inizio capitolo perchè mi è piaciuto davvero molto! Al prossimo capitolo!

Recensore Master
07/12/19, ore 18:39

Alloraaaa... qua la situazione diventa interessante.
A parte che ho amato come hai descritto il punto di vista di Diana. Sei stato chiaro, diretto e senza peli sulla lingua, proprio com'è questa ragazza: una donna che non ha più nulla da perdere, dall'ego smisurato e dalla faccia tosta.
Diciamo che questo personaggio comincia a mettermi una pulce nell'orecchio. Mi sembra abbastanza pericolosa e credo che sarà LA causa di quel famoso proiettile di cui Virgilio ha narrato nel primo capitolo.
Diana è un personaggio che già dalle prime battute fa discutere e credo che grazie alla sua presenza la storia si capovolgerà inesorabilmente.
Ed io che tifavo per Elena e per "il vissero felici e contenti" xDD
Comunque stavo riflettendo su una questione: hai descritto la personalità di molte ragazze che ahimè conosco personalmente e che sarebbe meglio evitare....
Attendo con ANSIA il seguito!
Adoro tantissimo il tuo stile di scrittura scorrevole e chiaro. Riesci ad attirare l'attenzione del lettore e a suscitare curiosità.
Alla prossima!

Recensore Master
06/12/19, ore 16:25
Cap. 3:

