Recensioni per
Seduti all'ombra di un sicomoro
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
31/05/22, ore 21:30

Ciao, eccomi qua per lo scambio!

Avevo già letto questa raccolta, quindi sono preparata... Che dire: ammirevole lo sforzo di immaginare e raccontare i primi anni di Nicolò e Yusuf insieme. La loro è una storia incredibile e sicuramente sono una coppia di finzione tra le più solide e in sintonia, ma del loro passato viene rivelato molto poco (non ho letto la graphic novel, preciso).
L'amore che li lega non è soltanto struggente e bellissimo; spinge lo spettatore a chiedersi come ed esattamente quando sia iniziato, come i due abbiano capito che il motivo per cui si stavano facendo guerra era inutile e molto meschino rispetto alla grandiosità del loro destino.
Cosa avranno provato scoprendosi immortali, o meglio capaci di ritornare indietro e sfuggire alla morte? Cosa potranno aver mai sentito, nello sgomento che polverizzava le loro certezze sull'aldilà e sulla fede, sulla vita e lo scopo degli uomini su questa terra, rendendosi conto che anche il nemico -l'infedele, sempre /lui/- dopo ogni scontro era di nuovo lì, vittima dello stesso sortilegio come se qualcosa li volesse tenere uniti a tutti i costi?
E poi: cosa vuol dire amare per sempre e da sempre? Qual è il segreto? Come si costruisce un legame del genere?
Le risposte possono cambiare da persona a persona, ma credo che il potere attrattivo di Nicolò e Yusuf risieda proprio nel mistero romantico che li lega, in quei circa mille anni di non detto, di tutte quelle volte a Malta che soltanto loro conoscono. Ed è bello che ognuno di noi sia libero di porsi queste domande e fantasticare. Per quel che conta, ritengo la tua versione della storia molto IC!

Bene, sproposito terminato. xD Speriamo che il secondo film arrivi su Netflix in tempi non troppo biblici... Grazie per aver accettato lo scambio e a presto,

M.

Recensore Master
24/05/22, ore 09:35

Ok. Perché io non avevo recensito questa cosa bellissima??
Stavo facendo un po' d'ordine tra le storie seguite e ho riaperto questa raccolta, desiderosa di rileggerla. Arrivata a quest'ultima storia mi sono resa conto di non averla recensita e ora non ricordo nemmeno se ti avevo detto che l'avrei fatto e poi mi sono dimenticata. Intal caso ti chiedo scusa.
Ho visto che ogni frase doveva iniziare con una lettera ben precisa, seguendo l'alfabeto, e cavolo! Hai fatto un lavoro eccellente! Il risultato non è per nulla forzato e il testo scorre che è una meraviglia. È piuttosto breve, è vero, ma anche se fosse stato lungo 5000 parole ti assicuro che non sarei riuscirà a staccare lo sguardo, perché ogni periodo è perfettamente agganciato all'altro e non non ci si riesce proprio a fermare, una volta iniziata la lettura. Insomma, complimenti perché il lavoro di lima è perfetto.
Yusuf e Niccolò sono sempre meravigliosamente caratterizzati, anche con piccoli dettagli posizionati qua e là, che comunque ce li fanno vedere chiaramente. Mi piace il modo in cui Yusuf vede Nico, il percepirlo come un angelo, come una creatura perfetta. Molto da lui. Così come è tipico di Nico restare pragmatico e di poche parole. Ma il suo amore lo vediamo in piccoli gesti, come sedersi accanto a lui emetterla umano sulla coscia nel momento in cui Yusuf ha bisogno di lui.
E niente, sai che adoro questi due! ♡
E sai che adoro il tuo modo di scrivere di loro! Mi era mancato recensire qualcosa di tuo. Sono davvero felice di aver avuto la possibilità di farlo. Spero tanto che scriverai ancora di Joe e Nicky, magari quando uscirà il sequela avremo più materiale su cui lavorare. Magari lo farò anch'io! ♡
Complimenti come sempre!
Bacioni
S.

Recensore Master
28/03/22, ore 14:15

Ciao, vengo a lasciare la recensione per il Premio Miglior Scenografia vinto agli Oscar della Penna ❤

