Recensioni per
CherryBlossoms' Ink
di Rota

Questa storia ha ottenuto 57 recensioni.
Positive : 57
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/06/21, ore 19:23
Cap. 1:

Cara Rota,
finalmente riesco a passare da te! Lo stile elegante di questo prologo mi piace moltissimo. L’arte del tatuare, del disegnare sulla pelle opere d’arte intrise di magia, farlo sulla pelle viva facendo attenzione che il sussulto involontario dei muscoli non danneggi nulla del disegno che si andrà a fare. E tutto il rituale che precede il momento del disegno è raccontato immergendo chi legge nell’atmosfera del laboratorio, negli strumenti differenti col manico di legno. L’idea che i segni inciso sul viso siano intrisi di magia è qualcosa che mi piace moltissimo, così come che il disegno – qui in realtà non so quanto sia headcanon tuo e quanto, invece, no – inizi per proseguire un altro su una zona così particolare come il viso, che prevede un contatto così ravvicinato e tanto soggetto a qualsivoglia errore – non ricordo quanti muscoli ci siano sul viso e non voglio interrompere il flusso della recensione googlando, ma sono tanti. Izumi sa di essere un professionista, un maestro, dato che l’ambientazione di questa storia è fantasy e, giustamente, si fa ben pagare.

La sua bottega attira diversi personaggi e anche il clima che vi si respira è interessante: spesso ironico e giocoso, mostra, attraverso reazioni, risposte o silenzi, quelli che sono i caratteri e le prerogative dei personaggi. Due passaggi mi sono rimasti particolarmente impressi: il primo, è quando viene eseguito il tatuaggio seguendo la linea di quello precedente, dopo averlo spiegato. La descrizione è fluida, ho visto nella mia mente la scena in maniera nitida.
La seconda credo dica molto di Izumi ed è quando si lamenta che deve disegnare su un oggetto, infondere la propria magia e usare la propria arte non per lasciare un segno su qualcosa di organico e reattivo, come la pelle, ma sul legno o su qualsiasi altra superficie. Una sfida che certo un abile professionista come lui risolverà, ma che per la mancanza del contatto con la vita risulta più complicato e meno soddisfacente. Insomma, a me questa storia ha intrigato parecchio e spero di riuscire a leggerla ancora in tempi brevi. Intanto, ti faccio tanti complimenti e ti auguro di trascorrere una piacevole serata!
Shilyss :)

Recensore Master
01/06/21, ore 13:34

Buonasera cara, eccomi qui per procedere con la lettura di questo progetto molto interessante che ho scoperto la volta scorsa. Il senso di libertà, il profumo dell’aria e le sensazioni di colui che si è sempre sentito accusato del potere che ha, nella prima parte gli danno la soddisfazione di sentirsi libero e non giudicato, così come accade quando è al cospetto dell’uomo che lo attende per i propri mandati. Il dialogo che c’è tra i due fa capire come ci sia rispetto reciproco da entrambe le parti, e una sensazione di familiare accettazione: come se Mika avesse difficoltà a farsi accettare da chiunque, tranne da Mao. Hai approfittato di dare anche un senso a tutto ciò che è stato acquistato mostrandone utilizzo e capacità, un particolare che ho apprezzato.
Il senso di rassicurazione e di intimità rispettosa che c’è dentro quella stanza cambia completamente all’esterno, all’altezza della stessa barriera che Mika prima ha superato: mi piacciono i metodi utilizzati, le documentazioni accostate al riconoscimento del Qi. Certo che questo tipo è strambo forte, e non sono riuscita a capire se è così solo per qualche motivo preciso oppure se è perché lo è lui: è assurdo il suo comportamento, ecco, ma ancora non lho inquadrato, quello che so è che il suo compagno non è molto per la quale e anzi, direi che sta da cani… questi due non me la raccontano per niente giusta, anche se la scena ha del comico. È un personaggio fuori dall’ordinario eppure sembra essere tanto atteso dal tatuatore, così come gli ingredienti di qualità che il corvo ha portato.
Sono molto incuriosita dalla tipologia di personaggi che stai utilizzando per la storia, davvero, si distinguono uno dall’altro in modo netto e hanno delle personalità tutte diverse e complesse, ognuno ha il suo ruolo ma si interseca con tutti gli altri a seconda delle ambientazioni, che tra l’altro sono descritte in modo minuzioso e molto particolareggiato. Il testo è pulito, fluido anche se molto ricco, e corretto in ogni sua parte, piacevole nella lettura. Cara alla prossima e buona ispirazione! :3

