Recensioni per
Una morte di mille tagli
di heulwen_mai

Questa storia ha ottenuto 30 recensioni.
Positive : 21
Neutre o critiche: 9 (guarda)


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Nuovo recensore
18/10/21, ore 01:26
Cap. 5:

È da un po' che volevo recensire la tua storia, ed è da un po' che aspetto con ansia un prossimo capitolo.
Oscar riesce finalmente a scappare da quella prigione, ma potrebbe ritornarci tra poco stando oramai a casa Chatelet. André, o Alain, è stato violento con Bernard e anche lui vorrebbe chiudere la faccenda al più presto. Rosalie buonanima vuole aiutare Oscar, ma sembra o non dare troppo peso alle sue ferite o è rimasta quell'ingenuità da bambina, nonostante ora abbia più di vent'anni. Oscar piange temendo che Rosalie possa simpatizzare più per André, ma è felice di condividere il letto con lei un'altra volta. Intuisco che Rosalie sia una parte importante della trama, forse anche in senso romantico? Dopotutto, Oscar sa degli sguardi pudici (è ancora innamorata) e per me, Rosalie è rimasta sempre infatuata di Oscar, anche dopo la morte— non ha mai corrisposto i sentimenti di Bernard—; Oscar pensa come possa essere una brava moglie, magari anche una brava madre, mentre lei le liscia la camicia, la lava e si cura di lei. Il tipo di coppia della storia però è het, presumo che queste siano solo le elucubrazioni di una shippatrice appassionata. Oppure la mente dietro tutti i soprusi di Oscar è proprio Rosalie? Spero di sbagliarmi però. E spero anche in un nuovo capitolo.

Recensore Master
21/05/21, ore 08:54
Cap. 5:

La fuga di Oscar si è impantanata in casa Châtelet. Non aveva le forze per proseguire fino a Palazzo Jarjayes, ma il luogo in cui si trova adesso sembra l'anticamera del ritorno in casa di Alain.
Oscar ha il volto tumefatto e, quindi, qualcuno con lei è violento. Si tratta di André? Anche Bernard torna a casa con la camicia strappata (un classico) e con l'aria stravolta.
Perché temono tutti Alain e André? Oppure temono le guardie in cerca di un disertore? Oppure Bernard si è semplicemente scocciato e non vede l'ora di lavarsene le mani?
Oscar vuole tornare a casa, ma, fra i personaggi della storia, non vedo il Generale, la Contessa e la nonna di André. Non ci sarà, quindi, il confronto con il padre?
Nelle condizioni in cui si trova, Oscar non può certo arrivare da sola a Palazzo Jarjayes né, date le circostanze, può prendere una vettura di piazza. Bernard non intende aiutarla e la stessa Rosalie dà per scontato il ritorno di lei con André.
L'unica persona buona con Oscar è Rosalie, ma più in nome dei vecchi tempi che per autentica convinzione. Sembra avere compassione di Oscar ed è preoccupata per le tumefazioni che ha in volto, ma non pare darle ragione o crederle.
Oscar e André sono sposati oppure André è un marito in senso atecnico?
André è violento e racconta agli altri che è Oscar a essere crudele e insensibile con un povero cieco?
Alain che ruolo gioca in tutto ciò? Vivendo insieme a loro, non si accorge di come stanno effettivamente le cose? Oppure dà ragione ad André a prescindere, per amicizia o per solidarietà verso di lui e ostilità verso Oscar che è nobile? Oppure è addirittura complice di André? C'è da dire che, se Alain fosse stato nel giusto, non si sarebbe fermato al cospetto dei due operai, ma avrebbe riportato Oscar a casa malgrado loro.
La storia riesce benissimo a mostrare al lettore la prospettiva allucinata di Oscar. La donna, però, sembra l'unica a pensarla in un certo modo mentre tutti gli altri, compresa Rosalie, vedono le cose in maniera diversa. E' Oscar a essere pazza oppure c'è un abilissimo manipolatore che ha presentato agli altri una realtà verosimile, ma contraffatta?