Consegniamo il premio per la miglior scenografia a Koa_, che ci ha portate nella caldissima Gerusalemme! Mentre leggevamo questa storia i nostri occhi erano pieni del deserto e i nostri respiri affannati per il caldo: i datteri, così rinfrescanti per Nicolò e Yusuf, sono stati anche per noi una fonte di ristoro. Riteniamo che la storia debba vincere per tanti motivi; in particolare ci ha colpite la capacità dell’autrice di trascinare il lettore in un’epoca remota, un’epoca di fede e battaglie. Lo stile rende perfettamente l’atmosfera della prima crociata, guida nei pensieri dei personaggi, permette di comprendere cosa provano e cosa pensano – le loro domande, le loro frustrazioni, i loro sentimenti. “Era come se combattessero perché altro non sapevano fare e perché quella loro immortalità stava diventando uno scomodo giaciglio, troppo spoglio e triste per non dividerlo con qualcuno.”
Gerusalemme, protagonista accanto a Yusuf e Nicolò, è resa come una fotografia: riusciamo perfettamente a figurare la presenza di un grande sicomoro che fa ombra sul deserto e immaginiamo l’afa che rende tutto sfuocato. Inoltre adoriamo i dettagli che vengono inseriti all’interno della storia, come il piccolo aneddoto sul mercato di Gerusalemme: “Amava i datteri, comperati al mercato di Gerusalemme da un tale che aveva alzato il prezzo in maniera scandalosa, facendogli pagare quasi il triplo del reale valore.”.
“Mangiando datteri in un albero cavo” è una storia molto visiva ed evocativa, e siamo più che felici di premiarne l’ambientazione. Grazie per questo assaggio di storia!

A presto,
Sia ❤

Recensore Master
10/10/21, ore 14:25

Recensione premio per il contest "Storie alfabetiche" 1/2

Ciao Koa, ti chiedo scusa per il ritardo con cui passo a lasciarti queste recensioni: purtroppo confesso candidamente di aver proprio dimenticato di non aver terminato il contest. In ogni caso, tralasciando questa premessa comunque doverosa, posso dirmi molto contenta che tu mi abbia segnalato questa storia, anche perché ha un collegamento quasi naturale con la storia che hai proposto per il mio contest. Di nuovo Nicolò e Yusuf sono seduti, infatti, sotto il sicomoro, questa volta all'inizio stesso della modifica del loro rapporto.
Non si sono mai parlati, eppure il loro legame è indissolubili, perché sono del resto, per il momento,  loro due e nessun'altro. Come ho avuto modo di dirti leggendo altre tue storie, trovo che il punto di forza della tua narrazione sia nella cura dell'introspezione: i personaggi emergono a tutto tondo, e in questo caso riannodi l'intera evoluzione interiore, dal trovarsi nemici e alla scoperta del dono (che però è anche una disgrazia) fino alla consapevolezza che la loro rivalità non può certo durare per sempre. Le barriere linguistiche, culturali e religiose non sono quasi niente rispetto a quello che ora hanno in comune: quel dono, appunto, che a livello esistenziale coincide per entrambi nel turbamento di un religioso che non ottiene risposte dal Dio che ha servito – qualunque sia il suo nome – e che scopre di non poter avere mai accesso al Paradiso. Intanto, mentre attendono quelle risposte e le indicazioni su cosa li aspetta in futuro, sono loro due e allora conviene sedersi, insieme, e mangiare datteri.
Un passaggio che mi ha colpito particolarmente è quando Yusuf pensa a Nicolò come il suo più terribile amico perché la sua arma letale è la gentilezza: colpisce perché indica l'elemento di sorpresa, di novità, che forse ha iniziato a spingere Yusuf a pensare il loro rapporto in maniera differente.
Concludo dicendoti che sono contenta che tu abbia candidato questa storia agli Oscar, personalmente posso dirti che mi è piaciuta molto, anche da un punto di vista stilistico.
A presto!

Recensore Master
04/10/21, ore 14:56

Ciao!
Sto cominciando a dare un'occhiata alle varie storie candidate agli Oscar, e sono molto felice che tu abbia candidato questa storia in particolare, perché nonostante abbia visto e apprezzato molto il film (non ho recuperato la graphic novel, purtroppo) non ho mai pensato di curiosare nella sezione a lui dedicata qui su EFP. Insomma, senza Oscar probabilmente non avrei mai avuto l'occasione di affacciarmi a questa storia, e sarebbe stato un vero peccato, perché l'ho apprezzata molto.
Il rapporto tra Nicky e Joe nel film è bellissimo, ma soprattutto apre a tantissime possibilità di spaziare e riflettere su di una unione che inevitabilmente dev'essere nata in un contesto particolarissimo e intriso di sangue e odio a lungo covato.
Insomma, Nicolò e Yusuf sembrano davvero essere nati per odiarsi e combattersi, per non avere niente in comune e per essere figli del loro tempo e quindi dei loro odi.
Non avendo letto la graphic novel e avendo visto il film solo una volta ormai un po' di tempo fa, mi rendo conto che potrei avere dei ricordi un po' confusi, ma mi piace davvero tanto l'idea che siano morti l'uno per mani dell'altro, la prima volta: che siano morti e tornati alla vita insieme, già legati da un filo impossibile da spezzare. Sono poi interessantissime le loro riflessioni sulla natura di questo loro non saper morire: un dono, una benedizione, ma anche la certezza di non essere degni del paradiso. Insomma, per due persone impegnate a combattere una guerra santa, credo che sia un elemento interessantissimo, e dia adito a moltissime perplessità.
Ed è bello vedere il percorso che li porta dalla convinzione di essere per sempre destinati a combattere, perché la loro condizione permette loro una lotta eterna e senza fine, sino ad arrivare a mettere in dubbio tutto, a riconoscere similitudini e a domandarsi se il loro destino non abbia in serbo per loro qualcosa di più grande.
Davvero, il momento in cui Yusuf si trova a osservare Nicolò, sentendosene implicitamente attratto ma senza poterlo ammettere nemmeno a se stesso è bellissimo, e bellissimo è il modo in cui comincia a smettere di vederlo solo come un guerriero e un nemico, ma comicnia a vedere in lui l'uomo, con i suoi sorrisi e la sua purezza, la sua gentilezza e la sua ingenuità.
Il momento della tregua all'ombra del sicomoro è commovente, soprattutto nel momento in cui decidono di comunicare e scoprono di avere davvero un destino in comune.
Insomma, ti faccio davvero i miei complimenti e un grosso in bocca al lupo per gli Oscar!
A presto!

