Recensioni per
Reietti (E morir m'è dolce)
di Nirvana_04

Questa storia ha ottenuto 47 recensioni.
Positive : 47
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/11/20, ore 22:03

Eccomi qui,
Arrivo sorprendentemente in anticipo, ma questa storia mi mancava. È una delle long che più mi piace seguire, racchiude così tanti animi che penso ci sia un po' anche il tuo, il mio, quelli di mille lettori. La tua storia è principio di ogni cosa e ogni volta mi ci perdo: sai essere così profonda, così semplice, così descrittiva che è impossibile non dire "guarda che capolavoro". Questo è, lo penso ad ogni capitolo che pubblichi.
Qui, in particolare, crei una magia: sono due personaggi così differenti, ma in qualche modo li rendi collegati. Da una parte vi è un Draco, che è fragile, che cerca di ottenere un perdono, chiedendo scusa anche a sé stessi. Per tanti anni è rimasto succube, per tanti anni ha osservato mostri giocare nella sua camera a luci spente e ora che tutto è finito, cerca di avere pace. Draco lo ammette, nemmeno più a denti stretti, nemmeno più spocchiosamente, di avere avuto paura. Di aver vissuto una vita fatta di bugie, che si sono concentrate tutte in quell'attimo, in cui non ha potuto farlo: uccidere, essere così crudele come tutti si aspettavano. Draco ha avuto paura, paura di essere sempre stato sbagliato, paura di non essere stato abbastanza, paura di aver invece fatto anche troppo: la follia della morte deve averlo sfiorato e avergli fatto pensare che quello, torturare un'anima, uccidere un'anima, veder morire un'anima in quel modo non non l'avrebbe sopportato. Persino della Granger deve aver provato pietà, deve aver avuto paura anche per lei.
E pensato che sì, insomma, niente di quello aveva davvero un senso.
Persino la sua anima ha smesso di avere un senso: ha sempre avuto troppi mostri con cui avere a che fare e il vento adesso, che sempre ha amato, arriva per asciugargli le guance e portare via le lacrime. Ammette di aver avuto paura, ma non c'è più nessuno che può ascoltarlo. Solo sé stesso e io penso, è già il primo passo nella direzione giusta.
Di passi in avanti è fatta invece Hermione, che non sente il vento, ma tocca le foglie che tanto la divertono, foglie che vengono a sfiorarle la pelle per ricordarle che quella pelle ha dovuto sopportare tanto altro. Quella pelle ha inciso parole che non è riuscita ad affrontare per tanto tempo. Ora che le accetta, per quanto terribile sia il pensiero di abbracciarle, chiede scusa a sé stessa. Lei merita di stare lì, merita di far valere la sua parola, merita di studiare, merita di camminare per quelle stesse strade e nessun decreto potrà mai portare via quella sensazione di "essere giusti". Hermione non dovrebbe essere proprio da nessun altra parte, Hermione deve rimanere lì per sempre. Insieme a ferite che faranno di lei molto di più di quello che è sempre stata. Nessuno l'ascolta, quando dice che è una strega, ma non servirebbe ascoltarla. Si tratta della miglior strega della sua età, lo sanno tutti che ha il diritto di essere lì come tutti loro.
Ho adorato ogni dettaglio, le parole così giuste che sembrano esserti appartenute da sempre, il modo in cui mi hai toccato il cuore e fatto sentire parte di loro. Ho amato questo capitolo, scusa per la ripetizione senza senso, ma non so più che altro aggiungere per farti sapere che è stato tutto meraviglioso.
Sono felice di essere venuta,
Sia ❤

Recensore Master
20/11/20, ore 22:23
Cap. 2:

Sappi che, se nel capitolo prima qualcosa dei personaggi sapevo, questa volta tutto scivola nel buco della mia ignoranza, perché Silente è uno dei pg di cui so poco e che meno mi piacciono. E purtroppo, proprio per questo, molti dei riferimenti me li sono bellamente persi – però anche senza capire precisamente a cosa ti riferisci, posso dire che ho amato le frasi, la composizione, il modo in cui fai suonare entrambi i pezzi, con una solennità drammatica intervallata da note più dolci e delicate (e perfino più tristi) quando in campo metti quelle parole dedicate prima ad Ariana e poi a Lily entrambe morte per le colpe dei due.
E tra l’altro mi piace che hai scelto proprio loro, così come mi piace il fatto che hai cambiato narratore rispetto alla prima drabble, mettendo una terza persona che suona più distaccata, ma che forse sa più di quanto non avrebbe saputo una seconda persona-coscienza-dell’altro personaggio. Perché tutti i pensieri e i segreti, tutta la solitudine e le colpe e i rimorsi e il dolore, questi due se li portano nella tomba – la loro non è una condivisione di emozioni, quanto invece di destino, la fine e quell’ultima frase (non sarà mai abbastanza), che è davvero l’unica cosa che hanno in comune. Tutto il resto sono differenze che si completano, che si capovolgono, perfino nel modo in cui affrontano il lutto dove Silente è l’uomo che voleva rivederla e riportarla indietro, mentre Severus al contrario avrebbe preferito lasciarsi morire così com’è morta Lily. Adoro come riesci a tirare fuori queste differenze profonde perfino nell’affrontare la morte delle persone che per loro sono state le più importanti e nell’affrontare poi il modo in cui hanno vissuto.
Tra l’altro perfino nel modo in cui ricordano le due donne sono così diversi che fa male, ma nello specifico mi piace molto la primissima frase in cui Silente vede Ariana nell’ombra dei suoi successi – come fosse il rovescio della medaglia, là dove Silente ha brillato, Ariana è scivolata nell’oscurità. Concetto che viene ripreso un po’ per tutta la flashfic ma soprattutto quando dici che “La vittoria così come la saggezza richiedono un prezzo”.