Recensore Veterano
19/05/21, ore 23:08
Cap. 5:

Scrivi molto bene ed il racconto e' veramente originale e cupo.
Se da una parte riesco a giustificare alcuni atteggiamenti di certi personaggi come fossilizzati nelle loro brutture e nei loro difetti (a parte il ceffone di Andre' che è inaccettabile), Oscar mi risulta completamente intollerabile: mi sembra molto immatura, vanitosa, superficiale, vanagloriosa e odiosa. Insomma, non ha nessuna delle caratteristiche che ce l'hanno fatta amare. Nel suo caso non vengono esaltati i suoi difetti, ma il personaggio è completamente stravolto, tanto da essere la nemesi del personaggio della Ikeda. Ed è un vero peccato perché la storia è ben scritta e certi spunti sono davvero interessanti. Ma questo è solo il mio personale punto di vista. Buon lavoro!

Recensore Master
18/05/21, ore 16:08
Cap. 5:

Bernard non è certamente di aiuto alla povera Oscar, al contrario di Rosalie.

Recensore Master
30/12/20, ore 15:52
Cap. 4:

Quella di Oscar è diventata una vera prigionia, e André ed Alain due estranei. Ha avuto fortuna che quegli operai abbiano preso Alain per un molestatore.

Recensore Master
29/12/20, ore 08:30
Cap. 4:

Oscar è finalmente riuscita a fuggire. Si tratta di una fuga instabile e traballante, affidata al caso, come la vita che sta conducendo adesso. Se non fosse stata aiutata dai due operai che passavano di lì per mero accidente, sarebbe stata riportata a forza nella casa di Alain.
In quella stamberga, proprio non poteva stare. Puzzava di morte e di chiuso, il cibo era stantio e, nel dormiveglia, Oscar vedeva aleggiare il fantasma di Diane, probabilmente frutto della febbre e della suggestione. Lei e André avevano già separato i letti, lei non lo voleva, lui guardava da un'altra parte mentre Alain era sgarbato e duro come al solito.
Certo che, quando l'unica boccata d'aria salutare proviene dai miasmi di Saint Antoine, c'è proprio qualcosa che non va!
Ora, Oscar è libera, ma cosa farà e quanto durerà questa libertà? Riuscirà a tornare a Palazzo Jarjayes e cosa ci troverà? Il mondo che si è lasciata alle spalle è ancora intatto? E' un po' presto perché Palazzo Jarjayes sia stato saccheggiato, ma potrebbero esserci le Guardie appostate per arrestarla e il padre potrebbe mandarla via.
Soprattutto, in un una storia così particolare, è sempre sospeso l'interrogativo su chi abbia ragione: André e Alain, con la complicità di Bernard e Rosalie, tengono prigioniera Oscar così come pensa lei oppure è Oscar che, anche a causa della febbre, è paranoica e pensa che tutti la vogliano segregare e le stiano mentendo, come per le questioni della divisa e della vecchia Marie?
Certo che, per come stanno andando le cose, la spiegazione più semplice è che Oscar stia uscendo di testa e che André e Alain non la sappiano gestire e, per questo, reagiscono abbrutendosi ognuno a modo suo. In una storia così particolare, però, tutto è possibile.
Complimenti per lo stile efficace, per la descrizione degli stati d'animo e per la creazione di quest'ambiente così opprimente e allucinato!
Continuo a sostenere quanto scrissi nella passata recensione: i personaggi sembrano tutti morti e sospesi in una sorta di limbo dove sono bloccati negli attimi peggiori delle loro esistenze, elevati all'ennesima potenza.

Recensore Veterano
20/10/20, ore 20:30
Cap. 3:

Oscar che sputa in faccia ad André e gli chiede di farsi usare "solo per i suoi comodi" non l'avevo mai letta.
Una Oscar terribilmente fredda anche nei loro momenti di intima passione, insensibile di fronte all'impegno di lui nel proteggerla dalla perisolosa Rivoluzione.

Mi dispiace dirlo, fatico a riconoscere questi due protagonisti che hanno tutto fuorché tenerezza, amorevolezza e affinità reciproca, perlomeno per le poche righe che ho letto.
Ma mi chiedo più che altro: il messaggio della tua storia qual è?
Che sembianze vorresti dare a questi personaggi?
Cosa vorresti descrivere?

