Recensioni per
Les Fleurs du Mal
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 37 recensioni.
Positive : 37
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/03/20, ore 12:04

THIS.
Okay, avrai capito già dal mio entusiasmo su facebook quanto io adori tutto ciò. Tra l'altro anche io avevo pensato a questa coppia per la crack, ma poi sono andata su un'altra strada (anche se comunque Mycroft in mezzo c'è sempre xD). E niente, metti insieme due personaggi che amo così tanto e io posso essere felice. Moriarty è così IC, ma anche Mycroft. Pensa di base quanto è figa l'idea di lui che teoricamente dovrebbe stare dalla parte di Sherlock & co, mentre invece diventa l'amante del suo peggior nemico (Moffat e Gatiss, please, prendere quest'idea e usatela per un'ipotetica stagione). A parte gli scherzi, mi è piaciuta veramente tanto. E' normale è giusto che Mycroft si tormenti, sa che è sbagliato, eppure non può farci niente. Subisce il fascino di Moriarty, che è una cosa sì fisica, ma soprattutto mentale. Jim ha sempre quell'aria tra il giocoso e il folle, Mycroft è la parte più "razionale" che sa che finirà, si bruceranno nel fuoco e poi il fuoco si estinguerà... e ne soffrirà, sarà libero ma sentirà la sua mancanza, e mi dispiace pure, da fan dei rapporti tormentati quale sono. Sono troppo felice di averla letta, anche se adesso in effetti mi chiedo... come sarebbe stata una Mycroft/Mrs. Hudson? Forse mi viene più facile immaginarmi qualcosa di fluff/comico che qualcosa di erotico... okay, no, decisamente no. Ad ogni modo, ti è venuta benissimo e quando l'IC è così IC [?] sono felice perché mi sembra di vedere un pezzo della serie (magari eh). Quindi niente, sono un po' triste che sia finita, m prima o poi doveva. Non vedo l'ora di leggere altro di tuo in questa sezione :*
Un abbraccio,

Nao

Recensore Junior
27/03/20, ore 11:22

Sto morendo. Ho sentito un nodo agrodolce per tutto il tempo della storia, fin da quando hai scritto “L’ha amato con disperazione, Sherlock Holmes, come se già sapesse che sarebbe stata l’ultima volta.“ L’ho interpretato come una sorta di monito per il lettore, un modo per avvisarci di non crederci troppo, di non indulgere nella dolcezza del loro primo incontro, di un amore finalmente culminato, ma piuttosto come l’ennesima sofferenza per Sherlock Holmes. Sherlock che qui é così drammaticamente lui, dai pensieri alle frasi fino ai sentimenti che trasudano da queste righe. Sherlock che è pazzo d’amore e si apre ad una frase che racchiude un mondo intero, un “mi manchi” che non è casuale, ma anzi è il granello scatenante dell’intera frana che ne consegue, per cui Sherlock in un momento in cui non riesce ad essere obbiettivo, teme che possa essere l’ultima volta. Sherlock che è disposto come ha fatto mille altre volte a tacere, sacrificare il proprio bene in funzione di continuare ad avere John nella propria vita, in qualsiasi modo, anche come amico se è ciò di cui John ha bisogno. L’unica restrizione che mettere è di non essere “l’altra donna”, un gesto di rispetto verso sé stesso perché è consapevole che diventarlo lo consumerebbe e logorerebbe più della morte. Sherlock che non riesce a fare niente in assenza di questa decisione: non mangia, non suona, non si concentra sui casi, ma anzi si abbandona al dolore, un’aspetto dolorosamente umano che raramente viene eviscerato così chiaramente e messo a nudo, ma che non faccio fatica a credere. E poi il richiamo al primo incontro dei suoi genitori, (ho amato alla follia questo dettaglio), come un filo rosso sottile che leghi tutte le relazioni della sua famiglia, di generazione in generazione. Un dolce augurio per il futuro.
Il finale. Inaspettato, dolcissimo, sorprendente. Giusto.
Ti faccio davvero tanti complimenti, mi hai fatta emozionare.
A presto,
Aaanatema

