Recensioni per
Dall'altra parte dell'infinito
di Cri cri

Questa storia ha ottenuto 104 recensioni.
Positive : 104
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
16/02/21, ore 15:29

Ciao Cri,
eccoti con il nuovo aggiornamento che, dopo le ultime peripezie, meritava un bel pò di miele....e qua direi che abbiamo proprio finito il tubetto!!!!!
E' inutile tentare di andare contro se stessi! Quando la natura chiama, l'uomo ( e la donna) risponde.... e qua ha risposto per davvero con un bel grido che si è sentito forte e chiaro.
I nostri piccioncini hanno finalmente mandato all'aria timori e dubbi e si sono concessi l'un l'altro liberamente, senza freni !!!
Il risultato è una bomba atomica di sesso e godimento, che tu hai saputo abilmente descrivere..... con dovizia di particolari aggiungerei :)))))))
Abbiamo anche avuto il benestare della piccola Eve........ quindi tutto sereno all'orizzonte pare.....
Chissà se sarà davvero così.... tutti noi conosciamo bene la tua vocazione all'incasinamento delle situazioni che paiono oramai idilliache, perciò il colpo di scena è sempre dietro l'angolo.....
Rimango in attesa del nuovo aggiornamento!!!
A presto
Giandix85

Recensore Veterano
16/02/21, ore 13:11

Ciao cri!!come sai tengo moltissimo a questa storia e sono super felicissima ke hai aggiornato🤩grazie❤ Permettimi di dirti ke hai fatto un capovolaro con questo capitolo!!un lavoro eccezionale!Penso nn sia così facile scrivere storie come queste così introspettive,xchè entrano in gioco le emozioni e gli stati d animo di tanti personaggi e immedesimarsi su quello ke prova ciascuno di loro nn é affatto semplice!Ma tu ci riesci nn so come e crei queste piccole perle❤Detto ció, credo ke tu in questo capitolo abbia sviluppato divinamente la prima volta di Natsu e Lucy soffermandoti e descrivendo benissimo le loro sensanzioni ma sopratutto le loro paure!!!Natsu ke nn si sente all altezza delle sue capacitá come uomo preoccupandosi se sia stato bravo oppure no e Lucy ke invece si sentiva di troppo quasi d intralcio pensando a Lisanna!Peró l amore vince su ogni paura e il risultato è stata una prima volta per entrambi magica e dolcissima🤩😘😊Eve è troppo adorabile e sveglia soprattutto!!😂Si è accorta prima di Lucy, e probabilmente anke prima di Natsu ke la zia e il papà si amano e nn si vogliono semplicemente bene!!Ke dire...c è tanto amore in tutte le sue forme in questa storia,ke nn posso far altro ke sciogliermi ad ogni capitolo❤ se poi aggiungiamo le parole della bellissima canzone di vasco.. direi la ciliegina sulla torta🔝brava cri!!un bacione e a presto!!sarù
(Recensione modificata il 16/02/2021 - 03:45 pm)

Recensore Master
16/02/21, ore 01:09

Amichetta mia, come fai ogni volta ha farmi piangere come una bimba?????????? Sei un vero genio, fattelo dire, la chiaccherata tra Lucy e Eve, è stata di una dolcezza unica, infatti con quel pezzo ho rischiato di allagare casa:“Eve, tesoro della zia, vieni pure su. Zia è sveglia e ha bisogno di una doccia.” mentalmente ringraziava Natsu per averla parcheggiata in camera degli ospiti e non in quella del rosato, o non avrebbe mai saputo spiegare alla bambina la propria presenza lì.
“Zia, eccomi!” rispose allegra Eve, e dopo nemmeno trenta secondi apparve sulle scale che saliva a due a due, per raggiungerla, dietro i fratelli Dragneel e Mavis al seguito, con Natsu che la rimproverava di non correre e saltare le scale perché avrebbe potuto farsi molto male, e su questo era d’accordo con lui.
“Piccola, sai che non devi correre per le scale, è pericoloso.” si chinò per accarezzarle il capo ma Eve le si buttò addosso, facendole perdere l’equilibrio, cadendo entrambe sul pavimento sotto le risate allegre della bambina.
“Zia, stai bene? Ho avuto tanta paura ieri quando sei andata via. Perché te ne sei andata? Non sei contenta di vedere i video di te e la mamma?”

Alla domanda della figlia, Natsu tentò di intervenire onde evitare a Lucy ulteriori stress, ma la bionda lo fermò con una mano e scosse in silenzio la testa, invitandolo a non dire niente.
Incuriosito da questa presa di posizione si fermò e rimase in attesa della risposta di Lucy.
“Vedi piccolina, ci sono cose che zia e papà devono necessariamente spiegarti, e che faccio fatica ancora a metabolizzare, ma ti prometto che ti dirò tutto... ma prima ho bisogno di un bagno caldo. Che ne dici se lo facessimo insieme? La vostra vasca è così grande che entreremo benissimo in due. Ti va?”
Natsu spalancò gli occhi per la sorpresa. Lucy lo aveva detto sul serio, non se lo era immaginato.
Cercò lo sguardo di suo fratello per capire se si trattasse di un sogno ma il sorriso del moro e quello di Mavis lo rassicurarono del contrario.
“Siiiiii, bagno con zia. Che bello! Papino, posso?” gli domandò la piccola con gli occhi brillanti di aspettativa.
“Certo, ma non metteteci troppo perché tra un po’ sarà pronto il pranzo.” il monito più che alla figlia fu detto a Lucy, alla quale piaceva molto rimanere ammollo in acqua calda, e Natsu ne sapeva più di qualcosa essendo un vizio che la biondina si portava avanti da quando si conoscevano.

“Promesso, papino. Vieni zia Lu, andiamo! Lo sai che papà tiene i sali da bagno della mamma ancora intatti? Che ne dici se facessimo il bagno con quelli? Sarebbe come se la mia adorata mammina fosse ancora con noi.” cinguettò con grande ardore la piccola creatura, incurante di aver inferto a Lucy l’ennesima coltellata.
Non sarebbe mai cambiato niente, ci sarebbe sempre stato qualcosa che le avrebbe ricordato ciò che di bello e puro avevano tutti perduto, soprattutto Eve e Natsu; e lei, beh…

Intervenne Zeref stavolta, mollano una delle sue solitine battutine per stemperare l’attenzione e in quel caso depistare la bella Lucy da chissà quali nefasti pensieri.
“Ah no, no, care signorine. La puzza si sente anche qui, e ci farebbero ben poco dei sali… ci vuole tanto tanto sapone. Potreste usare quello che la zia Mavis ti ha giusto regalato qualche giorno fa, Eve…”

Natsu ringraziò il fratello di averlo cavato da un’altra disastrata situazione.
Ogni cosa, persino i pavimenti, avrebbero ricordato a Lucy, Lisanna, e fino a quando Luce non si fosse messa l’animo in pace che non fosse colpa sua l’incidente, loro due non avrebbero avuto futuro.
Era brutto pensarlo ma era così.
Un piccolo passo avanti per farne poi tre indietro!