Me lo chiedo solo perché mi sembra di vedere semplicemente una ordinaria coppia di due esseri umani, insoddisfatti, litiganti e polemici, nominati Oscar lei e André lui.
Ma la leggendaria Oscar e il tenero André di Ryoko Ikeda non riesco a vederli.

Per il resto, ti faccio i complimenti sia per l'impegno, che per la stesura perché il tuo linguaggio è davvero molto corretto e scorrevole.

 

Recensore Veterano
17/10/20, ore 21:41
Cap. 3:

Una storia che stravolge e imbruttisce all'inverosimile personaggi che non meritano questo trattamento.
Per quanto potesse essere difficile un futuro per i nostri protagonisti non si sarebbero mai ridotti a due irriconoscibili rottami senz'anima.
Non trovo veramente nulla da poter salvare in questo racconto.

Recensore Master
17/10/20, ore 20:54
Cap. 3:

Credo di non sbagliare affermando che questa storia è pensata per svolgersi in un universo distopico con personaggi spinti all'estremo. Ognuno di loro presenta le caratteristiche critiche del personaggio originario, ingigantite e portate alle estreme conseguenze.
André sembra fermato al momento dello strappo. Ha sempre lo stesso sguardo concupiscente ed è fotografato nei suoi picchi di ubriachezza.
Oscar è presa in uno dei suoi momenti di peggiore sbandamento, con l'aggravante che, qui, ha perso tutto.
Anch'io ho sempre pensato che Oscar e André fossero una coppia destinata alla morte e non alla sopravvivenza. Per farcela, alcune loro caratteristiche dovevano essere smussate, eliminate, aggiustate ed è quello che ho fatto nella mia storia.
Se fossero sopravvissuti, fatalmente, si sarebbero arenati in una serie di secche. Oscar male avrebbe retto la perdita dell'autorità e della libertà. Un conto è avere un intero palazzo a propria disposizione e un altro è vivere in una colombaia, attorniata da vicini rumorosi, sporchi e maleducati. Un conto è avere una caserma ai propri ordini e un altro è doverli prendere lavorando per sopravvivere. Un conto è essere la migliore amica della Regina e un altro è essere una comune mortale, messa a posto, nel corso delle proprie intemperanze, da persone abituate sin dalla culla a litigarsi l'esistenza o scansata per la propria tetraggine. Un conto è essere la figlia prediletta di un padre accecato dall'orgoglio e dalle sue fisime e un altro è essere la moglie di un uomo che, giorno dopo giorno, passa dalla fase del fidanzamento a quella del matrimonio. André, invece, come avrebbe retto il passaggio dal sogno alla realtà? Quando non ci fosse più stata una speranza cui correre dietro, ma una realtà concreta da vivere con tutti i limiti e le brutture della vita vera, un presente e non un futuro, come avrebbe reagito? Come avrebbe gestito una moglie autoritaria e più o meno insoddisfatta? Per stare bene, avrebbero dovuto avere un esoscheletro che li sorreggesse e dei cuscinetti pronti ad assorbire gli urti ed è quello che io ho fatto ne "La leonessa di Francia", dove, per non dover cambiare i personaggi, è mutata tutta la realtà che li circondava.
Non credo, però, che i personaggi originali sarebbero arrivati al punto di detestarsi, di farsi del male, di recriminare, di accusarsi, di ridursi a ubriaconi di prima mattina e a relitti umani. Avrebbero taciuto e si sarebbero spenti poco a poco, nel grigiore di una realtà lontana anni luce dai fasti del passato e dalla perfezione dei sogni.
In questa storia, invece, i personaggi sono, non soltanto insoddisfatti, ma esasperati e deformati nei loro tratti più aberranti.
André, sostanzialmente, abusa di Oscar e la tiene segregata.
Oscar risponde con la violenza psicologica.
Alain è fermo nell'atto di giocare a carte e sembra proprio un carceriere che passa il suo tempo così.
Non ho ben capito se è Oscar che sta uscendo di testa e diventando paranoica, in modo tale da scambiare le premure degli altri per tentativi di tenerla reclusa o se, effettivamente, André, con la complicità di Bernard e di Alain, ha colto la palla al balzo per ridurre Oscar alla sua mercé, ben sapendo che, diversamente, prima o poi, lei lo avrebbe lasciato. In questa seconda ricostruzione, però, non si incastra Rosalie. Dovrebbe fare anche lei parte del complotto? Non credo, perché Rosalie era devota a Oscar prima che a ogni altro.
Oppure sono tutti morti e sospesi in un limbo oppure condannati, all'inferno, a rivivere, in eterno, i loro momenti peggiori elevati all'ennesima potenza: lo strappo, con la bramosia frustrata di lui e il rifiuto sprezzante di lei; l'ubriachezza ottenebrante di André; le crisi di identità di Oscar che, qui, si manifestano nell'attaccamento maniacale alla divisa e nella "paradisificazione" della vita precedente, passata a Palazzo Jarjayes; la strafottenza, la violenza e l'ostilità di Alain.
Universo distopico o storia di fantasmi condannati o autocondannanti?