Anche qui ho ritrovato, gli stessi accorgimenti che hai usato nelle due drabble precedenti: il riprendere una frase della flash prima per capovolgerla, riadattarla al personaggio, mostrare come ancora una volta sono anime che in un certo senso si completano nella loro diversità. Specie nella fine, quando il primo potrebbe chiedere perdono e l’altro invece lo odierà.

E concordo con chi ha detto che sei riuscita a riunire questi due personaggi in maniera armonica.
Sono complessi, egoisti, hanno perso tanto e hanno dovuto pagare per quella loro unica scelta sbagliatissima che li tormenterà fino alla fine, e tu sei riuscita a scavare nella loro perdita, trovando un terreno comune su cui iniziare a costruire tutta la tua introspezione. E ho amato che tu non abbia guardato a nessuno dei due con pietà, che tu non abbia scusato nessuno dei due, ma li abbia strizzati di ogni peccato e di ogni errore, di paura e di ogni vizio per farli colare su carta e mostrarceli in tutta la loro interezza. Non so quanto alla gente piacciano questi personaggi, ma nella mia ignoranza penso che siano quel genere di pg che piacciono più per i loro difetti che per i loro pregi.
E infine abbiamo il titolo. Il fatto che tu, di nuovo, abbia scelto di usare soltanto una parola, fa sembrare il tutto ancora più lapidale, più solenne (mi ripeto, I know) e quel che mi colpisce di più è che per tutta la prima e la seconda flash, c’è questa analisi del personaggio che quasi ti porta a dire “dopo tutto quello che ha fatto, dopo tutto il tempo che si è portato dietro il senso di colpa, che ha convissuto col dolore e che ha scavato la propria tomba, dovrebbe essere abbastanza!” e poi ci colpisci con quelle ultime frasi. Tanto perché non ci hai fatto male abbastanza, disgraziata!

Per il resto, quel che penso del tuo stile lo sai, la scelta di riempire il testo di metafore e di significati l’adoro, perché in ogni frase c’è sempre qualcosa in più, come un tesoro nascosto tra le parole che rende la tua prosa ancora più ricca e profonda. E anche se non ne posso più di tutte queste vostre fic su Harry Potter e vi odio, leggerti è sempre e comunque un piacere!
Alla prossima, dearie <3

Recensore Master
11/11/20, ore 21:44

E va be', io ormai ho capito che questa raccolta serve solo a spezzarmi il cuore e poi a riempirmelo di così tanta bellezza da lasciarmi un pochino senza fiato – letteralmente – e con troppe poche parole da dedicarti.
E sì che di parole ne meriteresti tante, perché questa storia è davvero stupenda. E va a scavare in concetti difficili, dolorosi, e lo fa con una delicatezza e una profondità unica.
Mi sta piacendo davvero tanto tutto il lavoro che stai facendo, creando equilibri e tessendo fili capaci di unire personaggi distanti, o di evidenziare analogie evidenti, e poi di creare dei parallelismi assolutamente originali e inediti.
Davvero, la forza introspettiva di questa raccolta è qualcosa di straordinario, e apprezzo tantissimo come ogni nuovo capitolo adotti prospettive e "meccanismi" diversi, pur conservando una coerenza e un'organicità di fondo incredibili.
Qui hai preso due personaggi diversissimi e hai saputo metterli in comunicazione in maniera straordinaria. E poco importa che in realtà tra di loro non ci sia alcuna comunicazione diretta: è una comunicazione fatta della stessa lotta, degli stessi demoni che vengono affrontati e ricacciati indietro, e della stessa luce negli occhi che permette finalmente di sollevare la testa.
Draco è uno di quei personaggi che, ahimé, per me ha dovuto un po' pagare il peso delle fanfiction: il potenziale introspettivo che si nasconde dietro il suo percorso è immenso, ma ormai è passato attraverso così tante storie superficiali che il mio interesse nei suoi confronti è quasi del tutto svanito. E, ecco, tu invece quell'interesse hai saputo riaccenderlo del tutto, costruendo questa storia che è fatta di frasi urlate da una mente confusa e spaventata, ed è fatta di crescita, una crescita che deve arrivare da dentro, da una risalita fatta di unghie spezzate e tanto, tanto dolore. Hai saputo rendere perfettamente la paura di Draco, la sua confusione, le scelte affrontate e quelle non affrontate, i rimorsi e i demoni che hanno rischiato di risucchiarlo per sempre. Non lo so, ma l'immagine di lui spaventato davanti alla luce dell'alba, e poi della determinazione con cui questa paura viene affrontata e superata, è stupenda, e così significativa che sento di non poter aggiungere davvero nient'altro.

Al contempo, la parte dedicata a Hermione mi ha colpita tantissimo, perché va a collocarsi in un orizzonte tutto mio fatto di figure solide, di donne coraggiose che dimostrano la propria forza proprio riconoscendo la loro paura e le loro cadute, salvo poi avere la saldissima determinazione di affrontarla.
Davvero, questa Hermione che sente l'autunno come una carezza e che sembra quasi incapace di lasciarsi andare alla vita, sempre pronta a trattenersi e a tarparsi le ali da sola è stupenda. E le sue reazioni sono così reali che vien voglia di abbracciarla: perché Hermione è una ragazza forte, lo è sempre stata, ma ciò non significa che sopravvivere a una guerra debba anche significare farlo con semplicità. Le sue riflessioni iniziali, quel "senso di colpa del sopravvissuto" sono quanto di più reale riesca a immaginare, e mi sono commossa nell'osservare il suo percorso di accettazione della propria esistenza.
Insomma, con questa raccolta ci hai regalato l'ennesimo meraviglioso capitolo, e non sai quanto io sia stata felice di leggerlo.
A presto!

Recensore Master
09/11/20, ore 11:00

Ciao cara, ne approfitto di una giornata lavorativa che non prosegue velocemente e ti lascio un commentino piccolino, perché ho letto questa flash di volata qualche giorno fa e, devo dire, oggi la ritrovo con piacere.