Recensore Master
25/05/21, ore 14:28

Valutazione per il contest "Storie alfabetiche" – Prima classificata

Grammatica e stile: 9.8/10 (grammatica: 5/5 + stile: 4.8/5)
Grammaticalmente, nessun errore o refuso.
Lo stile va sicuramente molto bene, ed è per questo che il commento sarà piuttosto esiguo. Tutte le frasi hanno una lunghezza azzeccata e sono ben articolate con una punteggiatura inserita al punto giusto. A dire il vero, la punteggiatura non è molto varia (predominano le virgole), ma altri segni non sarebbero stati altrettanto adatti. La cosa che più funziona è il senso di continuità che si crea tra una frase e l’altra, soprattutto in B-C-D, ma in generale per tutta la storia: questo crea un senso di forte fluidità e coesione, tale che ogni frase richiama immediatamente la successiva e il racconto deve essere letto tutto d’un fiato. C’è un ritmo, dovuto proprio alla gestione delle pause (anche dei punti fermi, tra una frase e l’altra), che rende lo stile molto funzionale.
Il lessico è adatto al contesto e non è affatto semplice o banale, senza tuttavia mai strafare con delle espressioni esagerate: un giusto mezzo che contribuisce a rendere ancora più coesa la storia.
Avanzo un solo appunto, per una frase che non mi convince del tutto:
Non c’era giorno in cui non ci pensasse e tanto che neppure quello splendido pomeriggio riuscì a godersi la meraviglia di Apamea -> personalmente avrei tolto e, mettendo una virgola. Altrimenti la lettura potrebbe essere doppia: tanto che neppure… oppure non ci pensasse e tanto…

Titolo: 3/3
Il titolo è esattamente la descrizione da un punto di vista di ambientzione, per cui la rispecchia in pieno. Suona bene, non è lungo e esprime un’immagine tale da suscitare la curiosità del lettore. Inoltre, il riferimento al sicomoro chiude l’ultima frase del testo, per cui c’è un rimando diretto che rende tutto circolare. Punteggio pieno.

Trama e personaggi: 10/10
La storia non racconta qualcosa di molto complesso: è un’introspezione, un dialogo e un momento – questo pomeriggio trascorso sotto all’ombra del sicomoro – dove emerge il sentimento che lega i due uomini, rielaborando (alla luce di questo legame) tutta la frustrazione e la responsabilità di una vita eterna e il suo possibile significato. Proprio per questo, pur non essendo una trama complessa, si riempie di complessità e significato. Funzionale è la divisione in due paragrafi ben distinti: nel primo riannodi le fila della loro storia e inserisci la prima riflessione sull’essere angelo; nella seconda, invece, c’è l’episodio effettivo sotto il sicomoro, dove quella prima definizione di “angelo” viene ripresa (aveva ragione a non credersi un angelo, a dirla tutta era molto più di questo.) Proprio questo crea un collegamento ed è il sicomoro del titolo a chiudere con la sua protezione dagli sguardi la storia, rafforzando il senso del titolo. I personaggi sono entrambi coerenti e ho trovato particolarmente riuscita l’introspezione di Yusuf e il suo tormento mentre riflette sulla sua missione, chiedendosi i motivi imperscrutabili che ci sono dietro. È uno sguardo interessante, aggiuntivo e riuscito alla loro storia.