Recensore Master
26/03/20, ore 12:54

Ciao Koa, ho appena scritto sul forum il mio proposito di mettere in pausa le recensioni che devo per la challenge, ma prima di farlo ci tenevo a passare almeno su una storia di questa tua challenge. Finora ho letto solamente una tua Johnlock e per quanto so tu hai scritto principalmente su di loro (al contrario mio che sono una multishipper e crackshipper ahah). La challenge è nata proprio come intento di spingere a scrivere su cose nuove, mai pensate e distanti da noi - dunque sono felice che tu abbia accettato questa "sfida"!
La Sherlolly è indubbiamente la coppia che più mi incuriosiva leggere scritta da te: sia perchè è una NOTP (ed è la sfida più difficile per una fanwriter) sia perchè è curiosamente invece proprio la mia OTP del fandom. Devo ammettere di essere stata motlo stupita - e lo dico in senso decisamente positivo. Hai offerto un'immagine particolare di Molly, una Molly che si spoglia del suo essere goffa, inegnua e innamorata per diventare fredda e pretendere di essere amata. Balla sulla tomba sua - ma che in fondo è di Sherlock (dell'amore per lui): una metafora veramente bella e calzante in questo quadro - che si declina più che come un'azione che compie, piuttosto come un ordine da impartire a se stessa. Le parti si invertono: Sherlock appare invece come quello che si strugge, che dice il dolorso "ti amo", mentre lei si impone di sfuggirgli. Un'immagine inedita, ma che secondo me funziona sia come caratterizzazione che come sviluppo del legame - e questo principalmente grazie all'introspezione che hai mostrato, oltre che alla collocazione temporale della storia.
Passiamo allo stile: ho già avuto modo di dirti che secondo me scrivi davvero bene e che hai una padronanza stilistica notevole. Qui con una prosa formata di frasi brevi, dirette e incisive, il ritmo che crei è proprio quello di un ballo. La ripetizione di quel "Balla" è poi come un ritornello che calza a pennello e che non appare affatto pesante ma al contrario rende tutto omogeno e legato nonostante la frammentarietà delle frasi brevi. La cura della costruzione e del lessico è poi ottima.
Mi è piaciuta davvero molto questa storia e sono contenta di averti in qualche modo ispirato questo esperimento. Tentare nuovi orizzonti e riuscirci così bene non è da tutti.
Bravissima! Un carissimo saluto.
(Recensione modificata il 26/03/2020 - 12:59 pm)

Recensore Master
25/03/20, ore 17:37

Ciao 😍
Ma quanto è bella questa storia?
Mamma mia se mi ha fatto soffrire, però mi ha fatto stare letteralmente con gli occhi a cuoricino per tutto il tempo. Mi piace quest'idea di John che arriva a tradire Mary con Sherlock, in generale la tematica del tradimento all'interno delle storie mi piace sempre. E la loro storia è iniziata così, quasi come un giocoso scambio di messaggi, che va a finire in tutt'altro modo. Si consumano dalla passione, ma non solo, visto che si legano anche sentimentalmente. Sherlock mi ha spezzato il cuore quando dice a John di quanto ha sofferto quando si è sposato. E anche quando dice che non vuole "essere un amante". Immagino che non debba essere tutta questa bellezza essere "solo un amante", specie se la persona in questione tu la ami. John è diviso tra ciò che dovrebbe fare e ciò che vorrebbe. Mery rappresenta un po' la "sicurezza di una vita normale", con Sherlock è tutto nuovo, forse anche incerto. Arrivati ad un certo punto è normale dover prendere una decisione, ma diciamo che non era così scontato cosa John avrebbe scelto, almeno non lo era per me.
Ed è triste, parché Sherlock si accontenterebbe anche di averlo nella sua vita, seppur non nel modo in cui vorrebbe. Io non so se riuscirei, ad esempio. Forse a lungo andare non ci riesce nessuno. Ad ogni modo sono stata felicissima che John abbia scelto Sherlock (stava per essere ammazzato da Mary, ma dettagli 🤣). Credo che John avesse bisogno di pensare innanzitutto a sé stesso, a cosa potesse renderlo felice, perché un po' di "sano egoismo" fa bene (anche perché l'alternativa sarebbe stata un matrimonio infelice e sofferenza per tutti). Quindi si, sono molto felice.
Bellissima davvero, ora aspetto con ansia di leggere l'ultimo capitolo 💋