“Zeref Dragneel, come osi darci delle puzzolenti? Sappi che questa ce la segneremo al dito. Vieni Eve, andiamo a preparare la vasca, e se vuoi possiamo usare i sali di tua mamma, per me non ci sono problemi.” Lucy prese la piccola per mano, chinando lo sguardo verso il pavimento per non incrociare tre paia di occhi che la guardavano tristi, ben sapendo che avesse appena mentito.
Non voleva essere bugiarda con la sua figlioccia ma nemmeno poteva andare avanti così, doveva decidersi una volta per tutte come affrontare con Evelyn il discorso e quale migliore occasione di un bagno tra loro due?
Non avrebbe parlato per Natsu, non era compito suo quello, ma poteva indirizzare la bambina all’idea che la zia amasse suo padre; lo doveva alla piccola e a Lisanna stessa.
Oramai il danno era compiuto e Lucy non voleva tornare indietro, non ci riusciva e nemmeno lo desiderava. Amava Natsu e sebbene quel sentimento facesse attualmente più male che bene doveva scegliere se prendersene cura o lasciarlo morire, e la risposta giusta era soltanto una: la prima, la stessa che, immerse entrambe nella vasca piena di schiuma di Argan accompagnata dai sali alla rosa del deserto – i preferiti di Liz – la spinse a cercare e stringere la mano di quella bellissima e ingenua bambina per poi sorriderle, chiedendole scusa nel suo io più profondo, pronta anche a lasciare Natsu nel caso in cui Evelyn non avesse tollerato quella novità.
“Vedi Eve… ieri zia Lu è dovuta andare via perché tutt’ora zia si sente, come dire, responsabile dell’incidente che ci ha portato via la tua bellissima e adorata mamma. So che, realmente, non sia colpa mia se quella sera accadde l’incidente. Non lo avremmo potuto prevedere e non riuscii a evitare che l’impensabile accadesse. Tua madre è stata per me tutto, siamo state l’una la sorella dell’altra, la spalla su cui piangere, il porto sicuro in cui approdare quando qualcosa andava storto, confidenti… ci siamo raccontate tutto, ogni cosa, anche le più imbarazzanti, e nessuno meglio di me può sapere quanto abbia amato tuo padre, amandolo e onorandolo fino all’ultimo…” una lacrima tentò di scapparle dagli occhi ma fu svelta ad asciugarla, spacciando il tutto per un pizzico alla mascella.
La piccola Eve la ascoltava con gli occhi brillanti e la bocca leggermente spalancata, quei bellissimi occhioni verdi a fare da sfondo a una cascata di meravigliosi capelli albini.
Poteva esistere creatura più bella di quella? No! Beh, non sarebbe potuto uscire che il meglio tra due bellissimi esemplari di esseri umani come Natsu e Lisanna, una coppia forte, uccisa da un destino dove era stata infilata anche lei.
A differenza di Liz, però, lei viveva ancora…
“Tu e la mamma eravate due anime gemelle in amicizia, zia… proprio come io e Romeo, il mio migliore amico. Ci vogliamo tanto bene, sai?”
Lucy venne distratta un attimo dalle parole di Eve e un sincero sorriso le imperlò il volto stanco e provato dalla febbre che sentiva tornare all’attacco.
“Romeo eh… se lo sapesse tuo padre darebbe di matto!” rise di vero cuore, schizzandole un po’ d’acqua sul nasino rosso per via della temperatura calda e poi aggiunse, tornando improvvisamente seria: “Eve, vedi… c’è una cosa che zia deve assolutamente confessarti o credo che non potrò andare avanti.”
La bambina, spinta dall’innata curiosità infantile, le disse sorridente: “Dai zia, non tenermi sulle spine!” lasciandole credere per un solo secondo che tutto sarebbe stato più facile.
“Lo sai che voglio bene a tua madre come se fosse ancora qui, amo te immensamente come una figlia e voglio tanto bene anche al tuo papà.” ingoiò il groppo che spietato le opprimeva la gola, lasciando tempo alla piccola di dirle: “Lo so zia, tu e papà vi volete molto bene e io sono contenta.”
Lucy accennò un sorriso tirato. Era arrivata l’ora di essere sincera, almeno con la piccola.
“Zia, a dire il vero, prova per il tuo papà qualcosa di molto forte, qualcosa simile a quello che la tua mamma ha provato per lui, e zia vuole essere sincera con te, perché se tu non volessi che zia provi queste cose per papà, spegnerò questo sentimento sul nascere. Come prima cosa voglio la tua felicità, amore mio.” l’idea di rinunciare a Natsu la faceva impazzire ma Evelyn superava ogni suo bisogno, ogni sentimento. Si sarebbe annullata per lei…
“Zia, tu ami il mio papà, vero? Perché la mamma lo amava tantissimo, me lo ripeteva sempre prima di andare a dormire.”
Lucy chiuse un attimo gli occhi, riaprendoli subito dopo per calmarsi. Si aggrappò con entrambe le mani sui bordi della vasca e prese un bel respiro, pregando di farcela.
“Sì, amore, ma non ti devi preoc-“
“E papà ti ama come ha amato la mamma?” a quella domanda Lucy sbiancò, sentendosi quasi male.
“NO!” gridò forte, pentendosene subito di averlo fatto.
“Scusami tesoro, zia non voleva essere scontrosa con te, è che… non esisterà mai donna al mondo che tuo padre possa amare come ha fatto con tua madre. Tua madre, nel cuore di papà, è in un posto super speciale che soltanto tu puoi scavalcare. Tutte le altre, compresa me, siamo nulla a confronto. Papà mi vuole bene, me ne ha sempre voluto, e io… sì, credo di stargli molto simpatica. Per te sarebbe un problema?”
Gli occhi di Eve si tinsero di pura sorpresa, incredulità e felicità, o almeno Lucy sperava che fossero queste le emozioni intrise in quelle abetaie incontaminate.
“Zia, come potrebbe rappresentare un problema? Tu sei l’angelo mio e di papà, e papà ti guarda come guardava la mamma, io lo vedo sai? Ti ama, ne sono certa. Che bello! Sono sicura che la mamma sia molto contenta per questo, e anche io!” accolse quel piccolo tornado albino tra le braccia lasciandosi finalmente andare alle lacrime.
La strinse forte al petto, giurando di proteggerla di nuovo, molto più di quello che aveva fatto fino a quel momento, persino da se stessa se necessario.
Eve nutriva per lei tanto affetto e non avrebbe minato quel loro speciale rapporto per niente al mondo, tantomeno per Natsu, nonostante lo amasse.
Eve era ancora una bambina e non si rendeva realmente conto delle parole che le uscivano dalla bocca, e se un domani si fosse resa conto di non tollerare la presenza di una zia ingombrante beh, Lucy a discapito di se stessa si sarebbe tirata indietro, ma fino a quel momento si sarebbe lasciata andare, vivendo come non era più riuscita a fare da troppo tempo. Come non si fa a piangere, dopo una bellissima, quanto struggente chiaccherata tra zia e nipote?? adoro l'ingenuità della piccola peste" lei ha capito tutto" Eve, con la sua dolcezza ha saputo "aiutare" Lucy ad uscire dal baratro e non è poco, ma poi il top lo abbiamo raggiunto con Lucy, che alla fine della fiera, si decisa a concedersi al suo uomo, "senza tante pippe mentali", e devo dire che la loro unione sembrava "benedetta" dal cielo, chissà magari Lisanna ci ha messo lo zampino??????? Con questo pezzo sono morta:Lucy aveva sentito Natsu salire, affacciarsi nella stanza dove credeva che stesse dormendo per poi allontanarsi di nuovo.
Nel silenzio della casa aveva captato il rumore dell’acqua riempire la vasca e l’immagine di Natsu immerso in quel mare di schiuma calda l’accese più di quello che la febbre faceva normalmente.
Si costrinse a rimanere buona a letto ma dopo cinque minuti spesi a rigirarsi continuamente decise di scendere, camminare scalza sul pavimento fresco per calmarsi, ma non servì a nulla se non a condurla nei pressi della porta del bagno che Natsu aveva sicuramente lasciato socchiusa per udire un suo lamento o richiesta di aiuto.
Il vapore usciva lentamente dal piccolo pertugio che la divideva dalla perdizione, e Lucy era cosciente che se ne avesse varcato la soglia non sarebbe uscita da lì se non dopo essersi unita all’uomo che amava e che desiderava in maniera assurda, una voglia tanto potente da procurarle dolore.
Lottava con l’istinto di denudarsi e buttarsi in quella vasca e con la ragione che le ricordava cosa avesse rappresentato quel bellissimo uomo per la sua amatissima amica, e si sentiva male, male e stronza perché pur rispettando quell’amore che Lisanna aveva coltivato, prendendosene cura, lei era disposta a buttarsi tra le braccia di Natsu in barba a ogni cosa, da brava egoista qual era.
Che MiraJane avesse ragione?
Sì che ne aveva, da vendere, ma Lucy era stufa di rimanere aggrappata al passato, voleva disperatamente vivere la sua vita con Natsu.
E poi accadde, lo udì sospirare il suo nome e il cuore quasi rischiò di scoppiarle nel petto nel sentirlo parlare. “Luce, cosa devo fare con te? Non ce la faccio più, ho bisogno di sentirti mia, di unirmi a te…” e troppo facile fu per lei rispondergli, palesando al rosato immerso nella vasca la propria presenza: “Natsu!”

Al richiamo di quella voce, Natsu spalancò gli occhi e si ritrovò Lucy pressata contro lo spigolo della porta che lo fissava con occhi lucidi, aggrappata con le mani allo stipite di legno come se in qualche modo si sentisse più sicura.
“Luce, scusami, non ti ho sentita arrivare. Ero…” già, come spiegarle che non faceva altro che pensarla e che non fosse arrivata probabilmente avrebbe finito per darsi piacere da solo col nome della bionda impresso sulle labbra?
Era davvero arrivato a quel punto?
“Scusami tu. Non volevo disturbati, solo che…”
“Hai bisogno di qualcosa? La febbre non è scesa per niente?”
Un sorriso appena accennato fece capolino dalle bellissime labbra di Lucy, che scosse la testa senza smettere di sorridere.
“È scesa. Vedi, il calore che sento dentro non dipende dalla febbre. Io…” Lucy abbassò lo sguardo, spezzano il legame che si era creato tra loro due e Natsu fece per uscire dalla vasca, cercando di capire che cosa stesse cercando di dirgli Lucy con tanta difficolta ma lei lo frenò dal farlo, dicendogli rossa come un pomodoro maturo: “No, ti prego, non farlo.” traendolo in inganno perché gli venne in mente che Lucy non volesse vederlo nudo.
“Oh, certo, che stupido. Se mi dai cinque minuti sarò da te.” per un attimo di troppo aveva creduto come un cretino che lei…

Stupida, stupida, stupida! Perché devi essere così codarda?
Il cuore riuscì a prevaricare sulla ragione e Lucy fece quello che avrebbe dovuto fare giorni prima. Abbandonò lo stipite della porta e nei pressi della vasca, dove Natsu la guardava palesemente incuriosito e confuso, ebbe il coraggio di dirgli: “No, Natsu, voglio che tu rimanga nella vasca perché sarò io a raggiungerti.” e non lasciò che passassero troppi secondi prima di togliersi il pigiama, partendo dalla maglia, dove al di sotto non indossava nessuna copertura eccetto la pelle, mostrando al rosato i seni generosi da Madre Natura gentilmente concessi, soffermandosi volutamente sugli occhi verdi di Natsu liquefarsi secondo dopo secondo assumendo una tonalità assai più scura.
Come ultimo step scese i pantaloni portandosi dietro anche le mutandine, sbrigandosi a immergersi in acqua, dalla parte opposta a quella dove Natsu continuava a rimirarla senza dire una sola parola.
Le mani di Natsu erano arpionate ai bordi della vasca e Lucy da quell’angolazione riusciva a vedervi le vene gonfiarsi secondo dopo secondo fino ad arrivare sulle braccia tese.
Si vergognava come una ladra a mostrarsi sotto quelle vesti a Natsu ma allo stesso tempo quello sguardo pregno di lussuria alimentava il suo desiderio di sentirsi donna.
Natsu continuava a non parlare e Lucy pensò di aver forse esagerato e si pentì di averlo fatto.
“Io… beh…” si strinse nelle gambe, affondando la faccia sulle ginocchia per nascondersi da quel momento tanto perfetto quanto imbarazzante.
Forse al bellissimo uomo sedutole davanti non era piaciuto quello che aveva visto e la mente cattiva le propinò che Natsu prima di lei era stato con Lisanna, con quella bellissima donna senza nessun difetto, perfetta in ogni cosa dicesse o facesse.
Non era giusto che facesse paragoni, e chiudendo forte gli occhi si costrinse a smetterla di farsi del male.
Prima che potesse scappare, una mano calda e grande cercò la propria, stringendola dolcemente, facendola sentire subito meglio.
“Luce, guardami, ti prego.” a quella supplica cantata con voce emozionata, Lucy non resistette dal sollevare lo sguardo per scontrarsi con due occhi grandi quanto palle di cannone, lucidi come mai li aveva visti… la guardavano con una tale intensità da farla fremere da capo a piedi.
Ingoiò un grumo di saliva e agitazione nel capire le intenzioni del rosato quando lui se la tirò addosso, dicendole: “Vieni qui, Luce, per favore.” vincendo su ogni fronte con quell’invito al quale non seppe reagire se non accontentandolo, sebbene con molta vergogna dipinta sul viso.
Si adagiò su Natsu, incastrandosi alla perfezione come due tessere di un puzzle complicatissimo, attorcigliandogli le gambe dietro la schiena, ringraziando che quella vasca fosse tanto grande e spaziosa da contenerli così come si erano messi.
Per vergogna chiuse gli occhi fino a strizzarseli, udendo la risata genuina di Natsu riempire la stanza col suo suono virile e dannatamente erotico.


“Luce… non devi vergognarti di me. Sei bellissima, e credo che tu abbia bene idea di quanto mi abbia acceso i sensi mentre ti spogliavi. Sei meravigliosa, Luce, apri questi occhi, guarda tu stessa quanto i miei desiderino fartelo capire.” con entrambi i pollici delle dita le sfiorò le guance accaldate, tenendosi buono per non farla scappare via a gambe levate sebbene una parte traditrice del corpo dimostrava a fatti quello che non poteva ancora dirle.
Lucy si abbandonò alle sue carezze e sorridendo riaprì gli occhi, mostrandogli quel mare di cioccolato in tempesta infrangersi contro i suoi dando il via a una magia particolare fatta di sospiri, piccoli sorrisi e corpi tremanti.
Natsu riusciva a sentirlo il desiderio di Luce, sottopelle, così come lei percepiva il suo diventare sempre più esigente, incapace di contenersi.
“Natsu!” Lucy si mordeva le labbra, preda di chissà quale pensiero che la rendeva ancora irraggiungibile e non aveva idea quanto quel gesto lo facesse uscire pazzo.
“Io…”
“Tu che cosa, amore?” la chiamava pochissime volte così e non perché non se la sentisse di dirglielo ma per timore che Lucy potesse in qualche modo sentirsi a disagio, ma l’emozione che lesse negli occhioni cioccolato confermarono che, forse, Lucy aveva bisogno proprio di questo, di lui che non si poneva più alcun freno, amandola come avrebbe dovuto fare fin da subito.
Il contatto tra i loro corpi sprigionava energia pura e Natsu faticava davvero a contenersi.