Draco ed Hermione sono i miei personaggi preferiti da praticamente sempre, quindi leggo sempre con piacere storie che parlano di loro, anche non come coppia (ma se scrivessi di loro come coppia, sentiti pure libera di farmelo sapere).
Questa è una storia che si fa leggere, ha una struttura che reputo molto valida e l'alternanza tra i due personaggi, se vogliamo chiamiamola opposizione, funziona perfettamente. Graficamente mi ha un po' disturbata la presenza di così tanti puntini di sospensione, che secondo me risultano essere superflui: sarebbe stato comunque chiaro che quegli stralci di dialoghi provengono da persone che circondano Draco, ma comunque capisco pienamente la scelta di inserirli. Stessa cosa per i punti fermi dentro i dialoghi, non so se sbaglio io ma li ho sempre messi fuori (?) dovrei controllare ma sto fingendo con me stessa di lavorare, se non me ne dimentico controllo dopo [spoiler: me ne dimenticherò].
Mi piace molto l'atmosfera della prima parte, la descrivi come autunnale, ma nella mia immaginazione galoppante l'ho immaginata come un momento preciso: quando l'autunno è a un passo dall'inverno e sembrano due stagioni identiche, e le foglie vengono spazzate via da bufere di neve - ma, come ho detto, ho un'immaginazione un po' troppo fervida.
Trovo che tu abbia reso molto bene la paura che attanaglia Draco, il suo senso di inadeguatezza e, soprattutto, il terrore di ciò che comporterebbe un suo fallimento. In questo credo sia vincente la scelta di inserire quei dialoghi canonici, che innestano nel lettore quel senso di pressione che deve aver provato lui, una scelta che veramente ho apprezzato parecchio.
A tal proposito, mi complimento con te per la conclusione della prima parte della flash, che mi è piaciuta veramente tantissimo.
Anche la parte dedicata a Hermione ha un'atmosfera molto autunnale, collegamento con Draco che apprezzo tanto e dona coerenza alla flash, che non risulta troppo frammentata come inizialmente ti confesso d'aver temuto. Ti confesso che, contrariamente a ogni mia aspettativa, la parte di Hermione mi è piaciuta molto più di quella di Draco.
A questo proposito, ti riporto (con valore totalmente positivo) la mia frase preferita dell'intera fanfiction: "Hermione non vuole più essere muta.
Sono sopravvissuta, vorrebbe gridare invece, non devo farmi perdonare per questo". L'ho trovata stupenda: IC, verosimile, e scritta in uno stile da mozzare il fiato.
Bellissima anche la conclusione di Hermione. Vorrei dire di più, ma mi hai tolto le parole, ho amato questa flashfic tantissimo e, sulla fiducia, inserisco la raccolta tra le mie preferite.

A presto, spero.
Gaia

Recensore Master
05/11/20, ore 00:18

Ciao Nirvana, ho preferito non rimandare oltre ed eccomi finalmente su questa flash!

Mi sono piaciuti questi spaccati su Draco e Hermione: i due non si toccano, ma – per quanto opposti – sono alle prese con demoni e bisogni in un certo grado simili.
Mi piace la struttura che hai adottato, con la frase iniziale di ogni flash ripresa al suo centro e le citazioni dai libri. Penso che tu abbia scelto le più significative per Draco, hai fatto davvero un ottimo lavoro; per quanto riguarda Hermione, è un personaggio che per quanto mi piaccia sento meno mio e la scelta delle citazioni mi ha stupita! Non avevo mai davvero considerato questo suo lato, questa esigenza di affermarsi come Strega (e come Nata Babbana). È stato davvero interessante.
Tra vento sulla faccia e foglie tra i capelli, hai creato immagini molto belle ad accompagnare le riflessioni di questi due personaggi.
Hermione non dovrebbe chiedere perdono per ciò che è. Draco ha molte cose da farsi perdonare, ma non se oserebbe chiederlo – pochi lo perdonerebbero. Sono personaggi che si adattano bene al concetto dello Shiyoganai, in questa prospettiva.
Insomma, penso che tu sia un po' troppo severa con te stessa: secondo me hai fatto un buon lavoro!
L'elemento che forse mi convince di meno è il titolo, onestamente, non mi dice molto 👀

Ti mando un abbraccio forte.
Mari

Recensore Veterano
03/11/20, ore 17:03

Ciao carissima,
siccome io devo giungere sempre in ritardo, altrimenti non sarei io, finalmente sono riuscita a passare da te, e a leggere e poter recensire questa flash fic. Comincio col dirti che il personaggio di Luna è uno di quelli che mi ha colpito da subito, sin dalla prima lettura, in positivo. È un personaggio complesso, apparentemente strambo, eppure vero, sincero, ricco di vita, di affetto e consigli da donare. Mi fa piacere quindi vedere come l'abbia presa in considerazione, e in un momento molto significativo, il momento in cui lei parla con Harry, subito dopo la morte di Sirius, facendogli capire non solo quanto le dispiaccia, ma anche che, nonostante la morte, lui troverà il modo di restare accanto a Harry; magari non in maniera corporea, perché dopo la morte quello sarebbe impossibile, lo sappiamo bene, ma in maniera diversa. Fa strano, o forse sono solo io che la sto intendendo così, ma fa eco proprio alla frase di Sirius e proprio alla mia flash fic che tu stessa hai letto.<3
Sproloqui a parte, mi è piaciuto molto anche il parallelismo tra i loro due sogni, dove entrambi riescono a rivedere le loro madri ma in maniera diversa, perché diverse sono state le situazioni da loro vissute. Certo, i contorni di entrambi i sogni appaiono sfumati, le voci delle due madri non possono essere udite dai figli che le sognano, eppure se per Harry il risveglio provoca dolore, per Luna il risveglio lascia gioia, se il primo cerca di difendersi da quel dolore asserendo che è solo un sogno, la seconda cerca di confortarlo e condividere la sua gioia facendogli presente come ricordo e sogno non siano poi così diversi tra loro.

