Amichetta mia, come fai ogni volta ha farmi piangere come una bimba?????????? Sei un vero genio, fattelo dire, la chiaccherata tra Lucy e Eve, è stata di una dolcezza unica, infatti con quel pezzo ho rischiato di allagare casa:“Eve, tesoro della zia, vieni pure su. Zia è sveglia e ha bisogno di una doccia.” mentalmente ringraziava Natsu per averla parcheggiata in camera degli ospiti e non in quella del rosato, o non avrebbe mai saputo spiegare alla bambina la propria presenza lì.
“Zia, eccomi!” rispose allegra Eve, e dopo nemmeno trenta secondi apparve sulle scale che saliva a due a due, per raggiungerla, dietro i fratelli Dragneel e Mavis al seguito, con Natsu che la rimproverava di non correre e saltare le scale perché avrebbe potuto farsi molto male, e su questo era d’accordo con lui.
“Piccola, sai che non devi correre per le scale, è pericoloso.” si chinò per accarezzarle il capo ma Eve le si buttò addosso, facendole perdere l’equilibrio, cadendo entrambe sul pavimento sotto le risate allegre della bambina.
“Zia, stai bene? Ho avuto tanta paura ieri quando sei andata via. Perché te ne sei andata? Non sei contenta di vedere i video di te e la mamma?”
Alla domanda della figlia, Natsu tentò di intervenire onde evitare a Lucy ulteriori stress, ma la bionda lo fermò con una mano e scosse in silenzio la testa, invitandolo a non dire niente.
Incuriosito da questa presa di posizione si fermò e rimase in attesa della risposta di Lucy.
“Vedi piccolina, ci sono cose che zia e papà devono necessariamente spiegarti, e che faccio fatica ancora a metabolizzare, ma ti prometto che ti dirò tutto... ma prima ho bisogno di un bagno caldo. Che ne dici se lo facessimo insieme? La vostra vasca è così grande che entreremo benissimo in due. Ti va?”
Natsu spalancò gli occhi per la sorpresa. Lucy lo aveva detto sul serio, non se lo era immaginato.
Cercò lo sguardo di suo fratello per capire se si trattasse di un sogno ma il sorriso del moro e quello di Mavis lo rassicurarono del contrario.
“Siiiiii, bagno con zia. Che bello! Papino, posso?” gli domandò la piccola con gli occhi brillanti di aspettativa.
“Certo, ma non metteteci troppo perché tra un po’ sarà pronto il pranzo.” il monito più che alla figlia fu detto a Lucy, alla quale piaceva molto rimanere ammollo in acqua calda, e Natsu ne sapeva più di qualcosa essendo un vizio che la biondina si portava avanti da quando si conoscevano.
“Promesso, papino. Vieni zia Lu, andiamo! Lo sai che papà tiene i sali da bagno della mamma ancora intatti? Che ne dici se facessimo il bagno con quelli? Sarebbe come se la mia adorata mammina fosse ancora con noi.” cinguettò con grande ardore la piccola creatura, incurante di aver inferto a Lucy l’ennesima coltellata.
Non sarebbe mai cambiato niente, ci sarebbe sempre stato qualcosa che le avrebbe ricordato ciò che di bello e puro avevano tutti perduto, soprattutto Eve e Natsu; e lei, beh…
Intervenne Zeref stavolta, mollano una delle sue solitine battutine per stemperare l’attenzione e in quel caso depistare la bella Lucy da chissà quali nefasti pensieri.
“Ah no, no, care signorine. La puzza si sente anche qui, e ci farebbero ben poco dei sali… ci vuole tanto tanto sapone. Potreste usare quello che la zia Mavis ti ha giusto regalato qualche giorno fa, Eve…”
Natsu ringraziò il fratello di averlo cavato da un’altra disastrata situazione.
Ogni cosa, persino i pavimenti, avrebbero ricordato a Lucy, Lisanna, e fino a quando Luce non si fosse messa l’animo in pace che non fosse colpa sua l’incidente, loro due non avrebbero avuto futuro.
Era brutto pensarlo ma era così.
Un piccolo passo avanti per farne poi tre indietro!