Nao

Recensore Master
23/03/20, ore 15:15

Ciao! Eccomi anche qui!
Ho adorato questa storia, mi sono calata completamente in questa atmosfera retró che vede i giovani signori Holmes protagonisti. Sono felice che tu abbia scelto loro come coppia, perché in fin dei conti è l'unica canon che mi piace.
Ho trovato geniale il fatto che tu non abbia mai rivelato il nome della giovane donna, l'ho trovata una bellissima particolarità, che ci aiuta tra l'altro ad immedesimarci con l'ignaro Thomas (ho dato lo stesso nome al mio OC, assurda questa cosa! XD), che continua a chiamarla "Miss" anche quando riesce a offrirle una tazza di tè.
È davvero dolce il modo in cui lui rimane subito affascinato da lei, dalla sua straordinaria intelligenza, dal suo modo di fare. In pratica sono John e Sherlock, si sa, è una teoria di dominio pubblico, basti vedere come sono vestiti nella serie, ed è forse l'unica che non si può contestare.
Tu qui giochi molto anche su quelle analogie e mi è piaciuto molto anche questo.
Thomas è totalmente ammaliato, sa di non poter far altro che ascoltare e meravigliarsi, si lascia sfuggire i "fantastic, amazing" che anche John non può evitare di pronunciare di fronte al genio di un Holmes e si innamora all'istante.
Torna Baudelaire, in questo caso come pretesto per farli incontrare e parlare per la prima volta. Ricorre nel testo quando lui la chiama "Miss che legge Baudelaire" e poi ne riparliamo ancora davanti a una tazza di tè. Cioè, più che altro ne parla lei, lui si limita a guardarla con gli occhi a cuore e ci sta, me l'immagino.
Adoro il loro essere diversi, lui così impacciato, amante dei libri, del Jazz (come Martin Freeman ;)) e della musica classica, lei una mente brillante, genio della matematica, poliglotta, abile nelle deduzioni. Meraviglioso come abbiano trasmesso un po' di loro ai propri figli. Che poi la matematica e la musica hanno così tanto in comune...
Adoro lo stile che hai usato, come se ci stessi raccontando un flashback, immagini che ci passano davanti agli occhi come se potessimo viverci dentro, solo un po' ingiallite dal tempo.
E amo il titolo, molto d'effetto, come quello di un vecchio libro trovato su un ripiano impolverato, che non si può fare a meno di sfogliare incuriositi.
Insomma, un'altra bellissima storia per questa raccolta davvero particolare. Complimenti come sempre!
S.

Recensore Master
19/03/20, ore 15:58

Lo sapevo, lo sapevo! ^_______^
erano loro, quei due genitori falliti dei signori Holmes!
(e buongiorno, tesoro)
però ci sono delle cose positive:
l'ha scritta tu, quindi comunque mi interessava
sono quasi quasi degli OC, perchè della loro personalità sappiamo abbastanza poco: da molto giovani a dopo esserrsi sposati ed aver avuto tre figli non tranqullissimi, si può cambiare...
e poi perchè mentre leggevo, anche se poco tempo fa mi hai detto che non credi tanto nella TJLC sui personaggi specchio, per loro stai facendo eccezione o così mi sembra
lo sono, e mi piace tantissimo! non credevo di essere contenta di una storia su quei due scalzacani, e invece sì XD
Lei è davvero "la mamma di Sherlock"; bella, con quegli occhi intelligenti e taglienti, intellettuale a largo spettro, dalla matematica al francese - eh, i geni da qualche parte si dovranno pur ereditare - che vive di università e librerie, che spiega la fisica come argomento da bar, davanti ad un Thomas (nome carino!)che la guarda come farebbe John: occhi aperti, bocca aperta e: fantastico, brllante!
sono loro, sono evidentemente così adatti a stare insieme che Sherlock stesso li troverà adatti a mostrare a John com'è una vecchia coppia sposata
lui è romanticissimo, più "antico" di lei, immerso nella libreria polverosa, lei, non a caso irrompe come un fulmine e gli cambia la vita
E' davvero una stroria tenerella, che - al momento - li rende pure simpatici, e detto da me vale qualcosa
un bacio, ora vai con la crack, non essere timida!
baci,
Setsy
(Recensione modificata il 19/03/2020 - 07:43 pm)