Le parole di Eve le tornarono alle mente: la piccola aveva detto che Natsu la guardava come aveva sempre fatto con Lisanna, e Lucy trovò in quelle dolcissime parole la forza per dire a Natsu che cosa la facesse sentire tanto inadatta.
“Vedi, prima, quando ero in vasca con Eve, le ho confessato di amarti. Sì, gliel’ho detto perché non riesco a mentirle, non ci riesco più. E lei…” non doveva voltare lo sguardo altrove o non avrebbe più avuto coraggio per continuare. “Lei è felice, non la vedevo così contenta da non so quanto, solo che… Natsu!” le mani si strinsero sulle spalle del rosato, in cerca di un appiglio.
“Non avevo dubbi su Eve, Lucy. Dopo sua madre, tu sei la seconda persona che più ama al mondo, scavalcando persino me. Cosa credevi ti dicesse?” le domandò con dolcezza Natsu, allargando la mano sulla guancia destra rendendo la carezza più profonda, viaggiando con le sue dita meravigliose dietro la testa, iniziando a giocare con la nuca, punto assai nevralgico per lei.
“Non è vero, e lo sai bene. Per Eve tu e Liz siete tutto. Lo so, noi due parliamo tantissimo, come altrettanto so che mi vuole bene. Non ho mai dubitato ciò, ma stavolta è diverso. Natsu, ho preso il posto che di diritto spettava a sua madre e quando mi ha detto che tu, sì che tu…”
“Che io?” le incalzanti domande di Natsu l’aiutavano a non cadere vittima del silenzio e per questo gliene era grata.
“Che tu mi guardi come guardavi Liz e che secondo lei tu mi ami. Non ti nascondo di averle risposto di getto un no abbastanza forte che mi ha costretta a correre ai ripari, spiegandole che non ce l’avessi con lei ma che doveva capire che nessuna donna al mondo potrà mai, né dovrà mai, prendere il posto che Liz detiene nel tuo cuore, tantomeno io. Natsu, Lisanna era come una sorella per me, ci siamo raccontate tutto, conosco la vostra prima volta a memoria, credimi, tutti i sogni che Liz avrebbe voluto realizzare assieme a te come famiglia. Un giorno Eve potrebbe non tollerare più che io faccia parte della vostra vita come tua compagna, e non potrei fare altro che sparire. Capisci? Ti amo, Natsu, ma prima di ogni cosa viene Eve. Ed è giusto che tu le dica realmente come stanno le cose, che sebbene tu abbia scoperto volermi bene in modo differente dalla semplice amicizia non sarò io la persona che sostituirà Liz. Non posso. Non ne sono degna, non, io non…” le lacrime che si era promessa di non versare più iniziarono a pizzicarle gli occhi, rendendole quasi impossibile trattenerle; infatti iniziarono a caderle dagli occhi, incessanti.

Natsu l’aveva lasciata parlare, sfogarsi, ma ora quella testona doveva ascoltarlo bene una volta per tutte o sarebbe dovuto passare alle maniere forti.
Raccolse via le lacrime di Lucy con i pollici e stringendola dal piccolo ovale la costrinse a fissarlo negli occhi.
“Possibile che lo abbia compreso mia figlia e tu ancora no, Luce? Per me, per Eve, tu non sei mai stata la sostituta di Liz, sei semplicemente tu. Lucy, ti amo, lo capisci? E no, non ti amo affatto come ho amato Lisanna!” a quelle parole Lucy sbarrò gli occhi, mostrandogli tanta fragilità e un grande fraintendimento che Natsu volle subito chiarire, avvicinandosi alle sue labbra per sussurrare su di esse: “Sono due amori diversi, ma non per questo l’uno minore dell’altro. Non è una competizione, devi smetterla di sentirtici. Hai detto bene, nessuna donna potrà mai prendere il posto di Liz nel mio cuore, sarebbe impossibile, ma ho scoperto con te che il mio cuore è abbastanza grande da provare un nuovo, potente, strabiliante, passionale amore, e credimi Lucy, questo cuore vorrebbe tanto dimostrartelo. Me lo lascerai fare?” le mani che aveva cercato di mantenere buone scesero in picchiata una sul collo, con la quale se l’attirò addosso, e l’altra dietro la schiena a fare leva all’altra per appicciarsela contro, provando una sensazione bellissima con le loro pelli nude a contatto ristretto.
“Cristo, Lucy, cosa devo fare con te? Dimmelo tu!” la baciò prima che potesse provare a rispondergli, esigendo fin da subito di varcare la soglia alla ricerca della lingua, con la quale intrecciò la propria rubandole fino all’ultimo respiro.
Sentiva il corpo andare in fiamme mentre l’acqua iniziava a freddarsi ma non gli importava, non si sarebbero mossi da lì fino a quando Lucy non avrebbe capito quanto la amasse. UN bacione grandissimo ciao *__________________________________________* PS: e si loro sono proprio anime gemelle. Ciao
(Recensione modificata il 16/02/2021 - 01:10 am)

Recensore Junior
07/01/21, ore 11:04

Ed eccomi anche qui, oggi mi sono potuta fermare e ora devo inondarti di recensioni tesoro mio.
Amo il fatto che nella ricerca di Lucy ti sia concentrata sui sentimenti di tutti, lasciando anche a loro lo spazio necessario per esprimersi.
Un po' di più però la finestra di Luxus, che si sente in colpa per il gesto di MiraJane, e poi chiede anche scusa al posto suo. Ma un Luxus così quando ci ricapita di vederlo??
Lucy invece che, in preda alla disperazione, compie un gesto abbastanza forte mi ha molto colpito. Il senso di colpa per la morte altrui è una delle emozioni peggiori, secondo me, ti fa ragionare in modo completamente diverso e tu qui stai evidenziando anche un profilo psicologico fragile che cerca di essere felice, vuole l'approvazione di tutti ma più di tutto vorrebbe quella di Lisanna, conto la quale continua a provare sensi di colpa.
Bello impegnativo eh...
Questa storia mi ha colpita fin dall'inizio proprio per questo, amo questo genere di cose ma tu, tesoro mio, riesci a raccontarlo senza risultare pesante, logorroica o ripetitiva.
Credo che questa sia davvero l'opera più complessa che tu stia scrivendo, almeno dal punto di vista dei personaggi e dal mio personale, e ti posso assicurare che stai facendo davvero un lavoro stupendo.
Ti mando un bacione enorme amica mia! ❤️

Recensore Master
04/01/21, ore 07:38

Buongiorno mia adorata Cri cri! Finalmente sono riuscita a leggere questo meraviglioso capitolo (:
Ci hai fatto venire l'ansia con queste ricerche.. non sapevo che pensare manco io! 😌 anche se, unico mio pensiero, il cimitero ecco! Non avrei mai pensato di essere in ansia con loro ahaha
Comunque come sempre, sei riuscita a trasmettere ogni emozione che hanno provato i ragazzi , sei incredibile!
Adesso sono davvero curiosa di sapere che strigliata faranno i ragazzi a Lucy, ma sopratutto Natsu! È stato anche molto deciso quando ha detto che avrebbero discusso l'indomani.. voglio proprio vedere!!!
Come al solito, capitolo fantastico, sempre più felice di leggerti ❤❤❤

Recensore Junior
27/12/20, ore 22:45

Ciao Cri,
innanzi tutto buon natale e buone feste!
Per fortuna la ricerca di Lucy è durata meno di quello che pensavo!!! Anche lei sembra un minimo più serena dopo una nottata di disperazione e sconforto.
Ancora una volta, la vera ricchezza di una persona si misura in base a quante persone ti sono vicine nel momento del bisogno. Devo dire che i nostri due protagonisti hanno la fortuna di essere molto ricche da questo punto di vista.
Non credo che i problemi siano risolti, anzi. Il percorso sarà ancora lungo. Però Natsu un minimo si è sbottonato ed ha confessato, almeno in parte, i suoi sentimenti.
Ora speriamo che Lucy si riprenda presto e possano davvero sperare in un domani migliore.
A presto con il prossimo aggiornamento
Giandix85

