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di Miryel

Questa storia ha ottenuto 59 recensioni.
Positive : 59
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/12/19, ore 02:16
Cap. 2:

Scusami. Veramente. Ho un ritardo clamoroso.
Ma per lo meno sono qui. Sarò perdonata? *makes a cute face*
Orbene, torniamo a noi. Ero davvero molto curiosa di tornare a leggere questa storia. Anche se ricordo veramente pochissimo di Harley Keener, solo vederlo scritto da te suscita in me un rinato interesse per Iron Man 3, e desiderare di vedere il suo personaggio incontrarsi con lo Spider-man di Peter Parker.
Anche se, quasi quasi, non così.

Perché “non così”? Non perché la trama è brutta, *anzi*: piuttosto perché si soffre, si soffre tantissimo, perché un ragazzo così dolce, così gentile e pieno di vita, che non solo smette di vivere pienamente, ma lo fa per un anno… è come se un tesoro o un’opera d’arte fosse andata perduta. Quando Rose Dawson getta il Cuore dell’Oceano oltre il parapetto, ecco.
Il punto di vista di Harley, e il dialogo con la sempre splendida, quasi regale Pepper (potrei scrivere interi paragrafi su come adoro la tua raffigurazione di Pepper e il modo con cui diventa una presenza forte nella vita dei giovani protagonisti, evitando l’orrido cliché delle coppie m/m non canoniche in cui la partner canonica viene villainizzata) è una bellissima idea, perché in un occhio esterno si vede meglio il dolore del povero Peter, descritto solo con fattori esterni, ma proprio per quello altrettanto efficaci e dolorosi.

Naturalmente ho amato la scena della cena. Le apparizioni del resto del cast sono sempre le benvenute, e nonostante il dolore ancora forte per le perdite di Tony e Natasha, si vede un tentativo di ricostruire il perduto nucleo familiare e ricominciare ad esercii che sono stati. Purtroppo nemmeno questo basta a porgere a Peter la necessaria mano salvifica. Ripenso allora al discorso di Pepper su come la presenza di Harley, una faccia nuova, possa rinfrescare il cupo e statico mondo del nostro protagonista. Anche se ha i modi bruschi, che contrastano con quelli delicati e morbidi di Pepper, diventa quasi necessario per riavviarlo alla vita e all’affetto. Un amore forte, che fa male quando scompare, che aveva costruito una *scusa la battuta* rete di fili nel cuore del nostro ragazzo.
Dolcissima anche Morgan, che costituisce quasi un filo rosso con Pepper. La bambina dolcissima a cui è stato portato via il padre, ma che riesce a rimanere felice e innocente e avviare almeno la madre verso il mondo. Spero di vederla presto, a contatto con Peter. Un ruolo da fratellone può fargli veramente bene.

Quello che sai fare tu con questi personaggi è incredibile, senza sé e senza ma. Dai loro uno spessore, un fascino, e una delicatezza tragica incommensurabile. Complimenti, ancora una volta, e grazie di scrivere.
Lady R

Recensore Master
16/12/19, ore 23:56
Cap. 3:

Ciao Cosa!

C’ho il cuore sgretolato dall’angst e dalla delicatezza, perché ‘sta storia po’esse feRo e po’ esse piuma: oggi è stata piuma.
Allora, allora, è difficile scriverti una recensione sensata, anche alla luce della seconda rilettura. Harley esplora e tenta. Hanno ancora una vita intera davanti e parto dalla fine: sarebbe ingiusto rimanere in uno stato di vedovanza imposta a nemmeno vent’anni, Tony stesso non lo vorrebbe perché è comunque andato avanti anche lui – fa parte del Grande Cerchio della Vita, come cantava Ivana Spagna. Al live action non pensiamo. Eppure il Peter che si trova ospite a casa Stark-Potts e che si sente in colpa anche nei confronti della sempre magnificamente resa Pepper per l’amore che lo travolse al tempo e che non c’è più – o meglio, sopravvive dolorosamente – non è il ragazzo di Homecoming. È uno che ha combattuto ed è morto in battaglia, per poi resuscitare, combattere e vedere la persona che ama morire in battaglia. La spensieratezza di un forse è perduta per sempre.

Rispetto alla vecchia edizione di questa storia, trovo che la tua scelta di accorpare i capitoli abbia dato un risultato ancora più intenso al tutto: Pepper e Morgan compaiono solo come brevi cenni, sebbene sia sempre Maguna a invitare Peter a dormire. Ciò consente ai due ragazzi di rimanere soli e confrontarsi sulla perdita, sull’assenza, sul senso di colpa. E ad Harley tocca un peso terribile. Quello di consolare Peter, di provare a farlo ragionare sulla necessità di andare avanti che non significa cancellare con uno schiocco ciò che è stato (sic, Thanos infame/per te solo le lame), ma raccogliere un’eredità (sempre tenendola, eh Pete) e proseguire con quel pezzo di anima di Tony che rimarrà sempre nel suo/tuo cuore (scrivice qualcosa su sta cosa, neh?)