Recensore Master
01/06/21, ore 11:27

Ciao, eccomi qui *^*
Questo capitolo mi ha piacevolmente sorpresa. Avevo preso in considerazione il time-skip dopo il primo capitolo, ma non avrei mai pensato si svolgesse in questo modo e mi è piaciuto tantissimo!
Innanzitutto ho adorato il tuo headcanon riguardo Mika: immaginarlo come un corvo che sovrasta il cielo non solo l'ho trovata un'immagine stupenda, ma calza anche a pennello – o a piuma? E la battuta pessima della giornata è fatta – col mondo che ci hai presentato: un mondo che va osservato dall'alto e che solo e soltanto dall'alto si possono scorgere infiniti particolari interessanti.
La Barriera immagino sia stata “costruita” (spero di non aver sbagliato termine!) dopo quanto accaduto anni addietro con le comete. Una barriera alquanto particolare che reagisce o meno in base a chi cerca di attraversarla. Mi incuriosisce molto, è sicuramente una difesa che non va sottovalutata!
Poi, io penso di essermi presa una crush per Mao, cioè, è stato adorabile, al pari di Leo quando si comporta in maniera esuberante – ma a Leo arriveremo dopo.
La consegna di Mika va a buon fine, cosa che mi ha fatto molto piacere, ma neanche il tempo di crogiolarsi in questo bel successo che vede – o meglio: rivede – Leo dopo chissà quanto tempo. La cosa che più mi ha fatto tenerezza è stata il suo pensare “torna a Yumenosaki dopo tre anni e la prima cosa che fa è recarsi in una taverna con Madara anziché andare da Shu? E ora che faccio? Lo dico a Shu oppure no?” (che poi, la cosa del “se arrivo con passo pari allo Studio, glielo dico. Se arrivo con passo dispari, taccio” è stata un tocco di classe).
A quanto pare, Leo non si è allontanato da Yumenosaki senza dei validi motivi. In particolare, mi ha colpita molto l'affermazione della guardia, che afferma che la causa è l'imposizione dei registri, chiedendo poi come stia il tatuaggio che Leo ha sul volto. Chissà cosa è successo, non vedo l'ora di scoprirlo.
E poi Shu. Compare solo alla fine di questo capitolo, ma posso assicurarti che si è fatto sentire a dovere, senza contare che quel “Leo” detto come se il presagio del suo ritorno si fosse insinuato dentro di lui, è stato GIUSTO UN PO' una cannonata, SALLO – che italiano perfetto, signori.
È stato proprio un bel capitolo e ti ringrazio nuovamente per la piacevole lettura *^*
Non vedo l'ora di proseguire!

M a k o

Recensore Master
24/05/21, ore 23:51
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui ^^
Parto subito dicendo che ho davvero adorato questo Prologo.
La cosa più bella delle AU è che sono accessibili (nella maggior parte dei casi) a tutti. E sono molto felice di aver iniziato questa storia perché non solo non ho avuto problema alcuno durante la lettura nonostante la mia non conoscenza del fandom, ma ho apprezzato tantissimo anche lo stile (che già ho avuto modo di apprezzare con la OS su BSD) che mi ha catturata dalla prima all'ultima parola.
Il modo in cui hai miscelato la professionalità del lavoro di tatuatore (e oddio, io amo visceralmente le Tattoo!AU, quindi a maggior ragione ero – e sono – particolarmente interessata a questa storia) ai momenti più introspettivi l'ho trovato ben equilibrato; inoltre ho anche trovato ogni momento descritto bene e parecchio coinvolgente, dalla preparazione dell'inchiostro al tatuaggio sul volto per poi arrivare al momento dello studio su come tatuare un oggetto inanimato (in questo caso un flauto Shakuhachi) fino alla batosta finale che ero lì tipo “MA IN CHE SENSO STANNO PIOVENDO COMETE SULLA CITTÀ, AIUTO” – bello poi perché questo punto lo avevo già letto nell'introduzione ed è stato pure uno dei motivi che mi hanno incuriosita della storia, solo che leggerlo poi all'interno del Prologo, dopo aver avuto un assaggio di un contesto molto più ampio e maggiore, ha avuto un impatto ancora più forte su di me.
Inutile dire che non potevi scegliere momento migliore per concludere il Prologo, anche perché ora sono troppo curiosa di proseguire nella lettura per scoprire cosa succederà, se Shu e Mika (e anche tutti gli altri personaggi apparsi o anche solo menzionati in questo capitolo) stiano bene – e spero tanto di sì *^*
Shu mi è piaciuto fin da subito: ho amato la sua professionalità sul posto di lavoro e il suo rapporto con Mika – quest'ultimo che si preoccupa per lui è stato di una tenerezza incredibile.
Poi è stato proprio bello il passaggio dalla “modellazione” (spero di non aver usato un termine errato) dell'inchiostro alla sua applicazione, quello è stato il mio momento preferito!
Davvero, è stata proprio una piacevole lettura e sono davvero felice di aver iniziato questa storia *^*
Complimenti e alla prossima!