Svolgimento della traccia: 10/10
La consegna è rispettata: ci sono 21 frasi, tutte le lettere sono presenti e nessuna è ripetuta più volte.
Lo svolgimento in sé è altrettanto perfetto. Come dicevo anche nello stile, l’idea di collegare immediatamente ogni frase alla successiva da un punto di vista di significato risulta efficace anche per l’impostazione del gioco alfabetico. Inoltre, ogni inizio specifico è ben inserito, con parole mai fuori posto, mentre le frasi sono in sé articolate e non troppo lungo, di modo che non viene mai da chiedersi perché si interrompano in quel preciso punto (e non prima, o dopo). Ottimale, infine, la scelta di non andare a capo nei due paragrafi (se non per i dialoghi), proprio per tenere tutto il testo ancora più legato e allontanare ulteriormente il dubbio del gioco. Un tocco ben riuscito è particolarmente la lettera A, con l’indicazione del luogo e del tempo, ben inserita con allineamento diverso. Non ho davvero nessun appunto da fare: credo tu abbia fatto un lavoro ottimo, comprendendo pienamente il senso della sfida.

Totale: 32.8/33

Recensore Master
16/04/21, ore 22:56

Ciao, piacere di conoscerti! ...e il piacere è tutto mio per avere incontrato la tua storia, che è veramente intensa e ben costruita. Davvero, il fatto che ogni periodo inizi con una lettera dell'alfabeto non si nota neppure. La scrittura è fluida e anche se non conosco il fandom è stato facilissimo entrare nel cuore di questi personaggi. Addirittura pensavo che si trattasse di un'originale!
La storia riesce a essere introspettiva senza pesare, cosa essenziale quando si fa dell'introspezione (che spesso tende a risultare pesante come un'incudine). Riesce soprattutto a immergere chi legge nell'atmosfera di una città del remoto e antico Oriente al punto che, senza che tu ne abbia nemmeno parlato, pare di sentirne i profumi portati dal vento. Nelle poche righe consentite dal contest riesci a far emergere il conflitto che tormenta Yusuf e al tempo stesso tutto l'incanto e la sorpresa del sentimento che lo lega a Niccolò. Niccolò che sembra un angelo, una creatura ultraterrena, così come ultraterreno è quel sentimento appena sbocciato e sicuramente inatteso. Una sorta di rosa che ti sboccia tra le dita e ti sorprende.
Questa storia assolutamente ben scritta mi ha fatto venir voglia di saperne di più su questi personaggi, quindi aspettati una mia incursione nei capitoli precedenti. A presto.

Recensore Master
30/03/21, ore 08:34

Buonciao Koa-Koa eccomi qui ^^. Non partecipo al contest di Lady ma avevo letto il bando, trovandolo intrigantissimo e sto tenendo d'occhio da brava stalker le vostre preoccupazioni, perché ero curiosissima di vedere cosa sarebbe saltato fuori. Inoltre avevo visto il tuo post di facebook a riguardo e me l'ero segnata ♥ quindi eccomi qui.

Trovo che lo spirito del contest si sposi molto bene con il tuo stile, o perlomeno con quello che hai usato per questa raccolta: ho visto che in genere prevalgono frasi brevi e questo, secondo me, ha aiutato moltissimo a camuffare la questione dell'ordine alfabetico, al punto che leggendo me n'ero quasi dimenticata. Mi è piaciuto moltissimo come tu abbia usato la A per indicare il luogo dove si svolge la scena (luogo del quale ignoravo l'esistenza e che scopro ora grazie a te.)
Il momento che descrivi, e che ha lo stesso titolo della raccolta, è molto semplice, ma potente. Quello che prevale è l'introspezione, e in particolare il punto di vista di Yusuf. E' davvero dolce e toccante osservare Niccolò attraverso gli occhi di Yusuf (al sentirlo paragonare l'amato a un angelo, puoi immaginare a chi siano corsi i miei pensieri eheh.) al punto che verrebbe quasi da parafrasare la frase dei meme e dire: "trovatevi un uomo/donna che vi guardi come Yusuf guarda Niccolò."
Di lui trattiene solo le cose belle, e in particolare la cosa più importante: la sua bontà. Come tutte le persone veramente buone, Niccolò di fronte alle lodi si schernisce, ribadendo che lui si limita a fare, potremmo dire con altre parole, la cosa giusta (ossia adempiere al suo destino, scoprire il motivo per cui è nato.)