Recensore Master
27/12/20, ore 20:17

Donna sappi che ho tenuto il fiato sospeso per tutta la durata del capitolo, finche non avessero trovato la mia piccola Lucy, giuro che io odio immensamente Mirajane, il suo comportamento è stato davvero odioso, però non sono l'unica visto che anche gli amici anno detto la stessa cosa, che bello tutti si sono preoccupati per la mia piccola, sono davvero un bel gruppo, questi sono i pezzi che mi hanno davvero colpito: “Il dolore ci cambia, ci trasforma, e se prevale l’egoismo poi succedono i casini come quello di stasera. Non sono una persona che ama minacciare, ma sappi che se dovesse accadere qualcosa a Lucy, la tua cara fidanzata sarebbe la prima che verrei a cercare.” Questo è il secondo:Rebecca scese dalla moto con il mezzo ancora in movimento. Tolse alla svelta il casco correndo verso le panchine che Shiki e gli altri avevano costruito sul promontorio proprio per godersi lo spettacolo, e ci rimase malissimo nel trovarle vuote.
“Non c’è! Accidenti!” posò il casco a riposo sulla panchina, sedendosi accanto a esso: lo sguardo puntato contro il belvedere mozzafiato di Magnolia dormiente.
“Lu, dove sei?” calde e tristi lacrime scesero sulle guance, asciugate dalla manica del giubbotto freddo quanto la temperatura attorno a loro.
Shiki la raggiunse e in religioso silenzio la prese per mano mentre con l’altra libera la liberava dalla minaccia delle lacrime, rassicurandola che sarebbe andato tutto bene e che avrebbero preso trovato Lucy.
“Non perdonerò mai quello che Mira ha fatto questa sera. Non avrebbe dovuto, non sono affari suoi!” si sarebbe battuta per i suoi amati amici fino alla morte, a rischio di rompere i rapporti con l’albina, così diversa da Lisanna.
“Mira ha sempre avuto questo atteggiamento aggressivo, persino con sua sorella. Non credo che lo abbia realmente fatto con cattiveria, magari ha solo paura che Natsu dimentichi Liz – cosa che, ne sono certo, non accadrà mai.”
“No Shiki! Lo ha fatto con cattiveria, solo ed esclusivamente per mettere zizzania tra di loro. Natsu non dimenticherà mai Liz, ma Natsu è vivo e ha tutto il diritto di innamorarsi ancora. Shiki, tu lo conosci meglio di me, sai bene che Natsu non si sarebbe mai rimesso in gioco, soprattutto con Lu, se non fosse preso. Non è giusto! Adesso che Lucy aveva ritrovato un minimo di serenità…” strinse la mano libera dalla presa del suo uomo con una forza tale da sbiancare le nocche, desiderando poter rompere la faccia a MiraJane.
Rebecca non era mai stata una ragazza che amava la violenza ma in quel caso ne avrebbe fatto volentieri uso.
Lucy non era lì e chissà dove si era nascosta per non farsi trovare, affogata in un dolore troppo grande da affrontare da sola, e lei, beh… Rebecca era preoccupatissima e lo era anche Shiki nonostante egli cercasse di non mostrarlo.
“La troveremo, Beky, stanne certa, a costo di girare tutto il continente di Fiore. E poi… mi piacciono troppo quei due disgraziati insieme per non tifare per loro.” annunciò lui con quel sorriso bellissimo capace di rilassarle i nervi.
“Da quanto lo sai?”
A Shiki il sorriso si allargò da parte a parte del viso e la stretta attorno alla sua mano aumentò di intensità.
“Dalla sera del ballo… li ho beccati in atteggiamenti alquanto strani.”
L’espressione sbarazzina del moro si spense, lasciando posto a una molto triste e tesa prima che dicesse con la voce rotta: “Posso solo provare a immaginare cosa provino entrambi: spaventati, confusi, ma così uniti… così innamorati. Quei due si amano, devono solo accettarlo per stare bene.” Questo è il terzo:“Non c’è!” commentò demoralizzata Levy dopo aver passato a soqquadro ogni angolo della casa.
Lucy non era lì.
“Gajeel, ho paura! Temo che le sia accaduto qualcosa.”
Due secondi dopo si ritrovò tra le braccia forti del suo buzzurro, lui che la stringeva forte per infonderle il coraggio perduto durante il tragitto dal parco a casa.
Levy, a differenza di alcuni, non si era resa conto di nulla, né avrebbe mai sospettato che Natsu e Lucy potessero esseri presi l’uno dall’altra.
Una novità che la lasciava scioccata, doveva ammetterlo, ma non in negativo come MiraJane, la quale aveva tirato fuori la stronza che dormiva in lei, creando con quel suo modo di fare cattivo solo paure e timori.
“Se dovesse accadere qualcosa a Lu, giuro che vado a uccidere con le mie mani quella stronza maledetta di…” le labbra di Gajeel si schiantarono con prepotenza sulle proprie, lasciandola senza fiato e impedendole di dire cose di cui poi, magari, si sarebbe pentita.
Non che fosse una novità che Levy mal sopportasse la più grande degli Strauss, ma stasera quella arpia aveva davvero superato ogni limite.
“Lucy sta bene, ne sono certo, e tu, nana, cerca di non perdere la testa. Dobbiamo aiutare nelle ricerche. Le mille domande che tutti vorremmo fare lasciamole a domani, ok? La nostra priorità ora è trovare Lucy.”
Levy chiuse gli occhi per bloccare le lacrime; doveva esser forte anche per Lucy perché era sicurissima che dopo stasera l’amica ne sarebbe uscita a tocchi più di quello che non si fosse annullata di già in quei tre anni dalla morte di Lisanna.
Gajeel aveva ragione: dovevano mantenere la calma. Questo è il quarto:“Lucy, rispondi. Juvia e Gray-Sama sono qui per te!” urlò di nuovo la bluetta alla volta del mare scuro, guardandosi attorno guardinga con la speranza di scovare una testa bionda nell’orbita della notte. La spiaggia era deserta e di sottofondo si udiva solo il rumore del mare calmo infrangersi sugli scogli.
Juvia ringraziò il cielo di aver indossato un cappotto di lana pesante o sarebbe morta di freddo quella notte.
“Juvia non riesce a vederla!” ammise con il magone pressato nella gola e lo stomaco ridotto a uno straccio.
Era molto preoccupata per Lucy e temeva di rivivere di nuovo la terribile scena di tre anni prima.
“Non è qui, non c’è! Cazzo!” Gray si passò una mano nei folti capelli neri, cedendo al proverbiale autocontrollo che il suo ragazzo si imponeva un giorno sì e l’altro pure, mostrandosi sempre tutto d’un pezzo agli occhi del mondo ma non a lei o agli amici che lo conoscevano benissimo.
Anche Gray era preoccupato, come tutti loro del resto, e come lei cercava di non pensare in negativo per non impazzire.
Lucy-Sama doveva per forza stare bene, era solo scappata in cerca di un po’ di solitudine, nient’altro, giusto?
“Non c’è da nessuna parte. Manca solo quel luogo!” la informò Gray, evitando di nominare troppo quel terribile tratto di autostrada dove si era consumata la tragedia.
“Non può essere andata lì! Lucy non ha più messo piede in autostrada da quella sera.” Juvia si portò entrambe le mani alla bocca per bloccare i singhiozzi.
Lucy doveva essere davvero disperata e a pezzi se si fosse trovata lì dove tutti sospettavano che fosse, e l’unico che poteva dare notizie era Natsu.
Juvia pregò che il rosato facesse sapere qualcosa al più presto. Questo è il quinto:Natsu aveva guidato come un folle, diretto lì dove tutto aveva avuto inizio tre anni prima, in quel luogo dove -davanti agli occhi – si era consumata la tragedia più grande della sua vita.
Ricordava come se fosse ieri quel maledetto incidente e quasi pregava di non trovare Lucy lì perché non sarebbe stato facile nemmeno per lui affrontare quel tratto di autostrada, tuffarsi nuovamente in ricordi capaci di portarlo al fondo facilmente.
Ci sperò veramente fino alla fine ma quando notò una macchina posteggiata lungo la corsia d’emergenza, con tanto di quattro frecce inserite, non ebbe più dubbi: l’aveva trovata.
Lasciò la macchina accesa e prima di scendere dall’abitacolo prese una lunga boccata d’aria per poi ricacciarla fuori sotto forma di pesante sospiro mentre lasciava la macchina, correndo verso quella della bionda, ovviamente vuota.
Trovò Lucy accovacciata in ginocchio a sorreggersi contro il vaso di fiori lasciato in commemorazione per Liz e il cuore gli perse più di un battito nel vederla senza cappotto, apparentemente priva di sensi.
“Lucy, santo Dio! Sei congelata. Luce… Luce…” la scosse dalle spalle e quando aprì gli occhi rossi e gonfi dal pianto, Natsu si sentì subito più sollevato.
“Luce, che diavolo ti è saltato per la testa? Vuoi morire per ipotermia?” la rimproverò, togliendosi il cappotto per coprirla; Lucy però non lo aiutava, faticava a muoversi, persino ad alzarsi, rendendogli il semplice gesto di coprirla un vero dilemma epico.
“Natsu… lasciami qui, voglio morire insieme a Liz, non sono degna di vivere, non sono degna di niente.”
“Smettila di dire stronzate, Lucy!” tuonò arrabbiato, prendendola in braccio per adagiarla nella propria macchina, accendere il riscaldamento così che potesse riacquistare un minimo di calore corporeo prima che prendesse un collasso, e allo stesso tempo chiamò Shiki affinchè qualcuno venisse a prendere la macchina di Lucy. Questo è il sesto:Natsu riuscì a chiudersi la porta d’ingresso alle spalle con non poca fatica essendo Lucy impossibilitata a muoversi con le proprie gambe, da lui portata in braccio e scortata fino alla camera degli ospiti – quella camera che Lisanna aveva voluto ci fosse per forza, con tanto di bagno privato, proprio per Lucy quando la bionda sarebbe rimasta a dormire da loro – posandola sul letto.
La schiena gli doleva molto: Lucy non era di certo pesante ma portarla in braccio dalla macchina fino a lì lo aveva sfiancato.
Beh, magari una mano in più non gli avrebbe fatto male. Si rese conto che da solo, con Lucy che non collaborava, sarebbe stato impossibile spogliarla, lavarla e poi rivestirla per metterla a letto. Inoltre, non c’era un pigiama né l’intimo pulito per lei, per questo sorrise leggermente quando sentì il citofono suonare con insistenza.
Scese svelto per non lasciarla troppo sola, trovandoseli davanti tutti quanti, persino Loki e Luxus.
“Entrate!” li lasciò passare, notando Rebecca con un borsone in spalla, sicuramente contenente gli abiti puliti per Lucy, e infatti…
“Natsu, andiamo su, ho portato alcune cose necessarie per Lu.”
“Sì, andiamo. Aspettatemi qui voialtri, fate come se foste a casa vostra.” si avviò con Rebecca al piano di sopra: dietro di loro anche Juvia e Levy, le quali di rimanere giù senza fare niente non se ne parlava proprio.
“Penseremo noi a lei, Natsu. Tranquillo, d’accordo? La vedrai dopo…”, non proprio contento della presa di posizione di Juvia, a Natsu non rimase che acconsentire e lasciare Lucy alle cure amorevoli delle ragazze, scendendo giù in salotto dove gli altri si erano accomodati.
“Ci siamo presi una birra. Tu la vuoi?”, gli domandò Shiki, passandogli la bottiglia prima che rispondesse di sì.
“Grazie!” tolse il tappo direttamente con i denti, non attendendo che qualcuno gli passasse l’apribottiglie, strappando una risatina generale che Natsu fece anche sua quando Loki gli rispose: “Grazie di cosa? Le birre sono tue, siamo noi degli appropriatori indebiti.” alleggerendo la tensione diventata pesante dopo il suo arrivo.
Luxus continuava a guardarlo di soppiatto, le mani strette l’una nell’altra, le nocche bianche per l’eccessiva forza adottata dal biondo nella presa e uno sguardo ingiustamente colpevole per una colpa non propria ma della fidanzata incapace di farsi gli affari propri.
“Natsu, mi dispiace. Sono sinceramente disgustato dal comportamento assunto da MiraJane e non voglio che la capiate perché io stesso fatico a farlo. Per quel che vale, beh, sappi che non le permetterò mai più di intromettersi nella vostra vita privata. Mi spiace amico, sul serio.”
“Non hai nessuna colpa, Luxus, non sei tu che devi delle scuse, e sinceramente non ne voglio, preferisco non avercela davanti per il momento perché potrei non rispondere di me. Tra noi due non è cambiato niente, resteremo sempre buoni amici indifferentemente dalle manie di protagonismo e intromissione della tua ragazza. Grazie per esserti unito nelle ricerche, per me conta molto.”
Lo aveva sempre detto che MiraJane non meritasse un uomo tanto leale e buono come Luxus, e se prima erano solo sospetti ora Natsu ne aveva avuto la prova.
Sul volto stanco di Luxus apparve un sorriso triste, specchio riflesso di ogni persona presente nel salotto, per poi chiedergli con un certo timore nel timbro di voce maturo: “Lei come sta?” sapendo bene tutti dove Natsu l’avesse trovata, e come.
“Scotta molto, credo proprio abbia la febbre. L’ho trovata senza giubbotto inginocchiata in autostrada, proprio lì.” ripensarlo gli procurò una stretta al cuore; Lucy non riusciva ad andare avanti, continuava a incolparsi e a rendersi la vita difficile e a lui impossibile ad aiutarla. Come si aiuta una persona che non vuole essere aiutata?
Inforcò entrambe le mani nei capelli ancora freddi, chinando il capo e lo sguardo verso le scarpe, cercando una risposta impossibile.
“Non so come aiutarla. Sembrava avessimo fatto qualche passo avanti ammettendo reciprocamente i nostri sentimenti. Certo, non che sia stato facile sia chiaro. Ci sono tabù che Lucy non riesce a superare e io mi sono imposto di concederle tutto il tempo necessario. Andava tutto bene prima che Mira…” si morse a sangue il labbro inferiore, martoriandolo con i denti fino a sentire l’odore ferroso del suo stesso sangue bagnargli la gola, non fermandosi nemmeno quando una mano, probabilmente di Gajeel, gli si posò amichevole contro la spalla, infondendogli coraggio necessario per non crollare emotivamente.
Lucy aveva bisogno di lui, della sua lucidità, che lui non cedesse per entrambi.
Doveva farcela a ogni costo, teneva davvero a Lucy, a costruirsi un futuro con lei e con Eve, curarsi le ferite a vicenda e risorgere insieme come due fenici dalle proprie ceneri, ma tutto ciò non sarebbe mai avvenuto se puntualmente qualcuno o qualcosa si fosse messo in mezzo.
“Salamander, non arrenderti. Tu non lo fai mai, non lo hai fatto nemmeno davanti alla morte della donna che hai amato tanto. Non permettere al passato, o a chiunque, di impedirvi di essere felici. Senza offesa Dreyar ma la tua donna si è comportata da vera stronza.”, disse Gajeel senza peli sulla lingua, dicendo una cosa che pensava anche Natsu e chiunque lì dentro.
Natsu gli fu immensamente grato per quelle parole che avrebbe preso d’esempio e sollevò lo sguardo dal pavimento per dire: “Non lo farò. Ho scoperto che sono capace di amare ancora e non voglio rinunciare a Luce per niente e nessuno. Che pensino pure ciò che meglio credono, nessuno sa quanto siamo stati male, quanto lo siamo ancora, e quanto ci faccia bene stare insieme. Avrei voluto dirvelo, credetemi, ma volevo essere prima sicuro dei miei sentimenti per lei. A differenza di Lucy, non mi importa cosa potrebbero pensare e sono sempre stato sicuro che voi non avreste mai visto questi sentimenti come un tradimento nei confronti di Lisanna.”
“Non avremmo mai potuto, Natsu. Ultimamente avevamo visto entrambi più sereni e questo ci rincuorava. Non avevamo ben capito cosa si celasse sotto, eccetto Beky e Shiki che vi avevano visti in tempi differenti, ma mai ci saremmo messi in mezzo. Siete nostri amici prima di ogni cosa e la vostra felicità più di ogni cosa ci sta a cuore. Credo che Lisanna stessa sia felice per come stiano andando le cose tra di voi, contrariamente a quello che pensa MiraJane. Se è Lucy quella giusta per ripartire, non mollare sputa fuoco.”, gli consigliò Gray seduto alla sua sinistra, strizzandogli l’occhio, rafforzando quello che Natsu pensava da sempre dei suoi amici: erano persone fantastiche!
Parlarono molto a lungo di quel nuovo sentimento che stava sbocciando, Natsu si liberò di tutto quello che di pesante covava nel petto e si sentì subito meglio nell’essere stato sincero con i ragazzi, sapendo di poter sempre contare su di loro e su Luxus, il quale si era detto incaponito a far ragionare la propria fidanzata.
Natsu non poté rispondergli che non fosse necessario; le ragazze sbucarono in salotto con l’aria assai stanca ed evidenti occhiaie.
Furono proprio loro a parlare, prima che qualcuno chiedesse qualcosa, informandoli dello stato di salute di Lucy.
“Ha la febbre molto alta. Le abbiamo fatto una doccia tiepida e impacchi di acqua fredda sulla fronte. Ha ingerito una tachipirina mezzora fa, lo abbiamo segnato su un foglio che abbiamo lasciato sul comodino assieme a una bottiglia d’acqua e altro antipiretico da prendere ogni sei ore se la febbre non dovesse abbassarsi. Ora dorme, ma ha il sonno agitato. Se vuoi una di noi può rimanere qui mentre gli altri andranno a casa.” Rebecca si offrì volontaria ma secondo Natsu avevano già fatto abbastanza tutti quanti ed era arrivata l’ora che andassero a riposare.
“Grazie per quello che avete fatto, ma no, credo di potermela cavare da solo adesso. Non abbiate timore, saprò prendermi cura di lei. Siete tutti stanchissimi e avete bisogno di dormire.” annunciò categorico.
“Sicuro? Anche tu hai l’aria stanchissima.” insistette stavolta Juvia.
“Sicurissimo. Dormirò vicino a Luce, così, nel caso in cui avesse bisogno sarò già lì.” dopo aver detto ciò, uno dopo l’altro lasciarono la casa facendola piombare nel silenzio assoluto.
Chiuse la porta a chiave e dopo aver inserito l’allarme tornò al piano di sopra con passo incerto e stanco, buttandosi velocemente sotto la doccia per evitare di lasciare Lucy troppo da sola. Infilato il pigiama, entrò dentro la stanza illuminata dalla fioca luce della lampada sul comodino e con molta attenzione scostò le coperte per stendersi vicino a lei.
Il corpo di Lucy anche a distanza emanava forte calore e si vedeva che dormisse in maniera agitata.
Chiuse gli occhi per non permettere alla collera di coglierlo di nuovo e si avvicinò ancora, quel tanto che bastava per guardarla riposare.
Le sfiorò la pelle accaldata della guancia per rinfrescarla un pochino e quel gesto dovette piacerle molto perché Lucy accennò un piccolissimo sorriso prima di accoccolarsi di propria volontà contro il suo torace coperto dalla maglia di cotone del pigiama, facendolo rabbrividire per il contatto e per la vicinanza.
Si rilassò sentendola più tranquilla ora che si era stretta a lui, percependo molto caldo per via del corpo di Lucy, chiudendo gli occhi per provare a dormire almeno qualche ora per essere operativo domattina.
“Natsu.” la voce impastata e nasale di Lucy lo destò subito dal torpore leggero del sonno.
“Luce, sei sveglia. Scusami, ti ho svegliata io immagino.”
Di tutta risposta Lucy gli si strinse con più vigore e senza sollevare la testa – che sentiva leggermente più fresca – gli cercò la mano per stringerla con la propria.
“Scusami. Vi ho fatti preoccupare.”
“Non pensarci ora, cerca di riposare, ne hai bisogno. La strigliata la riceverai quando ti sentirai meglio, stanne certa.” le disse con voce leggera, per farle comprendere che sì, si era comportata da irresponsabile ma che non fosse tutta colpa sua.
La sentì ridere piano e quel suono leggero fu per lui come una potente medicina.
“Si sta così bene accoccolata a te. Mi sento, al sicuro, protetta…”
“Amata, Luce, amata.” le confessò in uno slancio di coraggio, aspettandosi una reazione negativa che, grazie al cielo, non arrivò mai.
La presa attorno allo sterno aumentò di intensità e percepì le calde labbra di Lucy lasciargli un bacio casto sul petto, all’altezza del cuore, riempiendogli con quel semplice gesto tutto il corpo di brividi.
Il cuore iniziò a galoppargli ferocemente in petto così tanto da essere udito anche da lei.
“Sei agitato, Natsu?” gli venne domandato, infatti.
“Agitato? No!” scosse la testa. “Direi, emozionato, molto. Luce, tu mi accendi di emozioni forti.”
Non ottenne alcuna risposta se non il respiro ora più tranquillo della ragazza sbattergli addosso, segno che si fosse addormentata di nuovo.
Sorrise intenerito e seguendone l’esempio si strinse ancora un po’ di più a lei, lasciandosi andare nelle braccia tentatrici di Morfeo, sperando in un domani migliore. Un bacione grandissimo ciao *________________________________________*