“Zeref Dragneel, come osi darci delle puzzolenti? Sappi che questa ce la segneremo al dito. Vieni Eve, andiamo a preparare la vasca, e se vuoi possiamo usare i sali di tua mamma, per me non ci sono problemi.” Lucy prese la piccola per mano, chinando lo sguardo verso il pavimento per non incrociare tre paia di occhi che la guardavano tristi, ben sapendo che avesse appena mentito.
Non voleva essere bugiarda con la sua figlioccia ma nemmeno poteva andare avanti così, doveva decidersi una volta per tutte come affrontare con Evelyn il discorso e quale migliore occasione di un bagno tra loro due?
Non avrebbe parlato per Natsu, non era compito suo quello, ma poteva indirizzare la bambina all’idea che la zia amasse suo padre; lo doveva alla piccola e a Lisanna stessa.
Oramai il danno era compiuto e Lucy non voleva tornare indietro, non ci riusciva e nemmeno lo desiderava. Amava Natsu e sebbene quel sentimento facesse attualmente più male che bene doveva scegliere se prendersene cura o lasciarlo morire, e la risposta giusta era soltanto una: la prima, la stessa che, immerse entrambe nella vasca piena di schiuma di Argan accompagnata dai sali alla rosa del deserto – i preferiti di Liz – la spinse a cercare e stringere la mano di quella bellissima e ingenua bambina per poi sorriderle, chiedendole scusa nel suo io più profondo, pronta anche a lasciare Natsu nel caso in cui Evelyn non avesse tollerato quella novità.
“Vedi Eve… ieri zia Lu è dovuta andare via perché tutt’ora zia si sente, come dire, responsabile dell’incidente che ci ha portato via la tua bellissima e adorata mamma. So che, realmente, non sia colpa mia se quella sera accadde l’incidente. Non lo avremmo potuto prevedere e non riuscii a evitare che l’impensabile accadesse. Tua madre è stata per me tutto, siamo state l’una la sorella dell’altra, la spalla su cui piangere, il porto sicuro in cui approdare quando qualcosa andava storto, confidenti… ci siamo raccontate tutto, ogni cosa, anche le più imbarazzanti, e nessuno meglio di me può sapere quanto abbia amato tuo padre, amandolo e onorandolo fino all’ultimo…” una lacrima tentò di scapparle dagli occhi ma fu svelta ad asciugarla, spacciando il tutto per un pizzico alla mascella.
La piccola Eve la ascoltava con gli occhi brillanti e la bocca leggermente spalancata, quei bellissimi occhioni verdi a fare da sfondo a una cascata di meravigliosi capelli albini.
Poteva esistere creatura più bella di quella? No! Beh, non sarebbe potuto uscire che il meglio tra due bellissimi esemplari di esseri umani come Natsu e Lisanna, una coppia forte, uccisa da un destino dove era stata infilata anche lei.
A differenza di Liz, però, lei viveva ancora…
“Tu e la mamma eravate due anime gemelle in amicizia, zia… proprio come io e Romeo, il mio migliore amico. Ci vogliamo tanto bene, sai?”
Lucy venne distratta un attimo dalle parole di Eve e un sincero sorriso le imperlò il volto stanco e provato dalla febbre che sentiva tornare all’attacco.
“Romeo eh… se lo sapesse tuo padre darebbe di matto!” rise di vero cuore, schizzandole un po’ d’acqua sul nasino rosso per via della temperatura calda e poi aggiunse, tornando improvvisamente seria: “Eve, vedi… c’è una cosa che zia deve assolutamente confessarti o credo che non potrò andare avanti.”
La bambina, spinta dall’innata curiosità infantile, le disse sorridente: “Dai zia, non tenermi sulle spine!” lasciandole credere per un solo secondo che tutto sarebbe stato più facile.
“Lo sai che voglio bene a tua madre come se fosse ancora qui, amo te immensamente come una figlia e voglio tanto bene anche al tuo papà.” ingoiò il groppo che spietato le opprimeva la gola, lasciando tempo alla piccola di dirle: “Lo so zia, tu e papà vi volete molto bene e io sono contenta.”
Lucy accennò un sorriso tirato. Era arrivata l’ora di essere sincera, almeno con la piccola.