Ti faccio davvero tanti complimenti, era la prima volta che leggevo qualcosa di tuo e ne sono rimasta affascinata, sia per il tuo stile, pulito, diretto, capace di centrare subito il cuore e l'anima del lettore, sia per il modo in cui hai gestito abilmente questo parallelismo,sia nelle affinità che, soprattutto, nelle differenze. Spero di ritornare presto da te perché ho adocchiato anche altro che mi piacerebbe leggere, ma come vedi il tempo è quello che è, ma prima o poi mi ritroverai a recensire altri tuoi scritti.<3
Alla prossima!
Lina Lee

Recensore Master
03/11/20, ore 16:04

Buon pomeriggio, Nirvana.
Arrivo qui in punta di piedi, perché ultimamente mi sento del tutto negata a recensire; oggi ho deciso che è l'ora di sfoltire un po' la lista vergognosamente lunga però ed eccomi qui, ci provo.

Ho apprezzato moltissimo innanzitutto la struttura del racconto: le due flash (una per personaggio) ma, soprattutto, la scelta di racchiuderle all'interno di una citazione (quella citazione). Hai fatto qualcosa di simile anche in una fic su Rossana e già lì l'avevo amato, lo trovo geniale e bellissimo! Con storie tanto brevi al centro, poi, il senso di coesione si percepisce anche meglio.
Mi piace poi come hai dipinto Harry e Luna, accomunati da una perdita ma ben distinti nel modo di viverla; mi piace come Harry pianga smarrito là dove Luna danza scalza.
Mi piace come Harry minimizzi, cerchi di cancellare forse perché provoca tanta – troppa – tristezza, riducendo il tutto a "solo un sogno", mentre Luna rettifica: è un sogno, sì – simile a un ricordo, però.
Mi piace molto questa tua Luna ♥

La forma è molto curata (come sempre), ho trovato solo una svista ovvero un trattino (il primo) al posto della lineetta.

Sono contenta di essere passata di qui (e spero che questa recensione abbia senso), ho in lista anche la prossima flash (sarei dovuta passarci secoli fa !) e spero di riuscire a leggerla in tempi decenti. Un bacio ♥

Mari

Recensore Master
02/11/20, ore 15:30

Questa flash è straordinariamente poetica, amo come hai caratterizzato in maniera differente e calibrata al personaggio i ricordi di Harry e Luna. Mi sono sempre piaciuti assieme, lei ha una leggerezza, almeno apparente, che a Harry manca.
Complimenti,
Fri
(Recensione modificata il 02/11/2020 - 03:31 pm)

Recensore Junior
26/10/20, ore 16:52
Cap. 1:

Beh, sono qua sotto tuo consiglio in pratica, ma devo dire che per la descrizione e, soprattutto, per il titolo che hai scelto... probabilmente sarei finita qua indipendentemente.
In fondo, nella vita studio psicologia e nulla amo quanto ascoltare e leggere di tutte quelle anime che a causa dei fatti che, alle volte loro malgrado hanno dovuto esperire, hanno ormai perso l'ingenuità che gli apparteneva alla nascita.
Proprio per questo "spiriti smarriti, anime rotte", "una raccolta ricamata su solitudini e cicatrici", "reietti": tutte brevi descrizioni di un qualcosa che coglie costantemente e irrimediabilmente la mia attenzione.

Il primo capitolo di questa tua raccolta, dunque, porta il titolo di "Avanzi", che subito mi si configura come qualcosa che è rimasto, ma che in fondo non basta; qualcosa che non è stato prettamente scelto, ma che si è soltanto ritrovato là.
Innanzitutto l'estetica attraverso cui hai presentato queste breve componimento formato da due drabble (a occhio e croce), dove ognuno dei periodi è seguito da una parola in corsivo che di primo acchito interpreto come un pensiero del soggetto di cui si sta trattando, in questo caso Sirius, rivolto a degli "altri indefiniti" che possono essere sì le persone che hanno popolato il suo contesto (o quelle di cui si parla nella drabble - devo ancora leggere), ma anche noi lettori.
Tra l'altro un'altra cosa che sto notando e che confido nel fatto sia voluta, ma non so, dimmi tu, è che in qualche modo le parole in corsivo di ciascuna drabble compongono due "frasi" - "la vostra infinita e naufraga(ta - la mia testa lo ha aggiunto spontaneamente) solitudine" e "il vostro oscuro e vergognoso rimorso". Due frasi che, indipendentemente dall'essere venute fuori con coscienza credo siano già un buon riassunto di ciò che all'interno di ciascun frammento sarà possibile trovare e che già da sole sono profondamente evocative, volte a toccare delle corde sottili e delicate che rischiano solo di rompersi (e parlo per lo più di ciò che ognuno può trovare all'interno di se stesso).

Ebbene, procederò per gradi perché leggendo la prima delle due drabble ho già visto un quantitativo innumerevole di immagini e metafore e non voglio lasciarne sfuggire neanche una dalla breve e infondata analisi che ne farò.
Alla fine tirerò le fila e boh, leggendo anche le tue note, magari, scoprirò quanto io possa aver divagato o compreso di ciò che tu volevi trasmettere.
(intanto di sottofondo mi è partita Wait degli M83, che se non conosci ti consiglio di ascoltare, che è perfetta per un mood di questo tipo eheh)