Recensore Junior
27/12/20, ore 18:16

Ti amo, dico davvero.
E' stato fantastico e non credo di poter aspettare a lungo per il prossimo capitolo. Ho la netta sensazione che siamo "quasi" alla fine (anche se in cuor mio spero di no).
E' stato bellissimo vedere come tutto il gruppo si desse da fare per trovare la loro amata e cara amica, ancora colma di dolore per una colpa non sua. Un gruppo affiatato e rispettoso, nessuno ha niente da dire sul loro rapporto perchè la cosa più importante è la felicità dei loro amici.
La scena finale tra Natsu e Lucy è stata tenerissima, mi si è riscaldato il cuore.❤️
Cri, tesoro mio, bravissima -d'altronde come sempre- .
Spero di leggerti al più presto, straordinaria.
Un grande bacio amore mio, alla prossima!❤️❤️

Recensore Master
29/11/20, ore 19:13

Eccomi finalmenteeeeeeee 🙈🥰
Intanto voglio dirti che qui di pepe siamo pieni!
10 minuti di applausi per tutte le persone che hanno capito la cattiveria di Mira! Bene saiiiiiiiii quanto sono felice che anche Luxus e Elfman si sono messi a cercare Lucy! Ben ti sta stronza.
Comunque dopo questa sclerata, adesso si che Lucy starà male.. quella maligna ha colpito 10 100 volte il cuore di quella piccola creatura che già si stava logorando da sola..
Natsu è stato un signore, poteva dirle cose molto peggiori di quelle dette, ma ha voluto mantenere quella educazione che lo fa volare dalla parte della ragione, in 3 secondi!
Come al solito sei pazzesca amica mia, non vedo l'ora di continuare questa ff, siamo in bufera e spero tanto che Lucy non faccia cazzate!!
Un abbraccio grandissimo ❤

Recensore Junior
24/11/20, ore 13:54

O caspiterina!!
Ma cosa mi combini.
Cri, amore mio, tu sei un fottuto genio ma, permettimi, anche molto cattiva in questo capitolo per il colpo dato a Lucy (ovviamente tesoro in modo ironico, perdonami se ti ha dato fastidio, non mi permetterei mai!)
Ho adorato tutto questo!
Non sto scherzando, mi è uscita anche una lacrima per la parte del video... commovente ma molto velenosa. Mira si è comportata da vera stronza e sono felice che nemmeno Luxus le dia ragione, spero davvero che capisca il suo errore e si scusi con Lucy.
Non vedo l’ora di scoprire come si evolverà la situazione, spero solo che non faccia qualche cazzata, la nostra bionda sta troppo male e il senso di colpa (che non dovrebbe avere) la sta divorando viva.
Aspetto con ansia il prossimo aggiornamento, mi stupisci sempre di più!
Un bacio amore mio, grazie per queste meravigliose perle. Straordinaria!!❤️❤️❤️😍

Recensore Veterano
24/11/20, ore 11:13

Ciao cara!!eccomi qui a commentare ancora una volta questa stupenda e intensa storia!!Ora ke Lucy e Natsu avevano fatto dei passi avanti Mira ha rovinato tutto.Mi dispiace una sacco x loro. Seriamente sto provando odio nei confronti di MIra!!Peró ha avuto quello ke si merita!!Perfino Luxus le ha voltato le spalle e nn credo ke sia finita qui!Gli amici meriterebbero delle statue!li adoro tutti❤Gajeel ha zittito Mira e ha tutta la mia stima👍Natsu ora deve correre da Lucy..ma come reagirá lei????nn sono sicura ke sará così facile farla ragionare,ma Natsu nn é solo in questa impresa e sono sicura ke con l aiuto di tutti ce la faranno!!!Tesoro aspetteró come sempre e con molta curiositá il prox capitolo!!nn vedo l ora!!!bacione!!