M a k o

Recensore Master
24/05/21, ore 09:59
Cap. 1:

Buongiorno cara! Mi presento, sono Stefy ed è un piacere averti incontrata nelle attività del gruppo del Giardino. Ho scelto di seguire la direzione della tua indicazione sullo scambio, perché quando sono entrata e ho visto tutte quelle pagine di pubblicazione sul tuo profilo, sono rimasta piacevolmente colpita: sei molto prolifica, e si vede che ti piace ciò che fai per la cura con cui scrivi e revisioni un testo preciso e corretto in ogni sua parte. Non conosco il fandom quindi non posso giudicare l’IC inerente all’opera originale, ma questo non mi ha fermata dall’apprezzare particolarmente questa lettura, con un’atmosfera così dettagliata dal sapore di altri tempi, dove anche i più piccoli particolari hanno significato: le reazioni, i movimenti, l’attenzione nel lavoro e la concezione stessa di esso da parte di Shu sono ben riconoscibili, ma non scritti in modo meccanico, ogni parte sembra essere stata scelta e curata al singolo dettaglio, con una tale delicatezza da portarmi ad immaginare tutto ciò che ho letto come una serie di immagini dai colori sfumati e senza tempo.
I dialoghi inoltre mi permettono di cogliere qualcosa dei caratteri dei personaggi coinvolti, e trovo interessante sia il modo in cui Shu concepisce la sua attività, sia il modo in cui gli altri la vedono e la interpretano. Sono stupita, colpita da questo primo capitolo che ti fa immergere in un mondo particolare che non vedo l’ora di conoscere. Alla prossima cara, è stato un piacere incontrarti e spero di continuare a scambiare. Buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Veterano
22/05/21, ore 16:16
Cap. 1:

Ciaao!
Finalmente riesco a trovare il tempo di leggere questa bellissima storia, anticipo "bellissima" perchè sì mi è davvero piaciuta e l'ho trovata davvero "confezionata" bene, non semplicemente scritta bene ma proprio ideata e pensata in modo davvero ammirevole! La cover della fic, il file audio (che io avevo pensato inizialmente fosse una semplice canzone ma sono rimasta piacevolmente stupita quando ho sentito le parole della fic prendere vita!), per non parlare dell'attenzione nei termini e nelle descrizioni che si respira in tutta la storia.
Non conosco l'universo di Ensemble Stars ma sono andata a documentarmi su alcuni dei personaggi per comprendere meglio la tua storia e devo dire che la storia e i pg mi intrigano non poco!
Anche non conoscendo il fandom la tua fic potrebbe essere benissimo letta come un'originale e posso confessarti che non ho fatto fatica a comprenderla, anzi, sono stata subito catturata dall'azione e dai personaggi che hai tratteggiato in modo affascinante. 
Per quanto riguarda lo stile è molto scorrevole e ricercato, ho apprezzato le note e anche la tecnicità di diversi passaggi, la cui accuratezza e dovizia di particolari mi hanno dato la possibilità di immaginarmi benissimo le scene.
In conclusione posso dire che l'AU che hai delineato è davvero accattivante, il finale poi mi ha davvero conquistata e messo la curiosità di scoprirne di più!
Complimenti e alla prossima!
Mel

Recensore Junior
19/05/21, ore 22:02
Cap. 1:

Ciao, Rota!

Sono qui per lo scambio sul Giardino! 

Mentre leggevo questo capitolo, pensavo tra me e me "Non vedo l'ora di scoprire come finisca!" e, quando sono giunta alla fine, avrei preferito non saperlo. Lo considero alto tradimento, sappilo! Prima di spiegarti perché, però, procederò con ordine!