Uno degli elementi più intensi del capitolo, come dicevo anche prima, è il senso di colpa di Peter contro cui Harley, tenacemente, lotta. Sappiamo che zio Ben non appartiene all’MCU per ragioni commerciali, ma il senso di colpa è uno degli elementi tipici di Parker. Ecco perché è così credibile che il ragazzo del Queens si assuma anche il peso degli eventuali errori di Stark e persino del suo sacrificio, ahimè, necessario. La minilong è bella anche per il tempo che tu e i tuoi personaggi vi prendete affinché questo lutto venga superato. Dimenticare un grande amore tragicamente finito è difficile, ma scriverlo così, in maniera forte ma senza cedere all’ooc, è una delle cose che più sto apprezzando. Era necessario, per esempio, che, complice anche la presenza luminosa di Morgan, Peter decidesse di ascoltare Harley – e che bello che Harley non sia affatto sicuro che Peter lo vorrà, che bella e realistica che è la sua paura di essere allontanato, la sua testardaggine. Il bacio è romantico e sofferto e io apprezzo questo discorso delle due anime colpite dalla perdita che si incontrano com’è naturale che sia – la vita ha tremendi risvolti tragici.

Il motivo, lo sai meglio di me: non è solamente che sono due personaggi simili e con gusti affini, ma che Peter è una brava persona, uno che è impossibile non amare, un eroe tormentato dal suo sentirsi inadeguato e non all’altezza, da un senso di responsabilità schiacciante. Harley avrà la pazienza di aspettarlo e di convivere con un’ombra sempre presente, con un passato quantomeno ingombrante? Lo spero Co’ <3
Un abbraccio pistacchioso da Shilyss, colei che non si è piastrata.

Recensore Master
15/12/19, ore 15:23
Cap. 3:

Sappi che aspettare il prossimo capitolo è una tortura!
Come si fa a non aver voglia di abbracciare Peter dopo questo capitolo?
Harley si è spinto un po' oltre, questa volta, ma ha fatto bene a farlo. Ha capito che era quello di cui Peter aveva bisogno, anche se non l'avrebbe mai chiesto e ora... beh, non mi aspetto solo rose e fiori, ma spero che vada a finire nel migliore dei modi.
Ci sono dolori che uniscono e affinità che emergono proprio quando si pensa di aver perso tutto. L'hai reso bene, ho adorato lo scambio tra i personaggi dopo quel bacio che ha espresso il bisogno di Peter di andare avanti, di continuare a vivere, perché forse sono parole scontate, ma sono vere: non si può tradire un ricordo, si va avanti perché la vita va avanti.
Non importa in quanti frantumi sia andato in cuore. Si può morire di crepacuore, sì, ma il più delle volte si va avanti anche se non si vorrebbe.
Credo che ogni volta si ami solo un po' di meno, tanto che alla fine le delusioni e le perdite non fanno nemmeno più troppo male.
Ci vuole un po' per impararlo, però, per accettarlo, e Peter ha appena cominciato a farlo.
Forse, in quel momento di disperazione in cui si ha bisogno di tornare a vivere ci si aggrappa un po' a chiunque sia pronto a tenderti una mano, indipendentemente dal fatto che sia la persona giusta o meno, ma in questo caso l'impressione è che Harley sia proprio la persona giusta per Peter e quindi... vorrei che fosse già il giorno del prossimo aggiornamento per crogiolarmi un po' nel dolore di Peter e fantasticare col suo lieto fine.

Occhio che hai saltato qualche spazio in "funerale.Quellecolpe".

A presto! ^^

Recensore Master
14/12/19, ore 17:25
Cap. 2:

Oh bene, tu posti il terzo capitolo e io arrivo a commentare il secondo. Che Tempismo, che celerità!
E niente, l’universo cospira contro di me in ogni momento ma oggi pomeriggio dovevo per forza averla vinta io.
Non so comunque quanto tutto questo vada a mio vantaggio, VISTO CHE ADESSO HO IL CUORE RIDOTTO IN BRICIOLE.
Anche se il POV è esterno rispetto a Peter, io ne ho avvertito il dolore sulla pelle, quasi fosse il mio. Mi devasta vederlo così, un anno è passato dalla morte di Tony, e il giovane Parker ancora non è riuscito a fare un solo passo oltre lui. Come ho scritto nella scorsa recensione, Peter vive in una sorta di oblio autoindotto: è come se fosse completamente anestetizzato, perché permettere al suo cuore di tornare a sentire è un rischio che semplicemente il ragazzo non può correre. Se dovesse allentare la presa sulle sue emozioni il dolore semplicemente lo soverchierebbe e lo distruggerebbe. Forse, forse, è il ragno che è in lui ad imporgli questo isolamento forzato, per una sorta di primordiale e animalesco istinto di sopravvivenza. Ci sono momenti in cui però le catene si spezzano, e la voragine che la perdita di Tony ha creato in Peter ritorna a divorargli il cuore. Credo che in realtà nessuno si aspettasse che Peter riuscisse a rimanere seduto insieme agli altri Avengers mentre questi ultimi ricordano quanto Tony fosse importante per tutti loro. Harley vorrebbe poter aiutare Peter con tutto se stesso, e il perché alla fine diventa evidente anche a lui: ho adorato il momento in cui Harley, con un candore che rivela quanto questo ragazzo sia speciale, confida a Pepper quanto effettivamente Peter gli piaccia. In realtà, mi sono piaciute tutte le scene in cui Pepper compare, perché sei riuscita a darle una dignità e un carattere a tutto tondo, senza svilirla in alcun modo. Lei ha rappresentato un legame importantissimo per Tony (è la madre di sua figlia, santo cielo!), e proprio perché lo conosceva meglio di chiunque altro, la vera natura del rapporto tra il marito e Peter non può esserle sfuggita. È onesta, ammette che saperlo è stato un rospo terribile da mandare giù, ma non di meno riconosce il valore assoluto dell’amore fra Tony e Peter; e poi, come lo stesso Harley suo malgrado ha scoperto, Peter è come un sole e, conoscendolo, tutti prima o poi vorrebbero essere inondati dal suo splendore. Ora quel sole si è offuscato, e sembra che nulla potrebbe riportarlo all’antico fulgore: eppure Harley intuisce che un barlume di luce ancora c’è, in Peter, nascosto sotto strati e strati di dolore e apatia, e vorrebbe tanto poterlo riaccendere. Basta un sorriso fugace, un guizzo di ciò che Peter è stato un tempo, e Harley capisce che, anche solo per quello, varrebbe la pena combattere.
Mia cara, leggerti è ogni volta un piacere e un dolore insieme, perché sei così brava a descrivere le sensazioni di questi personaggi che pare di averli vicini, di respirare la loro stessa aria, di ascoltare il battito dei loro cuori.
Quanto al mio, tu me l’hai rubato da tempo e io ho perso le speranze di riaverlo indietro <3
A presto mia cara, spero di riuscire a essere più tempestiva prossimamente ^^’’’
Un bacione!
:*