Recensore Master
24/11/20, ore 01:02

E lo sapevo io che Mirajane avrebbe fatto danni, è una persona ignobile e meschina, non la sopporto, spero davvero che cambi, altrimenti le auguro una brutta fine, con questo pezzo del capitolo donna, sappi che ho pianto come una bimba:MiraJane aveva organizzato tutto con cura e nei minimi dettagli affinchè il ricordo della sua dolce e compianta sorellina venisse omaggiato a dovere in quel giorno di tre anni prima che aveva sconvolto totalmente la sua vita e quella di tutti coloro che le avevano voluto bene, di quelli che la sua sorellina definiva del suo stesso sangue nonostante non lo fossero realmente e che senza pietà, oggi, la tradivano all’oscuro di tutti loro, trovando conforto e ben altro l’uno nelle cosce dell’altra. Al compleanno di Mavis i dubbi nutriti si erano trasformarti in realtà, in un bruttissimo incubo dal quale avrebbe tanto voluto svegliarsi; peccato che quello un incubo non lo fosse e Natsu e Lucy si erano dimenticati di Lisanna, di una compagna e di una migliore amica, cedendo al richiamo brado della carne.
Come potevano fare questo a Lisanna proprio loro che erano stati per sua sorella più importanti della propria vita?
Come minimo si stava rivoltando dentro la tomba, colma di schifo come quello che provava lei per quei due traditori maledetti ai quali aveva giusto riservato una lezione che non avrebbero dimenticato mai.
Non aveva parlato di tutto ciò neppure a Luxus perché la prima volta che aveva provato a dirgli che vedeva Natsu e Lucy fin troppo vicini, il suo amato le aveva risposto che non ci sarebbe niente di male se questo fosse vero, e di certo non avrebbe approvato ciò che era intenzionata a fare quella sera.
Era tutto pronto: prima una cena con tutti i piatti preferiti di Lisanna, con tanto di torta finale e video… la ciliegina sulla torta, lo definiva lei!
Il video era stato montato personalmente da lei con le tantissime foto e tantissimi video che Lisanna aveva custodito come ricordo, dicendosi sempre pronta a immortalare ogni momento per renderlo indelebile.
Ci aveva impiegato dieci lunghissimi giorni per montarlo e non vedeva l’ora di mostrarlo agli ospiti, ormai tutti arrivati nel suo ristorante, pronti a iniziare la commemorazione della defunta.
“Andiamo amore mio?” la invitò Luxus, sbucando dalla porta di servizio che divideva la cucina dal resto del locale, vestito in maniera impeccabile con il suo stile casual chic.
“Certo! Arrivo subito!” si avviò mano nella mano con il suo uomo, lasciando ai camerieri il compito di servire la cena al grande tavolo apparecchiato in sfarzoso stile, sui toni del rosa antico e dell’oro, colori che Lisanna avrebbe tanto voluto che si usassero al matrimonio che purtroppo non era mai avvenuto, ringraziando tutti i presenti con un sorriso e un inchino.
Per l’occasione il ristorante rimaneva chiuso al pubblico e quel clima silenzioso le avrebbe permesso di iniziare il discorso di ringraziamento prima di sedersi a tavola per cenare.
“Grazie di essere qui, stasera, in questo giorno tanto triste e doloroso per tutti noi… per alcuni più di altri senza dubbio.” gli occhi andarono a cercare i diretti interessati, seduti vicini come se nulla fosse con la piccola Evelyn in mezzo ad ascoltare, bellissima proprio come la sua mamma. Intercettò gli occhi di Lucy aprirsi leggermente e fu su di lei che volle soffermarsi: “Tu, Lucy… vederti qui con noi, sana e salva, ci è così di conforto pur sapendo che quella sera un pezzo di noi è volato in cielo ingiustamente. Tu hai vissuto il dramma in prima persona, sei l’ultima persona che la mia amata sorellina ha potuto realmente vedere prima che morisse… e… beh…” le lacrime le inondarono il viso e i nervi le si conficcarono voraci dentro la gola, impedendole di continuare.
“Mira vuole solo dirvi grazie per essere venuti qui, stasera, a omaggiare la nostra amata e compianta Lisanna. Vi auguriamo buon appetito.” continuò Luxus per lei, avvolgendola in un caldo e rassicurante abbraccio che la caricò di forza per affrontare anche quella nuova sfida.
Non era nessuna per poter obbligare Natsu a non rifarsi una vita, ma che lo facesse con Lucy, MiraJane lo trovava squallido.

Lucy piluccava qualche boccone ogni tanto solo per non offendere MiraJane che aveva certamente cucinato con tanto amore tutti i piatti che erano tanto piaciuti a Lisanna.
Lucy si domandava perché ogni cosa che venisse fatta o detta per Lisanna sembrava volesse sbatterle addosso con ferocia, ricordandole che sarebbe dovuta morire lei quella sera e non l’altra.
Beh, un pensiero che tutt’ora non l’abbandonava mai, e se solo avesse avuto il potere di ripotarla in vita lo avrebbe già fatto, anche a costo di strapparsi via il cuore dal petto e di rinunciare per sempre a Natsu.
Fu proprio quest’ultimo a richiamarla.
“Luce, vuoi qualcos’altro di diverso? Magari riesci a mangiare. Non hai toccato praticamente niente da quando abbiamo iniziato la cena e siamo già al secondo.” era così dolce e carino a preoccuparsi per lei, ma dagli sguardi dei loro amici non era solo Natsu ad essersene accorto; di fatti MiraJane si alzò dalla sedia per chiederle se andasse tutto bene e se volesse farsi preparare qualcosa di diverso, ma Lucy negò con la testa, ringraziandola per il pensiero.
“Scusatemi, non ho molta fame oggi… spero capiate.” si appellò a quello, e parvero accettarlo perché nessuno più insistette fino all’arrivo del dolce: una bellissima mousse al limone davvero imponente per una cena di appena venti persone.
Lucy la riconobbe subito, sia per forma che per il nome appena uscito dalle labbra di Mira: “Ecco la torta Nali… una torta che mi sta particolarmente a cuore. Vero Lucy? Immagino che tu l’abbia riconosciuta e ne conosca l’esistenza.”
Lucy avrebbe voluto trovarsi anche all’inferno ma non lì in quel momento dove MiraJane, in buona fede – voleva davvero crederci che tutto ciò che l’albina stava facendo fosse dettato da un desiderio benevolo e non maligno contro di lei – l’aveva appena chiamata in causa.
Non poteva dire no o MiraJane si sarebbe potuta insospettire e non voleva creare un putiferio proprio quel giorno.
Chiedendo appello a tutto il coraggio che sentiva parecchio lontano, Lucy ricambiò il sorriso dell’albina e annuendo con la testa confermò ciò che Mira aveva domandato.
“S-sì… beh… quella è… quella è…” la gola le si chiuse senza lasciarle via per respirare. Svelta attentò direttamente al bicchiere con il vino, tracannandolo come se non ci fosse un domani, pregando che le venisse subito una super sbornia da doversene tornare a casa; ma prima che questo potesse accadere doveva continuare il discorso: “Quella è la torta che Lisanna aveva personalmente creato e personalizzato per quando si sarebbe, un giorno, sposata con Natsu. Nali è un nomignolo che lei stessa si era inventata per indicare lei e Natsu: se anagrammate infatti noterete le inziali dei loro nomi.”
Accettò l’invito del cameriere di poterle riempire il calice con del vino e non attese neppure che sollevasse la bottiglia ché lo bevve nuovamente alla goccia senza mai incontrare gli occhi di Natsu che sentiva pungenti addosso.
“Zia, tu sai tante cose sulla mia mamma e sul mio papà… che bello!” esclamò la piccola Eve al settimo cielo, zompandole addosso per stringerla forte.
Lucy sorrise, ricambiando l’abbraccio.
“Sì piccola mia, tante tante cose.” le lasciò un bacio sulla tempia, ringraziando la chioma folta albina della bambina per nascondersi all’ennesimo affondo di Mira, che ci era davvero andata giù pesante dicendo: “Zia Lu era come una sorellina per tua madre, Eve, e zia Lucy sa bene quanto la tua mamma desiderasse sposarsi con il tuo papà.”

