Recensioni per
Soul Mates
di lady lina 77

Questa storia ha ottenuto 95 recensioni.
Positive : 95
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
01/04/20, ore 00:02

Uaooo che bello ! Finalmente Ross e Demelza si incontrano! Attendo il seguito presto!

Recensore Master
31/03/20, ore 12:41

Oh Sara che piacevole la lettura di questo capitolo nel quale sei riuscita perfettamente a trasformare le parole in immagini molto vivide tanto da far sentire il lettore parte integrante della scena come se fosse stato anche lui uno dei molti invitati a quella festa. E in questo frangente siamo venuti anche a conoscenza di altri personaggi che animeranno sicuramente il tuo racconto. Ho apprezzato l’idea dell’amicizia di fondo che si è venuta a creare fra Hugh, che aveva fatto il cadetto in marina, e il capitano Blamey, il quale è a conoscenza delle sue problematiche di salute ma spera che possa tornare a fare quello che aveva iniziato in quanto il suo era stato un inizio promettente. Quelle parole lasciano un po’ stranita Demelza, la quale se una tale situazione avesse trovato realizzazione lei sarebbe stata costretta a rappresentare il casato tutta da sola e non se ne sentiva all’altezza, nonostante fossero ormai passati alcuni anni dal suo matrimonio con il rampollo di casa Boscawen. Una delle cose più detestate da Dem è proprio ritrovarsi fra tutte quelle persone che fingono una gentilezza che non hanno ma che continuano a guardarsi dall’altezza della loro posizione sociale senza minimamente considerare le persone in quanto persone appunto. E’ quello che capita a lei quando viene presentata ad alcune delle dame presenti in sala da Lord Falmouth che invece sembra orgoglioso di poterla mostrare in società. Di primo acchito sorge una spontanea antipatia, velata solo dalle parole di cortesia che vengono scambiate, proprio con Elizabeth, che con il suo sguardo algido e altero osserva Dem e formulando mentalmente un giudizio. Non è la sola ad osservare la padrona di casa con quella superiorità di coloro che non hanno mai avuto problemi contingenti a cui pensare che non fossero le cose superficiali relative alla loro vita sociale. Quella che invece entra quasi subito in empatia con Dem è Verity che forse per il suo carattere schivo e per la sua innata timidezza, comprende come possa trovarsi Dem in quella gabbia di leoni pronti a sbranarti semplicemente con le parole pungenti che rivolgono. Occasione fortuita per presentare Verity al capitano Blamey, in quanto tutti e due sembrano un poco spaesati in quell’ambiente e magari chissà. Dopo aver salutato e fatto i dovuti convenevoli Dem sente la necessità di estraniarsi da quelle persone che con lei hanno poco o nulla a che fare, e proprio nel mentre pensava di essersi ritagliata uno spazio tutto suo ecco fuoriuscire dall’ombra il personaggio di cui suo marito e Falmouth hanno tanto parlato: Ross Poldark, da solo al buio, lontano dai pettegolezzi che lo disturbano e neanche tanto cortese da palesare la sua presenza. Ingaggiano pressoché subito una disputa sul filo delle parole, che fanno scoprire l’uno all’altra, la personalità della persona con cui stanno interloquendo. Ognuno dei due dalle reazioni dell’altro comprende qualcosa e tutti e due sembrano voler continuare sul filo di quella strana dispusta che è venuta a crearsi se non fosse stato per la comparsa di Hugh che cercando sua moglie fa finalmente la conoscenza di Ross di cui tanto ha sentito parlare. Ross non si nasconde e non nasconde nemmeno il fatto di essere stato quasi obbligato a presenziare a quella festa dove avrebbe potuto maturare delle opportunità che a lui non interessavano come non gli interessava entrare a far parte della schiera di sostenitori di Falmouth per avere accesso in parlamento. Non usa mezzi termini Ross per descrivere se stesso e la sua situazione, e allora Hugh per destare e tastare il suo interesse verso le classi meno abbienti gli propone di entrare a far parte del progetto della scuola del quale Dem gli aveva accennato prima dell’inizio della festa, lasciando la moglie sconcertata e momentaneamente senza argomenti. Ma al gentile diniego di Ross che afferma che la moglie sia perfettamente in grado di cavarsela da sola in ogni occasione, saluta e si eclissa. Nella carrozza al ritorno tutti stanno ripensando alla serata appena trascorsa, qualcuno facendo commenti più o meno allusivi e altri manifestando la felicità per il momento passato con leggerezza, ma qualcuno certamente sembra essere rimasto colpito più di altri da quel certo non so che proveniva dalla padrona di casa. Veramente un capitolo scoppiettante e costruito con una bella sequenza anche nei dialoghi. A dirti la verità più che leggere il passaggio che ci stavi descrivendo, mi è parso di poter assistere direttamente alla scena sentendo le voci dei vari personaggi osservandone gli atteggiamenti, e devo dire che mi è piaciuto tantissimo. Ho rivissuto per un attimo alcuni momenti che mi hanno riportato alla serie tv, ma visti da una angolazione completamente diversa che apprezzo molto poiché mi sarebbe sempre piaciuto vedere qualcosa di completamente diverso da ciò che viene narrato nei romanzi e tu ce ne stai dando l’occasione. Ti aspetto ancor prima di presto e ti mando un abbraccio.