padme

Recensore Master
14/12/19, ore 16:15
Cap. 3:

Ciao Miry cara :) è stato un capitolo davvero, davvero affascinante ed adorabile.
Il povero Harley ce la sta mettendo davvero tutta ed è encomiabile, in pochi avrebbero quel tipo di pazienza. In pochi saprebbero leggere l'universo dentro solo uno sguardo. Una speranza per il futuro in così poco che Peter ha saputo dargli.
E invece lo ha fatto, non si è arreso, e quel piccolo lumino alla fine del tunnel è diventata una stella. Non ancora un faro, o la luna... ma, per lo meno, una stella brillante da seguire.
Finale dolcissimo, sentito ed emozionante. Ma come, già l'ultimo capitolo il prossimo? So già che mi mancherà molto, questa storia. Mi hai sorpreso con questa coppia ma sento già di adorarli.
"Come nasce una ship" xD
Sono curiosa di vedere cosa riserverà il futuro per questi due teneri piccioncini :)
Un abbraccio e a presto!
Eevaa

Recensore Master
12/12/19, ore 21:40
Cap. 2:

Ciao BONAZZA! (t'era mancato 'sto saluto, eh?).

Ah, quante cose ho da dire su questo capitolo... ma ormai sai benissimo che non mi farò fermare da inezie quali un numero di parole umanamente concepibile, quindi sii pronta a chiamare la postale.

Inizio... dal principio, come di solito si fa. E più precisamente dal concetto, che mi ha colpito subito sin dalle prime righe, che se Spider-Man, Peter, non fa un passo avanti, allora nessuno riesce a farlo per conto proprio. Al di là del discorso di rimpiazzare Tony e diventare il nuovo Iron Man, Peter rappresenta qualcosa di molto più puro e semplice: la giovinezza disillusa, spezzata da una vita che spesso è troppo crudele e si accanisce sempre su chi è già stato vessato da essa. Peter è uno che col lutto, più o meno, ci convive sin dalla più tenera età. Ma Richard e Mary sono figure lontanissime che ricorda a malapena, sono sbiadite, e per zio Ben ha trovato motivo di riscatto proprio in Spider-Man. Tony non gli fornisce alcuna via di fuga: lo lascia col fardello che sia stato, secondo il suo punto di vista, lo stesso Spider-Man ad essere concausa della sua morte. Non perché sia rimasto a guardare, pur avendo dei poteri, ma proprio perché ha fatto tutto ciò che poteva fare: ha dato il tutto per tutto, e Tony è comunque morto di fronte ai suoi occhi. Passami il concetto, ma in quest'ottica diventa secondario il fatto che fosse il suo amante, la sua figura paterna o un amico e mentore: si è reciso un legame che Peter aveva creduto indissolubile proprio perché costruito e non dettato da legami di sangue o parentela, né da puro e semplice amore fine a se stesso.
E tenendo a mente tutto ciò riesce più istintivo avvicinarsi a questo Peter che non è Peter, né Spider-Man. Un Peter vuoto che visto dagli occhi di Harley, che hanno sempre visualizzato un suo ritratto vivace ed esuberante, risulta ancor più spento e sbiadito, grigio.

Come sempre la tua Pepper è splendida, nel semplice fatto che non viene messa da parte o bistrattata in favore di un'altra coppia, ma viene resa partecipe e fulcro dei legami affettivi di Tony, come d'altronde è stata dall'inizio alla fine. Ho già speso tante, tante parole riguardo alla sua caratterizzazione in Protocollo Speranza, e qui non posso che ripetermi: è lei, è la donna comprensiva, paziente ma mai succube che ha conosciuto Tony per una vita intera e l'ha amato per quel che era, con tutti suoi vizi e difetti. Eppure, soffre per quello che ora non è un tradimento, ma che all'epoca dev'essere parso tale; soffre perché è umano soffrire nel sapere di non essere stati gli unici nel cuore di una persona. Così come è presa da un misto di malinconia e tristezza nel venire a sapere che anche Harley prova qualcosa per Peter, e si sente rincuorata nel sentirsi ricordare qualcosa che già sa, ma che non si sente più dire da un anno.
Soffre, ma è una persona matura ed estremamente pragmatica, la nostra Pepper, come lo è stata per i decenni vissuti accanto a Tony, quindi non si lascia offuscare dalla negatività, a maggior ragione con una figlia da crescere che porta con sé la fiammella ben tangibile dell'amore di Tony – e collateralmente della vita di Pepper.