Premetto di non conoscere Ensemble Stars, sebbene i personaggi e il loro character design mi abbiano spesso incuriosita. Spero di cogliere, in futuro, un'occasione per approfondire quest'opera, poiché le premesse sono molto allettanti! 

Grammatica&Stile: non ho trovato alcun refuso, né errori di grammatica. Il tuo stile, inoltre, è scorrevole e dettagliato quando necessario, come quando descrivi gli strumenti che Shu utilizza durante il suo lavoro. Mi piace molto questa caratteristica, perché, oltre a narrare, istruisce il lettore su un argomento di cui non è pratico! L'unico appunto che mi sento di farti, è sul trattino dei dialoghi, che dovrebbe essere questo qui sotto, seguito dallo spazio (è una sottigliezza che non intralcia assolutamente la lettura, ma mi sentivo in dovere di fartelo notare, perdonami–).
Esempio:
-Ha un odore vomitevole! → – Ha un odore vomitevole!


Personaggi&Storia: le opere in cui sono presenti personaggi variegati sono le mie preferite e questa non fa eccezione! Ho apprezzato conoscere Shu, questo tatuatore taciturno e dedito al suo lavoro; il cliente sbarazzino, solare, che ha deciso di tatuarsi dei fiori sul volto; Mika, questo servo che vuole sinceramente bene al suo padrone e lo dimostra attraverso piccoli accorgimenti. Sono molto soddisfatta, soprattutto, per quanto riguarda i dialoghi, poiché hai saputo diversificare il parlato per ciascuno di loro. Mi ha fatto piacere immergermi in questo studio di tatuaggi, conoscere  questi ragazzi e familiarizzare con loro! O almeno, finché non ho letto questo:

Fu in quel modo che vide i primi bagliori – gli sembrò fossero delle stelle cadenti. Una, due, tre, dieci, cento.
La prima cadde a terra e colpì una casa. Prima il buio, subito dopo un’esplosione di fulmini incontrollata.
Shu rimase immobile, inorridito ed esterrefatto, finché anche da quella distanza non si riuscirono a sentire le urla agonizzanti dei suoi stessi concittadini.
 
Quella fu chiamata, da chi sopravvisse, la prima delle Notti della Pioggia di Potere.
E segnò l’inizio di un nuovo mondo per tutti i cittadini di Yumenosaki.



È stato un plot twist inaspettato, davvero. Sono rimasta scioccata mentre leggevo e sono timorosa nell'andare avanti, perché non so proprio cosa aspettarmi... di sicuro nulla di buono!

Menzione d'onore: l'audiolibro. È la prima volta che ne sento uno prodotto su una fanfiction e, ti dirò, sono parecchio ignorante in materia, perché non ne ho mai ascoltato uno. Per essere un prodotto amatoriale, però, lasciatelo dire: l'interpretazione è meravigliosa. Non so se sia stata tu a produrlo, ma ti faccio i complimenti per l'espressività della voce e per la dizione. È un vero piacere ascoltarlo!

Mi ha fatto parecchio piacere leggere questa fanfiction e non vedo l'ora di continuare!

Ti lascio un abbraccio,
Luschek

Nuovo recensore
27/05/20, ore 00:58

CHU ~
Dunque, questo capitolo è molto interessante perché ci permette di sbirciare un po' meglio nella gerarchia di Yumenosaki; a partire dall'ingombrante assenza di Eichi, per passare a tutte le varie istituzioni che di volta in volta si riuniscono in questa sorta di “città-stato”, che ha le sue ferree regole. D'altronde, maggiore il potere, maggiore il pericolo e maggiore l'esigenza di controllo.
Traspaiono molti legami “dimenticati” di Leo nella scena del processo; quello con Keito, di nuovo, l'affetto che prova per Mika che ha non volontariamente coinvolto e la parola Knights che assume volto e forma, per la prima volta, nella figura di Tsukasa.
[momento di sproloquio] MY BABY, che sempre corre in aiuto del suo re persino quando è letteralmente da prendere a ceffoni due alla volta finché non diventano dispari...... [fine sproloquio]
Fa un po' ridere pensare a Leo, con la sua personalità invadente, far parte di un corpo istituzionale come quello dei Knights; fa tenerezza pensare che, dopo tre anni di assenza, Tsukasa (e anche gli altri) siano disposti a garantire per lui, nonostante le accuse non di certo leggere.