“Ok! Piccola, si è fatto tardi. Che ne dici se andassimo a casa?” Natsu non sopportava più quella situazione pesante e stressante tirata su da Mira. Poteva sopportare tutto ma non che Mira volesse a tutti i costi infierire con la sua vita alludendo contro Lucy. MiraJane doveva sicuramente nutrire qualche sospetto perché tanto insistente non lo era stata mai, nemmeno i primi periodi di lutto, e se Lucy era troppo buona per capirlo, lui conosceva MiraJane troppo per non pensare male.
“Ma no, dai Natsu! Manca ancora un’ultima cosa, la più bella direi. Dura poco, ti prometto che presto potrete andare via.” dopo le parole dell’albina i camerieri al servizio della Strauss si premunirono di montare al grande televisore appeso alla parete un pc portatile, smanettando con entrambi gli oggetti tecnologici per circa qualche minuto, fino a quando una MiraJane soddisfattissima disse loro col sorriso che andava da una parte all’altra del viso: “Questo video l’ho montato io personalmente per la mia sorellina. Spero vi piaccia perché ci siete tutti voi, nessuno escluso.”
Le luci della sala vennero abbassate di intensità per lasciare la giusta intimità e sul grande schermo comparve una foto che ritraeva Lisanna sorridente accompagnata dalle note di Hungry Eyes, una delle canzoni preferite della sua ex.
Natsu fu pervaso da una dolce malinconia durante il video, dove foto e riprese si susseguivano a ritmo di musica, alle volte con MiraJane che parlava, e sorrise Natsu nel trovarsi davanti la foto di Lisanna e Lucy bambine, tutte imbrattate di trucco – rubato a Layla sicuramente – che si atteggiavano a piccole vip.
Lisanna e Lucy avevano convissuto molto insieme, soprattutto un rapporto che né Natsu né nessuno era mai riuscito a eguagliare, e di questo rapporto la voce di MiraJane nel video si riempiva la bocca, facendolo quasi pentire di aver pensato certe cattiverie su di lei.
Ma si sa, niente va mai come vorresti che andasse e nessuno in quella sala si sarebbe mai potuto aspettare che Mira dicesse nel video - su una foto che ritraeva lui al centro che teneva stretto tra le braccia Eve da piccolissima, a sua volta abbracciato a sinistra da Lisanna e a destra da Lucy, entrambe con la bocca poggiata contro le sue guance, tutti sorridenti verso l’obiettivo - proprio quelle parole…

Una semplice foto, quattro cuori uniti fino alla morte…
In questo scatto ci sono tutte le persone alle quali mia sorella ha voluto bene più della sua stessa vita, per le quali sarebbe anche morta se solo fosse servito per salvarli in qualche modo. Al centro l’amore della sua vita con in braccio il frutto del loro bellissimo e tenerissimo amore, alla sua destra e a quella del suo uomo una sorella non di sangue ma di anima, con la quale ha condiviso tutto, l’unica che poteva permettersi certi atteggiamenti con Natsu senza venire uccisa prima… persone di cui si era sempre fidata ciecamente perché sapeva che mai e poi mai Lucy si sarebbe potuta innamorare di Natsu o Natsu di Lucy.

E come se quelle parole non fossero bastate al povero cuore di Lucy per incrinarsi fino a sanguinare, il video che seguì subito dopo ebbe il potere di ucciderla emotivamente.
Ricordava perfettamente quel momento, come se fosse stato ieri e non il primo anno di università…
Lei e Lisanna all’epoca condividevano lo stesso alloggio e l’albina era stata invitata da Natsu ad uscire, solo che Lisanna si vergognava troppo e non voleva saperne di presentarsi all’appuntamento. Lisanna era fissata con la videocamera e ogni momento era buono per riprendere tutto, e quella dolce matta aveva immortalato anche quella loro conversazione mentre, stese sul letto, lei le diceva con cipiglio: “Lisanna, santo cielo! Ti rendi conto, vero, che Natsu Dragneel ti ha chiesto di uscire ancora? Vuole uscire con te! Natsu Dragneel tesoro… quel gran figo della Madonna che tutte vorrebbero farsi. Hai presente, vero? Se non ti presenti all’appuntamento ti uccido con le mie mani, chiaro?”
Lisanna aveva riso tanto quella volta e la risata nel video andò a infilarsi come una spadaccina abile nel piccolo pertugio ancora intatto del suo cuore per spezzarlo del tutto.
“Lucy, andiamo, sai quante ne potrebbe avere migliori di me?” aveva detto.
“Non dire cazzate, Strauss. Natsu vuole te, ti guarda in una maniera che santo cielo, fa sciogliere persino me. Sei fortunata ragazza, non lasciartelo scappare o me lo prenderò io.”
Delle risate librarono nell’aria divenuta per lei ormai irrespirabile.
Natsu vicino a lei guardava lo schermo senza battere ciglio e Lucy avrebbe tanto voluto potergli chiedere scusa, beh… nemmeno lei sapeva per che cosa.
“Nah, Lucy… potresti trovartelo nudo davanti ma non mi faresti mai e poi mai una cosa del genere. Con te posso dormire tranquillamente su otto cuscini… piuttosto che prendere il mio posto saresti capace di diventare lesbica.”
Il video era ormai arrivato al suo zenit, grazie a Dio, ma fu lì che Lucy ricevette la mazzata finale, quella che la costrinse ad alzarsi e a scappare dal ristorante sotto gli incitamenti di Natsu e gli altri di tornare indietro.
MiraJane aveva lasciato per ultimo un video inedito che nemmeno Lucy aveva mai visto, dove Lisanna già incinta della piccola Eve si era ripresa il pancione parlando con quel piccolo miracolo che le cresceva dentro che, semmai le fosse accaduto qualcosa non avrebbe mai dovuto temere o preoccuparsi perché il suo papà e zia Lucy avrebbero provveduto a lei, amandola fino allo stremo.
Il video si era concluso con Liz che diceva a Evelyn di quanto si fidasse ciecamente di Natsu e di della sua migliore amica, e lei era riuscita a tradire questa immensa fiducia innamorandosi dell’uomo di colei che aveva considerato meglio di una sorella.
Era una persona orribile!

“Lucy, aspetta!” gridò Natsu per farsi sentire ma ormai Lucy era scomparsa oltre la porta d’ingresso, lasciando dietro di essa solo rabbia: la sua! Natsu era arrabbiatissimo perché ogni volta che facevano un piccolissimo passetto avanti succedeva sempre qualcosa che li riportava al punto di partenza.
Il video serviva davvero a ricordare Liz o era spinto da secondi fini? Beh, lo avrebbe scoperto subito.
Prima, però, guardò Shiki e Rebecca e si capirono al volo. Quest’ultima si era già rivestita del cappotto per buttarsi alla ricerca di Lucy.
“Andremo noi, tu rimani pure e fa quello che devi.” gli disse Rebecca posandogli una mano sull’avambraccio gonfio dove la vena pulsava da fare paura.
Le parole di Rebecca erano un invito e Natsu capì che Beky sapeva quello che lui e Lucy tentavano di tenere segreto proprio per evitare situazioni spiacevoli come quella.
“Eve, tesoro, perché non vieni a dormire dalla zia stasera? Manderemo zio Zef a dormire in sala da pranzo mentre tu ed io ci coccoleremo tutta la notte a letto. Ti andrebbe?” domandò Mavis a sua figlia, e Natsu la ringraziava perché pur non sapendo niente lo stava aiutando molto portandosi Eve a dormire da loro.
Suo fratello mosse leggermente la testa in segno di non doversi preoccupare della bambina perché ci avrebbero pensato loro.
“D’accordo! Papà, posso andare, vero?”
Natsu si chinò verso di lei e le sorrise amorevole, scompigliandole i capelli albini con una carezza.
“Certo principessa mia!” la rassicurò, ritrovandosela l’attimo successivo tra le braccia che diceva a bassa voce: “Papà, vai dalla zia Lu, sembrava così triste per il video di mamma. Non voglio che zia Lu soffra ancora, non è mica colpa sua se la mia adorata mamma è volata in cielo. Vero che glielo dirai per me, papà?”
Nonostante il tono basso della figlia, le parole della piccola vennero udite da tutti essendo calato un silenzio davvero pesante dopo la fuga di Lucy, e Natsu guardò quella che un tempo era sua cognata con espressione contrariata.
“Certo amore mio, zia Lu questo già lo sa, ma glielo ripeterò per te. Fai la brava dagli zii e non approfittarti della bontà di zio, chiaro?” mise subito le cose in chiaro, conoscendo l’indole da furbetta di sua figlia e quella dolce di Zeref che tirava fuori solo con la moglie e appunto con la nipote.
“Promesso! Ti voglio bene papà, ci vediamo domani.” il tempo di un bacio che Evelyn era già scappata dagli zii per infilare il cappotto e andarsene.
“Natsu, non so cosa stia succedendo tra voi due ma non permettere a nessuno di intralciarti.” Zeref era tornato indietro per dirglielo e Natsu lo abbracciò forte, grato al cielo di avergli donato un fratello tanto perfetto, non perfetto per gli altri ma per lui e questo tanto bastava a renderlo speciale, come speciale era la donna fuggita poco prima e per la quale avrebbe lottato fino all’ultimo respiro.
Natsu era certissimo che Lisanna da lassù vegliasse su di Lucy, sulla piccola Eve ma anche su di lui, e per quanto egoista potesse sembrare il suo pensiero non voleva più spendere tempo a deprimersi, lo aveva fatto per troppo tempo e ora voleva solo vivere in pace con la donna che aveva scoperto di desiderare in maniera morbosa, in ogni senso, in ogni cosa dicesse o Lucy facesse. Non era una sbandata come sicuramente qualcuna di sua conoscenza pensava, e glielo avrebbe fatto capire anche con le cattive se necessario.
“Andiamo anche noi a cercarla! Gajeel rimarrà qui, chiaro? Stai tranquillo. Poi però ci dovrai una spiegazione.” lo informò Gray mentre il moro si infilava il cappotto, gli occhi di ghiaccio puntanti contro i suoi. “Ricordati che puoi sempre contare su di noi.” aggiunse prima di lasciare il ristorante con Juvia dopo un saluto veloce.
Rimasti in pochi, Natsu era pronto a togliersi quel fastidiosissimo sassolino dentro la scarpa e disse gelido, rivolto a MiraJane: “Sei contenta? Ti senti soddisfatta ora che hai ottenuto quello che volevi?” quegli occhi blu identici alla donna che aveva amato non lo avrebbero rabbonito, né la presenza di Elfman o di Luxus.

MiraJane sorrise, lasciando la mano che aveva tenuto stretta in quella del fidanzato per tutto il video.
“Non so a cosa tu stia alludendo, Natsu.”
Il rosato la guardò in tralice, col fuoco negli occhi, quella fiamma che aveva fatto innamorare perdutamente la sua defunta sorellina, morta e sepolta sotto metri di terra fredda mentre l’uomo che amava si trastullava con la sua migliore amica. Quale destino peggiore di quello?
“Lo sai benissimo, invece, o non avresti fatto niente di tutto ciò. Intendo il video! Lo hai fatto di proposito contro me e Lucy, ammettilo.”
“Natsu, diamoci una calmata d’accordo? Sono sicuro che Mira non aveva cattive intenzioni.” intervenne Luxus, pronto a proteggerla sempre.
Gli sorrise, scuotendo la testa. Non c’era bisogno che intervenisse, sapeva cavarsela da sola.
“Luxus, non ti preoccupare. Natsu ha ragione, ma… c’è un grosso ma che mi ha portato a farlo. Vuoi dircelo tu Natsu o vuoi che lo dica io con chi te la fai ultimamente? Vi ho visti, sai, a casa di tuo fratello, in giardino…” strinse forte i pugni ripensando alla scena vomitevole a cui era stata costretta, gratuitamente, ad assistere quella sera.