Le parole di Pepper sono vere: Harley è una novità, non ha il marchio di Tony addosso; o meglio ce l'ha, ma nascosto agli occhi di Peter.
Di Harley parlerei a macchinetta, ma temo che poi tu mi bandiresti da queste scene forevah, quindi mi tengo (credici). È la sua natura semplice, ma non ingenua, a farmelo amare particolarmente. È un ragazzo che ha vissuto esperienze molto meno segnanti di un qualunque supereroe nella stanza, ma che proprio per questo risulta più coi piedi per terra, più incline a trovare una soluzione efficace e una via d'uscita praticabile, piuttosto che a crogiolarsi nel dolore come fa chi sente di avere troppe responsabilità sulle spalle, quelle di chi deve salvare sempre il mondo e agli occhi dei quali anche una perdita è inaccettabile.
Harley ha altri tipi di responsabilità, più umani: è qualcuno che da bambino ha visto suo padre uscire di casa con una scusa malfatta per non tornare mai più, lasciandolo solo con una madre che dal poco che vediamo passa più tempo a lavoro che a casa per sopperire. Ha avuto il suo momento di "gloria" nel poter aiutare Iron Man, ma le sue esperienze fuori dall'ordinario si fermano qui. È un ragazzo temprato, ma normale. Ed è proprio per questo che è lui il più indicato ad avvicinarsi a Peter e non a Spider-Man, ovvero a quel ragazzino del Queens che è stato lasciato da solo ancora una volta. Per questo è logico che debba andare lui a recuperarlo. Non perché coetaneo, o quasi, ma in quanto persona più distante e al contempo vicina ai due mondi che collidono dentro di lui.

Il modo in cui il malessere di Peter si manifesta anche fisicamente è di un realismo che fa male, che provoca un nodo allo stomaco nel leggerlo. Il fatto stesso che non cerchi più una distanza così netta da Harley fa capire quanto davvero sia ormai sull'orlo del collasso, e che quell'ombra che lo perseguita, un tempo benevola, sia ormai sul punto di schiacciarlo. Certo, non è compiacente, né si apre a un vero e proprio dialogo, ma non scappa, anche se potrebbe. In tutto questo, non dimentichi mai che Peter è Spider-Man, sempre, e quindi blocca Harley sul nascere, gli impedisce di toccarlo con una rapidità inumana. E passa altrettanto rapidamente dal dolore più puro, alla vergogna, all'aprire uno spiraglio su se stesso e verso gli altri con l'arrivo di Morgan. Perché Peter è anche questo: è serenità, è voglia di far stare bene gli altri, è voler migliorare il mondo. Harley questo lo vede davvero per la prima volta, rimane folgorato e capisce e non capisce. Diventa consapevole, ma non razionalmente conscio.
In una nota a parte,non hai idea di quanto abbia amato il modo in cui hai inserito Morgan, che pur essendo uno specchio del padre, a maggior ragione perché Tony non c'è più, è anche in parte Pepper e in parte semplicemente se stessa, col suo carattere individuale ancora acerbo ma già in via di sviluppo.

«Non voglio essere il Tony di Peter.» Questa frase credo racchiuda in un certo senso l'intera essenza della storia, tanto quanto le parole di Pepper sul liberare Peter dall'ombra di Tony. Tony, che splendeva di luce propria nonostante i recessi bui che aveva dentro di sé, diventa un'ombra. È una metamorfosi terribile da accettare. Un qualcosa che lui in primis non avrebbe mai voluto diventare, né veder accadere. Questo gioco di chiaroscuri che hai creato nel trattare i personaggi mi conquista, mi pone davanti agli occhi le scale di grigio che formano le persone e che si addensano o annacquano a seconda delle emozioni che provano. E in questo caso Peter, come avevo detto in precedenza, è diventato il lutto e quindi l'ombra, il qualcosa di oscuro.

Chiudi il capitolo, o meglio lo socchiudi, con appunto uno spiraglio di luce, un qualcosa di forse bello proiettato nel futuro; perché, appunto, non c'è nulla di sbagliato o scuro nell'amare in modo limpido come ha fatto Peter, e come sta cominciando a fare Harley.

Dio, Co', mi uccidi ogni volta, ogni santa volta... come farei senza di te?
Ho divagato, come sempre, ma il bello delle tue storie è proprio questo: danno da pensare, ed è esattamente ciò che dovrebbe fare una Storia... e questa in particolare non smetterei mai di leggerla e rileggerla :')
Quindi mi metto di santa pazienza ad aspettare il prossimo capitolo e CHIUDO *puff*

-Light- (Cosa, quella là che te manda i meme brutti)

Recensore Master
11/12/19, ore 22:38
Cap. 2:

A Cosa!
Gente di mare, che se ne va/dove gli pare, ma dove non sa (?) Ma… n’è che niente niente questi si sono rubati un drakkar? Toh, fa anche rima!
Ordunque, questa coppia è bellissima e i livelli di angst qui raggiungono vette inaudite. Avevo compreso e ti avevo già detto che si associa a Protocollo Speranza/Almeno tu nell’universo per quanto concerne il tuo headcanon e sono felicissima di vedere che hai confermato e stai, come Octopus, diramando i tuoi tentacoli di scrittrice attraverso la folta selva del what if.