Dunque, dopo infiniti sproloqui: abbiamo Sirius, un Sirius di cui sappiamo già che finge una serenità (il suo sorriso) che palesemente non gli appartiene poiché intrisa di una malinconia ormai inscindibile da se stesso (ho apprezzato tantissimo che tu abbia scelto il termine "tatuata" perché rende appieno l'idea di qualcosa che è pressoché incancellabile). E ancora: nel periodo successivo vi sono due ipotesi, ove l'una non esclude necessariamente l'altra, di interpretazione con le quali ho guardato a tale affermazione. Utilizzi una seconda persona, "un tu apparente" che può essere Sirius stesso - quindi un suo desiderio di allontanarsi da questa condizione in cui è ormai costretto (una condizione di amarezza e angoscia che è infinita, in una vita che appare altrettanto, vista la difficoltà con cui essa viene vissuta - questa ostentazione di felicità che altro non è se non l'ennesima prova del suo dolore, il "ghigno che attraversa la pelle e arriva fino all'osso"). Eppure, può essere una seconda persona anche perché colui che sta guardando (che nella mia testa si può configurare col soggetto della seconda drabble, ma solo perché mi ci è caduto l'occhio, visto che ancora devo leggerla e scoprire in quale modo sono legate e eventualmente correlate), il quale sa perfettamente cosa significhi nascondere sotto nuovi abiti un disagio che è però palpabile e proprio in virtù di questa consapevolezza sa anche forse, se un'anima è persa a tal punto, conviene allontanarsi onde evitare di lasciarsi trascinare giù assieme a lei. Ok, mi sono fatta prendere la mano con un periodo estremamente lungo, pardon, e con un viaggio mentale che mi son fatta e che boh, non so quanto senso possa avere rispetto a ciò che volevi intendere tu, ma non è forse questo il bello di questo tipo di componimenti?
E' quasi niente, a questo punto, ciò che è rimasto di lui, ormai troppo afflitto, troppo rotto, troppo tutto; e quel poco che c'è è stato preso, "masticato e sputato", termini che non lasciano molto all'interpretazione: palesemente non è stato trattato esattamente nel migliore dei modi. Dopo tutto ciò che ha vissuto, gli rimane solo una promessa che tenta invano di mantenere "in mezzo a relitti di colpe e rimpianti" (ti giuro: VOLO, volo tantissimo, quest'immagine la trovo davvero splendidamente esplicativa del marasma di dolore e angoscia e sofferenza con cui ha avuto e ha tutt'ora a che fare); una promessa che però naufraga.
Stavolta, poi, abbiamo un soggetto plurale: quindi i due dovrebbero parlare, probabilmente l'esigenza viene da entrambi, eppure mantengono le mani ben salde sui bicchieri, sebbene da bere non vi sia più nulla, nell'unica compagnia della loro reciproca solitudine. Questo l'ho preso un po' come un invito/consiglio, un modo per mettere il lettore di fronte a una situazione che potrebbe tranquillamente vivere - forse l'ho presa così perché sono sensazioni, queste, che in qualche modo conosco - e mostrargli come la tendenza sia sempre quella di rifugiarsi nella propria solitudine, cosa che viene fatta anche dagli altri da noi... ma la scelta migliore sarebbe proprio il parlare e il confrontarsi.
Termino questa prima parte, ci torno dopo quando avrò una visione più complementare.

Prima lettura: anche questa seconda parte mi ha spezzato un po', almeno tanto quanto la prima. E' ancora una volta evocativa e ambigua e mi lascia a tratti perplessa, perché non so quanto le mie interpretazioni possano essere corrette. Eppure, al di là della correzione, so dirti che trasmette (trasmettono) tantissimo.
Dunque, abbiamo Remus e le dita (le mani) che simboleggiano/rappresentano il suo dolore e la sua condanna (si atteggiano ad artigli: un chiaro riferimento alla vera natura del suo essere, ma al contempo anche il modo di rendere un certo movimento. In particolare, quella tendenza degli animali a grattare gli artigli così da affilarli. Non so perché ma essendo associati al dolore di cui sopra, nella mia testa, l'immagine che è creata è di due mani che si grattano l'un l'altra, che è poi anche una compulsione che tanto spesso si tende a mettere in pratica nei momenti di crisi/ansia/angoscia/etc (il grattarsi/tocchicchiarsi come gesto catartico di un disagio percepito). Poi dopo con quel "troppo lunghe e delicate" ci si riferisce alle sue dita e alle sue mani, ma l'ho sentito anche come un modo per riferirsi a lui stesso (nella mia testa, dunque, si tratta di una sineddoche in pratica - una parte per il tutto) e quanto sia inverosimile che sia una creatura oscura (come oscuro è il buio, quasi a rimarcare ancor più l'oscurità che irrimediabilmente lo abita - al di là del suo essere un lupo mannaro, aggiungerei).
Così, conosciamo una delle ragioni della profondità del loro legame: come Sirius sente di essere ormai un avanzo (della persona che era, magari), Remus è un individuo da sempre abbandonato a se stesso e quindi abituato a cibarsi di ciò che resta. Questo e il fatto che nella vita, seppur contro la sua volontà, si sia sporcato le mani innumerevoli volte, fa sì che il proprio giudizio sulla sua persona sia piuttosto severo (le sue mani ben più sporche di quelle dell'amico) e credo che questa sia un po' l'opinione che lui hai di sé e ciò che teme gli altri possano pensare di lui, ragion per cui se ne vergogna - anche perché ciò nonostante poggia quelle stesse mani sull'amico nel tentativo di rincuorarlo, ma come può? L'unica voce che gli è rimasta, quindi, cosa è? E' quella dell'amico? E' quella che Lupin attribuisce a Sirius (senza che lo sia effettivamente)? E' il rimorso per le situazioni che suo malgrado ha creato?
(non lo domando davvero, è più un ragionamento/riflessione)

Ebbene, sono andata per lunghe; mi sono lasciata un po' sfuggire di mano. Non l'ho esplicitato prima, quindi lo faccio adesso, se non lo si fosse in qualche modo dedotto: mi è piaciuto moltissimo questo primo capitolo. Mi è piaciuto per la scelta delle tematiche, per l'attenzione risposta alla scelta minuziosa dei termini, per le immagini che hai creato e per le riflessioni che hai suscitato. Inutile aggiungere che le incognite mi sono rimaste, ma questo è proprio il tipo di testo che piace a me: quello che non vuole darti delle risposte, ma che vuole creare domande e lo fa andando a toccare, per riprendere un po' le fila con cui ho aperto la recensione, delle corde delicate e dall'ambigua saldezza, quasi a cercare di scavare nella profondità dei personaggi trattati, del lettore e, probabilmente, anche nella tua personale.


Ovviamente, è stato davvero un piacere tornare qua,
a presto,

Bongi!