Recensore Junior
18/03/20, ore 14:25

Ciao Koa, era da un po’ che vedevo dai tuoi post su Facebook che questa storia era stato un parto per te, ma nel momento in cui ho letto che si trattava della coppia Canon, tutto mi sarei aspettata meno che Mr e la futura Mrs Holmes. Questo probabilmente perché loro compaiono davvero poco nella serie e nella fanfiction fanno sempre da cornice ai personaggi principali, ma questa è la prima volta che leggo di loro due e devo dire che me ne sono innamorata.
Come sempre ho amato il tuo modo di scrivere, qui molto fluido e completamente calato nella mente di Thomas Holmes, un uomo che lavora in una libreria e si trova improvvisamente affascinato da questa donna irraggiungibile ed incredibilmente intelligente. Mi è piaciuto come credo tu abbia fatto volutamente fare un richiamo alla scena della terza stagione in cui Mr Holmes disse che “sua moglie è sempre stata quella intelligente fra i due”, nel modo in cui l’hai descritta e da ciò che lui vede in lei è una donna geniale, brillante, che parla di matematica e la spiega con una semplicità sopraffina con le zollette di zucchero (questo dettaglio mi è sembrato curatissimo e l’ho amato). Sei riuscita a dare uno scorcio di una donna forte e intraprendente e del marito amorevole e perdutamente innamorato di lei che vedremo noi nella serie, un preludio dell’unica donna in grado di rimettere in riga due soggetti come Mr Governo Inglese e L’Unico Consulente al Mondo.
L’ho amata e mi ha fatto desiderare di leggere e sapere di più di loro.
Poi, forse sarà una cosa mia, ma dal modo in cui Thomas è affascinato dall’intelligenza superiore di questa Miss che riesce a dedurre le passioni della cameriera nel bar in cui stanno bevendo il tè, mi ha ricordato Sherlock, mente geniale e brillante, e John, mente “semplice” in grado di capirla e apprezzarla.
Davvero bellissima. Poi, ovviamente, il richiamo a “Les Fleurs du Mal” non poteva far altro che mandarmi in brodo di giuggiole.
A presto,
Aaanatema

Recensore Master
18/03/20, ore 11:06

Ciao!
Se dovessi dare una definizione per questa storia, sarebbe "adorabile". Sono un'inguaribile romantica e ammetto che mi hai trasportato in un'atmosfera da vecchio film in bianco e nero, non so perché. Veramente delizioso il primo incontro tra Mr. Holmes e quella che poi diventerà sua moglie, tra l'altro sono un sacco sorpresa che tu abbia usato loro come coppia (che sono canon, quindi è più che azzeccato **). Ho amato un sacco l'idea di lei che va nella libreria dove lui lavora per chiedere proprio “Les Fleurs du Mal”. Thomas Holmes rimane colpito, non solo dalla bellezza, ma anche di suoi modi di fare, da una dolcezza che trapela nonostante la sua apparenza più fredda e controllata, e non dimentichiamoci dell'intelligenza.
Se ci mettiamo poi un giorno di pioggia e la perdita di un foulard che li fa avvicinare ulteriormente, io non ce la posso fare. Amo troppo quelli che molti definirebbero "cliché" da film romantico, ma chi se ne importa, è bellissimo tutto ciò. E ti faccio i complimenti, perché fin ora stai dimostrando anche una grande originalità, so che non è facile scrivere su personaggi/situazioni che di solito non trattiamo. Questa flash sarà stata difficile da buttare giù, ma è venuta fuori benissimo, ho perfino sclerato un po' per quanto mi sono sciolta. Ora ammetto di essere curiosissima per la coppia crack, che ti sta dando non poco da pensare.
Ci sentiamo presto <3