Hai creato un equilibrio complesso e difficile tra Tony, Pepper e Peter. Con la fine di Ironman in Endgame Pepper rimane il perno e la custode della memoria di Stark, ma anche di altro: dei segreti di un marito complesso, complicato, di cui lei conosceva ogni singola ombra o sussulto, anche quelle più difficile da accettare come un amore per un’altra persona. La morte ha spazzato via recriminazioni, e quello che tu lasci è l’immagine fulgida di un personaggio femminile forte e dignitoso, che non risulta svilito da un compromesso, ma anzi, dimostra come anche su Efp, dove spesso le donne sono sacrificate o annullate o svaniscono, esse possano brillare con maturità, saggezza e razionalità, senza per questo smettere di essere consolatorie o materne. Pepper non è solamente questo: è la custode di Tony e della sua eredità economica e di sangue così come Peter lo è del suo ruolo di protettore del mondo, almeno finché nel canone non cede gli occhiali al primo che passa.

Poi c’è il legame in divenire tra Harley e Peter, un inseguirsi reso possibile, di nuovo, dall’intervento benefico, salvifico e materno di una Pepper che soffre e sopporta la perdita di un marito, madre e donna spettacolare. Ma torniamo a loro: Peter è un supereroe in cui la parte oscura non è solo la forza sovrumana, ma anche il senso di colpa e, attualmente, il vuoto che lo avvolge. Non desidera farsi salvare e anche il suo annichilente dolore ha, in sé, una dignità profondissima. In questo senso, Harley appare più come vicino al lettore: cerca di capire, osserva, si fa domande, cerca un rapporto con Peter. Vorrebbe poter aiutare Spider-man e il punto maggiore di angst e dolore nel capitolo non è solo quando Pepper, per il bene di entrambi, condivide quello che comunque al tempo fu un dolore (credo nell’amore assolutistico) con un ragazzo di vent’anni che non ha il bagaglio di esperienze che ha lei, di scelte e di pragmatismo anche sentimentale, ma nel momento in cui per amore di una bambina Peter torna a splendere e a essere quella persona che non riesce a far emergere più. Harley è racchiuso in queste due parole “vorrei poter”, mentre Peter è avvolto in una nube scura e solitaria: perché Peter in effetti è uno che non ha bisogno di chissà che squadra, per agire ed è anche per questo motivo che preferisce soffrire in silenzio e leccarsi le ferite da solo. La ricchezza introspettiva di quest’analisi del dolore, della morte, della perdita e del perdono denotano una maturità come scrittrice che è bello trovare: le letture interpretative di questa Pepper custode della memoria che spinge e consiglia Harley a tentare con una dolcezza e una delicatezza che non nascondono il dolore e l’amarezza spezzano il cuore. Parker spesso nel capitolo è nello sfondo, nascosto fisicamente, ma lui e Tony – il loro legame, la loro connessione mai interrotta davvero – tornano ovunque: però, la vita va avanti – deve andare avanti.

Non posso dire altro che questo: è veramente bella e leggerla/rileggerla è un enorme piacere. A presto, mia cara Cosa, <3 <3
Baciotti,
Cosa, lì, come se chiama? Ah, Shilyss (perdo colpi :*)

Recensore Veterano
10/12/19, ore 20:51
Cap. 2:

Ciao cara, eccomi per lo scambio a catena. Perdona il ritardo, ma come ti ho detto preferisco scrivere con una tastiera perché mi è più congeniale e faccio meno errori.
Ma bando alle ciance, passo subito al capitolo e ti dico da subito che mi è piaciuto moltissimo, perché leggendo le tue storie mi sono sempre chiesta molte cose riguardo a Pepper e qui ho avuto molte risposte. Ma non solo... mi piace il fatto che lei sapesse / avesse intuito ciò che c’era fra Peter e Tony, che andava ben oltre il rispetto da mentore o un’amicizia e che, nonostante ciò, l’abbia presa in questo modo nonostante facesse male. Perché non si può negare che essere nella sua posizione non è facile: può essere davvero devastante scoprire che tuo marito ama un’altra persona, a maggior ragione se parliamo di un uomo e non per questione omofobe, ma proprio perché, onestamente, mettendomi nei suoi panni mi verrebbe da pensare che non potrei mai, mai competere con lui. Contro una lei, sì, ma così no. Eppure, come hai detto tu, Tony è Tony e lo si prende per com’è. Non è mai stato un uomo comune e mai lo sarà.
Tony... il suo fantasma è una costante sempre e comunque, sin dalle prime righe. Tutto ruota ancora attorno a lui. Ma bisogna anche andare avanti e tutti, compresa Pepper, lo stanno facendo. Tutti tranne Peter il ché rende davvero difficile ad Harley avvicinarsi a lui, che sia per aiutarlo a uscirne o perché, magari, lui gli piace più di quanto pensi. E la chiave sta tutta nella frase della Signora Stark... se Maguna è la sua Tony, Harley non vuole esserlo per Peter, perché lui è lui e non un ripiego.
Sembra comunque che qualcosa sul fronte SpiderMan si stia smuovendo. Non sarà facile, ma i buoni presupposti ci sono tutti.
Ti rinnovo i complimenti cara, anche e soprattutto per il tuo stile, sempre impeccabile e che tiene incollati allo schermo! Alla prossima!