Ho letto il capitolo ieri, ma solo oggi ho finalmente trovato il tempo per lasciarti una recensione come si deve e come questa storia merita.
Innanzitutto, sappia che non ti perdonerò mai per aver fatto terminare il capitolo così d'improvviso: la lettura è scorsa in maniera talmente fluida e avvincente che mi sono ritrovata alla fine senza neppure rendermene conto e, lo ammetto, ci sono rimasta parecchio male perché ne avrei volentieri letto ancora. Non vorrei risultare pleonastica, però una scorrevolezza tale per cui si arriva a fine capitolo senza aver sentito alcun peso non è scontata, e tu ne hai da vendere. Poi mi piace molto il modo in cui gestisci la prima persona, il tono colloquiale che usi e che ben s'addice al protagonista.
E, sempre a proposito di linguaggio usato, mi è piaciuto davvero molto il fatto che tu abbia usato il dialetto nei dialoghi tra Virgilio e Diana: qualcuno potrebbe non apprezzare, forse, ma io trovo che dia alla storia quel tocco di realismo in più, che permette al lettore di immergersi ancor più profondamente nella trama che hai creato e che ci stai presentando a piccoli assaggi.
Questo è un capitolo che si può definire di passaggio, ma non per questo l'ho gradito meno degli altri, anzi: in una storia ben costruita e articolata i capitoli di passaggio sono essenziali. Questo, in particolare, è stato fondamentale per presentarci una persona importante nella vita di Virgilio, ovvero sua sorella, nonché il rapporto che intercorre tra i due, che è un rapporto particolare. Innanzitutto, i due fratelli sono riusciti a legare molto, nonostante Diana fosse adottata e quindi non fosse scontato: sicuramente, le vicende familiari hanno aiutato in questo, come Virgilio poi sottolinea nel prologo, in cui ci dice che si è avvicinato a sua sorella quando le cose nella loro famiglia hanno cominciato ad andare male. Nella figura totalmente negativa del padre di Virgilio, in tutto il male che ha portato - e che continua a portare - ci sono degli spetti positivi, dei lati non del tutto marci da cogliere: è il padre di Virgilio con le sue imposizioni che gli ha permesso di andarsene di casa, come aveva già osservato in precedenza, così come è sempre lui, con i suoi atteggiamenti violenti e tirannici che ha consentito a due persone di unirsi e avvicinarsi, quando invece in circostanze differenti, forse, non sarebbe mai potuto accadere. Come si suol dire: "non tutto il male viene per nuocere", insomma. Ovviamente, tolto questo, il padre di Virgilio continua a essere una figura totalmente negativa, da non giustificare in alcun modo.
Mi piace la maniera in cui hai presentato gli eventi crudi descritti in questo capitolo: ormai avrai capito che anche io non sono una persona buonista e politicamente corretta nelle mie storie, e mi piace quando leggo di qualcuno che pure non si fa problemi a presentare la realtà dei fatti esattamente così com'è, senza abbellirla o addolcirla. La vicenda qui presentata è cruda, diretta, così reale e realistica che è come un pugno in faccia per il lettore; il capitolo urla "guarda quanto può essere terribile la vita", e apprezzo molto il fatto che tu abbia deciso di trattare certe tematiche in questa storia. Sono tematiche delicate, che forse possono urtare la sensibilità di qualcuno, ma sono cose che succedono davvero e succedono esattamente così come le racconti ed è giusto che venga data loro importanza. Gradisco moltissimo la maturità che metti nel trattarle, perché crudezza non è immaturità, e tu riesci a essere rispettoso del tema dell'abuso anche senza infarcirlo di piagnistei.
Hai presentato il personaggio di Diana in modo magistrale e hai spinto il lettore a immedesimarsi subito in lei e a provare empatia nei suoi confronti, per via della vicenda con cui la inserisci nel racconto: Diana è una vittima, una vittima degli eventi e del padre, e che trova in Virgilio la sua unica ancora di salvezza. Il legame tra i due è profondo, speciale, forgiato nel dolore di ciò che hanno vissuto (e che continuano a vivere, per quanto riguarda Diana). Hai espresso benissimo tutta la sofferenza che prova la ragazza, tutto il dolore e la paura, la sua fragilità che sfoga nell'alcool e nel fumo. E mi è piaciuto l'atteggiamento di Virgilio, che non la giudica, ma che si limita ad aiutarla, perché lui sa, lui può comprendere. Dopotutto, non va dimenticato che Virgilio si è salvato andandosene di casa, mentre Diana è ancora immersa completamente in quell'inferno che sa divenendo sempre più insostenibile, che sta evolvendo in qualcosa di peggiore.
Lo scambio dei due fratelli sotto la doccia è stato davvero molto toccante e profondo: hai descritto benissimo le emozioni provare dai due, così come il castello che si sono costruiti da piccoli per sopravvivere a un ambiente domestico violento, e che ancora utilizzano come rifugio, perché alcuni demoni li porti dietro e dentro per sempre, e non puoi farci proprio nulla.
Diana è un personaggio che mi piace molto e mi ha davvero colpito: ha una personalità interessante, che ci presenti attraverso Virgilio, ma è anche fragile, come giustamente deve essere. La sua forza d'animo non le basta per sopravvivere ai soprusi di suo padre e anche lei ha bisogno di crollare.
Ora sono davvero curiosa di leggere del confronto tra Virgilio e suo padre e di conoscere come si evolverà la storia.
Ah, non so se te l'ho già scritto, ma adoro che il tuo personaggio si chiami Virgilio: è il mio preferito in assoluto tra i letterati latini.
Tanti complimenti come sempre! A presto :)

Recensore Master
06/12/19, ore 12:37

Lungo e interessante capitolo.
Anche qui leggo tanto di te, il calcetto, gli amici, immagino i festeggiamenti da maschio che io trovo tanto più divertenti di quelli da femmina. E' tutto così reale che non può non essere parte di un vissuto. Credo che in questa storia ci sia davvero una grossa fetta di vita, delle esperienze fatte, del modo di vivere forse scanzonato, forse meno. C'è una romanità prorompente in tutto quanto, quella bella, divertente, pura. Con l'arroganza e il sorriso dei romani, il loro fatalismo, il loro saper vivere in semplicità. Amo Roma anche per questo modo di vivere di una parte della sua gente.
Ma veniamo a lei, Elena, questa meraviglia delle meraviglie che ha colpito al cuore il nostro Virgilio. La quintessenza dello splendore, la risposta a tutte le domande, una calamita di dimensioni spropositate per tutto ciò che c'è di bello e sensuale e affascinante per Virgilio. Un incontro casuale destinato a prenderlo a schiaffi, penso. Sono quelle cose che non capitano quasi mai, ma quando succedono ti prendono il cuore e gli mettono le ali, con mille frecce che lo trafiggono fino a farlo sanguinare di passione e desiderio. Rare, ma eccezionali. E di solito brucianti come un incendio.
Lei è la benzina del fuoco che ha dentro, per usare un'espressione che ci è cara.