-Strozzatici.
-Anche io sono contento di vederti, Sena!

Non è neanche propriamente una citazione, l'ho proprio sentita vibrare nella mia anima questa fdkjdjfkm che devo dire? Il mio animo da KnightsP vibra, nel vederli (quasi) tutti nella medesima scena. È evidente che per Leo questa sia un'ultima scomoda risorsa, che forse ha troppe implicazioni perché possa sfuggirne in fretta come invece vorrebbe. Lo tradisce nel volgere lo sguardo altrove, nel dolore che sente di aver procurato a chi tanto lo ama, nonostante tutto. Inizia ad emergere, qui, un uomo che ha rinunciato alla sua vita per motivi a noi ancora oscuri (e anche a chi lo ha circondato, a giudicare dalle loro reazioni) e non si capacita di come ancora accettino di stare al loro fianco. Lo stupore nel sapere del bracciale lo colpisce, perché era certo non fosse così – non /doveva/ esserlo. È estremamente indicativo di quanto tenga al farsi odiare e ne riceva, spesso quasi perversamente, indietro solo più amore. È una forza che il tuo Leo ha e che ha anche quello in canon (sì, adoro fare questo genere di parallelismi, PERDONAMI ci perderei giornate), che più respingono e più attraggono.
E lo stacco di scena, che ancora torna ad introdursi nella solitudine di Shu, si collega direttamente a questo. Stavolta non descrivi la minuzia dei suoi ingredienti, dei preparativi, del suo lavoro; rispetto al capitolo precedente è improvvisamente un altro personaggio, qualcuno che i fantasmi li attizza nel fuoco e li affronta. Prende coscienza dei suoi sentimenti, li guarda dritto negli occhi e decide di procedere.
Come, lo vedremo (...)

Nuovo recensore
19/05/20, ore 23:56

La prima scena in cui Leo e Shu si incontrano sottolinea un primo fondamentale passaggio della storia: a muovere un po' tutti, qui dentro, è il bisogno di colmare un vuoto (o di non farlo esplodere).
Rileggendo capitolo per capitolo, questo tema mi ritorna tra le mani – Leo torna a Yumenosaki per Mama, che il vuoto dentro sé ha raccolto un ospite indesiderato; ma in realtà, Leo torna a Yumenosaki perché qualcosa, prima o poi, ci spinge sempre sulla via di casa... a discapito di quanto sia lungo il viaggio.
È anche per colmare il vuoto che Shu scende dalla sicurezza del suo piccolo antro delle meraviglie ed accetta di entrare un luogo così sbagliato per lui come una chiassosa locanda aperta a chiunque. Un vuoto che, qui emerge, Leo ha lasciato nel momento in cui ha deciso di andarsene da “casa”.
Il loro è un confronto peculiare, perché mentono ma non sono così abili come credono nel farlo; si scorge, sotto la superficie, un poco di quel che avrebbero voluto dire eppure sperano entrambi di provare qualcosa di diverso da quel che sentono.
Qualunque cosa sia successa tra loro (…) è evidente che il tempo non ha lenito le ferite che ha lasciato. Io non credo che il tempo guarisca da ogni male, ma lo rende sopportabile, abituale. Ci sono accadimenti troppo dolorosi perché possano guarire – al massimo, cicatrizzare. E queste cicatrici, per Leo e Shu, sono ancora piuttosto evidenti e fresche, al di là degli anni trascorsi.
Non mi dilungo su Mama perché vorrei dirti che è una vittima degli eventi, ma di fatto è una tua vittima (…) SENTITI IN COLPA, POVERO MAMA. Tra l'altro, ma Rei come l'hai fatto il tatuaggio? Coi piedi? (no sono sicura di no MA INSOMMA tu facessi meno l'edgy e lavorassi meglio, MAGARI).
Fun fact!!! In sta fic mi hai proprio viziata a suon di interazioni di Leo con pg che mi piacciono (…) e Keito è uno di questi; la loro conversazione lascia trapelare un sacco di cose (I KNIGHTS!!!! MY BABIES!!!!) e soprattutto il fatto che Leo è bravissimo ad irritare la gente. È proprio nato apposta. Ma al tempo stesso ha anche un cuore grande così (maledetto gremlin) e quindi mi ha fatto un sacco di tenerezza quando si sente colpevole per Mika... soprattutto considerando quello che ci hai detto – ovvero, che a Mika Leo non è mai andato troppo a genio. Suppongo che ai suoi occhi, Leo sia indecifrabile ben più di altri individui; Leo è in effetti imprevedibile e per quanto questo possa risultare affascinante dall'esterno, viverci a contatto deve essere a dir poco stressante.