“Zia, a dire il vero, prova per il tuo papà qualcosa di molto forte, qualcosa simile a quello che la tua mamma ha provato per lui, e zia vuole essere sincera con te, perché se tu non volessi che zia provi queste cose per papà, spegnerò questo sentimento sul nascere. Come prima cosa voglio la tua felicità, amore mio.” l’idea di rinunciare a Natsu la faceva impazzire ma Evelyn superava ogni suo bisogno, ogni sentimento. Si sarebbe annullata per lei…
“Zia, tu ami il mio papà, vero? Perché la mamma lo amava tantissimo, me lo ripeteva sempre prima di andare a dormire.”
Lucy chiuse un attimo gli occhi, riaprendoli subito dopo per calmarsi. Si aggrappò con entrambe le mani sui bordi della vasca e prese un bel respiro, pregando di farcela.
“Sì, amore, ma non ti devi preoc-“
“E papà ti ama come ha amato la mamma?” a quella domanda Lucy sbiancò, sentendosi quasi male.
“NO!” gridò forte, pentendosene subito di averlo fatto.
“Scusami tesoro, zia non voleva essere scontrosa con te, è che… non esisterà mai donna al mondo che tuo padre possa amare come ha fatto con tua madre. Tua madre, nel cuore di papà, è in un posto super speciale che soltanto tu puoi scavalcare. Tutte le altre, compresa me, siamo nulla a confronto. Papà mi vuole bene, me ne ha sempre voluto, e io… sì, credo di stargli molto simpatica. Per te sarebbe un problema?”
Gli occhi di Eve si tinsero di pura sorpresa, incredulità e felicità, o almeno Lucy sperava che fossero queste le emozioni intrise in quelle abetaie incontaminate.
“Zia, come potrebbe rappresentare un problema? Tu sei l’angelo mio e di papà, e papà ti guarda come guardava la mamma, io lo vedo sai? Ti ama, ne sono certa. Che bello! Sono sicura che la mamma sia molto contenta per questo, e anche io!” accolse quel piccolo tornado albino tra le braccia lasciandosi finalmente andare alle lacrime.
La strinse forte al petto, giurando di proteggerla di nuovo, molto più di quello che aveva fatto fino a quel momento, persino da se stessa se necessario.
Eve nutriva per lei tanto affetto e non avrebbe minato quel loro speciale rapporto per niente al mondo, tantomeno per Natsu, nonostante lo amasse.
Eve era ancora una bambina e non si rendeva realmente conto delle parole che le uscivano dalla bocca, e se un domani si fosse resa conto di non tollerare la presenza di una zia ingombrante beh, Lucy a discapito di se stessa si sarebbe tirata indietro, ma fino a quel momento si sarebbe lasciata andare, vivendo come non era più riuscita a fare da troppo tempo. Come non si fa a piangere, dopo una bellissima, quanto struggente chiaccherata tra zia e nipote?? adoro l'ingenuità della piccola peste" lei ha capito tutto" Eve, con la sua dolcezza ha saputo "aiutare" Lucy ad uscire dal baratro e non è poco, ma poi il top lo abbiamo raggiunto con Lucy, che alla fine della fiera, si decisa a concedersi al suo uomo, "senza tante pippe mentali", e devo dire che la loro unione sembrava "benedetta" dal cielo, chissà magari Lisanna ci ha messo lo zampino??????? Con questo pezzo sono morta:Lucy aveva sentito Natsu salire, affacciarsi nella stanza dove credeva che stesse dormendo per poi allontanarsi di nuovo.
Nel silenzio della casa aveva captato il rumore dell’acqua riempire la vasca e l’immagine di Natsu immerso in quel mare di schiuma calda l’accese più di quello che la febbre faceva normalmente.
Si costrinse a rimanere buona a letto ma dopo cinque minuti spesi a rigirarsi continuamente decise di scendere, camminare scalza sul pavimento fresco per calmarsi, ma non servì a nulla se non a condurla nei pressi della porta del bagno che Natsu aveva sicuramente lasciato socchiusa per udire un suo lamento o richiesta di aiuto.