Mi piace moltissimo come tu abbia sfruttato questo capitolo per presentarci le reazioni di due persone di fede tanto diversa di fronte all'immortalità che gli è toccata in dono. Da un lato abbiamo il cristiano che vede tuto come parte di un piano divino (aridaje, se non mi viene da pensare di nuovo ad Aziraphale ahahah, forgive me.) e sprona l'altro a credere nel destino e a usare questo "dono" per il bene. Dall'altro abbiamo Yusuf che invece inizialmente pare non comprenderne il senso e, come spesso a capita a tutti noi di fronte a qualcosa di cui faremmo volentieri a meno, domanda al suo dio "perché proprio io?"
Ma la ragione non può arrivare ovunque e Yusuf sarebbe potuto rimanere per tutto il pomeriggio schiavo dei suoi pensieri, delle sue paure, rabbie ed elucubrazioni se non fosse arrivato Nico da lui. Nico che non tenta di convincerlo di qualcosa, con dei ragionamenti, che non vuole imporgli a forza il suo punto di vista, ma che riesce comunque a farlo stare meglio con la sua sola presenza. Ed ecco che nella dolcissima scena finale, l'amore diviene la risposta al turbamento. E' un concetto che mi piace da morire, perché spesso e volentieri aiutiamo infinitamente di più gli altri con l'azione e la presenza, rispetto ai paroloni.

Bello, bello, bello!
Ti mando un abbraccio e ti faccio un grande in bocca al lupo per il contest ♥
alla prossima, dear,

Benni

Recensore Master
12/02/21, ore 02:17

Ciao, mi dispiace moltissimo per il ritardo, eccomi a continuare questa raccolta che mi aveva già conquistata con il primo capitolo. Sono contenta che sia stato incentrato interamente su un Yusuf già consapevole di essere innamorato. In realtà all'inizio non lo dice neanche a se stesso, si capisce tra le righe, ma è una consapevolezza che fiorisce piano piano e che all'improvviso invade tutto. Parte quasi da un elenco di pregi e difetti di Nicolò, una serie di atteggiamenti e comportamenti bellissimi di Nicolò ma che sconvolgono Yusuf (un po' perché teme per Nicolò e un po' perché teme per se stesso, questi atteggiamenti mostrano un'anima che gli piace troppo). I pensieri di Yusuf all'inizio sono discordanti, passa velocemente da una considerazione all'altra, hai reso il suo flusso in maniera intelligente e realistica per uno spirito come il suo. Un uomo tanto romantico e passionale che non riesce a stare fermo con il corpo e con i pensieri. Ma a Laodicea loro si fermano e quindi diventano più chiari i suoi sentimenti e soprattutto i suoi desideri. Al momento giusto lo ammette, lo dice. La "rabbia" che prova (che gli genera poi una volontà di toccarlo), l'essere preoccupato, le sue continue riflessioni... è innamorato. Come deve fare? Nicolò è un uomo completamente diverso da lui, con una religione che non accetta relazioni tra uomini. Il saggio e riflessivo Nicolò però è giunto ad una decisione. Hai reso benissimo il modo di pronunciare il suo nome, il significato sotteso, l'aspettativa. Anche Nicolò ha ceduto ai suoi sentimenti, ma è stato bellissimo leggere la descrizione di Yusuf di come vedeva il suo amore, questo dualismo (prete e soldato, Dio e demonio) che pareva risplendere ancora di più. Sono dolcissimi, hai fatto un regalo bellissimo e li trovo analizzati alla perfezione. Davvero complimenti, si vede che ci sei molto affezzionata :)
A presto!  

Recensore Master

Ciao! Ma lo sai che leggere questa storia mi ha fatto risalire a mille la fissa per questi due?
I racconti sul loro passato sono senza dubbio quelli che mi appassionano di più e avendo le stesse tue idee in merito trovo che tutto sia meravigliosamente IC.
A dirti la verità all'inizio non osavo sperare che scrivessi qualcosa per l'evento, ma quando hai accennato a delle idee in merito sono stata davvero felicissima!
Ambientare la storia all'epoca del presepe di San Francesco è stata una genialata secondo me, sia perché trovo che potrebbe essere vero che i due si siano recati a vederlo, sia perché rende tutto ancor più natalizio e in un periodo in cui una simile atmosfera poteva essere difficile da rendere nel dettaglio.
Tu sei stata davvero brava, oltre all'introspezione sempre ben fatta, qui ci regali delle descrizioni stupende, in grado di far calare perfettamente il lettore nella scena. Siamo lì anche noi, sentiamo il freddo, la neve sulla faccia e il cuore scaldato dall'amore e dalla speranza.
Ho apprezzato anche il modo in cui i due si desiderano e si cercano a vicenda, pur senza potersi amare alla luce del giorno come vorrebbero. Non devono essere stati secoli facili, non oso immaginare quanta omofobia devono aver combattuto e, per la maggior parte del tempo, sopportato e mandato giù.
Basti pensare all'espressione di Nicky nel van.
Il pov di Joe è sempre gestito alla perfezione e una menzione speciale per tutte le vole in cui lo chiama Nico, anche solo mentalmente.
Una storia dolcissima, che mi ha risollevato lo spirito natalizio e che ho apprezzato molto.
Grazie per averla scritta e per aver partecipato all'evento!
S.