Recensore Master
28/03/20, ore 17:37
Cap. 3:

Cara Sara, i tuoi aggiornamenti si susseguono in velocità così da conoscere prima i tuoi protagonisti di questa nuova storia. Già dalle prime battute vediamo l’allegra compagnia formata dai coniugi Poldark, da Verity e da Ross tutti insieme in carrozza per recarsi alla sontuosa festa di Lord Falmouth. L’unica che veramente sembra sinceramente lieta di partecipare all’evento è Verity che può così uscire dal suo ripetitivo tran tran quotidiano, mentre Ross osserva tutti sotto lo sguardo torvo di colui che è stato quasi costretto a partecipare a qualcosa di gravoso per lui che guarda la moglie del cugino, che con eleganza osserva il paesaggio sfilare al di fuori del finestrino mentre il marito sonnecchia cullato dal movimento della carrozza. E’ Verity quella che tiene viva la conversazione ma Elizabeth, pensando che abbia monopolizzato troppo la situazione, interviene parlando di coloro che sono i padroni di casa con particolare riferimento alla moglie del nipote di Falmouth con delle considerazioni che destano l’interesse di Ross per il modo e la cattiveria con cui vengono enunciate. D’altra parte nessuno di loro conosce quella che è la moglie di Hugh Armitage, e che Ely si è subito affannata a dire che fosse una sguattera che aveva concupito con le sue arti il giovane figlio del lord affinché la sposasse. Non ha la minima considerazione per coloro che sono il suo prossimo, non pensando cosa e come abbiano vissuto la loro condizione di gente del popolo che ovviamente non può aver avuto le possibilità che sono state riservate alle persone più agiate di cui lei stessa fa parte. A Ross il suo intervento non è per nulla piaciuto e con poche lapidarie parole ha messo a tacere la questione affermando che tutti loro avrebbero avuto magari una piacevole sorpresa nello scoprire chi fosse questa fantomatica lady. E la lady in questione è in tensione per la festa che si sarebbe tenuta a casa sua, e in più, mentre osserva il marito che si sta preparando, muore dalla voglia di esporgli un progetto che ha pensato tutta da sola e che riguarda i bimbi poveri della città di Truro che ha incontrato durante una delle sue visite per compere. Vorrebbe tanto aver la possibilità di condividere un poco della fortuna che lei ha ricevuto sposando Hugh per portare un po’ di serenità in quelle vite così tribolate e desolate. E’ un progetto interessante e sa che suo marito potrebbe sostenerla, anche se resta piuttosto sulle sue, ma per Hugh l’importante è veder felice la sua Demelza e così acconsente di parlare dell’idea allo zio che sicuramente, sotto il periodo elettorale, potrebbe trarne anche un vantaggio politico non da poco e che porterebbe prestigio al casato. Ottenuto il sostegno del marito, parziale rispetto a quelle che erano i suoi propositi, anche Dem decide di prepararsi per il ballo e scendere nella gabbia dei leoni per affrontare tutti quegli ospiti che sempre la intimorivano per il pensiero che potevano avere di lei, con il suo bel vestito rosso che metteva in massimo risalto la sua naturale e semplice bellezza che aveva fatto capitolare Hugh. Ora resto in attesa di vedere lo sviluppo della festa con gli inevitabili incontri che ci saranno e che ci faranno entrare un poco di più nel vivo del racconto. Un abbraccio e a presto!