Il vapore usciva lentamente dal piccolo pertugio che la divideva dalla perdizione, e Lucy era cosciente che se ne avesse varcato la soglia non sarebbe uscita da lì se non dopo essersi unita all’uomo che amava e che desiderava in maniera assurda, una voglia tanto potente da procurarle dolore.
Lottava con l’istinto di denudarsi e buttarsi in quella vasca e con la ragione che le ricordava cosa avesse rappresentato quel bellissimo uomo per la sua amatissima amica, e si sentiva male, male e stronza perché pur rispettando quell’amore che Lisanna aveva coltivato, prendendosene cura, lei era disposta a buttarsi tra le braccia di Natsu in barba a ogni cosa, da brava egoista qual era.
Che MiraJane avesse ragione?
Sì che ne aveva, da vendere, ma Lucy era stufa di rimanere aggrappata al passato, voleva disperatamente vivere la sua vita con Natsu.
E poi accadde, lo udì sospirare il suo nome e il cuore quasi rischiò di scoppiarle nel petto nel sentirlo parlare. “Luce, cosa devo fare con te? Non ce la faccio più, ho bisogno di sentirti mia, di unirmi a te…” e troppo facile fu per lei rispondergli, palesando al rosato immerso nella vasca la propria presenza: “Natsu!”
Al richiamo di quella voce, Natsu spalancò gli occhi e si ritrovò Lucy pressata contro lo spigolo della porta che lo fissava con occhi lucidi, aggrappata con le mani allo stipite di legno come se in qualche modo si sentisse più sicura.
“Luce, scusami, non ti ho sentita arrivare. Ero…” già, come spiegarle che non faceva altro che pensarla e che non fosse arrivata probabilmente avrebbe finito per darsi piacere da solo col nome della bionda impresso sulle labbra?
Era davvero arrivato a quel punto?
“Scusami tu. Non volevo disturbati, solo che…”
“Hai bisogno di qualcosa? La febbre non è scesa per niente?”
Un sorriso appena accennato fece capolino dalle bellissime labbra di Lucy, che scosse la testa senza smettere di sorridere.
“È scesa. Vedi, il calore che sento dentro non dipende dalla febbre. Io…” Lucy abbassò lo sguardo, spezzano il legame che si era creato tra loro due e Natsu fece per uscire dalla vasca, cercando di capire che cosa stesse cercando di dirgli Lucy con tanta difficolta ma lei lo frenò dal farlo, dicendogli rossa come un pomodoro maturo: “No, ti prego, non farlo.” traendolo in inganno perché gli venne in mente che Lucy non volesse vederlo nudo.
“Oh, certo, che stupido. Se mi dai cinque minuti sarò da te.” per un attimo di troppo aveva creduto come un cretino che lei…
Stupida, stupida, stupida! Perché devi essere così codarda?
Il cuore riuscì a prevaricare sulla ragione e Lucy fece quello che avrebbe dovuto fare giorni prima. Abbandonò lo stipite della porta e nei pressi della vasca, dove Natsu la guardava palesemente incuriosito e confuso, ebbe il coraggio di dirgli: “No, Natsu, voglio che tu rimanga nella vasca perché sarò io a raggiungerti.” e non lasciò che passassero troppi secondi prima di togliersi il pigiama, partendo dalla maglia, dove al di sotto non indossava nessuna copertura eccetto la pelle, mostrando al rosato i seni generosi da Madre Natura gentilmente concessi, soffermandosi volutamente sugli occhi verdi di Natsu liquefarsi secondo dopo secondo assumendo una tonalità assai più scura.
Come ultimo step scese i pantaloni portandosi dietro anche le mutandine, sbrigandosi a immergersi in acqua, dalla parte opposta a quella dove Natsu continuava a rimirarla senza dire una sola parola.
Le mani di Natsu erano arpionate ai bordi della vasca e Lucy da quell’angolazione riusciva a vedervi le vene gonfiarsi secondo dopo secondo fino ad arrivare sulle braccia tese.
Si vergognava come una ladra a mostrarsi sotto quelle vesti a Natsu ma allo stesso tempo quello sguardo pregno di lussuria alimentava il suo desiderio di sentirsi donna.
Natsu continuava a non parlare e Lucy pensò di aver forse esagerato e si pentì di averlo fatto.