Infine, questa piccola menzione al cane, che altri non è che Bastardo, in versione più piccina. Magari un po' meno aggressiva e violenta. Vedremo come la prenderà la sorella di Virgilio.
Vedremo come proseguirà questa storia, di cui volenti o nolenti, conosciamo già la fine.

Recensore Master
04/12/19, ore 14:30

Ciao!

Diana mi è stata dalle prime battute di questo capitolo tristemente familiare, anzi quasi mi è sembrato di averla conosciuta in più di un'occasione nella mia vita; man mano che la descrivevi mi si è accesa la lampadina che ormai mi scatta in automatico quando ho a che fare (anche se in forma scritta come in questo caso) con il peggiore prototipo di essere di specie umana appartenente al genere femminile della stessa: la profumiera.
Gli elementi ci sono tutti: un passato triste ma non più di tanti altri che crede la giustifichino a prendersi le sue giuste rivalse con la vita (e in particolar modo con il genere maschile), una dubbia attività artistica accompagnata da un indubbio talento, volto d'angelo, corpo ok, zero (o quasi) freni morali sebbene faccia intendere il contrario con i malcapitati che ha sotto tiro e naturalmente una profonda ed intrinseca insicurezza di fondo che deve compensare con l'adorazione da parte di qualche maschietto sprovveduto.
Ha puntato il povero Virgy e vorrebbe farne il suo "rappresentante di profumi" e il fatto che non le risponda ai messaggi fa crescere ancora di più l'interesse che prova nei suoi riguardi e, quando e se lui sì deciderà a ricambiarla, lei ne farà a pezzi i sentimenti come tra l'altro ha espressamente dichiarato. Intuisco dalla ricchezza di dettagli che hai riportato in questo capitolo che hai avuto a che fare con un soggetto simile e posso solo dirti :"I know that feeling, bro"! Fortuna che Virgy mi sembra tutt'altro che un tipo ingenuo da andarsene dietro alle sue chiacchiere e ai suoi stalkeraggi, anche se quella pallottola che si è beccato... staremo a vedere! Aggiorna presto! XD
Un saluto
Will D.

Recensore Master
04/12/19, ore 12:40
Cap. 3:

Se nel precedente capitolo dominava quella malizia strana caratteristica degli incontri "romantici" (non trovo un aggettivo migliore, al momento, anche se romantico non esprime quello che intendo, ma spero tu comprenda comunque cosa intendo), in questo dominano rabbia e dolore e senso di impotenza. Fa male pensare a Desy ridotta così e anche se un sorriso scappa alla descrizione del puzzo di vomito e alla ridicola doccia piena di pudore, non è sufficiente a scacciare la rabbia di prima.
È molto molto intenso questo capitolo e mi lascia con l'amaro in bocca perchè nemmeno in una storia dovrebbero succedere cose del genere.
È bello che Virgilio, per Desy sia la sicurezza, il rifugio, la casa, nonostante non sia il sangue a legarli (il che non rende meno profondo/vero/importante il loro sentirsi fratello e sorella), che sia la prima e unica persona a cui lei pensa per sentirsi al sicuro e che lui sia pronto subito a accoglierla.
La scena finale, l'abbraccio nella doccia, la dolcezza e il non sentirsi soli in quello schifo di situazione che li circonda, è bellissima e rende meno amaro il capitolo così amaro.
Per il resto, mi piace molto come scrivi e gestisci le situazioni. Continuerò a leggerti e a farti sapere :)
A presto,
Baci Lagertha

Recensore Master
02/12/19, ore 07:29
Cap. 3:

È una scena molto reale e molto triste.
Due fratelli che hanno dovuto preoccuparsi sempre di un padre violento e una madre inetta che non ha saputo proteggerli. Fa un po' "loro due contro tutto il mondo" e questo crea un'alleanza fortissima fatta di risate e dolore e complicità. Lui è protettivo, probabilmente lo è sempre stato. Ho sempre desiderato un fratello maggiore, e invidio la sensazione di abbandono che ti può dare il sentirsi completamente al sicuro da tutto. Spero che sia così anche per lei.
Vedo tante cose vere in questo capitolo, mischiate forse a invenzione e fantasia, ma sostanzialmente c'è la realtà che ti prende a schiaffi qui. Il tentativo di violenza, l'alcool e il vomito, la doccia ghiacciata. Tutte cose vere, vissute, di tutti i giorni.