Nao

Recensore Master
15/03/20, ore 18:55

Ciao! Ti avevo detto che sarei passata ed eccomi qui, anche se sempre in ritardo.
È strano che, nonostante il tempo a disposizione in questi giorni si sprechi, mi senta terribilmente apatica. Non mi va di fare assolutamente niente. Spero sia una fase e che passi presto. Comunque ci tenevo a lasciare le recensioni che mi mancavano, perciò riprendo da qui.
Come sai, questa flash mi è piaciuta tantissimo. Adoro il tuo Victor e non mi dispiace affatto leggere di questa coppia, se sei tu a scriverne.
Hai scelto l'angst e sai che io a approvo sempre, purché non ci lasci le penne nessuno e in generale ci sia un happy ending. Qui questo manca (almeno per ora) ma ci sta, perché in fondo Victor dovrebbe essere morto e tu invece gli hai regalato una bellissima storia con Sherlock, che non dubito sarebbe stata canon se fosse sopravvissuto. Nel mio immaginario, ma anche nelle tue storie, Victor e Sherlock avevano un legame fortissimo, erano spiriti affini, anime complementari che si sono trovate ed è qualcosa di estremamente raro nella vita.
Non considero John nella recensione, perché qui lui non c'entra nulla, ma è ovvio che per me nulla batta la Johnlock, questo già te l'avevo detto.
Sta di fatto che mi piace sempre tantissimo il modo in cui tratti Victor Trevor, perché non è mai ostacolo alla mia OTP suprema, qui infatti lui e Sherlock sono innamorati ma è un AU e comunque John non è nemmeno arrivato, quindi approvo in pieno.
Amo gli stili che stai usando in questa raccolta, sono tutti diversi ma hanno in comune una bellissima musicalità, una sorta di drammaticità poetica che adoro e che trovo perfetta per il tipo di storie che stai affrontando.
Sono contenta che tu abbia deciso di ispirarti a Baudelaire, mi è tornata la voglia di rileggere I fiori del male e penso proprio che lo farò a breve, se riesco a ritrovarlo.
Per quanto riguarda la trama, hai fatto benissimo a rendere Victor un musicista, perché suonare insieme per loro è un bellissimo modo di comunicare e fornisce comunque lo spunto per creare il dramma. Lui deve partire per studiare musica, non è qualcosa che può evitare, né va del suo futuro e Sherlock lo sa bene. Trovo davvero molto bello che si concedano una piccola vacanza nel Salento, che è un posto stupendo, io ci sono stata l'estate scorsa e mi è sembrato di tornarci.
È straordinario quante parole non vengano dette in questa storia e quanto, tuttavia, aleggino tra le righe fino alla fine. Questa è una cosa che io capisco benissimo, perché spesso le parole più importanti sono quelle che si pronunciano meno, soprattutto quando potrebbero fare più male dei silenzi. Non è mai facile dire addio e spesso è superfluo dirsi "ti amo", soprattutto tra due anime affini come loro.
L'amore giovanile è sempre impetuoso e totalizzante, come una questione di vita o di morte, e si capisce dai pensieri che fanno entrambi, Sherlock che vorrebbe trattenerlo, Victor che desidera portarselo dietro, ma sanno entrambi che sarebbe inutile e che un amore così difficilmente resisterebbe con tutta quella distanza a separarli, perciò fanno l'unica cosa plausibile. Lasciano andare. E la considero una grande dimostrazione d'amore.
La citazione finale mi ha ucciso. Hai fatto un'ottima scelta anche con i frammenti di Baudelaire che hai deciso di accostare a questa storia. Mi è piaciuto tutto. Complimenti!
Non vedo lora di leggere la prossima, grazie per tenermi compagnia in queste giornate interminabili. Passo presto anche sull'ultimo capitolo della pirate, promesso.
Baci
S.
(Recensione modificata il 15/03/2020 - 06:56 pm)