“Io… beh…” si strinse nelle gambe, affondando la faccia sulle ginocchia per nascondersi da quel momento tanto perfetto quanto imbarazzante.
Forse al bellissimo uomo sedutole davanti non era piaciuto quello che aveva visto e la mente cattiva le propinò che Natsu prima di lei era stato con Lisanna, con quella bellissima donna senza nessun difetto, perfetta in ogni cosa dicesse o facesse.
Non era giusto che facesse paragoni, e chiudendo forte gli occhi si costrinse a smetterla di farsi del male.
Prima che potesse scappare, una mano calda e grande cercò la propria, stringendola dolcemente, facendola sentire subito meglio.
“Luce, guardami, ti prego.” a quella supplica cantata con voce emozionata, Lucy non resistette dal sollevare lo sguardo per scontrarsi con due occhi grandi quanto palle di cannone, lucidi come mai li aveva visti… la guardavano con una tale intensità da farla fremere da capo a piedi.
Ingoiò un grumo di saliva e agitazione nel capire le intenzioni del rosato quando lui se la tirò addosso, dicendole: “Vieni qui, Luce, per favore.” vincendo su ogni fronte con quell’invito al quale non seppe reagire se non accontentandolo, sebbene con molta vergogna dipinta sul viso.
Si adagiò su Natsu, incastrandosi alla perfezione come due tessere di un puzzle complicatissimo, attorcigliandogli le gambe dietro la schiena, ringraziando che quella vasca fosse tanto grande e spaziosa da contenerli così come si erano messi.
Per vergogna chiuse gli occhi fino a strizzarseli, udendo la risata genuina di Natsu riempire la stanza col suo suono virile e dannatamente erotico.
“Luce… non devi vergognarti di me. Sei bellissima, e credo che tu abbia bene idea di quanto mi abbia acceso i sensi mentre ti spogliavi. Sei meravigliosa, Luce, apri questi occhi, guarda tu stessa quanto i miei desiderino fartelo capire.” con entrambi i pollici delle dita le sfiorò le guance accaldate, tenendosi buono per non farla scappare via a gambe levate sebbene una parte traditrice del corpo dimostrava a fatti quello che non poteva ancora dirle.
Lucy si abbandonò alle sue carezze e sorridendo riaprì gli occhi, mostrandogli quel mare di cioccolato in tempesta infrangersi contro i suoi dando il via a una magia particolare fatta di sospiri, piccoli sorrisi e corpi tremanti.
Natsu riusciva a sentirlo il desiderio di Luce, sottopelle, così come lei percepiva il suo diventare sempre più esigente, incapace di contenersi.
“Natsu!” Lucy si mordeva le labbra, preda di chissà quale pensiero che la rendeva ancora irraggiungibile e non aveva idea quanto quel gesto lo facesse uscire pazzo.
“Io…”
“Tu che cosa, amore?” la chiamava pochissime volte così e non perché non se la sentisse di dirglielo ma per timore che Lucy potesse in qualche modo sentirsi a disagio, ma l’emozione che lesse negli occhioni cioccolato confermarono che, forse, Lucy aveva bisogno proprio di questo, di lui che non si poneva più alcun freno, amandola come avrebbe dovuto fare fin da subito.
Il contatto tra i loro corpi sprigionava energia pura e Natsu faticava davvero a contenersi.
Le parole di Eve le tornarono alle mente: la piccola aveva detto che Natsu la guardava come aveva sempre fatto con Lisanna, e Lucy trovò in quelle dolcissime parole la forza per dire a Natsu che cosa la facesse sentire tanto inadatta.
“Vedi, prima, quando ero in vasca con Eve, le ho confessato di amarti. Sì, gliel’ho detto perché non riesco a mentirle, non ci riesco più. E lei…” non doveva voltare lo sguardo altrove o non avrebbe più avuto coraggio per continuare. “Lei è felice, non la vedevo così contenta da non so quanto, solo che… Natsu!” le mani si strinsero sulle spalle del rosato, in cerca di un appiglio.