Recensore Master
01/12/19, ore 02:02
Cap. 2:

Ma che cosa dolce!
Io non avrei mai il coraggio di Diana. Non che sia una che aspetta la venuta del suo principe su cavallo bianco, per carità, ma non sarei così coraggiosa. Credo che sarei rimasta ammaliata se mi fosse capitata una cosa del genere.
Belle descrizioni, fatte bene, per nulla pesanti, riescono a catapultarmi a Roma sotto la pioggia, seguendo Virgilio passo passo, facendomi entrare nella cioccolateria e assistere - sì, sono una romanticona travestita da insensibile Acquario dal cuore di ghiaccio - a una delle scene più dolci che possa immagnare.
Mi piace il modo in cui descrivi minuziosamente ogni cosa e mi é piaciuto molto il piccolo excursus sulla coppia di anziani.
Incuriosita, vado a letto e rimando a domani la lettura del terzo capitolo.
A presto,
Baci L.

Recensore Master
30/11/19, ore 16:57
Cap. 1:

Clap Clap Clap!
Leggerti è davvero un piacere.
Generalmente preferisco Fanfiction e non amo particolarmente leggere in prima persona (anche se, come sai, ne scrivo), perchè mi sembra che l'autore metta tanto, forse troppo, di sè in quello che butta su carta o, nel nostro caso, su file.
Però la tua prima persona mi è piaciuta tanto, perchè mi sono sentita trascinata nel bagno dove Virgilio langue tentando di strappare qualche altro attimo alla morte che è lì, curva su di lui, pronta per prenderlo. Mi sono sentita trasportata bruscamente in casa sua, poi al parco, al pronto soccorso, di nuovo a casa (ormai antro e non più dimora familiare dove cercare e trovare calore e sicurezza), a cena da Moira e infine di nuovo nel bagno con le piastrelle nuove e candide che vengono sporcate dal gocciolare ritmico del sangue.
A dirla tutta mi hai presa, strappata dal divanetto caldo su cui sono semisdraiata a leggerti e trasportata nel mondo che hai delineato e adesso sono tanto curiosa di conoscere Virgilio, di vedere i tatuaggi, di farmi presentare Moira e Desy e, ovviamente, Diana, l'ultima nominata, quella il cui nome ti fa dire "Mannaggia, devo uscire, sono in ritardo, ma il prossimo capitolo mi sa che me lo leggo lo stesso, al massimo poi tiro via l'eyeliner".
Quindi niente, complimenti, scappo che vado a leggere il prossimo capitolo.
A presto,
Baci L.

Recensore Master
27/11/19, ore 12:23
Cap. 2:

Ciao!
Finalmente riesco a passare da te: ero davvero curiosa di proseguire con questa storia e di conoscerne gli sviluppi, pertanto ho letto voracemente il capitolo, che è scorso davvero magnificamente, tanto che mi sono ritrovata alla fine senza neppure rendermene conto e anche, sono sincera, con un certo dispiacere, perché ne avrei volentieri letto ancora, e questo è merito del tuo stile fluido e scorrevole e del modo in cui hai gestito gli avvenimenti, soprattutto l'incontro tra Virgilio e Diana e il loro scambio di battute.
All'inizio del capitolo, abbiamo modo di conoscere ancora un po' meglio Virgilio, del quale vengono alla luce nuovi aspetti del suo carattere e, in particolare, la sua capacità oratoria e la sua abilità nell'ingraziarsi la clientela, abilità di cui ci aveva già accennato nel primo capitolo, ma che qui vediamo concretamente messa in pratica con la coppia di vecchietti, con la quale adotta accorgimenti che gli consentono di risultare subito simpatico e di accaparrarsi il lavoro. Di lui poi veniamo a sapere che è una persona molto precisa e attenta ai dettagli e - questo sopratutto nel corso della conversazione con Diana - a cui piace quell'ironia velenosa tinta di sarcasmo, che non tutti sanno apprezzare ma che io adoro.
La serie di eventi che spingono Virglio a raggiungere la cioccolateria sono quasi provvidenziali, come lui stesso ha modo di notare, quasi che il suo incontro con Diana fosse un segno del destino. E, ancor di più, sembra una fortuita combinazione perché lei pare essere inseguita da qualcuno e, per questo, si rifugia da Virgilio, chiedendogli di reggergli il gioco. Di Virgilio veniamo qui a conoscere il suo aspetto galante e cavalleresco, forse sospinto anche da un subitaneo interesse per la ragazza, che lo colpisce immediatamente per l'aspetto fisico, ma anche per la sua attitudine; quest'attenzione all'interiorità della ragazza da parte del protagonista è qualcosa che ho molto apprezzato, perché dona realismo alla storia: non s è attratti da qualcuno solo perché è bello, non si è spinti a conoscerlo e reggergli il gioco solo perché ci piace fisicamente. Virgilio è stato letteralmente folgorato da questa ragazza, dalla sua sagacia e dalla sua spigliatezza. Lei pare avere con lui molti aspetti con comune, tanto che lo definisce il suo alter-ego maschile e i due si trovano infatti subito bene e in sintonia, tanto da rimanere a parlare più a lungo del previsto. La rivelazione finale, per cui veniamo a conoscenza del fatto che Diana non fosse realmente inseguita, ma volesse solo conoscere Virgilio, mi è piaciuta moltissimo: la dice lunga su che tipo di persona sia Diana, una persona così arguta da riuscire a ingannare, a primo acchito, Virgilio, che pure è una persona molto attenta, e così temeraria da mettere in piede un teatrino solo per conoscere qualcuno.
Solitamente i personaggi femminili non mi piacciono, tendono ad annoiarmi, a darmi suoi nervi, e molte altre cose negative, invece devo dire che Diana mi è piaciuta: per come l'hai delineata in questa prima comparsa, mi sembra un personaggio molto interessate e caleidoscopico, che sono molto curiosa di approfondire. Virgilio, invece, non sono ancora riuscita a inquadrarlo bene: ha una personalità ambigua e mi trasmette sensazioni contrastanti. La sua situazione con Diana, pi, m'inquieta, come se c'è qualcosa di storto, malsano e sbagliato già da ora. Forse sono condizionata dal fatto di sapere Virgilio moribondo, però questi due insieme mi danno sentore di guai.
In ultima battuta voglio sottolineare i pensieri di Virgilio nella cioccolateria riguardo suo nonno e l'attenzione sul suo nuovo tatuaggio. il fatto che gli sia venuto in mente suo nonno mentre sorseggiava la sua cioccolata sta a indicare quanto lui gli fosse legato e infatti poco più avanti dice che è sempre stato orgoglioso di sentirsi dire quanto gli somigli; il nonno è stata quindi una figura molto positiva nella sua vita, forse l'unica che lui reputa tale o che comunque ricorda in questo modo. Nei suoi pensieri e ricordi c'è tanto affetto, trapelano benissimo l'amore e l'ammirazione per quest'uomo che per lui pare essere stato una guida. Per quanto riguarda il tatuaggio, beh, prima di tutto mi è piaciuto che fosse un tributo a Chester (anche a me piacciono molto i Linkin Park), perché dal mio punto di vista, un tatuaggio senza significato, fatto tanto per, perde molto del suo senso. Anche io ho dei tatuaggi, e ognuno di loro ha il suo significato ben preciso.
Come per l'altra volta, non posso che farti tanti complimenti per il capitolo. Sono davvero curiosa di proseguire con la lettura.
Alla prossima :)
P.S. Ho apprezzato moltissimo anche la parte in cui Diana ha insistito per voler pagare la sua cioccolata: non mi ha fatto sentire sola, perché anche io ho sempre insistito per dividere il conto con la mia metà, e insisto tutt'oggi, nonostante siano anni che stiamo insieme, quindi in questo mi sono sentita somigliante a lei. Ora davvero passo a chiudo. A rileggerci presto
(Recensione modificata il 27/11/2019 - 12:33 pm)