Recensore Master
17/10/20, ore 14:13
Cap. 3:

Oscar è comprensibilmente irritata all'idea di dover seguire direttive altrui, ma qui non si tratta di obbedienza o di possesso: se torna a Palazzo Jarjeays rischia la vita!

Recensore Master
17/10/20, ore 02:26
Cap. 3:

Cara/o autrice/ore,
Ho appena riletto il secondo capitolo e letto questa terza e attuale ultima parte della tua storia.
Alla partenza di questo tuo racconto mi ero molto complimentata con te. Lo avevo fatto per la non indifferente sua buona qualità di base, per il magnifico esordio e per l' efficacia insita nella descrizione del clima storico, quello della Parigi del luglio 1789, che le sue righe ci regalano. Magnifico e terribile vedere descritti i cittadini a questo modo.. esultanti e impauriti, temerari e sospettosi allo stesso tempo. Fondamentalmente alla fame, ma nutriti, e anche in balia, di questi nuovi ideali, santi e pericolosissimi allo stesso tempo. Qualcuno a cui riesce, finalmente, di mettere nella giusta luce quelle ore concitate. Notevole! Anche la concitazione presente presso l' alloggio di Alain è lodevolmente descritta. In certa misura... perfino la misoginia di base è splendida. Molto vera! Però, appunto, quella "di base".
Sulle tue righe la misoginia impera e non ne afferro il motivo. Inoltre hai scelto di porre infinita e dolorosissima incomprensione, addirittura aperta violenza, tra chi ormai si amava. E non solo fra di loro... Che dire di un Alain del genere? Come arrivare ad accettare una Rosalie così poco empatica verso Oscar?
Le tue parole sembrerebbero proprio suggerirci che mai c'è stata vera passione in quanto è accaduto in quel boschetto, in nessuno di quegli attimi, non da parte di Andrè e men che meno da quella di Oscar, ormai votata a nient' altro che a una rapida, possibilmente gloriosa, morte. (Peccato!)
Una Oscar però al contempo desiderosa di essere ritenuta viva... desiderosa di tornare al passato, possibilmente senza la compagnia di Andrè...
Non sono qui per bocciare il tuo lavoro, ma solo per darti un avvertimento disinteressato. Il cattivo rapporto che hai scelto di regalare ai nostri può piacere o non piacere, ma, di certo, non rischia di far crollare l' intera trama. Molto lo rischia invece la contraddizione d' intenti presente nella tua Oscar. Qualcuno che vuole essere vivo a Parigi e morto presso palazzo Jarjayes. Ebbene no, non è una situazione credibile, nemmeno tenendo conto di tendenze caratteriali, cattivissimo stato di salute, stato di inferiorità immancabilmente legato alla malattia o altro.
Un affettuoso saluto

Nuovo recensore
16/10/20, ore 23:09
Cap. 3:

Premetto che ammiro e rispetto chiunque voglia portare un proprio contributo a questa Sezione però, mi permetto di dissentire : Oscar potrebbe prendere qualunque decisione ma sicuramente non quella di voler tornare a Palazzo Jarjayes.
Non riesco a ritrovare Oscar

Nuovo recensore
13/02/20, ore 13:12
Cap. 2:

Ciao cara amica, sei molto coraggiosa nel provare a dare un seguito al famigerato 14 Luglio.
Provai anch'io l esperimento però devo dire che scrivi meglio di me.
Se proprio devo essere obbiettiva, non mi é piaciuta molto l affermazione di Oscar :" André non é mio marito ".
Avrei voluto leggere di una Oscar innamoratissima di André, mi auguro siano gli effetti collaterali della febbre.
Trovo poco azzeccata anche la frase finale : alla carriera, alla famiglia ed al nome, Oscar aveva già rinunciato prima della presa della Bastiglia.
Insomma, la tua Oscar mi urta un po i nervi però, il mio giudizio é positivo, sono curiosa di leggerne il seguito.
Buon 😀

Recensore Master
13/02/20, ore 06:51
Cap. 2:

Tutti si sono impossessati della vita di Oscar, sentendosi autorizzati a decidere per lei e l'hanno lasciata a marcire come una rosa recisa in un vaso mentre, se fosse stata un lillà, nessuno si sarebbe permesso.
L'hanno fatta passare per morta, consegnandola alla leggenda fittizia, ma privandola della gloria vera che ella identifica con la sua divisa, sovrapponendola ad essa. Verso la sua divisa la spinge una pulsione ossessiva. La divisa rappresenta il passato, il nome, la carriera e, senza di essa, Oscar è nuda nel corpo e nell'anima. E' il cordone ombelicale che la tiene legata a un recentissimo passato in cui era qualcuno mentre, ora, così denudata, rischia di trasformarsi in un relitto umano come André, ma lei, caparbia di natura, ancora non si è arresa.
Alain non sopporta questa situazione, alza più volte le mani su Oscar, la insulta mentre André è un relitto umano, un ubriacone di prima mattina che a stento si regge in piedi e Rosalie è esasperante nella sua gentilezza.
Gli unici a essere riconoscibili sono Bernard e Rosalie mentre gli altri o sono esasperati ed esasperanti (Oscar e Alain) o sono sconfitti e ridotti a larve umane (André).
André è caparbiamente attaccato al sogno di una futura vita vera che non ci sarà mai mentre Oscar pensa che la vita vera sia un'altra, il suo passato, simboleggiato e condensato nella divisa che, come la sua bella vita di prima, le è stata tolta.
Considerando che questa Oscar è malata - nel corpo e, prima ancora, nello spirito - credo che dovrebbero almeno darle la possibilità di morire come vuole.

Recensore Master
03/02/20, ore 08:20
Cap. 1:

Ho tenuto in sospeso la mia opinione l'altra volta, aspettando di vedere come evolveva la storia. Ora te ne metto a parte, più che altro perché un paio di dettagli mi hanno fatto pensare che il proseguo possa prendere una piega ancora più negativa.
Credo che tutte quante noi abbiamo immaginato un post 14 luglio con i nostri sopravvissuti alla presa della Bastiglia ma pur mettendo in conto una situazione non facile per via delle molteplici difficoltà (la tisi di Oscar, la cecità incombente di Andrè, Parigi in subbuglio) nessuno avesse immaginato personaggi così esasperati nella loro inadeguatezza a ricoprire i ruoli a cui le loro decisioni li hanno condotti.
Provo a spiegarmi meglio: ci potrebbe stare un po' di smarrimento da parte di entrambi per la perdita improvvisa di tutto ciò che, fino a poche ore prima era stato il loro mondo ma tu li esasperi sino al parossismo: Oscar è una donna che non fa altroché compatirsi e rimpiagere ciò che era (o almeno io questo leggo nella sua ossessione per la divisa) preda, probabilmente non del tutto accondiscendente, dei desideri di Andrè (questo mi suggerisce la sua riflessione circa il fatto che i vestiti puliti Andrè probabilmente glieli avrebbe fatti togliere). Andrè è divenuto di fatto un alcolizzato che fatica a reggersi in piedi ed Alain un figuro non ben definito che dà della stronz* ad Oscar.
Diciamo che, pur imponendomi di leggere con mente aperta faccio un po' fatica a ritrovare l'uomo e la donna che hanno lasciato tutto per amore, il loro e quello per la giustizia.
Ti lascio un giudizio neutro perché ancora, malgrado tutto, questa storia mi "parla" e questo mi fa sperare in una svolta che cambi decisamente le carte in tavola.
Alla prossima.
(Recensione modificata il 03/02/2020 - 08:33 am)
(Recensione modificata il 03/02/2020 - 08:36 am)

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