Recensore Junior
17/11/20, ore 00:16

È bellissima Koa.
Profonda e bellissima.
I pensieri di Yosuf ci accompagnano verso la consapevolezza del sentimento che li lega. A piccoli passi.
Veramente bellissima

Recensore Master
10/11/20, ore 21:07

Ebbene.
Avrò riletto questa storia tre o quattro volte e ogni volta me ne sono innamorata un po' di più! Sai che non vedevo l'ora di trovare l'aggiornamento a questa raccolta e di sicuro non mi aspettavo minimamente che arrivasse così presto, per giunta come regalo per il mio compleanno! So che sei stata (penso tu lo sia tutt'ora) un po' bloccata con la scrittura, e so anche che non dev'essere stato facile decidere di buttar giù qualcosa in così poco tempo, perciò ti ringrazio doppiamente. Il tuo regalo alla luce di ciò ha un valore inestimabile.
È stata una sorpresa stupenda, ho amato tutto e se potessi incorniciare questa storia e appiccicarla da qualche parte dentro casa senza sembrare una svitata lo farei.
Per prima cosa i personaggi. Ti avevo già detto che mi piace tantissimo come utilizzi il pov di Yusuf e qui non posso che ribadirlo. Il modo in cui ci mostri Nicolò attraverso i suoi occhi e filtrato dai suoi sentimenti e dalle sue emozioni è straordinario. Per me sono loro al 100%, penso che anche qui abbiamo una percezione molto simile.
Il "cristiano", come lo chiama lui, è riservato, taciturno e misterioso, ma è anche gentile e generoso e questo secondo me è uno degli aspetti che Joe ama maggiormente di lui. Qui a volte quasi lo detesta per la sua pacatezza e per il suo essere così fastidiosamente "soft", ma l'istinto che avverte di sbatterlo contro un muro è abbastanza rivelatore! XD
Più che infastidirlo lo provoca, ecco. Lo attrae ma al contempo non gli rivela nulla di compromettente, tanto che non si azzarda a fare un passo, temendo di rovinare quell'equilibrio raggiunto dopo tanto tempo.
Per me è andata così, il loro amore è nato piano piano, un passo alla volta, osservandosi da lontano. E il fatto che anche Nicolò ci abbia pensato a lungo è molto canon per me.
E il bagno nudi! Lo sai che è uno dei miei headcanon su di loro?? Cioè, secondo me è successa una cosa molto simile, te lo dico! *.*
Sarai anche arrugginita ma ti assicuro che non sembra minimamente, perché io sono stata a fissare lo schermo con una faccia da ebete per quasi tutto il tempo, totalmente rapita.
Sembrava davvero di essere lì, tanto hai descritto bene il momento.
È ovviamente una storia introspettiva, ma non ci si trova solo nella testa di Joe, qui siamo sia dentro che fuori. Siamo spettatori e protagonisti. E questa cosa l'ho apprezzata tantissimo.
Il bacio fugace di Yusuf, poi, è stato troppi dolce, con lui che si dà dello sciocco subito dopo. Ma quanto sono dolci!
Capisco i tentennamenti e la paura di fare qualcosa di sbagliato e penso che sia stato molto da loro all'inizio, farsi mille complessi prima di agire.
Il discorso di Nico non fa una piega, purtroppo temo sia tutto molto vero. Ma in quel momento non importa, perché finalmente il non detto non esiste più, e dio solo sa quanto può essere tossico tra due persone che si amano.
Ora finalmente possono stare insieme nel modo che entrambi desiderano.
Aggiungo che adoro il contrasto tra gli impulsi un po' più irruenti di Joe e i gesti gentili di Nicolò, è molto bello vederli cosi differenti anche nel modo di porsi con l'altro, eppure così simili nell'animo e nei sentimenti.
Insomma non so se c'è bisogno di ripeterlo ma questa storia è meravigliosa, mi è piaciuta tantissimo e mi ha confermato che ho una passione spropositata per te che scrivi di loro due.
E la dedica finale per certi versi è quasi più bella di tutto il resto.
Grazie di cuore.
S.