Recensore Master
10/12/19, ore 18:11
Cap. 2:

Carissima! <3
Mamma mia, CHE CAPITOLO! È stato un insieme esplosivo di emozioni, una più intensa dell'altra. Sconvolgente, pieno di sentimento, travolgente. Insomma, non hai idea di quanto mi sia piaciuto.
Voglio cominciare da Pepper, perché mi ha colpita la profonda introspezione che hai fatto su di lei e soprattutto il modo in cui l'hai relazionata al rapporto tra Tony e Peter. Hai reso davvero giustizia a questo personaggio e le hai donato una dignità meravigliosa, che ben s'addice alla situazione e alla sua condizione. Veniamo a conoscenza del fatto che Pepper fosse consapevole del sentimento che legava Tony a Peter e ha accettato la cosa con una compostezza invidiabile ed è meraviglioso ciò che dice, ovvero che Tony non ha condiviso lei e Peter, ma li ha amati entrambi, poiché era un amore diverso quello che nutriva per ciascuno dei loro due. Lei ha accettato questa situazione, benché sia stato difficile e innegabilmente abbia fatto male. L'ha accettata in nome del grande amore che provava per Tony e perché lei sapeva, sapeva che lui la amava davvero, che non era mai stata una menzogna la sua, ma che semplicemente aveva saputo amare anche Peter, in un modo diverso. Lei non si è mai sentita in rivalità con Peter, proprio perché ha compreso l differente natura di questo sentimento e proprio perché ha saputo accettare Tony così com'era, perché o lo si prende com'è o lo si perde, come asserisce. Lei forse è l'unica che può comprendere davvero e a fondo la disperazione di Peter, perché entrambi condividono il dolore per la perdita di una persona che hanno amato e che li ha amati. Pepper, tuttavia, sottolinea più volte come lei riesca ad andare avanti perché deve, avendo una figlia per cui vivere. E qui c'è un grande realismo, perché è un'indubbia verità, quella per cui i genitori si fanno forza per i figli. Peter, invece, non ha nessuno, benché ci sia una vita intera che lo aspetta, e per lui riemergere dall'abisso è più difficile, perché non ha un motivo per farlo.
Passando ora al nostro povero giovane: il modo in cui riesci a trasmettere il suo stato d'animo è, anche qui, magistrale. Tratti il tema del lutto e dell'elaborazione del lutto con una delicatezza quasi commovente e riesci a mantenere realismo nella situazione, senza cadere nel grottesco o nel caricaturale. le reazioni di Peter sono reazioni normale alla perdita di una persona che per lui era tutto e si accentuano nel giorno della sua commemorazione, tanto che si ritrova pigato contro un albero a vomitare. Un momento, questo, in cui il suo dolore raggiunge l'apice, in cui in un certo senso esplode e viene fuori, quando invece Peter tenta di tenere sempre tutto dentro. Qui non può più fingere che il suo malessere non ci sia, è come se il suo corpo abbia bisogno di esternarlo, per non implodere. Ed è bello anche che l'unico momento di serenità, l'unico momento in cui Peter torna quasi normale, sia con Morgan, perché forse lo contagia la sua fanciullesca innocenza, ma credo soprattutto perché gli ricorda Tony e stare con lei è un po' come stare con Tony, come riaverlo in qualche modo accanto, come poter stringere un pezzo di lui.
Comunque sappi che mi fai soffrire tanto quanto soffre Peter, nel leggere del suo stato d'animo, tanta è la potenza con cui lo trasmetti.
E poi c'è lui, Harley, che non si arrende, che insiste perché vuole davvero aiutare Peter e anche di lui si percepisce la disperazione nel volerlo fare, ma nel non riuscirci. Si sente tutta la sua impotenza e il suo confronto con Pepper mi è piaciuto davvero moltissimo. Ha finalmente il coraggio di confessare i suoi sentimenti per Peter, ciò che prova per lui e Pepper gli fa comprendere - quasi glielo dice - che se e quando Peter tornerà quello di prima ci sarà davvero tantissimo altro da amare, da scoprire e di cui invaghirsi. Inoltre, Pepper lo sprona a non mollare la presa, gli dice che se lo ama deve restare, deve insistere, perché un giorno Peter, se ricambierà i suoi sentimenti, riuscirà a riemergere grazie al suo aiuto. La dedizione di Harley verso Peter è ammirevole e dolcissima e la dice lunga su quanto forte sia il suo affetto per il nostro disastrato e distrutto Spiderman. E devo dire, abbandonando per un attimo la serietà, che li sto iniziando a shippare moltissimo, questi due: nonostante continui a preferire Peter con Tony, devo dire che stai costruendo questa coppia con coerenza e con dei presupposti meravigliosi, che me la stanno facendo apprezzare grandemente.
Insomma, non so se si era capito, ma dire che ho amato questo capitolo è riduttivo. Davvero complimenti, cara: non vedo l'ora di leggere il prossima capitolo.
A presto <3<3<3

Recensore Master
09/12/19, ore 21:30
Cap. 2:

Carissima, eccomi qui a proseguire la storia (sono la numero 5 a lasciare la recensione, dov'è la batteria di pentole?). Questo secondo capitolo si è mantenuto all'altezza del primo. Sei stata veramente brava a rispettare i tempi del lutto e dello sviluppo di un interesse amoroso tra due sconosciuti: entrambi i sentimenti sono trattati alla perfezione, con naturalezza. C'è stata molta focalizzazione sullo stato d'animo di Harley, mossa perfetta perchè mentre il dolore che alberga dentro Peter è molto chiaro, la sofferenza di Harley è più sottile, legata alla non appartenenza agli Avengers (perchè lui non ne è parte e questo emerge nel momento in cui viene esortato a raccontare qualcosa su Tony) e all'infatuarsi di qualcuno che è irrimediabilmente legato a qualcun altro. Mi sono piaciute molto le due scene con Pepper e l'esportazione della donna a non reprimere i suoi sentimenti perchè tanto Peter "peggio di così non può stare", e anche perchè finalmente anche Harley torna a sorridere vedendo Peter sorridere. Peter insieme a Morgan è la tenerezza ed è anche il momento in cui vediamo effettivaente uscire il suo aspetto libero dal lutto. Parlando con Harley, afferma ancora di stare bene (per ben tre volte), ma sta davvero bene forse solo in quel momento, forse solo quando finalmente non ci pensa. Parla di lato oscuro - un lato oscuro che è legato all'ombra di Tony - ma Harley quel lato oscuro lo vede, dichiara di conoscerlo, e vede anche la luce. Mi piace davvero molto il potenziale tra questi due, hai creato delle basi molto solide per veder nascere qualcosa di romantico. Lo stile è come sempre impeccabile, adoro come scrivi ed è sempre un grande piacere leggerti. Non ho mai visto un film degli Avengers, ma, credimi, ogni volta che leggo qualcosa di tuo, mi viene voglia di iniziare (anche se credo che rimarrei delusa perchè non sono i personaggi in sè a catturarmi, ma il modo in cui tu lo rendi). Sono curiosa di leggere il prossimo capitolo. Un carissimo saluto!