Recensore Master
19/10/20, ore 13:46

Oh, santo cielo. E io adesso come faccio a lasciarti una recensione degna di questo nome?
Ecco, la prendo un po' alla larga: io non amo il personaggio di Luna. L'ho detto, toglimi pure il saluto. O meglio, amo tantissimo tutto quello che rappresenta, amo alcuni aspetti del suo carattere, ma trovo che la stessa Rowling non sia stata capace di gestirla al meglio, facendola diventare un po' una macchietta, o non riuscendo a farla interagire nel modo migliore con il resto dei personaggi.
Ecco, questo per dire che non leggo spesso di lei (perché se già la Rowling non ha fatto un lavoro perfetto nel gestirla, nelle fanfiction il più delle volte la trovo completamente snaturata), ma questa volta mi sono buttta senza nemmeno guardarmi indietro, perché di te mi fido ciecamente.
E ho fatto bene, mannaggia. Ho fattto decisamente bene, perché tu hai saputo andare a esaltare esattamente quello che di Luna mi piace, tutta la sua dolcezza e l'acume del suo sguardo che, passando attraverso un dolore immenso, è riuscita a mettere fuoco cose che al mondo non tutti sono in grado (o vogliono) vedere.
Quando Luna interagisce con Harry (quando gli insegna delle cose) mi piace sempre molto, quindi ho amato immensamente il modo in cui li hai messi in relazione. Davvero, sono commossa: hai scritto di una tematica delicatissima, e lo hai fatto con una dolcezza infinita, lo hai fatto facendo sembrare questo dolore una carezza.
Non ho idea di quanto debba essere destabilizzante perdere la propria madre da piccini, ma tu qui hai dato un tono tutto nuovo a questo lutto: che c'è, è fortissimo e impossibile da mettere da parte, ma riesce comunque ad avere il calore di un abbraccio. Un abbraccio che è un'assenza, e quindi fa malisimo, ma continua ad avvolgere e a scaldare il cuore anche nella distanza.
I diversi approcci dei due personaggi sono emersi in maniera vividissima: Harry con tutta la sua rabbia, il dolore che grida, il rimpianto che impara a usare come arma e corazza per non arrendersi mai nella sua personale battaglia; Luna con un rimpianto fatto di speranza, di ricordi che hanno una concretezza tangibile perché davvero quello che abbiamo perso trova sempre il modo di tornare da noi. Insomma, è bellissimo, ed è bellissimo il dialogo sottile che si instaura tra i due: è un dialogo rarefatto, dilatato al massimo, ma non importa, perché quello che hanno da dirsi, i significati che sorreggono tutto emegono prorpio nella distanza, nel loro essere rinchiusi in un sogno che è poi un ricordo che li avvolge e li culla.
Le immagini che hai usato per costruire questi ricordi sono bellissime: luminose, oniriche, e capaci di creare due mondi e due situazioni estremamete vivide. In particolare, mi ha commosso immensamente la parte dedicata a Harry: perché Harry, al contrario di Luna, dei ricordi veri e propri, vividi e lucidi di sua madre non ce li ha. Ha le urla strazianti dei Dissennatori, ma tu qui hai fatto una cosa diversa: hai dato corpo a tutte quelle sensazioni, quei ricordi fatti puù che altro di impressioni quasi inconsce, e hai dato loro una concretezza stupenda. Lily che è come muschio, che guida e protegge, che comunica con la magia di due sguardi che si cercano e si trovano (perché Harry e Lily hanno comunicato quasi sempre così: Lily è morta che Harry era troppo piccolo per poter comunicare con più di qualche sillaba e tanti sguardi). Non lo so, è una cosa davvero meravigliosa.
Questa raccolta è una meraviglia, un'autentica meraviglia, ed è straordinario che ti stia riuscendo a trattare personaggi e approcci così diversi pur mantenendo un'organicità così profonda.
Complimenti davvero!

Recensore Master
18/10/20, ore 15:54
Cap. 2:

Ecco, io sono stupita che questa storia stupenda non abbia neanche una recensione, e al tempo stesso non lo sono, perché io stessa ho esitato un pochino prima di decidermi a mettere mano alla tastiera. Semplicemente perché questa storia è talmente bella e densa e piena di rimandi da scavare e da analizzare con consapevolezza che la paura di non essere abbastanza, di non riuscire a cogliere tutto e renderlo in maniera adeguata è davvero tanta.
Però, insomma, questa storia si merita un tentativo. E mi scuso in anticipo se non sarò all'altezza del suo contenuto, ma ci tengo a sottolineare che sto apprezzando tutto immensamente.
Mi avevi incuriosito tantissimo con la presentazione che avevi fatto di questi due personaggi nel gruppo, e la storia non mi ha affatto delusa: hai scelto quelli che sono forse i personaggi più complessi di tutta la saga, e hai scelto di non esitare, ma di andare ad affondare le mani esattamente in quel groviglio intricatissimo che è proprio il tratto più difficile e doloroso della loro personalità. È una scelta coraggiosissima, ma credo che tu l'abbia affrontata e superata nel migliore dei modi: hai saputo comprendere perfettamente tutta la complessità di questi personaggi, e hai trovato la chiave perfetta per parlare dei loro più grandi rimpianti.
Tra l'altro, ho trovato davvero illuminanti le tue note finali, che mi fanno comprendere ancora di più l'ampiezza di respiro di questo progetto meraviglioso: si vede quanto nulla sia lasciato al caso, e quanto ogni tua scelta (a partire anche dalla persona narrante) sia ponderata e abbia un significato narrativo estremamente preciso.
Ed è vero quello che dici: Piton e Silente sono due personaggi estremamente distanti, ma credo che tu abbia saputo unirli in maniera estremamente armonica. Non solo perché il corso della loro vita li porta, più o meno per caso, a percorrere una parte importantissima di strada assieme, e ad essere l'uno per l'altro strumenti fondamentali, ma proprio perché hai saputo evidenziare quanto abbiano in comune. Quanto il silenzio, le cose non dette, i segreti e le perdite terribili, segnate dal senso di colpa, li abbiano resi persone diverse, ma capaci di comprendere i sentimenti dell'altro anche quando pensano di non capirsi.
E ho amato che questa comprensione non fosse esente da tutti quei sentimenti difficili, spesso contradditori, spesso venati anche di rancore che continuano a unirli in un rapporto fatto di segreti e di "usarsi", in un certo senso.
Sono storie brevi, ma sei stata in grado di attraversare e racchiudere un universo complessissimo, dando perfettamente giustizia a due personaggi difficilissimi.
E hai fatto tutto con uno stile densissimo, ricco di rimandi e di immagini stupende: davvero, vorrei essere capace di fare un'analisi stilistica seria, ma insomma, credo di non averne le capacità. Ma la tua storia se lo meriterebbe, sappilo.
Sono felicissima di averti incrociata nel mio cammino su questo sito, perché sei un'autrice straordinaria.
Complimenti davvero!