L'ultima scena dovrebbe meritare una recensione a parte onestamente, perché è così in netto contrasto con quanto si legge all'inizio che il dolore di Shu arriva con più forza, quasi violenza. Finora lo avevi descritto come un maniaco del controllo, razionale e preciso in ogni sua mansione; questo è ciò che gli si richiede in quanto Shi e questo è anche ciò che gli impone per forza di cose la sua natura. E qui ritorna, questa mania di controllo: lo fa nell'assicurarsi della condizione dei suoi ingredienti, ma assume la grottesca forma di un tic, di un'ossessione cronica con cui recuperare barlumi di normalità in cui si insinuano pensieri di natura completamente diversa. Un crollo così evidente che sembra quasi un altro personaggio rispetto a quello della taverna, che addirittura deve urlare per tentare di incanalare quella frustrazione. È quel vuoto che si manifesta, quello che si percepisce un po' in tutta la storia.
CHU ROTINA ALLA PROSSIMA ♥

Nuovo recensore
17/05/20, ore 01:39

-Il cattivo tempo non può essere una scusa per un calo di prestazione. Niente può esserlo.

In questa battuta c'è praticamente tutto il personaggio di Shu. Quel “Niente può esserlo” definisce la sua metodicità, la cura nel suo lavoro, la dedizione ossessiva che dedica alla sua arte. Non c'è giustificazione per produrre qualcosa non all'altezza delle sue aspettative, neanche Madre Natura.
Questa scena, vista tutta attraverso gli occhi di Madamoiselle, rende bene la quotidianità di entrambi (o tutti e tre); siamo spettatori di un'intimità e complicità di lavoro ineguagliabile, che pure è segnata da caratteri così diversi. Mika e Shu sono due poli opposti che per questo riescono, a loro modo, a funzionare alla perfezione.

Mika ha questa strana capacità di essere un filo conduttore della storia senza esserne protagonista. È letteralmente gli occhi e il corpo di Shu quando Shu fisicamente non può o non vuole esserci; è più di un tuttofare, è come se fosse una sua manifestazione. È tenerissimo il modo in cui si preoccupa per Shu e si espone a tal punto da chiedersi /lui/ cosa fare con Leo, come se fosse una madre apprensiva.
Mi piace tantissimo questa immagine di Leo in particolare – un po' come nel canon, Leo diventa umano solo con la musica tra le mani. Un po' come in una favola, muta la sua forma ed assume l'aspetto di un principe prima di tornare ad essere un gremlin (…).
Koga è un peluche (…), tanto è inutile che ringhi, per me sarà sempre un pomerania.

Adoro i piccoli dettagli della città, dei suoi mezzi di trasporto peculiari: prima la funivia, adesso la monorotaia. È come se fosse un piccolo mondo a sé stante, una bolla di sapone estraniata dal mondo ma, al tempo stesso, pronta ad esplodere. È un mondo in cui tutto si è rovesciato all'improvviso, costretto ad adattarsi così in fretta da rimanere colma di contraddizioni ed incongruenze.

Lo studio degli Undead è esattamente quello che ci si aspetta da questi edgy boys: Rei ha sempre una presenza non solo affascinante ma potentissima, una sorta di ombra delle storie, una presenza “underground” che pure riesce a conoscere e controllare tutto. KAORU E' BELLISSIMO, amo gli shapeshifter in modo assurdo... Poi Kaoru è associato alla volpe, tra gli Undead ed effettivamente le kitsune erano famose per sedurre gli uomini assumendo l'aspetto di donne bellissime. AMO.
Eeeeee finalmente si riesce a capire che è successo al povero Mama: questi poteri che prendono e si attaccano alla gente, in un mondo poi dove non sono accettati se non sotto regole strettissime., che maleducati (.).

