Quanto è bello (e vero) questo tuo Kojiro così riflessivo! Non sarà tra i tuoi preferiti (non lo è neanche per me), ma si vede chiaramente che è un personaggio che ti piace perché gli stai rendendo giustizia con questa raccolta.
Che si fosse detto che non avrebbe pianto è perfettamente tipico del suo carattere, che invece poi si sia sciolto è ancor più tipico perché quella del duro tutto d’un pezzo è una maschera, un’armatura che si è dovuto costruire per difendersi dal mondo.
Ma la parte più bella è quella in cui ricorda il padre, il suo amore per lui e per i suoi fratelli e il fatto che avesse fatto tutto il possibile nei suoi confronti pur “di sostenerlo nelle passioni e nelle scelte di vita che avrebbe preso lungo il suo cammino, di cercare di proteggerlo dai pericoli finché avrebbe potuto.” E questa frase mi ha commosso profondamente perché mi ha immediatamente riportato alla mente quello che ha fatto il mio, che purtroppo è partito quasi 13 anni fa (grazie, mi hai regalato un momento bellissimo 😍)
Tornando a bomba, forse la storia sarà what if, ma Kojiro è totalmente irreversibilmente IC! 👍🏼
(Recensione modificata il 05/10/2020 - 10:51 pm)

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Se volevi farmi scendere una lacrimuccia sappi che ci sei riuscita. :')
Non avevo letto i prompt della lista changectober, per cui non immaginavo che ci sarebbe stato un momento del genere.
Kojiro pensa al suo papà, a quanto ha dovuto soffrire a causa della sua mancanza, a quanto in parte sia dovuto essere padre per i suoi fratelli. Ora tocca a lui essere padre al 100%. E in questo momento si sente ancora più vicino a quel padre che ha potuto conoscere ed avere a fianco per troppo poco tempo. Un'altra storia sospesa tra passato e futuro/presente. Alla prossima.

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Dici bene nelle note, questa storia si collega alla prima e dà un ulteriore spunto di riflessione sulle aspettative future che aveva il piccolo Kojiro e su quello che è ora il presente del grande Kojiro, legato a Maki, a una carriera calcistica internazionale e lontano fisicamente ma vicino col cuore e quei suoi cari da cui credeva non si sarebbe mai separato.
Mi piace che parli di futuro, futuro alternativo e nuovo presente... mi piace poi che Kojiro penso che le difficoltà e le sofferenze affrontate non siano state vane e che ora sia felice. E mi piace che hai citato il campo di softball dove conosce Maki... tra l'altro ho appena finito di vedere un meraviglioso anime sul baseball dal titolo Major e mi piace pensare a Maki che fa il suo sport!
Bravissima, a presto!
Teo

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Mi è piaciuto il passaggio fluido tra passato, presente e futuro. Passato perché ancora una volta ci hai parlato del Kojiro bambino, futuro perché dal punto di vista di mini-Kojiro ciò che accade alla sua controparte adulta è futuro e presente infine perché torniamo a chiudere il cerchio col Kojiro adulto. Come una grande spirale temporale.

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Kojiro ha sempre vissuto nel presente perché è dovuto crescere in fretta e buttarsi nel lavoro per aiutare la famigia. Non fantasticava del futuro non perché non avesse immaginazione ma perché era troppo calato in una realtà complicata. Ma quel futuro poco a poco, anche se non se ne rendeva conto, si è palesato, costruito proprio grazie alla sua tenacia. Ora che è un atleta affermato si rende conto di tutto questo, ma è ormai così “formato” mentalmente da considerare il futuro come qualcosa di importante ma subordinato al suo presente, che è fatto di rapporti umani con la famiglia e con la persona che è enteata nella sua vita, parimenti considerata famiglia.
Una notazione: trovo molto centrata l’idea che Kojiro scriva lettere tradizionali (non mail), non perché retrogrado ma perché la lettera cartacea è qualcosa che rimane, una prova tangibile della sue esistenza e di quella dei suoi cari.