Recensore Master
14/10/20, ore 22:20

Eccomi qui, a recuperare anche questo capitolo.
Quando ho visto la presentazione su Caffè e calderotti ho subito pensato che sarei dovuta passare, era proprio impellente la necessità di cibarmi di Luna e di Harry: sono sempre due piccole certezze e li amo. Amo il loro rapporto, la fiducia che provano l'uno per l'altro e questo filo doloroso che li lega. Harry e Luna hanno tante somiglianze, solo che uno sogna e l'altra pensa. Vivono esperienze che sono simili, ma allo stesso tempo hanno tutta una consistenza diversa: perché nei sogni le parole non hanno voce, mentre nei ricordi le cose si possono sentire, anche se rimangono senza contorni.
Ho particolarmente amato la descrizione di cannella la domenica mattina, le dita sulla pelle bagnata: sono attimi, li posso vedere alla perfezione e mi si stringe il cuore. Questa storia è bella, pungente al punto giusto. Questa storia è dolce, racconta di un passato e di quello che non è stato. Sono felice di essermi fermata e perdona la recensione super scarna, sono stanchissima!
Grazie per averla scritta,
Sia ❤

Recensore Master
05/10/20, ore 21:04
Cap. 1:

Premessa: questa recensione potrebbe essere molto confusa e molto poco coerente. Ma questa coppia di drabble mi ha stritolato il cuore, sappilo.
Non so nemmeno quante volte io le abbia lette prima di decidermi a mettere in fila qualche parola.
Sono due storie meravigliose, e prima di perdermi nei miei deliri frignanti lasciami cercare di fare un commentino semiserio al tuo stile: è sublime. Mi hai conquistata dall'allitterazione di quella piega stropicciata che Sirius atteggia a sorriso, che è un'immagine bellissima, amara e malinconica, davvero la dimensione perfetta per racchiudere tutta l'essenza di Sirius, e di Sirius in questo momento della sua vita. Hai saputo toccare delle immagini nettissime, vivide, che sembrano davvero cucite sui personaggi. E ho amato lo stile frammentato, quelle frasi spezzate da incisi che sono delle vere e proprie ferite aperte. Li ho amati, perché creano una rete di rimandi dall'uno all'altro, in un intreccio fatto di specchi e similitudini. È una storia raffinatissima, da leggere e rileggere per poter cogliere appieno tutte le implicazioni, tutte le sottigliezze, tutto il complesso ricamo con cui hai saputo, in uno spazio brevissimo, fare due ritratti tanto vividi di Sirius e Remus. Ecco, davvero, è meraviglioso, e vorrei davvero avere il tempo di lasciarti una recensione come si deve, analizzando ogni dettaglio, ma temo dovrai accontentarti di questo delirio.
Perché Sirius e Remus... santo cielo, credo siano i miei personaggi preferiti in assoluto della saga. Ultimamente leggo e scrivo poco di loro, ma voglio loro un bene infinito: ci sono proprio affezionata, e soffro assieme a loro (andiamo, come si fa a non soffrire con loro?), e trovo che siano forse quelli che hanno dovuto patire di più, per tutta la vita. La loro amicizia è qualcosa di prezioso, e ho amato immensamente il momento in cui hai scelto di ambientare la tua storia: immaginarli a ricostruire gli avanzi della loro amicizia a Grimmauld Place, ognuno prigioniero dei propri incubi ma entrambi vicini mi strazia proprio il cuore. Hai reso in maniera sublime le loro sofferenze, e il modo in cui, nonostante tutto, continuano a cercare di starsi vicino, sostenersi, proteggersi, appoggiarsi l'uno all'altro. Davvero, queste mani che vengono viste come insanguinate e che sono capaci di gesti protettivi e vergognosi mi hanno commossa: sono un'immagine emblematica e perfetta per rappresentare il loro legame.
Raramente una storia mi ha fatto soffrire così tanto, ma l'atmosfera che hai saputo creare è assolutamente pregnante e efficace.
Davvero, ti faccio i miei complimenti!

Recensore Master
13/09/20, ore 16:10
Cap. 1:

Ed io che non ho letto tutti i libri e che di Harry Potter a malapena ricordo il nome del protagonista e solo perché è anche il nome della saga, giungo comunque davanti a questa coppia di drabble. In realtà le avevo lette fin dalla prima volta in cui le hai postate, poi causa mancanza di tempo – e ritardo cronico – ho rimandato una vera e propria recensione, anche perché è sempre così difficile dire cose coerenti su scritti così corti.