Recensore Master
14/03/20, ore 19:56

Eh, sì, ottimismo che avanza! ;) Ma sto giocando, perchè - ancora prima di leggerla, lo sapevo - è perfetta così.
Buonasera, tesoro *-*
Quando hai detto che non sarebbe stata Mystrade ho capito che cosa avresti scritto e hai fatto tanto bene.
Victor è il tuo amico speciale, nelle sue molteplici versioni: più canon, più fanon, più AU. Ecco, questo è fanon, secondo me; se non fosse morto da bambino ci sta che l'amicizia con Sherlock avrebbe assunto un carattere di totalità: innamorati e amici. Davvero bello. Anche renderli due musicisti mi convince molto, perché sono già "formati" ad usare un linguaggio non fatto di parole. E poi Sherlock possiede già le sue qualità, non dico proprio da investigatore, ma di conoscitore di cosa vogliono le persone, uno a cui non puoi dire bugie. Victor se ne andrà, anche per un sogno legittimo, si può dire: e anche se questo chiuderebbe l'eventuale futuro incontro con John (che non so se qui esiste) avrei voluto che Sherlock lo seguisse..sono una romantica senza speranza.
Ho sorriso pensandoli in Italia, nella casetta regalata da Myc - che vizia sempre il suo fratellino, ma non posso avere un Myc pure io? - che vivono di amore sole e odori di natura, compreso il molto chimico spray delle zanzare. Non tutti possono inserire un elemento così "spiazzante" in mezzo ad una descrizione poetica senza un calo di tensione, ma tu ci riesci, non che dubitassi...
E alla fine è così: l'estate termina presto, con i suoi sogni della gioventù che quasi inevitabilmente arrivano a conclusione
E inzia l'autunno, con un biglietto con l'impronta di un bacio, dato in modo un po' vile, ma nel contempo, forse necessario. Un addio detto senza pronunciare la parola forse è meno doloroso, forse di più:
ma è stato quello che hanno sentito entrambi come giusto.
Che tristezza, però... il povero Sherlock ha comunque il suo trauma affettivo - per quanto totalmente diverso da quello canonico - la sofferenza e la sfortuna in questo ambito
vado a ingozzarmi di biscotti, non posso fare altro T______T
un bacio, ma assolutamente consegnato come se fosse di persona,
Setsy

Recensore Junior
13/03/20, ore 20:51

Ciao Koa, ho appena trovato il tempo di leggere questo racconto e devo dire che fra quelli che hai scritto fino adesso per questa raccolta probabilmente è il mio preferito.
Intanto mi è piaciuto molto il tuo modo di collegarti alla poesia di Boudlaire, in un modo così sopraffino incastrato col tuo stile di scrittura che scorre dolcemente e carezzevole, senza intoppi di alcun tipo. Personalmente non ho mai ricercato delle storie con pairing Sherlock/Victor, perché il più delle volte questo personaggio viene presentato come un ostacolo fra lui e John o il passato amante di cui John é geloso.
(Adesso sto provando anch’io a “maneggiare” questo personaggio per la prima volta, vedremo come andrà.)
La bellezza del personaggio di Victor Trevor é di non essere presente nella serie, non nel modo in cui viene presentato di solito nel fandom: come un adulto della stessa età di Sherlock e la cui personalità ogni autrice può sviluppare a modo proprio. Che sia un prete birichino amico di uno Sherlock pirata o un “amico, amante e fratello” come in questo caso, io credo che tu ne faccia davvero buon uso, se così si può dire.
La storia di cui hai parlato qui racconta un amore intenso e totalizzante come solo i giovani possono avere, quando l’altra persona rappresenta il centro del tuo universo e non esiste definizione o ruolo in cui relegarla. Mi ha ricordato per certi aspetti “Chiamami con il tuo nome”, per l’ambientazione in Italia e lo stile delicato e raffinato, che riporta alla mente una nostalgia agrodolce, come se le cose non potessero andare in nessun altro modo. Sherlock capisce che Victor se ne andrà e tacitamente Victor gli chiede di seguirlo. È un patto silenzioso così come il loro addio, senza parole e fatto di fedeltà e dolcezza infinita. Spezza davvero il cuore. La frase finale, poi “ieri era ancora estate; ed ecco, l’autunno” presa da Boudlaire riassume il tutto: due persone che si sono amate ingenuamente quasi credendo che non sarebbe mai finita, e quando la fine arriva per davvero, ormai è troppo tardi e non avevano fatto tempo ad accorgersene.
Davvero emozionante, tanti complimenti.
A presto,
Aaanatema