“Non avevo dubbi su Eve, Lucy. Dopo sua madre, tu sei la seconda persona che più ama al mondo, scavalcando persino me. Cosa credevi ti dicesse?” le domandò con dolcezza Natsu, allargando la mano sulla guancia destra rendendo la carezza più profonda, viaggiando con le sue dita meravigliose dietro la testa, iniziando a giocare con la nuca, punto assai nevralgico per lei.
“Non è vero, e lo sai bene. Per Eve tu e Liz siete tutto. Lo so, noi due parliamo tantissimo, come altrettanto so che mi vuole bene. Non ho mai dubitato ciò, ma stavolta è diverso. Natsu, ho preso il posto che di diritto spettava a sua madre e quando mi ha detto che tu, sì che tu…”
“Che io?” le incalzanti domande di Natsu l’aiutavano a non cadere vittima del silenzio e per questo gliene era grata.
“Che tu mi guardi come guardavi Liz e che secondo lei tu mi ami. Non ti nascondo di averle risposto di getto un no abbastanza forte che mi ha costretta a correre ai ripari, spiegandole che non ce l’avessi con lei ma che doveva capire che nessuna donna al mondo potrà mai, né dovrà mai, prendere il posto che Liz detiene nel tuo cuore, tantomeno io. Natsu, Lisanna era come una sorella per me, ci siamo raccontate tutto, conosco la vostra prima volta a memoria, credimi, tutti i sogni che Liz avrebbe voluto realizzare assieme a te come famiglia. Un giorno Eve potrebbe non tollerare più che io faccia parte della vostra vita come tua compagna, e non potrei fare altro che sparire. Capisci? Ti amo, Natsu, ma prima di ogni cosa viene Eve. Ed è giusto che tu le dica realmente come stanno le cose, che sebbene tu abbia scoperto volermi bene in modo differente dalla semplice amicizia non sarò io la persona che sostituirà Liz. Non posso. Non ne sono degna, non, io non…” le lacrime che si era promessa di non versare più iniziarono a pizzicarle gli occhi, rendendole quasi impossibile trattenerle; infatti iniziarono a caderle dagli occhi, incessanti.
Natsu l’aveva lasciata parlare, sfogarsi, ma ora quella testona doveva ascoltarlo bene una volta per tutte o sarebbe dovuto passare alle maniere forti.
Raccolse via le lacrime di Lucy con i pollici e stringendola dal piccolo ovale la costrinse a fissarlo negli occhi.
“Possibile che lo abbia compreso mia figlia e tu ancora no, Luce? Per me, per Eve, tu non sei mai stata la sostituta di Liz, sei semplicemente tu. Lucy, ti amo, lo capisci? E no, non ti amo affatto come ho amato Lisanna!” a quelle parole Lucy sbarrò gli occhi, mostrandogli tanta fragilità e un grande fraintendimento che Natsu volle subito chiarire, avvicinandosi alle sue labbra per sussurrare su di esse: “Sono due amori diversi, ma non per questo l’uno minore dell’altro. Non è una competizione, devi smetterla di sentirtici. Hai detto bene, nessuna donna potrà mai prendere il posto di Liz nel mio cuore, sarebbe impossibile, ma ho scoperto con te che il mio cuore è abbastanza grande da provare un nuovo, potente, strabiliante, passionale amore, e credimi Lucy, questo cuore vorrebbe tanto dimostrartelo. Me lo lascerai fare?” le mani che aveva cercato di mantenere buone scesero in picchiata una sul collo, con la quale se l’attirò addosso, e l’altra dietro la schiena a fare leva all’altra per appicciarsela contro, provando una sensazione bellissima con le loro pelli nude a contatto ristretto.
“Cristo, Lucy, cosa devo fare con te? Dimmelo tu!” la baciò prima che potesse provare a rispondergli, esigendo fin da subito di varcare la soglia alla ricerca della lingua, con la quale intrecciò la propria rubandole fino all’ultimo respiro.
Sentiva il corpo andare in fiamme mentre l’acqua iniziava a freddarsi ma non gli importava, non si sarebbero mossi da lì fino a quando Lucy non avrebbe capito quanto la amasse. UN bacione grandissimo ciao *__________________________________________* PS: e si loro sono proprio anime gemelle. Ciao (Recensione modificata il 16/02/2021 - 01:10 am) |