Recensore Master
25/03/20, ore 12:31
Cap. 2:

Ben ritrovata Sara, sei stata veloce come un lampo per questo aggiornamento, segno che il forzato periodo di “clausura” almeno lascia qualche piacevole diversivo; anche io nel mio Piemonte sono barricata in casa con l’unico svago per non impazzire di leggere e rilassarmi con della buona musica. Ma veniamo al racconto: ci hai dato una ulteriore panoramica di quale sia la vita entro la quale si dibatte Ross, con la convinzione che mai è venuta meno, nonostante i momenti di crisi profonda, di voler fare qualcosa, oltre che della sua vita, per quella degli uomini che lavorano per lui, di tutti quei minatori che hanno delle famiglie alle spalle e che contano su di lui per avere un minimo di sostentamento. E’ bello che in questa battaglia che ingaggia ogni singolo giorno Ross non sia solo: al suo fianco, fidato e saldo come una roccia il capitano Henshawe che lo supporta e lo conforta sempre nei momenti in cui la miniera non dà i risultati sperati, e poi anche suo cugino Francis, che sembra essere uscito dal letargo in cui era sempre stato, cercando di usare le sue facoltà per venire incontro alle esigenze della miniera usando il suo intelletto visto che non era della stessa tempra cocciuta di Ross. Ma la miniera ha bisogno quanto mai di nuovi finanziatori, hanno infatti dato fondo alle ultime cariche di esplosivo e attualmente di soldi da impegnare in nuovi acquisti non ce ne sono, per cercare di mandare avanti il lavoro che stanno facendo e per cercare quella fantomatica vena, che Ross e gli altri sono certi esista, che possa portare finalmente prosperità, non tanto personale, quanto per la gente che lì ci lavora. Francis ha ricevuto un invito da Lord Falmouth, un politico di Londra e personaggio facoltoso ed influente della zona, che ha già corteggiato Ross più volte per farlo entrare nelle sue schiere di sostenitori, al pari di Lord Basset che ha adottato il medesimo comportamento ma per lo schieramento avversario. Ma Ross è uno spirito libero, non vuole che nessuno possa tarpargli le ali, ed entrando eventualmente in parlamento, ha paura di sentirsi obbligato e costretto a fare cose che la sua coscienza rifiuterebbe non potendo esprimere liberamente la sua opinione. A Ross del ballo non interessa proprio nulla nonostante il quadro idilliaco che gli propone Francis. Ad incrementare la dose per convincere Ross a partecipare, arriva anche la cugina Verity che Ross ama come se fosse una sorella, che lo prega di farle da cavaliere, certa che l’evento servirà a Ross, per distrarsi dalla sua vita da recluso, infatti oltre alla miniera non ha altro che la sua casa a Nampara, per stabilire utili contatti che chissà a cosa potrebbero portare. Verity sottilmente ma del tutto candidamente, tocca un nervo scoperto per Ross, ossia la cosa a cui tiene di più, poter essere un sostegno per la gente che lavora alla miniera. Non ci resta che andare insieme a tutti loro al gran ballo e vedere che piega prenderà la situazione. Nel mentre ti mando un affettuoso abbraccio.

Recensore Master
23/03/20, ore 17:12
Cap. 1:

Cara Sara, è un vero piacere ritrovarti con una nuova storia che, anche se il momento contingente non è dei migliori, possa farci avere belle sensazioni delle quali mai come ora sentiamo il bisogno per poterci estraniare almeno per il tempo di una lettura da ciò che di preoccupante ci sta intorno e che sembra fagocitarci. L’idea che mi sembra di aver capito tu voglia mettere in pratica è quella di uno stravolgimento della storia canonica che tanto amiano per poterci dare una versione alternativa e quanto mai coinvolgente, tenendo sempre in conto con quali personaggi abbiamo a che fare, mantenendo inalterati le loro caratteristiche e i loro comportamenti che tanto apprezziamo. In questo primo capitolo ci hai dato un assaggio della vita sia di Ross che di Demelza; abbiamo avuto una panoramica di ciò che sono state le loro vite complicate fino dalla gioventù per tutti e due. Ross è vissuto come un figlio cadetto, guardando ai suoi cugini che per fortuna avevano avuto condizioni e situazioni di vita migliori date dal fatto che il loro padre era il primogenito e aveva avuto le opportunità migliori, mentre tutto ciò che da lui era stato disdegnato era finito in eredità al figlio minore, il padre di Ross. A quest’ultimo non è mai importato vivere in un certo modo, avere un titolo di cui vantare l’origine, essere una persona che conta nella società in cui viveva, lui aveva ben fissato in mente un obiettivo e ora tornando dalla Virgina dopo tre lunghi anni di combattimenti in quella terra straniera avrebbe ritrovato il suo obiettivo ad attenderlo e per coronare il loro sogno d’amore. Il suo tutto era sempre stato Elizabeth, una donna bellissima ed eterea con la quale si era scambiato il voto di potersi sposare e vivere finalmente felicemente, a lei si era votato anima e corpo credendo fortemente nel coinvolgimento di entrambi alla stessa maniera. Cosa che in un batti baleno gli era stata preclusa dall’aver saputo che suo cugino Francis avrebbe preso il suo posto sposando lui Elyzabeth, gettandolo così in una nera disperazione. Non gli era rimasto veramente nulla dopo la perdita della sua Ely, sulla quale aveva fatto mille progetti, se non gli amici minatori, i due servi che lo avevano cresciuto e un sacco di debiti a cui far fronte per mandare avanti la sua attività mineraria per cercare di dare un senso alla sua vita che stava vivendo a metà. Il tempo era passato e aveva assistito alla nascita del figlio del cugino e al progressivo impoverimento del matrimonio con Ely dettato in buona parte dal carattere debole e autodistruttivo di Francis. Per riallacciare i loro rapporti che si erano deteriorati conil matrimonio, erano entrati in affari ma nessuno dei componenti la famiglia Poldark poteva dirsi e sentirsi tranquillo. Sembrava di vivere in una situazione di sospensione che avrebbe dovuto presto o tardi essere chiarita. Poi uno sguardo anche alle vicende di Demelza, giovane ragazza poverissima e figlia di un uomo che la trattava come una bestia da soma e che per un caso fortuito della vita ha incontrato uno dei personaggi più facoltosi ed importanti di Cornovaglia e d’Inghilterra che per ringraziarla di averlo aiutato in un momento di difficoltà le offre un lavoro come domestica presso la sua casa di campagna. E così Dem entra a far parte della potente famiglia Boscawen dalla porta di servizio. Gli anni passano anche per lei, che nel mentre lavora, si istruisce, riesce a crearsi un angolo tutto suo e una vita tutta sua insieme al suo cane Garrik, fino a quando il nipote di Falmouth mette gli occhi su di lei e si innamora perdutamente di quella ragazza dal volto pulito, dagli occhi trasparenti e dai capelli rosso fuoco, ma soprattutto si innamora del suo carattere solare, aperto, curioso, tutte cose che a lui paiono il massimo da poter trovare in una donna. Ed è così che ritroviamo Dem, qualche anno dopo, sposata a Hugh Armitage, diventata una lady suo malgrado, cercando di trovare in suo marito quella comunione di corpo e anima che ha sempre pensato dovesse portare il matrimonio. Si volevano bene, avevano anche una buona intesa sul piano fisico, ma tutto ciò che aveva sempre sperato di trovare in un uomo, pur volendo bene a Hugh, ancora non lo aveva trovato. Ed è da qui che penso farai partire il racconto vero e proprio, quella ricerca da parte dei nostri amati protagonisti della loro anima gemella, della parte che li possa completare, della parte nascosta e pur esistente che sorregge l’altra parte. Sicuramente sarà anche uno scritto più introspettivo per poter entrare nella psiche di Ross e Dem, per farci sentire cosa provano e in particolare cosa e come si stanno cercando. Mi predispongo pertanto a seguirti in questa nuova avventura che da come è partita, sembra molto nelle tue corde, e poi chissà riuscirai a darci una versione alternativa certamente appassionante, coinvolgente e con una buona dose di pathos per tenerci incollati ad aspettare i tuoi aggiornamenti. Per il momento ti mando un caloroso abbraccio seppur virtuale, e mi scuso per essermi dilungata oltremodo promettendo che cercherò di limitarmi prossimamente. Elena

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