Recensore Master
12/03/20, ore 23:05

Ciao <3
Botta di vita o meno questa flash è bellissima. Il rapporto tra Victor e Sherlock è uno di quelli di cui mi piace di più leggere, mi sa di qualcosa di malinconico e dolce amaro, come questa storia. Sappi che adoro l'idea di Victor pianista, tra l'altro ho feelsato un sacco perché mi ha fatto venire in mente un anime dove lui è pianista e lei violinista e finisce MALE, MA VABBE.
Come ti dicevo poco fa, questa storia mi è piaciuta proprio per il suo stampo malinconico. Me li immagino Sherlock e Victor, così innamorati ed uniti che ad un certo punto devono separarsi. Victor e famiglia devono andare in Svizzera per quella che sembra essere un'occasione importante proprio per Victor, visto che appunto studia piano. Ed è troppo doloroso pensare che si siano dovuti separare. Mi ha riportato a certi ricordi della mia prima adolescenza, con queste immagini visive stra belle dell'estate che finisce e lascia posto all'autunno (che spesso è rappresentata come la stagione dove tutto muore). Mi è piaciuto molto un Victor che si interroga sul perché Sherlock non l'abbia fermata. Ma in effetti è proprio da Sherlock lasciarlo andare e soffrire in silenzio, maledettamente IC. Probabilmente delle tre flash questa fin ora è la mia preferita, mi ha proprio scaldato il cuore. Complimenti <3

Nao

Recensore Master
12/03/20, ore 14:49
Cap. 2:

Buongiorno, tesoro
sono in ritardo, ma questi giorni la depressione da clausura mi sta mangiando...ma eccomi!
ovviamente è bellissima, e anche se ho mal di pancia di leggere di Irene, bè, l'ho usata, quindi si può dire che in questo momento sono un po' vaccinata. E poi, nella tua raccolta l'avrei letta lo stesso.
La "coppia" con James ha tutto il suo perchè: sicuramente non sentimentale, sarebbe impossibile a monte. Ma nata da esigenze momentanee, quasi un'estensione del loro rapporto di complicità criminale, sì. Per quanto lei si definisca gay e abbia una relazione con la sua assistente (o è quello che pare) a me è sempre sembrato che Sherlock la attraesse fisicamente con troppa facilità. Credo sia bisessuale, veramente, definizione che pare "vietata" in Sherlock BBC. (ed è l'inclinazione quasi di tutti!)Ma senza divagare troppo, che lui non faccia sentire appagata nessuna donna mi pare normale. Non penso voglia dare piacere, e anzi, essendo pure lui "Sherlocked" - in modo più omicida, certo - è già tanto che si sia risolto ad andarci a letto. Tutto ciò ribadendo che lo trovo credibilissimo.
Che Irene sogni un amore puro non riesco a crederlo, ma non vuol dire che non ho gustato la lettura, col tuo stile sempre raffinato e le parole coinvolgenti... ne ho un'idea troppo nefasta, però capisco i punti di vista differenti. Qui è addirittura romantica, ma è lo scopo della storia. Sicuramente il suo gioco le è sfuggito di mano, arrivando a punti che non aveva programmato dall'inizio. (L'intersezione con lo stile dell'amica geniale ci sta benissimo! si riconosce eppure è tuo: non dubiterei mai di te)
Insomma, sai quanto è difficile questo per me, ma l'ho letta veramente con piacere, è piena di sentimento tuo. Di una secie di compassione, non so...
Sono curiosissima di leggere le altre e spero spuntino Mycroft e Greg, anche separatamente!
baci, a presto
Setsy

Recensore Master
10/03/20, ore 22:23
Cap. 2:

Ciao! Come ti avevo accennato, eccomi a lasciarti due parole anche su questa storia.
Presto passerò anche sugli ultimi due capitoli della long, solo che lì mi dilungherò, già lo so, quindi preferisco farlo quando ho un attimo solo per me. Comunque arriverò, promesso.