Recensore Master
28/09/20, ore 18:37

Ciao! Finalmente trovo l'ispirazione per tornare su Efp dopo giorni di assenza. Non saprei dire il motivo, ma mi era completamente passata la voglia di entrarci. Sarà che sono un po' presa dalle faccende della vita reale, sarà che è un periodo un po' così... in ogni caso ci tenevo davvero tanto a lasciarti una recensione che fosse all'altezza, perché questa storia è semplicemente stupenda e se la merita!
Non sai quanto vorrei che la aggiornassi, però non voglio assolutamente farti pressione, anzi. Sappi solamente che, se e quando ti andrà di continuare, ne sarò felicissima.
Avevo già letto una bozza in anteprima e come sai l'avevo amata, ma questa versione definitiva è semplicemente perfetta. Non che avessi dubbi, ma davvero ha superato le mie aspettative.
Devo ammetterlo, finora non ho trovato nessuna storia ambientata ai tempi delle Crociate che mi prendesse in questi modo. Dopo averla letta ci ho fantasticato per giorni.
In questa prima OS descrivi il momento successivo alla loro battaglia, quando Yusuf e Nicolò ancora si combattono ma allo stesso tempo interagiscono con diffidenza. Sono ancora nemici ma si ritrovano uniti nel cercare di capire il perché della loro immortalità.
Sono soli, senza più un esercito a cui appartenere, eppure sono insieme, estranei che condividono la medesima assurda sorte.
Mi è piaciuto tantissimo come hai usato il pov di Joe, questo suo continuo osservare Nicky e cercare di interpretare ogni sguardo, il convincersi di odiarlo, di essere infastidito da qualunque cosa dica o faccia, quando in realtà secondo me sta già iniziando a provare una certa "attrazione", un turbamento che inizialmente si ostina a reprimere.
È vero che sembra caratterialmente molto aperto e gioviale, ma qui la situazione richiede cautela e non avrei trovato credibile un'apertura immediata.
Yusuf è indubbiamente affascinato da questo straniero dagli occhi acquamarina. Più di una volta si sofferma sui particolari del suo viso, sulla sua voce, sulle parole che pronuncia e che per ora riesce a capire solo fino a un certo punto, visto che Nicky le storpia col suo dialetto genovese.
Joe osserva quei sorrisi è quasi li detesta, ma solo perché riescono a toccarlo in profondità, a pungerlo in qualche parte di sé che forse ancora ignorava di possedere.
Ci sono piccoli scambi, talvolta una vicinanza quasi forzata, durante le pause tra uno scontro e l'altro. Alla fine entrambi capiscono che continuare non ha più senso e abbandonano armi e armatura, nel vero senso della parola, sedendosi uno accanto all'altro, all'ombra di un sicomoro. È il crociato a fare il primo passo, a invitare Yusuf a smettere quella guerra inutile e infinita, a offrirgli di dividere un sacchetto di datteri e a provare a rispondere alle domande di entrambi, con l'aiuto della sua fede sconfinata. Alla fine quello che dice non è poi così assurdo, il saraceno deve riconoscerlo, tant'è che gli dà retta e si siede accanto a lui.
Mi è piaciuto un sacco quando hai raccontato del mercato, del fatto che Nicolò non sappia fare buoni affari, e lo trovo dannatamente canon! XD
Penso che dopo essere scampati alla morte, trovandosi oltretutto in una situazione del genere, per loro gli affari del mondo, la guerra e la provenienza geografica contino ben poco. Ora sono soltanto due uomini, vittime della loro società della loro educazione, che si ritrovano a condividere datteri, ma anche qualcosa di inspiegabile e profondissimo.
Tutto ciò che hanno, adesso, è la compagnia dell'altro. Sono soli contro il resto del mondo (*sorrido*) e l'unica scelta possibile è allearsi conoscersi, comunicare.
Il fatto che abbiano parlato anche di Andy sicuramente ha aiutato.
E ora inizia un nuovo capitolo della loro vita, che non vedo l'ora di leggere!
Come ti ho detto ho amato questa storia, ne avevo davvero bisogno e mi hai fatto molto felice.
Lo stile è il tuo, ma ogni volta sembra più fluido, più accurato. L'introspezione mi ha catturata totalmente, qui davvero potevo vedere Nicolò in faccia e sentirne la voce.
Insomma, grazie di cuore per averla scritta e complimenti per l'ottimo lavoro!
A presto.
S.

Recensore Junior
13/09/20, ore 22:48

Quando hai menzionato la barriera linguistica ho pensato che fosse un'idea geniale: hai associato l'odio e la rivalità religiosa con l'incomunicabilità tra i due, e poi il successivo tentativo di capirsi l'un l'altro che sfocia poi nell'avvicinarsi, nell'andarsi incontro, nell'uso dei gesti e di una lingua che fosse "comune" come il latino, nell'osservare il rispetto per le reciproche festività religiose, che simboleggia l'amore che nascerà tra di loro. La guerra e l'odio per un nemico nasce dall'incapacità di voler comunicare con lui: questo è un messaggio molto profondo che esula dalla fanfiction in sé, e che io personalmente ho trovato molto profondo ed attuale. Ho apprezzato moltissimo la ricerca che hai fatto anche basandoti sul graphic novel, cercando di rendere la vicenda quanto più vicina possibile al canon! L'idea della raccolta è effettivamente la più congeniale per l'intento del progetto, e mi sembra che il progetto abbia una struttura di partenza promettente! Brava! Complimenti per la ff, non vedo l'ora di leggere la prossima OS! A presto!
(Recensione modificata il 13/09/2020 - 10:51 pm)