Recensore Master
09/12/19, ore 15:46

Mi lasci una recensione bellissima.
Ed ora sta a me rispondere al favore.

Perché insomma, come cominciare da qui? Questo primo capitolo è una vera e propria onda anomala di emozioni, di forza, e anche della tenerezza e degli affetti che dalle tue storie ho imparato ad amare così tanto. Che riescono a funzionare, scopro, anche in un’ambientazione dove Tony Stark non compare. Perché è morto, sigh.
La morte più devastante di tutto il MCU lascia una forra incolmabile nei nostri protagonisti, e la scelta dei nostri protagonisti giovani è ottima per farci sprofondare nel dolore e nella perdita più assoluta.
Il dolore di Harley Keener contrasta meravigliosamente con quello di Peter Parker: uno silenzioso, in fuga, mentre l’altro disposto a farsi avanti e ricambiare la dolcezza di Tony nei suoi confronti.
Adoro come si fa a formare una piccola comunità delle persone che avevano voluto bene a Tony e che lo piangono, con Pepper che svolge un po’ un ruolo materno nei loro confronti e offre una spalla solida ai due ragazzi abbandonati, oltre che alla povera Morgan. Che è dolcissima come la ricordavo, senza dubbio.
Purtroppo nemmeno questo basta a riaccendere il fuoco della vita nel giovane Parker, che troppo ha perso e troppo in fretta. Sembra quasi che anche tu stia sprofondando nell’angoscia di Peter, nel suo rifiuto di ricominciare daccapo e allontanarsi da questo amore così forte e grande. Quasi non lo riconosci, il dolce Peter Parker, che assale così forte verbalmente un giovane amico che vorrebbe aiutarlo. Con parole, che poi fanno malissimo.
"Lo so. So cosa sto facendo, so che è deleterio, so che non sto combattendo il dolore ma non ci riesco e né tu, né nessun altro, potrete cambiare le cose. Non ci sto nemmeno provando, perché non voglio provare. Non voglio superarla. Non voglio stare meglio. Io voglio solo essere lasciato in pace e vorrei che rispettassi questo mio volere, evitando di parlare di cosa è successo e di cosa è meglio per me.”
Harley agisce in maniera encomiabile, matura, lasciando a Peter il suo spazio e una possibilità di respirare, ma allo stesso tempo tendendogli una mano nel baratro in cui è precipitato. E alla fine comincia, forse, ad emergere per lui una piccola luce. Una scena veramente dolcissima, resa ancora più forte dal setting prosaico: due ragazzi che prendono l’autobus, apparentemente privi di poteri e del passato dolorosissimo che li lega.
Siamo solo al primo capitolo, ma già sono in hype per vedere come continua e come (se) Peter riuscirà a guarire da quel dolore orrendo, con l’aiuto di Harley e del resto del suo piccolo mondo.
Complimenti, davvero. Sono veramente curiosissima e coinvolta!
Un abbraccio, e alla prossima~
Lady R

Recensore Veterano
09/12/19, ore 12:39

Eccomi qui a recensire!
Per prima cosa, ti faccio i complimenti per l'impaginazione, davvero impeccabile e d'effetto, in più facilita la lettura.
Questa è la prima storia che leggo con questo pairing, ma essendo una multishipper incallita sono aperta a tutte le possibilità, e devo dire che questa coppia non mi sembra più tanto improbabile.
Ciò che ho apprezzato di più a livello di contenuto è sicuramente la gestione del lutto; è un aspetto a cui tengo molto nella scrittura e devo dire che tu l'hai reso in maniera molto realistica, sia attraverso i gesti che nei dialoghi tra i personaggi.
Apprezzo anche la presenza di Pepper, che al di là delle ship che si possono avere, è oggettivamente importante per la storia di Tony; si vede spesso il personaggio femminile ignorato, se non bistrattato, quando si vuole trattare una ship slash, sono contenta di non aver trovato questo comportamento nella tua fic.
Peter l'ho trovato molto IC, altro punto in favore per te, è una cosa che conta molto per me nelle fic; appare anche Morgan e di questo non posso che essere felice.
La sorpresa è decisamente Harley: ne sappiamo davvero poco di lui dai film e la caratterizzazione che gli hai dato mi è piaciuta molto. Hai anche sottolineato come lui avesse con Tony un rapporto diverso rispetto a Peter.
Da fan dello slow burn, ho anche apprezzato l'importanza del lutto e come hai gettato solo le basi per un eventuale rapporto più stretto, senza partire in quinta con la ship insomma.
Veniamo allo stile: davvero non ho appunti da farti perché il testo è curato sotto ogni aspetto, non ho trovato errori e mi piace molto lo stile un po' più introspettivo che hai adottato.
Insomma, questa fic è stata una bella sorpresa!
Alla prossima :3