Ti confesso che sono davvero sorpresa che questa storia mi sia piaciuta così tanto, vista la coppia. Non che sia una mia notp, anzi, trovo che sia plausibile e che potrebbe tranquillamente essere canon, per come tu ce l'hai presentata e descritta. Direi che mi è semplicemente indifferente. E ci sarebbe da dire che alla fine la coppia non è nemmeno il centro della trama, non quanto lo è irene Adler, che tu qui descrivi magnificamente.
Sebbene io abbia scelto il suo nome come nick, non è che ami particolarmente la versione della BBC, preferisco quella dei film, che sicuramente è più sensata e meglio gestita.
Ne avevamo già parlato in un'altra occasione. I mofftiss hanno fatto un macello con i personaggi femminili, non ce n'è uno che mi piaccia. Persino la signora Hudson, che comunque ispira simpatia e offre spunto per diversi siparietti comici, a un certo punto, nella s4, impazzisce come la maionese.
Insomma, tutto ciò per dire che tu sei riuscita a rendere giustizia a un personaggio che partiva con molte potenzialità ma che alla fine è stata gestita abbastanza male, almeno secondo me.
Trovo che Irene sia una donna molto fragile, persa, a suo modo, che ostenta una sicurezza che in realtà non le appartiene.
Il sadomaso, a questo proposito, potrebbe essere l'unico modo in cui riesce ad avere l'illusione del controllo, che in realtà non ha affatto. Aggredisce e provoca, incute timore per non provarne lei per prima.
Trovo molto coerente che prima di conoscere Sherlock sia stata con Moriarty, ovviamente solo fisicamente, perché reputo che un legame sentimentale sia completamente fuori dalle possibilità di Jim, almeno secondo me. Lei è riuscita a sedurlo ma ora è prigioniera di quel legame e ancor più di se stessa, dell'identità che si è costruita sulla pelle e che ora è una vera trappola.
Mi è piaciuta moltissimo l'immagine della ragnatela, perché l'ha tessuta lei ma ora è la Mosca che vi è rimasta invischiata e che non può fuggire.
Irene non è cattiva, semplicemente ha scelto di sfruttare le sue qualità più deprecabili e di rinunciare all'amore. Ora però, non vuole più proseguire su questa strada e secondo me hai reso benissimo questo desiderio perché possiamo benissimo ricollegarsi a ciò che sta per succedere e che si verificherà in ASIB.
Lei si spoglia davvero, e mi piace pensare che sia una scelta che si ricollega a quello di cui hai parlato tu, insomma, avrebbe più senso.
Così come la sua ossessione per Sherlock. Perche anche lei ne è piuttosto ossessionata, dai. Io, dopo il terzo messaggio a cui una persona non risponde, lascerei stare, no? Ma lei no. Lei, nonostante sia gay, come ammette davanti a John, si "innamora" di lui, è affascinata dalla sua intelligenza, forse anche dal suo resisterle, ed è proprio ciò che la porterà a fallire e a rischiare la vita.

Per riassumere, mi è piaciuto come hai trattato la coppia e ancor più come hai trattato lei. Lo stile che hai usato aiuta tanto, perché ricco di immagini significative e calzanti, che co fanno entrare nella testa e nell'animo del personaggio.
Ti faccio tanti complimenti, sarebbe bello se anche nella serie l'avessero trattata con la sensibilità che hai usato tu.
Sicuramente l'avrei compresa di più.

A presto
S.
(Recensione modificata il 10/03/2020 - 10:23 pm)

Nuovo recensore
10/03/20, ore 21:35
Cap. 2:

Ciao, Koa!
Ma che coppia! Una scelta audace che mi ha lasciato a dir poco a bocca aperta. Tra l’altro sono due personaggi che adoro e che fino ad oggi non avrei mai pensato di accoppiarli, anche se, in effetti, hanno diverse cose in comune (l’ossessione per Sherlock, tanto per dirne una).
Comunque sì, mi è piaciuto molto anche questo capitolo. Scritto come sempre magistralmente, ho apprezzato soprattutto il tormento interiore di Irene e quella sorta di epifania che ha avuto quando ha compreso di non volere più la vita di falsità e ipocrisie a cui si è condannata. Solo che si sente impotente e rassegnata, perché Moriarty in qualche modo la tiene in pugno.
Francamente, è lo scenario più credibile per loro due. Non li vedo proprio in una storia d’amore, e anche io credo che Irene sia molto di più di quello che appare. Non è solo un'abile prostituta dei servizi segreti, ma è una donna con dei sentimenti profondi, che avrebbe amato Sherlock con tutto il suo cuore. Almeno, a me ha dato questa impressione, però dovrei rivedere la serie per rinfrescarmi le idee... Immagino che fare un bel rewatch sarebbe molto utile.
A presto e ancora complimenti,
E.