Nuovo recensore
11/09/20, ore 18:47

Ciao! Premetto che purtroppo credo mi manchi una fetta di storia, dettagli e caratterizzazione perché non ho letto la Graphic Novel, quindi mi posso basare solo sul film. Spero che questo non mi porti a dire cose fuori luogo.
La famosa frase del film “Ci siamo uccisi a vicenda” “Molte volte” implica una varietà infinita di possibilità, e ci si potrebbe fantasticare e scrivere sopra per anni. La prima volta che l’ho sentita la mia testa ha cominciato a galoppare affascinata da tutti i possibili scenari, e ancora adesso quando ci penso mi rendo conto di quanta potenzialità ci sia in queste poche parole. La tua risposta, la tua interpretazione a quella frase, mi è piaciuta veramente tanto. Come tu l’hai raccontata secondo me è perfettamente verosimile, cioè ce la vedrei benissimo come inserita nel film, o comunque me la immagino anche molto visivamente, questo perché hai una capacità di creare con i dettagli che a me piace tantissimo, ma ne riparlerò dopo.
Innanzitutto, ho subito assolutamente tutto il fascino di questo tuo Nicolò visto con gli occhi di Yusuf: Nicolò è il mio personaggio preferito e secondo me hai saputo rendere alcuni suoi dettagli filtrati dallo sguardo e dal pensiero di Yusuf in modo magistrale.
Mi è piaciuta davvero molto la tua descrizione di questo interesse nascente per quel soldato italico, chiedersi cosa ci sia in quel nemico in particolare che attira, odiato ma affascinante, desiderato senza capire perché, da guardare, da uccidere, fino a dirgli “Mi dispiace”, passaggio che ho adorato. Dietro al loro combattersi incessantemente ci sono nascoste tutte le domande che non osano farsi, sguardi mancati, sfuggiti. Si guardano ma non lo ammetteranno mai, si studiano, si controllano, imparano i dettagli l’uno dell’altro. E anche se qui il punto di vista è di Yusuf e non sappiamo cosa abbia pensato Nicolò, penso che ci sia comunque anche per l’altro un sentimento simile e un osservare l’altro giorno dopo giorno, scoprirsi senza parlarsi. Insomma, un graduale percorso introspettivo che io ho amato molto e che secondo me hai reso benissimo, questo anche grazie a una caratterizzazione che adoro: secondo me hai reso entrambi nelle loro specificità, li ho ritrovati così come ho avuto modo di conoscerli per quel che si vede dal film. Soprattutto nella parte finale dove c’è una maggiore tranquillità per loro e finalmente possono parlarsi, ho trovato una caratterizzazione davvero ottima.
Mi è piaciuto tantissimo anche come hai reso quel morire insieme, nello stesso esatto momento, e poi insieme rinascere. Come una pausa di sospensione, in mezzo a cui sarebbe dovuta passare una morte inevitabile per entrambi. Ma quella morte non c’è stata, e i loro cuori hanno ripreso a battere, insieme. Un passaggio su un semplice istante, ma di una complessità e di una potenza che mi hanno colpito.
E poi ho amato la serenità del finale, come se tutto quel vento di incredulità, confusione, spade, sangue, morte, tutto si fermasse: si depongono armi e armature e ci si inizia a conoscere. Una tregua rassegnata al non capire nulla di quello che succede, capire che c’è un destino nuovo che li lega, un destino che non è più quello di essere nemici; e questo nuovo destino non chiede armi e armature da usarsi contro. Un destino, infine, che capiscono di avere in comune e che arriverà da lontano attraverso questa donna misteriosa che entrambi vedono nei sogni.
Come mi è già capitato di dirti, amo la ricchezza di dettagli nel tuo modo di narrare e di trattare l’introspezione, come un piccolo gesto o una cosa detta o fatta intendere lo rendi un dettaglio che svolta la percezione del lettore, piccole cose che mi fanno sorridere e che rendono tutta l’introspezione completa e complessa, così come la caratterizzazione, dove nulla è lasciato al caso ma tutto contribuisce a creare un’immagine con tanti colori, tenui, accesi, cupi, scuri, cangianti. Tutto con i dettagli. E questo io lo ammiro moltissimo nella tua scrittura.
Ti faccio ancora i complimenti, ti ringrazio per averla scritta e sono sicura che la rileggerò più volte. Attendo con piacere altre OS che pubblicherai,

Vale