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Awww ci fai tornare ancora una volta dal Kojiro bambino.
La prima cosa che ho pensato leggendo questo pezzo e del viaggio di questo lenzuolo che ha seguito Kojiro dall'altra parte del mondo è stata la coperta di Linus, quella cosa che devi avere vicino perché sì, perché senza ti sentiresti perso.
Quello che sta emergendo in queste prime storie è un Kojiro proteso verso il futuro, ma al tempo stesso ben ancorato alle sue radici.

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È incredibile come spesso siano cose apparentemente insignificanti a diventare importanti nella vita di una persona. Per Kojiro questo oggetto è un semplice lenzuolo che però per lui è casa e il ricordo di un periodo della sua vita triste per certi versi ma anche lieto per altri: l’amore e l’affetto di sua madre, il luogo dove poter essere sé stesso e costruire le sue idee e comprendere le sue sensazioni, la sua piccola isola fuori dal mondo. E ora quel lenzuolo è rimasto come ricordo di ciò che lui era e contemporaneamente è diventato un nuovo luogo dove stare bene, non più isola solitaria ma luogo di condivisione con la persona amata.
Molto poetico.

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No, non è scema per niente. L’usanza di togliere le scarpe entrando in casa è decisamente sensata, anche se noi occidentali proprio non la consideriamo.
Kojiro è giapponese fino all’ultima cellula, quindi ce lo vedo proprio tanto in una situazione del genere a non sapere bene come comportarsi.
Anche il fatto che voglia mantenere le tradizioni di casa è perfettamente credibile. Dopotutto non è come Tsubasa che ad esempio ha avuto a che fare con un padre giramondo (capitano di nave) che probabilmente avrà parlato di altri usi e costumi e magari ne avrà portato qualcuno a casa, e inoltre ha lasciato il Giappone ben prima degli altri, Genzo escluso. Quindi è logico che Hyuga sia così legato alle sue tradizioni.
Divertente il fraintendimento del compagno di squadra sul comportamento di Kojiro (“fai come se fossi a casa tua”), senza pensare o comprendere che, col suo modo di gestire la cosa sta proprio impedendogli di comportarsi come gli ha appena chiesto di fare.
(Recensione modificata il 03/10/2020 - 03:55 pm)

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Bellissima l'idea di dedicarti al getabako e a ciò che comporta questa abitudine delle scarpe per un giapponese quando va all'estero, molto carino poi che hai inserito tutti termini giapponesi (futon, tatami, ecc) relativi all'arredamento e che Kojiro e Maki abbiano voluto portare un po' di Japan anche nella loro casa italiana!
A presto!
Teo

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Eccomi di nuovo qui, ho adorato il paragone tra Kojiro e una crisalide che diventa farfalla, una splendida metafora della sua vita, e sei stata geniale perché sei partita da un bozzolo ispirato a quel pezzo di lenzuola verde che ha conservato con sé in ricordo della sua infanzia, come a non voler dimenticare mai da dove è partito e la persona che era!
Bellissimo il gioco tra il ricordo del sé stesso bambino che si avvolgeva nel lenzuolo e il sé stesso adulto che avvolge Maki!
Complimenti, a presto!
Teo

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Molto carina anche questa. Spesso siamo a portati a pensare che lo "scontro" tra due culture differenti avvenga solo a livello di massimi sistemi e problemi "alti", tralasciando le piccole cose. Vedi la faccenda delle scarpe.
Fa sorridere l'uscita del compagno di squadra "fai come fossi a casa tua" per dire a Kojiro di rilassarsi e non farsi troppi problemi, peccato che lui sia abituato a farsi di questi problemi a casa propria. E'una questione di impostazione mentale, di un'abitudine radicata da essere "automatica" e di primo acchito è dura modifcarla o infrangerla a cuor leggero.