Natsu ricollegò le accuse a quando aveva baciato Lucy in giardino il giorno del compleanno di Mavis. Ci aveva visto giusto, quindi! MiraJane li aveva visti.
“Non vedo perché debba sbandierare ai quattro venti la mia vita privata, MiraJane!” disse secco, portandosi le braccia intrecciate sotto il petto.
Gajeel si avvicinò, temendo forse una sua sparata, ma lo rassicurò che non sarebbe successo niente perché non c’era proprio niente per cui discutere.
“Da quando i tuoi amici sono diventati i quattro venti? Lo so io perché vi nascondete come ladri, perché sapete che quello che state facendo è tradimento, ignobile tradimento.” insistette MiraJane, spegnendo l’aria da finto angioletto per mostrare il vero volto da demonio.
Ma Natsu non temeva niente e nessuno.
“Natsu, andiamocene. Mira, forse dovresti smetterla.” Gajeel lo oltrepassò di qualche passo, invitando la donna a farsi da parte onde evitare casini.
“Gajeel, tu sapevi che Natsu e Lucy se la fanno insieme? Li ho visti con i miei occhi divorarsi l’un l’altra senza ritegno mentre mia sorella è… si trova in una bara accidenti! Come potete solo guardarvi negli occhi mentre vi toccate o vi baciate? Lo sai vero che se Liz non fosse morta tu non avresti mai guardato quella traditrice sotto quel senso?” le accuse di MiraJane continuavano e fino a quando toccava lui a Natsu poteva stare bene, ma Lucy no! Cazzo, no!
Il metallaro del gruppo non tradì emozione alcuna, lasciando di sorpresa sia la pettegola numero uno di Fiore sia Natsu, che tutto si sarebbe aspettato ma non che Gajeel rispondesse: “Non lo sapevo, ma grazie alla gazzetta ufficiale ora lo sappiamo anche io e gamberetto. La cosa, tuttavia, non mi reca affatto disturbo come invece pare faccia a te.”
A Natsu scappò una risata liberatoria: e lui che pensava di essere sempre stato attento e di aver depistato tutti; invece i suoi bastardi preferiti sapevano e li avevano lasciati fare in attesa che trovassero la forza di essere sinceri.
La faccia livida di MiraJane non riuscì, tuttavia, a calmargli i nervi in corpo; per quello ci voleva solo la sua donna, la sua Luce, ed era da quest’ultima che sarebbe andato subito, non prima però di aver messo una cosa in chiaro, lasciando a Levy tempo di riprendersi dallo shock – sperava positivo – per la notizia.
“Sì MiraJane… è vero! Io e Lucy stiamo insieme da un po’, ma non pensare che sia facile, no, non lo è affatto, e non lo è perché esistono persone come te tanto egoiste da pensare che saremmo rimasti attaccati per sempre al dolore e alla perdita di una persona che abbiamo amato tanto. Lisanna nel mio cuore non è mai morta, ci sarà sempre un posto speciale per lei, come potrebbe essere il contrario? L’ho amata tanto, abbiamo avuto una figlia insieme, e se ogni tanto ti permisi di mettere il becco tra me e tua sorella, così non accadrà con Luce. Hai già fatto abbastanza per i miei gusti e dovresti vergognarti di un gesto tanto squallido. Instillare il senso di colpa in Lucy, ma davvero fai MiraJane? Sei sempre stata una presenza scomoda tra me e tua sorella e persino Liz te lo aveva rinfacciato troppe volte. Evidentemente, non hai proprio capito che devi farti da parte perché la vita è mia e sono io che decido con chi trascorrerla, non tu, non voi tutti… ora, se permetti, vorrei recuperare il danno che tu hai volutamente inferto con cattiveria gratuita. Ringrazia Eve, o ti avrei mandato a fanculo per direttissima non permettendoti più di avvicinarti a me e a Lucy. Mi auguro che un giorno tu capisca il tuo errore madornale, Mira, ma sappi che non potrò perdonarti mai.” si voltò a Gajeel e Levy dicendo loro: “Andiamocene via, non vale più la pena rimanere!” non ascoltando le lagne dell’albina di essere un uomo senza cuore, di non aver mai amato la sorella e così tante altre cazzate che non sarebbe rimasto lì ad ascoltare.
La sua priorità ora era un’altra: trovare Lucy!


“Vado anche io!” annunciò mesto Elfman, lasciandola da sola nella sala con lo sguardo severo del suo compagno puntato addosso.
“Anche tu, Luxus? Pensavo fossi dalla mia parte.”
“ERRORE MIRA, ERRORE!” la sgridò, continuando: “Io ti amo ma non posso fare finta di nulla davanti a un comportamento tanto infantile e cattivo. Che fine ha fatto la donna dolce e gentile di cui mi sono innamorato?”
“È morta tre anni fa insieme a mia sorella, mi pare ovvio Luxus!” sbottò in lacrime, aspettando un conforto che dal fidanzato non arrivò mai perché egli scosse la testa, sconfitto evidentemente dalla sua testardaggine.
“Lisanna è morta, Mira, e nessuno potrà ripotarcela qui. Natsu e Lucy hanno il diritto sacrosanto di amarsi se è quello che sentono di dover fare, mentre tu non sei nessuno per mettere il becco in situazioni che non ti riguardano, non più.” le parole del suo uomo la inchiodarono sul posto, ghiacciata come una statua.
Se non fosse per il fortissimo e accelerato battito del cuore avrebbe creduto di essere morta davvero.
“Eve è mia nipote, Luxus, e se permetti…”
“No, non te lo permetto, Mira, non puoi, fattene una ragione. Natsu non ti ha mai privato di Eve, e non lo farà nemmeno dopo questa tua sparata infelice. Dovresti ringraziarlo piuttosto di criticare ogni sua scelta. Dimmi la verità…” il brillio negli occhi di Luxus la fece tremare tutta; qualcosa le suggeriva che non avrebbe trovato una risposta diversa dalla verità che Luxus tanto voleva conoscere.
“Se al posto di Lucy ci fosse stata un’altra, ti saresti comportata allo stesso modo?”
Il suo prolungato silenzio valse per Luxus più di una risposta che non era stata capace di dargli.
“Beh… spero tu possa comprendere cosa hai realmente fatto stasera amore mio, ma scusami… ti amo tanto ma non asseconderò questa tua follia.” nello sputare l’ultima sentenza, Luxus le passò di fianco abbozzando un sorriso triste, lasciandole un bacio sulla tempia prima di andarsene via anche lui, lasciandola definitivamente sola con i suoi problemi… Questo è il secondo pezzo che mi ha colpito:“Lucy, smettila, ti prego, ti stai solo rovinando la vita e ciò che di bello essa ti concede. Cosa deve fare quel poveretto per farti capire che sei il centro del suo mondo? Sì, voi due condividete un grandissimo dolore, un lutto, ma questo vi ha resi più forti, quello che siete diventati oggi. So benissimo che non è facile accettarlo, ma tu non vuoi neppure provarci amica mia.” le parole serie di Loki le arrivarono in faccia come una di quelle cinquine belle assestate che suo padre le aveva mollato da giovane, quando scapestrata insieme a Lisanna ne avevano combinate di ogni. O meglio, Lisanna aveva sempre cercato di portarla sulla retta via mentre lei aveva sempre spinto l’albina nei peggiori guai.
Anche nel braccio della morte…
Chiuse gli occhi, troppo forte per non attirare l’attenzione del commensale seduto con lei e dello stesso cameriere che nel frattempo si era avvicinato, probabilmente per chiedere se volessero del caffè.
“Signorina, tutto bene? Vuole che le porti un altro po’ d’acqua? Magari un po’ d’acqua e zucchero? Mi sembra abbastanza pallida.” le domandò infatti: sul volto del giovane ragazzo un’espressione sinceramente accorta e dispiaciuta.
“Magari sì, grazie. Molto gentile.” si sforzò di sorridere e l’altro si dileguò con un mezzo inchino, sparendo momentaneamente dalla loro vista.
“Se ne accorgono persino gli estranei, Lu… ti prego, inizio seriamente a preoccuparmi. Pensavo che stare con Natsu ti facesse bene ma tu continui a rimanere chiusa nel tuo guscio.” una mano calda si strinse nella sua, fredda come il ghiaccio.
“Mi fa stare bene. Il problema non è lui, Loki, sono io. Hai ragione. Dovrei farmi coraggio e affrontare i miei demoni di petto. Un po’ come hai fatto tu, no? Con Aries intendo. La situazione mi sembra molto seria o sbaglio?” ammiccò, schiacciando una risatina leggera molto maliziosa, atta solo a depistare il discorso da lei ad altri fronti decisamente interessanti.
Dopotutto, aveva conosciuto Loki come il classico dongiovanni mentre ora davanti a lei c’era un uomo sicuro di ciò che voleva, innamorato… posso dire che amato Loki, i consigli che da alla mia adorata Lucy, sono davvero ottimi, peccato che lei si senta sempre in competizione con Lisanna, ma non è così, speriamo che tutto si risolva per il meglio, ma la vedo dura............................. UN bacione grandissimo ciao *________________________________________________________*

Recensore Junior
24/11/20, ore 00:38

Caspita Cri, che capitolo pazzesco.... sono ancora mezzo scioccato..... Mira stavolta l ha fatta davvero fuori dalla tazza!!!!!
Passi per il suo Fastidio nel vedere il suo cognato mancato tra le braccia di Lucy, ma inscenare tutta questa farsa per rovinare la vita della bionda e di Natsu........ non ci sono proprio parole.
Non bastavano le paturnie che già aveva, ora la strada è davvero in salita. Non so davvero cosa Natsu possa fare per far ragionare Lucy...... mi aspetto che lei non voglia vederlo per un bel pò.....
Mi fa piacere che tutti gli altri del gruppo si siano comportati da veri amici!!!!! Credo che anche loro avranno un ruolo fondamentale nel cercare di riportare la situazione dentro i giusti binari....
Attendo fervente il prossimo capitolo
a presto
Giandix85
(Recensione modificata il 24/11/2020 - 01:17 am)

Recensore Junior
23/11/20, ore 23:13

Alla faccia della Mira gentile e coccolo sa, qua è sicuramente nella forma più potente del suo Satan Soul...
Tutto nei minimi dettagli solo per pressare Natsu e Lucy. Comprendo il dolore per la morte di Lisanna ma non è una cosa fatta di proposito.
Dall’altro lato non bastavano solo i sensi di colpa di Lucy ma anche le pressioni di Mira ora la stanno distruggendo di nuovo.
Provo una grandissima pena per Lucy, mi dispiace così tanto per lei; ma Natsu le resta accanto e la protegge, questa volta appoggiato da tutti e, rullo di tamburi, perfino da Luxus!
Che grande svolta alla storia, ora non vedo l’ora di scoprire le ripercussioni di queste rivelazioni tesoro mio.
Io ho ancora gli occhi a cuoricino, mamma mia!
Ti mando un bacione enorme!

Nuovo recensore
30/10/20, ore 10:02

Sono davvero felice che tu sia tornata con questo capitolo 🤩 lo aspettavo da tanto! Ora sono davvero curiosa di come si evolverà la cosa. MiraJane come reagirà? Natsu e Lucy verranno scoperti? Lucy riuscirà a superare un passo alla volta l'enorme senso d'inadeguatezza e di egoismo che prova?
Continua a scrivere che la curiosità é davvero troppa 😁 bravissima