Comunque sta recensione voleva essere seria e mi sono persa... a metà strada... SORRY... Al prossimo capitolo ♥

Nuovo recensore
08/05/20, ore 00:06

Sempre in ritardo come è nel mio stile, eccomi a recensire!
Avendo seguito più di qualche tua storia, è sempre rassicurante ritrovare Mika. Ormai è una sorta di guida, per me, nei tuoi racconti; un po' come figura di supporto a Shu, un po' come animo puro ed infantile, quelle persone che non crescono mai davvero.

Forse è questo che crea il maggior contrasto con Leo, subito dopo.
Nella mia visione di Leo, lui è l'incarnazione dello spirito di meraviglia dei bambini. Credo non sia del tutto casuale la scelta del suo compleanno in canon (il giorno dei bambini, appunto) proprio perché il suo essere diverso è racchiuso in una moralità e un senso delle cose non convenzionali, bianche o nere, che sono tipiche dell'infanzia.
C'è da dire che il tuo è un Leo molto più grande - e provato, aggiungerei; è evidente dalla scaltrezza che ha con la guardia, dalla dolcezza che usa con Mama. Ma è ancora /anche/ il Leo perenne Peter Pan, che ingurgita la bevanda e poi fa le smorfie... Insomma, seppur sia solo un assaggino di Leo, ha una sua forma ben definita e fa scorgere già molto di lui.
E che dire di Mama? Adoro che sia lui il compagno di viaggi di Leo. Hanno un rapporto speciale per me, una di quelle amicizie che non ha bisogno né di parole né di convenzioni (e appunto, o chi lo sopporterebbe Leo). Hanno, insieme, l'aria dei cantastorie nomadi, in cui uno suona e l'altro canta e così, moneta dopo moneta, si guadagnano da vivere.

A livello di trama, invece (!!!!) ci sono già tanti piccoli indizi: la Barriera, intanto, che sfrigola sulle ali di Mika. E così c'è anche Mao e il suo ruolo impegnativo e pesante, che però lui riesce a svolgere con umanità (amo Mao, proprio gli voglio bene); ci sono già anche gli Shi (!!!!!!) e Shu. Shu solo, nella sua baita da eremita, solo col suo lavoro a cui si dedica anima e corpo.
E Shu che, senza saperlo, già ha dato il benvenuto a Leo (e che dovrà corcarlo di botte perché Leo Tsukinaga sto vizietto di prendere e andarsene DEVE FINIRE).

Chu Rotina, ti do un bacino e al prossimo capitolo ♥

Nuovo recensore
27/04/20, ore 00:08
Cap. 1:

E come promesso, eccomi qui.
Ho imparato a conoscere questa storia riga dopo riga, eppure mi sorprende sempre. Sin dalla prima scena, c'è una cura dettagliata di un ambiente che sa già dello Shu che ci avviamo a conoscere: elegante, preciso, assorbito dal suo lavoro al punto da non cedere a provocazioni di alcun tipo. 
Non c'è che un'infarinatura di quelli che sono protagonisti e personaggi principali, eppure già l'aria vibra: c'è Leo, la sua risata pungente, le sue piccole bugie di cui è facile svelare la vera natura. C'è Shu coi suoi silenzi e le sue poche parole, la sua dedizione al compito che si è assunto per la vita. 
Ci sono Mika e Izumi, quasi un'estensione dei corpi dei protagonisti, che interagiscono quanto basta per spianare la strada.

"Ogni volta che il suo padrone tatuava qualcuno sembrava, per lui e il suo cuore, che dovesse compiersi quasi un rito magico."
Credo che questo riassuma molto sia del rapporto di Mika e Shu, sia del personaggio di Shu: una figura intrisa di un mistero che si propaga già dal principio, come se (e non solo agli occhi di Mika) il suo lavoro fosse unico ed inimatibile, persino a Yumenosaki. Perché è Shu a farlo in un determinato modo, con la sacralità di un sacerdote e la precisione di un architetto.


I tuoi ambienti sono sempre palpabili, con la cura di una cinepresa: lo studio Valkyrie ha il sapore caldo del fuoco sempre acceso, l'odore di inchiostro ed ingredienti appena pestati, l'aspetto (almeno nella mia mente) di una baita di un volontario eremita. 

E poi ci sono già così tanti elementi fondamentali, in due piccoli frammenti di scene: Leo, il tatuaggio fatto di fiori sul volto, il flauto e la catastrofica Notte della Pioggia di Poteri. Un prologo ricco di elementi che instillano curiosità, ma che forniscono molti, molti indizi. 

Non vedo l'ora di recuperare anche il primo capitolo ♥

 

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