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Bene bene, ci aspetta un mese in compagnia della Tigre! Kojiro è uno dei personaggi più sfaccettati del manga ed è sicuramente difficile da gestire bene proprio perché così complicato. Qui lo troviamo in un momento di tranquillità, così raro per lui, mentre ripensa il suo percorso e il suo sé stesso. Sicuramente essere arrivato dove si trova ora è qualcosa che mai avrebbe immaginato e molto probabilmente il suo sé bambino sarebbe quantomeno stupito e incredulo.
Molto centrato il momento in cui descrivi il Kojiro bambino che nasconde a tutti i suoi sentimenti e si concede di piangere solo e soltanto quando nessuno lo vede, non per superbia ma per la volontà di non gravare ulteriormente sulla sua famiglia. Trovo questo Kojiro molto centrato, quindi almeno per il momento è assolutamente IC.
A domani 👍🏽

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Non leggo molto su Kojiro come personaggio principale, benché in alcune storia gli abbia affidato ruoli importanti, ma la curiosità di leggere un'altra storia/raccolta che partecipa al writober ha vinto su tutto.
Un primo capitolo molto dolce che centra perfettamente il tema del cambiamento. Un cambiamento inevitabile nel passaggio dal Kojiro bambino, per certi versi arrabbiato col mondo, al Kojiro adulto maturato e realizzato sia in ambito lavorativo che personale.
E' stato piacevole leggere di questo dialogo immaginario.

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Ciao Moriko!!
Chi ben cominicia è a metà dell'opera e direi che con questo capitolo hai proprio iniziato bene!:-)
E' molto bello e intenso questo dialogo tra il Kojiro presente, che ha raggiunto molti obiettivi e visto ripagati i suoi sforzi, e quello del passato, il bambino che ha sempre dovuto lottare tanto!
Hyuga non è proprio tra i miei super preferiti ma è sicuramente un personaggio interessante e in fondo, anche per chi come me è più conoscitore dell'anime che del manga, è molto conosciuto perchè alla fine è molto presente nella storia e ha un ruolo importante.
Sono sicura che con l'accuratezza e la passione che ti contraddistinguono saprai dipingerlo e raccontarcelo molto bene! Mi piace molto poi la scelta di parlarne affiancandolo a Maki (sarà che sono un pò sentimentale :-) ).
Non so se riuscirò a recensirti sempre ma di sicuro ti leggerò durante questo mese!!
Buona scrittura!!!
 Ps: ho ltto il 2 capitolo della tua ultima ff anche se non sono ancora riuscita a recensirlo: bellissimo!!!!

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Una magnifica idea quella di scrivere una lunga Kojiro x Maki, la trovo geniale e sicuramente verrà una bomba visto che sei tu a scriverla! 😍 Non posso che essere felice visto che, come ben sai, lui è il mio preferito insieme a Hikaru 😉
Niente ooc tranquilla, almeno in questo primo capitolo, e per me comunque riuscirà a rendere in pieno il carattere di Kojiro ogni volta.
Bellissimo il suo dialogo col sé stesso bambino in questa storia, i pensieri del Kojiro adulto che ce l'ha fatta, che è realizzato, che ha una ragazza al suo fianco che lo ama e che lui ama. Che non deve più sopravvivere, ma che ha una vita di soddisfazioni... e che non vive più con la sua famiglia che sentiva di dover proteggere, ma che continua a proteggere anche da lontano e anche grazie al futuro e alla carriera che si è costruito.
Meravigliosa poi la frase finale che il Kojiro adulto dice (o direbbe) al sé stesso piccolino: Mai mollare! Lui l'ha sempre fatto!
Io cercherò di lasciarti quante più recensioni potrò in base al tempo, però sappi che apprezzo tanto il tuo sforzo per fare questo writeoctober e dedicarlo a questa coppia!
A presto!
Teo

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