E dunque vediamo di partire con ordine.
Il titolo, o I titoli, a partire da quello dell’intera raccolta che trovo bellissimo e immediato e che subito mi ha fatto venire in mente Remus. Pur non conoscendo questi personaggi bene come li conosci tu, non posso certo dimenticare il mannaro più dolce del creato (e tra l’altro, l’ho sempre visto benissimo in coppia con Sirius, quindi ben venga l’abbinamento di questa prima coppia di drabble).
Ma è il titolo di questo capitoletto ad avermi colpita, nel senso che ha proprio affondato la lama nel cuore che poi le due drabble gemelle hanno ben pensato di girare per bene.
Sono andata a controllare cosa fosse Grimmauld Place e do quindi per scontato che non si stia parlando dell’epoca dei malandrini, ma del dopo, anche perché nella frase di Sirius in cui si parla dei suoi avanzi, masticati e sputati, io un po’ penso ad Azkaban in cui è dovuto marcire per anni, fino ad impazzire, lasciando ben poco del ragazzo di un tempo. E anche perché i sorrisi di Sirius sono stropicciati, amari e gli scavano fino all’osso.
E tutte queste immagini così evocative e insieme così drammatiche, le ho trovate affascinanti, gonfie di tanti altri significati, perché quando parli di Sirius parli anche di Remus (e viceversa) e hanno così tanto in comune e c’è così tanto da raccontare e che rimane invece racchiuso in quel momento, con le mani intrecciate ai bicchieri. E trovo che anche la scelta di scrivere dei bicchieri già vuoti a metà, sia non solo quello che sta effettivamente accadendo a Grimmauld Place, ma anche una metafora per la loro vita, per loro svuotati a metà, lasciati solo con gli avanzi – per l’appunto.
E questi avanzi li ritroviamo anche nella parte che invece si focalizza su Remus con lui che di avanzi ha imparato a vivere (e forse anche per questo non ha problemi ad accettare quelli di Sirius, ad accettare le sue mani insanguinate quando le appoggia sopra le sue spalle.

Ho adorato riconoscere tutti i piccoli riferimenti alla saga, come ad esempio quando parli delle dita atteggiate ad artigli di Remus, che ricordano effettivamente quelli di una bestia (o il fatto che venga definito cucciolo addormentato sul ciglio di una strada); così come ho amato il modo in cui la musica cambia a seconda del protagonista, pur usando le stesse note.
Per Sirius c’è un velo un po’ più oscuro, forse anche merito di quel suo ghigno che un po’ aleggia per tutta la drabble e per quel suo destino ad Azkaban di cui un po’ sento l’eco nell’ultima parola con cui la concludi: solitudine.
Per Remus invece il velo si ricopre di tristezza, ma ha lati più teneri, più dolciastri e che poi terminano nel rimorso, giusto per calpestare meglio i miei feels e ricordarmi che questa raccolta non è fatta per i lieti fini perché E morir m’è dolce. Lo sai che ti odio, vero? Non puoi nemmeno immaginare quanto!

Detto questo, faccio un po’ schifo nel recensire le drabble e temo che mi siano usciti un insieme di pensieri confusi e incoerenti. Ma un’ultima cosa ci tengo a dirla, perché penso che di tutta la coppia di drabble sia in assoluto la cosa che ho amato di più e che mi ha lasciato completamente a bocca aperta…
E no, non parlo del tuo stile che è semplicemente perfetto – e già sai che hai quel modo di raccontare i drammi che mi catturano e mi schiacciano il cuore a terra. Perché sei crudele, ma elegante, perché nulla di quello che scrivi è mai banale, è tutto assolutamente pensato fino all’ultima virgola, fino all’ultimo “–”.
E proprio dei trattini voglio parlare, perché non solo sei riuscita a creare due intere drabble speculari e legate l’una all’altra, ma addirittura ci hai infilato quelle ultime stoccate composte dalle parole che seguono i trattini e che compongono due ultime frasi a conclusione di una storia già bellissima così.

La vostra infinita e naufraga solitudine.
Il vostro oscuro e vergognoso rimorso.


E io qui a piangere per due personaggi di cui non mi importava niente, accidenti a te! WHY?! T___T

Non ho davvero le parole adatte per spiegarti quanto mi hanno lasciato dentro queste drabble e quanto davvero apprezzi il tuo modo di scriverle (e anche di impaginarle, che a me di solito ‘sti giochini non piacciono, ma qui l’allineamento a specchio ha assolutamente senso). Complimenti!

Recensore Master
31/08/20, ore 23:12
Cap. 1:

Ciao!
Avevo promesso che sarei passata e che li avrei adorati, giusto? Eccomi qui per dare fede alle mie parole, anche se magari con un goccio di ritardo. Mi sono accorta che ho talmente tante storie da recuperare che ne riempio fogli e fogli interi e mi spiace non dare a tutti ciò che si meritano.
E Remus e Sirius si meritano un sacco, meritano amore e parole fino alla fine dei miei giorni: gli unici due che ce l'hanno fatta, perché anche Peter per loro è morto, perso completamente. No, Sirius e Remus sono rimasti soli, di una di quelle solitudini che fa male e brucia, di una di quelle solitudini che è atroce perché ci si deve fare i conti. Sono passati troppi anni, troppi dolori e parole d'odio in quel rapporto, eppure sono seduti insieme in una cucina: un uomo troppo magro che sorride e uno che è dovrebbe essere un mostro, ma rimane un cucciolo che ha troppi demoni con cui convivere. E un silenzio che non è tirato, ma è un silenzio necessario: si parlano con il nulla, con gli occhi, con quelle mani che si posano sulle spalle nella speranza magari di cancellare quello che è stato, nella speranza di andare avanti insieme. Un po' per loro stessi, un po' per James, un po' per Harry.
Mi accorgo che è difficile, me lo fai sentire con questa struttura doppia, in questi due ritratti perfetti di due uomini che hanno perso qualsiasi cosa, scavando perfino nelle profondità del cuore. Ci sarà un motivo per cui li amo, perché dopo tante calamità hanno ancora il coraggio di parlarsi nei silenzi, hanno ancora il coraggio di lottare, di far valere una voce che è un po' anche quella di James e di Lily.
Che dire? Mi è piaciuta, hai un bellissimo stile e ti faccio gli auguri per questo anniversario un po' in ritardo: tutti i traguardi devono essere festeggiati e tu l'hai fatto nel modo migliore!
Sia ❤