Recensore Master
08/12/19, ore 20:10
Cap. 2:

So che lo dico a ogni capitolo, ma più ti leggo e più mi piace quello che leggo. Il tuo modo di parlare di Peter mi incanta, anche se qui è molto più oscuro e ferito. D'altronde è un ragazzo che pensa (o forse sa) di aver perso l'amore della sua vita, il suo mentore, il suo tutto. E non ha intenzione ancora di andare oltre, perchè non vuole dimenticarlo.
Pepper è adulta e sa che la vita va avanti, e come lei stessa ammette, ha una ragione per andare avanti che è la figlia. Cosa rimane invece a Peter se non i ricordi? Per quanto sia giovane, dopo un anno ancora non può farsene una ragione.

Quando si è molto giovani una perdita ci può traumatizzare per tutto il resto della vita, perchè spezza l'infanzia nella consapevolezza della morte. Un adulto in qualche modo l'affronta meglio, perchè ha più barriere intorno, e una corazza più forte. Poi Peter è un cuore puro, uno che gira col cuore in mano, senza nemmeno pensarci. Quindi è doppiamente difficile per lui, proprio perchè così tenero e pieno di sentimento. Allo stesso modo però, la giovinezza aiuta, perchè la vita soffia più forte e si fanno tante più esperienze. Così, Harley è quel vento del cambiamento che serve a Peter, non tanto per dimenticare (che quello è impossibile), ma per comprendere e lentamente andare oltre.

E' molto bello quello che hai fatto dire a Pepper, che ha dovuto capire e accettare che quell'amore di Tony e Peter era diverso e non toglieva nulla a quello che Tony provava per lei. In qualche modo mi sembra che lei sia un punto focale di questo capitolo, quella che tira le fila delle vite di questi due ragazzi, entrambi persi a loro modo.

Harley dovrà faticare, ma spero che Peter impari a farsi aiutare. Che ci sia amore o meno.

Bravissima e delicata, come sempre <3

Recensore Master
07/12/19, ore 18:48
Cap. 2:

Pepper ha Morgan come ragione di vita per andare avanti. Quanto è vero!
Già lei mi piace di suo, ma sto davvero amando come la rendi: la sua capacità di capire e accettare che Tony poteva amare due persone contemporaneamente. Non è da tutti.
Mi piace anche il ruolo che le hai dato, quello di confidente (e consigliera) di Harley. Nessun altro avrebbe potuto rivestire questo ruolo, eppure mi chiedo cosa significhi per lei vedere Peter andare avanti, restare sola in quel dolore... perché sto dando per scontato che Peter, alla fine, andrà avanti.
Tuttavia, non è lei la protagonista. ^^
Harley è un po' defilato: nonostante leggiamo la storia dal suo punto di vista, è così concentrato su Peter che lui quasi sbiadisce e allora forse fa bene, Pepper, a metterlo in guardia dal non lasciarsi trascinare nell'ombra da Peter, dal suo dolore, che sembra non lasciare spazio a niente se non a Morgan, una scheggia di Tony rimasta al mondo.
Mi è piaciuta anche la battuta finale sul fatto che lei sia rivale di Harley perché, anche se in un modo ben diverso, in fondo lo è: lei mantiene vivo il ricordo di Tony. Lo manterrà finché Peter non lo lascerà andare e potrà sorridere davvero a Morgan per quella promessa di futuro che è.
Ho apprezzato anche come Peter somatizza il dolore: finalmente non solo pianti e dolore al cuore, ma anche allo stomaco! ^^ Insomma, è molto realistico e ci sta. Ci sta benissimo!
Un po' di meno ho apprezzato la menzione al Cap-traditore che se ne è andato nel passato! >.< Ma questa tua storia si attiene al canon e non poteva essere diverso. ^^
Già non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
A presto.

Recensore Master
07/12/19, ore 15:45
Cap. 2:

Ehilà... che bel capitolo, mi è piaciuto quasi più del primo...
È stato emozionante come sempre ma ecco, mi ha permesso di vedere nuove sfaccettature e dare nuove forme al lutto e al dolore.
Harley lo trovo un personaggio stupendo che tu stai costruendo magnificamente bene, nonostante tu dica che ha solo venture anni, il giovane appare molto maturo e deciso nelle sue riflessioni.
Lui vuole aiutare Peter ma sa che non può prenderlo troppo di petto così cerca di stargli vicino come può.
Solo quando scopre che Pepper sa, allora decide di giocarsi quella carta che apre una breccia nel cuore di Peter, breccia che finora solo Morgan è riuscita a fare.::
Ma torniamo su Pepper, quanta forza deve avere questa donna per sopportare il lutto e la consapevolezza che per Tony non c’era solo lei?
È vero lei ha Morgan, Peter non ha più nessuno, ma dev’esser dura comunque...
Questa frase mi è piaciuta tanto:
“Vuoi aiutarlo, ma non cadere nel baratro della sofferenza, Harley. Vi ritroverete a sprofondare nell'ombra, e non è quello che vuoi. Un giorno ti tenderà la mano e riemergerete insieme”

Spero tanto che sia così, che Peter possa trovare di nuovo un briciolo del vecchio se stesso, quello che brillava, che amava, che aveva fiducia...

Complimenti cara, sto amando tanto questa storia e mi piace tutto ma proprio tutto!
A presto
Ladyhawke83